Le capre sono dispettose ma intelligenti

Le capre sono dispettose ma intelligenti. Si arrampicano, vanno sul bordo, saltano da una trave all’altra ma non cadono, non inciampano. Se si trovano in difficoltà ti chiamano. Fanno un belato basso, breve. Poi ascoltano ferme. Aspettano che arrivi o gli rispondi. Una era saltata contro il recinto ed era restata impigliata con il collare su un’asta di ferro e belava piano e attenta e non si muoveva. Un altro animale si sarebbe strozzato. I cani, i gatti, i cavalli sono intelligenti. Gli agnelli no, secondo me. Sono più tranquilli ma meno svegli. Vanno uno dietro l’altro. Le capre no”. – Sono a Recanati, dal contadino cacciatore. Mangiamo i fagiani che ha cacciato e mi godo i suoi racconti.

14 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Per altri incontri con il contadino cacciatore vedi post dell’18 maggio e del 19 ottobre 2010.

    10 Aprile, 2011 - 12:31
  2. Sarebbe interessante conoscere il parere del contadino cacciatore sugli esseri umani: quale sorpresa ci aspetta?

    10 Aprile, 2011 - 13:19
  3. Gioab

    L’importante è riuscire a distinguere “le pecore dai capri”. Specialmente dopo aver visto il filmato delle iene sugli esorcismi, relativamente a coloro che capri con le corna rimangono impigliati nella rete della superstizione e dell’ignoranza.

    In ogni caso hanno le corna e bisogna fare attenzione a distinguere le simil-pecore: ” E vidi un’altra bestia selvaggia ascendere dalla terra, e aveva due corna simili a [quelle di] un agnello, ma parlava come un dragone” ( Rivelazione 13.11)

    Si ritiene generalmente che il termine ebraico ye`elìm, tradotto “capre di montagna”, si riferisca allo stambecco della Nubia (Capra ibex nubiana), anche il termine ebraico ´aqqòh è tradotto “capra selvatica” e secondo molti studiosi ´aqqòh potrebbe essere lo stesso animale indicato dal termine ye`elìm, cioè lo stambecco della Nubia.

    10 Aprile, 2011 - 13:52
  4. marta09

    Bè, grazie Luigi, mi consoli non poco.
    Una volta mi dichiaravo “un’oca” e mi hanno ricordato che le oche sono intelligenti.
    Sino ad oggi, mi dichiarata – allora – una capra ed ora pure le capre sono intelligenti.

    A questo punto dichiaro che anche i non-intelligenti qualche forma di intelligenza ce l’hanno: l’intelligenza dell’umiltà che è molto rara perchè ammette i propri limiti in modo semplice e simpatico.

    Grazie da una capretta con una carriera stroncata di oca.

    10 Aprile, 2011 - 14:21
  5. roberto 55

    Tra una capra, un’oca ed un fagiano, m’inserisco “al volo” per mandare a tutti gli amici del “pianerottolo”, e, per primo, al nostro insuperabile padrone di casa, il più caro saluto: le vicende della vita (lavorativa) m’hanno portato lontano da casa per quasi tutta la settimana (torno al mio paese solo il sabato sera, e prima dell’alba di lunedì già riparto), e, quindi, non riesco più a leggervi, seguirvi e partecipare alle belle discussioni d’un tempo, ma vi penso sempre e, un pò, mi mancate.

    Buona domenica sera a tutti !

    Roberto 55

    10 Aprile, 2011 - 17:05
  6. antonella lignani

    Bello l’elogio delle capre; solutamente si parla più delle pecore. In fondo le capre sono “pecore selvatiche”, quindi con più carattere.

    10 Aprile, 2011 - 17:27
  7. adriano

    Manchi anche tu, Roberto. Manca la tua concretezza, il tuo buon senso, la tua capacità di mediare… Un caro saluto.

    10 Aprile, 2011 - 18:30
  8. Gioab

    Le oche ? saranno pure intelligenti…..ma fanno un casino !
    Le oche …umili ? ma se fanno la ca**a dappertutto ! E manco poca !

    10 Aprile, 2011 - 18:59
  9. Un affettuoso saluto a Roberto.
    Per la tua vicenda lavorativa, ti sono vicino…
    nessuno può capirti meglio di me…

    10 Aprile, 2011 - 19:08
  10. FABRICIANUS

    Ciao, carissimo Roberto55!!!!

    10 Aprile, 2011 - 21:51
  11. gino gandolfo

    Saluto anch’io tutti e il nostro carissimo Luigi, vi seguo sempre e le vostre discussioni mi aiutano a vedere le cose da diversi punti di vista…….non sempre anzi poche volte intervengo ma ogni tanto mi piace ricordare a Luigi e a tutti voi la bellezza di questo condominio super affollato…….dove tanti entrano altri escono ma ognuno lascia qualcosa di importante…..le sue idee…….grazie a tutti e credo che tutti dovremmo ogni tanto parlare con un contadino ……loro sanno descrivere con parole semplici la grandezza della natura….

    10 Aprile, 2011 - 22:35
  12. nico

    Dovremmo ricordarci più spesso della nobiltà del lavoro dei campi.
    Ho avuto tempo fa un incontro con un adolescente amareggiato perchè i suoi compagni di scuola lo tormentavano in merito alla sua “ridicola” passione per la terra ed i campi.
    “Contadin” può essere utilizzato anche come offesa, da noi. I lavori nobili sono quelli concettuali, o legati al mondo dell’economia.

    Si potessero mangiare i soldi, o i telefonini, o i PC, la cosa potrebbe anche avere un suo senso, ma pare che non sia così…

    Buona giornata a tutti

    11 Aprile, 2011 - 6:44
  13. Gioab

    L’ottimo gino gandolfo rassicura tutti e ottimisticamente ci ricorda la serenità agreste della natura, dimentico nel suo voler essere positivo e rasserenante che ogni tanto (spesso) la natura “non ci sta” e fa venire qualche terremoto, qualche tsunami, qualche valanga, qualche siccità, qualche alluvione, qualche carestia, qualche eruzione, ecc.

    Vero, che troppo spesso la causa di tutto questo è la stoltezza dell’uomo che va ad intaccare fragili equilibri, di un pianeta vivo. La natura cerca di far capire all’uomo che se continua col suo atteggiamento stolto e da predatore la natura non ci può stare ! Perché pur essendo buona, generosa, altruista, dispensatrice di pace e serenità, La natura vivente proprio non ci stà e non ci può stare ! Si potrebbe anche chiamarla dio, con la differenza che la natura non può né prevedere nè gestire il futuro, può solo reagire come un animale che non può evitare di abbaiare, che non può evitare di mordere.

    ” È la stoltezza dell’uomo terreno che torce la sua via, e così il suo cuore diviene furente contro Geova stesso.” ( Prov. 19.3)

     I suoi propri errori intrappoleranno il malvagio, ed egli sarà ritenuto nelle funi del suo proprio peccato. Egli sarà colui che morirà perché non c’è disciplina, e [perché] si svia nell’abbondanza della sua stoltezza.” ( Prov 5.22-23)
    Saluti

    11 Aprile, 2011 - 7:02
  14. marta09

    @Nico, hai ragione.
    Se solo tutti sapessero che per essere contadini c’è enorme necessità di intelligenza, percezione, deduzione, rispetto, conoscenza, prudenza, pazienza, umiltà (tanta), saggezza e quant’altro … Se solo sapessimo …

    11 Aprile, 2011 - 7:49

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