Malelingue vaticane – 7

– Boom di vocazioni a Milano!

– Ma che dici? A giugno hanno avuto appena dodici ordinazioni di preti, pare sia il minimo storico…

– Ma se guardi alle vocazioni episcopali ti ricredi: a settembre hanno avuto ben sei ordinazioni!

20 Comments

  1. Leonardo

    Ah sì, come nell’esercito dei Ragazzi della via Pal, dove erano tutti generali, con un solo soldato semplice …

    14 Dicembre, 2007 - 18:10
  2. credo che il Signore stia chiamando al Chiesa ad una conversione nella quale le comunità devono sempre più prendere sulle loro spalle il “giogo” e impegnarsi con responsabilità a fare da sole. Meglio ancora credo che sia giunto il tempo di una vera valorizzazione del laicato e dei diaconi. Così come è giunto il tempo di ricollocare al proprio posto il presbitero (l’anziano) chiamato ai compiti suoi propri nei quali non mi sembra ci sia la “gestione” (cioè l’amministrazione). Sogno? Forse no. Sono altri che continuano a bendarsi. Le vocazioni sacerdotali saranno probabilmente sempre di meno e spero che il sogno che ho proposto sia presto condiviso e realizzato

    14 Dicembre, 2007 - 21:07
  3. lycopodium

    Scusi frenzo, sta pensando olandese?
    Vade retro (vecchia versione del lezionario).

    14 Dicembre, 2007 - 22:22
  4. lycopodium

    Malalingua ecumenica: KKK (Kirill, Kiko, Kasper).
    (domani vado a confessarmi)

    14 Dicembre, 2007 - 22:23
  5. matteo

    FAENZO:
    il tuo sogno è fatto da molti cristiani nella triste sclerorizzata nella nostra triste sclerorizzata chiesa.
    W i sogni.
    Sognnare è dare condimento alla vita reale.
    Intanto tu esprimi l’essenziale della nostra chesa che si è riempita di sovrastrutture inutili

    15 Dicembre, 2007 - 5:44
  6. Fraenzo, vade avanti!
    e matteo ha ragione. Ci sono già esperienze che sperimentano, per forza o per amore, questa dimensione di Chiesa “piena”… e spesso non c’entra nulla le 3K.

    15 Dicembre, 2007 - 7:52
  7. Francesco73

    Si dice sempre che le vocazioni scarseggiano anche e soprattutto a causa della società secolarizzata, con tutte le sue implicazioni.
    Ma dal lato della Chiesa, invece?
    Siamo sicuri che le modalità per suscitare in ogni persona la domanda vocazionale (a risposta aperta, ovvio) siano quelle giuste?
    La Chiesa fa abbastanza?

    15 Dicembre, 2007 - 14:11
  8. Leonardo

    Si potrebbe cominciare tornando a valorizzare il sacerdozio in ciò che ha di specifico e di insostituibile …

    15 Dicembre, 2007 - 14:17
  9. lycopodium

    OK Francesco 73 e Leonardo.
    Il pensare olandese è agli antipodi della valorizzazione della vocazione sacerdotale.

    15 Dicembre, 2007 - 14:35
  10. raffaele.savigni

    Concordo con Fraenzo. La scarsità di vocazioni sacerdotali dipende dalla scarsa disponibilità dell’uomo contemporaneo di mettersi in gioco per fare scelte definitive, ma è anche un segno tramite il quale il Signore ci chiama a valorizzare di più tutti i carismi, compresi quelli laicali: senza sostituirsi al prete (quindi senza pretendere di celebrare l’Eucarestia, come vorrebbe qualche olandese), un laico, soprattutto se ordinato diacono (ma anche se non lo è), può guidare tanti momenti della vita di una comunità. Non è necessario essere preti per guidare una preghiera comunitaria (la liturgia delle ore o il Rosario), un gruppo di riflessione biblica, un gruppo di giovani o di fidanzati o di catechisti; per portare l’Eucarestia ai malati, per tenere l’amministrazione della parrocchia, e così via. Perché non cominciare col valorizzare i laichi che hanno studiato teologia? Se c’è il prete, è lui il naturale coordinatore della pastorale, ed i laici debbono collaborare con lui (che però deve anche ascoltarli un po’), senza pretendere di sostituirsi a lui; ma se non c’è? I primi cristiani si riunivano nelle case private; e negli Atti degli Apostoli Pietro dice chiaramente che è compito degli apostoli (e quindi del clero) predicare, non occuparsi delle mense (ossia delle attività pratiche, assistenziali etc.).

    15 Dicembre, 2007 - 14:43
  11. lycopodium

    @ prof. Savigni.
    Nel “pensare olandese” la valorizzazione dei carismi è indissolubilmente legata alla svalutazione irreversibile del sacerdozio ministeriale.
    Peraltro esistono 10000 di modi di fare il prete e il laico, bisognerebbe gerarchizzare le valorizzazioni e operare un adeguato discernimento.
    E spesso l’onirica secolarizzazione delle competenze si sposa con la secolarizzazione delle coscienze.

    15 Dicembre, 2007 - 15:02
  12. Luisa

    Esco dal topic (lo so è una mia deplorevole abitudine)…..ma l`inguaribile curiosa che sono, non puo`non chiedersi e chiedere a Luigi, Matteo e al Moralista : erano buone le profiterolles di Regoli?

    15 Dicembre, 2007 - 17:50
  13. don78

    la valorizzazione dei carismi dei laici non credo possa essere frutto della contingente scarsità di preti. Essa è un “must” a prescindere e basata su motivazioni teologicamente solide.
    Sulle forme di questa valorizzazione il dibattito è aperto, non solo per l’Olanda.

    15 Dicembre, 2007 - 19:27
  14. Luigi Accattoli

    A Luisa: l’incontro c’è stato e ne parlerà il prossimo post.

    15 Dicembre, 2007 - 19:53
  15. lycopodium

    @ don78
    Ogni carisma ha un “privilegio” suo proprio, che va certamente coltivato.
    Le basi del dibattito: quelle olandesi sono del tutto fuori gioco (aberranti, improponibili e quanto di peggio si possa dire …)
    Quelle “italiane”? Leggendo “presbiteri38” mi sembrano un po’ scarsine: a forza di replicare qualche tono da “isolotto”, si rischia davvero l’isolamento.

    15 Dicembre, 2007 - 21:52
  16. Giovanni Mandis

    va bene tutto, ma alla fine i Sacramenti chi li amministra? chi celebra il Santo Sacrificio? chi Confessa? i laici? i diaconi?
    preghiamo incessantemente per nuove vocazioni.

    15 Dicembre, 2007 - 22:55
  17. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog a Giovanni Mandis. Non ho mai avuto difficoltà – negli anni – a trovare un prete e da loro ho avuto sempre aiuto. Mi auguro che così continui a essere per i figli e i nipoti.

    15 Dicembre, 2007 - 23:10
  18. Giovanni Mandis

    grazie del benvenuto.

    15 Dicembre, 2007 - 23:14
  19. rinnovare la Chiesa significa ritornare al cuore e all’essenza delle origini. Pensiamo al diaconato. I diaconi, leggiamo negli atti, furono istituiti (è una delle interpretazioni) quando gli apostoli non riuscivano più ad occuparsi della carità. Come tradurre oggi? I diaconi, vanno impegnati nel “servizio” dell’amministrazione della comunità affinchè il presbitero (che non deve mai mancare) possa “servire” come a lui spetta (confessione, direzione spirituale, celebrazione eucaristica e amministrazione dei sacramenti). Ecco allora che i diaconi, dovrebbero essere sempre più essere “chiamati” a “Servire” la Comunità negli ambiti di non esclusiva competenza dei presbiteri. Guai se ciò divesse accadere. Il problema dell’assenza dei preti (ove ciò capita) potrebbe essere affrontato con maggiore agilità e, credo, con maggiore fedeltà al Vangelo. Il pensiero olandese (lo dico per chiarire) non ha mai sfiorato il mio riflettere. Anzi. Ritengo, perciò, che il mio sogno sia quello più alto e vero di ridare spessore ad una Chiesa che dia valore e senso a tutti i ministeri. E i laici? I laici hanno grandi responsabilità che hanno bisogno di essere risvegliate nel cuore e nella mente. Ciò aiuterà tutta la Chiesa ad essere sempre più se stessa. scusate se mi sono allungato un po’ ma era necessario. fraterni saluti

    16 Dicembre, 2007 - 16:18
  20. lycopodium

    Grazie per il chiarimento, fra’ Enzo.
    Un abbraccio in Cristo.

    17 Dicembre, 2007 - 6:31

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