Mia inchiesta sulle chiese sempre aperte

Sono per le chiese sempre aperte, come vorrebbe Papa Francesco. Il mio parroco la tiene aperta, nel Rione Monti, dalle 07.00 alle 22.00 lungo la settimana, nel fine settimana dalle 08.00 alle 24.00. Trovo utile quest’uso. Segnalatemi esperienze, tentativi, metodi. Voglio scriverne per la rivista “Il Regno”. Nel primo commento il testo nel quale Francesco fa quella richiesta.

56 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La gioia del Vangelo, paragrafo 47: “La Chiesa è chiamata a essere sempre la casa aperta del Padre. Uno dei segni concreti di questa apertura è avere dappertutto chiese con le porte aperte. Così che, se qualcuno vuole seguire un mozione dello Spirito e si avvicina cercando Dio, non si incontrerà con la freddezza di una porta chiusa”.

    27 Gennaio, 2015 - 22:51
  2. Eugenio Spiletti

    Il problema non è lasciare aperte le chiese alle persone di buona volontà che vogliono pregare (e confessarsi?), ma assicurarsi che non entrino malintenzionati per furti e profanazioni.
    Ricordiamo tutti, penso, il furto del quadro del Guercino da una chiesa di Modena:

    http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/08/13/news/modena_rubata_tela_del_guercino-93703626/

    Ad ogni modo, mutatis mutandis, ricordo un parroco della mia diocesi che, anni fa, teneva la chiesa aperta tutti i pomeriggi fino alla messa vespertina, poi subì una serie di furti (nulla di paragonabile al Guercino, naturalmente: un reliquiario, la cassetta delle offerte, qualche oggetto dorato) e queste esperienze lo indussero a tenere chiusa la chiesa con l’approvazione (e il rammarico) dei fedeli.

    28 Gennaio, 2015 - 9:08
  3. FABRICIANUS

    Spiletti guarda che i furti si pssono compiere anche alle 11 di mattina o alle 16 del pomeriggio.

    Una cosa che io trovo “aberrante” sono soprattutto in Provincia, le Chiese con la porta chiusa all’ora di pranzo.

    Videosorveglianza (ci sono ormai mini-microtelecamere) e Chiese aperte.

    28 Gennaio, 2015 - 9:49
  4. Rosa

    Anche a me piacerebbe trovare le chiese aperte all’ora di pranzo, ed una messa in quell’orario. Perché tra lavoro e famiglia, spesso proprio non riesco ad andare alla messa quotidiana, di cui invece sento molto il bisogno.

    28 Gennaio, 2015 - 10:01
  5. nicoletta zullino

    Chiese sempre aperte! Girare per il centro di Roma all’ora di pranzo o nel primo pomeriggio mette tristezza, le chiese chiuse sono davvero troppe. Orario d’ufficio, altro che paura dei furti…

    28 Gennaio, 2015 - 10:06
  6. discepolo

    http://www.newscattoliche.it/card-dolan-chiude-a-new-york-50-chiese/

    Il card Dolan ha dovuto chiudere molte chiese a New York per “la drammatica riduzione del numero dei fedeli e dei sacerdoti”

    In Europa le cose non vanno meglio:
    “L’Europa si scopre sempre più atea, le chiese chiudono. Soprattutto nei Paesi del Nord gli edifici cristiani sono trasformati in bar e moschee. È l’Olanda il Paese dove il fenomeno è più diffuso.
    Chiese vendesi… Non dappertutto: l’autore di queste note constata, ad esempio, che nella chiesa del suo quartiere romano il problema è semmai che, se non si arriva con una decina di minuti d’anticipo, la Messa bisogna ascoltarla in piedi. E anche gli Usa hanno tuttora frequenze religiose da record, anche se le denominazioni oggi più affollate non sono le stesse di mezzo secolo, un secolo o due secoli fa. Proprio gli americani sono però e perciò colpiti da quella sempre più evidente desertificazione religiosa che in Nord Europa si traduce nel fenomeno delle chiese chiuse.
    È stato il Wall Street Journal a rilanciare l’allarme con un recente articolo. Ma si tratta solo della conferma di una tendenza di lungo periodo, che in tempi Google basta solo navigare dieci minuti online per vedere confermata.
    È l’Olanda il Paese dove il fenomeno è più diffuso. I protestanti ne hanno sofferto prima, e grazie a ciò i cattolici hanno realizzato uno storico sorpasso. Ma anche loro adesso ne risentono, e comunque più ancora si è diffuso l’ateismo: se le statistiche del 1947 indicavano che gli olandesi erano al 44,3% protestanti, al 38,7% cattolici e al 17,1% non religiosi, stando ai dati del 2010 i non religiosi erano diventati il 51,6%, i cattolici erano scesi al 24,6% e i protestanti al 14,8%, mentre i musulmani erano già il 5,8%, gli indù l’1,4 e i buddhisti l’1,2. Per questo la gerarchia cattolica stima di dover dismettere i due terzi delle proprie 1.600 chiese nel prossimo decennio, mentre sono 700 le chiese protestanti che dovranno essere chiuse nei prossimi quattro anni.
    Ma anche in Danimarca sono 200 le chiese che non servono più. Nominalmente la chiesa luterana di Stato è ancora forte, anche se è scesa dal 91,6% della popolazione nel 1984 al 78,4% nel 2012. Tuttavia la frequenza alla Messa è di appena il 2,4%, per risalire a un 33% solo nella notte di Natale. Anche se secondo i riti si sposa ancora il 41% dei danesi, si cresima il 71% e si fa seppellire l’89%.
    Di tipo olandese è lo scenario della Germania, dove le chiese chiuse negli ultimi dieci anni sono state 515. Anche qui, c’è stato infatti uno storico sorpasso, con il rapporto protestanti-cattolici che era 2/3-1/3 della popolazione nel 1939, mentre nel censimento del 2011 è passato a 30,3 contro il 30,8%. Primi però sono i non religiosi, con il 38,8%.
    Il quadro più fosco di tutti è quello del Regno Unito. Fa eccezione l’Irlanda del Nord, dove le contrapposizioni tra cattolici e protestanti tengono alto un senso d’appartenenza religioso, che comunque è più campanilista che spirituale. Nella Gran Bretagna propriamente detta i non religiosi sono ormai il 50,7% contro l’appena 19,9% della Chiesa Anglicana, di Stato in Inghilterra; l’8,6% di quella cattolica; il 2,2% di quella presbiteriana, di Stato in Scozia; l’1,3% di quella metodista, dal XIX secolo prima denominazione nel Galles. E infatti non solo si sono chiuse 10.000 chiese dal 1960 e si continuano a chiudere 20 chiese all’anno.
    La chiesa di Saint Paul a Bristol è diventata una scuola di circo. Una chiesa luterana a Edimburgo ospita un bar sul tema di Frankenstein. Altre chiese in Olanda sono diventate supermercati, palestre, negozi di abbigliamento, librerie, fiorai.
    Ci sono poi pure quelle che sono trasformate in moschee. Ad esempio, in Francia, la chiesa di Saint-Eloi a Vierzon: messa in vendita dalla diocesi di Bourges dato che solo 300 dei 27.000 abitanti ormai la frequentavano; per essa l’offerta di un’associazione di marocchini è risultata più alta rispetto ad aziende e commercianti. Anche la moschea Fatih Camii di Amsterdam è un’ex chiesa cattolica, e la principale moschea di Dublino è un’ex chiesa presbiteriana.
    (Maurizio Stefanini ,http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=54acf46639448)

    Di fronte a tale triste decadenza, ben venga che almeno in italia le chiese invece di chiudere rimangano aperte anche se questo comporta dei rischi.
    però mi chiedo se i seminari sono deserti per la caduta a picco delle vocazioni, , se i fedeli sono sempre meno non è triste anche avere chiese aperte ma VUOTE?

    28 Gennaio, 2015 - 10:10
  7. Eugenio Spiletti

    Fabricianus,
    guarda che io sarei contentissimo di trovare la chiesa sempre aperta e magari di riuscire a partecipare alla messa, anche una sola volta alla settimana, nella pausa pranzo o la sera dopo cena.
    Rispondevo alla richiesta di Luigi di segnalare tentativi ed esperienze facendo presente che l’ostacolo principale è costituito dalla mancanza di strumenti per evitare furti e profanazioni.
    Le chiese “vuote” possono suggerire usi “impropri”.
    Più che le telecamere sarebbe opportuna una presenza “fisica” del sacerdote o di un gruppo di volontari. Ad esempio un’amica di mia madre è iscritta ad un gruppo che si è incaricato di essere presente sabato e domenica, a turno, in un santuario: recitano il rosario davanti ad una effigie della Beata Vergine Maria e ricordano ai pellegrini (talvolta distratti e rumorosi come turisti) che si trovano in un luogo di preghiera. Un’iniziativa del genere potrebbe favorire la proposta di tenere sempre aperte le chiese e renderebbe questi luoghi molto più accoglienti e “vissuti”.

    28 Gennaio, 2015 - 10:27
  8. Voglio limitarmi ad una osservazione “polemica” ma che non vuole innescare (e mi auguro non lo faccia) una polemica.
    Prendo spunto dalle parole della Signora Zullino: “Orario d’ufficio”…
    La cosa ancor più brutta che io tristemente osservo è che quando sono aperte le chiese somigliano sempre più ad un “ufficio”.
    Mi auguro, ripeto, che sorvoliate su questa mia. Una volta c’era un dibattito molto interessante, a tratti pacato e a tratti bello acceso; oggi invece si è ridotto tutto a scontro tra tifoserie.
    Sorvolate gente, sorvolate…

    28 Gennaio, 2015 - 12:07
  9. FABRICIANUS

    Discepolo, ci sono poi anche le Abbazie che rischiano la decadenza, ma non per gli islamici.

    Stammi bene.

    28 Gennaio, 2015 - 12:41
  10. Rosa

    Premettendo che non ho capito bene lo spirito del post di Ubi, ne traggo comunque spunto per dire che se già tornasse il Santissimo all’altare centrale sarebbe subito chiaro per chi entra che cosa è quell’edificio. E più che prendersela con i centimetri di pelle scoperta sarebbe utile ca@@iare chi fa squillare, o addirittura usa il telefonino in chiesa.
    A me sembra che a volte siamo noi per primi a svendere ciò che è sacro. Troppe chiese si sono adattate senza grandi resistenze da parte dei fedeli ad essere più che altro dei musei. Ci siamo ristretti in cappelle laterali “riservate alla preghiera”, che spesso poi nemmeno vengono rispettate dall’inciviltà di certi turisti.

    28 Gennaio, 2015 - 12:51
  11. Sara1

    “Premettendo che non ho capito bene lo spirito del post di Ubi, ne traggo comunque spunto per dire che se già tornasse il Santissimo all’altare centrale sarebbe subito chiaro per chi entra che cosa è quell’edificio.”

    Uno dovrebbe saperlo in ogni caso.

    28 Gennaio, 2015 - 12:56
  12. Luigi Accattoli

    Il mio parroco don Francesco Pesce, della chiesa di Santa Maria ai Monti, che evoco nel post, mi ha mandato un’e-mail che riproduco qui e nei commenti seguenti: “Mi sono impegnato da subito a tenere aperte le chiese dove ho prestato il mio servizio. Dunque dal 1999: la mia prima messa l’ho voluta iniziare simbolicamente aprendo il portone della chiesa… forse lo psicologo avrebbe qualcosa da dire su questa mia tendenza. Non ho riscontrato negli anni nessuna controindicazione da questo tenere la porta aperta, ma anzi tante belle sorprese spirituali”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:26
  13. Luigi Accattoli

    Deve entrare anche il rumore. “Chiesa aperta per me significa aperta, cioè si deve capire con chiarezza che è aperta; quindi via subito le retroporte di legno che la fanno sembrare chiusa, e mettere vetrate che servono per il freddo ma lasciano vedere l’interno; vedo però che appena possibile e passa il freddo è utile spalancare la vetrata, perché deve entrare anche il rumore della città e si deve percepire la massima comunione tra dentro e fuori”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:28
  14. Luigi Accattoli

    Negozianti del quartiere. “Molto importante la sera è la illuminazione che deve fare due cose: a) illuminare molto bene l’ingresso, b) creare uno spazio privilegiato di luce nella zona del tabernacolo e della immagine mariana o del santo nella chiesa. Utile anche la musica sacra in sottofondo (con un registratore è facilissimo). Il ‘controllo’ lo fanno le persone stesse che vengono a pregare ed è anche utile avere un buon rapporto con i negozianti del quartiere che ogni tanto fanno una passeggiata in chiesa (fate buona guardia alla vostra chiesa come diceva Mazzolari)”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:32
  15. Luigi Accattoli

    Movimento di persone. “Dopo poco tempo si crea un movimento di persone che rende assolutamente sicura la chiesa. A poco a poco qualificare l’apertura continuata; ad esempio celebrando la messa all’ora di pranzo (cosa che adesso incominceremo a fare) e garantendo la presenza di un sacerdote per le confessioni e colloqui spirituali dopo la messa vespertina fino alla chiusura; la gente torna dal lavoro tardi, naturalmente”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:33
  16. Luigi Accattoli

    La sporcizia dei barboni. “Fare finta di niente e mentire spudoratamente loro, dandogli fintamente ragione per quietarli, quando gli ‘interni’ all’inizio protestano dicendo che è pericoloso, la chiesa si sporca e i barboni non hanno rispetto per nulla. Non ho mai visto crollare una chiesa per la sporcizia dei barboni. Anzi è una cosa bellissima il povero che si mette a chiedere l’elemosina: è un ottimo vigilante e pulisce anche il sagrato più volte al giorno”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:36
  17. Luigi Accattoli

    Aperti alla movida. “Importante, direi fondamentale, venerdì sera e sabato sera prolungare il più possibile l’apertura per intercettare la movida che si lascia intercettare volentieri (si veda poi da quartiere a quartiere). Nota bene: se qualche ragazzo o ragazza vestiti da movida, cioè minigonna, tatuaggi, anelli al naso, entrano per accendere una candela, bisogna ringraziare il Signore e lasciarli in pace sull’abbigliamento perché non prevedevano certo di andare a messa quella sera”.

    28 Gennaio, 2015 - 13:37
  18. Eugenio Spiletti

    Apprezzo moltissimo l’entusiasmo e le parole di Don Francesco, tuttavia ho l’impressione che la sua idea di “chiesa aperta” sia più facilmente realizzabile nel centro di Roma piuttosto che in un paese della provincia italiana.

    28 Gennaio, 2015 - 14:08
  19. Sara1

    Anche secondo me, da noi sarà che è decentrata e ci devi andare apposta (non ci passi davanti passeggiando) alla messa della sera ci saranno giusto 6 o 7 persone, difficile immaginare un via vai continuo.

    Noi tra l’altro siamo al minimo (ma minimo) con i locali parrocchiali, un mezzo scantinato umido e triste, dare spazi in più per i ragazzi non sarebbe male. (Le altre parrocchie rispetto alla nostra mi sembrano astronavi)

    28 Gennaio, 2015 - 14:17
  20. Nino

    A mio avviso , almeno per quanto riguarda Roma, numerosissime chiese della vastissima area del centro sono diventate di fatto veri e propri musei. Non più luoghi di culto dove fermarsi in preghiera o per un breve momento di raccoglimento, ma luoghi del turismo fai da te oggetto di veri e propri safari fotografici senza senso, in genere con un unico custode che agisce da venditore di varia oggettistica sacra, sempre più pacchiana.
    Purtroppo questo vale anche, ad esempio, per importanti luoghi come la basilica di Santa Maria sopra Minerva, per lo più vuota, buia e con un unico custode, in genere un frate domenicano agée – vendi oggettistica.
    Francamente un’immagine decadente per la chiesa e umiliante per un consacrato.
    In questi luoghi mai un sacerdote orante o un confessore disponibile con cui parlare.
    Per ovviare anche alla ormai acclarata carenza di vocazioni, sarebbe forse interessante impiegare giovani per un servizio civile e volontari che potrebbero non solo rafforzare il controllo ma anche fare da ciceroni
    raccontando la storia sacra e profana e le opere artistiche delle numerosissime chiese chiuse sia per il culto che per una visita di tipo “culturale”.
    Penso che un turista o un romano sarebbero favorevoli a spendere 2-3 euro per pagare il cicerone.
    Piccola cifra che in parte contribuirebbe a pagare un minimo di manutenzione e l’argent de poche per il giovane volontario.

    28 Gennaio, 2015 - 15:13
  21. Eugenio Spiletti

    Quando sono stato a Roma da turista, ho visitato almeno una decina di chiese: se avessi dovuto spendere 2-3 euro ogni volta…

    28 Gennaio, 2015 - 16:01
  22. Rosa

    A Roma per fortuna non si paga per entrare in chiesa. Ma l’ultima volta che sono stata a Venezia, diversi anni fa, per entrare in diverse chiese fuori dell’orario della messa ho pagato eccome!

    E’ bello il programma di don Francesco. Mi piace che la chiesa sia aperta, e aperta come chiesa, con il Santissimo ben visibile, la musica, e sacerdoti presente nelle ore in cui la gente ha tempo di andare (a pranzo e la sera). E anche con poche fisime sull’abbigliamento dei ragazzi e delle ragazze. Anni fa, da ragazza, litigai con l’arciprete di Santa Maria Maggiore qui a Roma perché una domenica sera d’estate, tornata dal mare, in bermuda, mi voleva impedire di entrare in chiesa e assistere alla messa della domenica perché avevo le GINOCCHIA nude.

    28 Gennaio, 2015 - 16:21
  23. Rosa con che “spirito”?
    La risposta converge con quanto afferma Nino: “In questi luoghi mai un sacerdote orante o un confessore disponibile con cui parlare”.

    Il prete è sempre li in sacrestia-ufficio a svolger pratiche burocratiche, che potrebbero esser svolte dai tanti stracciafaccende perditempo che si aggirano per il luogo nel nulla-facendo affaccendati (migliore ipotesi); perso nell’ozio o nelle chiacchiere con i stracciafaccende, o intento nella lettura -canonica, sigh- della gazzetta o corriere dello sport, o col solitario al Pc…
    Insomma, pratiche burocratiche si, pratica della fede no!
    Facciamo la differenza tra la chiesa edificio e la Chiesa Corpo Mistico.
    Il cuore pulsante della Chiesa Corpo Mistico è il S.S. Sacramento in primis, e i Sacramenti in generale. Anche il prete/presbitero/sacerdote (scegliere quale definizione più vicina ai gusti della curva di appartenenza) è cuore pulsante, e dovrebbe essere cuore accogliente, ma “n’do sta”?
    In sacrestia, in tutt’altre faccende affaccendato…

    28 Gennaio, 2015 - 16:24
  24. Rosa

    Beh, Ubi, il Papa ha esplicitamente dato mandato a tutti di andare a scocciare i sacerdoti. Alcuni magari sono sfiduciati ed hanno bisogno di una “spinta” di incoraggiamento!

    28 Gennaio, 2015 - 16:37
  25. Sono spesso sono stato tentato di dare quella “spinta”.
    E fortunatamente mi sono sempre trattenuto…

    28 Gennaio, 2015 - 16:41
  26. Sara1

    Un po’ spingere i preti, un po’ informarsi sugli orari, Ubi ormai dovrebbe conoscerli …

    28 Gennaio, 2015 - 17:03
  27. Nino

    PER LA PRECISIONE

    Non ho parlato di biglietto d’ingresso come accade in acune basiliche italiane, ma di un piccolo compenso da riconoscere al volontario-cicerone che offre a richiesta un servizio opzionale.

    Per il resto in chiesa si va per pregare non per fare safari fotografici o peggio ancora per farsi un pisolino o mangiarsi un panino al riparo dal caldo o dal gelo come sempre più spesso si vede nelle chiese delle città di interesse turistico.
    Così come ritengo inopportuno e degradante attrezzare banchetti e vetrine negli atri delle chiese con esposta l’oggettistica da commerciare.
    Uno schiaffo al Vangelo e al buongusto.

    28 Gennaio, 2015 - 18:12
  28. ” Anni fa, da ragazza, litigai con l’Arciprete di Santa Maria Maggiore qui a Roma”
    ……..
    Rosa !!!!
    Hai litigato con il cardinale ?
    Chi era Dadaglio ?

    Non credo che hai litigato con l’Arciprete onorario “il Re di Spagna” !!!!
    :=)

    O forse era solo quel prete inglese che si era appropriato dell’amministrazione Liberiana………

    28 Gennaio, 2015 - 18:13
  29. Luigi Accattoli

    Il cardinale Bergoglio nella Lettera all’arcidiocesi di Buenos Aires per l’Anno della fede, che ha la data del 1° ottobre 2012: “Cari fratelli, tra le esperienze più forti degli ultimi decenni c’è quella di trovarsi davanti alle porte chiuse. Il crescente senso di insicurezza sta portando a poco a poco a bloccare le porte, a porre sistemi di vigilanza, telecamere di sicurezza, a diffidare dell’estraneo che bussa alla nostra porta. Ci sono, sì, situazioni in cui le porte restano aperte. Ma la porta chiusa è un simbolo del mondo di oggi […]. L’immagine di una porta aperta è sempre stata il simbolo della luce, dell’amicizia, della gioia, della libertà, della fiducia. Quanto abbiamo bisogno di ritrovarla! La porta chiusa ci fa male, ci paralizza, ci separa […]”.

    28 Gennaio, 2015 - 18:33
  30. Sara1

    Da noi rimane aperta tutta la notte il giovedì santo, con le confessioni e i gruppi che si alternano nella visita al Sepolcro.
    E’ bello perchè la Chiesa è comunque piena di persone, per il resto al pomeriggio tra rosario messa ecc. se uno vuole passare in Chiesa non trova chiuso. Poi ci sono sempre occasioni particolari, anche le confessioni con il vescovo in cattedrale.

    Non saranno 24 ore ma onestamente non c’è la fila nemmeno la Domenica.

    La Chiesa aperta è bella basta non diventi una posa come un’altra.

    28 Gennaio, 2015 - 18:52
  31. picchio

    nelle Chiese in Andalusia c’erano due ingressi: uno gratis per quelli che volevano pregare che portava ad una zona riservata davanti al Tabernacolo e una a pagamento per quelli che volevano visitare la Chiesa. Il prezzo era modico. Durante le funzioni la visita era sospesa. La trovo una soluzione ragionevole. Durante tutte le mie visite non ho mai visto un prete. Nella cattedrale della mia città ci sono spesso dei preti anziani che aspettano pazientemente nei confessionali, ma ci sono molti canonici in pensione. Nelle parrocchie è più difficile, ormai un prete deve occuparsi di due o tre parrocchie, ma sarebbe bello che dedicasse alcune ore a questo ministero a ore e giorni fissi per essere facilmente reperibile da qualcuno che si è allontanato da un po’ di tempo. Non tutti, anzi pochi, hanno il coraggio di andare a suonare alla canonica.
    A Notre Dame a Parigi hanno chiuso una piccola cappella laterale con un vetro, un prete seduto ad un tavolino è spesso disponibile per parlare o confessare. Tutte le volte che sono stata là ho visto che c’era qualcuno.
    E’ brutto quando non trovi nessuno: pochi anni fa volevo confessarmi e ho dovuto girare quattro chiese della mia città, dalla seconda il giro l’ho fatto insieme ad un turista con lo stesso desiderio e non pratico della città. Finalmente giunti alla quarta chiesa abbiamo trovato un prete che aspettava.Sarebbe bello che tutti possano trovare subito chi li aspetta.

    28 Gennaio, 2015 - 18:54
  32. Sara1

    Servirebbero più sacerdoti, da una parte si critica il clericalismo del passato dall’altra si vorrebbe un sacerdote a disposizione in ogni chiesa.

    Pro e contro della scristianizzazione.

    28 Gennaio, 2015 - 19:01
  33. picchio

    Non è questione di clericalismo, stavo parlando più specificatamente della riconciliazione, Sara. E’ ovvio che questo tipo di ministero lo può compiere solo un prete, per quanto riguarda la direzione spirituale o il consiglio per me andrebbe benissimo anche una suora ( ho conosciuto suore stupende) o un laico preparato. Per me. Mi chiedo se una persona che è stata per molto tempo lontana dalla Chiesa, si ” fiderebbe ” di una suora o un laico. Forse sono io che dubito troppo della maturità delle persone.

    28 Gennaio, 2015 - 19:56
  34. perchè servirebbero più preti ? e per cosa ?

    In Germania e in Francia (per conoscenza personale) ci sono sempre più laici formati a dare la direzione spirituale.

    E’ questo il futuro,
    per i prossimi 100-200-300 anni e giù di lì,
    scomparsa del mondo clericale (che esiste per evoluzione storica).

    28 Gennaio, 2015 - 20:02
  35. discepolo

    Perchè servirebbero più preti e per che cosa?chiede Matteo.
    E i Sacramenti? L’Eucarestia, la Confessione , il Battesimo?
    Senza più preti consacrati enon solo “laici formati” quale sarà il destino dei Sacramenti?
    suppongo che per Matteo il destino sarà quello di estinguersi: una chiesa senza preti , senza sacramenti, senza dogmi, e senza la Santa Messa.
    Una specie di assemblea permanente politico-assitenzialista con venature spiritualistiche.

    per fortuna non ci sarò più!

    28 Gennaio, 2015 - 20:11
  36. Cristina, non so di che fede è lei
    ma io sono cattolico
    e formato nella conoscenza cattolica.

    Come è andata avanti il mondo cattolico in Korea ?

    Vuole un suggerimento ?

    Per caso ha mai i letto qualcosa di saramentaria ?

    Lo faccia, lo faccia,

    e
    intanto il mio plauso per d. Francesco
    che apre le porte e consola le persone avvicinandole a Gesù. (per conoscenza pers.)

    28 Gennaio, 2015 - 20:22
  37. discepolo

    pensate un po’ invece del buon vecchio parroco fra 100 anni il fedele che vuole confessarsi andrà in chiesa ma non si chiamerà piu’ , bensì
    “sportello di consulenza spirituale, andrà allo “sportello di consulenza spirituale “dove troverà un laicoformato” non importa di che sesso, uomo donna (o degli altri innumerevoli essi che tra 100 anni ci saranno.) ecco il povero fedele andrà allo sportello di consulenza spirituale e chiederà all’essere ( non si potrà dire perchè discriminante sorella o fratello, o padre o signora o signore) chiederà all’essere inderterminato ma forma messo lì dalla NRUS , ( nuova Religione Universale sociale )consulenza per i problemi della sua anima.
    L’impiegato allo sportello ascolterà il fedele poi ,con aria annoiata, lo indirizzerà alla stanza n4 piano 451 “problemi di coscienza”.
    alla stanza n. 4451 la fila di “utenti” sarà enorme e dunque il fedele rinuncerà
    e tornerà a casa. A leggere magari il Vangelo? Magari!
    No il Vangelo sarà assolutamente proibito fra cento anni! Testo troppo maschilista, omofobo, reazionario e politicamente incorretto! Vi si parla perfino di Inferno e di dannazione
    🙂 .-)

    28 Gennaio, 2015 - 20:24
  38. Sara1

    Matteo a me va benissimo che ci siano i laici (se ci sono in quantità sufficiente a garantire un servizio continuo per tutti) però è inutile prendersela con l’orario di ufficio ecc. se i sacerdoti sono pochi è normale che l’offerta in termini di ore e servizi cali.

    nella mia parrocchia di ragazza ce n’erano due o tre adesso uno deve seguire due comunità, le ore sono quelle.

    Io sono entrata in quest’ordine di idee.

    28 Gennaio, 2015 - 20:30
  39. discepolo

    Io caro Matteo vorrei morire cattolica e spero di poter fare ancora in tempo sul mio letto di morte a chiamare il sacerdote a portarmi l’ Estrema Unzione e confessarmi e ricevere l’Eucarestia e non trovarmi sul mio letto di morte un perfetto estraneo magari con la faccia da bischero che si definisce pomposamente ” laico formato” . Lo butterei fuori a calci con le ultime forze rimastemi… 🙂 🙂

    28 Gennaio, 2015 - 20:36
  40. picchio

    discepolo
    visto che vuoi morire cattolica dovresti come minimo informarti sui sacramenti della Chiesa cattolica.L’Estrema Unzione, da dare magari al povero fedele ormai incosciente quasi come fosse un talismano, non esiste più da un pezzo. E’ stata rimpiazzata dall’Unzione degli infermi, da dare agli infermi appunto o alle persone anziane o a chiunque desideri accostarsi ad essa, magari in un momento in cui la comunità è riunita.

    28 Gennaio, 2015 - 20:46
  41. Picchio
    ho accompagnato nel morire mia madre e mio suocero nell’ultimo anno e mezzo. Entrambi hanno ricevuto l’Unzione degli Infermi sul letto di morte, mia madre, oramai incosciente, è stata carezzata dal prete con l’olio degli infermi sulle mani e sui piedi mentre lui pregava per lei con noi, invocando guarigione nel perdono (una guarigione più profonda di quella solo fisica); mio suocero era ancora cosciente ed ha ricevuto il viatico. L’ultima parola che ha detto in vita sua è stata ‘Grazie’.

    29 Gennaio, 2015 - 8:58
  42. Luigi Franti

    Chiedo scusa in anticipo se l’argomento è già stato trattato, ma vorrei sapere da voi bergogliologi se è vero che il papa ha detto, nella sua omelia a Manila, testualmente, «Solo quando Cristo è stato capace di piangere ha capito il nostro dramma»? L’ho visto adesso da Socci, e siccome qualche volta ci prende ma qualche volta dà i numeri non so se ci devo credere.
    Se fosse vero che ha proprio detto così, sarebbe impressionante la scarsa reazione che un’affermazione del genere (fatta in un’omelia, non durante il cazzeggio areonautico o in una delle sue mille telefonate!) ha suscitato.

    Altro che conigli, pugni, chisonoiopergiudicare e tutto il resto! Quelle sono pinzillacchere a cui, pro bono ecclesiae, si può non prestare attenzione. Ma qui avremmo il papa (il papa!) che fa pubblicamente un’affermazione falsa (tratteniamoci pure, “per riverenza delle somme chiavi”, dal dire «eretica», ma così sarebbe) a proposito della natura di Cristo. Cioè di uno dei dogmi fondamentali della nostra fede.

    A nessuno fa effetto?

    29 Gennaio, 2015 - 9:33
  43. picchio

    Nico grazie per la bella condivisione della tua esperienza , ti chiedo scusa se involontariamente ti ho ferito.
    Il viceparroco della mia precedente parrocchia era anche cappellano dell’ospedale. I parenti non volevano che amministrasse il rito alle persone coscienti. Quando lo proponeva rispondevano inorriditi : ” no, no, capisce ancora!, se vede arrivare il prete….”
    :

    29 Gennaio, 2015 - 9:45
  44. picchio

    Sara 🙂 🙂
    Così socci nel suo furore antipapista diventa anche docetista..

    29 Gennaio, 2015 - 9:54
  45. Luigi Franti

    Dio mio, Sara1, anche tu sei messa così?

    29 Gennaio, 2015 - 10:05
  46. Luigi Franti

    Temo di non poter fare nulla per te, figliuola, se non darti, con molta simpatia, un consiglio: lascia perdere il docetismo (è evidente che non sai di che cosa parli, ma non importa), cercati un sacerdote istruito e di retta fede (se alcun ve n’è) e riprendi sotto la sua guida lo studio del catechismo.

    29 Gennaio, 2015 - 10:10
  47. Sara1

    Avevo segnalato io il pezzo sulle lacrime Franti, onestamente il senso mi sembra chiaro,

    Prendiamo queste parole di Benedetto sul battesimo di Gesù:

    “Gesù ha bisogno di penitenza e di conversione? Certamente no. Eppure proprio Colui che è senza peccato si pone tra i peccatori per farsi battezzare, per compiere questo gesto di penitenza; il Santo di Dio si unisce a quanti si riconoscono bisognosi di perdono e chiedono a Dio il dono della conversione, cioè la grazia di tornare a Lui con tutto il cuore, per essere totalmente suoi. Gesù vuole mettersi dalla parte dei peccatori, facendosi solidale con essi, esprimendo la vicinanza di Dio. Gesù si mostra solidale con noi, con la nostra fatica di convertirci, di lasciare i nostri egoismi, di staccarci dai nostri peccati, per dirci che se lo accettiamo nella nostra vita Egli è capace di risollevarci e condurci all’altezza di Dio Padre. E questa solidarietà di Gesù non è, per così dire, un semplice esercizio della mente e della volontà. Gesù si è immerso realmente nella nostra condizione umana, l’ha vissuta fino in fondo, fuorché nel peccato, ed è in grado di comprenderne la debolezza e la fragilità. Per questo Egli si muove a compassione, sceglie di “patire con” gli uomini, di farsi penitente assieme a noi. Questa è l’opera di Dio che Gesù vuole compiere: la missione divina di curare chi è ferito e medicare chi è ammalato, di prendere su di sé il peccato del mondo.”

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2013/documents/hf_ben-xvi_hom_20130113_battesimo_it.html

    Secondo la mia umile opinione siamo in questa zona. (capisco che Socci pensi che le parole di Francesco sminuiscano la potenza e l’onniscenza divina ecc. ma non era quello il senso dai era chiarissimo.)

    29 Gennaio, 2015 - 10:14
  48. Sara1

    Ormai comunque volano da destra e sinistra uno cerca solo di scansarsi.

    29 Gennaio, 2015 - 10:14
  49. Sara1

    Socci intende il verbo capire solo in senso intellettualistico (anche gnostico va) mentre Bergoglio con capire intende proprio il farsi carne, Dio si fa carne nel momento in cui piange in cui arriva al cuore del dolore umano.

    Per questo dico docetismo (e lo ripeto)

    29 Gennaio, 2015 - 10:27
  50. germano turin

    Dopo aver letto molte cose interessanti scritte dai parteciapnti al forum posso dire due (di numero) cose anch’io?

    La prima: non parlerei di “chiesa” ma di “luogo di culto”. Non voglio fare il pistino e nemmeno il “sapientino” nel voler insegnare nulla a nessuno, però credo sarebbe più corretto così.

    La seconda: ho vivacemtne protestato in passato perché, fra gli annunci che si trovano nei luoghi di culto, raramente ci sono quelli che indicano giorni e orari in cui è possibile confessarsi.

    La mia osservazione era così articolata: i Sacramenti (cioè le situazioni in cui si è sicuri della presenza di Gesù) sono sette, alcuni “notificati” (immancabili gli orari delle Messe) ed altri no, per cui io obiettavo:

    – Visto che sono “tutti” sacramenti” (compreso quindi quello della “Riconciliazione” o “Confessione” o come altro si voglia definire) e di tutti gli altri Sacramenti vengono resi noti gli orari in cui si svolgono, perché non si scrive (alla porta del luogo di culto o vicino ai confessionali) i giorni e gli orari in cui un ministro è disponibile per le cofessioni?

    A Torino cominciano a comparire degli orari per le confessioni: non dico di essere stato io l’artefice però, a volte, la Grazia percorre degli itinerari sconosciuti e io mi accontento della Sua presenza. Magari chiamandola quando non la vedo: non perché non ci sia ma per dirmi “dove” io possa trovarla…

    30 Gennaio, 2015 - 17:57
  51. MariaElisabetta

    Caro Luigi, un po’ fuori tempo massimo, ti segnalo questo accessorio di “chiesa aperta”: una porta che si apre (anche, perché rimangono le porte laterali “classiche”)… con il sorriso! L’ho descritta qui: http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1253

    19 Febbraio, 2015 - 8:46
  52. Luigi Accattoli

    Grazie Elisabetta! Il primo articolo per “Il Regno” l’ho già mandato, ma raccolgo materiali per un altro e dunque la “porta del sorriso” mi viene bene.

    19 Febbraio, 2015 - 9:23

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