Papa: “consegnare alla giustizia gli accusati”

“Nel pomeriggio, presso la nunziatura apostolica di Londra, il Papa ha incontrato un gruppo di persone vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero. Benedetto XVI si è commosso ascoltando le storie delle vittime e ha espresso profondo dolore e vergogna per le sofferenze loro e delle loro famiglie. Ha pregato con loro e ha assicurato che la Chiesa Cattolica, mentre continua a mettere in atto misure efficaci per la protezione dei giovani, sta facendo tutto il possibile per verificare le accuse, per collaborare con le autorità civili e per consegnare alla giustizia il clero e i religiosi accusati di questi gravi crimini. Come in altre occasioni, ha pregato affinché tutte le vittime di abusi possano sperimentare guarigione e riconciliazione e riescano a superare la propria angoscia passata e presente con serenità e nuova speranza per il futuro”: è la prima volta che un comunicato della Sala Stampa vaticana usa le parole “consegnare alla giustizia”. Il concetto era stato affermato più volte, a partire da Sydney nel luglio del 2008. Ma questa espressione tagliente, che io condivido, arriva oggi. La sollecitavo – nel mio piccolo – con un post del 13 dicembre 2009. [Segue nel primo commento]

19 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Benedetto aveva parlato così stamane degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti, durante la celebrazione nella cattedrale di Westminster: “Qui penso anche alle immense sofferenze causate dall’abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri. Esprimo soprattutto il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite. Riconosco anche, con voi, la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani. Esprimo la mia gratitudine per gli sforzi fatti per affrontare questo problema responsabilmente, e chiedo a tutti voi di mostrare la vostra sollecitudine per le vittime e la solidarietà verso i vostri sacerdoti“.

    18 Settembre, 2010 - 17:56
  2. fiorenza

    “Non vi può essere separazione tra ciò che crediamo ed il modo in cui viviamo la nostra esistenza”, ha detto stasera alla veglia di preparazione alla beatificazione di Newman (che io attendo con grande giubilo).
    “Non vi può essere separazione tra…” : anche questa è “una espressione tagliente, che io condivido”, così come condivido ogni parola che esce dalla bocca di quest’ uomo davvero Benedetto.

    18 Settembre, 2010 - 21:49
  3. Marco

    Speriamo si passi in fretta dalle parole ai fatti.
    I pedofili hanno bisogno di cure oltre che di giusta condanna. Non sono bestie o demoni e spesso hanno subito la stessa violenza che perpetrano. Giusto sporgere denunzia alle autorità giudiziarie laiche oltre che a quelle ecclesiastiche dinanzi ad un reato di pedofilia.
    Il fatto però che esista una percentuale di preti che cadono in questo abominevole reato e peccato non cancella tutto il bene che la Chiesa fa a donne e uomini nel Mondo intero.

    18 Settembre, 2010 - 22:43
  4. marta09

    Fermo restando la mostruosità (che comunque esiste anche nel mondo secolare), la giustizia, il dolore che causa altro dolore, il senso di dissacrazione che tutti noi avvertiamo non mi pare giusto cavalcare l’onda per dire che la Chiesa è … bé si dice un po’ di tutto.
    Chissà. forse tra il numero di pedofili (ed altro) rispetto al ai numeri di tutta la Chiesa di redenti, c’è una percentuale di 1 su 12 … la stessa percentuale degli c’è stata tra i discepoli di Gesù.

    Non per questo la Chiesa ha smesso di esistere, non per questo se n’è lavata le mani, ma ha continuato a camminare e a generare.
    Personalmente sono ho un po’ il carattere petrino in queste situazioni e tendo fortemente a “sfoderare la spada” … ma mi metterei dalla stessa parte.

    Proprio oggi siamo chiamati a pregare per questi (pre)potenti con la lettera a Timoteo che verrà letta nelle nostre chiese, ma anche le altre letture ci ammoniscono e dipingono una situazione che non è affatto del passato.

    Buona domenica a tutti.

    19 Settembre, 2010 - 4:58
  5. discepolo

    Il Papa ha detto ieri sera ad Hyde Park queste straordinarie parole
    “il prezzo da pagare oggi per essere fedeli al Vangelo non è quello di essere
    impiccati affogati o squartati ma di essere additati come irrilevanti, essere
    ridicolizzati”
    Mi sembra che rispondano perfettamente alle nostre riflessioni su questo blog “è più difficile essere cristiani oggi che 50 anni fa?”
    Certo noi oggi , in italia, non rischiamo la vita come i tanti martiri cristiani in Turchia o in pakistan o in Sudan, ma rischiamo qualcosa che ci sta molto a cuore, il nostro amor proprio, la nostra vanità, il nostro “prestigio” sociale.
    essere cristiani oggi è rischiare di essere ridicoli e irrilevanti agli occhi dei più, magari anche agli occhi di familiari, amici, colleghi , agli occhi di chi ci sta accanto!
    Come è vero! E come è difficile da SOPPORTARE!
    MC

    19 Settembre, 2010 - 7:05
  6. discepolo

    Qui potete trovare il testo integrale del discorso del Papa ad Hyde Park:

    http://www.paolorodari.com

    19 Settembre, 2010 - 7:14
  7. fiorenza

    Per due volte, in quel testo pronunciato ieri sera, il Papa ha citato la “luce gentile” della grande preghiera di Newman (“Lead, kindly Light”). Quante volte ho trovato pace recitandola!

    “Guidami, luce gentile, tra la tenebra,
    guidami tu!
    Nera è la notte, lontana la casa: guidami tu!”

    “Amavo scegliere la mia strada;
    ma ora guidami tu!”

    “Sempre mi benedisse la tua potenza
    ancor oggi mi guiderà
    per paludi e brughiere, per monti e torrenti,
    finché svanisca la notte
    e…”

    19 Settembre, 2010 - 7:42
  8. fiorenza

    Ho appena finito di seguire la “diretta” da Birmingham.
    Caro Beato John Henry Newman, prega per noi.

    19 Settembre, 2010 - 11:39
  9. roberto 55

    Stamane, alla Funzione delle 11, nella Chiesa Parrocchiale del mio paese, il nostro Don Antonio ci ha invitato, all’atto delle “intenzioni di preghiera”, a pregare anche per il nostro Papa, impegnato – come sottolineava Don Antonio – in questo viaggio nel Regno Unito così “importante e difficile”.

    Buona domenica pomeriggio a tutti !

    Roberto 55

    19 Settembre, 2010 - 13:26
  10. discepolo

    Un giornale inglese, l’Indipendent , ha fatto un sondaggio fra i cattolici inglesi
    e sostiene che l’84% di loro sono favorevoli all’aborto. Grosso titolo del giornale:” I cattolici inglesi al Papa: hai torto!” (You are wrong!)
    suppongo che nel futuro la verità su quello che è giusto o non giusto fare sarà stabilita da un sondaggio : la maggioranza vince! quello che è bene e quello che è male lo deciderà la maggioranza. Non ci sarà più bisogno di
    un codice morale. basterà una democratica votazione. Eutanasia ? quanti a favore? quanti contro? aggiudicato… e così su ogni altra questione…

    MC

    19 Settembre, 2010 - 14:00
  11. Dell’Omelia di oggi di papa Benedetto XVI questo passaggio merità, a mio parere, molta riflessione:

    “Ed in verità, quale meta migliore potrebbero proporsi gli insegnanti di religione se non quel famoso appello del Beato John Henry per un laicato intelligente e ben istruito: “Voglio un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere” (The Present Position of Catholics in England, IX, 390). Oggi quando l’autore di queste parole viene innalzato sugli altari, prego che, mediante la sua intercessione ed il suo esempio, quanti sono impegnati nel compito dell’insegnamento e della catechesi siano ispirati ad un più grande sforzo dalla sua visione, che così chiaramente pone davanti a noi.”

    19 Settembre, 2010 - 14:04
  12. discepolo

    E guardate che non stiamo parlando di un codice civile laico, per esempio un codice di leggi di un paese, dove il principio della democraticità sarebbe sacrosanto
    no ,stiamo dicendo che siccome la maggioranza dei cattolici su una questione morale la pensa diversamente dal papa la conseguenza ( automatica )è :il Papa ha torto, noi perchè siamo la maggioranza abbiamo ragione!
    questo modo di porre le questioni , se si rivelerà vincente, avrà una portata epocale. Non più verità. ma il predominio dell’ Opinione sulla verità . Io la penso così, in tanti la pensiamo così, quindi è giusto così!
    non riuscite a cogliere l’enorme, rivoluzionaria portata filosofica di tutto ciò?
    ( povero Platone, si rivolterà nella tomba !)
    MC

    19 Settembre, 2010 - 14:08
  13. Nino

    BXVI
    -“Grazie Inghilterra”. Poi, a sorpresa e prima dell’omelia, Ratzinger si è rivolto ai fedeli “da tedesco” per lodare l’eroica lotta degli inglesi contro il nazismo nel giorno del 70° anniversario della “Battaglia d’Inghilterra”. “Per me, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania, è profondamente commovente essere qui con voi in tale occasione, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna. Il mio pensiero va in particolare alla vicina Coventry, che ebbe a soffrire un così pesante bombardamento e una grave perdita di vite umane nel novembre del 1940”. “Settant’anni dopo – prosegue il papa tedesco – ricordiamo con vergogna e orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé al suo destarsi. E rinnoviamo il nostro proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti”.

    -Pedofilia , il Papa vede le vittime: “ Avete sofferto come i martiri”

    Plaudo a queste inequivocabili dichiarazioni che a mio avviso segnano positivamente la difficilissima visita in Inghilterra.

    Le conseguenze di queste due affermazioni pubbliche comportano azioni conseguenti e improcrastinabili con il mondo ebraico.

    Sulla pedofilia, si va bene la denuncia alle autorità della giustizia civile istituzionali con il risarcimento alle vittime accertate e le condanne ai colpevoli.

    Ma i preti colpevoli devono essere assistiti da esperti in grado di recuperarli alla dignità umana e non lasciati alla deriva.

    Più in generale tutti i sacerdoti dovrebbero poter contare sul sostegno di esperti delle varie discipline medico-sociali in grado di aiutarli a superare i problemi di solitudine, del calo della motivazione e dei tanti altri condizionamenti psicologici derivanti dalle devianze del secolarismo.

    Troppi sacerdoti , conosco e ho conosciuto con problemi del genere abbandonati a se stessi o al massimo rimandati a casa dai parenti per periodi più o meno lunghi di riposo.

    19 Settembre, 2010 - 14:16
  14. lycopodium

    Benedetto XVI 18.09.10 (Hyde Park):
    «Alla fine della vita, Newman avrebbe descritto il proprio lavoro come una lotta contro la tendenza crescente a considerare la religione come un fatto puramente privato e soggettivo, una questione di opinione personale.

    Qui vi è la prima lezione che possiamo apprendere dalla sua vita: ai nostri giorni, quando un relativismo intellettuale e morale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostra società, Newman ci rammenta che, quali uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per conoscere la verità, per trovare in essa la nostra definitiva libertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioni umane. In una parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo, che è Lui stesso “la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).

    L’esistenza di Newman, inoltre, ci insegna che la passione per la verità, per l’onestà intellettuale e per la conversione genuina comportano un grande prezzo da pagare.

    La verità che ci rende liberi non può essere trattenuta per noi stessi; esige la testimonianza, ha bisogno di essere udita, ed in fondo la sua potenza di convincere viene da essa stessa e non dall’umana eloquenza o dai ragionamenti nei quali può essere adagiata.

    Non lontano da qui, a Tyburn, un gran numero di nostri fratelli e sorelle morirono per la fede; la testimonianza della loro fedeltà sino alla fine fu ben più potente delle parole ispirate che molti di loro dissero prima di abbandonare ogni cosa al Signore.

    Nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia.

    E tuttavia la Chiesa non si può esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale verità salvifica, la sorgente della nostra felicità ultima come individui, e quale fondamento di una società giusta e umana»

    19 Settembre, 2010 - 15:22
  15. Un altro giornale inglese di stamani, il Daily Telegraph, invece, cambia totalmente le sue vedute su Papa Benedetto chiamandolo affettuosamente “tenero nonno” invece che “rottweiler” e pubblica un editoriale

    http://www.telegraph.co.uk/comment/8010108/Pope-visit-The-Pope-puts-religion-back-in-the-spotlight.html

    che spiega benissimo come e quanto Papa Benedetto abbia saputo entrare nella vita e nei cuori di molti inglesi, non solo con la “simpatia” di questi pochi giorni ma in maniera particolare facendo nascere in tante persone il desiderio di “pensare”.

    Non c’è che dire! questo Papa si fa amare ogni giorno di più e ci sorprende continuamente con tutto ciò che riesce ad ottenere pur vantando un carattere ed una personalità, a dir poco, riservati. Ma, come dire?, perchè sprecare due parole quando ne basta una sola per farsi comprendere?

    Grande viaggio apostolico e grandissimi risultati che matureranno anche negli anni a venire.

    19 Settembre, 2010 - 17:07
  16. Luigi Accattoli

    Rientro dal mio viaggio nelle Marche e da una conferenza e da una visita a parenti e leggo ora i commenti della giornata e vedo che il blog potrebbe andare avanti benissimo senza di me. Un grazie a tutti con gioia scossa e traboccante per l’armonia che ha caratterizzato i commenti di questa giornata.

    19 Settembre, 2010 - 20:21
  17. Syriacus

    ‘ LA mattina di lunedì 12 maggio (1879), il Padre Newman si recò al Palazzo della Pigna, residenza del Card. Howard, che gli aveva messo a disposizione il suo appartamento per ricevere il messo del Vaticano, latore del Biglietto con il quale il Cardinale Segretario di Stato lo informava che, nel Concistoro segreto da poco concluso, Sua Santità Leone XIII si era degnato di elevarlo al rango di Cardinale. Alle undici la sala era affollata di cattolici inglesi e americani, ecclesiastici e laici, come anche di molta nobiltà romana e dignitari della Chiesa, riuniti per l’occasione. Poco dopo mezzogiorno fu annunciato l’arrivo del messo della Concistoriale. Questi consegnò il Biglietto al Padre Newman, che, tolto il sigillo, lo diede a S.E. Mons. Clifford, Vescovo di Clifton, per la lettura ai presenti. Il messo informava quindi il nuovo Cardinale che Sua Santità lo avrebbe ricevuto il mattino seguente in Vaticano alle dieci, per il conferimento della Berretta, aggiungendo i consueti complimenti, ai quali egli rispose con quello che è passato alla storia come il “Biglietto Speech”. ‘

    “La ringrazio, Monsignore, per la participazione dell’alto onore che il Santo Padre si è degnato di conferire sulla mia umile persona (parole pronunciate da Newman in italiano) e se Le chiedo il permesso di continuare il mio discorso non nella Sua lingua così musicale, ma nella mia cara lingua materna, è perché in questa posso esprimere meglio ciò che sento all’annuncio che Lei mi ha comunicato.

    Vorrei anzitutto esprimere lo stupore e la profonda gratitudine che ho provato e che ancora provo per la magnanimità e l’amore del Santo Padre per avermi prescelto ad un onore così immenso. È stata davvero una grande sorpresa. Non mi era mai passato per la mente di esserne degno e mi è sembrato così in contrasto con le vicende della mia vita. Ho dovuto passare attraverso molte prove, ma avvicinandomi ormai alla fine di tutto, mi sentivo in pace. Tuttavia non è forse possibile che io sia vissuto tanti anni proprio per vedere questo giorno? Difficile anche pensare come avrei potuto affrontare una tale emozione se il Santo Padre non avesse compiuto un ulteriore gesto di magnanimità nei miei confronti, mostrando così un altro aspetto della sua natura piena di finezza e di bontà. Egli intuì il mio turbamento e volle spiegarmi le ragioni per cui mi aveva innalzato a tanto onore. Insieme a parole di incoraggiamento, mi disse che la sua decisione era un riconoscimento del mio zelo e del servizio che avevo reso per tanti anni alla Chiesa Cattolica; inoltre, egli era certo che i cattolici inglesi e perfino l’Inghilterra protestante si sarebbero rallegrati del fatto che io ricevessi un segno del suo favore. Dopo queste benevole parole di Sua Santità, sarei proprio stato insensibile e ingrato se avessi avuto ancora delle esitazioni.

    Questo egli ebbe la premura di dirmi, e che cosa potevo desiderare di più? Nella mia lunga vita ho commesso molti sbagli. Non ho nulla di quella sublime perfezione che si trova negli scritti dei santi, cioè l’assoluta mancanza di errori. Ma ciò che credo di poter dire riguardo tutto ciò che ho scritto è questo: la mia retta intenzione, l’assenza di scopi personali, il senso dell’obbedienza, la disponibilità ad essere corretto, il timore di sbagliare, il desiderio di servire la santa Chiesa, e, solo per misericordia divina, un certo successo. E mi compiaccio di poter aggiungere che fin dall’inizio mi sono opposto ad una grande sciagura. Per trenta, quaranta, cinquant’anni ho cercato di contrastare con tutte le mie forze lo spirito del liberalismo nella religione. Mai la santa Chiesa ha avuto maggiore necessità di qualcuno che vi si opponesse più di oggi, quando, ahimé! si tratta ormai di un errore che si estende come trappola mortale su tutta la terra; e nella presente occasione, così grande per me, quando è naturale che io estenda lo sguardo a tutto il mondo, alla santa Chiesa e al suo futuro, non sarà spero ritenuto inopportuno che io rinnovi quella condanna che già così spesso ho pronunciato.

    Il liberalismo in campo religioso è la dottrina secondo cui non c’è alcuna verità positiva nella religione, ma un credo vale quanto un altro, e questa è una convinzione che ogni giorno acquista più credito e forza. È contro qualunque riconoscimento di una religione come vera. Insegna che tutte devono essere tollerate, perché per tutte si tratta di una questione di opinioni. La religione rivelata non è una verità, ma un sentimento e una preferenza personale; non un fatto oggettivo o miracoloso; ed è un diritto di ciascun individuo farle dire tutto ciò che più colpisce la sua fantasia. La devozione non si fonda necessariamente sulla fede. Si possono frequentare le Chiese protestanti e le Chiese cattoliche, sedere alla mensa di entrambe e non appartenere a nessuna. Si può fraternizzare e avere pensieri e sentimenti spirituali in comune, senza nemmeno porsi il problema di una comune dottrina o sentirne l’esigenza. Poiché dunque la religione è una caratteristica così personale e una proprietà così privata, si deve assolutamente ignorarla nei rapporti tra le persone. Se anche uno cambiasse religione ogni mattina, a te che cosa dovrebbe importare? Indagare sulla religione di un altro non è meno indiscreto che indagare sulle sue risorse economiche o sulla sua vita familiare. La religione non è affatto un collante della società.

    Finora il potere civile è stato cristiano. Anche in Nazioni separate dalla Chiesa, come nella mia, quand’ero giovane valeva ancora il detto: “Il cristianesimo è la legge del Paese”. Ora questa struttura civile della società, che è stata creazione del cristianesimo, sta rigettando il cristianesimo. Il detto, e tanti altri che ne conseguivano, è scomparso o sta scomparendo, e per la fine del secolo, se Dio non interviene, sarà del tutto dimenticato. Finora si pensava che bastasse la religione con le sue sanzioni soprannaturali ad assicurare alla nostra popolazione la legge e l’ordine; ora filosofi e politici tendono a risolvere questo problema senza l’aiuto del cristianesimo. Al posto dell’autorità e dell’insegnamento della Chiesa, essi sostengono innanzitutto un’educazione totalmente secolarizzata, intesa a far capire ad ogni individuo che essere ordinato, laborioso e sobrio torna a suo personale vantaggio. Poi si forniscono i grandi principi che devono sostituire la religione e che le masse così educate dovrebbero seguire, le verità etiche fondamentali nel loro senso più ampio, la giustizia, la benevolenza, l’onestà, ecc; l’esperienza acquisita; e quelle leggi naturali che esistono e agiscono spontaneamente nella società e nelle cose sociali, sia fisiche che psicologiche, ad esempio, nel governo, nel commercio, nella finanza, nel campo sanitario e nei rapporti tra le Nazioni. Quanto alla religione, essa è un lusso privato, che uno può permettersi, se vuole, ma che ovviamente deve pagare, e che non può né imporre agli altri né infastidirli praticandola lui stesso.

    Le caratteristiche generali di questa grande apostasia sono identiche dovunque; ma nei particolari variano a seconda dei Paesi. Parlerò del mio Paese perché lo conosco meglio. Temo che essa avrà qui un grande seguito, anche se non si può immaginare come finirà. A prima vista si potrebbe pensare che gli Inglesi siano troppo religiosi per un modo di pensare che nel resto del continente europeo appare fondato sull’ateismo; ma la nostra disgrazia è che, nonostante, come altrove, conduca all’ateismo, qui esso non nasce necessariamente dall’ateismo. Occorre ricordare che le sette religiose, comparse in Inghilterra tre secoli fa e oggi così forti, si sono ferocemente opposte all’unione della Chiesa e dello Stato e vorrebbero la scristianizzazione della monarchia e di tutto il suo apparato, sostenendo che tale catastrofe renderebbe il cristianesimo più puro e più forte. Il principio del liberalismo, poi, ci è imposto dalle circostanze stesse. Consideriamo le conseguenze di tutte queste sette. Con tutta probabilità esse rappresentano la religione della metà della popolazione; e non dimentichiamo che il nostro governo è una democrazia. È come se, in una dozzina di persone prese a caso per la strada e che certamente hanno la loro quota di potere, si trovassero fino a sette religioni diverse. Ora come possono trovare unanimità di azione in campo locale o nazionale quando ciascuna si batte per il riconoscimento della propria denominazione religiosa? Ogni decisione sarebbe bloccata, a meno che l’argomento religione non venga del tutto ignorato. Non c’è altro da fare. E in terzo luogo, non dimentichiamo che nel pensiero liberale c’è molto di buono e di vero; basta citare, ad esempio, i principi di giustizia, onestà, sobrietà, autocontrollo, benevolenza che, come ho già notato, sono tra i suoi principi più proclamati e costituiscono leggi naturali della società. È solo quando ci accorgiamo che questo bell’elenco di principi è inteso a mettere da parte e cancellare completamente la religione, che ci troviamo costretti a condannare il liberalismo. Invero, non c’è mai stato un piano del Nemico così abilmente architettato e con più grandi possibilità di riuscita. E, di fatto, esso sta ampiamente raggiungendo i suoi scopi, attirando nei propri ranghi moltissimi uomini capaci, seri ed onesti, anziani stimati, dotati di lunga esperienza, e giovani di belle speranze.

    Ecco come stanno le cose in Inghilterra, ed è un bene che tutti ce ne rendiamo conto; ma non si pensi assolutamente che io ne sia spaventato. Certo ne sono dispiaciuto, perché penso possa nuocere a molte anime, ma non temo affatto che abbia la capacità di impedire la vittoria della Parola di Dio, della santa Chiesa, del nostro Re Onnipotente, il Leone della tribù di Giuda, il Fedele e il Verace, e del suo Vicario in terra. Troppe volte ormai il cristianesimo si è trovato in quello che sembrava essere un pericolo mortale; perché ora dobbiamo spaventarci di fronte a questa nuova prova. Questo è assolutamente certo; ciò che invece è incerto, e in queste grandi sfide solitamente lo è, e rappresenta solitamente una grande sorpresa per tutti, è il modo in cui di volta in volta la Provvidenza protegge e salva i suoi eletti. A volte il nemico si trasforma in amico, a volte viene spogliato della sua virulenza e aggressività, a volte cade a pezzi da solo, a volte infierisce quanto basta, a nostro vantaggio, poi scompare. Normalmente la Chiesa non deve far altro che continuare a fare ciò che deve fare, nella fiducia e nella pace, stare tranquilla e attendere la salvezza di Dio. “Gi umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace” (Ps 37,11).

    Mansueti hereditabunt terram,

    Et delectabuntur in multitudine pacis. ”

    ‘ (Questo discorso fu subito trasmesso dal corrispondente romano del giornale inglese The Times e uscì integralmente il giorno seguente nel suddetto giornale.) ‘

    http://www.newmanfriendsinternational.org/italian/?p=98

    20 Settembre, 2010 - 21:39
  18. Mabuhay

    SYRIACUS: Grazie tantissime e…un favore… Non riesco a trovare questo “biglietto speech” in versione inglese… Magari tu che sei piu’ pratico, mi potresti indicare il link? Grazie.

    Newman e’ un grande, una vera benedizione. Parla naturalmente come uomo del suo tempo; fa riflettere…ma anche lui adesso -penso- continuerebbe a cercare, a riflettere…perche’ non abbiamo ancora finito di capire Dio…e magari anche lui direbbe altre parole circa le altre religioni e circa l’atteggiamento della Chiesa cattolica… Tutti si cresce e si impara…e magari un po’ si cambia. E non esattamente x ragioni di “liberalismo”… Grazie ancora. Ciao

    20 Settembre, 2010 - 23:55
  19. Mabuhay

    …oooops….trovato gia’!
    Grazie lo stesso.

    21 Settembre, 2010 - 2:22

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