Raboni e Cavazzoni: senza nulla attendere in cambio

Il donarsi agli altri senza nulla attendere in cambio ci ritorna come la forma più evoluta di felicità“: è un detto del poeta Giovanni Raboni (1932-2004) narrato da Giovanna Cavazzoni, presidente di Vidas, intervistata dal Corriere della Sera del 9 maggio 2011 per l’80° compleanno. Vidas è un’associazione “per l’assistenza completa e gratuita ai malati terminali” che in 26 anni ha accompagnato alla morte 26 mila persone. Un giorno Giovanna parla di Vidas a Giovanni Raboni e ne ha quel commento ispirato al Vangelo, dove Gesù suggerisce di prestare a chi non può restituire e di invitare a tavola chi non può ricambiare. Ispirato anche al detto extrabiblico di Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Gli dedico un bicchiere di Vino Nuovo.

5 Comments

  1. discepolo

    di Raboni, poeta milanese, ricordo anche questo bellissimo verso ( da La commemorazione dei defunti):

    Pensare all’anima – non per salvarla: per goderne.

    MC

    11 Luglio, 2011 - 8:08
  2. antonella lignani

    Caro Luigi, questi “fatti di Vangelo” che continuamente ci racconti fanno bene al cuore.

    11 Luglio, 2011 - 12:22
  3. Luigi Accattoli

    Per Discepolo e per chi voglia:

    Sì, ricordo: chi viene dalla notte
    ha il suo segno di luce, vivo o spento,
    cerchio ovale o losanga, e il suo lamento
    o il suo silenzio nelle appena rotte

    tenebre della strada. Ma non sento
    se era a dinamo o a pila la tua spora,
    anima, quando non essendo ancora
    mi sfioravi nel buio come un vento.

    Giovanni Raboni
    da Versi guerrieri e amorosi
    1984-1989

    13 Luglio, 2011 - 10:42
  4. Clodine

    “Dopo la vita cosa? ma un’altra vita,
    si capisce, insperata, fioca, uguale,
    tremito che non s’arresta, ferita
    che non si chiude eppure non fa male”.

    vorrei accompagnare un piccolo brano di questa mirabile poesia con la voce di Thomas Quasthoff se ci riesco, ma non lo garantisco..

    http://youtu.be/P7W3hFifHko

    13 Luglio, 2011 - 15:40
  5. Clodine

    ci sono riuscita! Evviva, non era poi così difficile!
    Ascoltare questo baritono fantastico il quale per le sue deformità egli stesso si definisce “un aborto” rammenta quanto sia superflua questa esistenza, quanto il culto dell’apparire sia illusorio e ingannevole. quanto la realtà in cui siamo immersi oscuri la vera essenza! Continua Raboni in “dopo la vita cosa”..

    ” Lentamente come
    risucchiati all’indietro da un’immensa
    moviola ogni cosa riavrà il suo nome,
    ogni cibo apparirà sulla mensa
    dov’era, sbiadito, senza profumo…
    Bella scoperta.
    E’ un pezzo che la mente
    sa che dove c’è arrosto non c’è fumo
    e viceversa, che fra tutto e niente
    c’è un pietoso armistizio. Solo il cuore
    resiste, s’ostina, povero untore”

    13 Luglio, 2011 - 15:54

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