Mie interviste sull’accordo vaticano con Pechino

Una rete televisiva dell’Irpinia [Canale 58] e un portale marchigiano [emmetv.it] mi hanno intervistato tra ieri e oggi sull’accordo vaticano con la Cina. Nei commenti la traccia delle risposte che avevo preparato in vista delle due chiamate telefoniche.

36 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Basso profilo. Perché l’accordo è stato firmato da rappresentanti di secondo piano, cioè a livello di viceministri?

    Per la Santa Sede l’ha firmato Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, e per la Cina Wang Chao, viceministro degli Esteri: sono due mondi antichi che s’incontrano per la prima volta ed è comprensibile che ci vadano prudenti.

    25 Settembre, 2018 - 12:50
  2. Luigi Accattoli

    Testo segreto. Come mai il testo dell’accordo non è stato pubblicato?

    E’ un’altra prudenza. Sia nella Chiesa Cattolica sia nella Cina comunista l’avvicinamento dei due mondi ha nemici agguerriti. La pubblicazione di un testo necessariamente provvisorio avrebbe fornito argomenti agli oppositori. Inoltre sia il mondo vaticano sia quello cinese amano il segreto.

    25 Settembre, 2018 - 12:51
  3. Luigi Accattoli

    Provvisorio. Perché dice che il testo doveva essere necessariamente provvisorio?

    Perché è impresa nuova ed è indispensabile prevedere aggiustamenti a seguito di una prima fase sperimentale. E’ normale che accordi inediti – specie tra interlocutori che patteggiano per la prima volta – siano presi in via provvisoria, “ad experimentum”, mettendo in conto verifiche e correzioni.

    25 Settembre, 2018 - 12:51
  4. Luigi Accattoli

    Contenuti. Che sappiamo dei contenuti dell’accordo?

    Ne abbiamo una conoscenza sostanziale per indiscrezione, sulla base di quanto si veniva a sapere lungo le diverse fasi del lungo itinerario di avvicinamento che le due parti hanno compiuto: sono una trentina d’anni che vi sono contatti e mosse e contromosse su questo tema cruciale della nomina dei vescovi. Vi sono stati periodi in cui si riusciva a ottenere per vie di fatto, pragmatiche, scelte di vescovi sostanzialmente condivise e periodi invece conflittuali. L’accordo è venuto a normare quanto già sperimentato nelle fasi di migliore collaborazione.

    25 Settembre, 2018 - 12:52
  5. Luigi Accattoli

    Procedura. Come può essere descritta la procedura cui lei allude?

    Una prima fase di indicazione di candidati da parte delle comunità locali, con un ruolo specifico riconosciuto al clero e ai religiosi; la verifica che non vi siano riserve da parte delle autorità dello stato sia locali sia nazionali; la decisione finale della Santa Sede. Se la procedura non sbocca a un accordo si riparte da zero, con altre candidature.

    25 Settembre, 2018 - 12:52
  6. Luigi Accattoli

    Sette riammessi. Che vuol dire che il Papa ha “riammesso alla piena comunione ecclesiale” sette vescovi promossi dal regime e che ancora non ne godevano?

    Erano gli ultimi sette non ancora legittimati: negli anni recenti, sotto i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, erano stati una quarantina i vescovi nominati dal governo e ordinati senza il mandato papale che erano stati via via legittimati su loro richiesta. La legittimazione ha come primo obiettivo la pacificazione delle comunità locali, che invece erano restate divise dalle nomine conflittuali, cioè quando il candidato del Governo non era accettabile per il Papa, o quando il designato dal Papa era respinto dal Governo. La legittimazione degli ultimi sette comporta una passo d’avvicinamento da parte della Santa Sede ma anche un passo da parte del Governo, che così prende atto fattualmente della necessità che le nomine abbiano il riconoscimento papale. Una sanatoria del passato che prefigura il futuro.

    25 Settembre, 2018 - 12:53
  7. Luigi Accattoli

    Niente statistiche. Quanti sono i cattolici e quanti i vescovi in Cina?

    Non ci sono statistiche. Forse 15 milioni di cattolici e un centinaio di vescovi. L’Annuario Pontificio elenca 20 arcidiocesi, 86 diocesi, 34 prefetture apostoliche: dunque centoquaranta comunità locali guidate da vescovi o altri ordinari con facoltà analoghe a quelle dei vescovi. Ma al nome delle circoscrizioni non segue quello dell’ordinario: al posto del nome troviamo dei puntini. Uno degli acquisti dell’accordo sarà la conoscenza della situazione reale e la pubblicazione dei nomi.

    25 Settembre, 2018 - 12:53
  8. Luigi Accattoli

    Nel segno di Matteo Ricci. In questo accordo c’è un segno personale dell’uomo Bergoglio?

    Sì è il segno dell’audacia apostolica tipica dei Gesuiti. Lo stesso segnò che animo il gesuita Matteo Ricci nella decisione di farsi cinese per entrane in Cina nell’anno 1600.

    25 Settembre, 2018 - 12:54
  9. Luigi Accattoli

    Impresa rischiosa. Se parla di audacia apostolica vuol dire che ci sono dei rischi?

    L’impresa è rischiosa. Il governo cercherà di imporre la sua linea nelle nomine. Ma le comunità ecclesiali cinesi sono forti: hanno un’esperienza martiriale lunga e diffusa che le aiuterà ad aiutare il Papa in questo confronto. Spesso i sacerdoti che hanno accettato le imposizioni governative – e anche le promozioni episcopali senza il mandato papale – l’hanno fatto ritenendo quella scelta necessaria per garantire i sacramenti ai fedeli. Per tanti l’accordo è l’uscita da un incubo. Per altri al momento l’incubo è l’accordo. La scommessa apostolica è che il nuovo cammino aiuti a sanare le ferite.

    25 Settembre, 2018 - 12:54
  10. Luigi Accattoli

    Si dimetta. Come commenta le parole del cardinale Zen Ze-kiun, emerito di Hong Kong, che ha descritto l’accordo come “un tradimento”, e ha detto che il cardinale Parolin “dovrebbe dimettersi”, aggiungendo “non penso che abbia fede”.

    Preferisco non commentare. Ma ricordo che c’è un altro cardinale cinese, Tong Hon, successore di Zen a Hong Kong e ora anch’egli emerito, che invece ha un buon apprezzamento dell’accordo, della cui negoziazione è stato attivo accompagnatore. Conosco Parolin dal 1992 e ne ho stima. Si occupa di Cina da quasi trent’anni.

    25 Settembre, 2018 - 12:55
  11. Luigi Accattoli

    Linguaggio social. La richiesta delle dimissioni avanzata da un cardinale che effetto può avere?

    Nessuno. L’ex nunzio Viganò ha scritto che il Papa stesso dovrebbe andarsene e l’ha scritto in maniera più perentoria rispetto a Zen: “Si dimetta”. Oggi anche gli ecclesiastici sono tentati dal linguaggio brusco dei social che sopperisce agli argomenti con le grida: si vergogni, si nasconda, si dimetta.

    25 Settembre, 2018 - 12:55
  12. Leonardo Lugaresi

    «Oggi anche gli ecclesiastici sono tentati dal linguaggio brusco dei social che sopperisce agli argomenti con le grida: si vergogni, si nasconda, si dimetta».
    Però anche dare del paranoico è molto social, non trovi?

    25 Settembre, 2018 - 13:59
  13. Andrea Salvi

    Purtroppo il mondo è pieno di paranoici, o meglio con linguaggio medico, di “personalità paranoidi”.

    25 Settembre, 2018 - 14:14
  14. maria cristina venturi

    Vigano ‘ e’ stato gia’ diagnosticato come paranoico. Al card. Zen verra’ presto messa l’ etichetta clinica di “ demenza senile” . E forse curato con TSO.
    Ricordiamo che in Unione Sovietica i dissidenti venivano spessi inviati in reparti psichiatrici dove erano curati per presunte malattie mentali.
    Chiunque dissentisse dal regime non poteva che avere disrturbi mentali, visto che era cosi’ conveniente e ripagante essere d’ accordo col Partito che il non esserlo sembrava veramente indizio di malattia mentale.

    25 Settembre, 2018 - 14:42
  15. maria cristina venturi

    Come mai il testo non viene pubblicato?
    ….inoltre sia il mondo Vaticano che quello cinese amano il segreto.

    E un motivo ci sara’! Il segreto e’ tipico di mondi in cui l’ élite illuminata al governo, non ritiene degno il popolo , uso ad “ obbedir tacendo” di essere informato dei modi con cui sara’ governato. Si fidino, i cattolici cinesi, del Partito Comunista e della Chiesa, essi sanno meglio di loro cosa e’ meglio per loro!

    25 Settembre, 2018 - 14:50
  16. Andrea Salvi

    Le personalità paranoidi esistono, eccome. Non occorre scomodare la Unione Sovietica. Di solito la personalita’ paranoide non necessita di TSO.

    25 Settembre, 2018 - 14:50
  17. maria cristina venturi

    Quando al card. Parolin , e’ membro del Club Bilderberg.
    E detto questo e’ detto tutto.

    25 Settembre, 2018 - 15:02
  18. Luigi Accattoli

    Non è membro: ne è stato ospite una volta. Come una volta il cardinale Ratzinger fu ospite dello Studio Ambrosetti a Cernobbio, nel settembre del 2001.

    25 Settembre, 2018 - 15:45
  19. Leonardo Lugaresi

    Mi diverte assai, caro Luigi, questo tuo riflesso ormai pavloviano: «anche Ratzinger!».
    Attento, però, così finisci tuo malgrado per fare di lui il canone del vero, del buono e del bello.

    25 Settembre, 2018 - 17:37
  20. Amigoni p. Luigi

    Rif. 15.45 – Da che parte sono i sovietici

    Ma che c’entra Ratzinger e la logica? Adesso si parla di “mettere al gulag” Parolin. Non di altro.

    25 Settembre, 2018 - 17:48
  21. maria cristina venturi

    Ma chi ha parlato di mettere al gulag parolin , caro p. Amigoni?
    io ho solo ricordato che ha partecipato pubblicamente ai lavori del Gruppo Bilderberg nel giugno 2017, dove il gruppo di illuminati reggitori del mondo ha parlato di vari argomenti, naturalmente a “porte chiuse” . anche loro come il vaticano e la Cina amano il segreto.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/05/bilderberg-lincontro-a-porte-chiuse-del-2018-e-a-torino-al-centro-il-populismo-in-europa/4404471/

    https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/per-la-prima-volta-un-cardinale-al-club-bilderberg/

    25 Settembre, 2018 - 19:58
  22. Andrea Salvi

    Leonardo Lugaresi fa un grossolano salto logico. Dire che un papa ha fatto cose non dissimili dal precedente perché dovrebbe fare del papa precedente un canone del l vero del bello e del buono? Casomai sottolinea la contraddizione di chi col papa precedente, per cose simili, non disse nulla e ora improvvisamente si “sveglia”.

    25 Settembre, 2018 - 20:39
  23. Clodine-Claudia Leo

    Non è vero che Joseph Ratzinger non disse nulla caro Andrea Salvi, tutt’altro. Già all’indomani della Sua elezione a Pontefice Benedetto XVI metterà in agenda, all’ordine del giorno, la dichiarazione “Dominus Jesus” scritta da Prefetto nel 2000 in cui afferma, con forza -a fronte anche dei raduni interreligiosi di Assisi, del predecessore- la fede in Gesù Cristo unico salvatore di tutti gli uomini di ieri, di oggi e di domani . Proseguendo nel dialogo, certo, ma tenendo fermissima l’identità del cristianesimo e l’obbligo di predicare il Vangelo a tutti, senza eccezioni. Mai lisciò il pelo a Pechino, né al Dalai Lama men che meno ai musulmani. Questo ad onore del vero.
    Circa i rapporti del Vaticano con la Cina, i tentativi ci furono, tutti falliti. Ci provò Paolo VI con l’allora Cardinale Casaroli (mi sembra,spero di non sbagliare) con esiti deludenti.
    GPII, non provò neppure di sguancio: sapeva che la Chiesa Patriottica, clandestina, in Cina, è organizzata dal regime e a meno che non si voglia incorrere nell’apostasia accettando compromessi, non è concessa libertà .
    In più, rispetto all’impero sovietico, non esiste probabilità di una perestroika in Cina . E’ un gigante, la Cina, che non crolla, piuttosto fa crollare, continuerà a sfidare la fede cristiana . Non basta parlare delle sofferenze e del martirio dei cristiani del Medio Oriente, né servirà civettare con il regime Gesù non si è mai piegato dinnanzi al Potere piuttosto ha rovesciato i tavoli….

    25 Settembre, 2018 - 22:09
  24. Clodine-Claudia Leo

    E’ vero Maria Cristina quel raduno, inquietante ed emblematico la dice lunga..ma, sai cosa dice la scrittura: “non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. …[ Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato”

    25 Settembre, 2018 - 22:23
  25. Andrea Salvi

    La signora Leo mi scusi, ma non ha capito nulla del mio intervento che era riferito al provocatorio intervento del Sig. Lugaresi

    25 Settembre, 2018 - 23:00
  26. picchio

    Ratzinger al Sinodo dei vescovi del 2005 invitò 4 Vescovi cinesi, 2 ufficiali e 2 clandestini. Nessuno potè presentarsi perchè la Cina lo vietò, ma evidentemente anche lui applicava la realpolitik
    cristina Vicquery

    25 Settembre, 2018 - 23:11
  27. Amigoni p. Luigi

    Rif. 25.9 ore 23.12 – Bella

    Bella intervista. Grazie a chi l’ha segnalata

    26 Settembre, 2018 - 7:32
  28. Clodine-Claudia Leo

    Non escludo che possa NON aver capito cosa intendesse,caro Salvi Andrea. Del resto mi sembra che neppure lei si sforzi più di tanto di capire gli interlocutori. Piuttosto è sempre pronto al giudizio e alla critica. Purtroppo, come disse Pirandello “crediamo di intenderci, ma non ci intendiamo mai”. Cosa assai comune nella vita quanto più in un blog, specie su questo, non è vero? Ma andiamo avanti..

    Giusto per restare in tema riguardo a date vescovi assenti e fraintendimenti che dire, c’è poco da doversi intendere o NON intendere: esistono date, documenti su quel Sinodo, esiste una lettera scritta da Benedetto XVI destinata alla Chiesa in Cina e ai vescovi cinesi assenti nell’imminenza del fatto pubblicata qualche tempo dopo in cui, sulla cosiddetta ” Realpolitik” -termine Machiavellico che mal si coniuga con la schiettezza, la purezza di pensiero di Benedetto XVI – in quel preciso contesto è improntata ad un cristallino realismo!
    Realismo assolutamente scevro da ambiguità e opportunismi di sorta, tali da poter essere avvertiti dal regime cinese come un possibile strumento al servizio di quel potere e ideologia. La lettera non intende entrare a patti con il regime, tutt’altro: correlata di chiarissime “note esplicative” , Ratzinger si pone in netto contrasto -con espliciti riferimenti oggettivi – rispetto a quella realtà con stroncature atte a chiarire possibili manipolazioni e falsificazioni ribadendo la posizione della Santa Sede circa la libertà religiosa, disapprovando l’arrendevolezza al regime, reputando il “patriottismo” estraneo ai principi della Chiesa Cattolica e inconciliabile con la dottrina. Quindi Ratzinger rispetto alla Santa Sede e ai rapporti con la Cina, circa quel principio della realtà ( Realpolitik) in una posizione chiarissima. Bisognerà vedere se anche Bergoglio adotterà lo stesso principio. Al momento non ci è dato sapere se tenderà ad assumere connotazioni politico/religiose diverse dal predecessore.

    26 Settembre, 2018 - 10:13
  29. Enrico Usvelli

    Non lo sapevo, l’ho letto in un tweet di Tornielli: Papa Benedetto ha fatto col Vietnam un accordo simile. In quel caso la Chiesa propone dei nomi e il governo sceglie tra questi. Magister nel 2010 sull’accordo fatto da Benedetto scrisse un articolo cauto, su questo invece è molto più critico. La memoria gioca brutti scherzi!

    26 Settembre, 2018 - 10:52
  30. Amigoni p. Luigi

    Rif. 10.52 – Sovietismi?

    Vietnam – Cina – Magister. Esempio di para-sovietismo?

    26 Settembre, 2018 - 12:57
  31. Clodine-Claudia Leo

    Rif@ 12: 57
    Rif@ 10:52
    In questo caso i Rif sono due.

    C’è una oggettiva differenza caratteriale, non indifferente, tra i vietnamiti e i cinesi. Differenza sostanziale che si ripercuote anche sulla capacità di resistere, stoicamente ed eroicamente, ad ogni angherie e soprusi . La Chiesa vietnamita non si piegherà mai alle imposizioni dittatoriali riguardo la fede in Gesù Cristo che annuncia, impavida, sprezzante della morte e delle torture. Il Popolo vietnamita piuttosto mette in atto un proprio “modus vivendi” dimostrando una tempra straordinaria: non li si piegano al bastone i vietnamiti.
    Il Popolo vietnamita non s’incurvò neppure durante la feroce colonizzazione cinese durata millenni (111 a.c fino al 393 d.C) né sotto l’impero dei Ming, la cui egemonia non durò più di 20 anni ( 1407-1427). Di fatto ai cinesi non riuscì di assorbire il popolo vietnamita e trasformarlo in cinese, a differenza dei cinesi che vorrebbe far cinese perfino il Padreterno.
    I cattolici vietnamiti, circa 6 milioni il 7 per cento della popolazione non rinunzierà mai a professare apertamente la pratica religiosa che è alta,luminosa, con vocazioni tra le più numerose dell’aria asiatica.
    Dunque qualsiasi paragone con la situazione della Chiesa cinese non regge , nonostante i diktat del Potere per quanto non intimoriscano questo popolo tenace. La storia politica e religiosa del Vietnam, sempre nell’occhio del ciclone, questo popolo martoriato, tormentato, capace di risollevarsi e risorgere come l’araba fenice oggi ha stabilire forti legami con il resto del mondo..
    In quel frangente ricordato da Usvelli, la Santa Sede si trovò dinnanzi ad una situazione di resistenza del Popolo di Dio vietnamita tale da far dire: “abbiamo vissuto una nuova Pentecoste: siamo stati uniti e devoti alla preghiera, nonostante sfide e difficoltà”.

    26 Settembre, 2018 - 14:10
  32. Clodine-Claudia Leo

    Chiedo venia@corrige refuso.
    Volevo dire sul popolo vietnamita ” che oggi ha stabilito forti legami con il resto del mondo”

    26 Settembre, 2018 - 15:30
  33. Leonardo Lugaresi

    «Papa Benedetto ha fatto col Vietnam un accordo simile»

    AncheRatzinger! (Ratzinger Too Syndrome: RTS).

    (E pazienza se fra scegliere l’intera terna e dover scegliere in una terna fatta da altri c’è la sua bella differenza).

    26 Settembre, 2018 - 16:51
  34. Enrico Usvelli

    Lugaresi:

    1) non è colpa mia se a Magister di Benedetto andava bene tutto e di Francesco nulla. Anche quando fanno le stesse cose.

    2) se la terna non sta bene al Papa si ricomincia da capo, ma lo sa benissimo.

    Clodine:
    io non conosco le differenze tra cinesi e vietnamiti, le generalizzazioni non mi piacciono, ma ponendo che tu abbia ragione, rimane che in entrambi i Paesi la Chiesa ha accettato che il partito comunista al governo metta becco sulle nomine. O c’è differenza tra i due partiti o i due casi sono praticamente uguali, per quanto siano diversi i popoli.

    26 Settembre, 2018 - 17:42
  35. Andrea Salvi

    E daie! Dove era Leonardo Lugaresi quando i papi precedenti legittimavano 40 vescovi nominati dal governo? Ci porti qui i suoi interventi di allora. Da qualche parte li avra’ fatti, vista l’aria da supercoerente che vuole darsi. Aspettiamo quantomeno i riferimenti bibliografici. O non era ancora nato?

    26 Settembre, 2018 - 17:45

Lascia un commento