Migranti: Francesco loda Italia Germania Grecia Svezia.

“Sono perciò grato ai tanti Paesi che con generosità accolgono quanti sono nel bisogno, a partire dai diversi Stati europei, specialmente l’Italia, la Germania, la Grecia e la Svezia:: così ieri Francesco nel discorso al Corpo diplomatico. Nei commenti tre paragrafi nei quali il Papa ha trattato l’aspra questione.

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    I migranti sono persone. Francesco 1: Un approccio prudente da parte delle autorità pubbliche non comporta l’attuazione di politiche di chiusura verso i migranti, ma implica valutare con saggezza e lungimiranza fino a che punto il proprio Paese è in grado, senza ledere il bene comune dei cittadini, di offrire una vita decorosa ai migranti, specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione. Soprattutto non si può ridurre la drammatica crisi attuale ad un semplice conteggio numerico. I migranti sono persone, con nomi, storie, famiglie e non potrà mai esserci vera pace finché esisterà anche un solo essere umano che viene violato nella propria identità personale e ridotto a una mera cifra statistica o ad oggetto di interesse economico.

    10 Gennaio, 2017 - 9:28
  2. Luigi Accattoli

    Specialmente l’Italia. Francesco 2: Il problema migratorio è una questione che non può lasciare alcuni Paesi indifferenti, mentre altri sostengono l’onere umanitario, non di rado con notevoli sforzi e pesanti disagi, di far fronte ad un’emergenza che non sembra aver fine. Tutti dovrebbero sentirsi costruttori e concorrenti al bene comune internazionale, anche attraverso gesti concreti di umanità, che costituiscono fattori essenziali di quella pace e di quello sviluppo che intere nazioni e milioni di persone attendono ancora. Sono perciò grato ai tanti Paesi che con generosità accolgono quanti sono nel bisogno, a partire dai diversi Stati europei, specialmente l’Italia, la Germania, la Grecia e la Svezia.

    10 Gennaio, 2017 - 9:29
  3. Luigi Accattoli

    Nell’isola di Lesvos. Francesco 3: Mi rimarrà sempre impresso il viaggio che ho compiuto nell’isola di Lesvos, insieme ai miei fratelli il Patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos, dove ho visto e toccato con mano la drammatica situazione dei campi profughi, ma anche l’umanità e lo spirito di servizio delle molte persone impegnate per assisterli. Né bisogna dimenticare l’accoglienza offerta da altri Paesi europei e del Medio Oriente, quali il Libano, la Giordania, la Turchia, come pure l’impegno di diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia. Anche nel corso del mio viaggio in Messico, dove ho potuto sperimentare la gioia del popolo messicano, mi sono sentito vicino alle migliaia di migranti dell’America Centrale, che patiscono terribili ingiustizie e pericoli nel tentativo di poter avere un futuro migliore, vittime di estorsione e oggetto di quel deprecabile commercio – orribile forma di schiavitù moderna – che è la tratta delle persone.

    10 Gennaio, 2017 - 9:29
  4. maria cristina venturi

    i complimenti alla Germani e alla Svezia sono condivisibili anche perchè questi due paesi hanno ben netta l’idea della legalità , non scambiano i “profughi di guerra” coi clandestini che bruciano i proprii documenti sotto comando degli scafisti stessi, , offrono un accoglienza degna di paesi civili ma esigono contestualmente rispetto delle regole dei paesi civili da parte de rifugiati stessi, lavoro, apprendimento della lingua locale ecc. . Vi posso assicurare che in Svezia non è ammesso il bighellonare per le strade di persone prive di documenti, da qualunque parte del mondo arrivino. Una volta arrivati in Svezia devono per forza avere documenti ed essere inseriti in un modo di vivere legale e civile.quello che si chiama integrazione e che vuol semplicemente dire che se per es. in Afganisthan uno è abituato a fare la pipì e la popo’ a cielo aperto a Stoccolma deve imparare a non farlo.
    I complimenti all’ Italia sono un po’ meno condivisibili. Ma lo sa il papa cosa è successo nel campo di Cona in Veneto, dove 1500 persone ammassate come bestie si sono rivoltate contro i loro stessi cosiddetti “operatori umanitari tenendoli in ostaggio per una notte?
    Queste 1500 persone trattate ripeto come bestie hanno fatto la fortuna economica della cosidetta ONG che gestiva il campo che in pochi anni ha triplicato il proprio fatturato mentre i migranti stessi erano lasciati in condizioni subumane?
    lo sa il papa che nella stessa Roma la cosiddetta mafia-capitale coll’appoggio anche di coop cattoliche faceva lauti affari coi migranti?
    Il brillante ministro degli interni del governo Renzi, Sua Nullità ALFANO, sapeva benissimo che la cosiddetta accoglienza dei migranti era gestita malissimo dalle varie mafie e coop rosse e bianche , ma non ha fatto nulla.Evidentemente al governo Renzi andava bene così.
    ora sembra che qualcosa col nuovo ministro degli interni Minniti si stia muovendo, qualche timido passo.
    dunque non vedo quale complimento fare all’Italia come Stato per l’accoglienza visto che l’unico “merito” dell’Italia, ( merito di cui farebbe volentieri a meno) è essere sulla rotta degli scafisti e dei trafficanti vari che lucrano sul fenomeno migrazione.Quanto poi agli italiani, intesi come popolo, di fronte a tanti che sono genuinamente generosi e veramente umani coi migranti ce ne sono altrettanti se non forse di più che sui migranti ci fanno i soldi e che hanno scoperto un nuovo e redditizio business.
    Non credo che un fenomeno simile di “furbetti della accoglienza ai migranti “succeda in Svezia o in Germania.

    10 Gennaio, 2017 - 13:09
  5. roberto 55

    Belle, come sempre, e forti, ma anche straordinariamente sagge ed equilibrate le parole del nostro Papa.
    Il fenomeno – immigrazione è drammaticamente complicato (e non credo sia questa la sede per discuterne in tutta la sua ampiezza), ed è oggetto, nel nostro paese, di dibattiti politici serrati, anche accesi (a volte pure troppo, e troppo strumentali), nonché, recentemente, di qualche (sacrosanta) attenzione della Magistratura su aspetti (francamente vergognosi, se e quando accertati) di speculazione: non sembra trovare, invece, spazio sui “media” (almeno, non quanto sarebbe giusto) l’opera silenziosa e disinteressata dei tanti italiani che da anni sono impegnati, privatamente od in associazioni di volontariato (cattoliche e laiche), nell’attività di prima accoglienza, ospitalità ed integrazione degli stranieri giunti da noi; gli esempi sono innumerevoli, e riguardano ogni zona del nostro paese, anche – ci tengo molto a dirlo – la mia regione, molti miei conterranei e non poche (più di quanto si creda) amministrazioni locali (il mio Comune, tanto per dirne uno).
    Ecco, io penso che per tutte queste persone, enti, ed associazioni le calorose parole di Papa Francesco rappresentino un meritato tributo.

    Buon pomeriggio a tutti.

    Roberto Caligaris

    P.s.: invito, al solito, tutti gli amici a voler ignorare il consueto diluvio di sciocchezze rovesciate anche in quest’occasione sul “pianerottolo” da quella signora.

    10 Gennaio, 2017 - 15:30
  6. Lorenzo Cuffini

    Lo sa il papa?
    Io dico di sì.
    Fossi in Maria Cristina mi preoccuperei di quello che sa lei.
    🙂

    10 Gennaio, 2017 - 20:13
  7. giuseppe di melchiorre

    Noto con piacere la saggezza di Papa Francesco che sottolinea la necessità di salvaguardare il bene comune dei cittadini del paese ospitante, e poi quella di offrire una vita decorosa ai migranti ospitati, “specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione”.
    Buona notte.

    10 Gennaio, 2017 - 23:05
  8. giuseppe di melchiorre

    “Aspra questione”, Luigi. Hai scritto bene. Tanto che anche noi frequentatori del tuo blog facciamo fatica a parlarne, io per primo. Quando si passa dalla teoria alla pratica, è tutt’altra questione, infatti…

    11 Gennaio, 2017 - 15:37
  9. Enrico Usvelli

    Leggevo oggi un articolo di don Aldo Bonaiuto, della Comunità Papa Giovanni XXIII. Lui in realtà parlava dei senza fissa dimora ma faceva notare come, a fronte di tante chiacchiere (aiutiamo i migranti e trascuriamo gli italiani), chi facesse in realtà qualcosa erano in gran parte associazioni cattoliche e lo facevano per tutti, migranti e poveri italiani.

    11 Gennaio, 2017 - 17:57
  10. maria cristina venturi

    caro Lorenzo cuffini sempre della serie “lo sa il papa” ( io lo so grazie)
    quando dice che il fondamentalismo islamico è una” follia frutto della povertà “, lo sa il papa che:
    1) Osama Bin laden fondatore di Al Queda era ricchissimo.ha studiato ad oxford e la sua famiglia faceva lauti affari negli USA
    2) la maggior parte dei foreing fighters cioè dei combattenti dello Stato Islamico che vengono dall’Europa non sono disadattati sociali ma giovani laureati , colte e benestanti?
    3 ) i più poveri nei paesi del Medio Oriente come Iraq e Siria sono i cristiani che però non si fanno saltare in aria perchè spinti dalla povertà nei mercatini di natale di Berlino?
    e allora se il papa lo sa come può continuare a sostenere che il fondamentalismo islamico è frutto della povertà?
    forse perchè questo papa ragiona solo con categorie marxiste- leniniste? E’ il laeder della sinistra globale? e dunque la colpa di tutto è degli odiati capitalisti?
    se un fanatico islamico fa una strage la colpa è dei borghesi occidentali?
    http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/01/10/news/papa-francesco-terrorismo-follia-omicida-fondamentalismo-114120/

    11 Gennaio, 2017 - 19:51
  11. maria cristina venturi

    quando finalmente il papa aprirà gli occhi e capirà che i fondamentalisti islamici non sono tali per problemi sociali o per pazzia ma per la loro religione?
    quando si avrà il coraggio di guardare in faccia la realtà?
    I carcerieri di Asia Bibi, gli aguzzini di tanti cristiani in Medio Oriente, gli assassini delle suore di madre Teresa in Yemen hanno agito per motivi “sociali ed economici ? quando finalmente il papa dirà la verità?

    11 Gennaio, 2017 - 19:55
  12. roberto 55

    Rinnovo l’invito al “pianerottolo” ad ignorare gli “interventi” di quella signora: ci pensa già, come ha giustamente osservato l’amico Lorenzo, il nostro “padrone di casa” a contestarne puntualmente le cretinate; noi lasciamola perdere, amici.

    Buona serata !

    Roberto Caligaris

    11 Gennaio, 2017 - 21:39
  13. Elisa74

    Caro Roberto, vorrei seguire il tuo consiglio..ma preferisco cogliere l’occasione per ricordare alla signora Venturi e a tutti noi una preziosa testimonianza di chi è morto per mano del fanatismo islamico ed ha saputo morire cristianamente: padre Christian, priore del monastero di Tibhirine. Le sue parole mi commuovono ogni volta, trovo in esse una grande forza e un grande coraggio, frutto della fede e della speranza.

    http://www.ora-et-labora.net/ecumenismotibhirine1994.html

    È questo lo spirito con cui andare incontro agli altri… ma quando sono gli altri che ci vengono incontro, o sarebbe meglio dire ci piombano addosso, non è facile resistere alla tentazione di scansarsi. Per questo apprezzo il pragmatismo profetico di papa Francesco che ci ricorda (come ha fatto anche padre Christian nel suo testamento spirituale) che i migranti sono persone, non numeri: qualunque cosa facciano, se noi siamo veramente cristiani, dobbiamo trattarli come persone, anzi, come fratelli.
    Con i fratelli si litiga per il posto a tavola o sul divano, per il letto e un pezzo di armadio, per la bici e l’auto…e cercando insieme una soluzione si diventa grandi, si scopre che i genitori vogliono bene a tutti in modo diverso ma uguale, e ognuno trova i suoi spazi!
    Quando Vivevo a Milano sono stata una volontaria che forniva vestiti e docce calde ai senzatetto: in quell’esperienza ho imparato che permettere alle persone più povere di non perdere la dignità è il servizio più importante che si possa fare. Se tratti qualcuno con rispetto, sarà molto più facile per lui trattarti allo stesso modo. E quando tra persone ci si rispetta, si può cominciare a dialogare in modo produttivo.
    Papa Francesco fa bene a insistere su questi aspetti perché noi occidentali diamo troppe cose per scontate e dimentichiamo, a volte, che se imparassimo a gestire correttamente l’accoglienza dei migranti (che,volenti o nolenti, non possiamo fermare!) faremmo del bene a loro ma anche a noi.
    Buona notte a tutti!
    Elisa Ferrari

    11 Gennaio, 2017 - 22:53
  14. roberto 55

    Ma, in realtà, io non rilevo, amica Elisa, alcuna contraddizione tra il mio invito ad ignorare, per il bene del blog, quella signora ed il tuo bellissimo intervento, che, tra l’altro, e per quel che vale il mio pensiero, condivido interamente: ti ringrazio, in particolare, per aver offerto alla nostra riflessione la toccante testimonianza di Padre Christian De Chergè.

    Buona notte a te ed a tutti.

    Roberto Caligaris

    11 Gennaio, 2017 - 23:41
  15. Leopoldo Calò

    Per conto mio, sono molto interessato agli interventi che non mi trovano d’accordo. Anche se, a volte, troppo scontati e prevedibili.

    12 Gennaio, 2017 - 7:48
  16. maria cristina venturi

    Un altro esempio di accoglienza all’italiana anzi alla toscana:

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/firenze-incendio-capannone-occupato-immigrati-1350797.html

    Ieri sera è scoppiato un imponente incendio (guarda il video) nella struttura abbandonata dove un tempo produceva mobili e dove ora vivono un novantina di immigrati, quasi tutti di origine africana. Si contano un morto e almeno due feriti.
    Sono ancora sconosciute le cause dell’incendio. Tra le ipotesi quella che sia stato causato da qualcosa che gli immigrati stavano utilizzando per scaldarsi, viste le basse temperature di questi giorni. Al lavoro fino per molte ore le squadre dei vigili del fuoco non sono riuscite a fare nulla per Alì Muse (35 anni), le cui condizioni sono apparse ai soccorritori subito critiche, nonostante i tentativi di salvarlo e la corsa in ospedale. Intossicati, ma in modo non grave altre due persone. Una volta domate le fiamme, tutti gli altri immigrati sono stati ospitati in due tende nella vicina piazza Marconi. Nel corso delle operazioni, e viste le basse temperature che si registrano i questo periodo, la protezione civile ha distribuito coperte, allestendo anche una cucina da campo per la distribuzione di bevande calde.
    La struttura di via Avogadro era già nota alle cronache quando, esattamente un anno fa, nel gennaio 2016, le forze dell’ordine erano intervenute per sgomberare la struttura. Si scatenò allora una protesta tra gli immigrati e le forze dell’ordine intervenute. E l’ex mobilificio Aiazzone era ancora occupato fino a ieri. L’ennesima tragedia di una accoglienza senza regole. Anche oggi, dopo che le fiamme sono state spente, gli extracomunitari hanno inscenato una rumorosa protesta. “Alì Muse è morto per colpa dello Stato”, si legge sullo striscione sventolato sotto la Prefettura di Firenze. “Vogliamo una vita dignitosa – hanno spiegato i manifestanti a Repubblica – da quindici anni la situazione dei richiedenti asilo somali non è mai stata risolta”.

    “da quindici anni la situazione dei richiedenti asilo somali non è mai stata risolta”. cioè governi di destra , di centro e di sinistra tante chiacchere e nulla di fatto. si mettono i migranti nei capannoni al freddo per anni , sperendo che prima o poi qualcosa succeda.. e infatti succede un incendio e ci scappa un morto!
    che ci sarà da “lodare” l’Italia il papa solo lo sa!

    12 Gennaio, 2017 - 14:06
  17. maria cristina venturi

    nel mio piccolo posso raccontare un esperienza a Milano. vicino alla stazione centrale è stato èpredisposto un centro di aiuto sanitario ai migranti. ci sno tantissimi minori non accompagnati e per fortuna ci sono tanti medici pediatri che offrono gratuitamente il loro aiuto a questi minori.
    ebbene i minori non accompagnati, ragazzini dai dodici ai 17 anni, si è scoperto che dormono tutti insieme , maschi e femmime, che ci sono stati episodi di abusi sessuali e stupri da parte dei maschi, e il Comune non lo sapeva! cioè il Comune fa dormire insieme in camere sovraffollate adolescenti maschi e femmine ( senza dubbi pensando che siano entità spirituali e non normali adolescenti!) senza dividere le camere! che bella accoglienza per quelle ragazzine che dovrebbero essere accolte in modo “civile” e invece…si ritrovano messe incinte ,,,

    12 Gennaio, 2017 - 14:14
  18. Clodine-Claudia Leo

    Quante invasioni abbiamo subito dai polacchi, poi dagli Albanesi, Rumeni ora assistiamo impotenti all’assalto degli Arabi e degli Africani, molto ben voluti da Francesco I che però, chiuso in Santa Marta, non vive sulla sua pelle i disagi delle periferie che sono inenarrabili..e questo video ne è un piccolo esempio…

    https://youtu.be/9RQEhaYbJ40

    12 Gennaio, 2017 - 18:46
  19. Luigi Accattoli

    Claudia Leo: Molto ben voluti da Francesco I che però, chiuso in Santa Marta, non vive sulla sua pelle i disagi delle periferie. Fai tuoi gli argomenti della Lega Nord? Io sono contento della sollecitudine di Francesco per gli immigrati e in risposta al suo appello perché le parrocchie dell’Europa ricca ospitino i rifugiato del mondo povero mi sono fatto promotore – presso la mia parrocchia, che conosci – del gruppo “ospitare i rifugiati”, del quale qualche volta qui ho raccontato. Ma lasciamo questo argomento alto e andiamo a uno basso, diciamo alla nostra portata: perché il Papa regnante lo chiami “Francesco I”?

    12 Gennaio, 2017 - 20:53
  20. Clodine-Claudia Leo

    Perché è il primo Pontefice con questo nome! Eppoi Francesco I non suona poi così mal, non mi sembra disdicevole né indecoroso chiamare il Pontefice “Francesco I” .
    Devo essere sincera Luigi? In parte faccio miei gli argomenti della lega nord. Effettivamente siamo al collasso, anche noi ci siamo fatti promotori, qui, nella nostra parrocchia: una realtà periferica con mille problemi irrisolti, famiglie con mutui sulle spalle che muoiono letteralmente di fame, e non mi vergogno a farti questa confidenza. Io mi occupo anche del settore caritas sia per quanto riguarda il vestiario che i generi alimentari e il giovedi, quando si aprono le porte della piccola dispenza attrezzata di quei pochi barattoli di pelato e legumi , insomma non c’è una grande provvista quello che si riesce a raccimolare, ebbene, non sono gli immigrati a bussare ma i nostri parrocchiani, e mi viene da piangere caspita. Vedre molti giovani padri di famiglia in mobilità a causa della soppressione dell’articolo 18 , il lavoro che non c’è e non sanno dove sbattere la testa. Qui, nella zona est di Roma non ci sono i siriani in fuga dalla guerra, ma solo africani, tanti, tantissimi giovani uomini africani allo sbando: derelitti senza arte né parte buttati sulle panchine o a chiedere moneta ad ogni angolo che fanno una pena da morire, e si ubriacano e li trovi svenuti, buttati come bestie. Insomma, sentirsi impotenti di fronte allo sfacello ti distrugge, ti dilania l’anima..
    Allora penso che questa situazione non può continuare, questo esercito di cavallette, che ci ricorda da ogni parte come le piaghe d’Egitto ai tempi di Mosè deve essere fermata in qualche modo. Non da ultimo, voglio dire, come mai questi “emigranti” che arrivano con una scarpa e una ciabatta hanno tanti soldi per pagare – dai 5 ai 7 mila a testa – i loro traghettatori. Il sospetto che molti siano finanziati dai wahabiti dell’Arabia Saudita o del Qatar c’è. Buon senso mi fa sospettare che a mo’ di “Cavallo di Troia” dalla pancia bene aperta nel suo ventre molti terroristi li abbiamo già in casa, ma certo che si; e per fare cosa ?! Io la domanda me la pongo, e tremo…certo che si!

    12 Gennaio, 2017 - 21:56
  21. Clodine-Claudia Leo

    Solo chi vive certe realtà e le tocca con mano può capire. Dove sta questa ricchezza, l’Italia è un paese stremato da una crisi economica che dura da anni ormai. Io li vedo i bambini del catechismo, sono magri, troppo, con i cappottini risicati presi dagli scaffali della caritas, alcuni fanno un pasto solo, nella mensa scolastica…
    Questa immigrazione di massa finirà per distruggerci, non porterà benefici a nessun Paese.
    Mi viene da pensare che Dio ci stia mandando questa prova enorme, forse perché lo abbiamo dimenticato, abbandonato. Preghiamo affinché ci guidi e ci aiuti ad a uscire da questa bolgia infernale in un modo o nell’altro…

    12 Gennaio, 2017 - 22:16
  22. Clodine-Claudia Leo

    Poi, con tutto il rispetto e la stima , Luigi, eviterei in questo contesto di parlare di discorsi bassi e discorsi alti , ho trovato la battuta fuori luogo e mi è dispiaciuto.Quella, semmai, è questione di punti di vista, qualcuno disse che solo chi è seduto sulle nuvole non riesce a distinguere la linea di confine tra una cosa e l’altra.
    Qui si parla di persone che solo morte e povertà ne azzera la distinzione. La politica, quando non raggiunge l’obiettivo che è il benessere di un popolo è spazzatura e andrebbe gestita come tale: mai come in questo frangente la politica dei paraculi patrocina la causa del povero e dell’immigrato come mezzo sicuro per arricchirsi . E’ vero che “la maestosa uguaglianza delle leggi proibisce ai ricchi come ai poveri di dormire sotti i ponti, di mendicare per strada e di rubare il pane” la differenza, caro Luigi, la fa il conto in banca, e la carta di credito…allora, quando si fanno si fanno certi discorsi è sempre il tono a fare la musica..

    13 Gennaio, 2017 - 8:13
  23. Luigi Accattoli

    Conosco i problemi però sono anche del parere che la predicazione del Papa verso questi disperati del pianeta vada accompagnata con simpatia e non combattuta con l’argomento leghista “se li prenda in Vaticano”. Quella predicazione provoca ripulse a pelle, ma questo è un segno della sua caratura evangelica. Spero almeno che quelle ripulse non prevalgano in me e in te che dei derelitti ci occupiamo. Francesco che andò a vivere tra i lebbrosi dovette provocare ribrezzo in Assisi.

    13 Gennaio, 2017 - 8:20
  24. Clodine-Claudia Leo

    Certo che lo è, il Papa deve – imperativo- impostare una dialettica di condivisione che abbraccia tutti gli emarginati del pianeta: rientra nella sua missione concentrarsi sulle esigenze del Vangelo che si concretizza nelle opere, azioni pratiche da mettere in campo per gestire un’emergenza , anzi una sfida, come quella che stiamo vivendo ormai da anni ma anche supplire, come erano in passato tante opere cattoliche, laddove le politiche sociali falliscono totalmente. Credo anche che una certa forma di ingerenza sulla classe dirigente, da parte del Papa, sarebbe utile e opportuna in momenti storici come questo. Una bella tirata d’orecchie, una ramanzina senza peli sulla lingua come è nel suo modus operandi sarebbe auspicabile laddove il discorso sulle famiglie, che dovrebbe essere la priorità, viene messo in standby, sempre in standby per dare spazio a problemi secondari: amenità trattate come “affare di stato” , e sono tante, ma non voglio entrare in conflitto e alimentare polemiche…. La Gaudium et spes al n. 59, ricorda che «bisogna soprattutto insistere che la cultura (e per cultura s’intende anche l’intero assetto politico) stornata dal proprio fine, non sia costretta a servire il potere politico o il potere economico». Dicendo ciò, ed invitando ad operare in tal senso, non mi pare si dica qualcosa di specificamente cristiano bensì qualcosa di autenticamente umano da vivere come presupposto e come conseguenza dell’evangelizzazione.
    Un abbraccio e un bacio…

    13 Gennaio, 2017 - 9:29
  25. Luigi Accattoli

    Ancora a Claudia che sopra scriveva: “Luigi, eviterei in questo contesto di parlare di discorsi bassi e discorsi alti, ho trovato la battuta fuori luogo e mi è dispiaciuto”. Ma erano parole per alleggerire. Le spiego. Ecco la battuta: “Lasciamo questo argomento alto e andiamo a uno basso, diciamo alla nostra portata: perché il Papa regnante lo chiami Francesco I?”. L’argomento alto era quello dell’immigrazione, l’argomento basso era quello di come chiamare il Papa… che c’era a dispiacerti…?

    13 Gennaio, 2017 - 9:46
  26. Clodine-Claudia Leo

    Nessuna ripulsa, solo tantissimo dispiacere forse perché impotenti, siamo tuttavia chiamati a difendere, come impegno evangelico, la dignità della persona teoreticamente? No, nella prassi, e quando non si hanno i mezzi ci si raccomanda alla divina provvidenza che devo dire, è sempre presente all’appello! Guai se i cristiani pensassero di dover fare solo ciò che è loro caratteristica specifica esclusiva. Certo, i pensieri cattivi mi vengono talvolta, mi monta su una tale rabbia che spaccherei la faccia a chi di dovere. Ma poi, mi arrendo a Cristo che ci sostiene oltre le nostre capacità, i nostri fallimenti, il nostro stesso limitato coraggio di fronte allo sfacello. Mi viene in mente, forse in modo improprio, la prima strofa dell’inno che la Chiesa canta il giorno dell’ Epifania: «Perché temi, Erode, il Signore che viene? Non toglie i regni umani chi dà il regno dei cieli I Magi vanno a Betlem
    e la stella li guida: nella sua luce amica cercan la vera luce. ».

    13 Gennaio, 2017 - 9:56
  27. Lorenzo Cuffini

    “…..la politica dei paraculi patrocina la causa del povero e dell’immigrato come mezzo sicuro per arricchirsi ” scrive Claudia Floris Leo qua sopra.
    Sorbole.
    Bella definizione.
    E invece il gabbare l’immagine ( da dove presa?) de ” i bambini del catechismo, sono magri, troppo, con i cappottini risicati presi dagli scaffali della caritas, alcuni fanno un pasto solo, nella mensa scolastica…” per far partire questa bella bordata in stile LePen: “Questa immigrazione di massa finirà per distruggerci, non porterà benefici a nessun Paese….” , tutto questo come lo dobbiamo definire?
    Trovo profondamente ingiusta e umanamente, oltreché cristianamente , inaccettabile nel modo più assoluto, definire l’ondata migratoria come una MALEDIZIONE BIBLICA.
    Ma stiamo scherzando, o cosa?
    Perché questo è stato detto:”…questo esercito di cavallette, che ci ricorda da ogni parte come le piaghe d’Egitto ai tempi di Mosè deve essere fermata in qualche modo.” e piu’ sotto ” Mi viene da pensare che Dio ci stia mandando questa prova enorme, forse perché lo abbiamo dimenticato, abbandonato. Preghiamo affinché ci guidi e ci aiuti ad a uscire da questa bolgia infernale in un modo o nell’altro…”
    Preghiamo piuttosto per tenere a freno la lingua invece che seminare odio in giro.
    Tanto più che mi permetto di dire che chi scrive nella bolgia infernale non mi pare ci si trovi punto, come non mi ci trovo io, e verosimilmente nessuno di chi paciosamente sta qui a spipolare sul blog, mentre sicuramente ci si trovano le ” cavallette ” su cui discettiamo come su topi da laboratorio.
    E anche vorrei ricordare alla scrivente che di queste cavallette/nostra piaga, così, per inciso, ne sono crepate ( secondo le stime di Fortress Europe) oltre 13.000 ( tredicimila) solo nel canale di Sicilia da 94 ad oggi……

    14 Gennaio, 2017 - 17:08
  28. Victoria Boe

    Se ancora si coltiva l’idea delle “prove” che Dio ci manderebbe per punire gli uomini per averlo messo da parte in un qualsiasi modo, si è fermi ad una religiosità infantile o tribale.
    Dio non manda prove di nessun genere. Dio “ama” e basta.E vuole che gli uomini si amino come Lui ci ama.
    Nella attuale contingenza di un esodo “biblico” che niente ha a che fare con una presunta “maledizione” biblica, si deve guardare alle cause che hanno determinato questi imponenti flussi migratori che rimarranno nella Storia. Sono tante le ragioni, non ultima -anzi forse la prima- quella che rimanda alla colpevole colonizzazione di quelle popolazioni considerate inferiori da parte dei paesi occidentali fieri di essere cristiani e nel contempo, guarda caso, dominatori e pronti ad arricchirsi con le risorse di quelle terre. Senza preoccupazione alcuna di insegnare a quei popoli la pacificazione fra etnìe diverse; senza curarsi di indirizzarli verso una autodeterminazione nei governi, all’insegna del rispetto di diritti e doveri reciproci per il bene deel’intera comunità. Per cui in quasi tutti quei Paesi si sono affermati regimi dittatoriali o tirannici, dove chi governa è il padrone assoluto e arrogante cui si deve essere sottomessi. Da qui tutta una serie di conseguenze tremende (guerre civili ed altro), che oggi sfociano in una fuga in massa da quelle terre. Si vuole fuggire anche sapendo che si potrebbe morire in mare. Il che avviene ogni giorno.
    Di fronte a queste catastrofi umane Dio ci parla sempre di amore, e questo si configura nell’accoglienza, senza “se” e senza “ma”, di questi fratelli che arrivano da noi sperando che la loro vita rifiorisca.
    E non mi si venga a dire che tra loro potrebbero esserci dei pericolosi terroristi. Sì è vero, potrebbero esserci, ma i rischi presenti, del resto, in ogni situazione umana non devono mettere a tacere l’imperativo categorico che viene dalla coscienza cristianamente formata, che ci fa sentire le parole di Gesù: “chi accoglie il forestiero, accoglie me”.
    Qualsiasi altra considerazione formulata da un sedicente cristiano non è ammissibile.

    15 Gennaio, 2017 - 15:43

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