Mille modi di fare famiglia

“Preghiamo per la mamma di Raffaella che si è sposata ieri”: bella intenzione della “preghiera dei fedeli” proposta domenica da una bambina di prima comunione nella parrocchia romana di Santa Maria ai Monti. Possiamo immaginare che Raffaella sia una dei comunicandi, figlia di una coppia di fatto. Forse la mamma aveva detto alla bambina: “Io e papà non possiamo fare la comunione con te perchè non siamo sposati”. La bambina li avrà esortati: “Perchè non vi sposate?”. O magari sarà stato quel parroco che mi è parso così sveglio a suggerire ai due il matrimonio, per accompagnare in bellezza la bambina al grande passo. In quella classe di catechismo avranno fatto festa per quelle nozze tempestive. Ed ecco la lingua della preghiera che si fa elastica al tempo di Dico!

7 Comments

  1. max

    Il bello della preghiera è che non esclude alcuna condizione umana. Sicuramente è andata così come descritto. Buon lavoro. max

    22 Maggio, 2007 - 18:34
  2. Luigi Accattoli

    Benvenuto Max nella piazza di questo blog! Luigi

    22 Maggio, 2007 - 19:45
  3. Domenico

    Questo episodio di vita e il commento del Nostro Ospite mi da l’occasione per una riflessione. Come per il corpo si cerca di descrivere le malattie, con precisione e senza remore, con l’obiettivo di poter curare proprio il corpo e non per denigrare gli ammalati, non vi sembra che qualcosa di simile dovrebbe valere anche per le anime?
    Quando parliamo di famiglia, tutti noi dovremmo confrontarci con le severe parole di Gesù riportate nel vangelo di Marco c.10, v. 2-12, riprese anche da Matteo c.19, v. 3-9, e da Luca c. 16, v.18. E queste parole dovevano sembrare incontornabili alla Grande Chiesa dei martiri, se Paolo nella 1 lettera ai Corinzi c. 7, v.10 e seg. ad esse fa esplicito riferimento: ‘non io ma il Signore’. Ed è una delle pochissime volte che riferisce parole di Gesù (tre volte se non ricordo male).
    Poi da qui comincerebbe la ‘cura d’anime’. Prima del Concilio, l’attività pastorale era chiamata ‘cura d’anime’. I nostri parroci erano in ‘cura d’anime’.
    A quei genitori è stata data l’opportunità, un ‘tempo opportuno’ per interrogarsi. Questo è il punto. In quella parrocchia sono state ‘curate le anime’. La guarigione e le sue modalità stanno in altre mani.
    Esistono anche altri atteggiamenti che per me sono un problema. Recentemente un prete, che frequento per una scuola di teologia spirituale, ci ha detto di aver affermato ad un funerale che i cristiani sono troppi, intendendo i cristiani dei riti di passaggio: battesimo, comunione, matrimonio (forse) e funerale. Egli è anche un sostenitore della ‘chiesa del silenzio’, come E. Bianchi. Questi atteggiamenti di persone stimabili mi è molto problematico. Chi conta le anime? Chi le interpella? Anziché mandare via questa gente, non sarebbe più cristiano ‘curare le anime’? Approfittare di ogni occasione per predicare il vangelo a tutti, anche ai cattolici?
    Ora taccio; anzi mi scuso con tutti voi. Cordiali saluti. Domenico.

    23 Maggio, 2007 - 14:22
  4. Luigi Accattoli

    Conosco bene Enzo Bianchi, ma non comprendo in che senso egli sia un sostenitore della “Chiesa del silenzio”… può dirmi? Luigi

    23 Maggio, 2007 - 15:08
  5. Domenico

    La Chiesa (nel senso della gerarchia) deve tacere. Se parla è gestione del potere o compromissione politica. Questo è il messaggio che ho colto dalle sue predicazioni che ho avuto occasione di ascoltare qui a Torino, dalla lettura del suo libro ‘Una vita differente’, San Paolo 2005 e, come ultimo esempio, dall’articolo ‘Se il nemico dei miei nemici è il mio Dio’, La Stampa, 6 maggio 2007. Naturalmente è quello che capisco io.

    23 Maggio, 2007 - 17:08
  6. Luigi Accattoli

    Però Bianchi non usa l’espressione “Chiesa del silenzio” e neanche dice che la gerarchia deve tacere. Penso sia bene tentare – fin dove è possibile – una lettura in positivo delle opinioni altrui. Luigi

    24 Maggio, 2007 - 9:01
  7. Se c’è uno che spesso interviene in prima persona su argomenti di attualità è padre Enzo Bianchi. Se affermasse ciò che sostiene Domenico sarebbe in contraddizione con sè stesso.

    25 Maggio, 2007 - 11:30

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