Matteo Zuppi: “Non solo aiutare i poveri ma onorarli”

La Giornata dei Poveri è stato Papa Francesco a volerla, a conclusione del Giubileo della Misericordia e come suo prolungamento, con l’intento di educare noi cristiani a usare misericordia verso gli ultimi e i più bisognosi. Vedo un bell’insegnamento in questo fatto che un Papa venuto dall’America Latina, un continente di poveri, ci ammaestri a onorare i poveri. Non solo a servirli, come già facevamo, ma anche a segnalarli e a onorarli con una loro giornata: così l’arcivescovo Matteo Zuppi intervistato da me per Corriere.it. Nel primo commento il link all’intervista e dopo il Papa e la sua omelia.

105 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sdegno e carità. Omelia del Papa in San Pietro per la Giornata dei Poveri: L’omissione è anche il grande peccato nei confronti dei poveri. Qui assume un nome preciso: indifferenza. È dire: “Non mi riguarda, non è affar mio, è colpa della società”. È girarsi dall’altra parte quando il fratello è nel bisogno, è cambiare canale appena una questione seria ci infastidisce, è anche sdegnarsi di fronte al male senza far nulla. Dio, però, non ci chiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo fatto del bene.

    19 Novembre, 2017 - 14:59
  2. Luigi Accattoli

    Questo è il mio corpo. Omelia 2: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Questi fratelli più piccoli, da Lui prediletti, sono l’affamato e l’ammalato, il forestiero e il carcerato, il povero e l’abbandonato, il sofferente senza aiuto e il bisognoso scartato. Sui loro volti possiamo immaginare impresso il suo volto; sulle loro labbra, anche se chiuse dal dolore, le sue parole: «Questo è il mio corpo» (Mt 26,26). Nel povero Gesù bussa al nostro cuore e, assetato, ci domanda amore. Quando vinciamo l’indifferenza e nel nome di Gesù ci spendiamo per i suoi fratelli più piccoli, siamo suoi amici buoni e fedeli, con cui Egli ama intrattenersi. Dio lo apprezza tanto, apprezza l’atteggiamento che abbiamo ascoltato nella prima Lettura, quello della «donna forte» che «apre le sue palme al misero, stende la mano al povero» (Pr 31,10.20). Questa è la vera fortezza: non pugni chiusi e braccia conserte, ma mani operose e tese verso i poveri, verso la carne ferita del Signore.

    19 Novembre, 2017 - 15:00
  3. Luigi Accattoli

    Il Pane e la Parola. Omelia 3: Lì, nei poveri, si manifesta la presenza di Gesù, che da ricco si è fatto povero (cfr 2 Cor 8,9). Per questo in loro, nella loro debolezza, c’è una “forza salvifica”. E se agli occhi del mondo hanno poco valore, sono loro che ci aprono la via al cielo, sono il nostro “passaporto per il paradiso”. Per noi è dovere evangelico prenderci cura di loro, che sono la nostra vera ricchezza, e farlo non solo dando pane, ma anche spezzando con loro il pane della Parola, di cui essi sono i più naturali destinatari. Amare il povero significa lottare contro tutte le povertà, spirituali e materiali.

    19 Novembre, 2017 - 15:00
  4. Luigi Accattoli

    Amare Dio e il prossimo. Omelia 4: Ci ricorderà quel che veramente conta: amare Dio e il prossimo. Solo questo dura per sempre, tutto il resto passa; perciò quel che investiamo in amore rimane, il resto svanisce. Oggi possiamo chiederci: “Che cosa conta per me nella vita, dove investo?” Nella ricchezza che passa, di cui il mondo non è mai sazio, o nella ricchezza di Dio, che dà la vita eterna? Questa scelta è davanti a noi: vivere per avere in terra oppure dare per guadagnare il cielo. Perché per il cielo non vale ciò che si ha, ma ciò che si dà, e «chi accumula tesori per sé non si arricchisce presso Dio» (Lc 12,21). Non cerchiamo allora il superfluo per noi, ma il bene per gli altri, e nulla di prezioso ci mancherà. Il Signore, che ha compassione delle nostre povertà e ci riveste dei suoi talenti, ci doni la sapienza di cercare ciò che conta e il coraggio di amare, non a parole ma coi fatti.

    19 Novembre, 2017 - 15:00
  5. Beppe Zezza

    Madre Teresa di Calcutta diceva che i veri poveri nel mondo non erano gli indiani di Calcutta ma gli occidentali, così poveri di vita da non essere in grado di accogliere nuove vite e da uccidere i propri figli nel grembo delle madri.
    La identificazione tra i poveri di beni materiali e i poveri dei quali Gesu’ aveva gran cura ( e dei quali è il Regno dei cieli ) è un errore di prospettiva figlio del materialismo del quale la nostra cultura è intrisa.
    ( questo non vuol dire che non ci si debba prendere cura dei più sfortunati ma che non si debba farne l’obiettivo quasi esclusivo dell’azione dei cristiani )

    19 Novembre, 2017 - 18:51
  6. Andrea Salvi

    Beppe Zezza.
    E chi ha mai sostenuto il contrario?
    Ciascuno ha il proprio compito nella Chiesa, fin dalle origini.
    Madre Teresa se ne è andata a Calcutta tra i più poveri tra i poveri (in senso materiale).
    Gia’ negli Atti degli Apostoli c’erano dei laici che si occupavano delle mense e a loro venivano imposte le mani, come per un vero e proprio ministero. (Atti 6, 1-7)

    19 Novembre, 2017 - 19:44
  7. Clodine-Claudia Leo

    Il Vangelo secondo Marco 14:3-7, ci dice che i poveri li avremo sempre con noi e quando possiamo dobbiamo fare loro del bene; I poveri, i veri poveri al tempo di Gesù, ma anche oggi erano, e dovrebbero essere, uomini e donne impossibilitati per infermità o problemi di ordinaria ingiustizia a svolgere una qualsiasi mansione tale da procurarsi una vita dignitosa per sé e la propria famiglia. Di fatto, povertà e miseria sono compagne dell’uomo da che esiste il mondo. Già le società di mutuo soccorso in Europa (obligatio in solidum) sorte nella prima metà dell’800 fino ai primi anni 30 del 900 tentarono di sopperire alle carenze dello stato almeno fino a che non si evolsero in altre forme organizzate di difesa collettiva ,”sfumate” nelle moderne istituzioni con il nome di welfare che in quanto a progetti per la risoluzione del problema povertà, fa acqua da tutte le parti. Sicché la Chiesa chiede a ciascuno di rimboccarsi le maniche e onorare e aiutare i poveri che in Italia sfiorano i sei milioni.

    19 Novembre, 2017 - 20:36
  8. Clodine-Claudia Leo

    Ma il cattolico sa anche che la povertà evangelica è altro da tutto ciò. Sa che anche il ricco può essere povero secondo il Vangelo e un povero, viceversa, ricco di desideri terreni e di aspirazioni contrarie allo spirito del Vangelo.La Parola di Dio contiene pagine di povertà e di provvidente presenza. Penso alla vedova di Saretpa e di suo figlio che aveva a disposizione un pugno di farina e due gocce d’olio per una focacetta dopo chi che sarebbero morti,e quando Elia le chiede di offrire quell ‘unica focacetta lo fece, fidandosi del profeta e nulla le manco per anni. Ora noi abbiamo ben più che Elia,eppure, nessuno dei tanti che passano da noi e mai escono a mani vuote li vedi entrare in Chiesa, ringraziare Iddio per quelle provviste. Il tema della povertà, oggi, è molto serio, non si risolve apparecchiando in basilica o nell’aula Paolo VI e neppure facendo le elemosine: pagliativi inutili, ma creando in chi si aiuta quella disposizione spirituale necessaria ed indispensabile a rendere chi ha perso tutto capace di amare Dio veramente come Lui vuole essere amato. Quanti sono gli uomini e le donne che si riducono a larve umane per non avere mai abbandonato i vizi: un tossicodipendente, un alcolista, un giocatore accanito: persone che hanno dissipato oltre a denari la loro stessa vita e quella dei figli riducendosi a larve. Quanto hanno contribuito costoro a danneggiare la collettività anche in termini di spese sanitarie. Un ritorno alle virtù, ad una vera conversione al Padre che mai abbandona chi lo cerca con cuore sincero vale molto, molto di più…

    19 Novembre, 2017 - 20:37
  9. Victoria Boe

    L’omelia del Papa se non è ispirata da Dio, da chi allora ?
    Sono parole che hanno una risonanza nel profondo dell’anima.
    Senti che attingono al cuore delle parole di Gesù stesso.
    Colpiscono per l’amore grande che esprimono, e fanno capire la vera essenza di Dio rivelata da Gesù. Dicono con chiarezza il senso della frase “Dio è Amore”, ripetuta tante volte meccanicamente senza significanza.
    Indicano un percorso preciso da seguire nella vita senza esitazione.
    E nello stesso tempo ci fanno sentire piccoli, inadeguati quasi, a fronte di tanta grandezza nella Verità.

    19 Novembre, 2017 - 20:40
  10. Amigoni p. Luigi

    E come si fa (talora) al termine delle prediche: Amen.

    19 Novembre, 2017 - 21:02
  11. maria cristina venturi

    Tutto il monachesimo all’ inizio si baso’ sui tre voti di poverta’ castita’ obbedienza. Questo perche’ per San Benedetto questi tre erano le rinunce fondamentali su cui basare una vita alla sequela di Cristo: la Regola voleva imitare la vita di Cristo che fu povero, casto, e obbediente fino alla morte alla volonta’ del Padre. La poverta’ era considerata una rinuncia necessaria per incamminarsi nella Via , il distacco dai beni materiali.
    Il valore spirituale della poverta’ , corrottosi poi nel tempo, fu di nuovo portato come testimonianza da San Francesco e dagli ordini mendicanti..Dante nell’ 11 canto del Paradiso fa di Madonna Poverta’ la bellissima dama di cui si innamora Francesco . E dietro di lui i suoi primi compagni tutti innamorati della sposa ” scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro dietro lo sposo si’ la sposa piace. ”
    In questa simbologia nuziale delle nozze fra Francesco e Madonna Poverta’ sembra di ritrovare la stessa simbologia del Cantico dei Cantici.
    Ma chi oggi potrebbe ” amare” la poverta’ come una bellissima dama, se la poverta’ di cui si parla oggi è’ solo mancanza di beni? Se la poverta’ e’ solo mancanza e non invece perfezione dell’ imitazione di Cristo, allora e’ ovvio che il discorso diventa politico-sociale non piu’ spirituale: dalle nozze con Madonna Poverta’ si arriva al pauperismo, quale ideologia da cui è’ scomparsa ogni dimensione verticale.

    19 Novembre, 2017 - 21:56
  12. maria cristina venturi

    E invece di amare di un amor cortese e cristiano Madonna Poverta’ e dedicare a lei la vita come San Francesco , quellli che dicono di rifarsi a lui istituiscono il “Povero” come categoria umana a cui dedicare una volta all’ anno una ” Giornata annuale del Povero” . ogni spontaneita’ ogni moto del cor gentile annegano in un burocratico lessico da Governo Unico Mondiale.

    19 Novembre, 2017 - 22:17
  13. Luigi Accattoli

    Maria Cristina ti do la buonanotte chiedendoti di segnalare con precisione i passaggi dell’omelia papale di oggi e del messaggio per la Giornata pubblicato il 13 giugno che siano colpevoli di pauperismo. Che poi a te la Giornata dei poveri, che mi è parsa un’iniziativa bella e degna, faccia ribrezzo, come tutto ciò che ha proposto fino a oggi Francesco, mi è chiaro. Anche se non so spiegarmi perché questa tua dottrina tu la debba sostenere con tanto impegno nel blog di uno che apprezza e ama Francesco.

    19 Novembre, 2017 - 22:56
  14. Victoria Boe

    Spero tanto che l’amen di padre Amigoni non sia destinato al mio commento, che non è certo una predica.
    Lungi da me l’intento di predicare.

    19 Novembre, 2017 - 23:36
  15. Victoria Boe

    “Quanti sono gli uomini e le donne che si riducono a larve umane per non avere mai abbandonato i vizi: un tossicodipendente, un alcolista, un giocatore accanito:…”

    Parole come queste mi dicono quanta insensibilità ci sia nel cuore umano; quanta presa di distanza dall’umanità imperfetta e stigmatizzata come colpevole.
    Sì, è indubbio che quelle persone si sono abbandonate ai vizi che ne hanno fatto degli schiavi e ne sono rimaste VITTIME. Sì, per colpa loro o, meglio, della loro fragilità di esseri umani. Non c’è dubbio su questo, ma sono dei poveri cristi anche loro, e puntare l’indice moraleggiante indica che chi li indica con senso di superiorità e con recriminazioni stolide non sa che uscire dai vizi e dalle dipendenze è impresa difficilissima. E anche qui è doveroso chiedersi: chi sono io per giudicare?
    Dopo di che è anche utile, anzi necessario, chiedersi: che posso fare io per aiutare queste persone ad uscire dal tunnel del vizio? Devo continuare a vederle come persone abiette contro cui scagliare anatemi, o devo piuttosto vederle come persone che anch’esse devono essere aiutate come l’amore di Dio ci chiede?
    Terza domanda:e se capitasse ad un mio familiare di essere tossicodipendente o alcolista o giocatore accanito, io che farei? Lo indichirei come un individuo da demonizzare o mi darei da fare per aiutarlo ad uscirne? Nessuno infatti è escluso da cadute di questo genere. Proprio nessuno.
    Quanti predicozzi inutili, moraleggianti, continuano a imperversare dappertutto nel nome di un Dio rigorista. Ad opera di persone che in tutta evidenza si ritengono superiori e immuni da vizi. Errore di valutazione grandissimo, questo.
    Quand’è che si cambierà rotta nel giudicare gli esseri umani, di qualsiasi specie siano? Quando si capirà che continuare su questa strada non fa altro che cacciare Dio da questo mondo terreno?

    20 Novembre, 2017 - 1:18
  16. Leopoldo Calò

    Il percorso di salvezza e l’obbligo di cooperarvi comincia già su questa terra, posto che l’immortalità è a partire dalla nascita. I tale quadro si inscrive l’idea che l’uomo vada salvato nella sua integrità, anima e corpo, già qui ed ora.
    La povertà come valore ci sta quando è il frutto di una scelta consapevole, non quando è imposta (lo dico a Maria Cristina). Ancora, permettetemi di porre in rilievo la contraddittorietà di alcune argomentazioni come la necessità di alleviare anche la povertà dello spirito o l’inutilità di istituire una giornata dei poveri quando provengono da chi si scandalizza dei colloqui del papa con Scalfari (dai locali piagnoni considerato il più povero fra i poveri) e da chi si esalta per la discutibile, per me turiferario, giornata per la vita.
    Infine, se le parole sono importanti, l’uomo non diventa mai una larva, e non cambiano tale aspetto le circostanze (“vizio” o malattia) che lo hanno ridotto in condizioni di vita estreme.

    20 Novembre, 2017 - 9:26
  17. Clodine-Claudia Leo

    Per Boe

    A domanda cosa si possa fare, noi -definiti in modo sprezzante da chi dimostra un’evidente indole tutt’altro che caritatevole e mansueta, con tutta evidenza e merita un “medice cura te ipsum” – “moraleggianti avvezzi a predicozzi che imperversano dappertutto in nome di un Dio rigorista”?
    Vuole che glielo dica?
    Un bel nulla!
    Solo una radicale conversione che parte dall’interno, dal cuore pentito potrà guarire colui o colei che scientemente e consapevolmente cede continuamente al vizio fino ad esserne sedotto, tanto da ridurre sé stesso e la propria famiglia nell’indigenza.

    Non solo, noi, possiamo far nulla, ma neppure domineddio il qual che rigoroso sia, o rigoroso non sia, non sta certo a lei, né noi giudicare può fare qualcosa per costoro che avendo ricevuto in dono talenti preziosi li hanno voluti seppellire per restituirli intatti e infruttuosi.
    La questione del vizio è del tutto trasversale, non conosce categorie, ricchi e poveri, forti e fragili: tutti livellati dalla stessa miseria morale.
    E’ predicozzo dire che in ogni singola persona il Signore inserisce il dono della vocazione? E’ predicozzo dire che ciascuno singolarmente è chiamato, vocato alla vita purché la si viva come Cristo comanda? Certo. Cosa impossibile oggi in cui anche il cristiano si è secolarizzato, ateizzato, sganciato da Dio in ogni cosa. Dio e l’uomo sono due entità separate e incongiungibili quando si ironizza sulla Legge Morale, quando non si obbedisce alla Legge, allora certamente non c’è neppure l’uomo, per sua natura immagine del suo Signore, e riduce quell’immagine a larva. La Legge Morale indica la verità della natura secondo la quale ogni uomo è obbligato a vivere. Sempre che voglia e desideri essere e rimanere uomo. Vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»;] Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello della virtù, di cui costituisce la negazione.

    “Ché ’l furor de lassù, gente ritrosa, Vincerne d’intelletto, Peccato è nostro, e non natural cosa”
    (Petrarca).

    20 Novembre, 2017 - 10:24
  18. Clodine-Claudia Leo

    “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l’uomo”
    (Qoelet 12, 13). Purtroppo nessuno crede più che veramente tutto l’uomo è nei Comandamenti, nella Parola del Signore; che tutto inizia e tutto avviene nell’osservanza della Legge Morale; che Dio chiama ciascuno per una missione particolare. Il vizio, l’accidia, da sempre ha rappresentato un ostacolo, il vizio da sempre ha ridotto l’uomo in miseria. A domanda circa quanto ci viene chiesto donare per la salvezza dei fratelli, rispondo: ” tutto quanto è in nostro potere”. Ma affermo che pur resta valida la lectio agostiniana del ” De libero arbitrio” «la nostra volontà non sarebbe volontà se non fosse in nostro potere. Effettivamente perché è in nostro potere, è per noi libera». Credo che esista una povertà, uno stato di bisogno colpevole e una povertà, o stato di bisogno incolpevole ecco, credo che di quest’ultima lo stato e ciascun cittadino dovrà rispondere davanti a Dio..

    20 Novembre, 2017 - 10:52
  19. Federico Benedetti

    Luigi,
    sarebbe stato interessante chedere a Mons Zuppi cosa pensa dei tanti dissensi che incontra tra i sacerdoti bolognesi e il seguito deludente che trovano le sue iniziative pastorali. Magari la prossima volta prova a toccare anche questo tasto…

    20 Novembre, 2017 - 11:31
  20. Lorenzo Cuffini

    Il prodigo della parbola è immagine di NOI ogni volta che cadiamo nel vizio.
    Non mi risulta che, nella stessa parabola, il padre- immagine rivelata di Dio- lo bolli come larva e gli propini una predica arraffazzonata.
    Eccola qua, senza tante menate, la differenza tra Dio, come RIVELATO nel Vangelo, e LA CARICATURA che ciascuno ne puo’ fare proiettando le sue quattro fissazioni nella fede fino a pervertirla in radice .

    20 Novembre, 2017 - 12:13
  21. Victoria Boe

    A chi continua a fare prediche moraleggianti con tanto di citazioni scritturistiche per tirare l’acqua al proprio mulino, vale la pena ricordare che una buona, integrale, lettura del Nuovo Testamento indica la legge dell’Amore prevalere su quella del rigore.
    Come ha detto giustamente il Papa, l'”amore supera la legge”.
    Eppure ancora qualcuno non lo crede e non vuole accettarlo.
    Di fronte a chi cade nel vizio da cui non si riesce ad uscire, ovvero se ne è dipendenti fino alla morte in molti casi, non servono sermoni moraleggianti e vomitevoli. E le parabole dei talenti risultano essere del tutto fuori luogo in certi contesti esistenziali. Si impone la pietà, che è un aspetto dell’amore, e si impone il dovere di aiuto, altro aspetto dell’amore.
    Tanto è vero che dappertutto ormai sorgono strutture (benedette) che si fanno carico di aiutare, per quanto è possibile, queste persone a risollevarsi dalle cadute. Eppure, molto spesso la dipendenza è più forte di tutto, purtroppo.
    Chi parla con accenti rigoristici sta, in tutta evidenza, fuori dalla realtà di questa vita; sta chiusa in un bozzolo di presunta perfezione, e non sa che quella nicchia potrebbe in un momento qualsiasi rompersi per i casi imprevisti della vita, che superano ogni confine imposto da Scritture varie e, molto peggio, da facili moralismi di persone “superiori”. Almeno fino a quando non si fa esperienza diretta–come detto più volte–di certe situazioni allucinanti che vedono gli uomini impotenti a sanarle.
    Lì si piega la testa e si dice: “Sia fatta la Tua volontà”. Che può essere l’inizio per vedere le cose in altro modo, con quella pietas che fa dell’uomo una creatura col cuore di carne, distinta da quella col cuore di pietra.

    20 Novembre, 2017 - 13:47
  22. picchio

    Federico, I parroci usciti dai seminari in epoca Giovanni Paolo secondo eBenedetto hanno purtroppo assorbito la mentalità di quei pontefici, ci vorrà del tempo per cambiare le cose…possiamo solo sperare…
    Cristina vicquery

    20 Novembre, 2017 - 16:15
  23. Beppe Zezza

    Perché un uomo cade nel vizio? Solo Dio sa quali sono le strade che lo hanno condotto a quello. Il ridursi a una “larva di uomo” spesso, ahimè, non è un giudizio ma un fatto.
    la vista di un uomo ridotto a larva a motivo del vizio ci è di ammonimento perché ci dice quello che può accadere anche a noi, se la grazia di Dio non ci assiste e se noi non la assecondiamo. E per loro possiamo fare praticamente nulla se non quello di “non giudicarli”
    A me da giovane piaceva giocare d’azzardo – poker, sette e mezzo, roulette. Lo facevo tra amici, con cifre piccole ma …. la china è sdrucciolevole. L’azzardo mi regalava emozioni e mi faceva sentire “vivo”. Sono ben cosciente che sarei potuto finire male se il Signore non mi fosse venuto incontro. Oggi poi con le slot machines in ogni bar…..

    20 Novembre, 2017 - 16:45
  24. maria cristina venturi

    Rispondo a Luigi Accattoli.
    A me la “giornata mondiale del povero” non fa ribrezzo. semplicemente mi sembra che con queste “giornate mondiali.. ” di questo e di quello, sovrapposte per lo più alle feste liturgiche ormai del tutto dimenticate ( chi si ricorda piu’ della Festa di Cristo RE ? ( Ultima domenica di ottobre) della Festa della santa Croce? Della F esta della Presentazione della vergine maria al tempio? ( 21 novembre) e di tante altre feste liturgiche?
    L’anno liturgico UN TEMPO scandiva gli avvenimenti della STORIA SACRA, RICORDANDO AGLI UOMINI CHE NON ESISTE SOLO LA LORO REALTA’ STORICA NMA UNA REALTA’ ETERNA.
    oggi invece la Chiesa, ( secondo me per essere più vicina Alla mentalità moderna, perche’ cos’ crede di aver più simpatizzanti, ma questa è una mia opinione) dimentica le feste liturgiche ed istituisce delle “giornate mondiali di questo e di querllo , stile ONU.
    Si, l’ONU, e tutto quello che ricorda il Governo Unico Mondiale mi fa ribrezzo, lo ammetto, Luigi Accattoli. Come penso facesse ribrezzo ai cattolici dell’epoca della RIvoluzione Francese il il giorno di culto della DEA RAGIONE.
    La giornata del povero, del m igrante, del malato, ecetera eccetera mi sanno tanto di retorica onusiana, di qualcosa che nulla ha a che fare col messaggio cristiano . Che non prevede una giornata per il povero, ma che prevede di diventare poveri , cioè distaccato dai beni terreni, per amore di Cristo , il che è una altra cosa.
    La Chiesa sta diventando con papa Francesco una filiale dell’ONU, del pensiero politicamente corretto. Dov’è Cristo?

    20 Novembre, 2017 - 19:16
  25. Lorenzo Cuffini

    Dio solo conosce le strade della grazia.
    Per quelle del cd ” vizio”, le conosciamo benissimo tutti quanti.
    E il conoscerle non ci esenta affatto dal batterle.
    NON ESISTONO “i viziosi”: tutti noi lo siamo,cambia solo natura e macroscopia del vizio. Ognuno di noi puo’ decidere, volere, amare , scegliere il vizio; puo’ decidere di non farlo, ma finirci dentro ugualmente; puo’ fuggirglici dentro.
    Tutti, chi più, chi meno, ci siamo dentro.
    Non è questione di se: ma di come, quando e quanto.
    Basta vedere quello che scriviamo qui sopra.

    20 Novembre, 2017 - 19:26
  26. Federico Benedetti

    Picchio,
    i sacerdoti di ieri e di oggi hanno solo da imparare dalla santità di Giovanni Paolo II e dallo spessore umano e teologico di Benedetto XVI. Santi sacerdoti aiutano la santificazione delle comunità loro affidate.
    I frutti del pontificato di Bergoglio si devono ancora vedere.
    Per quanto riguarda Mons Zuppi rilevo che divide il clero e il popolo bolognese ogni volta che apre bocca. Vedremo quanti frutti produrrà questo stile pastorale…

    20 Novembre, 2017 - 19:35
  27. maria cristina venturi

    ” Se la rivoluzione di Francesco è a favore dei poveri, allora si sappia che non è una rivoluzione, perché la Chiesa ha avuto fin dall’inizio il suo tesoro nei poveri (Il diacono San Lorenzo docet). Se la rivoluzione è dottrinale, allora si abbia il coraggio di non strumentalizzare i poveri e la loro dignità e si manifestino le vere intenzioni e il vero entusiasmo…. “(Don Mario)

    Si abbia il coraggio di NON STRUMENTALIZZARE I POVERI e si abbia il coraggio di dire che si vuole rivoluzione la dottrina!!
    san Francesco, quello vero, non li strumentalizzò per portare avanti una sua ideologia.

    20 Novembre, 2017 - 19:44
  28. Lorenzo Cuffini

    don mario, chi?
    Se uno vuole andare a leggere chiesaepostconcilio, vada a leggerselo. Perché uno deve trovarseli infilati, per giunta anonimi, sul blog di Accattoli?

    20 Novembre, 2017 - 20:11
  29. Lorenzo Cuffini

    Venturi:
    1) chi strumentalizza i poveri?
    2) chi vuole rivoluzionare la dottrina?
    3) chi porta avanti “una sua ideologia” sui poveri?

    Fuori i nomi, il come e il quando.
    In caso contrario, l’unica che lo fa, a tutt’ora, 20.19 del 20/11/17, sei tu.

    20 Novembre, 2017 - 20:20
  30. Lorenzo Cuffini

    “chi si ricorda piu’ della Festa di Cristo RE ?
    della Festa della santa Croce?
    Della F esta della Presentazione della vergine maria al tempio?

    Se ne ricorda chiunque porti piede in chiesa e segua il calendario liturgico.
    Certo che se uno passa la giornata a pensare come dir male della Chiesa e del papa, a ossessionarsi con tutto, ma tutto, ma tutto il resto, dall’Onu a Scalfari passando magari via Blondet, povera donna!, difficile assai che se ne ricordi. Ecco che nei suoi interventi, per esempio, Gesù Cristo sarà completamente assente, mentre sarà massicciamente presente l’insulto polticoide monocorde al suo papa.

    Questione di scelte.

    20 Novembre, 2017 - 20:26
  31. Diego Rossi

    Alla gentile signora Maria Cristina Venturi
    (cfr 20 novembre 2017 @ 19:16)

    Gentile signora,
    1) il più grande inventore di giornate mondiali è il santo papa Giovanni Paolo II, come potrà verificare facilmente, a partire da quella dei giovani, delle famiglie, della vita consacrata e via dicendo. Mancavano i poveri e poche altre categorie, ma l’intervento di papa Francesco sull’argomento è da un punto di vista quantitativo irrilevante.
    2) Tutte le feste liturgiche sono state tutte celebrate e commentate con appropriate omelie da tutti gli ultimi papi, compreso papa Francesco. Come potrà verificare facilmente a questo link (avendo l’accortezza di scorrere tutte le pagine)
    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017.index.html#homilies
    3) Concordo con lei, comunque, sul fatto che molti buoni cattolici come lei e come me, purtroppo – a differenza dei sommi pontefici – dimenticano troppo facilmente le feste liturgiche. Infatti la Festa (meglio: Solennità) di Cristo Re viene celebrata nella Chiesa Cattolica Romana non l’ultima domenica di ottobre e neanche l’ultima di novembre, bensì la domenica immediatamente precedente alla prima domenica di Avvento. Lo stesso vale per il rito della Chiesa Cattolica Ambrosiana: la celebrazione della solennità può darsi sia l’ultima che la penultima domenica di ottobre, a seconda del giorno della settimana in cui cade la solennità della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo (sempre che ce ne ricordiamo e non la confondiamo con la Festa dell’Inverno, che è un’altra cosa).
    4) E’ anche piuttosto grave confondere il rito romano con quello ambrosiano: sono due cose diverse.
    5) La Festa (qui la dicitura esatta) (dell’Esaltazione) della Santa Croce è il 14 settembre. La Memoria (non è una Festa) della Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio, è come dice lei il 21 novembre: questo almeno se lo è ricordato.
    6) Però confondere Solennità, Feste e Memorie non va bene. Almeno su questo papa Francesco non sbaglia. Ci sono delle differenze importanti.
    7) Se la Chiesa – come lei lascia intendere – sta diventando una filiale dell’ONU, tutto questo è cominciato con san Giovanni Paolo II papa, e il povero papa Bergoglio – che santo non è – a tal proposito di originale ha fatto veramente poco.
    8) Per il resto concordo completamente con la sua ultima domanda:
    Dov’è Cristo? in tutte le stupidaggini di cui ogni giorno lei inonda il blog del generosissimo Luigi Accattoli?
    Semplice: non c’è traccia di Cristo, di Vangelo. Lei sarà molto cattolica, ma forse non ha capito bene il cristianesimo.
    La sua inutile verbosità quotidiana rappresenta una violenza che mi lascia ogni volta senza parole.
    9) Sono un lettore silente di questo magnifico blog, ma forse – a causa dei non-lettori come lei (dai suoi interventi deduco che lei non abbia mai letto una parola di quanto Luigi scrive nei suoi post) smetterò per sempre di venire qui a perdere prezioso tempo da dedicare all’approfondimento della fede nel Signore Gesù.
    10) Prima e ultima volta in cui mi permetto, poco gentilmente, di gridare: Basta!!

    Cordialmente suo
    Diego Rossi

    20 Novembre, 2017 - 21:12
  32. Victoria Boe

    “Si abbia il coraggio di NON STRUMENTALIZZARE I POVERI e si abbia il coraggio di dire che si vuole rivoluzione la dottrina!!”

    Mai strumentalizzati i poveri, direi. Vengono strumentalizzati, questo sì, da chi ne parla come sempre esistiti e dunque per sempre dovranno esistere. Tanto per dare più risalto ai ricchi che godono delle proprie ricchezze e danno le briciole ai cani.
    Il discorso da farsi è un altro: quando avverrà che si farà di tutto per considerarli uguali, almeno in dignità, ai ricchi? Quando si farà sentire loro che sono amati e non considerati come una sottospecie umana da guardare coprendosi il naso? Quando si smetterà di dare loro un’elemosina sentendosi a posto con la coscienza, mentre va cercata un’equità sociale che li faccia sparire o almeno diminuire di molto in questa faccia della Terra dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri?
    Queste sono le domande da farsi, a cui trovare una risposta adeguata.
    Quanto alla dottrina, nessuna rivoluzione, cara Venturi, solo cambiamenti alla luce del cambiare delle categorie in un mondo che cambia normalmente. Ma soprattutto alla luce di un imperativo che si chiama “amore” e non “sopportazione” con molte riserve. Basterebbe guardarsi intorno e vedere com’ è la vita, e addentrarsi nelle pieghe delle sue molte realtà sorprendenti e angoscianti, mai prima conosciute, che insegnano molto più di una dottrina qualsiasi impostata su verità preconfezionate e superate.
    Una religione tutta dottrinale, retrospettiva e retrodatata, quale è la sua e di molti altri, non è la vera religione della Chiesa di Gesù.
    L’amore del Cristo non si fa imbrigliare da alcuna dottrina, cara signora. Sarebbe ora che se ne rendesse conto e che passasse parola.
    Lei è in forte ritardo con la storia e con l’anima del mondo.

    20 Novembre, 2017 - 22:07
  33. Amigoni p. Luigi

    Piccole bufale delle 19.16

    La solennità di Cristo Re, nell’ordinamento liturgico in vigore dal 1969, è l’ultima domenica dell’anno liturgico, la 34a, sempre in novembre.
    La giornata del migrante e rifugiato celebrata nel 2017 era la n. 103.
    Tutti sanno che alcune recenti giornate mondiali (ad esempio del malato, della vita consacrata, della famiglia, quella legata al raduno mondiale dei giovani) sono state sapientemente promosse da Giovanni Paolo II. Altre sono state volute da Paolo VI (sicuramente quella delle vocazioni; mi pare anche quella delle comunicazioni sociali). La giornata missionaria mondiale ancora molto prima di Paolo VI.
    Le giornate nazionali “italiane” (del quotidiano cattolico, dell’Azione Cattolica, dell’università cattolica, per provvedere alle necessità della Chiesa – sostentamento clero, ecc.) sono state inventate dai vescovi italiani.

    20 Novembre, 2017 - 22:23
  34. Victoria Boe

    “La Chiesa sta diventando con papa Francesco una filiale dell’ONU, del pensiero politicamente corretto. Dov’è Cristo?”

    Ma sì, dov’è Cristo?
    Ancora non l’ha capito, gentile signora? È proprio lì dove lo indica il Papa: nei poveri, nei migranti, nei malati, negli afflitti etc…E non è papa Francesco il primo a dirlo. Prima di lui, tanto tempo fa, lo aveva detto Gesù Cristo.
    Ma è evidente che lei non conosce il Vangelo, o di esso richiama solo quello che va bene quando garba a lei, ignorando del tutto quello che non si presta ai suoi continui attacchi contro Francesco. E questa è disonestà intellettuale, forse anche morale.
    Continui pure a fare buchi nell’acqua, se così le piace. I suoi sono penosi soliloqui senza impatto su chiunque voglia intendere la Verità delle parole evangeliche. Sono i tentativi vani del Divisore per convincere gli allocchi del fatto che stanno sbagliando tutto nel seguire Francesco.

    20 Novembre, 2017 - 22:37
  35. maria cristina venturi

    Anche Aldo Maria Valli la pensa come me sulle ” giornate mondiali di.. ” questo e quello. Oggi per L’ ONU e’ la Giornata mondiale dell’ infanzia. Qualcuno di voi lo sapeva?
    Tutte queste “giornate mondiali “lasciano il tempo che trovano. Le vecchie buone feste liturgiche erano sentire dal popolo come vere, suscitavano come tutti gli archetipi delle vere emozioni , queste suonano false, retoriche, teoriche, fredde, pensate a tavolino.

    www. aldomariavalli.it

    20 Novembre, 2017 - 22:38
  36. Andrea Salvi

    Aldo Maria Valli chi?

    20 Novembre, 2017 - 22:58
  37. Andrea Salvi

    Maria Cristina Venturi.
    Hai mentito sapendo di mentire o semplicemente hai preso uno svarione?
    Il suddetto Valli se la prende con la giornata dell’infanzia dell’ONU. Non fa alcun cenno alla giornata per la vita, per le vocazioni e nemmeno a quella per i poveri.
    Non sei nuova a queste mistificazioni.
    Non leggerò più i tuoi interventi se vai avanti di questo passo.

    20 Novembre, 2017 - 23:25
  38. Victoria Boe

    Ma chi se ne importa di come la pensa A.M. Valli ?
    Lei, cara, non è capace di un suo pensiero autonomo rispetto a quello di certi signori giornalisti o scrittori? Ha bisogno di essere imbeccata dagli altri, forse? Male, malissimo, se permette.

    20 Novembre, 2017 - 23:41
  39. Luigi Accattoli

    A Maria Cristina Venturi: “Oggi per L’ ONU e’ la Giornata mondiale dell’infanzia. Qualcuno di voi lo sapeva?” Io sì, vedi post seguente. Ma si sa che sono un tipo sveglio.

    20 Novembre, 2017 - 23:42
  40. Luigi Accattoli

    A Maria Cristina Venturi delle 19,16. Ringrazio della risposta ma la mia domanda non era sulle giornate mondiali, che anche a me paiono troppe, ma sull’accusa di pauperismo al Papa. La ripropongo: ti chiedevo di “segnalare con precisione i passaggi dell’omelia papale di oggi [cioè di domenica] e del messaggio per la Giornata dei Poveri pubblicato il 13 giugno che siano colpevoli di pauperismo”.

    21 Novembre, 2017 - 0:06
  41. Victoria Boe

    Per quel che può valere, mi permetto di invitare il sig. Diego Rossi, lettore silente, a continuare a venire qui, nel blog di Accattoli, e anzi di intervenire più spesso.
    Innanzi tutto per controbilanciare una voce molesta, che però non è l’unica, che imperversa nel blog solo per propinare anatemi contro questo Papa, che ha la grave colpa di ricordarci sempre che un cristiano deve andare al cuore del Vangelo; e francamente tali anatemi ci hanno stomacati.
    E in secondo luogo, per aiutarci ad approfondire la fede nel Signore.
    Ogni voce che si propone questo fine non può che essere gradita.

    21 Novembre, 2017 - 0:09
  42. Beppe Zezza

    A me questo dividere la umanità in categorie sociologiche di “ricchi” e “poveri” suona male e ritengo che non rispecchi lo spirito evangelico. A mio parere i “poveri” dei quali parla Gesu’ nel Vangelo non sono tanto i poveri “economici” ( all’epoca la “economia” non aveva la rilevanza che ha assu to nel nostro mondo dal 800 in poi soprattutto ad opera del pensiero di Marx che ha ridotto l’uomo a homo oeconomicus ) quanto gli “infelici” . Gli “infelici” in questo mondo sono assai di più dei “poveri” economici e non sempre coincidono con loro. Si può essere oggettivamente povero ( perché povertà e ricchezza sono categorie “relative” e solo raramente “assolute” ) e tuttavia non essere “infelice” ( più della “media” degli esseri umani ) e oggettivamente benestante e tuttavia essere profondamente infelice ( più della media degli esseri umani ).
    Ecco io credo che la missione di Gesu’ e quindi dei cristiani, che sono il Suo Corpo, chiamati a proseguire nella storia la sua opera, sia di prendersi cura degli “infelici”.
    Un cambio di linguaggio dovrebbe permettere di liberarsi di quelle connotazioni politiche alle quali le categorie di “poveri” e “ricchi” rinviano intorbidendo le acque.

    21 Novembre, 2017 - 8:02
  43. Lorenzo Cuffini

    Vecchia come il cristianesimo, questa allergia a occuparsi di povertà vera e propria.
    E vecchia come il cristianesimo la passione evangelica, autentica, per i poveri poveri, altro che Homo Oeconomicus di Marx.
    Semmai è MArx ad essersi ispirato a Cristo, non i cristiani a Marx.

    21 Novembre, 2017 - 9:56
  44. Amigoni p. Luigi

    Seguito delle piccole bufale comparse alle 19.16 di ieri sera

    Le precisazioni di Diego Rossi delle 21.12 di ieri sera (comparso sul blog dopo che era apparso il mio delle 22.13) è esauriente anche su tutto il piano liturgico.
    a) Si ricorda per altro che in ambrosiano la solennità di Cristo re, sempre l’ultima domenica dell’anno liturgico, anche con 6 domeniche di avvento, non può mai capitare di ottobre ma sempre in novembre (la 7a domenica prima di Natale è per forza in novembre).
    La nostra “istruttora” si è tradita: lei fa riferimento alla messa e ordinamento di Pio V, in cui la solennità di Cristo re – introdotto da Pio XI – era l’ultima domenica di ottobre.
    Forse lei pensava di essere su un sito della “destra cattolica” (con tutto rispetto per i cattolici e per la destra). Concordo con la prima parte di Salvi delle 23.25
    b) Mi pare poi del tutto evidente che le quotidiane “giornate annuali” dell’ONU, o di altre agenzie, non c’entrino esattamente con le cose di Chiesa.

    21 Novembre, 2017 - 10:15
  45. Clodine-Claudia Leo

    Io vedo sempre più chiaro alla luce degli eventi il “segno dei tempi” e lo riscontro proprio nella smania, configurata ampiamente nei documenti del Vaticano II, di sostituire a Pietro l’apostolo Paolo.

    Una sostituzione improvvida,un cambio di paradigma, una sorta di “demenza senile” dimentichi che è Pietro colui al quale Cristo,il Re, la Roccia, il Signore, consegna in gestione le chiavi del Suo Regno affinché custodisca le pecore dai lupi, gestisca i suoi averi e guidi il gregge in pascoli ameni fino al suo ritorno, e non Paolo. E Proprio come Paolo che mai abusò del suo potere, che in questioni di disciplina ecclesiastica rinuncia all’autorità, che anche in questioni morali lascia alle sue comunità libertà e non vuole “gettare loro nessuna corda al collo” (1 corinzi 7;35), così Pietro è defenestrato.

    Paolo, che, nei riguardi delle sue comunità si mostra non come sommo sacerdote e custode, ma uomo sempre pronto a rinunciare all’esercizio del suo potere. Tale si è voluto rendere Pietro:conforme a Paolo. Il motivo è chiaro: si vuole che la Chiesa sparisca applicando una Politica che gradualmente in modo indolore si è imposta senza accorgersi del cambio di registro. Uno sguardo alla Gaudium et Spes ed ecco giustificate tutte le “giornate” di questo mondo; una sulla libertà religiosa, un’altra sull’ecumenismo,o sulla collegialità e ci si rende conto che siamo già oltre la frontiera. Basta appellarsi al Concilio ed ecco i ribaltamenti su posizioni dottrinali,disciplinari,liturgiche, pastorali ecc..

    Non bisogna essere muniti d’intelligenza superiore per capire che lo slogan “Chiesa Povera per i Poveri” rasenta la demagogia. Una demagogia con cui Papa Francesco si è presentato fin dall’inizio,attirando le simpatie di laici insofferenti alla Chiesa proprio come il suo predecessore, da fine teologo qual’è, si sorbì valanghe di insulti e sputi dai docenti laicisti e, col famoso discorso di Ratisbona le ire degli islamisti anticristiani.

    .Ma beata ingenuità credere la Chiesa possa privarsi di tutte le sue ricchezze per essere più vicina ai poveri. Quando mai, ma quando mai…ahi ahi ahi…E proviamo a immaginare che il sogno di certuni si realizzi e la Chiesa sparisca. Chi dovrebbe gestire, sfamare, recuperare, accogliere l’enorme massa di poveri, clochard, tossici, drop-out ed emarginati che lo Stato si ritroverebbe sulle spalle?

    21 Novembre, 2017 - 10:37
  46. Mi pare che lo smodato proliferare delle “giornate”, a prescindere da chi ne siano gli ideatori, abbia in sé (come spesso succede) la sua punizione (o il suo rimedio, se si preferisce): di esse non frega niente a nessuno, al di fuori della cerchia di quelli che, direttamente o indirettamente, ci campano o ne traggono profitto. Per chi ama farla cadere dall’alto, è un esempio perfetto di eterogenesi dei fini.

    21 Novembre, 2017 - 11:19
  47. Amigoni p. Luigi

    rif. ore 11.19

    …a prescindere. Quando 15 anni fa lo dicevano gli altri, non era “a prescindere”. Bisognava dirlo molto sotto voce, anzi non dirlo proprio.

    21 Novembre, 2017 - 13:08
  48. Beppe Zezza

    Bene, prendo nota del fatto che l’idea dell’homo oeconomicus ha ormai raggiunto anche gli zelanti apologeti del nuovo corso e che è Marx ad avere attinto le sue tesi da Gesù! Che errore quello di Pio XII a non averlo riconosciuto!

    Concordo con Luganesi l’inflazione delle giornate a fatto sì che non gliene importi niente a nessuno

    21 Novembre, 2017 - 13:55
  49. maria cristina venturi

    Caro Diego Rossi
    1) Mi dispiace se lei non viene più’ su questo blog per colpa mia. Ma guardi e’ tanto semplice, tanto facile quando trova un intervento mio lo salti a pie’ pari, non lo legga. Si delizi pure con gli interventi di altri frequentatori. Nessuno e’ obbligato a leggere quel che io scrivo. Puo’ semplicemente ignorarlo. Vuol lei caro Diego Rossi privarsi delle delizie di altri commentatori per colpa mia? Non sia mai!
    2) Accattoli mi ha fatto una precisa domanda e io ho risposto.
    3) Ho davanti a ma il Parrochiano Romano edizione 1953 :
    La Festa di Cristo Re e’ sempre stata L’ ultima domenica di ottobre, festa mobile di ottobre.
    La Presentazione della BV al Tempio e’ sempre stata il 21 novembre, cioe’ oggi.
    Certo dopo il Concilio Vaticano II hanno cambiato la collocazione di alcune Feste e altre ne hanno eliminate. ma per tanti secoli ( parliamo di SECOLI caro Diego Rossi non di decenni !) la Festa di Cristo Re e’ stata L’ ultima domenica di ottobre.
    4) lei caro Diego Rossi come i farisei del tempo di Gesu’ si appiglia ai particolari e non vuol vedere il nocciolo della questione: che sia stato papà Giovanni Paolo II a introdurre le varie giornate mondiali, e’ un particolare non il nocciolo della questione!
    Lo sa lei che in varie chiese domenica scorsa invece di parlare del Vangelo del giorno cioe’ della PAROLA di D il prete ha fatto L’ omelia sulla giornata mondiale del Povero? Questo è’ il nocciolo della questione, a me questo pare problematico.

    21 Novembre, 2017 - 14:26
  50. Lorenzo Cuffini

    Quale ” nuovo corso”, Beppe Zezza?
    Non ci siamo proprio.
    L’attenzione prioritaria ai poveri, la scelta radicale della povertà, ha SEMPRE trovato espressione nella Chiesa Cattolica e nei suoi santi.
    Di quale ” nuovo corso”, esattamente , stai parlando?
    San Francesco e i suoi, san Camillo de lellis, san Giovanni di Dio, san Vincenzo de Paoli, Don Bosco, Cottolengo; tanto per citarne qualcuno alla rinfusa. Sono tutti “zelanti apologeti del nuovo corso?!”

    21 Novembre, 2017 - 14:27
  51. maria cristina venturi

    E aggiungo che sono sicura che anche alla Festa dell’ Immacolata si parlerà’ di ” altro” , invece che del dogma dell’ Immacolata Concezione.
    Chissà ‘ cosa si inventano questa volta dopo la kermesse degli animali proiettati sulla facciata della Basilica di San Pietro. Magari una bella Giornata dell’ importanza delle Donne nella Chiesa.

    21 Novembre, 2017 - 14:31
  52. Amigoni p. Luigi

    Rif. 10.37 – Collegialità e banalità

    Non c’è a tutt’oggi, nemmeno sponsorizzata dall’ONU e neppure gestita dalla Gaudium et spes (è una ONG?), una “giornata della collegialità”.

    21 Novembre, 2017 - 14:33
  53. Victoria Boe

    Mica vero! Ci sono giornate più rilevanti di altre. Per esempio, proprio quella dei poveri, perché questi stanno crescendo di numero, e non è possibile non avvedersene, a meno che non si abbiano occhi indifferenti a quel che guardano senza però vedere o voler vedere.
    E qua si sta parlando di poveri non in senso spirituale o altro senso, come qualcuno ha detto in altro post, ma di povertà in senso materiale; quella che chi ha la pancia piena non può neanche concepire; quella che induce a cercare un po’ di cibo nel mucchio degli scarti; quella che impedisce di pagare le bollette e via enumerando. E si sa che la pancia vuota è cattiva consigliera e induce ad azioni assai gravi. È una concatenazione di fatti che sfugge a chi moraleggia anche religiosamente e va a parare sempre nella spiritualità.
    Non sfugge al Papa però.
    Questo Papa così strano, così assurdo, così increscioso, così comunista, così ingenuo e ignorante da non sapere dell’eterogenesi dei fini.
    Concordate pure voi che tale povertà non riuscite a capirla, beati nella sazietà e nelle tasche ben piene di ricche pensioni ed altri emolumenti.
    Concordate e impipatevene altamente della Giornate dei Poveri, che non serve a niente.

    21 Novembre, 2017 - 15:00
  54. Victoria Boe

    Il mio commento era in replica a Zezza @13:55

    21 Novembre, 2017 - 15:34
  55. Victoria Boe

    “2) Accattoli mi ha fatto una precisa domanda e io ho risposto.”

    Dice davvero?
    A me pare che Accattoli abbia rilevato la sua non-risposta, invece.

    21 Novembre, 2017 - 15:44
  56. Victoria Boe

    “3) Ho davanti a ma il Parrochiano Romano edizione 1953 ”

    Però, cara signora, oggi siamo nel 2017. Non se n’era accorta???
    Giustificabili allora certi svarioni da far crollare i ponti.
    Si aggiorni, cara, c’è sempre tempo, sa?

    21 Novembre, 2017 - 15:49
  57. Lorenzo Cuffini

    Scusa, Venturi: dunque il nocciolo della questione, qual è?
    Che a Venturi non garbano le ” giornate ” dedicate?
    Che vuoi: la cattolicità se ne farà una (pensosa) ragione.
    Come è stato detto qui sopra : delle giornate puo’ benissimo fregare nulla a nessuno.
    Figurarsi che cosa frega delle paturnie individuali su una cosa di cui puo’ benissimo fregare nulla a nessuno.
    Ogni tanto dovresti ascoltare un poco almeno te stessa, e cercare un faticoso accordo con le tue varie parti.
    Mi sembra che, di ribellione in ribellione, ti ribelli anche a te stessa.

    21 Novembre, 2017 - 15:51
  58. Lorenzo Cuffini

    Su una cosa Venturi ha ragione.Hanno cambiato la collocazione di alcune feste e altre ne hanno eliminate….Dopo SECOLI caro mio, mica decenni.Hanno osato farlo. Ma non solo “dopo il Concilio Vaticano II” no no no! Quel bolscevico di Pio XII ha osato piazzare il Primo Maggio -festa dei lavoratori- nel calendario liturgico di Santa Romana Chiesa con l artificio di intitolarlo a San Giuseppe Lavoratore.Che mondanizzazione.Che spirito modernista.Che profanazione…Dopo quasi due millenni.Che cedimento al mondo.

    21 Novembre, 2017 - 16:44
  59. Beppe Zezza

    Caro Lorenzo Cuffini
    Forse non ti leggi. Io avevo scritto che la attenzione dì Gesu non era rivolta solo ai poveri “economici” ma alla categoria più ampia di tutti gli “infelici” dei quali i poveri economici sono solo una parte ( rilevando anche come non tutti quelli che noi qualifichiamo “poveri economici” siano anche “infelici” ) . Tu mi hai rimbeccato ore 9.56 accusandomi di allergia a occuparsi di povertà in senso stretto e affermando che Marx ha preso da Gesu nella sua attenzione esclusiva all’economia.
    Ebbene lo “zelante apologeta” del mio commento sei tu e il “nuovo corso” è quello che proponi tu che zittisci chiunque dica qualcosa che anche lontanamente possa apparire come una critica a un riferimento quasi esclusivo ai temi della povertà economica.
    Chi ha ma detto o ha mai pensato che la Chiesa non si è occupata o non si debba occupare dei poveri “economici”? Io ho solo affermato che i poveri dei quali parla Gesu non sono SOLO ( e secondo me neanche “prevalentemente” ) quelli “economici”.
    Non è forse così?

    21 Novembre, 2017 - 17:38
  60. Beppe Zezza

    A Victoria Boe 15.00
    Proprio così. Si parla solo ed esclusivamente di “poveri economici” come se fossero i soli ad avere necessità di essere attenzionati ( che brutta parola “attenzionati” ) . E secondo alcuni ( lei ad esempio ) il rilevare che questo atteggiamento è parziale costituisce il sintomo di insensibilità, pancia piena, indifferenza , ricche pensioni ( in verità io ho una “ricca pensione” e sono “benestante” . Ma lei cosa ne sa se e in quale misura uso questo denaro per venire incontro alle necessità di meno abbienti? Se non la avessi , nulla potrei fare. Sarebbe meglio così, che gliene pare? )

    21 Novembre, 2017 - 17:49
  61. Lorenzo Cuffini

    Chiedo scusa, ma ci sono diverse cosucce da mettere a posto a proposito del commento delle 10.37 di stamattina.
    A) Quali sono i passi dei documenti del Vaticano II che “configurano ampiamente” la “smania”(sic) di sostituire a Pietro l’apostolo Paolo?
    B) Dove mai Pietro (che è lui la Roccia a voler essere precisi)riceve il mandato di gestire gli averi di Cristo?!
    C)Proprio come Paolo… Pietro è defenestrato.Chi come è quando defenestra Pietro nel Cv2 e chi ha defenestrato Paolo?

    21 Novembre, 2017 - 18:05
  62. Lorenzo Cuffini

    Si legge: si vuole che la Chiesa sparisca applicando una Politica che gradualmente in modo indolore si è imposta senza accorgersi del cambio di registro.
    Chi vuole che la Chiesa sparisca?
    Chi applica questa Politica ( che significa la maiuscola):che politica sarebbe?In che consiste? Si è imposta in modo indolore in che modo? SEnza accorgersi del cambio di registro:chi non se ne sarebbe accorto, di che cambio di registro si parla ?

    21 Novembre, 2017 - 18:10
  63. Lorenzo Cuffini

    Sì legge poi:uno sguardo alla Gaudium et Spes ed ecco giustificate tutte le giornate di questo mondo. Presumendo che non si arrivi a dire che sono state istituite lì , il Vangelo (non so se si ricordano quei 4 libriccini) mi sembra le giustifichi tutte quante ,come temi:o no? E quale sarebbe la frontiera che-opla-

    avremmo già oltrepassato?

    21 Novembre, 2017 - 18:28
  64. Amigoni p. Luigi

    Non siamo scemi – rif. 14,26

    Non possiamo essere presi per scemi.
    a) Il “Parrocchiano romano” 1953, che è? Libro ispirato appositamente da Dio?
    b) Come tutti (non) sanno la festa di Cristo Re è stata istituita nel dicembre 1925 con apposita enciclica, da Pio XI (già detto, ore 10.15 di oggi). Non esisteva assolutamente prima, nemmeno come messa votiva.

    21 Novembre, 2017 - 18:46
  65. Amigoni p. Luigi

    Giornata “pro orantibus”

    Ultima ora: oggi, memoria liturgica della presentazione della beata Vergine Maria, si celebra nella Chiesa universale la giornata “pro orantibus”, istituita da Pio XII nel 1953, per sostenere, con preghiere e oboli, quante e quanti hanno abbracciato la vita contemplativa (le e i claustrali).

    21 Novembre, 2017 - 18:54
  66. Victoria Boe

    A Zezza @ 17:49

    Caro Zezza, vuole che glielo dica? Me ne pare male, anzi malissimo. E sa perché? Perché, per quanto lei possa fare individualmente, i poveri a pancia vuota resteranno pur sempre moltissimi. Troppi.
    Se invece lei non avesse una ricca pensione o, poniamo il caso, una scandalosa pensione d’oro, i soldi necessari alla vita dignitosa di quei “troppi” a pancia vuota o quasi sarebbero più equamente distribuiti. Ed essi non dovrebbero aspettare le elemosine di quelli come lei che appartengono alla minoranza del pianeta.
    Io, in ogni caso, sono per l’equità sociale, che non vuol dire l’aborrito comunismo, ma Stati che aiutino davvero i meno abbienti a campare con dignità, senza dover aspettare la manna dal cielo nel nome di una “spiritualità” tutta da ridere.
    Mio caro, prima la pancia piena e poi tutto il resto.
    Lei li ha mai visti i documentari che rappresentano i poveracci nel rovistare fra gli scarti dei mercati? Ha mai provato a mettersi nei loro panni? Li ha visti o solo guardati per dimenticarsene il più presto possibile? O ha preferito fare zapping per vedere un bel film o uno spettacolo di varietà, avendo provato noia o fastidio nel vedere quelle scene che grondano miseria INFAME e ingiustizia da ogni inquadratura? Magari mettendosi il cuore in pace pensando alle elemosine da fare a quei poveracci? Lei crede davvero che Gesù Cristo avrebbe voluto una Umanità dolente di questo genere?

    21 Novembre, 2017 - 19:01
  67. Victoria Boe

    Se lei lo crede, mi lasci dire che di cristianesimo lei non ha capito pressoché niente. E come lei non hanno compreso niente il suo compare Lugaresi Leonardo, l’ineffabile, con cui lei si trova d’accordo, e la cosa non mi meraviglia, la Venturi che vorrebbe una religione astrattissima dove si pronuncia soltanto il nome di Gesù con gli occhi in estasi, e qualcun altro di questo blog definito ieri “magnifico” da Diego Rossi.
    Questo tipo di cristianesimo è proprio dei cristiani-cattolici da salotto, bello mio.
    Il Papa sta indirizzando verso un altro tipo di cristianesimo: un cristianesimo fattuale ( aggettivo tanto di moda, oggi, ed anche abbastanza ridicolo), di cui lui sta dando dimostrazione esemplare. E ha fatto bene a stabilire la Giornata del Povero, in modo da ricordare a tutti ogni anno che nel pianeta intero c’è troppa povertà, oggi forse più di ieri. Ma il pianeta non era destinato solo a pochi ricchi; doveva vedere l’intera Umanità gestirlo in serenità, senza che pochi se ne sentissero i padroni.
    Prima vi convertirete a questo tipo di cristianesimo, meglio sarà per voi stessi e per tutti.
    E tenga presente, caro Zezza, che fra i poveri sono da mettere anche i migranti tanto malvisti da molti di voi.

    21 Novembre, 2017 - 19:02
  68. Lorenzo Cuffini

    Sì, Beppe Zezza, è proprio così.
    Spariti i riferimenti alle categorie sociologiche, alle connotazioni politiche, alle acque intorbidate e all’Homo oeconomicus a cui si darebbe eccessivo peso, è proprio così.
    Concordo e me ne compiaccio.

    21 Novembre, 2017 - 19:13
  69. Andrea Salvi

    Riprendo dal signor. Leonardo Lugaresi
    “di esse non frega niente a nessuno” cioè delle giornate varie.
    Aggiungo io: per esempio della giornata delle vocazioni?
    Complimenti
    Al motto me ne frego preferisco il più nobile “I care”.

    21 Novembre, 2017 - 20:44
  70. Beppe Zezza

    A victoria Boe ore 19.01
    Non c’è dubbio che del cristianesimo abbiamo una idea assai diversa.
    Io credo che la missione principale di Gesu sia stata quella di riconciliare il mondo con il Padre,mostrando all’uomo la prospettiva di una felicità eterna alla Sua presenza e conferendogli la possibilità di conseguirla.
    Lei pare che creda a una missione di Gesu e dei suoi discepoli dopo di lui tesa a stabilire l’equita’ sulla terra, a fare sparire le ingiustizie, a dare a tutti da mangiare a sufficienza. Nessun interesse per una vita ultraterrena, comunque assicurata a tutti.
    Credo sia perfettamente inutile stare a discutere su quale delle due visioni sia più vicina a quella di Gesu e chi di noi due abbia compreso maggiormente lo Spirito di Gesu, non arriveremo mai a una visione comune.
    E’ vero, sul pianeta ci sono troppi “poveri”, ci sono troppi “migranti” ma, a mio parere, la via per risolvere il problema non è stata ancora ( e forse non lo sarà mai) trovata .
    Comunque se il suo,tuonare contro i “ricchi” che godono di pensioni ragguardevoli e in televisione guardano commedie invece di spargere lacrime sui documentari strappacore la fa sentire a posto, io non ho nulla da eccepire.
    Come dice San Paolo, il mio giudice è il Signore .

    22 Novembre, 2017 - 8:18
  71. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.18

    E’ bene prenderne atto. Continuiamo a recitare insieme il Credo e basta.

    22 Novembre, 2017 - 9:19
  72. Beppe Zezza

    Rif 9.19
    Va bene così.
    È troppo chiedere di evitare espressioni tipo “cristiano da salotto” o altre cortesie simili?
    Io mi auguro comunque che ci rimanga sul pianeta qualcuno che ancora faccia conoscere agli uomini Dio Padre, Suo Figlio Gesu’ Cristo e lo Spirito Santificatore e non siano invece tutti, Chiese e organizzazioni umane, impegnati a stabilire l’equita’ sociale e a “vincere la povertà” quasi che, una volta soddisfatti i bisogni primari, l’essere umano abbia raggiunto il suo fine.

    22 Novembre, 2017 - 9:36
  73. maria cristina venturi

    Mi è’ stato chiesto cosa e’ il Parrochiano Romano. E’ il testo ” contenente gli Uffici di tutte le Domeniche e delle Feste. E’ cioè’ il della Santa Messa con tutti le letture, le antifone e i Salmi propri di ciascuna domenica e ciascuna solennita’ . Un tempo , prima dell’ attuale ” foglietto della Messa” che ognuno legge e poi lascia, i fedeli cattolici avevano dei libretti rilegati con tutte le feste liturgiche e domeniche dell’ anno. La edizione in mio possesso, regalata a mio marito per la sua Santa Prima Comunione dai suoi zii, e’edizioni Pontificie Roma . Contiene tutto il Calendario Liturgico. Ovviamente secondo il Rito Romano. Vi assicuro che questo prezioso libretto e’ assai meglio degli sciatti foglietti che oggi si trovano sulle panche delle chiese. Fra i miei ricordi di bambina c’ e’ quello di mia madre e di mia nonna che vanno alla Messa, ciascuna col suo libretto rilegato, il suo Rosario, il suo velo . I secoli “bui” erano quelli prima del Vaticano II o sono quelli di oggi?

    22 Novembre, 2017 - 15:39
  74. maria cristina venturi

    Caro Beppe Zezza a chi ci da’ di cristiani da salotto potremmo obbiettare che i piu’ grandi apostati e traditori , a cominciare da Giuda, quelli che hanno fatto peggior danni sono stati i cristiani da ” collettivo politico” . Un cristiano da salotto tutto sommato è’ iinnocuo, un cristiano da collettivo politico marxista o femminista o radicale puo’ fare molto male.

    22 Novembre, 2017 - 15:44
  75. maria cristina venturi

    Oggi per esempio il mio prezioso Parrocchiano ( dalle dimensioni tascabili ) mi dice che e’ Santa Cecilia Vergine e Martire,
    Se vado a vedere il Proprio della Messa , trovo la Messa per una Vergine e Martire, con tutte le letture, le antifone e i Salmi. L Introito: Ho parlato dei tuoi insegnamenti al cospetto dei re senza vergognarmi ed era mia gioia meditare i tuoi precetti che tanto ho amato “

    22 Novembre, 2017 - 15:59
  76. Lorenzo Cuffini

    Nessun secolo buio, cara Venturi.
    Ogni epoca ha la sua quantita di luce e di buio.
    Ne più ne meno.
    Il fatto e che giocare a vivere nel 1930ogiudili è abbastante infantile,non credi?
    A partire da Cristo, il cristiano si incarna nel suo tempo,non fa una carnevalAta perché gli gira….

    22 Novembre, 2017 - 16:03
  77. Lorenzo Cuffini

    Apprezzo l’autodafe, Venturi,giacché tu sei proprio una “collettivo politico” fatta e finita.
    Eppure no: i cristiani da salotto fan danni ancor peggiori,mi spiace .

    22 Novembre, 2017 - 16:06
  78. Lorenzo Cuffini

    Beppe, il tuo augurio è prontamente realizzato.
    Basta seguire la Chiesa e il gioco è fatto.

    22 Novembre, 2017 - 16:09
  79. Luigi Accattoli

    Lorenzo Cuffini delle 16.03: forse il tuo concetto lo potevi svolgere senza le parole “infantile” e “carnevalata”.

    22 Novembre, 2017 - 16:42
  80. Lorenzo Cuffini

    Pronti.
    Allora rettifico.
    “Che senso ha giocare a vivere nel 1930edintorni?
    A partire da CriSto, il cristiano si incarna nel suo tempo”
    Meglio?

    22 Novembre, 2017 - 17:12
  81. Luigi Accattoli

    Imprimatur: si stampi.

    22 Novembre, 2017 - 17:25
  82. Victoria Boe

    Francamente, Accattoli, non vedo niente di male nei termini “infantile” e “carnevalata”. Non sono parolacce.

    22 Novembre, 2017 - 17:25
  83. Beppe Zezza

    A lorenzo Cuffini 16.09
    Caro Lorenzo la tua fiducia illimitata nella Chiesa fa tenerezza. Come se non ne conoscessi la lunga storia e le sue parentesi buie!

    22 Novembre, 2017 - 20:35
  84. Lorenzo Cuffini

    Caro Beppe Zezza, proprio perché se ne conoscono la lunga storia e le parentesi buie, che non finiranno certo per tutta la storia ancora a venire, la fiducia nella Chiesa è illimitata.
    Perchè è illimitata la fiducia in Chi l’ha isitituita e l’accompagna.
    Nello specifico, confermo: segui la Chiesa, e trovi qualcuno, unico sul pianeta, “che faccia conoscere agli uomini Dio Padre, Suo Figlio Gesu’ Cristo e lo Spirito Santificatore. “

    22 Novembre, 2017 - 22:14
  85. Lorenzo Cuffini

    ….per confortarti nel riposo notturno, Beppe Zezza, e per convincerti che la Chiesa fa proprio questo, come è naturale e ovvio, basti richiamarti qui un riferimento di Accattoli dall’ultimo argomento postato oggi.

    “Con la catechesi dell’8 novembre Francesco ha avviato un nuovo ciclo, dopo quello sulla “Misericordia come nome di Dio” che durava dal Giubileo. La nuova serie “punterà lo sguardo sul cuore della Chiesa, cioè l’Eucaristia” ha detto il Papa introducendola. Oggi ha tenuto la terza lezione del nuovo ciclo sul tema “La Messa è il memoriale del Mistero pasquale di Cristo”.
    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/11/22/0817/01760.htm

    Tanto per dire l’ultima, in ordine di tempo…..

    23 Novembre, 2017 - 0:31
  86. Beppe Zezza

    Rif 22.14
    Nel breve- medio periodo la Storia non ci offre nessuna garanzia.
    Nel lungo ci sono due Parole contrastanti: non praevalebunt e quando il Signore verrà trovera’ la fede sulla terra? Il futuro è comunque avvolto nella nebbia (anche se il finale è scritto )
    Ho fiducia nel Signore, meno negli uomini di Chiesa ( e quindi negli indirizzi che quella che una volta era chiamata la Chiesa Militante, può assumere )

    Rif 0.31
    Bella la Catechesi del Papa ( anche se le reprimenda finali sulle chiacchiere ne abbassa il tono alto che aveva ). “Se l’amore di Cristo è in me, posso donarmi pienamente all’altro, nella certezza interiore che se anche l’altro dovesse ferirmi io non morirei” è questo il motivo per il quale “l’amore di Cristo in me” dovrebbe essere il primo obiettivo del nostro essere discepoli.
    Tuttavia, temo, che non avrà la stessa risonanza mediatica di altri temi ( e.g. accoglienza ai migranti)

    23 Novembre, 2017 - 9:48
  87. Lorenzo Cuffini

    Be. Se uno non vuole fidarsi, non si fida manco di Cristo.Se non ha fiducia nella Chiesa, di chi si FIDA? DI se stesso? Di altri infelicessi mi Tadini che non vedono oltre la punta del loro naso, come tutti noi singolarmente presi siamo?
    Uppercarita.
    Forse faremmo meglio, nel famoso Credo, a dire “Non credo” la Chiesa?

    23 Novembre, 2017 - 11:21
  88. Lorenzo Cuffini

    Quanto alla risonanza mediatica, trovo ci sia una certa fissazione.Quando mai,da quando esiste la risonanza mediatica,ha riguardato il nocciolo cattolico delle cose dette dai Papi?
    Il problema è ascoltare NOI e VIVERE noi le catechesi.
    Che c’è importa di quel che titolano giornali e siti?

    23 Novembre, 2017 - 11:24
  89. Lorenzo Cuffini

    Il correttore è estremamente creativo….chissà chi sono i Tadini.Io avevo scritto un piu banale “tapini”.
    E un normalissimo”che ci importa” è diventato un quasi filosofico che c’è importa……
    ?

    23 Novembre, 2017 - 11:29
  90. Enrico Usvelli

    Beppe,
    hai visto che Francesco mette il verticale a sostegno dell’orizzontale? 🙂
    Ho notato anch’io l’abbassarsi del livello della predicazione nel giro di poche frasi. Però secondo me fa bene a correggere gli sbagli delle persone, anche a scapito dell’ altezza del tono. Gente che chiacchiera prima e dopo la Messa si vede ovunque. La Messa è quasi un intermezzo, che tocca sopportare, non il motivo per cui si è lì. Mi è capitato di notare in chiese di paese che chi si impegna di più in parrocchia poi crede di essere una sorta di padrone di casa della chiesa e quindi va avanti e indietro parlando con tizio e caio.
    Se credi in quello che succede nella Messa quel comportamento va cambiato, se non ci credi stai a casa.

    23 Novembre, 2017 - 11:50
  91. Amigoni p. Luigi

    Rif. 15.39 e 15.59 di ieri – Relitto liturgico

    a) Il venerato “Parrocchiano romano” è da tenere proprio stretto come relitto liturgico. Se è del 1953, come asserito, non contiene nemmeno la riforma della settimana santa e del triduo pasquale di Pio XII (leggasi:Pio XII), in vigore dal 1956. Questa riforma liturgica è in assoluto la più importante almeno degli ultimi 6 (leggasi: sei) secoli, molto superiore a ogni singola riforma post Vaticano II.

    b) Anche per noi, cristiano-cattolici normali, ieri era santa Cecilia e l’altro ieri la presentazione della Madonna al tempio. Ma non dobbiamo essere noi del rito ordinario del “calendario e della Messa” in romano, l’unico e l’unica in vigore oggi, a chiedere scusa – di essere fedeli alla liturgia – a quelli che seguono il modo straordinario, per di più ancorato a prima della riforme avviate con Pio XII.

    23 Novembre, 2017 - 12:31
  92. Beppe Zezza

    Caro Cuffini
    L’ascoltare quello che dice il Papa ha due livelli: uno personale relativo al proprio cammino e l’altro relativo al mondo nel quale siamo immersi. È con riferimento a questi che ha importanza la risonanza mediatica.
    Non pretenderai mica che pensiamo solo a noi stessi? Non sarebbe un puro egoismo spirituale, tanto deprecabile?
    Se siamo coinvolti nella evangelizzazione che riguarda gente che conosce il cristianesimo solo attraverso i media puoi facilmente comprendere perché questo interesse per i media.
    I confini della Chiesa nella quale confermiamo di credere ogniqualvolta recitiamo il Credo non coincidono con i confini della Chiesa terrena. Ecco spiegata la apparente contraddizione.

    23 Novembre, 2017 - 13:26
  93. Beppe Zezza

    A Enrico Usvelli
    Orizzontale e verticale : ci mancherebbe che un Papa non lo facesse (almeno un po’)
    Comunque la “caduta di livello” non ha anch’essa una relaIone con questo orizzontale/ verticale?
    Hai perfettamente ragione nello stigmatizzare il chiacchiericcio durante la celebrazione, considera che questo è una testimonianza del basso livello di fede dei partecipanti e non si risolve con gli inviti alla serietà e a un comportamento adeguato.

    23 Novembre, 2017 - 14:09
  94. Victoria Boe

    Gentile p. Amigoni, ci sono persone, in questo variegato mondo, che amano l’ odore della muffa.
    È un mistero inspiegabile questo. Ecco che allora si vedono tornare a galla “relitti liturgici” e testi antidiluviani, a cui tali persone si affezionano chiudendo gli occhi di fronte alla vita che porta con sé degli opportuni aggiornamenti. Sono fantasmi che vengono visti come verità fondative, mentre, al contrario, hanno perso ogni voce e non hanno alcuna risonanza.
    E ci sarebbe da ridere se non fosse che destano anche tristezza.

    23 Novembre, 2017 - 14:24
  95. Lorenzo Cuffini

    Falso problema, Beppe, per il quale ti angusti inutilmente da quando intervieni qui. Mai stato vero che l evangelizzazione marci sulle gambe di altri che non siano gli evangelizzatori.
    Anzi generalmente marcia e funziona esclusivamente nelle e con le loro vite.
    Altro che titaliano di giornale.
    Se aspettiamo che ci facciano ltrovare la pappa pronta i giornali e i media siamo più ingenui del pensabile.

    23 Novembre, 2017 - 14:52
  96. Beppe Zezza

    A Lorenzo Cuffini 14.52
    Penso che tu non abbia compreso la mia osservazione.
    È un orecchio dal quale non vuoi sentire.
    Non è questione di “pappa pronta” .
    Se non avesse un qualche rilievo quello che il papa dice attraverso i media, perché mai il papa si prende la briga di parlare con i giornalisti?

    23 Novembre, 2017 - 15:10
  97. Amigoni p. Luigi

    Rif. 15.39 e 15.59 di ieri – Passatismo liturgico

    a) Anche noi cristiano-cattolici normali, di espressione liturgica ordinaria della Chiesa di rito latino, oggi ricordiamo san Clemente 1°, papa, e il 25 novembre ricorderemo santa Caterina di Alessandria, martire.
    In più, rispetto a chi è ferma al 1953, ricorderemo obbligatoriamente, domani 24 novembre, ben 119 martiri vietnamiti, su disposizione di papa Giovanni Paolo II, che canonizzò detti eroici cristiani nel 1988.
    b) Consiglierei poi di attenersi anche in materia fiscale, scolastico-universitaria, medico-chirurgico, e per il codice della strada-trasporti, ecc. a quanto era in vigore nel 1953.

    23 Novembre, 2017 - 16:42
  98. Lorenzo Cuffini

    No no.Ho capito benissimo.
    Non mescolano due cose diverse.
    Una sono le interviste aeree e non….peraltro non inventate affatto da Francescoprire ma dai suoi predecessori.
    Dove il papa vuole parlare con la stampa e si presta -in tutti i sensi- alle domande/risposte.
    Altro è il contenuto di una catechesi,di una omelia,di una lettera pastorale, di una enciclica. Salvo citazioni integrali,che c entrano i media x conoscere qyesto testi?

    23 Novembre, 2017 - 17:13
  99. Beppe Zezza

    A lorenzo cuffini 17.13
    Perché i media non hanno forse largamente commentato in lungo e in largo AL?

    23 Novembre, 2017 - 19:19
  100. Lorenzo Cuffini

    Sì.
    Difatti, in lungo e in largo, hanno lasciato il tempo che hanno trovato, se la preoccupazione- come tu dici- è quella della evangelizzazione.
    Pianeti diversi.

    23 Novembre, 2017 - 20:20
  101. Victoria Boe

    “Consiglierei poi di attenersi anche in materia fiscale, scolastico-universitaria, medico-chirurgico, e per il codice della strada-trasporti, ecc. a quanto era in vigore nel 1953.”

    Giusto, perbacco!
    Dal momento che piace il retrodatato religioso, per coerenza sarebbe bene tornare indietro come i gamberi a quando questo mondo, schifoso in tutte le categorie per opera del diavolo, era impostato su parametri anche precedenti il 1953.

    23 Novembre, 2017 - 21:20
  102. Beppe Zezza

    Da dove ti viene questa sicurezza che ” hanno lasciato il tempo che hanno trovato”?

    23 Novembre, 2017 - 21:50
  103. Victoria Boe

    “Se non avesse un qualche rilievo quello che il papa dice attraverso i media, perché mai il papa si prende la briga di parlare con i giornalisti?”

    La domanda non era rivolta a me, ma siccome la trovo alquanto strana se non addirittura stravagante, rispondo anche io.
    Non vedo perché mai un papa qualsiasi non dovrebbe rispondere anche solo per pura cortesia a chi gli pone delle domande. Poi, è anche vero che un papa sa bene che quel che dice a dei giornalisti probabilmente finirà pubblicato in un modo o in un altro. Ma non credo che le risposte vengano date avendo in mente questa finalità primaria. Tanto è vero che appaiono spontanee e non preparate. Altrimenti non ci sarebbero state certe risposte date da Francesco criticate e considerate pressoché eretiche dai benpensanti tradizionalisti che ne rimangono scandalizzati. Apprezzate moltissimo, invece, da una come me e da tanti altri come me.
    Ma perché apprezzate? Proprio per la naturalezza e spontaneità con cui vengono date, e per la sincerità di un pensiero personalissimo che, guarda caso, coincide esattamente con il semplice buon senso di chi sa guardare la realtà così com’è, senza infingimenti di carattere religioso, e ci riflette con attenzione arrivando a determinate conclusioni.

    23 Novembre, 2017 - 22:39
  104. Beppe Zezza

    A victoria boe
    ” anche solo per pura cortesia ” ? ?
    Davvero crede che sia questo il motivo?
    Comunque la mia frase che lei cita fa parte di un dibattito con Lorenzo Cuffini, nel quale contestavo la affermazione che quello che il papa dice attraverso i media non ha alcun rilievo per l’evangelizzazione.
    Sulla opportunità o meno che un papa parli ” inmodo spontaneo ” ci sono idee contrastanti, come già varie volte accennato in questo blog

    24 Novembre, 2017 - 0:08

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