Nicolàs su “alcuni” che non rispettano il Papa

«Il Papa ha detto che nel Sinodo non voleva ritrovarsi a camminare avanti da solo, ma con i vescovi. Non c’è il minimo dubbio che il Papa possa procedere da solo, più in fretta, e prendere decisioni che saranno sempre bene accolte nella Chiesa. Ma non ha voluto farlo, per valorizzare il contributo di tutti. Dunque è un peccato che non riceva lo stesso rispetto da alcuni di coloro che nella Chiesa sono posti al comando per guidare i fedeli con la parola e con l’esempio. Affinché l’insegnamento del Papa sia una realtà viva, bisogna cambiare la formazione del clero in una formazione al discernimento»: così Adolfo Nicolàs, preposito dei Gesuiti, in un’intervista alla “Civiltà Cattolica”. Nei commenti un mio commento.

3 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il Papa gesuita chiede a tutta la Chiesa “un profondo rinnovamento” e i Gesuiti vogliono essere in prima fila nel realizzarlo: è questo il cuore di un’intervista del Padre Antonio Spadaro al dimissionario superiore generale della Compagnia di Gesù Adolfo Nicolàs Pachòn, spagnolo. E’ il terzo “preposito” che si dimette, pur essendo eletto a vita e in autunno la Congregazione generale della Compagnia eleggerà il nuovo superiore. Il padre Adolfo è un coetaneo del “padre” Bergoglio: ha compiuto gli 80 in aprile, il Papa li compirà a dicembre.

    27 Agosto, 2016 - 18:52
  2. Luigi Accattoli

    Nell’intervista il preposito uscente si rivela un deciso sostenitore del Papa argentino: della sua “libertà di spirito”, del suo convincimento che occorrano “audacia, fantasia e coraggio” per affrontare le sfide dell’oggi. Della sua ricerca di “un nuovo linguaggio” che parli all’umanità di oggi. Senza enfasi il padre Nicolas lamenta che “alcuni” non hanno per il Papa il “rispetto” che lui ha per le varie opinioni che sono nella Chiesa, e che egli – Francesco – sempre invita a esprimere.

    27 Agosto, 2016 - 18:53
  3. roberto 55

    E’ prevedibile, e, direi, quasi fisiologico che, di fronte ad una risoluta e radicale azione riformatrice (quale quella intrapresa dal nostro Papa), sorgano e si manifestino resistenze a quest’opera di cambiamento: mi pare di intuire che queste resistenze provengano da quegli ambienti di Curia il cui potere, evidentemente, si sente (a torto od a ragione) pregiudicato dalle iniziative pastorali di Papa Francesco, ma credo anche d’intendere che lo stesso Papa Francesco sia sufficientemente “tosto” da non lasciarsene condizionare.
    O sbaglio, Luigi ?

    Buona domenica sera a tutti.

    Roberto Caligaris

    28 Agosto, 2016 - 21:09

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