Nomi cristiani e giornalisti creativi

“Ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano, segno inconfondibile che lo Spirito Santo fa nascere ‘di nuovo’ l’uomo dal grembo della Chiesa”: così ha parlato oggi il papa all’angelus, nella domenica del Battesimo di Gesù e dopo aver battezzato 21 bambini nella Cappella Sistina. Da quella frase sono venuti titoli di agenzia, di siti e – forse – verranno titoli di giornali che suonano così: “Date ai vostri figli nomi cristiani“. Ma con quella frase il papa teologo non voleva polemizzare con la moda dei nomi esotici: di sicuro egli preferisce che i bambini vengano chiamati Maria, Giuseppe o Giorgio (sono i nomi dei tre fratelli Ratzinger) piuttosto che Melito, Romina o Vanessa, tuttavia stamane volava alto e intendeva dire che “ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome di cristiano con il quale viene chiamato entrando a far parte della Chiesa”. Il “nome cristiano”: cioè l’essere chiamato cristiano, l’assumere il nome che viene da Cristo. Ai colleghi frettolosi che gli hanno fatto dire non ciò che egli intendeva ma ciò che loro erano preparati a intendere – ognuno infatti porta il papa al proprio livello – segnalo questo testo che si trova alla pagina 31 del volume del teologo Joseph Ratzinger intitolato ELEMENTI DI TEOLOGIA FONDAMENTALE (Morcelliana 1986): “Essere battezzato vuol dire assumere il nome di Cristo, vuol dire diventare figlio con lui e in lui. L’esigenza posta dal nome che qui si assume è più radicale di quella posta da qualsiasi nome umano“.

64 Comments

  1. antonella lignani

    Penso proprio che Benedetto XVI abbia detto quello che vorrei dire anch’io: date nomi cristiani, secondo la tradizione cristiana. Non è un ordine, seplicemente un auspicio; comunque è un richiamo importante. Ho sentito parlare di un bambino che si chiamerà Uiosa; non so da che tradizione venga questo nome. Forse dobbiamo solo aspettare; ci saranno, penso, dei santi anche con nuovi nomi.

    10 Gennaio, 2011 - 0:00
  2. antonella lignani

    Scusa Luigi, avevi ragione. Ho riletto il discorso. “Nome cristiano” sta per “nome di cristiano”. E’ un complemento di denominazione, per questo il papa non ha messo il “di”. Però non era sbagliato neanche nell’altro senso. Perché i giornalisti hanno capito così? Ma perché realmente adesso c’è la corsa al nome strano ed esotico. Ma anche in passato non scherzavano. Un padre che aveva avuto credo otto figlie mise a nome alla nona “Finimola”, che in dialetto significa “finiamola”. Io stessa ho visto il manifesto funebre di questa signora non molti anni fa con il nome che ho segnalato.

    10 Gennaio, 2011 - 0:09
  3. ” – ognuno infatti porta il papa al proprio livello – ”

    Sbrang !

    10 Gennaio, 2011 - 8:08
  4. Leopoldo

    I nomi inusuali, inventati di sana pianta e privi di qualsiasi riferimento al retroterra culturale del nuovo nato non mi attraggono. Ciò non toglie che, secondo me, nel momento in cui un bambino viene battezzato, il suo nome, per quanto strano o esotico, diventa il nome di un cristiano: un nome cristiano, dunque. Questo è un buon papa, e i giornalisti certe volte si dovrebbero mettere un punto alla lingua.

    10 Gennaio, 2011 - 8:51
  5. mamma

    ho sempre spiegato ai miei figli come abbiamo fatto la scelta dei loro nomi:
    ogni loro nome ha una triplice valenza: 1) ha un significato preciso (etimologia), 2) si riferisce ad una persona “grande” un santo, o qualcuno disitontosi per la vita che ha condotto, 3) quello che quel nome rappresenta per noi genitori, cosa gli abbiamo augurato mettendolo a ciascuno di loro. Quando ho sentito la notizia della frase del papa sul nome cristiano anch’io ho pensato che forse avrei preferito il papa dedicasse il suo tempo ad altra riflessione, ma come la poni tu Luigi è altra cosa…

    10 Gennaio, 2011 - 9:10
  6. mattlar

    Grazie Luigi dell’aiuto nell’interpretazione di quanto ha detto il Papa. In effetti, come la metti tu suona molto meglio ed è indubbio che sia questo il senso corretto da dare alle parole di BXVI. E’ sempre molto facile travisare le parole (non solo del papa, ma di chiunque), anche perché in fondo è vero (anche senza malizia) che ognuno recepisce quello che è in grado di recepire e a volte quello che vuole recepire. Proprio per questo, quando è facile andare incontro a equivoci e questi sono prevedibili, sarebbe opportuno sgombrare il campo e dire espressamente ciò che quello che si dice non significa. Nel caso del nostro Papa, per la dimensione molto intellettuale (che apprezzo) del suo pensiero, spesso queste attenzioni un po’ di basso profilo sono trascurate. Meglio così, da una parte; prendiamoci pure gli equivoci, d’altra parte. Molto molto meglio un discorso equivocabile che uno equivoco…

    10 Gennaio, 2011 - 11:49
  7. Gioab

    In questa faccenda del nome, si potrebbe ricordare per es. che anche Dio decise di cambiare il nome ad alcuni dei suoi, per es. Abramo (padre esaltato) divenne Abraamo ( padre di una moltitudine) la moglie Sarai (litigiosa), Sara ( principessa).

    Dio decise anche il nome di Isacco ( risata – dato che era il figlio nella vecchiaia). Come tutte le famiglie dove regna l’accordo, Rachele chiamò il figlio Ben-Oni ( figlio del mio dolore ) e il marito gli cambiò il nome in Beniamino ( figlio della mano destra). Giacobbe divenne Israele (colui che contende)

    Era comune anche cambiare o modificare i nomi. Al suo ritorno a Betleem, Naomi, ridotta in miseria dopo la morte del marito e dei figli, non volle più essere chiamata col suo nome, che significa “mia piacevolezza”. Piuttosto affermò in modo deciso: “Non chiamatemi Naomi. Chiamatemi Mara [cioè “amara”], poiché l’Onnipotente mi ha reso la situazione molto amara”. — Rut 1:20, 21.

    Fu l’angelo a dire a Maria come avrebbe dovuto chiamare il figlio, e Gesù stabilì i nomi per i suoi discepoli: Simone fu cambiato in Cefa (roccia), Giovanni e Giacomo divennero Boanerges ( Figlio del tuono) .

    Del nome la Bibbia dice: “Un nome è da scegliere più delle abbondanti ricchezze”, (Proverbi 22:1). Ma la cosa più importante è sapere se il nostro nome è stato inserito nel libro di memorie di cui parla Malachia 3.16 : – “In quel tempo quelli che avevano timore di Geova parlarono gli uni con gli altri, ciascuno col suo compagno, e Geova prestava attenzione e ascoltava. E si cominciò a scrivere dinanzi a lui un libro di memorie per quelli che avevano timore di Geova e per quelli che pensavano al suo nome.”

    E vale la pena ricordare che il Dio ha promesso di cambiare il nome a tutti i suoi servitori terreni: – “e il Sovrano Signore Geova…chiamerà i suoi propri servitori con un altro nome;” ( Isaia 65.15).

    Si potrebbe pure ricordare che “i cristiani” inizialmente erano chiamati “i seguaci della via” a dimostrazione che non di religione si tratta quanto di un modo di vivere, e Pietro fa sapere “che a motivo di [alcuni] si parlerà ingiuriosamente della via della verità. E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte.” ( 1 Pietro 2.2-3)

    Di certo non vorrei essere chiamato “gentiluomo di sua santità”. Si potrebbe optare per: Timoteo, Onesimo, Filemone, Affia, Archippo, Epafra, Aristarco, Dema, Giuda, Gaio, Demetrio Febe, Prisca, Aquila, Epeneto, Maria, Andronico, Giunia, Ampliato, Urbano, Stachi, Apelle, Aristobulo,Erodione, Narcisso, Trifena, Trifosa, Perside, Rufo, Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma, Filologo, Giulia, Nereo, Olimpia, Lucio, Giasone Sosipratro, Terzo, Gaio, Erasto, Quarto, tutti veri cristiani.

    10 Gennaio, 2011 - 11:52
  8. Quando avrò figli vorrei dargli un nome di quelli ricordati nel Canone romano. Così, tanto per intenderci. E ritengo che la venerazione del proprio patrono e il festeggiare l’onomastico siano componenti non trascurabili della nostra vita cristiana, che andrebbero curate meglio.
    Ciò detto, ha ragione anche Leopoldo: un nome non è cristiano finché non vi è stato un santo che per primo portasse quel nome, e quindi quel santo, di fatto, aveva un nome “pagano” che egli stesso ha santificato. Salvo, vabbe’, nomi intimamente cristiani tipo Gregorio, Atanasio eccetera. E i nomi dei patriarchi – ma se in passato una famiglia avesse avuto solo bambini battezzati coi nomi dei patriarchi sarebbe stata presa non per cristiana ma per ebrea. Quindi, ogni cosa va contemperata.
    Certo i nomi di pura “moda” mi fanno una pessima impressione, a cominciare da nomi magari “cristianissimi” ma che vengono preferiti in forme anglofone o comunque esotiche (quanti pochi “Nicola” e quanti “Nicholas” vengono battezzati anche nelle nostre chiese?). Esponendo fra l’altro i bimbi al rischio futuro di ricevere il nome da una moda rivelatasi del tutto effimera, e magari rapidamente ridicolizzata. Poi è chiaro che esistono fenomeni di “moda” anche per i nomi più comuni (di solito abbiamo le ondate: l’ondata delle Giulie, poi quella delle Martine, poi quella delle Sofie…), ma anche per nomi “arcaizzanti” tipo Iacopo o Niccolò (e riecco rispuntare san Nicola…).

    A volte quando canto le litanie dei santi per i battezzati mi verrebbe da aggiungere “San Buongusto, prega per noi”.

    Preferisco terminare con questa citazione: “A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve” (Ap 2,17).

    10 Gennaio, 2011 - 11:59
  9. Marilisa

    Preso atto del vero significato del “nome cristiano” di cui ha parlato il Papa,credo comunque che oggi raramente si pensi di dare ai bambini un nome in senso cristiano come per lo più si intende;e d’altro canto nel calendario, a ben guardare, ci sono nomi di santi talmente strani o brutti che a nessuno verrebbe in mente di “affibiarli” ai propri figli(per es. chi chiamerebbe il proprio figlio”Giuda”?).Si impongono invece nomi che si richiamano a personaggi del mondo dello spettacolo, anche se stranieri, o comunque noti per i motivi più disparati,oppure nomi che, per la verità,sono davvero insoliti e rivelano l’eccentricità di chi li sceglie a danno,secondo me,dei propri figli.
    Una volta invece si attribuivano nomi che dovevano perpetuare quelli di un familiare,e generalmente si rendeva omaggio,per così dire,ai nonni che ne andavano fieri.Ma anche allora si verificavano delle stranezze.Che dire di quelli che all’anagrafe dichiaravano un nome e poi, di fatto,chiamavano i propri bambini con un nome del tutto diverso?Ho conosciuto diversi casi del genere.
    Questo per sottolineare che il più delle volte i nomi vengono scelti per motivi che nulla hanno a che vedere con la religione che si professa.E tanto meno nel senso di “nome cristiano” auspicato dal Papa.

    10 Gennaio, 2011 - 12:15
  10. discepolo

    Per Luca Grasselli
    Sono d’accordo con te sull’importanza dell’onomastico che fra l’altro è una bellissima festa per ciascuno di noi, purtroppo trascurata
    Aggiungo che i miei figli da sempre sono molto sensibili a festeggiare il loro onomastico, quasi più che il compleanno( forse perchè NON li ho chiamati “Oceano” 😉 )
    Dei tre , quello che ha il Santo più noto e “prestigioso” è Marco , che festeggia S. Marco il 25 aprile. Ha voluto sapere tutto su S. Marco, e saputo che è il patrono di Venezia, e che il simbolo di Venezia è il Leone alato che tiene il libro ( aperto o chiuso a seconda che la Repubblica sia in pace o in guerra) e la spada , ne ha voluto un piccolo modellino sul suo comodino.
    Il giorno del suo onomastico ci tiene a festeggiarlo coi nonni, e spesso in quel giorno siamo andati a Venezia. Così tutto si salda: storia, geografia, arte, religione, famiglia….Potrebbe sembrare stupido ma non è così. L
    La vita di ciascuno di noi è irripetibile, e così ognuno dovrebbe avere un nome tutto suo ( ma questo esiste nei soprannomi o nei vezzeggiativi con cui ciascuno di noi è stato chiamato dalla mamma o dall’innamorato/a) ma il fatto di avere un nome che ha avuto un grande Santo magari venerato come patrono di una gloriosa città e potersi così collegare la propria vita alla grande Vita che scorre nei secoli è una cosa che non si può esprimere a parole ma che i ragazzi sentono.. istintivamente.. e amano…
    MC

    10 Gennaio, 2011 - 12:21
  11. discepolo

    Aggiungo che so per esperienza che i poveri bambini chiamati con nomi stravaganti e/o ridicoli riescono quasi sempre , seppur con grandi sofferenze, nella vita , a NON farsi chiamare col nome eccentrico che il genitore gli ha appioppato..
    Conosco un piccolo “Manfredi Lupo ” e una piccola “Domitilla Orsina”che per loro fortuna non sono mai stati apostrofati così, ne’ dalle maestre ne’ dai compagni perchè con piglio deciso e senza tanti tentennamenti hanno dichiarato fin dal primo giorno di scuola ” Io mi chiamo Manfry” “io mi chiamo Cilla”. 😉
    MC

    10 Gennaio, 2011 - 12:37
  12. Gioab

    @ Marilisa

    Il suo bel post spiega bene il comune rifiuto per certi nomi cristiani, ma spesso le cose sono diverse da come appaiono.

    Per es. il nome Giuda, oltre che essere quello del famoso traditore è anche il nome di uno dei fratelli di Gesù ( Matteo 13.55)

    Giuda significa lodato o oggetto di lode. Fu il quarto figlio di Lea moglie di Giacobbe e insieme ai suoi fratelli vendicò la sorella Dina quando fu violentata dai figli di Emor. Da Giuda poi derivò la tribù più numerosa e quella dalla quale venne Gesù perché fu benedetto dal padre più dei suoi fratelli.

    C’è un Giuda Barsabba che accompagnò Paolo e Barnaba dopo aver ospitato Saulo prima che divenisse Paolo

    C’è poi Giuda Taddeo, figlio di Giacomo, Giuda il Galileo, Giuda il Levita, chiamato Odavia che tornò a Gerusalemme con Zorobabele e che mandò via le mogli straniere. C’è un Giuda beniaminita che era un sorvegliante a Gerusalemme, e un Giuda musicista che suonava durante il corteo inaugurale alla ricostruzione del tempio, e molti altri ancora.

    Spesso delle persone ci si ricordano solo gli aspetti negativi e si tende a trascurare ciò che è positivo perché i pregiudizi sono duri a morire.

    “Se sopravvengono la carestia e la peste”, scrisse Tertulliano, apologista del III secolo, “non si ode che un grido: ‘I Cristiani al leone’”.

    Dall’XI secolo, con le crociate, furono gli ebrei a diventare la minoranza malvista in Europa. Quando la peste bubbonica spazzò via nel giro di pochi anni circa un quarto della popolazione europea fu facile incolpare gli ebrei, visto che molti li odiavano già.

    Si possono ricordare i Tutsi e gli Hutu che in Ruanda iniziarono quella strage basata sul pregiudizio della superiorità degli uni sugli altri, come pure l’ex Jugoslavia dove persone che erano vissute per anni insieme diedero origine a quelle violenze. Ecc. ecc.
    Bisognerebbe conoscere meglio le persone anche quelle diverse da noi e valutare con giusto Giudizio. ( Giovanni 7.24) : – “Smettete di giudicare dall’aspetto esteriore, ma giudicate con giusto giudizio”
    Un saluto

    10 Gennaio, 2011 - 12:52
  13. fiorenza

    Sentii dire al padre di una mia amica, da piccola, che lui non aveva dato un bacio ai suoi bimbi prima del loro battesimo. “Sarebbe stato come baciare dei gattini”, disse. Fu una delle cose che più mi colpirono, nell’infanzia.

    10 Gennaio, 2011 - 13:58
  14. Gerry

    Se non si ha timore delle malattie si possono baciare anche i gattini…
    Quanto al nome Giuda – senza scrivere trattati – ricordo che nei paesi anglofoni è piuttosto usato (così come la devozione per l’apostolo Giuda Taddeo, cugino di Gesù) e non vi è quel timore, da noi così vivo, di accomunare il pargoletto da battezzare al nome del traditore per antonomasia, Giuda Iscariota.
    Consentitemi di esprimere tutta la mia ammirazione per il nostro caro Luigi: le sue parole oggi sono davvero “fulminanti” (e illuminanti)!

    10 Gennaio, 2011 - 14:23
  15. fiorenza

    “I bambini sono felici
    come mai prima. Con nomi
    da rotocalco appaiono
    nella reclame delle lavatrici.”

    E’ Montale, naturalmente. “Un mese tra i bambini”, da “Satura”.

    http://www.youtube.com/watch?v=KVog8vK58zM

    10 Gennaio, 2011 - 14:53
  16. Il post di Luigi mi sembra che indichi qualche cosa di più profondo,
    che non dare il nome bello o brutto di un possibile cristiano del famoso martiriologio romano.

    Insomma i giornalisti e i media non hanno capito le parole del papa…

    La solita tiritera…

    A Roma si dice: “parla come magni!”

    Se vede che sto papa magna parecchio sofisticato.

    Ogni vorta bisogna fa’ l’eseggesi de quello che dice.

    Tanto che Luigi deve annà a sporverà
    quer vecchio libro “Elementi di teologia fondamentale” der vecchio Ratzinger.

    Eppure ce stà anche quell’altro modo de dì: “papale, papale”
    in cui furono sommi i papi Roncalli e Luciani.

    Parlavano semplice.

    Insomma,
    sto papa chi lo capisce è bravo,

    ….è bravo perchè c’ià li studi teologici dietro le spalle per capirlo
    per interpretarlo.

    Già, che voi fà,
    co sti papi bisogna avecce le chiavi de lettura….

    Altro che nome de li santi…..
    Emerenziana, Cesira, Apollonia, Eulalia, Ermogene, Geronzio, Pulcheria, Ermelinda…

    Si sto papa vò fa er teologo,
    non parla ai giornalisti che non sono teologi,
    non parla certo alla gente che riempie case e negozi de statuine de padre Pio….

    Er papa è un simbolo,
    pe’ noi è come la regina d’Inghilterra,
    è l’unico monarca che se potemo permette,
    na roba che se trasmettemo de generazione in generazione,
    ce fa sentì le radici lontane de la storia nostra,
    altro che 150anni de unità d’Italia…

    10 Gennaio, 2011 - 15:35
  17. Caro Matteo, io invece non sono d’accordo. Mi sorprende la capacità comunicativa di Benedetto XVI. Te lo dico, dal punto di vista dei giovani. Quelli a cui metto in mano i suoi testi: ho appena finito un turno di esercizi spirituali in cui abbiamo anche commentato il messaggio per la giornata mondiale dei giovani. Ma prima di commentarlo ciascuno giovane l’ha letto personalmente e senza problemi, anzi apprezzandolo molto. Penso a ciò che ci ha detto a Torino in occasione dell’Ostensione della Sindone. In piazza San Carlo i ragazzi lo hanno ascoltato con molta attenzione. Penso al messaggio della giornata della pace del 1 gennaio, molto bello. Oggi si è rivolto ai diplomatici, altro target quindi, ma non mi sembrano pensieri difficili a capirsi. Io non sottovaluterei la gente e la loro capacità di capire.

    10 Gennaio, 2011 - 15:51
  18. Marilisa

    Grazie-lo dico senza ironia-,Gioab,per avermi elencato i varî “Giuda”presenti nella Bibbia e che non hanno niente a che vedere con il Giuda traditore a cui generalmente viene associato il nome.Io sapevo soltanto di Giuda Taddeo (che viene venerato anche in una chiesa della mia città) ma,lo confesso,a me non piace comunque;e penso che qui in Italia,a differenza dei Paesi anglofoni di cui parla Gerry,non esista nessun Giuda,ma certo non escludo che potrei sbagliarmi.
    Penso anche che il nome in questione possa essere presente anche nei Paesi del vicino Oriente.
    Non sono d’accordo invece sulla asserzione secondo cui si è portati a tenere a mente solo gli aspetti negativi delle persone,infatti ciò che è veramente positivo lascia una traccia profonda nella memoria, o almeno per quanto mi riguarda è così.
    A Matteo dico che avevamo capito bene il significato profondo del post del dott.Accattoli;il fatto è che ha dato spunto anche a considerazioni più banali.
    Cordiali saluti.

    10 Gennaio, 2011 - 15:55
  19. Matteo, con quello che scrivi la “sprangata” te la sei data da solo…

    ” – ognuno infatti porta il papa al proprio livello – ”

    10 Gennaio, 2011 - 16:09
  20. mattlar

    Mio figlio non è ancora battezzato, ma io lo bacio lo stesso cento cento e cento volte !!! Altro che gattino! Ho conosciuto un giovane padre che ha imposto alla moglie di battezzare i figli neonati in ospedale perché non passassero nemmeno un minuto senza battesimo, non si sa mai quello che può succedergli. E ogni volta che passa col figlio di un anno (leggasi un anno) davanti al crocifisso gli indica la croce e e gli dice “Quella non la puoi togliere dalla tua vita: è lì che aspetta anche te”. A me più che un credente sembra un po’ superstizioso e un po’ fobico…

    10 Gennaio, 2011 - 16:47
  21. Luigi Accattoli

    Da Salvatore Izzo dell’Agenzia Italia ricevo questo messaggio:

    Caro Luigi, come sai ho grande considerazione delle tue opinioni e la citazione del teologo Ratzinger sul nome di Cristo e’ affascinante. Tuttavia il Catechismo della Chiesa Cattolica, frutto di un lavoro coordinato dal card. Ratzinger, dedica a “Il nome cristiano” un intero capitolo che va invece nella direzione dell’interpretazione data dall’Agi al discorso di ieri. E in questa direzione va anche il fatto che la Sala Stampa ha pubblicato il discorso mettendo in corsivo l’espressione ‘nome cristiano’ e questo significa che si riferisce ad un concetto codificato, cosi’ come lo e’ questo tema nel Catehismo. Se mi sono sbagliato (e spero che non sia cosi’) l’ho fatto in buona fede, e tuttavia anche in questo caso non mi dispiacerebbe aver sollevato un problema molto importante perche’ nella scelta del nome c’e’ gia’ espresso in qualche modo, magari inconsapevolmente, il progetto educativo che i genitori hanno in animo di seguire. E non ti nascondo che un richiamo su questo tema mi sembra piu’ importante per il nostro futuro di tutti i dibattiti sul preservativo, nei quali le posizioni del Papa sono state alterate spesso in cattiva fede. Un abbraccio. Salvatore

    10 Gennaio, 2011 - 18:14
  22. Luigi Accattoli

    Caro Salvatore, l’espressione usata dal Papa si presta a una doppia interpretazione. E il corsivo nel testo sta a dire che egli intende rimandare – come tu dici – a un uso codificato: ma sta il fatto che ambedue gli usi sono codificati. Sia quello teologico del “nome cristiano” nel senso dell’appartenenza a Cristo, sia quello pastorale della scelta di un nome caro alla tradizione ecclesiale. Lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica al paragrafo 2156 allude sia all’uno sia all’altro significato: al primo quando dice “il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa”, il secondo quando specifica che esso “può essere il nome di un santo”. Dunque può “anche” non esserlo ma pur sempre sarà un nome “ricevuto nella Chiesa”. Essendo duplice il significato dell’espressione, va stabilito quale fosse inteso dal Papa nel testo di ieri. Affermando egli che “ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano”, non vi è dubbio che l’intenzione sia quella teologica, altrimenti verrebbe a dire che chi non riceve un nome della tradizione ecclesiale non acquista il “carattere di figlio” e ciò non può essere. Sull’opportunità della scelta di nomi biblici o di santi, condivido la tua opinione.

    10 Gennaio, 2011 - 18:16
  23. fiorenza

    Mattlar, è evidente che quel “giovane padre” di cui parli è da curare. Però, detto questo, non butterei via così, come una sciocchezza, la questione del gattino : il punto non è ( lo dico anche a Gerry) se baciare il gattino sì o no. Benché fossi piccola (7 anni), mi resi conto bene che quel discorso “bambini non ancora battezzati/gattini ” non andava preso alla lettera: era talmente insolito e incredibile e strano che di certo, pensai, dovevo fare qualche salto mortale per capirlo. Un po’ come con le prime poesie che la maestra ci dettava. E mi fu chiaro che quel papà mi stava dando una profonda lezione sul Battesimo, più chiara delle parole del parroco o di quelle della signora che ci insegnava il catechismo. Mi piacque pensare che i nostri genitori vogliono avere un rapporto con noi in quanto figli di Dio, rinati d’acqua e Spirito e non in quanto loro cuccioli, loro adorati gattini.
    Fu la prima volta (la prima di cui mi ricordi) in cui mi resi conto del fatto che anche gli adulti avevano una loro vita interiore. Credevo, prima, che questa, crescendo, si perdesse. Forse perché questi adulti li vedevo sempre così indaffarati…Oppure così persi a coccolarci…

    10 Gennaio, 2011 - 18:18
  24. A questo punto mi sono incuriosito e sono andato a leggermi il discorso del Papa all’Angelus di ieri. Posso dire che sono sbigottito?
    Non entro nella questione (interessante) su cosa intendesse esattamente Benedetto XVI con “nome cristiano”. Il problema è che – sia che sul punto abbia ragione Accattoli, sia Izzo – io, essendomi fermato a una blanda sfogliata degli articoli su internet, ero CONVINTO che il papa avesse detto qualcosa del tipo: “Date ai vostri bambini dei nomi della tradizione cristiana”. Tanto che avevo perfino discusso in famiglia, sulla falsariga di “ma uno non può dare ai figli il nome che gli pare?”.

    Beninteso, è un caso di ben poca importanza. Se anche il papa avesse detto quello che gli è stato fatto dire, non ci sarebbe stato niente di male, niente di sconvolgente. Ma proprio la “leggerezza” della questione, diciamo (priva di particolari enfatizzazioni ideologiche di quelle destra-sinistra) fa risaltare la portata del “miraggio” giornalistico. O titolistico. E se facciamo le debite proporzioni…

    10 Gennaio, 2011 - 18:26
  25. fiorenza

    Certo, per capire che le coccole non ci bastano, bisogna averle avute.
    Una volta accompagnai un gruppo di ragazzi -ragazzi, diciamo, “con problemi”- a visitare una stalla dove era nato un vitellino. Grande commozione.
    Al momento di andar via, ci si accorge che manca un ragazzo, il solito, il più “ribelle”, il più “adulto”, quello che guardava con aria di commiserazione i suoi compagni più ingenui, più “bambini”. Si torna indietro a cercarlo e si trova beatamente rannicchiato nascosto nella paglia.
    “Ma che fai? Ma che vorresti essere il vitellino?” E lui fa cenno di sì.
    “Ma perché?”
    “Perché così avrei più complimenti”, rispose

    10 Gennaio, 2011 - 18:32
  26. fiorenza

    E’ buffo come questi miei discorsi, diciamo”infantili”, si siano incuneati tra ben più serie questioni. Mi dispiace. Ma i bambini, diceva Montale nella poesia che citavo prima, “spuntano/ come folletti, s’infilano/ negl’interstizi più stretti.”

    10 Gennaio, 2011 - 18:41
  27. Gioab

    @ Gerry
    Se l’amico Gerry me lo permette e non per spirito polemico, ma con tutta la simpatia dovuta al fatto che la chiesa è “colonna e sostegno della Verità” ( 1 Timoteo 3.14) e per onorare ciò che Gesù suggerì alla Samaritana: Adorare Dio “con spirito e Verità” credo che la sua precisazione non sia conforme al testo né casuale.

    Giuda Taddeo, a volte nominato solamente Taddeo non era cugino di Gesù bensì un suo discepolo. ( Matteo 10.3 e Marco 3.18)
    Giuda Taddeo era figlio di Giacomo e fratello di Alfeo e sono menzionati insieme nell’elenco di Matteo mentre in Luca 6.16 sono menzionati i due Giuda (Taddeo e Iscariota). In Atti 1.13 è chiamato “Giuda figlio di Giacomo”.

    Capisco che con tutti questi Giuda ci sia la possibilità di confondere l’uno con l’altro, ma per essere preciso ed evitare questi equivoci, le confermo che fra i discepoli di Gesù c’è un Giuda Taddeo fratello di Alfeo e figlio di Giacomo e non è suo cugino, c’è un Giuda chiamato Iscariota (colui che lo tradì) e c’è un altro Giuda che è quello che scrisse la lettera di Giuda e fratello di Giacomo.

    Quest’ultimo Giuda fratello di Giacomo insieme ai Simone e Giuseppe sono i fratelli carnali di Gesù come menzionati in Matteo 13.55 Nuova Riveduta : – “Non è questo il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte tra noi ? ”

    Capisco che possa non piacere e che si voglia fare una difesa del dogma imposto essendo contrario alla scrittura. E’ un suo diritto, ma dovrebbe rivolgersi al comitato dei traduttori e a quanti hanno posto l’imprimatur alla traduzione per spiegare loro il suo punto di vista e la contraddizione suggerendo una rettifica. Fino ad allora io mi limito a leggere e riportare “in Verità” ciò che è scritto perché se scrivessi qualcosa di diverso sarebbe in spirito e bugia.

    Non devo essere io a giustificare possibili errori. Se la traduzione è fatta male andrebbe ritirata o corretta. Però non si capisce perché tutte le traduzioni riportano la stessa dicitura e perchè l’apostolo Paolo avrebbe dovuto parlare “dei fratelli del Signore “ ( Galati 1.19) oppure menzionare i “fratelli del Signore “ dicendo che erano sposati ( 1Corinti 9.5) e devono aver capito male anche (Matteo 12.46) e (Giovanni 2.12).

    Come dice lei, se non si ha timore si possono baciare anche i gattini…. La Parola di Dio va proclamata “senza timore” (Filippesi 1.14) ed essa stessa ricorda che non bisogna “aggiungere o togliere qualcosa dalle parole di questa profezia” ( Rivelazione 22.19)

    Spero di poter continuare a godere della sua stima.

    10 Gennaio, 2011 - 20:09
  28. Marco

    Il mio nome unisce le radici giudaico-cristiane e romane e pone la base al grande albero.
    Condottieri romani portavano il mio nome! Come ad es. Marco Antonio, che si unì alla stupenda Cleopatra.
    Tuttavia l’evangelista Marco, apostolo di Paolo, è colui che portò la buona Novella ai pagani e infatti il suo Vangelo è ricco di episodi soprannaturali e miracoli.
    Come dimenticare poi che il 25 Aprile, festa della Liberazione dal nazi-fascismo è anche la festa di san Marco, patrono della Serenissima e simboleggiato dal mitico leone alato!
    Che nome fantastico il mio!!!
    “Pax tibi Marce Evangelista meus”.

    10 Gennaio, 2011 - 22:01
  29. Caro Ubi,
    il tuo commento non mi pare che si confà al tuo nik
    un saluto

    10 Gennaio, 2011 - 22:50
  30. Mabuhay

    OT – Chiedo perdono, ma non posso resistere! Dr. Luigi please mi perdoni per questo OT…ma anche ITALIA e’ un nome che merita rispetto e fedelta’.
    E’ il BuonGiorno di Gramellini, di oggi sulla STAMPA.

    <>

    Se e’ vera, questa e’ un’altra di troppo. Il farabutto nazionale ne starebbe pensando un’altra. Ma che tornino i comunisti, ma che arrivino i fascisti, ridatemi Formica, mammaaaaaa voglio il PSDI, Tanassi, Cariglia…aiuto,, che torni anche la cicciolina…

    11 Gennaio, 2011 - 4:01
  31. Mabuhay

    Vedo che “si e’ tagliato” il commento di Gramellini, Riprovo:

    Il nuovo partito dell’eterno Berlusconi potrebbe chiamarsi come una canzone di Mino Reitano: Italia. Bocciata «Magic Italy», che in effetti sembrava l’insegna di un motel, il sublime venditore di pacchi elettorali accarezza un’idea mai osata prima da nessun condottiero, neanche da Napoleone e Alessandro Magno nelle notti di pesantezza di stomaco: appropriarsi del logo della nazione. Una mossa geniale, secondo gli esperti di marketing. Una conseguenza logica, secondo lui, che di quel marchio – Italia
    – già possiede svariati beni immobili e non poche persone. Come si chiameranno i suoi adepti? Italiani, e
    che gli altri si arrangino. Per i leghisti del Nord e I neoborbonici del Sud cambiare nome non sarebbe
    un problema, semmai un onore. Restano le minoranze: quelli che votano a sinistra nonostante la sinistra, quelli che votano Terzo Polo anche se non hanno ancora capito cos’è e quelli che non votano affatto, eppure sono nati in Italia esattamente come Cicchitto e Gasparri. In che modo ribattezzarli, nel momento in cui un partito, cioè una parte, assume su di sé la rappresentanza del tutto? Berlusconi una mezza proposta ce l’avrebbe: anti-italiani.

    11 Gennaio, 2011 - 4:03
  32. lycopodium

    Mabu, deu seu SARDU!

    11 Gennaio, 2011 - 5:54
  33. marta09

    Probabilmente sono troppo semplice, ma non ho mai avuto dubbi sul significato delle parole del Papa (che è lo stesso che Luigi riporta nel post)

    Probabilmente non ho abbastanza spessore per contestare le varie parole del Papa che – a mio avviso – rispecchiano fedelmente il mio povero pensiero.

    Probabilmente ho il “vizio” di ascoltare nonostante le “mie prese di posizione”, ma onestamente “tutte” le parole del Papa sono chiarissime, miratissime e decisamente illuminanti nonchè fastidiose per molti.

    Ma a proposito di “nomi ecclesiali” vorrei ricordare che ci sono santi con nomi esotici non propriamente biblici.
    Il nome imposto non ha alcuna importanza agli occhi di Dio, come non ha alcuna importanza agli occhi di un papà o di una mamma: è colui/colei che lo porta che è importante, che è figlio come ogni uomo è figlio d Dio.

    Ma, si sa. di qualcosa si dovrà pur parlare no?
    Sarebbe, invece, interessante andare ad ‘analizzare” l’omelia del Papa all’Epifania … cosa che non è stata fatta (mi pare, ma non ho tempo per cercare) da vari giornalisti.

    Buon anno a tutti.

    11 Gennaio, 2011 - 9:10
  34. Caro Matteo,
    il tuo commento non mi pare che si confà ad una persona che abbia un briciolo di buon senso.
    Un cordiale saluto.

    11 Gennaio, 2011 - 9:38
  35. Matteo, ovviamente si riferisce al tuo commento sul Papa.

    Per il tuo commento su di me hai ragione!
    Ultimamente sto analizzando bene i miei post e da me stesso mi viene da dirmi: Quante arie Ubi, quante arie…

    11 Gennaio, 2011 - 9:42
  36. marta09

    Ubi, ah ah ah 😀 … a me non pare tu ti dia “arie”, mi pari solamente una persona precisa e decisa …

    Grazie comunque per i tuoi commenti e … l’umiltà non è una virtù che viene sbandierata (così la si negherebbe all’istante), ma è una virtù che si trasuda e che lavora nel personale e nell’analisi personale su sé stessi e non sul prossimo.

    Almeno così òa vedo io.

    11 Gennaio, 2011 - 10:28
  37. Marcello

    La corretta interpretazione di quel “nome cristiano” è “nome Cristiano”. Mi sembra evidente che il papa voglia che ogni battezzato si chiami da oggi in poi Cristiano, Cristiana o Christian.
    Mattlar fa ancora in tempo per il suo ultimo nato.

    11 Gennaio, 2011 - 11:27
  38. Leopoldo

    Io mi chiamo Leopoldo perché mia madre prima che nascessi era malata di cancro e rifiutò di curarsi perché le medicine avrebbero interrotto la gravidanza. Dice che si rivolse a padre Leopoldo, allora non ancora santo. In conclusione, io sono nato e lei è vissuta per altri cinquant’anni. Il mio nome significa “condottiero di popolo”. Non mi piace molto, il mio nome, poi penso che la mamma avrebbe potuto rivolgersi a sant’Efisio e mi consolo.

    11 Gennaio, 2011 - 12:07
  39. caro Ubi,
    se il buon senso si misura dal toccare o meno la figura del papa…
    qualche cosa non quadra.

    Nella preghiera possiamo discutere, incazzarci con Dio,
    ma non lo si può fare con il papa.

    Mi spiace,
    ma il buon senso ammette che tutto è discutibile,
    tutti possono avere opinioni diverse

    Ecco perchè è impensabile per tanti cattolici avere un “cortile dei gentili”,
    e a conti fatti non se ne capisce nemmeno il motivo per cui Benedetto ne ha parlato a suo tempo….
    infatti rimane lettera morta….

    Per una strana associazione mi fa pensare a Sarah Palin, già cattolica, fondamentalista Evangelical, che indica agli USA la deputata Gabrielle Giffords come nemica dell’America. Finalmente un pazzo decide di uccidere Gabrielle e Sarah Palin si discosta dal massacro e dal tentato omicidio affermando che sta pregando per Gabrielle.

    Deve far pensare, queste religiosità ideologiche, che devono vedere il nemico in chi non condivide le proprie opinioni.

    11 Gennaio, 2011 - 12:38
  40. Gioab

    In tema di nomi, una curiosità interessante potrebbe essere quella di chiedersi perché nella Bibbia sono elencati una serie quasi sconfinata di nomi. Per es. Gioab era il Generale dell’esercito di Davide e suo nipote. Un valoroso combattente fedele e deciso ma anche opportunista e vendicativo. Forse bisognerebbe conoscerli meglio un po’ tutti.

    Uno che mi ha colpito è Iabez (1 Cron.2-55) un discendente di Giuda il cui nome significa “dolore” a causa del dolore che la madre provò nel darlo alla luce.

    Fu un uomo benedetto, protetto ed esaudito da Dio. (1 Cronache 4.9) : – “E Iabez divenne più onorevole dei suoi fratelli; e fu sua madre a chiamarlo col nome di Iabez, dicendo: “L’ho partorito con dolore”. E Iabez invocava l’Iddio d’Israele, dicendo: “Se immancabilmente mi benedici e in effetti allarghi il mio territorio e la tua mano è realmente con me, e davvero [mi] preservi dalla calamità, affinché essa non mi faccia del male, . . .” Pertanto Dio fece [avverare] ciò che egli aveva chiesto.

    11 Gennaio, 2011 - 13:00
  41. Matteo, io non ho e non vedo nemici.
    Vedo un bicchiere a metà.
    Quello mezzo vuoto è fatto di quelli che a volte la sparano grossa e a volte ci sono pure io dentro.
    Quello mezzo pieno in cui mi ci sono alcuni, a volte sempre io dentro, che tacciono per non spararla grossa.
    La verità non è mai tutta solo da una parte. Ma manco solo dall’altra…
    Cmq in finale nel tuo post entravi poco nel “merito” delle affermazioni di Benedetto, mantenendoti molto sulle tue convinzioni personali.
    Ora credo che nel “cortile dei gentili” si discuta e si debba discutere delle opinioni, e non delle persone e del loro ruolo.

    11 Gennaio, 2011 - 13:40
  42. quindi non si può discutere del papa, ne di opinioni sul papa!

    11 Gennaio, 2011 - 14:22
  43. Gerry

    Signor Gioab, dico la verità, ho – sicuramente per mia colpa – molte difficoltà nel discutere con lei, per vari motivi. Il primo è la mia mancanza di facondia.
    Non mi interessano le dispute erudite, almeno da quando (tanti, tanti anni fa) ho smesso di studiare lettere classiche passando alla facoltà di giurisprudenza.
    Quanto alle ricorrenze ed alle concordanze in testi sacri o no vi sono ottimi siti che le offrono a coloro cui punge vaghezza di conoscerle. Le confesso che ogni tanto me ne servo, strumentalmente ad altri miei interessi.
    L’altro, fondamentale, è che non credo nei Messaggeri non angelici (che neppure hanno una redazione in via del Tritone): il tempo degli oracoli e delle pizie è finito, la rivelazione si è chiusa con Gesù Cristo, di cui non sono degno neppure di essere definito seguace, ma che ha salvato anche me, con il suo Sangue. Questa è la mia fede, l’unica. Chiunque oggi si presenti come Messaggero di verità (o Verità) sappiamo bene per conto di chi parla. Stia bene, per me – chiamato in causa dovevo una risposta – non credo ci sia altro da aggiungere.
    P.S. All’epoca di Gesù anche i cugini erano chiamati fratelli: credo lo sappia anche lei. Quanto all’apostolo Giuda Taddeo, certamente che era un apostolo!
    Ovviamente (ci mancherebbe) lei ricorderà l’incipit della canonica Lettera di Giuda:”Giuda, servo di Gesù Cristo, fratello di Giacomo, agli eletti che vivono nell’amore di Dio Padre e sono stati preservati per Gesù Cristo: misericordia a voi e pace e carità in abbondanza”. Se il Giacomo di cui si dice fratello era Giacomo il Minore, allora Giuda Taddeo dovrebbe essere figlio di Maria di Cleofa e di Alfeo, il quale probabilmente era fratello di Giuseppe: conseguentemente sarebbe cugino di Gesù. La saluto con le ricordate parole dell’Apostolo: misericordia a te e pace e carità in abbondanza.

    11 Gennaio, 2011 - 15:33
  44. Gioab

    @ Gerry
    Caro amico, non ho nessuna intenzione di disputare con lei, io mi limito come ho detto a riferire ciò che è scritto. Non ho aggiunto né tolto. Rispetto comunque la sua opinione che tra l’altro mi sembra pure corretta: Giuda Taddeo è figlio di Giacomo il Minore.

    Forse mi sono spiegato male, io stavo facendo riferimento ad un ulteriore Giuda fratello di un ulteriore Giacomo fratello di Simone e Giuseppe. (Come riferito da Matteo 13.55) Questo Giuda non è Giuda Taddeo, è il fratello di Gesù. Ergo non c’è motivo per disputare.

    p.s. se posso dare una mano in fatto di araldica, c’è anche un altro Giacomo ( apostolo di Gesù) “forse” chiamato il minore che era figlio di Alfeo ( ma pare che Alfeo e Clopa fossero la stessa persona) quindi la madre di questo Giacomo minore fosse una certa Maria “madre di Iose)

    Con tutti questi nomi simili che hanno personaggi diversi è fin troppo facile fare confusione.
    La ringrazio per gli auguri

    11 Gennaio, 2011 - 18:52
  45. mattlar

    Marcello mi hai messo in crisi. Veramente non posso chiamare più mio figlio Daniele ma solo Cristiano, Christian, Cristian, Kerstin etc?

    11 Gennaio, 2011 - 20:28
  46. mattlar

    sono ancora in tempo. ancora non è registrato all’anagrafe. domani è l’ultimo giorno utile

    11 Gennaio, 2011 - 20:28
  47. Luigi Accattoli

    Gioab. “Gioab era un valoroso combattente fedele e deciso ma anche opportunista e vendicativo”. E tu perchè ti appelli Gioab?

    11 Gennaio, 2011 - 20:42
  48. Marcello

    E’ così, mattlar, questa è l’interpretazione ortodossa delle parole del papa.

    11 Gennaio, 2011 - 20:56
  49. Scusate tutti. Sinora non ho commentato questo interessante post. Ma la ragione principale -a parte la mancanza di tempo e mezzi- era che, non so perché, mi pareva una discussione (altrui) troppo accesa su qualcosa di (almeno per me) pacifico..

    Non appena ho letto le parole del Papa, anche fuori dal contesto, mi si è presentata davanti l’espressione inglese “Christian name”.

    Ma, in maniera concomitante, a prescindere dall’espressione anglossassone, mi si è presentata chiarissima l’immagine del nome con il quale veniamo “incorporati” nella Chiesa, ovvero nel Corpo Mistico di Cristo. E il “nome cristiano” è il “nome con cui veniamo chiamati da Dio per nome”, mi son detto.

    Confortante, al proposito, è stata la lettura (a posteriori rispetto alla mia spontaneissima, naturale, sin ‘ovvia’ intuizione) del paragrafo 2158 del Catechismo della Chiesa Cattolica:

    “2158 Dio chiama ciascuno per nome [Cf Is 43,1; Gv 10,3.] Il nome di ogni uomo è sacro. Il nome è l’icona della persona. Esige il rispetto, come segno della dignità
    di colui che lo porta.”

    (L’osservazione sul “rispetto” è motivata anche dal contesto in cui si parla del “nome cristiano”, ovvero nel parlare del Secondo Comandamento..)

    Per chi sa leggere almeno l’inglese, un articolo della Catholic Encyclopedia di esattamente un secolo fa, dice benissimo moltissimo di quel che c’è da dire al proposito : http://www.newadvent.org/cathen/10673c.htm

    Riporto solo l’inizio-introduzione del non lunghissimo articolo:

    “Christian names”, says the Elizabethan antiquary, Camden, “were imposed for the distinction of persons, surnames for the difference of families.”

    It would seem from this that, even in the sixteenth century, the etymological and historical significance of the phrase “Christian name” was growning dim, and it is commonly quite forgotten in our own time. But, strictly speaking, the “Christian name” is not merely the forename distinctive of the individual member of a family, but the name given to him at his “christening”, i.e., his baptism.

    It should be remembered that, in pre-Reformation England the laity were taught to administer baptism in case of necessity with the words: “I christen thee in the name of the Father” etc. To “christen” is therefore to “baptize”, and “Christian name” means baptismal name. ”

    Vorrei quindi osservare che, per un uditorio anglosassone, leggere -senza commenti- un trafiletto come:

    ” Pope at Angelus Recalls Baptism of the Lord
    10/01/2011 (1:06)

    “I would encourage all the faithful to rediscover the beauty of being baptized, to belong to the family of God and to give joyful witness of their faith, so that it generates good fruits and harmony.” Those were the Pope’s words this morning, before the Angelus prayer, when he made reference to today’s feast of the Baptism of the Lord. Every baptized person, said Pope Benedict, acquires the character of the son of God “from the Christian name, an unmistakable sign that the Holy Spirit gives birth to a man from the womb of the Church.” ”

    non costituisce -almeno così stimo- la premessa ad una insonne notte passata a tentare di risolvere una sorta di sudoku esegetico… Ovvero: non dico che per -che so- un americano almeno dignitiosamente religiosamente istruito (in una qualche confessione cristiana) il significato (corretto e univoco!) sia auto-evidente, ma quasi. (Anche se quel “…and it is commonly quite forgotten in our own time…” gettava delle ombre, un secolo fa, sulla generale consapevolezza del profondo significato dell’espressione “Christian name”..) Ma, almeno superficialmente (il che prova a fortiori il mio punto..) , si ha pure -AD MMXI- l’articolo di Wikipedia (!) alla voce “Given name”, che dice, fra l’altro:

    “Christian name

    The term Christian name is often used as a general synonym for given name. Strictly speaking, the term applies to a name formally given to a child at an infant baptism or “christening”.”

    Ma, anche per chi non sa l’inglese, il passaggi del Catechismo del ’92 , oltre al già citato:

    “2156 Il sacramento del Battesimo è conferito « nel nome del Padre e 232
    del Figlio e dello Spirito Santo » (Mt 28,19). Nel Battesimo il nome del
    Signore santifica l’uomo e il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa.
    Può essere il nome di un santo, cioè di un discepolo che ha vissuto
    con esemplare fedeltà al suo Signore. Il patrocinio del santo offre un
    modello di carità ed assicura la sua intercessione. Il « nome di Battesimo
    » può anche esprimere un mistero cristiano o una virtù cristiana. « I
    genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un
    nome estraneo al senso cristiano ».[CIC canone 855.]

    2159 Il nome ricevuto è un nome eterno. Nel Regno, il carattere misterioso
    ed unico di ogni persona segnata dal nome di Dio risplenderà
    in piena luce.[…]

    mi pare sgomberino (perfettamente complementari con l’articolo della annosa Catholic Encyclopedia) il campo da ogni dubbio. E questo prima ancora che elaborate considerazioni teologiche. Comunque: repetita juvant: (a mio avviso) in un ambito anglosassone almeno, la gran parte della discussione in questo post, non avrebbe avuto particolarmente senso: “Nome cristiano” è il ‘nostro’, ‘banale’ “Nome di battesimo”. (Con tutti i i profondi ‘annessi e connessi’ teologici del termine, certamente.) Punto. Che sia poi ‘un “nome cristiano cristiano” è un -ammirevole e raccomandabile quanto si vuole- ‘optional’, o un ‘plus’. Ma non tocca la dimensione -come dire- ‘sostanziale’, ‘ontologica’ del termine “nome cristiano”.

    [Aggiungerò qualcosa eventualmente in un secondo tempo.]

    11 Gennaio, 2011 - 22:07
  50. [ “Mio figlio ha ricevuto al Battesimo un cristianissimo nome cristiano cristiano!”

    -“Quale??”

    “Cristiano!” ]

    11 Gennaio, 2011 - 22:14
  51. [Ah, comunque domani/oggi auguri a tutte le Tanie , ovvero Tatiane…:

    http://www.santiebeati.it/dettaglio/91585

    (e al proposito avrò un piccolo recente aneddoto da raccontare : “La pasticcera che non aveva onomastico.” -O almeno credeva di non averlo..:) ]

    notte

    11 Gennaio, 2011 - 23:08
  52. fiorenza

    Chiarissimo, ora ( grazie per questa chiarezza):
    “Nome cristiano” è il nostro ‘banale’ Nome di battesimo”. Che è “un nome eterno”. E’ il nostro nome di battezzati (qualsiasi nome sia): quello con cui “dal grembo della Chiesa” siamo nati alla Vita.

    (L’ingresso nella vita consacrata, con il cambio del nome -cambio di identità, di destino- è come un nuovo battesimo? )

    12 Gennaio, 2011 - 0:56
  53. Mabuhay

    Grazie Syr, il tuo post mi ha chiarito la questione.
    Ang galing mo! (verifica con qualche filippino…. 🙂

    Fiorenza: come va? Spero tutto bene! Circa la tua domanda:
    E’ piu’ un “singolare e fecondo approfondimento della consacrazione battesimale” che un nuovo battesimo. Hai ragione quando scrivi “e’ COME un nuovo battesimo…”, ma non e’ un’altro battesimo.
    E i documenti ci dicono: “…le persone consacrate…ricevono una nuova e speciale consacrazione che, SENZA ESSERE SACRAMENTALE, le impegna a fare propria … la forma di vita praticata personalmnete da Gesu’….” (VC 31) Si parla anche di “specifico dono dello Spirito Santo” (VC 30) riferendosi anche alle preghiere di consacrazione sulle persone prescelte dove si chiede il dono dello Spirito Santo…(VC 30)

    Poi mistici, teologi, maestri spirituali, etc. spesso si sbizzariscono -e ci godono cosi tanto- su questa simbologia del “secondo battesimo” che sembra si stia parlando di un vero e proprio “altro” battesimo. Ma non lo e’.
    Come tu dici, “e’ come…” solo.
    Ciao.

    12 Gennaio, 2011 - 1:25
  54. lycopodium

    Ero un po’ preoccupato per la sorte di questo post, visti la coppia di commenti… discutibili delle ore 12 dell’11. Ma poi ci hanno pensato Syr, Mabu e Fiorenza a tirarlo su e… a tirarmi su.

    12 Gennaio, 2011 - 6:01
  55. mattlar

    Alla fne l’ho chiamato Daniele.
    Ma davanti a me e dopo di me, all’anagrafe, ho visto una lista di “Francesco- Cristiano”, Ludovica- Cristiana; Christian- Luigi; Marco- Cristiano; Carmelo- Cristiano…
    Marcello, l’ortodossia sta prevalendo. Il bene vince sempre.

    12 Gennaio, 2011 - 10:50
  56. Gioab

    @ Luigi Accattoli
    Mi piace Gioab per i seguenti motivi – 1. Perché era un generale, e come tale non dipendeva da nessuno se non dal Re – 2. perché opportunista significa anche “saper cogliere le opportunità” – 3. vendicativo perché sebbene la scrittura indica che la vendetta è di Dio, dice anche: “‘E certamente recherò la mia vendetta su Edom MEDIANTE LA MANO DEL MIO POPOLO Israele; e dovranno fare in Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore; e dovranno conoscere qual è la mia vendetta’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”’. (Ezechiele 25.14)

    Gioab era anche un uomo pieno di risorse, abile. Fu sempre vincitore come si evince dal Salmo 60 soprascritta: “Gioab tornava e abbatteva Edom nella Valle del Sale, sì, dodicimila.” 60.5 – “Affinché i tuoi diletti siano liberati,”

    12 Gennaio, 2011 - 11:34
  57. ben trovati…

    partecipo per punti perché il post di oggi giunge a fagiuolo

    a) in qualche modo anche io rientro nella categoria giornalisti ignoranti. Come Luca Grasselli non avevo letto il testo del Papa e mi erano arrivati solo i titoli… e su questi ho fatto partire anche io il mio mini dibattito in ufficio con un aclista napoletano di passaggio… sigh!

    b) l’off-topic di Mabuhay, in fondo non lo è tanto…. Ma “Italia” è classificabile come “nome cristiano”? 😉
    Così finalmente ci toglieremmo l’impaccio di continuare a dibattere sulla “vera fede” del partito di Mr B… non si sa mai comunque… corro a registrare il mio nome alla Siae… almeno quello, in questo Paese, resterà mio senza dover diventare un logo di destra o di sinistra…

    c) l’osservazione del collega dell’Agi sull’intenzione “progettuale” da parte dei genitori che scelgono nomi di santi (così ci capiamo), apre lo spazio a tante riflessioni… premesso che i miei figli si chiamano Pietro, Teresa e Miriam (quindi sia che abbia ragione Luigi che no, sono a posto…. :D)…
    mi terrorizza un po’ l’intenzione progettuale dei genitori sui figli… la sfida educativa (sul campo, più che nei documenti…) è davvero grossa e la sto affrontando, ma i nomi dei miei figli per me volevano solo essere una benedizione e un augurio: “per voi desidero che i santi siano vostra ispirazione e aiuto”… ma, figli miei, vi prego, siate liberi!

    12 Gennaio, 2011 - 12:38
  58. Mabuhay

    il moralista:
    ma per dinci: perche’ non vieni a trovarci piu’ spesso!
    Mi e’ stato detto che nel passato eri un frequente visitatore del pianerottolo…

    12 Gennaio, 2011 - 13:37
  59. Luigi Accattoli

    Mabuhay i moralisti sono inaffidabili: ogni tanto – o poco – storcono il naso e se ne vanno…

    12 Gennaio, 2011 - 13:49
  60. Luigi Accattoli

    mattlar nessun magdi cristiano?

    12 Gennaio, 2011 - 13:51
  61. Luigi Accattoli

    Gioab è bello sentire uno che dice “Geova” e ammira un altro perchè “era un generale”. E’ bello nel senso dello sparigliamento per il quale vado pazzo.

    12 Gennaio, 2011 - 13:55
  62. Marcello

    Geova è un nome cristiano?

    12 Gennaio, 2011 - 16:39
  63. Gioab

    @ Luigi Accattoli
    Non sono riuscito a decifrare il senso della sua affermazione, ma posso confermare che è scritto proprio Geova, ho controllato sulla mia copia e su Wikipedia che fa una bellissima spiegazione del Tetragramma. Nessun errore.

    La cosa che in effetti spariglia è proprio che mentre da una parte si dice che Dio è l’Amore ( 1 Giovanni 4.8) dall’altra si dice che” fa vendetta”, anzi trovo questo verso particolarmente efficace : – “E a quegli [altri] disse ai miei orecchi: “Passate per la città dopo di lui e colpite. Il vostro occhio non commiseri, e non provate nessuna compassione. Dovete uccidere vecchio, giovane e vergine e fanciulletto e donne, fino alla rovina. Ma non vi accostate ad alcun uomo sul quale è il segno, e dovete cominciare dal mio santuario” ( Ezechiele 9.5-6).

    A parte le sparigliate sembra un controsenso ma non sempre ciò che appare agli occhi si rivela vero o falso basta vedere su Wikipedia le “figure impossibili” e gli inganni cui la nostra mente è sottoposta tanto da far dire all’apostolo:- “affinché non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore.” ( Efesini 4.14).

    Io credo che una spiegazione logica ci sia, ma è giusto che ciascuno trovi la sua con il PROPRIO terzo occhio. Certo pensare che Geova è solo buono o ingenuo sarebbe un errore. Forse + Giusto che buono…..a me sembra !

    (Esodo 20.1-6): – “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che ESIGE esclusiva devozione, RECANDO LA PUNIZIONE per l’errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione, nel caso di quelli che mi odiano; ma che ESERCITA AMOREVOLE BENIGNITA’ verso la millesima generazione nel caso di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.”

    ( 1 Cronache 11.6) : – “Davide dunque disse: “Chiunque colpisca per primo i gebusei, diverrà capo e principe”. E Gioab figlio di Zeruia saliva per primo, e divenne capo.”

    12 Gennaio, 2011 - 20:14

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