Oggi sono in festa con i poveri del Sud Sudan

Oggi a Juba è stata proclamata l’indipendenza della nuova Repubblica del Sud Sudan, nata da una guerra civile e da un referendum: otto-dieci milioni di abitanti, al 90% sotto la soglia di povertà, appena usciti da un conflitto con il Nord che è durato 22 anni e che ha prodotto – secondo le cifre dell’ONU – due milioni di morti e quattro milioni di sfollati. Con il ritorno degli sfollati si prevede che la povertà sarà ancora maggiore. Insomma abbiamo a che fare con la nascita – all’indipendenza – di uno dei Paesi più poveri del mondo ma ricco di petrolio: il suo futuro sta nella solidarietà internazionale e nella possibilità di sfruttare l’oro nero. Molto dipenderà dalle relazioni con il Nord, se ci sarà collaborazione o conflitto. Buona parte degli abitanti è cristiana. Papa Benedetto “invita la Comunità internazionale a sostenere il Sudan e il nuovo Stato indipendente perché in un dialogo franco, pacifico e costruttivo trovino soluzioni giuste ed eque alle questioni ancora irrisolte ed augura a quelle popolazioni un cammino di pace, di libertà e di sviluppo”. Sono stato in Sudan, ma solo a Khartoum, con Giovanni Paolo II, il 10 febbraio 1993. Mando un bacio augurale a quel popolo di poveri, oggi in festa. Che essa sia durevole.

11 Comments

  1. antonella lignani

    Questo tema di discussione mi piace più di quelli immediatamente precedenti. I meandri della nostra politica mi restano quanto mai oscuri.

    9 Luglio, 2011 - 22:46
  2. giordano

    Questa notizia del Sud Sudan “uno dei Paesi più poveri del mondo ma ricco di petrolio” mi ha fatto ricordare una delle puntate di Report che preferisco:

    http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-0eb04622-0f43-48b3-9177-4c691a27c2b0.html

    La conduttrice, Milena Gabanelli, introduce l’inchiesta con queste parole “La libertà è una condizione legata soprattutto alla conoscenza, per esempio come si fa a morire di fame quando si è seduti su una montagna d’oro.”

    L’inchiesta è riferita al Congo, ma si può estendere a molti paesi dell’Africa ricchi di risorse ma le cui popolazioni sono povere.

    Secondo me, più in generale, la trasmissione richiama l’esigenza del rispetto di buone regole condivise. Perché in mancanza del rispetto di buone regole condivise si applica solo la legge del più forte con la conseguente produzione di ingiustizie.

    Buona Domenica e anche da parte mia un bacio augurale al popolo del Sud Sudan.

    10 Luglio, 2011 - 8:31
  3. Gioab

    Oggi sono in festa con i poveri del Sud Sudan”
    Perché quelli del Nord non sono poveri perché mussulmani ? Preferenza per il sud animista ? Fai parzialità !

    “il suo futuro sta … e nella possibilità di sfruttare l’oro nero. Molto dipenderà dalle relazioni con il Nord, se ci sarà collaborazione o conflitto.
    Hai mai visto due ladri avidi, mettersi d’accordo per la spartizione del bottino ? Imparato niente tra Berlusconi e De Benedetti ? PD e PDL ? PCI E DC ? Re del Nord e RE del Sud ? ( V. Daniele 11)

    “Buona parte degli abitanti è cristiana” Quanta buona parte ? Metà un quarto ? Cristiana papalina o cristiana in altro modo ?

    “perché in un dialogo franco, pacifico e costruttivo trovino soluzioni giuste ed eque alle questioni ancora irrisolte”
    Questioni irrisolte ? Tutto irrisolto : La spartizione della zona petrolifera, la spartizione dell’acqua del nilo, e quali tribù stanno con chi, c’è poi la questione ‘classe dirigente’ inadeguata e incapace. Come fa a stare in piedi un castello di carta nel mezzo della bufera ?

    “Mando un bacio augurale a quel popolo di poveri, oggi in festa. Che essa sia durevole.” Vedrai che insieme al bacio Perugina che arriverà squagliato ( fa caldo laggiù) arriverà anche una grande quantità di armi e poi, moda, films, liquori, musica, e cottillions per fare tanta festa, in cambio del petrolio, chiunque lo gestisca.

    10 Luglio, 2011 - 9:33
  4. B_Rat

    Preghiamo perché in questo 3° millennio la gestione di una simile situazione da parte della comunità internazionale sia ben migliore che in passato… anche se non ci credo molto. Spesso mi chiedo cosa possiamo fare concretamente per queste questioni…

    10 Luglio, 2011 - 11:13
  5. Clodine

    Sostenere la popolazione del Sudan sarà impresa non facile! Troppa povertà,i livelli sono infimi in un territorio del tutto martoriato, spezzettato in piccole porzioni in perenne rivalità. Come districarsi – con tutta la buona volontà di portare aiuti e, di rimando, sfruttare le ingenti risorse- se tutto dovesse continuare ad essere manovrato dai signori che hanno trovato nella guerra una fonte inesauribile di ricchezza. Certo, il programma presentato dal ministero degli affari esteri è interessante, prevede aiuti a 360 gradi dagli Interventi di protezione degli sfollati ad un rogetto di Peace-Building per riconciliare e tentare una omologazione del tessuto sociale. Sono scettica! Nel senso che alla fine, torniamo al discorso iniziale, di tutti i milioni di euro stanziati, quasi certamente solo una minima parte arriverà a destinazione. Gli altri, entreranno di diritto nelle tasche dei soliti furbetti del quartierino…

    10 Luglio, 2011 - 11:23
  6. Clodine

    E mi domando pure -con tutti i migliori auspici per carità- come ci si confronterà con l’estremismo islamico somalo che utilizza il denaro per corrompere e rafforzare la loro egemonia? Non dimentichiamoci che sono gli stessi religiosi islamici, approfittando dell’anarchia politica e della fame nera che incombe, ad abbracciare la causa fondamentalista! Sicché ogni moschea somala è guidata da ulama corrotti o convinti dalle forze estremistiche. Per cui…Mission [quasi] impossibol.

    10 Luglio, 2011 - 11:36
  7. Gioab

    Caro Luigi, forse ti sei perso un pezzo…

    http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-14095959

    “E quando aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente dire: “Vieni!” 8 E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino. E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra.” (Rivelazione 6.7-8)

    10 Luglio, 2011 - 19:08
  8. giosal

    Luigi, probabilmente nel 1993, quando andasti giù, non si sentiva ancora la febbre del petrolio, come poi è esplosa nel paese in modo violento.

    http://www.missioni-africane.org/329__Lettere_dall_Africa.

    Attualmente tutta la zona è sottoposta alla legge feroce dell’accaparramento delle risorse primarie. E gli avvenimenti drammatici che laggiù si verificano, sono tipici dei paesi poveri e impreparati, ma ricchi di tali risorse. Per cui la popolazione, al limite, risulta un impiccio; e nel Sudan è vittima involontaria dello scontro tra le iniziative imprenditoriali cinesi, che mirano alla conquista dell’intero continente africano, e le tradizionali multinazionali occidentali, sempre più tese a mantenere le loro posizioni. Ancor più in questo scorcio di epoca, con la risorsa petrolio prossima al declino.
    Un augurio di pace a tale terra è un atto di fede da capogiro. Che poi le si auspichi una pace durevole, è quasi un pensiero di delirio. Ma mi associo al pensiero.

    11 Luglio, 2011 - 19:38
  9. Luigi Accattoli

    Ratzinger benedice il nuovo Sudan è sveltamente intitolato un mio cauteloso articolo pubblicato ieri da LIBERAL: http://www.mascellaro.it/node/52013

    13 Luglio, 2011 - 10:55

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