
Il cane), un dipinto del 1819 proveniente dalla Quinta del Sordo e che ora è al Prado. Non c’era e io rimedio a quell’assenza mettendone qui un particolare: per me questo cagnetto va tenuto d’occhio, come i tanti altri che sono nella sterminata galleria goyesca [Francisco amava i cani], perchè può guidarci a intendere qualcosa dello sguardo sul mondo svolto, rivolto, dispiegato da questo pittore. Non sappiamo se il cane nuoti o stia morendo, se sia semiaffondato nella sabbia o mezzo nascosto a noi da una duna. Anche i titoli che gli vengono dati non sono del pittore ma dei critici. E questa oscurità – i dipinti della Casa del Sordo sono detti “Pitture nere” – fa parte del misterioso perchè delle cose sul quale Goya si è sempre interrogato. Nel primo commento faccio un rimando a Leopardi, contemporaneo di Goya, nel quale troviamo detto in parole, per verba, lo stesso perchè dipinto dal pittore spagnolo
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