Lei è veneto? Si accomodi

Guardando più ampiamente all’attuale rimescolamento dei popoli, troviamo anche qui il conflitto tra due principi ugualmente importanti, che la politica e la legislazione devono contemperare: il diritto a emigrare – i veneti lo hanno ampiamente esercitato nella storia – e il diritto a non essere invasi. In questo momento la fortissima maggioranza politica regionale si fa paladina del secondo di questi diritti ed è dunque vitale che l’opposizione rivendichi il primo. – E’ un passaggio di un mio commento alla sindrome PRIMA I VENETI – vedi post precedente – pubblicato oggi dal “Corriere Veneto” con il titolo IL PRINCIPIO DI CITTADINANZA E QUELLO DI UMANITA’.

32 Comments

  1. Alexandros

    Benvenuto in Veneto, Luigi. Ho scorso rapidamente la proposta di modifica dello statuto regionale. Penso che alla fine l’inserimento di quel punto avrà effetti limitati e risponda più a logiche elettorali, come la scelta di istituire un inno regionale o di chiamare governatore il presidente. Lo statuto regionale non può, infatti, porsi in contrasto né con i principi della Costituzione, né con la normativa comunitaria. Questo basta a rassicurarmi.

    14 Agosto, 2010 - 17:45
  2. roberto 55

    E’ tutto esatto quel che affermi, Alex, però io non mi sento così rassicurato: l’azione politica della Lega Nord non si traduce solo in innocue buffonate quali l’inno veneto o l’invenzione del titolo di “Governatore”, ma rischia, ormai, di far diventare, dalle nostre (comuni) parti, fenomeni quali l’egoismo e la xenofobia come appartenenti al senso comune della popolazione (i leghisti, del resto, anche se a votarli è poco più d’un terzo dei veneti, si riempiono la bocca della parola “popolo” ogni “due per tre”), e questo, a mio avviso (non so come la pensi tu), merita ogni più risoluto contrasto.

    Vi aggiorno sulla vicenda dei 33 minatori cileni.
    Purtroppo, ancora nessuna sostanziale novità: non si è, infatti, ancora riusciti a stabilire un contatto con loro, per cui non si hanno, a tutt’ora, notizie.
    Con una serie di perforazioni si sta cercando di arrivare al rifugio dove si spera che possano trovarsi quei lavoratori: i metri da percorrere sono 750 circa e si spera, tra domenica e lunedì, di poter arrivare con una di queste trivelle a quella profondità; gli ostacoli non sono pochi (lo spessore della roccia, la possibilità che le sonde subiscano deviazioni, etc.) ma mi viene riferito che si sta lavorando con molta professionalità.
    Intanto, al di fuori della miniera parenti e amici aspettano giorno e notte, ospitati nella tendopoli messa loro a disposizione dalle autorità dello stato, e continuano incessanti le preghiere perchè Dio, nostro Padre, faccia il dono di poter ritrovare vivi i minatori: una preghiera speciale viene colà rivolta alla Vergine Candelaria, patrona dei minatori di Copiapò e la sua statua è stata posta nei pressi della miniera per dare forza e speranza alle persone in attesa.
    Concretamente – qualcuno mi chiederà, ed io, a mia volta, ho chiesto – che speranze ci sono ?
    Qui le opinioni divergono: alcuni assicurano che, viste le caratteristiche della miniera, i minatori hanno aria e acqua sufficiente per sopravvivere, mentre altri affermano che, vista la temperatura che si ha nella miniera ( 30 – 35° ), non è il caso di coltivare troppe illusioni.
    ci sono poche speranze.
    Non rimane – ripeto – che attendere che le sonde possano raggiungere il rifugio dove si spera possano trovarsi i minatori e cercare di ottenere un contatto con loro.
    Vorrei che domani, giornata festiva dedicata all’Assunzione in cielo di Maria, rivolgessimo tutti noi (se tutti gli amici del “pianerottolo” concordano) anche alla Beata Vergine le nostre preghiere per la salvezza di questi lavoratori cileni.
    Grazie anticipate a voi.

    Buona festa dell’Assunta a tutti.

    Roberto 55

    14 Agosto, 2010 - 22:00
  3. fiorenza

    Il commento, con quella indicazione dei due principi “ugualmente importanti” e tra i quali dovrebbe essere assicurata una dialettica, fa chiarezza là dove è molto difficile che chiarezza ci sia. Perché il “prima i Veneti” -questo tipo di linguaggio, insomma- non rinvia al “diritto di non essere invasi” ma è, appunto, solo una “sindrome”, un insieme di oscuri sintomi legati a difese arcaiche, le più rigide, le più irraggiungibili dalla coscienza, tradotti in una sorta di narratizzazione maniacale suggestiva come lo è sempre lo stile maniacale che rende ogni dialettica impossibile. Sono lieta che Alexandros sottolinei gli elementi che possono offrirci una rassicurazione. Forse ha ragione. Speriamo.

    14 Agosto, 2010 - 22:02
  4. fiorenza

    Roberto, scrivevamo insieme, stanotte. E a lungo poi il mio pensiero è stato laggiù nella miniera. E anche fuori di essa, dove “parenti e amici aspettano giorno e notte”. Facci sapere.
    Buona festa.

    15 Agosto, 2010 - 7:11
  5. FABRICIANUS

    Pregherò per i minatori cileni.

    A Luigi e a tutti gli amici e le amiche del “pianerottolo” auguro BUONA FESTA DELL’ASSUNZIONE”.

    Da domani andrò una decina di giorni al mare, tra la Basilicata e la Calabria.

    “Guardare il mondo” dal Sud, (dove sono nati i miei genitori,) dà un’impressione diversa…non so, forse, se non esagero…una visione un pò più ampia delle cose e della realtà.

    15 Agosto, 2010 - 9:44
  6. Leonardo

    Il traduttorino smanioso della Cei, non potendo stare con le mani in mano, oggi ha trovato che il versetto del salmo «al re piacerà la tua bellezza» non era abbastanza cool (o anche non abbastanza hot, se preferite) e ha cambiato in «il re si è invaghito della tua bellezza».
    Sul tempo non discuto, sul verbo sì perché l’immagine, da regale che era, si è rimpicciolita: “invaghirsi” di per sé non è un verbo da poco, ma si invaghisce un ragazzo, uno studente alla prima cotta, un giovane poeta, non un re. A un re, che passa a cavallo per i suoi domini, un giorno piace il viso di una giovane contadina che si è inchinata al suo passaggio, allora si ferma, la guarda e ordina di portarla a corte. Questo fa un re.
    A meno che per il traduttorino trendy i re non siano quelli dei rotocalchi. Ma allora, già che c’era, poteva tradurre: «il presidente (del consiglio, o della camera, fate voi) si è invaghito della tua bellezza».

    15 Agosto, 2010 - 10:33
  7. roberto 55

    Oppure “s’invaghisce” un signorotto di paese, come il Don Rodrigo di manzoniana memoria (che, tra l’altro, Lucia – ammesso che fosse bella – non filò manco di striscio).

    Buone vacanze all’amico Fabricianus, buona serata a tutti !

    Roberto 55

    15 Agosto, 2010 - 19:17
  8. Luigi Accattoli

    Ecco un “detto” dei padri della Tebaide che bene si adatta al traduttore della Cei e un poco anche al suo critico:

    Abba Giacobbe aveva un discepolo di nome Rufo che era stato lettore in Alessandria, nella Biblioteca. Questo discepolo da quando era salito alla Tebaide aveva smesso ogni superbia e andava dicendo ‘io l’ultimo – io l’ultimo’. Non aveva mai da ridire, quando altri aveva detto. Ma un giorno arrivò da Damasco un nuovo abba che invece del ‘santo santo santo’ diceva ‘santo santo’ solo due volte e sembrava farlo con autorità. Rufo non si trattenne e dopo il vespro – chiesta licenza al suo abba – disse all’abba forestiero: ‘Perché due volte santo invece di tre – vuol dire che non è santo abbastanza per te – e perché cambiare due santi per tre, dove mai si cambiava prima di te?’ Era talmente alterato il poveretto, che continuava a dire ‘due santi per tre’ e ‘prima di te’. Chiesto il nome del discepolo, l’abba venuto da Damasco disse: “Fratello Rufo cessa un momento dalla tua litania e pensa come grande sarebbe la tua preghiera se invece di contare quante volte venga invocato il ‘santo’ tu mettessi tutta questa tua energia nell’invocarlo”.

    15 Agosto, 2010 - 19:19
  9. rossocardinale

    Grande Dr Luigi!!!

    “non un re?!?” Leonardo, ma su quale pianeta vive lei? Non dobbiamo forse ad un “invaghirsi” l’abdicazione di Edoardo VI d’Inghilterra per sposare Wally Simpson? E Ranieri di Monaco con Grace Kelly? E, ai giorni nostri, Felipe di Spagna con Letizia Ortiz?
    Le ho citato tutti casi in cui era improponibile (secondo le etichette reali) una unione qualsiasi.Eppure…

    E poi,ma cosa importa come sia la traduzione?non è che continuiamo a guardare il dito e perdiamo di vista la luna, che è la sostanza della nostra vita?
    Ammiro quanti di voi posseggono una cultura letteraria a cui fanno ricorso spesso,ma mi permetto anche di dire che ciò non dovrebbe distrarci dalla realtà.
    L’arte,la bellezza,la poesia sono elementi che migliorano la nostra esistenza e ci elevano verso Dio,ma dovrebbero anche fungere da ponte con la realtà di questo mondo,perchè è qui che dobbiamo vivere e non nel mondo immaginario e bellissimo della letteratura o dell’arte.

    15 Agosto, 2010 - 20:01
  10. Leonardo

    I santi padri! Figuriamoci se non mi prosterno davanti a loro.
    Però Rufo aveva ragione: invocare il Santo solo due volte invece di tre come si è sempre fatto era una bizzarria senza senso e capisco che ferisse le orecchie del povero monaco. e non si tratta affatto di star lì a contare, come l’abba di Damasco (un perfido figuro, a quel che sembra … ma del resto, che cosa aspettarsi da un riformatore liturgico?) insinua: queste son cose che si sentono anche se uno non vuole, e son fastidiose come il gesso che stride sulla lavagna.

    Lucia era una bella ragazza, come dimostra fra l’altro il lapsus rivelatore del padre guardiano del convento di Monza.

    15 Agosto, 2010 - 20:06
  11. Leonardo

    A sua eminenza mi permetterei di far notare che mi ha citato tre esempi abbastanza ridicoli e che la regalità, quando c’era (oggi non c’è più, e non dico che sia per forza un male) era una cosa seria.

    La questione della traduzione, poi, è meno frivola di quel che mi diverto a far apparire. Il punto serio è l’aver sentito dopo così pochi anni il bisogno di rimettere le mani su quella esistente, senza darle il tempo di diventare tradizionale e gli interventi, quasi sempre non necessari e quasi sempre peggiorativi del traduttore, che a me paiono un altro indizio di quel protagonismo clericale che è uno dei grandi mali della chiesa di oggi.

    15 Agosto, 2010 - 20:14
  12. rossocardinale

    Come mai gli esempi che le ho citato sono ridicoli? quello che citava lei di “far portare una fanciulla al castello perchè l’aveva guardata mentre si inchinava al suo regale passaggio” è forse migliore?o non le sa un po’ di prevaricazione più che di regalità?
    Un Enrico VIII o un Carlo Magno erano forse migliori?non crede che prima di essere re (regali) tutti costoro,passati e presenti,fossero solo uomini?come lei,come me,come è sempre stato?

    Non ho detto che la questione della traduzione fosse frivola.Ritengo solo che appellarsi a questi particolari potrebbe far perdere di vista il significato principale: invaghirsi o piacere potrebbero essere quasi sinonimi,il fatto importante rimane che quella bellezza ha causato…..ecc.
    E poi,se tanto le piace la traduzione precedente,continui ad usare quella e passi oltre su questi particolari,con regalità.
    Il protagonismo clericale che la preoccupa è uno dei punti seri da considerare nell’analisi dei mali della chiesa d’oggi ma,purtroppo,non il peggiore e,sicuramente,non il più importante.

    15 Agosto, 2010 - 20:33
  13. Leopoldo

    Leonardo: certamente più amabile e più acuto di quanto si possa pensare leggendo i suoi interventi.
    Luigi lo punge regolarmente ma lui non se ne dà per inteso.
    Ha ragione Leonardo, in questo caso.
    Sempre secondo me.

    16 Agosto, 2010 - 9:00
  14. Luigi Accattoli

    Leopoldo credo tu abbia centrato. Ma è proprio leggendo che lo troviamo acuto e amabile. Se il limone può essere detto amabile. Io lo amo.

    16 Agosto, 2010 - 12:32
  15. rossocardinale

    Caro Leopoldo,non pensavo che la conversazione su un blog presuponesse una ragione o un torto,ero profondamente convinto che fosse uno scambio di idee e di opinioni tra persone che amano parlarsi,anche quando il discorso si fa acceso,proprio perchè portatori di pensieri e convinzioni diversi.Pur essendo vero che taluni talvolta trascendono,questo non è-e non è mai stato-il caso di Leonardo del quale anche io penso sia molto più amabile e acuto di quanto lasci trasparire dai suoi commenti.I quesiti che gli rivolgevo,e la velata ironia,volevano smuoverlo un po’e provocare una risposta che desse luogo ad un dialogo interessante.Non è stato così ma va bene ugualmente.

    Invece vorrei far notare a tutti la mancanza di alcuni nomi “storici” di questo blog che si prolunga da qualche tempo (e,personalmente,mi manca molto il loro intelligente contributo).Mi riferisco a Maioba,don78, ilmoralista, Matteo,Marcello,Marco,Giovanni Mandis, Lycopodium,Ignigo 74, Lea, Luisa,principessa, e il prof.Savigni che interviene sempre più raramente.Visto che è da tanto che non si leggono loro commenti,quale sarà la ragione?il grande Sumpontcura ci lasciò con una bellissima lettera spiegando le sue ragioni dell’abbandono,ma per coloro che ho nominato-e per i tanti che involontariamente ho dimenticato-siamo diventati così poco interessanti?

    Meno male che è ritornata Marta09 e che Clodine si è svegliata! perchè altrimenti saremmo finiti in un letargo estivo!
    Saluti

    16 Agosto, 2010 - 15:07
  16. Sono molto lieto che il Signor Luigi citi i Padri del Deserto.
    Padri del Deserto i cui detti non sono slegati l’uno dall’altro, anche se alcuni sembrano contraddirsi a vicenda, ma legati dal filo dello Spirito Santo che illuminava la loro vita spirituale.

    Ragionando sui grani grossi, potremmo dire che il temi che il Padre vuole evidenziare nel detto proposto dal Signor Luigi sono due: la “Giustizia” e la “Misericordia”.

    Ed allora su tali temi propongo parte di un’omelia di un Padre del Deserto, Sant’Isacco di Nivive (il Siro):

    “Non chiamare Dio giusto, ché la Sua giustizia non è manifesta nelle cose che ti concernono. E se Davide Lo chiama giusto e retto, Suo Figlio ci ha rivelato che Egli è buono e magnanimo. “Egli è buono”, Egli dice “con i cattivi e con gli empi”. Come puoi tu chiamare Dio giusto quando ti imbatti sul brano evangelico della paga data agli operai (cfr. Mt 20:1-16)?…

    Come può l’uomo chiamare Dio giusto quando legge nel passaggio del figliuol prodigo, il quale ha sperperato la sua ricchezza con una vita dissoluta, che al minimo cenno di compunzione, il padre corse e cadde alle ginocchia del figlio dandogli autorità sopra tutta le sue ricchezze?…

    Dove, dunque, è la giustizia di Dio dal momento che, mentre eravamo peccatori, Cristo è morto per noi! ”

    Brano tratto dall’inesauribile sito di spiritualità patristica
    http://www.natidallospirito.com/

    ps… se ne dovrebbe evincere che dobbiamo cercare di imitare la Misericordia di Dio più che la Sua Giustizia (cosa che Cristo stesso ci insegna nel Vangelo)

    16 Agosto, 2010 - 16:24
  17. fiorenza

    Prima i “nomi “storici” di questo blog” e dopo tutti gli altri.
    Lei è un nome “storico”? Si accomodi.

    16 Agosto, 2010 - 19:02
  18. Per storico devo intendere “di lunga data”?
    O altro?
    Perchè per “l’altro” dovremmo essere tutti storici…

    16 Agosto, 2010 - 19:22
  19. rossocardinale

    Cara Fiorenza,trovo la sua ironia fuori luogo.
    Lungi da me il pensiero di fare una classifica o una graduatoria:ma li legge i miei commenti?Io sono quello che ha fame di dialogo,di scambio,con tutti e senza distinzione alcuna.Ciò che volevo dire-e per cui forse non ho saputo spiegarmi-è che mancano da molto tempo persone che avevano scritto per anni su questo spazio e la cui intelligenza e cultura è sempre stata per me una fonte di apprendimento.Tutto qui.
    Ho sempre ammirato anche la sua cultura e la sua intelligenza,ma non mancando mai di affacciarsi,non mi è parso il caso di menzionarla.Se ciò ha potuto contrariarla in qualche modo ne sono dispiaciuto e la prego di perdonarmi.

    16 Agosto, 2010 - 19:24
  20. rossocardinale

    Sì, caro Ubi, deve intendere “di lunga data”.
    E meno male che ho detto solo mezza parola!!!

    16 Agosto, 2010 - 19:27
  21. Rossocardinale mi (il tu dovrebbe essere la regola…) fraintendi…
    la domanda era diretta a fiorenza.
    Non trovo nulla di male in quello che tu hai detto.

    A proposito di fraintendimenti, fammi capire, ma dietro il tuo nick si cela “una” o “un” blogger?

    16 Agosto, 2010 - 21:04
  22. fiorenza

    Scherzavo, rossocardinale. Non pensavo che fosse “fuori luogo”. La colpa è di Luigi: dei formidabili titoli dei suoi post.
    “Se ciò ha potuto contrariarla in qualche modo…”, etc.
    Buonanotte.

    16 Agosto, 2010 - 21:09
  23. Auguro la buonanotte a tutti, ponendo alla vostra attenzione e riflessione questo detto dei Padri del Deserto che Domenica 8 Agosto postai sul mio inutile blog:

    “Raccontò ancora di un altro anziano che viveva nel deserto e aveva chiesto a Dio la grazia di non addormentarsi mai quando si teneva un discorso spirituale; di sprofondare invece immediatamente nel sonno se qualcuno facesse della maldicenza o dicesse parole oziose, perchè le sue orecchie non gustassero questo veleno.
    Diceva: il diavolo è fautore delle parole oziose e nemico di ogni insegnamento spirituale.
    E portava questo esempio: un giorno in cui dicevo ad alcuni fratelli delle cose utili, furono persi da un sonno così profondo da non poter nemmeno muovere le palpebre. Per mostrare l’azione del demonio, cominciai a fare chiacchiere sciocche. A ciò si rallegrarono e si svegliarono subito; e io dissi sospirando: Finchè abbiamo parlato di cose celesti, tutti voi avevate gli occhi appesantiti dal sonno. Ma appena sono uscite dalla mia bocca parole oziose, vi siete destati subito con entusiasmo.
    Perciò fratelli, vi esorto a riconoscere l’azione del demonio; vegliate su voi stessi e guardatevi dal sonnecchiare quando fate o udite qualcosa di spirituale.”
    Abbà Cassiano (San Giovanni Cassiano).

    Buona meditazione…

    16 Agosto, 2010 - 21:12
  24. Leonardo

    Sentii dire un giorno da un padre domenicano di santa vita e solida dottrina, maestro dei novizi, che la facilità ad addormentarsi durante la meditazione era un indizio sicuro di vocazione alla vita contemplativa. His fretus, ho dato libero corso all’assopimento almeno durante le omelie e devo dire che ho raggiunto delle buone prestazioni: entro in dormiveglia dopo uno o due minuti dall’attacco della predica e mi risveglio in tempo per la ripresa dell’azione sacra.

    16 Agosto, 2010 - 21:41
  25. rossocardinale

    Caro Ubi, non è mio costume dare del tu alle persone se prima non ricevo un qualche segnale che ciò sia gradito (così come TU fai questa sera).Non volevo fraintederti,ma ho trovato giusta la tua richiesta di precisazione ed ho risposto per sottolineare l’intendimento dell’uso della parola “storici”.
    Detto questo,passiamo alla tua domanda finale.
    Dietro il mio nick si cela “un” blogger con tanta voglia di confrontarsi e “una” persona con il desiderio di capire se esiste una risposta ai molteplici dubbi che ha, “un” cuore che fa di tutto per seguire gli insegnamenti cristiani e “una” mente che tenta di mettere d’accordo la realtà con la fantasia,”un” architetto (come vedi,non sono giornalista) che gioca con numeri e certezze per lavoro e “una” anima che si dona agli altri con il volontariato in ogni occasione possibile. Sicuramente “un” essere umano che non è molto vicino al Cattolicesimo delle teorie e dei dogmi ma molto di più a quello dei diseredati e dei bisognosi che sono ovunque.
    E’ mia convinzione che raggiungere delle risposte definitive sia impresa molto ardua e,del resto,non sono le risposte che ci colmano ma il continuo porsi dei quesiti che ci aiuta a crescere.Questo blog,che mi accompagna ormai da anni,ha senza alcun dubbio migliorato la mia comprensione di molteplici argomenti ed è per questa ragione che mi chiedevo dove fossero finiti- e perchè-alcune delle firme più belle e intelligenti del pianerottolo Accattoli.
    Converrai con me,spero,che un motivo per l’assenza di così tante persone appassionate ci deve essere.
    Un saluto cordiale

    17 Agosto, 2010 - 3:05
  26. Grazie rossocardinale per il tuo profilo. Per i motivi delle assenze non penso di avere risposte.

    Leonardo, per i Padri del Deserto non fa nessun problema nemmeno se ci si addormenta durante la Liturgia, anzi. C’è un detto in proposito, non lo posto, invito gli altri amici che lo conoscono a farlo.

    17 Agosto, 2010 - 6:35
  27. Leonardo

    Come monsieur Jourdain, facevo dell’ascesi senza saperlo.

    17 Agosto, 2010 - 7:37
  28. raffaele.savigni

    Ci sono, rossocardinale! Ma ogni tanto, conoscendo la mia tendenza al “multiloquio” (che per i padri del monachesimo era un vizio), sento il bisogno di una pausa, di uno stacco.
    Quanto al sonno, ricordo che gli Atti degli Apostoli menzionano un ragazzo che cadde dalla finestra per essersi addormentato mentre l’apostolo Paolo parlava. Il “sonno” è ambivalente: il più delle volte significa torpore, ignavia (ad es. nelle lettere paoline); qualche volta può significare vivere una vita nascosta in Dio, distaccati dalle piccole cose di questo mondo (vedi il sonno di Giacobbe che sogna la scala).
    Una persona mi ha parlato di una confessione di un suo amico: il confessore ascoltava quasi fosse addormentato l’elenco dei suoi peccati; si manifestò ben sveglio quando il penitente menzionò un peccato sessuale… C’è quindi una “veglia” che non è docilità allo Spirito ma può essere curiosità morbosa.

    17 Agosto, 2010 - 7:48
  29. Leonardo

    Il più bel versetto del Salterio? Per me: «mi corico tranquillo e subito mi addormento» (però magari nel frattempo il neotraduttore Cei l’avrà cambiato in «mi distendo senza problemi e immediatamente prendo sonno», chissà?).

    17 Agosto, 2010 - 15:42
  30. rossocardinale

    Avevo inviato questo commento insieme a quello di risposta per Ubi humilitas ma non è mai apparso per cui lo reinvio:

    @Fiorenza
    Scherzava? intende dire che lei sa anche scherzare?e non è solamente avvolta sempre in voli lirici e poetici?…Che sollievo!

    (Allora sono io ad aver frainteso il suo commento e me ne scuso nuovamente)

    17 Agosto, 2010 - 20:07
  31. lycopodium

    Rossocardinale, grazie della memoria collettiva. Non ho certo mollato il blog, ma devo fare i conti con mille problemi, tra cui non ultimo il persistente stato comatoso del mio pc, sempre troppo sfasato per la tempistica dei post e dei commenti.

    17 Agosto, 2010 - 20:45
  32. fiorenza

    Ciao, Lyco. Anch’io, sai, “devo fare i conti con mille problemi”. Mi resta la povera speranza che “la poesia no habrà cantado en vano”. E’ molto esile, però. Parla con voce sempre più sommessa. A volte tace del tutto.

    18 Agosto, 2010 - 7:20

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