“Nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo”: Francesco chiede una tregua di Pasqua

Nei commenti l’appello del Papa alla tregua e le sue parole sulla crocefissione di Cristo che si rinnova nella guerra. Con una mia nota

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Inizi una tregua pasquale. Francesco all’Angelus: Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace.
    Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?
    Nulla è impossibile a Dio. A Lui ci affidiamo, per intercessione della Vergine Maria.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/04/10/0257/00540.html

    10 Aprile, 2022 - 13:37
  2. Luigi Accattoli

    Nei soldati mandati a uccidere. Omelia. Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo oggi nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo. Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli. Cristo è crocifisso lì, oggi.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/04/10/0256/00539.html

    10 Aprile, 2022 - 13:38
  3. Luigi Accattoli

    Le tregue proposte dai Papi – da quella di Benedetto XV nel Natale del 1914, durante la Grande Guerra, a quelle ripetute di Giovanni Paolo II con riferimento a guerre e guerriglie in occasione delle Giornate di Assisi – hanno sempre scarsa accoglienza e così sarà, probabilmente, anche stavolta. Ma la proposta vale come messaggio. In particolare stavolta, più che mai, trattandosi di due popoli cristiani, quello russo e quello ucraino, che invocano la benedizione di Dio ognuno sulla propria guerra: l’uno considerandola una santa impresa contro i disvalori del dissoluto Occidente, al quale l’Ucraina tenderebbe ad assimilarsi (“guerra metafisica” l’ha definita il Patriarca Kirill); l’altro ritenendola una giusta e santa difesa dall’aggressione (e così l’hanno definita e benedetta tutti i leaders delle Chiese ucraine, compresa quella legata al Patriarcato di Mosca). Il mio grazie a Francesco per la chiamata alla tregua di Pasqua. E’ ammirevole la tenacia della sua predicazione di pace.

    10 Aprile, 2022 - 14:00
  4. maria cristina venturi

    Ma quale tregua di Pasqua? La UE per bocca del suo Alto Commissario per gli esteri Borrel si e’ espressa cosi’ :” Gli invii di armi saranno decisi sulla base delle esigenze degli ucraini”, ” la guerra sara’ vinta sul campo ”
    In parole povere: tutte le armi che ci chiederanno gli ucraini gliele daremo finche’ gli ucraini non vinceranno completamente la Russia ( fra anni? Fra milioni di morti?)
    La’ irrealta’ inquietante si e’ impadronita delle menti dei governanti della Comunita’ Europea : forse ipnotizzati dalla parlantina di Zelenskyj credono forse che l’ Ucraina potra’ vincere la Russia sul campo grazie a un continuo rifornimento di armi da parte dell’ Europa?
    Ma questo sono pazzi da legare, Borrel in primis .
    Come ha detto papa Francesco quando anche alla fine vincessero ,che serve piantare una bandiera fra la distruzione totale?

    10 Aprile, 2022 - 14:01
  5. maria cristina venturi

    L’Unione europea fornirà all’Ucraina le armi necessarie per combattere la Russia. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “Torno con una lista di armi di cui gli ucraini hanno bisogno. E noi la seguiremo”, ha dichiarato Borrell, secondo cui l’Ucraina vincerà la guerra sul campo.

    10 Aprile, 2022 - 14:13
  6. maria cristina venturi

    Enzo Bianchi su tweet
    Ma tra i potenti di questo mondo dell’est e dell’ovest
    c’è qualcuno che voglia veramente la fine di questa guerra?
    Perché tutti,il presidente Biden,la NATO,Putin e la Cina
    proclamano che questa guerra sarà lunga!
    Solo quelli che ne sono vittime e soffrono
    vogliono che finisca.

    10 Aprile, 2022 - 14:15
  7. Lorenzo Cuffini

    Rif. commenti 14,08 14,13 14,15
    La perversione del ragionamento e la sua malafede comclamata di chi si ostina a commentare ( bisognerebbe dire fare propaganda, perché questo è) è evidente nel momento in cui la mancata possibilità di una tregua di Pasqua andrebbe ricercata nell’odine in: Unione Europea, i suoi governanti, Borrel nella fattispecie, tutti ” stregati” dal burattinaio Zelenski.
    La Russia di Putin, responsabile prima ( unica) della guerra di aggressione? Non nominata.
    Putin, il satrapo che gioca a Risiko al Cremlino? Non nominato.
    La guerra di aggressione, espansionisitca e ingiustificata, promossa dai russi? Non nominata.
    Le stragi di civili, i crimini di guerra che si ripetono quotidiani? Non nominati.
    Chia ha prenuto l’interruttore dell’aggressione, e tutti gli altri sccesivi ( senza contare quelli che premerà) è FISACAMENTE un individuo, ahinoi con un nome, un cognome, una storia, una ploitica e un’anima fin qui perduta: Vladimir Putin. Solo lui puo’ dichiarare una “tregua pasquale”: basta una dichiarazione tv, due parole, un occhiolino strizzato al benedicente Kirill sullo sfondo, ed è fatta.
    Questa è la verità dei fatti.
    Cercare di gabbare il resto per verità, è colpevole e responsabile disinformazione.

    10 Aprile, 2022 - 15:46
  8. Lorenzo Cuffini

    ALL’OPPOSTO, molto diversamente, molto onestamente, con inevitabile senso di verità oggettiva, Francesco chiama in causa il vero responsabile di questa odierna crocifissione quotidiana ripetuta di Cristo oggi: indicandolo con chiarezza, anche senza nominarlo neppure da lontano. E’ infatti nella realtà dell cose chi è reponsabile delle:
    * madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli.
    * dei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio
    * degli anziani lasciati soli a morire,
    * dei giovani privati di futuro,
    * dei soldati mandati a uccidere i loro fratelli.”
    Costui ( Putin) è responsabile della crocifissione su larga scala di Cristo oggi.
    Ogni altra considerazione, trattative in primis, non puo’ prescindere da questo dato.

    10 Aprile, 2022 - 15:53
  9. Lorenzo Cuffini

    Torno a segnalare infine come Enzo Bianchi sia ormai finito nel personale panteon di chi conduce una incredibile propaganda putiniana su questo blog.
    Vederlo schierato lì, fianco a fianco di certi figuri, – faccio per dire per esempio di mons.Viganò, fa un certo effetto.
    Credo che, se lo sapesse, il priore emerito ne avrebbe una profonda amarezza.
    Tuttavia son quasi certo che non ne verrà a conoscenza e dunque potrà continuare a “cinguettare” serenamente.

    10 Aprile, 2022 - 15:59
  10. Lorenzo Cuffini

    Versione corretta dagli errori ortografici ripetuti:
    Rif. commenti 14,08 14,13 14,15
    La perversione del ragionamento e la sua malafede conclamata di chi si ostina a commentare ( bisognerebbe dire fare propaganda, perché questo è) diventa evidente nel momento in cui la mancata possibilità di una tregua di Pasqua andrebbe ricercata, nell’odine, in: Unione Europea, i suoi governanti, Borrel nella fattispecie, tutti ” stregati” dal burattinaio Zelenski.
    La Russia di Putin, responsabile prima ( unica) della guerra di aggressione? Non nominata.
    Putin, il satrapo che gioca a Risiko al Cremlino? Non nominato.
    La guerra di aggressione, espansionisitca e ingiustificata, promossa dai russi? Non nominata.
    Le stragi di civili, i crimini di guerra che si ripetono quotidiani? Non nominati.
    Chi ha premuto l’interruttore dell’aggressione, e tutti gli altri successivi ( senza contare quelli che premerà) è FISICAMENTE un individuo, ahinoi con un nome, un cognome, una storia, una politica ( e un’anima, fin qui, perduta) : Vladimir Putin. Solo lui puo’ dichiarare una “tregua pasquale”: basta una dichiarazione tv, due parole, un occhiolino strizzato al benedicente Kirill sullo sfondo, ed è fatta.
    Questa è la verità dei fatti.
    Cercare di gabbare il resto per verità, è colpevole e responsabile disinformazione.

    10 Aprile, 2022 - 16:04
  11. Rieccomi. E’ passato un po’ di tempo, ma eccoci qua.
    La butto lì: certamente Bergoglio non ha fatto nome e cognome di Putin, ma mi pare che ricevere profughi ucraini e farsi fotografare con la bandiera ucraina in mano sia un messaggio altrettanto evidente e chiaro. Attenzione: su questo Papato sono molto perplesso e critico, ma resta un fatto. Da un lato c’è un Pontefice a capo di una Chiesa indipendente grazie allo Stato Città del Vaticano che ha un po’ di spazio di manovra; dall’altra c’è Kirill, un personaggio capo di una Chiesa nazionale che è – come l’ortodossia fa dai tempi di Pietro il Grande – legato a filo doppio col Cremlino.
    Ora, in una situazione del genere, il problema è: se gli ortodossi possono essere un sentiero – stretto ma forse praticabile – per parlare con Mosca e provare a essere interlocutori diplomatici, perché bruciarsi la possibilità? Per fare un piacere al “cattolico” Joe Biden che non fa altro che buttare benzina sul fuoco? Come sono lontani i tempi di un altro presidente cattolico americano che diede spazio all’attività diplomatica di un ex Nunzio diventato Papa…
    In linea di massima la situazione è per certi versi raffrontabile a quanto visse Pio XII con l’Olocausto: parlare apertis verbis e quindi far bruciare più ebrei e, con loro, anche cattolici; o trovare il modo di alzare la voce diplomaticamente e provare a salvarne il più gran numero?
    Il dilemma e il dibattito, a mio mediocre avviso, sono tutti qua.

    Un saluto a tutti!

    10 Aprile, 2022 - 20:43

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