Benedetto a Viganò: “Vorrei annotare la mia sorpresa”

Finalmente il Vaticano pubblica l’intera lettera del Papa emerito al prefetto della Segreteria per la comunicazione, che fino a oggi pomeriggio si conosceva solo in parte e ciò che contiene il nuovo paragrafo è istruttivo: Benedetto – come sapevamo da quanto già pubblicato – difende sì Francesco dallo “stolto pregiudizio” che sia scarso in teologia ma anche protesta per la presenza tra gli autori chiamati a illustrare “La teologia di Papa Francesco” del teologo tedesco Hünermann, che fu suo tenace accusatore. Nei commenti, la lettera di Benedetto, il comunicato di Viganò, una mia chiosa.

57 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Benedictus XVI
    Papa emeritus

    Città del Vaticano
    7 febbraio 2018

    Rev.mo Signore
    Mons. Dario Edoardo Viganò
    Prefetto della
    SEGRETERIA PER LA COMUNICAZIONE
    00120 Città del Vaticano

    Reverendissimo Monsignore,
    Molte grazie per la Sua cortese lettera del 12 gennaio e per l’allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole. Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi. I piccoli volumi mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento.
    Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi “una breve e densa pagina teologica”. In tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo anche solo per ragioni fisiche non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti.
    Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della “Kölner Erklärimg”, che, in relazione all’enciclica “Veritatis splendor”, attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la “Europäische  Theologengesellschaft”, che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un’organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest’orientamento, rendendo quell’organizzazione un normale strumento d’incontro fra teologi.
    Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente. Suo Benedetto XVI (firma)

    17 Marzo, 2018 - 19:15
  2. Luigi Accattoli

    La parola alla difesa. Comunicato Stampa della Segreteria per la comunicazione. In occasione della presentazione della collana La teologia di Papa Francesco, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, avvenuta il 12 marzo scorso, è stata resa nota una lettera del Papa Emerito Benedetto XVI. Sono seguite molte polemiche circa una presunta manipolazione censoria della fotografia distribuita come corredo fotografico. Della lettera, riservata, è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa, e in particolare quanto il Papa Emerito afferma circa la formazione filosofica e teologica dell’attuale Pontefice e l’interiore unione tra i due pontificati, tralasciando alcune annotazioni relative a contributori della collana. La scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura. Per dissipare ogni dubbio si è deciso quindi di rendere nota la lettera nella sua interezza.

    17 Marzo, 2018 - 19:16
  3. Luigi Accattoli

    Vedo tre errori. Ero stamane alla Gregoriana per una lezione sui media presso la Facoltà di Scienze Sociali. Interrogato sul rapporto tra Santa Sede e mondo dei media ho detto che siamo a metà del cammino di adeguamento alle esigenze di trasparenza che l’attuale sistema mediatico reputa incomprimibili e ho portato l’esempio di questa lettera: “Finché non sarà pubblicata per intero resterà il sospetto, anche se in essa non ci fosse nulla da nascondere. E se invece ci fosse qualcosa da nascondere, il danno provocato dal nascondimento sarà doppio”. Siamo a questo, infatti. Nel commento seguente provo a dire i tre errori che mi pare di vedere nella conduzione della vicenda.

    17 Marzo, 2018 - 19:16
  4. Luigi Accattoli

    Continuità interiore. Primo errore: l’aver incluso tra i divulgatori di Francesco un avversario del predecessore. Io non so chi abbia deciso quell’inclusione e nulla so del teologo Hünermann ma leggo nella lettera di Benedetto che “attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale”. Dico solo che se a qualcuno sta a cuore la “continuità interiore” tra i due Papi – a me sta a cuore – non fa una scelta. 

    17 Marzo, 2018 - 19:17
  5. Luigi Accattoli

    Non pubblicare nulla. Secondo errore: avuta quella lettera del Papa emerito, l’idea di leggerla e di pubblicarla a metà era la più sbagliata che si potesse coltivare. “La scelta è stata motivata dalla riservatezza”, dice il comunicato: infatti la questione della riservatezza si poneva, ma allora non era dieci volte meglio non pubblicare e non leggere nulla?

    17 Marzo, 2018 - 19:17
  6. Luigi Accattoli

    Pubblicare subito. Terzo errore: affiorato il sospetto che qualcosa fosse stato nascosto, non era opportuno pubblicare subito l’intero testo? Personalmente ho trovato strana la faccenda fin dal primo momento e ho fatto il post del 13 marzo solo dopo che Magister aveva fornito quello che al momento pareva il testo intero. Poi sono restato in silenzio aspettando di sapere se davvero fosse intero.

    17 Marzo, 2018 - 19:17
  7. Luigi Accattoli

    Il buono della faccenda. Ma c’è una faccia buona di questa faccenda cattiva: dal paragrafo risentito in cui Benedetto dice la sua “sorpresa” abbiamo saputo che davvero sta bene di testa. E’ quello di sempre. Quello che in “Luce del Mondo” (2010) diceva a proposito dei vescovi lefebvriani: “Sono state diffuse moltissime stupidaggini” (p. 42). Quello che in “Ultime conversazioni” (2016) affermava che “in Germania alcune persone cercano da sempre di distruggermi” (p.187). Gli voglio bene e dunque sono felice che stia bene. Il resto per me è tutto secondario, tranne la “continuità interiore”. 

    17 Marzo, 2018 - 19:18
  8. Ti propongo due considerazioni, caro Luigi.
    La prima: se il teologo Hünermann (a me ignoto quanto a te, Luigi), virulento avversario di papa Benedetto (e di san Giovanni Paolo II) è ora tra i laudatores ufficiali di Francesco, vorrà dire che a suo giudizio (e anche a giudizio di chi gli ha commissionato il «piccolo libro») tra gli uni e l’altro non c’è tanta continuità. Anzi che non ce n’è affatto. E forse è proprio in relazione a questo assunto, difficilmente discutibile, che Benedetto ha sentito il bisogno di fare quell’accenno a una «continuità interiore» (non quindi in ciò che dicono e in ciò che fanno esternamente, ma nell’intenzione che li ispira) tra lui e Francesco.

    La seconda: tu parli di errori, ma non c’è anche la colpa di aver cercato di “usare” Benedetto, contro la sua volontà, prima chiedendogli una cosa che non avrebbero dovuto chiedergli (la «densa prefazione») e poi facendo un uso strumentale e distorto della sua cortese ma inequivocabile risposta? Colpa che a me sembra grave.

    17 Marzo, 2018 - 19:39
  9. Beppe Zezza

    Riporto anche qui il commento riportato in altro thread : la questione è stata trattata così male da richiedere le dimissioni del responsabile della comunicazione vaticana. Non è un solo errore è, come dice correttamente Luigi, una sequela di errori. La credibilità della Comunicazione vaticana è compromessa. Il Papa saprà trovare un valido sostituto ma non può lasciar correre come se nulla fosse accaduto.

    17 Marzo, 2018 - 20:27
  10. maria cristina venturi

    Nessuno rimarca La mancanza di rispetto verso il papa emerito, chiedendogli di firmare una prefazione a volumi scritti da gente che lo ha avversato e beffeggiato,
    Oltre tutto quello che ha gia’ passato anche dopo aver dato le dimissioni non lasciano in pace Ratzinger e continuano a trattarlo senza alcun rispetto come se fosse un burattino. Tutta questa vicenda lascia una sensazione di amarezza e di disgusto.

    17 Marzo, 2018 - 22:06
  11. maria cristina venturi

    Forse pensavano che Benedetto fosse un ” nonnetto” un po’ svanito da poter strumentalizzare a piacimento! Poveri illusi: il Papa emerito non ha perso nulla della sua intelligenza.
    Sono stati avvertiti: per il futuro non ci riproveranno, credo.

    17 Marzo, 2018 - 22:15
  12. Amigoni p. Luigi

    Vicenda Viganò

    Vicenda incredibile e sconcertante. E immagino che dietro la decisione di pubblicare finalmente l’intera lettera ci siano stati altri “gialli”. Non mi meraviglierei che da tutto questo sortissero effetti di una certa rilevanza.

    18 Marzo, 2018 - 1:33
  13. maria cristina venturi

    Veritàtis splendor vincit. Non e’ un caso che Benedetto l’ abbia citata nella lettera questa enciclica di San Giovanni Paolo II , cosi’ attaccata da quei teologi che oggi firmano i volumetti alla teologia di Papa Francesco.
    e non e’ un caso che abbiano censurato proprio questo paragrafo della lettera.
    Ma la Verità’ viene ßempre alla luce e alla fine vince !

    18 Marzo, 2018 - 8:31
  14. maria cristina venturi

    Secondo me Benedetto citando la Veritatis Splendor ha voluto chiarire che un conto e’ aver promesso sottomissione ed ossequio al papa regnante, un conto e’parlare di continuita’spirituale e cercare con buona volonta’ di tenere insieme una Chiesa ormai divisa , un altro conto e’rinnegare il passato, rinnegare l’insegnamento morale di San Giovanni Paolo II e suo proprio, per dare la,benedizione al “nuovo corso”al cambio di paradigma auspicato da teologi come Kasper . Benedetto con onesta’teutonica ha messo I puntini sulle I: come dire non potete chiedere proprio a me questo: di fare la prefazione a libri del teologo Hunemann che ha attaccato GPII e la Veritatis Splendor
    Grande onesto Benedetto, veramente un umile operaio della Vigna del Signore.Pur nelle sue difficili condizioni non viene meno al suo dovere.

    18 Marzo, 2018 - 9:28
  15. Lorenzo Cuffini

    Vicenda Viganò, chiamiamola pure così.
    Letta la puntigliosa ricostruzione di Luigi, diciamo che è stata sbagliata nella idea, condotta malissimo nella gestione della comunicazione, finita nel peggiore dei modi.
    Il tutto per una baggianata di fondo.
    Ne escono tutti quanti con le ossa rotte.
    Si spera si facciano furbi per il futuro.

    18 Marzo, 2018 - 10:17
  16. Lorenzo Cuffini

    “Chiesa ormai divisa….” un par di ciufoli, Venturi.
    Questo resta nei tuoi voti.
    🙂

    18 Marzo, 2018 - 10:41
  17. Fabrizio Padula

    Leonardo,
    Però questa vicenda, oltre al disastro d’immagine, ha un merito involontario. Dopo 5 anni in cui da più parti si è cercato di negare l’evidenza, ha messo le cose in chiaro. Riguardo la continuità teologica…..e liturgica, aggiungo io, vedi caso Sarah.

    18 Marzo, 2018 - 11:22
  18. Victoria Boe

    Va bene fare il panegirico del Papa emerito, ma metterlo sugli altari come fa la Venturi mi sembra un po’ troppo, per la verità.
    Se poi tutto ciò avviene, come sembra, per rimarcare la presunta distanza fra il Papa attuale e quello precedente, e per parlare di “una Chiesa ormai divisa”, allora devo far notare che tutto questo discorso ha preso una deriva assai brutta.
    Meno male che la maggior parte dei fedeli, persone semplici, non sa di queste incredibili vicende.
    La cosiddetta “divisione” non ha bisogno di essere pubblicizzata tramite organi di stampa e col sommo gaudio di chi vuole a tutti i costi che una divisione ci sia.
    Si sta parlando troppo, a mio avviso, di questa lettera di Ratzinger, e con interpretazioni che vanno, intenzionalmente, nella direzione sbagliata, che è poi quella che contraddice, per paradosso, la “continuità interiore” di cui ha parlato il Papa emerito.

    18 Marzo, 2018 - 11:57
  19. maria cristina venturi

    ” Meno male che la maggior parte dei fedeli, persone semplici, non sa di queste incredibili vicende”
    L’ incredibile e’ che oggi nella Chiesa di Bergoglio c’ e’ chi si augura che i fedeli , persone semplici, rimangano del tutto all’ oscuro di maneggi, frodi, falsificazioni, e dormano nel sonno beato della ragione, convinti che tutto vada nel migliore dei modi possibili . Ma , L’ informazione oggi non piu’ solo nelle mani dei grandi media e del pensiero dominante. Farete sempre più’ fatica nel futuro a tenere i “semplici” fedeli all’ oscuro di tutto ciò’ che si trama dietro la maschera della ” chiesa della misericordia” .
    Sara’ sempre più’ difficile salvare le apparenze.

    18 Marzo, 2018 - 13:25
  20. Leopoldo Calò

    La lettera del papa emerito non poteva essere più chiara. La continuità è solo interiore e lui non ha il tempo di leggere gli undici “piccoli volumi” (non mi dite che si riferisce solo alle dimensioni). Praticamente non ha tempo da perdere. La pietrata a Hunermann, chi sia sia, è micidiale. Francesco o chi per lui dovrebbe smettere di cercare legittimazione nel papa emerito, che si è dimesso, non è più il papa regnante e non ha più voce in capitolo nella guida della Chiesa.
    La discontinuità rispetto ai papi precedenti c’è: nelle parole, nei gesti, nella vita che il papa attuale conduce.

    18 Marzo, 2018 - 13:33
  21. Lorenzo Cuffini

    🙂
    uuuuuuu, come gongola Venturi, in questa aura di GOMPLOTTO che le piace tanto, ma tanto, ma tanto.
    (E ridaje con sto ” voi” : “farete sempre più fatica…”. Voi, chi?)

    18 Marzo, 2018 - 13:33
  22. maria cristina venturi

    Divertente poi quel considerare ” persone semplici ” i fedeli, quasi si pensasse che non sono in grado di giudicare e di farsi una propria idea , ma debbano essere tenuti all’ oscuro ” per il loro bene” . Quanto paternalismo, quanta falsa misericordia!

    18 Marzo, 2018 - 13:35
  23. Andrea Salvi

    Farete? Chi?

    18 Marzo, 2018 - 13:40
  24. Federico Benedetti

    Condivido le riflessioni di Maria Cristina.

    18 Marzo, 2018 - 14:24
  25. Victoria Boe

    “Farete” chi? Signora, so bene che lei vorrebbe una Chiesa divisa, e proprio i cattolici alla sua maniera la dividono. Nessun dubbio su questo. Ma le sue speranze andranno deluse.
    Le divisioni sono opera del diavolo.
    La gente comune ama Francesco e se ne infischia altamente delle gerarchie ecclesiastiche e dei media in generale.
    Ai più interessa che colui che guida la Chiesa vada fattivamente alla sequela del Cristo, senza apparati e senza indottrinamenti puramente teorici. Per questo il Papa attuale ha grande consenso, e molti tradizionalisti ne sono sconvolti.
    Figuriamoci i lefebvriani come lei, Venturi.
    I cattolici alla sua maniera non hanno capito niente di Gesù Cristo, amano la Chiesa e la dottrina più che Dio e Gesù Cristo e rifuggono dalla “misericordia” come il diavolo dall’acqua santa.
    I cattolici come lei, signora Venturi, sono dei cristiani non credibili e perciò non hanno futuro.

    18 Marzo, 2018 - 14:24
  26. Lorenzo Cuffini

    Confermo: stamattina a Messa, ho fatto rapido ma consistente sondaggio sulla questione, per ” avere il polso ” dei fedeli. Sono cascati tutti dal pero, (salvo un lettore di Accattoli che ha fatto outing e che era preparatissimo.)
    Quelli che, incuriositi, mi hanno chiesto di che si trattasse, hanno fatto una certa fatica a seguire il corso dei fatti; e, chi ce l’ha fatta, mi ha guardato molto “deluso” dalla loro consistenza.
    Ed erano tutte persone certamente meno “semplici” di me.
    Morale: viva il cielo, COME SEMPRE la vita della Chiesa nelle parrocchie , e pure il suo cuore, è molto lontana dalle beghe, dalle manovre, dalle cordate e dai giochi vari della curia: che sia quella del papa, o quella dell’ex papa( che anche lui, per la prima volta, non ci fa proprio una onorevolissima figura).

    Una precisazione per la trionfante (oggi) Venturi, che parla di chi “vuole tenere all’ oscuro di tutto ciò’ che si trama dietro la maschera della ” chiesa della misericordia” . Evidentemente non solo ha scordato 2000 anni di storia della Chiesa , dove le trame all’oscuro sono sempre state pane quotidiano; ma anche gli ultimi anni, con gli ultimi pontificati prima di questo:Ratzinger che si vedeva sfilare via da sotto il naso documenti poi spifferati in giro, e Wojtyla che era sotto microspie in ogni ambiente di vita e di lavoro….
    Deve essere la sindrome di Papalla che la affligge.
    🙂

    18 Marzo, 2018 - 14:30
  27. Victoria Boe

    ” La pietrata a Hunermann, chi sia sia, è micidiale….”

    Non conosco questo Hunermann, ma leggendo l’intervista linkata da Andrea Salvi mi è sembrato un uomo di buon senso e ho trovato condivisibile quel che ha detto.
    Di più non potrei dire.

    18 Marzo, 2018 - 14:31
  28. alphiton

    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt201803/180318grillo.pdf

    Riporto anche qui il link all’articolo del teologi Andrea Grillo sulla questione, che esprime considerazioni a mio modo assolutamente condivisibili. L’unico che ne esce bene in questa vicenda è Papa Francesco, mentre l’emerito si lascia andare a considerazioni poco benevole nei confronti di chi ne aveva legittimamente criticato l’operato con argomenti, mi permetto di annotare, un po’ più convincenti e di merito rispetto a quelli usati dai detrattori di Bergoglio. D’altronde chi fa della critica a Francesco il pane quotidiano ammetterà che essa fosse possibile nei confronti dei suoi due predecessori? Con la piccola differenza che prima i critici venivano “silenziati” e messi all’angolo, ora invece possono esprimere la loro opinione, spesso al limite dell’insulto personale, liberamente.
    Quanto a “questo” Hünermann è uno di massimi teologi cattolici tedeschi (in Germania la teologia è disciplina un po’ più seria di quanto non lo sia in Italia). Il sito della Queriniana ne sintetizza così il curriculum:

    Nato a Berlino nel 1929, ha svolto studi di filosofia e teologia a Roma, München e Freiburg i. Br. Ordinato sacerdote nel 1955, ha conseguito il dottorato in teologia nel 1958. Dal 1971 ha insegnato dogmatica cattolica nella Facoltà di teologia di Münster; dal 1982 è stato docente di dogmatica cattolica nella Facoltà di teologia di Tübingen; periodicamente ha tenuto dei corsi anche in America latina e negli Stati Uniti. Dal 1997 è docente emerito. È presidente onorario dell’Associazione europea di teologia cattolica, che ha contribuito a fondare.

    Fra le sue moltissime pubblicazioni, segnaliamo: Offenbarung Gottes in der Zeit. Prolegomena zur Christologie, Münster 1989; Papstamt und Ökumene. Zum Petrusdienst an der Einheit aller Getauften, Regensburg 1997 [trad. it., Papato ed ecumenismo. Il ministero petrino al servizio dell’unità, EDB, Bologna 1999]; Dogmatische Prinzipienlehre. Glaube – Überlieferung – Theologie als Sprach- und Wahrheitsgeschehen, Münster 2003. Ha inoltre curato la 40a edizione dell’Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum e del commentario del Vaticano II apparso per i tipi di Herder.

    Alberto Farina

    18 Marzo, 2018 - 14:36
  29. Victoria Boe

    Il fatto è, come sempre accade, che anche fra i teologi quando accanto ad uno ritenuto “grande” ne compare uno altrettanto o magari più “grande”, possono sorgere le invidiuzze nere che disturbano il primo e danno adito a contrapposizioni prive di sostanza. E tuttavia non prive di conseguenze.

    18 Marzo, 2018 - 16:16
  30. maria cristina venturi

    Caro Cuffini,
    Lungi dall’essere essere trionfante ho gia’ detto che questa vicenda gravissima lascia amareggiati e disgustati. Tutti. Gli unici ad usare toni allegri e superficiali” su questo blog siete tu e Victoria Boe, che vi schierate costantemente e senza alcuna logica contro tutte le obiezioni e le critiche , senza mai rispondere sul merito ,voi vi ßentite superiori, voi disprezzate i tradizionalisti, voi sapete quale e’ il “polso” dei fedeli semplici, voi siete parrocchiani modello, catechisti modello, .
    Anche di fronte a questa vicenda cosi’ devastante e che lascia tutti attoniti ed amareggiati, per voi va tutto bene madama la marchesa. Allegria!
    Io non so che sindrome adesso ti inventerai per etichettarmi credendo cosi’ di avermi tacitato : senza neppure capire quanto sia offensivo parlare di sindrome
    Non posso che darti un consiglio quello che dava L’ Oracolo di Delfi: Conosci te stesso.
    Conosci te stesso e non avrai più’ voglia di offendere gli altri.
    Buona domenica e buona quaresima a tutti.

    18 Marzo, 2018 - 17:15
  31. B_Rat

    @alphiton, @Victoria Boe,
    mi pare che il dettaglio fondamentale che vi sfugge sia che la lettera era RISERVATA, ergo Benedetto ha pensato di potersi esprimere con franchezza. L’operazione di Viganò di divulgarla censurata è stata vergognosa e dannosa per la Chiesa, e mi unisco a chi ne vorrebbe le dimissioni.

    Quanto al rapporto di Benedetto col teologo in questione, mi pare molto più facile fidarsi della sua valutazione che delle vostre insinuazioni per sentito dire.

    18 Marzo, 2018 - 17:21
  32. alphiton

    Vorrebbe spiegarmi, egregio B_Rat (ma non è una regola di questo blog di firmarsi con nome e cognome?), quali mie parole sono “insinuazioni per sentito dire?”

    Alberto Farina

    18 Marzo, 2018 - 18:05
  33. Lorenzo Cuffini

    Beh, Venturi, che dire: se ” sindrome di Papalla” ( cioe’ far finta di vivere su un altro mondo ) lo consideri un insulto offensivo, siamo messi male.

    18 Marzo, 2018 - 18:07
  34. Lorenzo Cuffini

    Per il resto : superiori a chi?
    Ho fior di amici tradizionalisti, come amano autodefinirsi: basta che non cerchino di catechizzarmi ogni minuto, come io non faccio con loro.
    Non ho nessun polso: era una esporessione gergale, no? ho chiesto per i banchi comunissimi di una comunissima parrocchia, la mia, in una comunissima domenica. Lo puo’ fare chiunque a cui giri per la birignoccola.
    Mai detto una volta di essere parrocchiano modello, anche perché non lo sono affatto.
    Mai stato catechista in vita mia, né mai lo ho affermato.
    Quanto a questa vicenda, non va niente bene madama la marchesa. E l’ho pure scritto chiaramente: ” è stata sbagliata nella idea, condotta malissimo nella gestione della comunicazione, finita nel peggiore dei modi.
    Il tutto per una baggianata di fondo.
    Ne escono tutti quanti con le ossa rotte.
    Si spera si facciano furbi per il futuro.”
    Cosa che confermo.

    18 Marzo, 2018 - 18:13
  35. Luigi Accattoli

    A B_Rat delle 17.21. Benvenuto nel blog, ma qui – come segnalato da Alberto Farina – vige la regola della firma con nome e cognome. Ho autorizzato il tuo commento dall’autobus, dove non potevo digitare questa richiesta. Ma ora sono su una panchina e ti chiedo la cortesia di inviare un nuovo messaggio con firma completa al termine del testo, o con nuova denominazione. Se accetterai questa regola, potrai essere tra noi e godere delle nostre dispute eleganti. Immagino che difficilmente potrai rinunciare a questa possibilità.

    18 Marzo, 2018 - 18:36
  36. Fabrizio Padula

    “L’unico che ne esce bene in questa vicenda è Papa Francesco”.
    Allucinante…..
    Questo volere riportare ossessivamente la realtà ai propri schemi mentali francamente mi fa paura.

    18 Marzo, 2018 - 19:03
  37. Andrea Salvi

    Papa Francesco non ne esce ne’ bene ne’ male. La parte che hanno fatto i suoi collaboratori e’ responsabilità loro, anche se Francesco ne avrà sofferto, come sempre si soffre quando qualcuno di propria fiducia combina pasticci (chiamiamoli eufemisticamente così).

    18 Marzo, 2018 - 19:27
  38. Amigoni p. Luigi

    Anno sesto di Francesco

    Non c’è dubbio che in tutta questa (brutta) vicenda c’è stata larga autoreferenzialità (compresi la LEV e il curatore della collana).
    L’unico rimasto fuori – illeso e all’oscuro – è il papa.
    Dominus conservet eum.

    18 Marzo, 2018 - 19:35
  39. Federico Benedetti

    Condivido commento di Fabrizio Padula: allucinante, preoccupante e lontano da una posizione autenticamente cristiana, che DEVE essere orientata alla verità.

    18 Marzo, 2018 - 19:36
  40. Beppe Zezza

    Io penso, invece, che papa Francesco sia stato danneggiato da questa vicenda.
    Un collaboratore , da lui nominato a capo della Comunicazione a seguito anche di una riforma del settore – se non ricordo male – fa una gran brutta figura nel presentare come un endorsement del papa emerito quello che invece non lo è affatto.
    Se lo ha fatto è perché riteneva utile, se non addirittura necessario, un simile endorsement.
    Un endorsement che si riveli un falso danneggia colui che ne avrebbe dovuto essere il beneficiario

    18 Marzo, 2018 - 20:35
  41. Fabrizio Padula

    Beh,
    Che ne fosse all’oscuro lunedì è probabile. Forse anche martedì.
    Ma che sia rimasto all’oscuro di tutto e non abbia chiesto spiegazioni mercoledi, giovedi e venerdi (quando il caso stava montando) faccio più fatica a crederlo.

    Comunque per me basta così, la conversazione sta diventando surreale. Mancano i presupposti minimi di obiettività e immagino che tutti abbiamo di meglio da fare.

    18 Marzo, 2018 - 20:53
  42. Clodine-Claudia Leo

    Condivido Padula, e rafforzo quanto espresso da Federico.

    Non è dalla Verità neppure il messaggio che si vorrebbe lasciar intendere: la continuità spirituale, impossibile tra Bergoglio e Ratzinger per motivi contingenti, strutturali, essendo il primo gesuita allo stato puro, che non ha mai nascosto la sua libertà di pensiero imbarazzante per certi aspetti, lasciando intendere -e neppure troppo velatamente- di credere in una entità universale, un Dio non cattolico che tutto abbraccia e sappiamo quanto questo piaccia alle lobby, compresa quella massonica, e quanto faccia presa sulla pancia della gente in un momento storico intriso di relativismo. Quel suo atteggiarsi a Parroco di provincia ( con il dovuto rispetto) che tutti vorrebbero avere, per veicolare simpatia,sequela, ma insufficiente. Alle lunghe, se manca la sostanza il terreno frana sotto i piedi e il presente scivolone lo conferma .

    La differenza tra i due è netta,profonda: Ratzinger ha una diversa idea di Chiesa, l’intero suo iter lo attesta senza alcuna possibilità di fraintendimento: mai discontinuo nella sua posizione dottrinaria da Sant’Uffizio prima e da Papa poi. Ha pagato la sua coerenza, la sua onestà materiale ed intellettuale.
    Bergoglio ha tracciato la linea del suo pontificato: intriso di quel populismo demagogico sudamericano non sempre, e non a tutti, gradito, come tale potrebbe risultare quel suo certo modo di comunicare, di apparire, forse per ottenere consensi da qual laicato che pesa nel consesso politico.

    Si dice anche che tra i due ci sia continuità ecclesiale: non è vero. Dov’è la gradualità che li vorrebbe appaiati: si passa quasi dalla sedia gestatoria al pony express.Dove le certezze della sua liturgia, del rispetto della sacralità della funzione papale che Ratzinger, seppur con i suoi cedimenti fisici assicurava. La Chiesa rischia di scivolare e un poco alla volta si va spaccando. Benedetto nella sua linearità, coerenza, in forza della sua immensa spiritualità e scienza la teneva unita. Dava fastidio, e lo si è visto chiaramente.

    18 Marzo, 2018 - 21:09
  43. Clodine-Claudia Leo

    Leggo solo ora tutti i commenti di Cristina Venturi e Zezza: condivido e sottoscrivo!

    18 Marzo, 2018 - 21:16
  44. Lorenzo Cuffini

    Toh guarda, Floris Leo , infischiandosene al solito della sua manifesta nullità che ci accomuna, balza tanto per cambiare in cattedra e timbra a casaccio una serie i giudizi su due papi insieme,
    E’ più forte di lei, un ce la fa a resistere.
    Dunque, spara sul suo papa attuale, di cui dice cose varie in libertà, e senza il minimo cotrutto né fondamento, come è solita fare, e sul suo precedente, cui da bellamente del bugiardo, spiegandogli la rava e la fava di come NON possa esserci la continuità che Benedetto ha voluto , nonostante i sassolini vari tolti dalla sacra pantofola, metter nero su bianco.
    Tremate, papi, tremate: le pulci boriose son tornate!!!

    18 Marzo, 2018 - 21:38
  45. Amigoni p. Luigi

    Rif. 20.53

    Nessuno immagina – spero – che il papa prendesse la parola a metà settimana e
    magari commentasse la lettera di Ratzinger.

    Di continuità interiore dei due pontificati ha parlato Benedetto. Se “interiore” abbia senso ironico o significhi dottrinale o pastorale non saprei dire.
    Il blog ha più di un esegeta che gode di infallibilità riflessa benedettiana.

    18 Marzo, 2018 - 21:44
  46. Leonardo Lugaresi

    Caro Luigi,
    forse si potrebbe dire che tra i due papi c’è anche una continuità “esteriore”: entrambi non hanno la mano felice nella scelta dei collaboratori. I molti tifosi di Bergoglio che sono qui da te saranno però felici di riconoscere che lui ce l’ha infelicissima, tanto da battere persino il suo predecessore.

    Quanto alla presente circostanza, attendiamo fiduciosi le doverose dimissioni di mons. Viganò. Se non dovessero arrivare, vorrebbe dire che a papa Bergoglio piacciono proprio così gli aiutanti.

    18 Marzo, 2018 - 22:14
  47. Andrea Salvi

    Papa Benedetto si è tenuto tanti collaboratori in curia che non gli piacevano

    18 Marzo, 2018 - 22:34
  48. Lorenzo Cuffini

    Se è per questo, Amigoni, il blog ha anche più di un esegeta che gode di infallibilità riflessa “padrepìana”.

    18 Marzo, 2018 - 23:05
  49. Fabrizio Padula

    Rif 21:44
    Padre Luigi, il suo argomentare al limite del disonesto conferma che manca una base di obiettività comune per proseguire la discussione. Siccome però mi tira in ballo devo spendere un ulteriore e ultimo chiarimento.

    Nel mio intervento delle 20:53, commentando una sua definizione “illeso e all’oscuro”, dicevo che mi risultava difficile credere che mercoledì, giovedì e venerdì il Papa fosse rimasto all’oscuro del casino che stava succedendo.
    Non ho mai scritto che avrei voluto un commento del Papa in prima persona. Certamente mi aspettavo che il Papa chiedesse alla sua Segreteria per la comunicazione di fare chiarezza, ben prima di Sabato pomeriggio. In questo senso anche la definizione di “illeso” mi pare debole.
    Chiaro, ora ?

    18 Marzo, 2018 - 23:32
  50. Victoria Boe

    Considero questo dibattito non tanto “surreale” quanto penoso. Proprio molto spiacevole.
    Ho avuto modo di vedere prese di posizione di incredibile stupidità.
    La Venturi mi chiama in causa parlando di “allegria e superficialità” da parte mia, aggiungendo una serie di fesserie senza eguali.
    Forse vorrebbe vedermi addolorata e infuriata, mentre non lo sono affatto. Mi trovo del tutto d’accordo, infatti, con Andrea Grillo quando scrive queste parole:”In tal modo si è entrati in un tunnel di parole doppiamente ingiuste: verso l’autore del testo e verso gli autori dei libri. Anche in questo caso, molto meglio sarebbe stata che la consegna del silenzio, pur venuta meno da parte di J. Ratzinger, tentato dalla richiesta, fosse almeno garantita dai committenti. Dove poteva esserci il silenzio, si sono preferite parole ingiuste e imprudenti.”
    Poi un tal B_Rat non meglio identificato vorrebbe convincermi che giuste sarebbero le dimissioni del Viganò, ed io non posso che replicare che la questione non mi interessa più di tanto, per cui faccia il Papa in carica quel che vuole. Non la considero, questa, una faccenda essenziale né particolarmente dannosa, fra i tanti danni veri che già ci sono, per la Chiesa. Questa è la mia opinione, e questa resta.

    18 Marzo, 2018 - 23:59
  51. Victoria Boe

    Montare un caso su questo fatto mi sembra eccessivo: l’ennesimo pretesto sciocco, anzi cattivo, per dare addosso a questo papato.
    Trovo ridicole, pretestuose e infantili come sempre le reciproche condivisioni plaudenti di certi frequentatori del blog che si affrettano a condividere solo quei commenti che servono a incensare un Papa e a condannare, sempre e comunque, l’altro, il suo successore. La qual cosa è davvero priva di obiettività.
    Trovo inoltre del tutto fuori luogo l’ennesimo confronto fra i due papi fatto da una signora che vergognosamente mostra di non avere un minimo di sensibilità e molta grettezza nel prendere a pretesto, con la solita supponenza, questa vicenda per svuotare il vaso, anzi il vagone, delle sue solite scemenze sull’attuale pontificato.
    Ma davvero si può pensare che una vicenda come questa debba necessariamente turbare i sonni di certi zelanti cattolici che non vedono l’ora di focalizzare l’attenzione su ciò che potrebbe offrire l’ennesimo pretesto per colpire il Papa?

    19 Marzo, 2018 - 0:01
  52. Lorenzo Cuffini

    Rif. 23.32

    “Padre Luigi, il suo argomentare al limite del disonesto …..”
    Al limite del disonesto?!

    19 Marzo, 2018 - 7:58
  53. Fabrizio Padula

    Beh,
    non avendo argomenti con cui replicare al mio intervento delle 20:53, mi ha messo in bocca una cosa che con tutta evidenza non avevo detto, facendomi passare per ingenuo.
    E’ un metodo non onesto di dialogare. Quindi, se “disonesto” è troppo forte, sostituiamolo con “non onesto”.

    19 Marzo, 2018 - 8:33
  54. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.33 – Scuse

    Non intendevo “mettere sulla bocca” una cosa mai detta.
    Mi scuso se, mea culpa, ho dato questa impressione.

    19 Marzo, 2018 - 9:04
  55. Beppe Zezza

    “molto meglio sarebbe stata che la consegna del silenzio, pur venuta meno da parte di J. Ratzinger, tentato dalla richiesta,”
    Critica ingenerosa a J Ratzinger. La sola alternativa a scrivere “riservata personale” a una risposta era quella di non rispondere affatto, cosa se non altro di maleducazione e di mancanza di rispetto.
    Forse che la promessa fatta di “stare in silenzio” fatta dal Papa emerito doveva essere da lui interpretata come la consegna del silenzio al modo dei trappisti?

    19 Marzo, 2018 - 9:57
  56. Fabrizio Padula

    rif. 9:04.
    Grazie. Le scuse sono cosa rara. Apprezzo sinceramente.

    19 Marzo, 2018 - 11:15

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