Papa Francesco riprende il Crocifisso di Paolo VI

Papa Francesco entra ora nella Basilica di San Giovanni per la presa di possesso impugnando il Crocifisso che fu di Paolo VI, dei due Giovanni Paolo e del primo Benedetto XVI. Per il ritorno dal Crocifisso alla Croce, deciso da Papa Ratzinger nel 2008, vedi qui: Benedetto dal Crocifisso di Montini alla Croce di Mastai. Ho la mente rutilante di esclamazioni ma ora devo seguire la diretta, a più tardi qualche parola di interpretazione. Nei primi quattro commenti alcuni passaggi dell’omelia del Papa argentino.

Aggiornamento all’8 aprile. Il “Corriere della Sera” di oggi pubblica un mio articoletto sul ritorno del Crocifisso di Paolo VI che inizia così: Cambia il Papa cambiano i simboli, o tornano quelli di prima.

199 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Francesco 1. Fratelli e sorelle, non perdiamo mai la fiducia nella misericordia paziente di Dio! […] Questo è lo stile di Dio: non è impaziente come noi, che spesso vogliamo tutto e subito, anche con le persone. Dio è paziente con noi perché ci ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare. Ricordiamolo nella nostra vita di cristiani: Dio ci aspetta sempre, anche quando ci siamo allontanati! Lui non è mai lontano, e se torniamo a Lui, è pronto ad abbracciarci.

    7 Aprile, 2013 - 18:26
  2. Luigi Accattoli

    Francesco 2. Gesù è diventato nudo per noi, si è caricato della vergogna di Adamo, della nudità del suo peccato per lavare il nostro peccato: dalle sue piaghe siamo stati guariti. Ricordatevi quello di san Paolo: di che cosa mi vanterò se non della mia debolezza, della mia povertà? Proprio nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono.

    7 Aprile, 2013 - 18:27
  3. Luigi Accattoli

    Francesco 3. Nella mia vita ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato.

    7 Aprile, 2013 - 18:27
  4. Luigi Accattoli

    Francesco 4. Cari fratelli e sorelle, lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui, di incontrare la sua misericordia nei Sacramenti. Sentiremo la sua tenerezza, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore.

    7 Aprile, 2013 - 18:27
  5. Luigi Accattoli

    E’ il Canone Romano, che volevi segnalare?

    7 Aprile, 2013 - 18:55
  6. Luigi Accattoli

    Era la stessa anche il 19 marzo: Messa di inizio del ministero petrino; e il 12 marzo: Missa de eligendo… Che vuoi dire esattamente? Non colgo l’allusione…

    7 Aprile, 2013 - 19:06
  7. Certo, mi rattrista che durante la distribuzione dell’Eucaristia vengano disattese precise norme della Istruzione “Redemptionis sacramentum”, che fino a prova contraria o disposizioni contrarie, sono legge e norma della Chiesa e quindi in tal senso vincolanti:

    [93.] È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada.[180]

    7 Aprile, 2013 - 19:07
  8. Luigi Accattoli

    Ora il Papa saluta la folla dalla loggia della Basilica di San Giovanni: “Vi chiedo di pregare per me, ne ho bisogno, non vi dimenticate di questo. Grazie a tutti voi! E andiamo avanti tutti insieme, il popolo e il Vescovo, tutti insieme, avanti sempre con la gioia della Risurrezione di Gesù“.

    7 Aprile, 2013 - 19:30
  9. Luigi Accattoli

    Anche al Regina Coeli di oggi a mezzogiorno aveva detto “vescovo e popolo”, come già dalla loggia di San Pietro subito dopo l’elezione: “Cari amici, oggi pomeriggio celebrerò l’Eucaristia nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che è la Cattedrale del Vescovo di Roma. Preghiamo insieme la Vergine Maria, perché ci aiuti, Vescovo e Popolo, a camminare nella fede e nella carità, fiduciosi sempre nella misericordia del Signore”. Dalla finestra su piazza San Pietro, dicendo “vescovo e popolo” aveva fatto con una delle mani il gesto di “avanti e indietro”, come a dire “reciprocamente”.

    7 Aprile, 2013 - 19:31
  10. Luigi Franti

    “Vescovo e popolo”, “popolo e vescovo”, avanti e indietro … Non è che «tenemos un papa argentino y peronista», come dicono laggiù dalle sue parti?

    (Preciso, a scanso di equivoci, che nessuna delle due qualifiche è, dal mio punto di vista, offensiva. Voglio dire però che, più passano i giorni e più mi rendo conto che la differenza culturale si sente eccome … un polacco o un tedesco (anzi, un bavarese) era un conto questo è un altro. Ho l’impressione che molte cose che dice, nella loro apparente semplicità, rischino di essere fraintese, qua da noi, perché inevitabilmente le sentiamo con orecchi europei.
    Sospetto anche che nel caso dell’Argentina il rischio sia ancora più grande perché apparentemente è l’America Latina più europea (più italiana, tra l’altro), e quindi è più facile prendere fischi per fiaschi.
    Quando lui ha detto, la prima sera, che l’avevano preso dalla fine del mondo, molti hanno sorriso perché da qui a Buenos Aires sono poche ore di volo, ma forse aveva ragione …

    7 Aprile, 2013 - 20:06
  11. Clodine

    Io credo che Bergoglio risenta, forse inconsciamente, della presenza di Raztinger, una presenza che avverte molto forte e lo fa sentire quasi “usurpatore” di una potestà che sente non appartenergli veramente. Credo che non sia facile salire al soglio pontificio con un predecessore vivente.

    7 Aprile, 2013 - 20:58
  12. FABRICIANUS

    Permettetemi: mi “autolodo” un pochettino: sapevo, o meglio immaginavo sarebbe tornata la Ferula di Paolo VI.

    Ciao!

    7 Aprile, 2013 - 20:58
  13. Clodine

    Mi vengono anche in mente le profezie di San Malachia per nulla tranquillizzanti, il quale predisse in sequenza tutti i papi, ma proprio tutti e di tutti azzeccò il motto. l’elenco si conclude con un testo in latino, il seguente:” “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo” Ora, siccome le profezie di Malachia, come quelle di Nostradamus sono quartine alquanto enigmatiche dall’interpretazione difficile, la trama è rintracciabile ad evento accaduto, ebbene, credo l’appellativo di Pietro il Romano ben si addice a Bergoglio che ricusa il papato e si ostina ad essere chiamato “Vescovo di Roma”.
    Anche Nostradamus, che descrive l’attentato a Giovanni Paolo II (“verrà da lontano e macchierà con il suo sangue la pietra”) su gli ultimi due papi dirà che uno sarà “seminatore di pace e di speranza, in un mondo che vive l’ultima speranza” e l’ultimo “verrà a Roma per incontrare tribolazione e morte”. Sarà, ma…io ci credo…

    7 Aprile, 2013 - 21:25
  14. Clodine

    La ferula conciliare l’ho notata anch’io…

    7 Aprile, 2013 - 21:40
  15. Luigi Accattoli

    Clodine la Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi è un falso conclamato della fine del XVI secolo, dimostrato come tale dagli studiosi fin da allora. Ma questo ovviamente non impedisce che tu ci creda, la fede è fede…

    7 Aprile, 2013 - 21:59
  16. mattlar

    Posso attestare che Fabricianus è il massimo esperto di ferule nel blog!!!
    Lo aveva detto. E io ero grandemente sorpreso della sua cultura feruliana.

    7 Aprile, 2013 - 22:00
  17. FABRICIANUS

    Ciao carissimo Mattlar: un forte abbraccio!!!

    7 Aprile, 2013 - 22:02
  18. FABRICIANUS

    Ciao Clo!!

    7 Aprile, 2013 - 22:03
  19. Luigi Accattoli

    Fabricianus quanto alla “ferula” sulla quale mi ponesti a suo tempo domande puntuali, devi produrre una fonte da cui risulti la tua prescienza. Da quando Messori ha scritto che aveva previsto “nel segreto” l’elezione di Bergoglio, siamo diventati tutti sospettosi e nessuno ammette più le previsioni “in segreto”… alcuni peraltro dopo l’incontro di Papa Bergoglio con i giornalisti non ammettono più neanche le “benedizioni in silenzio”…

    7 Aprile, 2013 - 22:03
  20. Luigi Accattoli

    La benedizione in silenzio: e pensare che io ne facevo grande uso anche sotto il Papa precedente, con i figli che non me la chiedevano…

    7 Aprile, 2013 - 22:05
  21. Luigi Accattoli

    Mattlar non bariamo, con le ferule è facilissimo! Fabricianus aveva posto questo interrogativo sottile: “hai idea Luigi quale sarà il pastorale o meglio “croce ferula” che papa Francesco utilizzerà? Prevedi un ritorno alla ferula di Paolo VI Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II o una novità tutta “bergogliana” che ci stupirà, come ci stupì papa Benedetto riprendendo la ferula di papa Pio IX?” Come vedi non prevedeva il ritorno, ma domandava sulla possibilità dello stesso…

    7 Aprile, 2013 - 22:09
  22. 7 aprile 2013 @ 17:34

    E’ RICOMPARSA LA FERULA DI PAOLO VI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    ________________________________________________________________

    Ho letto che una persona
    ha scritto con cattiveria “ferula conciliare”

    Perchè tanto odio ?

    Tanti teologismi …..
    e poi …….tanto male da fare
    sperando di ferire…… ferire …….

    Ma che gusto c’è ?????

    Che testimonianza !!!!!!

    7 Aprile, 2013 - 22:17
  23. Clodine

    Caro Luigi, su questi testi si dice tutto e il contrario di tutto…

    7 Aprile, 2013 - 22:19
  24. Clodine

    Si , quella è la ferula conciliare di Paolo VI…cosa ci vedi di così cattivo…?…

    7 Aprile, 2013 - 22:20
  25. Secondo me Clodine ha correttamente letto nel pensiero di “qualcuno” e ha scritto quel che “qualcuno” ha pensato ma nega.
    Il problema di “indovina cosa pensa il pensatore” è questo: che se pur tu indovini, egli nega…
    Siamo nel campo della psicologia (sperando di non sfociare -anche se ne dubito- in quello della psichiatria…).

    7 Aprile, 2013 - 22:23
  26. OT Mi voglio togliere una piccola soddisfazione. I media hanno detto che papa Francesco durante la celebrazione della Domenica delle palme indossava il manto rosso; ma non è così, si trattava di un paramento liturgico, cioè di un piviale di colore rosso come richiedeva la liturgia del giorno.

    7 Aprile, 2013 - 22:24
  27. Buona notte a tutti e un abbraccio a Clodine che spesso condivido e spesso no.
    Però ha dalla sua che è cosi visceralmente autentica che leggendo i suoi post la sua anima sembra un libro aperto (ed è un piacere leggervi dentro…).

    7 Aprile, 2013 - 22:25
  28. FABRICIANUS

    Verissimo caro Luigi, riporti correttamente il mio intervento di allora sulla ferula.

    Quanto alla fonte sulla Croce pastorale, ho i miei informatori tra “i Sacri Palazzi” e i maestri delle Cerimonie ma non posso rivelarne le identità. 🙂 🙂 🙂 [Ovviamente sto scherzando alla grande].

    Tornando seri: mi aspettavo un cambio di ferula perchè un papa che ha trascorso parte del suo apostolato di cardinale tra le “villas miseria” di Buenos Aires non poteva mantenere la ferula di Mastai Ferretti…

    Un abbraccio!

    7 Aprile, 2013 - 22:26
  29. Luigi Accattoli

    Matteo non vedo perchè devi considerare una cattiveria la denominazione di “ferula conciliare”… magari non sarà esatta… ma non cattiva… Paolo VI l’adottò alla fine del Concilio…

    7 Aprile, 2013 - 22:27
  30. Caro LUIGI,
    io attendevo il riaffacciarsi della “croce di Paolo VI”,

    era come un ulteriore messaggio che attendevo.

    La croce di Paolo VI,
    da sempre ha colpito l’immaginario,

    la povertà del segno,
    l’essenzialità,

    per 40 anni ha segnato la memoria del popolo cattolico.

    Per me è stato bello veder entrare il mio vescovo
    nella mia cattedrale
    con quel segno.

    Per il resto ,
    da domani può anche usare anche la Croce di Nicola da Guardiagrele,
    o altre ricche ricercatezze,
    ma quel segno oggi mi basta.

    7 Aprile, 2013 - 22:28
  31. Caro Luigi!,

    l’84enne p. Francesco, che mi colpi’ con la bellissima riflessione sulla rinuncia di Benedetto XVI,
    ha permesso la pubblicazione di una sua riflessione sull’inizio di pontificato di
    papa Francesco.
    Straordinaria sincerità !

    L’hai letto ?

    7 Aprile, 2013 - 22:32
  32. giosal

    Un piccolo OT che mi pare meritevole:
    ieri sera, dopo un paio d’anni ho provato l’emozione di riabbracciare fratello Arturo Paoli.
    Va verso i centouno. È un po’ curvo, ma di piglio sempre fiero.
    Ha tenuto banco, come al solito, indirizzando il suo intervento sull’odore di pecora dal quale nessuno dovrebbe lasciarsi spaventare, al di là del credo religioso che a parole pretendiamo di professare.
    Un caro saluto ai pianerottolisti (o pianerottolai?)- Giorgio Salvatori

    7 Aprile, 2013 - 22:46
  33. caro Giosal,
    non oso pensare,
    alla gioia del “centenario”,

    nell’aver potuto vedere con i suoi occhi
    e di aver vissuto abbastanza

    per vedere l’arrivo di un papa della sua “terra di elezione”
    dal mondo dei poveri,
    dal mondo dell’ America Latina……..

    7 Aprile, 2013 - 22:53
  34. Luigi Accattoli

    Matteo non conosco quella riflessione del Padre Francesco, vedi di linkarla… grazie…

    7 Aprile, 2013 - 23:13
  35. Un giovane di soli 33 anni….

    di univerasale esperienza nell’arte,

    da poter affermare

    la sua personale oggettività
    nella bruttezza della ferula di Paolo VI,

    la vede come

    opere d’arte contrarie alla fede, ai costumi e alla pietà cristiana; che offendono il genuino senso religioso, depravate nelle forme, insufficienti, mediocri, false nell’espressione artistica.

    e vede nel suo uso da parte di Francesco,

    un segno di sfida
    nei confronti di Benedetto XVI ancora vivo……

    8 Aprile, 2013 - 0:06
  36. Marilisa

    ” È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada.[180]”

    È da quel dì che non vedo piattino per la Comunione. In qualsiasi chiesa io vada.
    Evidentemente non lo si ritiene necessario, altrimenti lo si sarebbe usato.

    8 Aprile, 2013 - 0:08
  37. Chi lo desidera

    dovrebbe portarsi il piattino per l’ostia, da casa.

    Questo permetterebbe ad ognuno di sentirsi soddisfatto

    8 Aprile, 2013 - 0:24
  38. Clodine

    Veramente orrenda, come orrenda -non tutta,fatto salvo Manzù- gran parte della folta produzione architettonico-decorativa che seguì il CVII. Oggettivamente dal punto di vista artistico la croce astile con Cristo pendente dalle lunghe scheletriche braccia a significare il ripiegamento della Chiesa su sè stessa -una Chiesa priva di quella forza invincibile promessa dallo Spirito Santo che in virtù dell’umile richiesta di perdono- “confiteor”- sempre si palesa oggi ieri oggi e per i secoli a venire; non debole, non cadente alla mercé dei venti contrari, ma come il Cristo potente e vincitore-
    Poi, che alcuni la trovino “incantevole”, o trovino “interessanti” le opere artistiche degli ultimi 50 anni,che dire, in tal caso il famoso “De gustibus et coloribus non est disputandum” trova la sua più efficace accezione!
    Nel 1999 Giovanni Paolo II scrive agli artisti <>….basterà osservare il fulgido esempio che campeggia ad est del piazzale della Stazione Termini di Roma per vedere l’ineffabile scultura a ricordo imperituro di colui che auspicava un’arte dalla “bellezza autentica, riverbero dello Spirito santo”!

    8 Aprile, 2013 - 8:50
  39. Clodine

    Ecco parte del messaggio agli artisti di GPII in quel 1999 sopra citato ”
    il divino soffio dello Spirito creatore s’incontra con il genio dell’uomo e ne stimola la capacità creativa. Lo raggiunge con una sorta di illuminazione interiore, che unisce insieme l’indicazione del bene e del bello, e risveglia in lui le energie della mente e del cuore rendendolo atto a concepire l’idea e a darle forma nell’opera d’arte. Si parla allora giustamente, se pure analogicamente, di « momenti di grazia », perché l’essere umano ha la possibilità di fare una qualche esperienza dell’Assoluto che lo trascende”
    Povero GPII…se vedesse lo scempio..inorridirebbe!.

    8 Aprile, 2013 - 8:58
  40. Sara1

    Colafemmina è fatto così: si picca di essere acculturato poi preferisce qualche schifezza neobarocca a Le Corbusier o Alvar Alto.
    Va bene i gusti, ma anche un manuale di storia dell’architettura non farebbe male.

    8 Aprile, 2013 - 9:06
  41. Luigi Accattoli

    Il Crocifisso di Lello Scorzelli l’ho sempre avuto con me in casa e al Corsera e non lo trovo per nulla orrendo. Non rappresenta “il ripiegamento della Chiesa su se stessa” ma “l’uomo dei dolori” di Isaia posto a “tipo” dell’umanità sofferente del nostro tempo.

    8 Aprile, 2013 - 9:45
  42. Luigi Accattoli

    Per una lettura informata del Crocifisso di Scorzelli è utile una visita alla COLLEZIONE D’ATE RELIGIOSA MODERNA dei Musei Vaticani, dove sono una decina di bronzi di questo artista, in particolare quelli che ritraggono gli Evangelisti.

    8 Aprile, 2013 - 9:50
  43. Clodine

    punti di vista caro Luigi, punti di vista!! Anch’io ce l’ho…grande…me lo regalò GPII in persona…proprio LUI…il persona nel 1998, ricordo la data e l’occasione speciale! Ma questo non vuol dire che mi piace, poi, ciascuno può attribuirgli la simbologia che crede, è un aspetto, questo, del tutto personale…

    8 Aprile, 2013 - 9:51
  44. FABRICIANUS

    Trovo artisticamente “molto bello” il Crocifisso di Lello Scorzelli che, conservo vicino il cesto delle chiavi all’uscita di casa della mia famiglia: (padre-madre-fratello). E’ lì a ricordarmi: Noi ti preghiamo uomo della croce, figlio e fratello noi speriamo in te

    8 Aprile, 2013 - 9:52
  45. Clodine, se Giovanni Paolo II avesse condiviso il tuo – legittimo – giudizio di gusto sulla ferula di Scorzelli non l’avrebbe portata con sé per tutto il tempo, non credi? Quindi forse le sue indicazioni (bellissime) nel messaggio agli artisti non sono in opposizione a quel tipo di arte, anzi il contrario. (Non mi spingo fino a quanto dice Melloni, che dice che la scultura di fronte a Termini è così brutta “perché” priva di quella croce – e di qualunque croce, in effetti -: quella scultura, ahimé, è orrenda a prescindere… ovviamente anche in questo caso si tratta di un “secondo me.)

    Sara, Colafemmina è fatto anche così: prima sostiene che con le dimissioni di Benedetto XVI è stato rimosso il Katechon, colui che trattiene il dispiegamento dell’azione di Satana, e annuncia la chiusura del sito. Poi lo riapre si mette a tifare per Dolan. Poi eleggono Bergoglio e torna da capo col Katechon. Com’era che diceva il buon Nietzsche? “Umano, troppo umano…”

    8 Aprile, 2013 - 9:59
  46. Clodine

    Non credo GPII abbia adottato il crocifisso Scorzelli per una questione di “gusti”…proprio non lo credo! Penso che alla base della scelta ci siano fattori molto più profondi relativi ad un messaggio da veicolare, il quale, come tutti i messaggi “allegorici” , può prestare il fiando a numerose interpretazioni, mai univoche e mai oggetivamente, ma soggettive e discutibili per certi aspetti.

    8 Aprile, 2013 - 10:13
  47. Clodine

    volevo dire “mai oggetive”…scusate il “mente”, un lapsus freudiano!

    8 Aprile, 2013 - 10:15
  48. Clodine

    Di Colafemmina condivido il primo approccio circa le dimissioni di Benedetto XVI , che, cioè, “è stato rimosso il Katechon, colui che trattiene il dispiegamento dell’azione di Satana”.

    8 Aprile, 2013 - 10:16
  49. Scusa, Clodine: nel senso che Benedetto XVI “tratterrebbe il dispiegamento dell’azione di Satana” più di Francesco, o di un qualunque altro papa (qualunque ferula possa usare)? E perché la “rimozione” mediante dimissioni sarebbe più funesta di quella dovuta alla morte di qualunque papa? Io sono seriamente così consolato nel vedere Benedetto XVI che si gode sobriamente il suo riposo dopo questi otto anni così duri (intendo per lui), che tutto mi sembra meno che di poter scorgere una qualche ombra del Maligno sulla sua decisione.

    8 Aprile, 2013 - 11:37
  50. Francesco73

    Io invece ho avuto un transfert.
    Sul video si vedeva la processione d’ingresso, e a un certo punto, per un frammento, è comparso solo il braccio del papa che reggeva appunto il pastorale col Crocifisso di Scorzelli. La persona di Bergoglio non si vedeva.
    Così l’istinto mi ha detto: caspita, ecco Wojtyla!

    8 Aprile, 2013 - 11:52
  51. Federico B.

    Ho pensato la stessa cosa di Francesco73.
    Ho avuto l’impressione che il Papa volesse sottolineare una certa continuità con il Beato Giovanni Paolo II…

    8 Aprile, 2013 - 12:14
  52. Francesco73

    Io non ho avuto impressioni, nel senso che non ho “pensato”.
    E’ stato solo un moto affettivo, di un attimo.

    🙂

    8 Aprile, 2013 - 12:23
  53. Marilisa

    ” Il dispiegamento dell’azione di Satana” lo trattiene chiunque opera per il bene.
    Che si tratti di un papa o di un povero cristo qualunque.
    Il Maligno arretra sempre davanti al manifestarsi della carità. Tutta l’esistenza dell’umanità è, e sarà sempre, un combattimento fra il Male e il Bene.
    Se si capisse questo, che è ciò che il Cristo ha cercato di far comprendere, ma che ancora molti cristiani non hanno compreso, ognuno cercherebbe di far prevalere il Bene.
    Non servono a niente le elucubrazioni, più o meno dotte, più o meno elaborate, su questo o quel Concilio, su questo o quel Papa, su quali abiti vengano rivestiti, su quali “ferule” vengano portate.
    Tutto ciò è esteriorità. Appartiene alla sfera superficiale dell’apparenza.
    Serve, al contrario, l’esempio di una Chiesa non autoreferenziale, che, piuttosto che predicare astrattamente e voler apparire, mostri con chiarezza, nella pratica, che Gesù Cristo è VIVO nella sua Chiesa appunto.
    E serve l’esempio di ogni singola persona nel suo vissuto quotidiano, anche nelle piccole cose.
    Questo si aspetta la maggior parte della gente semplice.

    8 Aprile, 2013 - 12:46
  54. Luigi Franti

    Bella e istruttiva discussione. In sintesi: le ferule vi eccitano da morire.

    8 Aprile, 2013 - 14:40
  55. Luigi Franti

    A me (che forse sono più bergogliano di voi) è solo venuto in mente che probabilmente quell’attrezzo lì Francesco l’ha ripreso perché è molto più leggero e maneggevole di quell’altro che adoperava Benedetto XVI. (Se non ricordo male, i primi tempi Giovanni Paolo II ci faceva anche dei bei giochini, lo teneva in alto con una mano sola, cose così …)

    8 Aprile, 2013 - 14:44
  56. manuel76

    @ Clodine et Ceteris

    Proviamo mentalmente a prendere un giovane uomo, tipo intorno ai 33 anni, lo flagelliamo, lo incoroniamo di spine, gli sputiamo anche un po’ addosso, gli facciamo portare una trave su un monte, poi gli inchiodiamo le braccia, lo issiamo al palo e gli inchiodiamo pure i piedi.
    E ora lo guardiamo.

    Votate scegli la Ferula:

    1. Lo immagino con un volto ascetico, mentre fa una sorta di Yoga, medita e composto pensa “Tanto sono il figlio di Dio!”

    2. Lo vediamo straziato dal dolore, con i muscoli tesi: se si solleva sulle gambe sente i chiodi nel malleolo, se si rilassa con le gambe il dolore atroce alle braccia…

    (Dicono i medici che i crocefissi morivano dissanguati o per asfissia nell’impossibilità di estendere il torace o di tetano per le ferite dei chiodi arrugginiti. Per chi non lo sa la morte di tetano porta la contrazione di tutti i muscoli in spasmo, da ultimo la paralisi dei respiratori)

    8 Aprile, 2013 - 14:44
  57. Luigi Accattoli

    Franti: “forse sono più bergogliano di voi”. E’ la seconda volta che Franti – il sempreingara – mette tutti sull’avviso quanto ad apprezzamento per il Papa argentino. In altra occasione aveva profferito: “Di papa Francesco penso meglio io di voi”. Stiamo svegli ragazzi, ché quello ci frega tutti.

    8 Aprile, 2013 - 15:18
  58. Luigi Franti

    Corro a rassicurarla, Luigi carissimo: il posto di guardia d’onore non glielo toglie nessuno.

    Piuttosto, stimolato dalla vostra ferulafilia (il desiderio, si sa, è mimetico), mi sono documentato un po’ anch’io e ho scoperto che:
    a) l’aggeggio di Scorzelli pare che sia più pesante di quell’altro;
    b) visto da vicino in effetti è piuttosto bruttarello.

    Bah, si vede che a Francesco piace così. In fondo è lui che lo deve portare.

    8 Aprile, 2013 - 16:00
  59. Mi hanno detto che Cristo sia stato attaccato a due assi di legno incrociate. Meglio il pastorale di Paolo VI che tutto quel (vistoso) macchinario preconciliare. E se domani fosse un sano bastone, magari fatto con l’ulivo della mia Calabria o meglio ancora della Terrasanta, sarebbe immensamente meglio.

    8 Aprile, 2013 - 16:02
  60. “Tenendolo tra le mani e portandolo per il mondo
    era come se dicesse, con San Paolo:

    «Noi predichiamo Cristo crocifisso»”

    8 Aprile, 2013 - 16:12
  61. Clodine

    Dal punto di vista della leggerezza ha sicuramente ragione il Franti, [bergogliano si, mai quanto me! Dio solo sa quanto fosse necessario in questo momento storico un approccio con il Popolo di Dio così immediato, di grande impatto emotivo. Questo lo dissi dall’inizio e sono certa che ci riserverà molto altro papa Francesco] tuttavia, tornando alla croce astile di Scorzelli, da un punto di vista artistico ripeto quanto detto: non mi piace! Non mi piace

    8 Aprile, 2013 - 16:14
  62. Caro Luigi,
    in tutto questo parlare della “ferula”
    nel mondo web,

    non mi risulta ch vi sia notifica ufficiale ove risulti che il papa
    abbia scelto di usare solo e unicamente la “Croce di Paolo VI”.

    A te consta diversamente ?

    8 Aprile, 2013 - 16:16
  63. manuel76

    @ Clodine:

    Al di là di quello che per te rappresenta (conciliare, Paolo VI etc.) cosa non ti piace? Che tenta di essere realista, dolorosa, contorta, umana e non ascetica?

    8 Aprile, 2013 - 16:18
  64. Caro Luigi,
    pochi minuti fa,

    la Vita in Diretta (raiuno)
    ha passato diversi flash con le frasi più forti in questo primo periodo
    del mio vescovo.

    L’impatto emotivo è molto forte.

    E’ vero,
    passa l’immagine di un papa che colpisce profondamente,
    ma
    le parole…
    quelle parole
    sono le semplici parole di Gesù.

    Queste parole, bucano il video ed il cuore.

    E’ per me motivo di forte sofferenza,
    osservare che per tanti nostri fratelli cattolici,

    l’entusiasmo di tanta gente per il papa,
    viene letto come insulto nei confronti di Benedetto XVI.

    E’ una cosa che in 60 anni, non si era mai visto.

    E’ un dato che andrebbe analizzato,
    per aiutare le persone a elaborare questa sorta di lutto psicologico
    per poter entrare nella pace del cuore.

    8 Aprile, 2013 - 16:30
  65. Luigi Accattoli

    No Matteo delle 16,16, non è dato sapere. Quando Benedetto nel marzo del 2008 passò dal Crocifisso di Paolo VI alla Croce di Pio IX vi fu un’informazione del Padre Lombardi e di nuovo nel novembre 2009 quando alla Croce di Pio IX troppo pesante fu sostituita una Croce simile e nuova, appositamente realizzata e più leggera, che fu definita “ferula personale” di Papa Benedetto. Forse avremo una spiegazione i prossimi giorni o forse no: ho l’impressione che Papa Francesco vada avanti alla giornata e non ami fornire spiegazioni. Anche noi dunque dobbiamo stare ai giorni. Se domenica prossima a San Paolo fuori le Mura userà ancora il Crocifisso di Paolo VI vorrà dire che si tratta di una scelta definitiva, altrimenti sapremo che l’uso di ieri era un omaggio ai predecessori.

    8 Aprile, 2013 - 16:30
  66. Clodine

    Invece è ‘ bellissima la “Porta della preghiera” della Basilica di San Pietro , sempre di Scorzelli…

    8 Aprile, 2013 - 16:30
  67. A manuel76

    Non ti è mai successo
    che nel dolore,
    nella sofferenza,

    non vuoi vedere rappresentazioni di dolore o crocifissi ?????

    Anche io sarei portato alle tue domande,
    ma sono inutili.

    Ciascuno ha il diritto di veder rappresentare il dolore
    con il sentire soggettivo.

    8 Aprile, 2013 - 16:33
  68. elsa.F

    Non sapendo cosa fosse ‘sta ferula ho dovuto chiedere lumi a Google.
    Adesso che lo so vi dico: “Ma chissenefrega della ferula?”.
    E potrò sbagliare, ma credo che a Francesco freghi meno che a me,
    o almeno vorrei sperare che fosse così.

    8 Aprile, 2013 - 16:40
  69. Sara1

    Manuel in realtà le rappresentazioni “doloristiche” della passione cominciano solo alla fine del medioevo, prima in effetti sono molto più composte e serene.
    C’è del bello e del brutto in entrambi gli aspetti, si può avvertire vicinanza con il soffrire degli uomini come si può avvertire un certo compiacimento.
    Nel libro intervista Francesco dice di apprezzare una via di mezzo e cita come esempio la crocifissione bianca di Chagall.

    http://www.piccolenote.it/7610/marc-chagall-crocifissione-bianca

    8 Aprile, 2013 - 17:01
  70. Sara1

    Una via di mezzo tra rappresentazioni Gloriose e Dolorose volevo dire.

    8 Aprile, 2013 - 17:02
  71. Antonella Lignani

    per favore ci dia notizie che sta bene mentre preghiamo per i suoi conterranei coinvolti nell’incidente ferroviario. Ha parlato tante volte del treno e di Città di Castello che il mio primo pensiero è andato a lei… Ci rassicura?

    8 Aprile, 2013 - 17:15
  72. Luigi Accattoli

    Dall’Agenzia Notizie Evangeliche“E’ stato un incontro estremamente fraterno con un sincero scambio di impressioni, da cuore a cuore”: queste le parole espresse dal pastore e teologo Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD), al termine della sua udienza privata con Papa Francesco svoltasi oggi in Vaticano. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio a Roma presso il Decanato della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il presidente della EKD ha spiegato come papa Francesco avesse sottolineato l’importanza che le chiese testimonino insieme la comune fede in Cristo a prescindere dalle diverse identità. In particolare, Schneider ha riferito l’affermazione del papa, per cui tutte le chiese hanno al centro la croce di Cristo.

    8 Aprile, 2013 - 17:28
  73. Luigi Accattoli

    Ancora dall’Agenzia Notizie Evangeliche: “A papa Francesco Schneider ha portato il saluto delle chiese evangeliche tedesche “che pregano per lui affinché possa svolgere il suo ministero con coraggio e forza”. “Ho rivolto al papa l’invito a partecipare al 500esimo anniversario della Riforma nel 2017, anche con delle iniziative da tenere a Roma. Il 2017 non vuole essere un anniversario solo tedesco o solo protestante, ma vuole celebrare il ritorno alla centralità del vangelo, e per questo riguarda tutti i cristiani”, ha aggiunto Schneider. Al termine dell’incontro i due leader religiosi hanno recitato insieme il Padre Nostro e, salutandosi, si sono chiamati l’un l’altro “fratello”.

    8 Aprile, 2013 - 17:29
  74. Federico B.

    Non sarà troppo?

    8 Aprile, 2013 - 17:44
  75. Marilisa

    Per quanto riguarda la ferula, io come Tonizzo @ 16:02 propenderei per una semplicissima croce in legno.
    Vuoi mettere la semplicità essenziale della croce di legno senza orpelli di alcun genere? Scommetto che ne sarebbe contento lo stesso Gesù Cristo, che in essa si riconoscerebbe davvero.

    8 Aprile, 2013 - 17:51
  76. Luigi Accattoli

    Il “Corriere della Sera” di oggi pubblica un mio articoletto sul ritorno del Crocifisso di Paolo VI che inizia così: Cambia il Papa cambiano i simboli, o tornano quelli di prima. Era a questo mio articoletto che faceva riferimento Matteo in un commento delle 16,12.

    8 Aprile, 2013 - 17:59
  77. Cara Principessa, il suo interessamento mi commuove! Se appena mi conoscesse un po’ da vicino, saprebbe che le possibilità che io prenda (ora che sono in pensione) un trenno alle 6,30 di mattina sono pari a zero. Ringrazio comunque di tanta sollecitudine. Certo, è triste pensare che gente che ha preso quel treno andava al lavoro. Non ci sono stati morti, ma vedere quel treno così ridotto fa un po’ impressione, soprattutto se si tiene conto del fatto che siamo quasi del tutto sguarniti di mezzi pubblici.

    8 Aprile, 2013 - 18:01
  78. Clodine

    manuel, perché mi chiedi? tu vuoi che dia delle motivazioni sul motivo per cui non trovo “gustosa” la croce astile o “ferula conciliare”. Potrei motivarti la mia opinione [opinabile del resto perché soggettiva] semplicemente perché trovo uno squilibrio, un’ asimmetria eccessiva nella figura dovuta probabilmente all’ ‘inarcarsi verso il basso, verso l’interno della struttura. Proprio quel “dinamismo” a parabola è la causa di quell’ innaturale quanto forzato “accartocciamento” della figura sottostante…che risulta grottesca, brutta -inocchia spaparanzate, braccia allungate all’infinito, si evidenzia la sproporzione tra queste e il tronco, un capino impercettibile, tutto molto, troppo scheletrico e lungo. Si dice che l’autore volesse dare la sensazione di un ideale, ipotetico arco pronto a lanciare un’ altrettanto ipotetico dardo verso l’infinito: il Cristo! Chissà, l’intenzione era buona, ma forse l’effetto desiderato non ha dato proprio il massimo…secondo me!

    8 Aprile, 2013 - 18:03
  79. Clodine

    Anch’io come principessa appresa la notizia ho pensato subito ad Antonella…ma poi, saputo l’orario dell’incidente mi sono subito tranquillizzata. Le probabilità che Antonella potesse trovarsi sulla locomotiva a quell’ora del mattino erano 0 (zero)

    8 Aprile, 2013 - 18:08
  80. Luigi Accattoli

    Lello Scorzelli apprezzava il mio modesto parere; per esempio, quando mi mostrò l’abbozzo del crocifisso per il pastorale di Paolo VI l’asta orizzontale della croce era diritta. Gli dissi che data l’attorcigliamento del corpo se l’asta superiore non fosse diritta ma leggermente a forma di arco il tutto sarebbe più coerente. Accolse la proposta dicendo: “Ecco, sì, come un arco che lancia Gesù in cielo!”. – E’ un brano di un testo di Prospero Grech intitolato Lello Scorzelli nel ricordo di un amico.

    8 Aprile, 2013 - 18:15
  81. Clodine

    Eh….vedi?…Doveva farsi una porzioncina di affari suoi Prospero Gregh. Mai distogliere un artista dal suo intento, mai consigliare questo o quello mentre uno scultore o un pittore è in corso d’opera perché facilmente influenzabile! Se fosse stata dritta, la croce, come da progetto, sarebbe stata molto bella e armoniosa…

    8 Aprile, 2013 - 18:24
  82. Sai Luigi cosa trovo bellissimo?
    Tutto questo cercare senso, tutto questo interrogarsi su ‘cosa significa’: un gesto o un altro, una ferula o un crocifisso, o delle parole o una mozzetta…
    e tutto questo ‘cercare senso’ avviene nel cuore della Chiesa, nel grembo della tradizione.
    A noi formatori viene spiegato che la cosa più difficile, oggi, non è offrire risposte, ma suscitare domande, in modo che le persone cerchino, in un “querere Deum” inesausto e magnifico…

    Grazie Benedetto, grazie Francesco e grazie tutti voi.

    8 Aprile, 2013 - 18:28
  83. Clodine

    Si dice che il grande Matisse [uomo molto casalingo, un vero pantofolaio legatissimo alla famiglia] non permetteva a nessuno di entrare nello studio quando sperimentava le varie forme o studiava per elaborare nuovi moduli espressivi…neppure all’amata sposa.

    8 Aprile, 2013 - 18:35
  84. Sara1

    Un po’ sono d’accordo con Clodine, anche a me piacciono le cose precise e simmetriche e chiare e luminose, però questo curvarsi può anche essere visto come un’immagine di Dio che si curva fino all’uomo, c’è maggior tensione, maggior forza, maggior vicinanza. E poi è così sottile e delicata questa croce.

    8 Aprile, 2013 - 18:35
  85. A me la ferula piace perché la vedo inscindibilmente legata alla figura di Giovanni Paolo II. C’è una sua fato, che non riesco a trovare, in cui il papa era sferzato dal vento, che agitava i paramenti sacri color oro. Egli si aggrappava a quella croce, appongiandoci la fronte. é un’immagine veramente molto bella.

    8 Aprile, 2013 - 18:50
  86. Clodine

    Bella! Tutte le immagini di GPII sono intense e bellissime.
    Io possiedo una reliquia di GPII, una pezzetto della veste bianca dentro ad una immagine e credo corrisponda esattamente a quella descritta da Antonella: la conservo gelosamente. Ma ancor più prezioso è un piccolo scapolare di S.Padre Pio , dono di comunione di una suora a me carissima morte in odore di santità e sua volta figlia spirituale del santo, nativa di San Giovanni Rotondo. Me la donò nel lontano 1969 … Padre Pio era morto da poco e non tutti ne conoscevano la straordinaria figura. Ma io si, la conoscevo, perché lei ogni giorno ci raccantava un aneddoto, anche se non riuscivo ad entrare nel mistero: troppo piccola per capire. [ chiedo scusa per questa “divagazione”].

    8 Aprile, 2013 - 20:08
  87. Quello che colpisce di questa immagine è la forza (della disperazione, diremmo) con la quale il papa si aggrappa a quel povero Crocifisso. Così Paolo in 1 Cor 2, 2: “Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso”.

    8 Aprile, 2013 - 22:16
  88. fabrizio

    Il ritorno alla ferula di Paolo VI e Giovanni Paolo II a mio avviso si inquadra in una riflessione più ampia che cercherò di esporre in modo asettico e spersonalizzato.
    Meno di un mese fa i cardinali hanno scelto su ispirazione dello Spirito Santo un nuovo Papa, un uomo di Dio che fin da subito ha prodotto una serie di strappi, innovazioni e correzioni più o meno marcati rispetto al pontificato precedente, ferma restando la ovvia continuità dottrinale.
    Questi gesti sono stati accolti in modo straordinariamente positivo fuori e dentro la Chiesa, e dal popolo di Dio si è alzato un coro pressoché unanime di “era ora!” assolutamente sinceri e sentiti, a parte gruppi rumorosi ma numericamente poco significativi di tradizionalisti.
    Il fatto è che il Papa neoeletto non è spuntato dal nulla ma già nel conclave del 2005 era l’alternativa più forte al Papa che invece fu eletto.
    Il sillogismo a questo punto è tanto banale quanto difficilmente contestabile: i Cardinali 8 anni fa hanno frainteso il suggerimento dello Spirito Santo e hanno scelto il papa sbagliato, e quest’anno con un gesto di grande umiltà, onestà e coraggio hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare 8 anni fa.
    Dove è l’errore in questo ragionamento ?
    Qualcuno (e oserei suggerire qualcuno di molto autorevole) dovrebbe affrettarsi a confutarlo per bene, ammesso che sia da confutare.
    Altrimenti non resterebbe che constatare che l’unico aspetto da ricordare del pontificato di Benedetto sia la sua rinuncia, tutto il resto da rimuovere per riallacciare il filo interrotto con la morte di Giovanni Paolo II, il che rappresenterebbe un bilancio modestissimo di 8 anni di parole e gesti….al vento (tranne uno, l’ultimo).

    9 Aprile, 2013 - 0:59
  89. fabrizio

    Precisazione: non volevo essere ironico, in tutta sincerità un risposta decisa e netta alla mia domanda non ce l’ho.
    Anzi, tutto quello che sento e leggo, dal cristiano semplice al vaticanista più attento, mi porterebbe verso la risposta “Si, 8 anni fa si sono sbagliati” che solo per fede tendo ad escludere senza dubbi.
    E’ per questo che auspico un chiarimento autorevole, da chi non lo so, magari proprio da quei cardinali che a distanza di 8 anni hanno scelto due modalità di annuncio così (solo apparentemente?) distanti tra loro.

    9 Aprile, 2013 - 1:26
  90. fabrizio

    Completo il soliloquio, consapevole che la lungaggine è inversamente proporzionale all’invito alla lettura.
    Il carisma e l’autorevolezza di papa Francesco sono così forti che anche le scelte che si presterebbero a critiche “progressiste” vengono comunque accolte con favore (le poche critiche sono davvero risibili se paragonate ai mugugni che accompagnavano qualsiasi atto di Benedetto, in termini statistici sono del tutto trascurabili).
    Faccio 2 esempi:
    1) il Papa decide di tagliare la liturgia della Parola della veglia Pasquale, eliminando 3 letture e leggendo in forma breve la prima. Non toglie i candelabri dall’altare, taglia la lettura della storia della salvezza nella madre di tutte le veglie. Padre Lombardi con un’espressione oggettivamente infelice parla di “semplificazione dell’Antico Testamento per far durare la Veglia un po’ di meno” (il virgolettato non è preciso ma il senso è quello) e nessuno dice niente, nemmeno chi avrebbe potuto muovere obiezioni alla luce della centralità della Liturgia della Parola nel NUOVO rito.
    2) Ferula: nell’Ottava di Pasqua, quando ci si aspetta che tutto parli di Resurrezione, il Papa decide di abbandonare la Croce vuota e gloriosa con al centro l’Agnello Pasquale e alle estremità i simboli dei Quattro evangelisti testimoni dell’evento che, demodè quanto si vuole, rappresenta proprio la Resurrezione, per tornare al crocifisso dell’Uomo dei dolori ricurvo e martoriato sotto il peso dei nostri peccati, che rimanda al Venerdì di Passione. In altri tempi, di fronte ad una scelta così, tanti avrebbero parlato di Chiesa buia e torva che sa parlare solo di senso del peccato, di un Gesù umiliato dai perfidi Giudei ecc. ecc. proprio nei giorni in cui dovrebbe annunciare e proclamare la Croce vuota. Invece niente, solo elogi (sempre in termini statistici).

    Preciso che non sto criticando le due scelte (a onor del vero sulla prima mi rimangono forti perplessità, ma non è questo il punto), dico solo che l’assenza di obiezioni numericamente significative dimostra che il carisma e l’autorevolezza di papa Francesco sono così forti da rafforzare il dubbio umano che lui sarebbe stata la scelta giusta anche 8 anni fa.
    E carisma e autorevolezza sono due qualità assolute che compensano ampiamente il fatto che Francesco non sappia cantare :-).

    9 Aprile, 2013 - 8:25
  91. Mi permetto solo due osservazioni, Fabrizio, anche se ci sarebbero tante altre cose da dire.

    1. il metro del “successo”, la quantità di critiche o di plausi, non è sufficiente per misurare l’azione di un pontefice.

    2. dubito, con tutta me stessa, che un altro avrebbe avuto la forza e la decisione che sono state necessarie ad affrontare lo scandalo pedofilia nella Chiesa. Benedetto ha avuto, per otto anni, una missione dolorosa e scomoda di pulizia, che ha portato avanti con il coraggio che viene dallo Spirito.

    Non abbiamo il diritto di dimenticarlo, gli è costato tanto anche in termini umani, ci ha aiutato infinitamente come Chiesa.

    9 Aprile, 2013 - 8:45
  92. Sara1

    Fabrizio la Chiesa non corrisponderà con il politicamente corretto ma andateci piano anche con quello scorretto.
    Se domani il Papa dicesse i negri puzzano indubbiamente sarebbe scorretto ma sarebbe cristiano?
    A volte bisogna anche rendersi conto che i media e la modernità possono avere idee e modi che sono almeno vicini al cristianesimo.
    (ad esempio pace, solidarietà, rispetto dell’ambiente o per essere cristiani bisogna gettare tutto ciò solo per il gusto di essere contro?).
    Sul crocifisso e il senso del dolore può anche essere però vedendo in che senso in alcuni ambienti si interpreta la resurrezione gloriosa…

    9 Aprile, 2013 - 9:09
  93. manuel76

    Non penso che la presenza discreta e silente di Benedetto possa impedire l’operato di Francesco. E sinceramente leggere una “svolta” nel cambio di ferule o di dettagli mi sembra un po’ forzato.
    Piuttosto penso che, come nel caso di vescovi che si succedono in una diocesi, cosi’ anche nel caso dei Papi ci possa essere qualche cambiamento. Forse dovremmo abituarci all’idea che essere Papa è un compito che può essere a tempo determinato e non è necessario passare attraverso la “damnatio memoriae”, ma si può riconoscere un cambio ai vertici, una nuova guida con nuove proposte pastorali.

    Potrebbe essere una grande ricchezza avere un Papa emerito vivente, soprattutto con l’intelligenza e la preparazione di Ratzingher.

    9 Aprile, 2013 - 9:17
  94. Luigi Franti

    Ringrazio molto Fabrizio perché ha messo il dito nella piaga. Il punto è esattamente quello che dice lui. Non la persona, lo stile e i (finora pochissimi) atti di governo del nuovo papa (qui non posso definirmi “bergogliano” perché sennò Luigi si ingelosisce, ma insomma a me sta pure simpatico), ma le ragioni e il significato della sua elezione. Mi parve un mese fa, e mi pare tuttora, che la maggioranza dei cardinali abbia voluto rifiutare il pontificato di Benedetto XVI e chiudere con ciò che ha rappresentato. Dice bene Fabrizio: per molti, l’unica cosa buona che Benedetto XVI ha fatto è stata andarsene.
    Quindi, detto brutalmente, il senso del conclave 2013 (NOTA BENE: già deciso prima di cominciare, e con una strategia raffinatissima, tant’è vero che nulla ne è trapelato) è stato rimediare all’errore commesso nel conclave del 2005.
    Questo è precisamente ciò che io non posso accettare e non accetterò mai. La verità sul pontificato di Benedetto XVI si capirà poco a poco, ma fin d’ora si può contemplarne il paradosso (e nulla è più cristiano del paradosso): una grandezza spirituale senza confronti, almeno nell’ambito della storia della chiesa moderna, e un totale fallimento “umano” (o, se volete, “politico”), dipeso in buona parte dalla scelta del papa di non imporre mai a nessuno la sua volontà (che però è anch’essa, a sua volta, un elemento dell’imitatio Christi).
    Benedetto XVI ha governato con l’insegnamento, con l’esempio, con l’umiltà, la dolcezza e la bontà. Il risultato è stato, ad occhi umani, fallimentare. Deriso, umiliato, costantemente lasciato solo dai suoi, alla fine se n’è dovuto andare senza aver rimediato quasi niente. (Vi ricorda Qualcuno?)

    9 Aprile, 2013 - 9:24
  95. Sara1

    Non è vero che Benedetto non ha mai imposto la sua volontà, vedi il SP vedi il Pro multis, vedi le dimissioni.
    Giuste o sbagliate le sue decisioni le ha prese.
    Poi lo ha detto tante volte che la Chiesa non deve essere letta in senso politico ma i ratingeriani sono politici anche loro. (di un’altra sponda ma sempre politica, è quello il limite)

    9 Aprile, 2013 - 9:31
  96. Luigi Franti

    Ora però si può senz’altro sperare (nel senso della speranza cristiana: un «attender certo») che il nuovo papa, chiaramente più furbo e scafato, comunque e per qualunque ragione sia stato eletto, sfrutti bene la popolarità che tanto rapidamente (e facilmente) ha acquisito.
    Se una cosa ha già dimostrato, è di non farsi nessun problema ad imporre il suo personale punto di vista. Ci si può quindi ragionevolmente aspettare che, fatti tutti gli omaggi verbali dovuti al popolo, il “vescovo-di-Roma” si comporti da papa (e anche abbastanza “autocratico”, se non mi sbaglio) …

    P.S: Parlo di popolarità e non di carisma e autorevolezza (i termini usati da Fabrizio) perché condivido la prima osservazione di Nico.

    9 Aprile, 2013 - 9:32
  97. Sara1

    Anzi tenendo per buona la lettura del conclave di Franti potremmo anche dire che se si è voluto rimediare all’errore è perchè in questi anni per qualcuno il pontificato sembrava andare in una direzione mentre il resto della Chiesa in un’altra.
    Se la maggior parte dei vescovi è contraria al pro multis e questo passa, se la maggior parte dei fedeli è scettica nei confronti della nuova traduzione del messale in lingua anglosassone e questo passa lo stesso, si può anche pensare che qualcuno abbia sentito come troppo imposte certe decisioni?
    Calate dall’alto con poca attenzione per le realtà locali?
    Volendo rimanere ad una lettura politica una certa necessità di riequilibrare si sentiva.
    Poi io non ho mai creduto più di tanto alla storia del Benedetto perseguitato, vedendo poi come si sentono vincolati all’obbedienza i suoi sostenitori di ieri verso il nuovo Papa e quindi alla lettura politica credo poco.

    9 Aprile, 2013 - 9:39
  98. Luigi Franti

    Sia seria Sara (:-):
    il SP è largamente disatteso, senza che nessuno sanzioni alcunché, e poi si tratta di una facoltà. Invece non c’è stato nulla di normativo per quella riforma della riforma liturgica, che sarebbe necessaria come il pane. Presentare le dimissioni come prova di un decisionismo ratzingeriano è insultante per l’intelligenza di chiunque.

    Comunque, glielo spiego in modo più semplice: non sto dicendo che in otto anni Benedetto XVI non abbia fatto nulla (ha fatto moltissimo, basti pensare alla lotta contro la corruzione morale del clero); sto dicendo che è rimasto fedele al proposito enunciato pubblicamente sin dall’inizio del suo pontificato: non voler imporre la sua opinione, quel che sembrava giusto a lui. Proporlo, spiegarlo, mostrarlo con l’esempio, ma imporlo.

    9 Aprile, 2013 - 9:40
  99. Luigi Franti

    Letto il messaggio della signora Sara delle 9.39 le chiedo scusa e ritiro il mio invito ad essere seria (alliterazione compresa). Non ci provi, potrebbe farle male. Viva felice così.

    9 Aprile, 2013 - 9:44
  100. Sara1

    Va bene Luigi, diciamola così, a parte alcune frange di dubbia appartenenza “politica” del SP sentivano la necessità in pochissimi, e anche di certe reintroduzioni liturgiche, dal latino alla comunione in ginocchio, a paramenti eccessivamente ricchi (specie in tempo di crisi e riaffiorante povertà) non parliamo poi di troni e cose varie.
    Indubbiamente la visione di Benedetto era molto molto più profonda di quella dei suoi sostenitori però nei fatti è andata così, qualcuno avrebbe voluto che Benedetto governasse annullando di fatto il concilio e la Chiesa conciliare noi compresi, non raccontiamoci storie.
    A me spiace e anche tanto, ma in questi giorni mi pare che vedere come sono accolte certe scelte del nuovo Papa dai fedeli dovrebbe far riflettere alcuni invece di spostare il problema sui media e sulla papolatria.

    9 Aprile, 2013 - 9:46
  101. Luigi Franti

    Nell’ultima frase del messaggio delle 9.40, ovviamente, “ma imporlo” va corretto in “mai imporlo”.
    (Lo preciso per la signora Marilisa e forse, a questo punto, anche per la signora Sara1)

    9 Aprile, 2013 - 9:50
  102. @ manuel76 9 aprile 2013 @ 9:17

    Ottimissima la tua riflessione.

    Alcuni anni fa, su questo blog ebbi a scrivere che la chiesa in Roma non ha un vescovo vero.

    Sarà dura !

    Il mondo cattolico
    non ha ancora la capacità di vedere nel papa un vescovo.

    quanto piuttosto un santo monarca,
    una sorta di
    RE dei cattolici,
    il sostituto di un dio,

    quanto ancora
    il Vice di un dio.

    In una strana accezione derivata da un’opinione pubblica di massa,
    gli stessi vescovi nel mondo,

    sono una sorta di governatori cattolici
    messi dal santo monarca.

    Forse,
    BERGOGLIO

    ricordando continuamente che è Vescovo,
    lentamente,
    riuscirà a ridare l’originaria dignità

    all’immagine del vescovo e dei vescovi.

    9 Aprile, 2013 - 9:52
  103. Sara1

    Se non le spiace non mi accosti a Marilisa, grazie.

    9 Aprile, 2013 - 9:54
  104. Sara1

    Matteo io non vedo nel Papa un monarca ma un padre per tutta la Chiesa.
    Ci pensa mai che quando lei dice il mio vescovo, essendo di Roma, in un certo senso non si preoccupa di chi di Roma non è?

    9 Aprile, 2013 - 9:56
  105. @ Sara1 9 aprile 2013 @ 9:39

    @ Sara1 9 aprile 2013 @ 9:46

    Apprezzo il tuo equilibrio e chiarezza.

    Analisi che non fa una grinza.

    9 Aprile, 2013 - 9:59
  106. @ SARA che mi dice:
    Ci pensa mai che quando lei dice il mio vescovo, essendo di Roma, in un certo senso non si preoccupa di chi di Roma non è?
    _________________________________-

    Cara ,

    Ci pensa mai SARA che chi non è di Roma ha già un suo vescovo ?

    Chi non è di Roma ha già una sua guida, un suo magistero ?

    Chi non è di Roma ha un suo Padre nel suo proprio vescovo ?

    Ci pensa mai Sara,
    che il vescovo di Roma NON è il TUO vescovo ?

    Ci pensi mai SARA, che del TUO VESCOVO, non mi pare che scrivi mai ?
    Non sappiamo se è vivo ?
    Non sappiamo nulla delle sue parole ?

    Per il resto,
    che il mio vescovo è al servizio dell’unità di tutti i vescovi del mondo e di tutte le chiese del mondo,
    e solo in questa accezione che è comprensibile quello che tu chiami “papa”.

    Diversamente è soltanto un santo monarca.

    9 Aprile, 2013 - 10:10
  107. Federico B.

    Condivido buona parte della riflessione di Franti.

    A Matteo ricordo che l’Annuario pontificio del 2010 elenca questi titoli dei Papi, nell’ordine:
    Vescovo di Roma;
    Vicario di Gesù Cristo;
    Successore del principe degli apostoli;
    Sommo pontefice della Chiesa universale;
    Primate d’Italia;
    Arcivescovo e metropolita della Provincia Romana;
    Sovrano dello Stato della Città del Vaticano;
    Servo dei servi di Dio.

    Il Papa è tutte queste cose, non solo il vescovo della (piccola) diocesi di Roma.

    9 Aprile, 2013 - 10:12
  108. Il papa nè tutte queste cose….

    L’asino vola….

    San Pietro ha ricevuto il Reame dello Stato Pontificio direttamente da una divinità………

    Quando si è così ISPIRATI
    da considerare l’annuario pontificio
    di ispirazione divina
    e più importante della Parola del Signore………

    Oh ! my God !

    9 Aprile, 2013 - 10:33
  109. Non aveva altro a cui attaccarsi

    9 Aprile, 2013 - 10:34
  110. Federico B.

    Alcuni titoli sono diretta conseguenza dell’essere Vescovo di Roma: Primate d’Italia e Arcivescovo e metropolita della Provincia Romana.

    Resta evidente che quando di usa l’espressione “VICARIO DI GESU’ CRISTO” o “Sommo pontefice della Chiesa” si fa riferimento ad aspetti specifici ed unici del ministero petrino, cioè del ministero del Successore di San Pietro, principe degli apostoli e primo vescovo di Roma.

    Sminuire il ministero petrino può aiutare il dialogo ecumenico e venire incontro alle logiche del mondo (per intenderci: le pretese dei relativisti di considerare la propria opinione pari a quella del Vicario di Cristo), ma non corrisponde alla verità della Chiesa Cattolica.
    Papa Bergoglio vuole mettere l’accento sul suo legame con il popolo e la diocesi di Roma (e magari sul quell’ultimo titolo, di origine medioevale, “Servus sorvorum Dei”), ma è perfettamente consapevole di essere Vicario di Gesù Cristo, Sommo pontefice della Chiesa Cattolica e via dicendo.

    9 Aprile, 2013 - 10:34
  111. Federico B.

    Matteo, l’annuario pontificio è di ispirazione cattolica.
    E le tue idee da dove vengono?

    9 Aprile, 2013 - 10:35
  112. Federico, Vorrai dire di ispirazione vaticana

    non di certo evangelica.

    Troppo inquinamento intorno ai Vangeli.

    Abbiamo
    un solo Signore,
    un solo Padre,
    un solo Maestro.

    Tutto il resto è ……………………noia !

    9 Aprile, 2013 - 11:11
  113. Federico,
    chi è il tuo vescovo ?

    perchè non ce ne parli mai ?

    perchè non ci parli del suo magistero ??

    Ogni vescovo porta la ricchezza degli apostoli
    nella Chiesa Universale.

    La fissazione per cui gente lontana da Roma
    scriva e parli del papa come di un proprio vescovo,

    la dice lunga su quanta straordinaria confusione vige tra i cattolici.

    9 Aprile, 2013 - 11:14
  114. Federico B.

    Hai sbagliato bersaglio. Io ho parlato spessissimo del vescovo della mia diocesi S. E. Mons. Luigi Negri, come del suo predecessore, S. E. Mons. Paolo Rabitti.
    Di entrambi ho scritto anche su queste pagine, riportando parole e riflessioni.
    Ho persino scritto del Card. Carlo Caffarra, presentandolo come loro predecessore alla guida della mia piccola diocesi.
    Confermo di averli conosciuti, stimati ed amati come pastori di quella porzione della Chiesa che è l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
    Ma se il vescovo è il pastore della Chiesa locale, il papa è pastore di quella universale.
    Non è una “fissazione”, ma è la realtà della Chiesa Cattolica.
    La confusione è nella tua testa, Matteo.
    Confondi la Chiesa Cattolica con una qualche altra congregazione cristiana, magari di origine protestante.
    Oh, my God!

    9 Aprile, 2013 - 11:35
  115. Federico B.

    Soprattutto il Papa è Vicario di Cristo.
    Fai uno sforzo e cerca di ricordarlo sempre.

    9 Aprile, 2013 - 11:37
  116. Il papa non è il vice di nessuno.
    Non è un “Oracolo” di una divinità.

    Fai uno sforzo per capirlo.

    Relativamente a mons. Negri.
    che io conosco…..

    ce ne hai scritto solo per dire la tua gioia quando è arrivato.

    Per il resto, mi sembra che per te conti quanto il 2 di picche.

    Papa Francesco,
    non sostituisce in alcun modo il tuo vescovo territtoriale.

    Grande confusione sotto questo cielo.

    9 Aprile, 2013 - 11:43
  117. Il papa
    non è il VESCOVO della chiesa universale.

    E’ una deformazione storica.

    Prova ad informarti

    9 Aprile, 2013 - 11:44
  118. Non esiste il SUPER-VESCOVO,

    con i SUPER-poteri

    9 Aprile, 2013 - 11:45
  119. Marilisa

    Perché, Sara1, ti fa tanto schifo essere “accostata” a Marilisa ?
    Potresti spiegare il perché ?

    9 Aprile, 2013 - 11:52
  120. daiiiiiiiiiiii Marilisa,
    meno sangue !!!!

    9 Aprile, 2013 - 11:59
  121. Marilisa

    Signor Franti, posso assicurarle che io faccio meno caso a quel che scrivono gli altri, almeno per quanto riguarda la forma, di quanto si possa pensare.
    Lo faccio solo quando gli altri mi “costringono” a farlo per i motivi più diversi.
    Tanto per chiarire.

    9 Aprile, 2013 - 12:01
  122. manuel76

    @ Federico B
    Il problema non è l’ordine o la sequenza di titoli. Il discorso è che non è detto che debba essere Pontefice a vita! Quello che diceva Matteo, è importante. Non adoriamo il Papa in quanto persona, Regio e divino, ma lo stimiamo e rispettiamo come figura per quello che rappresenta, per il gravoso compito che gli è affidato. Se la morte ce lo toglie, ne viene eletto un altro. Se pensando e riflettendo, e pregando incessantemente, ispirato nella preghiera matura la consapevolezza di non avere le forze e di non essere più in grado di reggere il compito che gli è affidato, si dimette con serenità offrendo il suo discreto e laborioso servizio a discrezione del successore!

    Mi sembra un dono grande, non un limite.

    La volontà di Francesco di fare eleggere segretario della CEI dai vescovi sarebbe pure questo un dono.

    Mi sembra che si focalizzi l’attenzione sul Ministero, che da minus porta con sè l’idea del servizio.

    9 Aprile, 2013 - 12:07
  123. Marilisa

    Quale “sangue”, Matteo ?
    Vorrei precisazioni, dato quel “Se non le spiace non mi accosti a Marilisa, grazie.” che alle mie orecchie suona piuttosto sprezzante.
    Tu che impressione ne hai ricavato?

    9 Aprile, 2013 - 12:07
  124. Federico B.

    A parte che S. E. Mons. Negri è vescovo della mia diocesi solo da poche settimane, ricordo benissimo di aver riportato le sue parole almeno in un paio di occasioni. Il punto non è questo. Non si dimostra la stima e l’affetto ripetendo urbi et orbi le parole di una persona o menzionando il suo nome di continuo. Hai un’idea piuttosto bizzarra del legame che unisce un pastore al gregge che gli è stato affidato.
    Il Papa non è un vescovo qualunque, è il Vicario di Cristo e il Sommo pontefice della Chiesa Cattolica. Venti secoli di cattolicesimo non sono “deformazione storica”: lo Spirito Santo è presente nella Chiesa dal giorno della Pentecoste e opera la volontà del Signore.
    Non capisco tanta ostinazione, tutti i cattolici hanno una chiara percezione dell’unicità e della strordinaria grazia rappresentata dal ministero petrino.
    Almeno su questo evitiamo velleità soggettivistiche…

    9 Aprile, 2013 - 12:17
  125. Federico B.

    @Manuel,
    non entro nel merito della rinuncia al pontificato, ho voluto solo sottolineare come il papa non sia solo vescovo di Roma, ma abbia una chiamata diversa all’interno della Chiesa. Un ministero unico a fronte di una chiamata particolare.
    La volontà del Papa di esercitare il proprio ministero con uno stile e con modalità differenti rispetto ai propri predecessori non deve far pensare ad uno “svilimento” del ministero petrino. Questo è il punto.

    9 Aprile, 2013 - 12:24
  126. Sara1

    Caro Matteo è vero ho un vescovo e anche un parroco non parlo del mio parroco vuole forse dire che non lo seguo?
    Lei allora è fortunato perchè abitando a Roma ha come vescovo il Papa che magari generalmente è anche persona di grande preparazione teologica e spiritualità, insomma è libero di seguire il suo pensiero mentre noi no.
    In questo modo mi toglie qualche cosa se io seguo Benedetto o Francesco o leggo le sue encicliche significa che non partecipo alla vita della mia Chiesa locale?
    Dovrei richiudermi qui senza contatti con il resto della Chiesa mondiale che la voce del Papa da Roma mi trasmette?
    A me pare una limitazione.

    9 Aprile, 2013 - 12:25
  127. manuel76

    E’ straordinaria l’unicità.
    Ma non capisco perchè debba essere la morte a togliercelo!
    Se egli è ispirato in cio che deve scrivere o dire in materia di fede, non capisco perchè non possa essere ispirato altrettanto nel decidere di cedere il governo.

    9 Aprile, 2013 - 12:25
  128. Sara1

    Marilisa non ho nulla contro di lei, dicevo di non confondermi con altri perchè parlavo per me sola, tutto qua.

    9 Aprile, 2013 - 12:25
  129. Federico B.

    Sara,
    oltre che una limitazione, è proprio una visione della Chiesa che non corrisponde al cattolicesimo. Con buona pace di Matteo…

    9 Aprile, 2013 - 12:27
  130. Federico B.

    Manuel,
    ripeto: non discuto la scelta della rinuncia di Benedetto XVI.
    Diamolo come dato acquisito.

    9 Aprile, 2013 - 12:29
  131. I cardinali del 2013 sono tutti o cardinali che avevano partecipato al conclave del 2005, che aveva eletto con oltre i due terzi dei suffragi Benedetto XVI, o cardinali nominati da Benedetto XVI stesso: tenderei a escludere un’ostilità preconcetta a Benedetto XVI.
    Non capisco poi perché chi si contorce nella difficoltà di spiegarsi gli elementi di discontinuità tra Benedetto e Francesco (evidenti, come del resto sono evidenti gli elementi di continuità) non si contorse per le discontinuità altrettanto evidenti tra Giovanni Paolo II e Benedetto. A meno che a quei tempi non fosse un ragazzino. Tutti i papi sono diversi l’uno dall’altro: o ci aspettiamo che ciascuno sia il clone del precedente? Davvero qualcun altro dei cardinali in conclave sarebbe stato il clone di Benedetto XVI?

    9 Aprile, 2013 - 12:31
  132. Marilisa

    Va bene, Sara1, equivoco chiarito.

    9 Aprile, 2013 - 12:44
  133. Caro FEDERICO

    tu continui ad appellarti irridicubilmente
    ad interpretazioni e a forme esclusivamente temporali e storiche,
    a
    cui per giustificazione si sono dati risvolti teologici…….

    Io mi tengo la mia evoluzione di pensiero,
    che tende sempre ad approfondire modificandosi.

    Tu comunque,
    in tutte le occasioni,
    non fornisci mai attinenze alla Parola relativamente alle tue idee,

    ma ti citi solo documenti e pubblicazioni storiche e di governo.

    Nulla a che vedere con l’originaria Parola.

    Ma d’altronde questa è la tua specificità,

    è inutile che mi ci rovini il fegato.

    Stammi bene !

    9 Aprile, 2013 - 13:04
  134. Leggo il GRASSELLI,
    e mi ricordo che oggi qualcuno
    rifletteva che
    forse i cardinali nel 2005
    eleggendo Benedetto XVI, si sono sbagliati.

    Dunque:

    Nel conclave che ha eletto papa Francesco,

    i Cardinali nel Conclave erano 115.

    I Cardinali creati da Ratzinger… 67 (58%)

    creati da Wojtyla erano…… 48

    Forse Fabrizio
    deve rivedere il suo ragionamento. 🙂

    9 Aprile, 2013 - 13:16
  135. Dal momento che Benedetto XVI è stato un insegnante, e per di più molto contestato ai suoi tempi, tendo ad identificarmi con lui. Ci sono professori contestatissimi finché sono in cattedra, che poi sono adorati dai loro scolari quando ne sono scesi, o quando i ragazzi hanno terminato la scuola. Questo è il destino di molti insegnanti, e sarà anche il destino di Benedetto XVI come papa. Tra qualche tempo sarà riscoperto e rimpianto, perché ha fatto molte cose buone (quali? ognuno ne può indicare qualcuna).

    9 Aprile, 2013 - 13:47
  136. Sara1

    Una cosa buona? Io dico quella che più mi ha colpito, ha approfondito il dialogo tra fede e ragione.

    9 Aprile, 2013 - 13:52
  137. fabrizio

    Luca, il confronto con la successione Giovanni Paolo II e Benedetto non regge per nulla. Primo perché nel primi mesi di Benedetto vi furono unicamente segni e gesti di continuità (o sbaglio? Se vogliamog continuare con il meledetto dettaglio della ferula, Benedetto la cambiò dopo 3 anni, mica subito).
    Secondo ( e soprattutto) perché in questo caso l’anomalia é rappresentata dal fatto che 8 anni fa Bergoglio era già l’alternativa più forte a Ratzinger.
    Se questa anomalia è accompagnata da evidenti gesti di discontinuitá così repentini e cosí benvenuti da tutti, penso che sia un diritto di noi poveri e semplici cristiani che la Chiesa ci spieghi per bene perchè per arrivare a Francesco si sia dovuti passare da Benedetto, quando Francesco era giá a portata di mano 8 anni fa.
    A me il caso appare evidente in tutta la sua gravitá, e anzi chiedo a Luigi, con gentilezza ma con altrettanta forza, di farsi portavoce di questa richiesta al principe della Chiesa che ritenga più opportuno, ammesso che ne abbia voglia. Anche se temo che questa contraddizione che mi appare macroscopica possa spiegarcela solo Francesco.
    Altrimenti non resterebbe che concludere che il senso del pontificato di Benedetto stia nella sua rinuncia, che di fronte che so io alle sue prime due grandiose encicliche mi pare un po’ poco. Giá, ma chi se le ricorda?
    Per inciso, sono convinto che Francesco avrebbe affrontato la questione pedofilia con la stessa fermezza di Benedetto, e che quindi la necessita del pontificato di Ratzinger non stia li.
    Per favore, che qualcuno ce lo spieghi.

    9 Aprile, 2013 - 13:59
  138. discepolo

    L’errore, se di errore si può parlare ( per me invece era una bellissima grazia!) di Benedetto era quello di fare leva e affidamento più sulla ragione dei suoi interlocutori che sull’emozione:
    Benedetto spiegava, ragionava, , argomentava dialetticamente e mirava a convincere ciascuno di noi, si rivolgeva all’Individuo, con rispetto, portandolo fino a quel culmine dopo il quale la ragione, come diceva San Tommaso , deve riconoscere i propri limiti e fare il “salto” nella fede. Appellarsi all’individuo e affidarsi alla sua ragione, questa la scommessa di Benedetto ( scommessa persa per altro)
    per quanto affascinante per alcuni , per la gran massa dei fedeli questo atteggiamento di Benedetto non ha avuto buoni risultati . La gente in genere vuole emozioni e non ragionamenti . Raginare è faticoso, mentre sentire è semplice e spontaneo.
    Il rapporto di Benedetto sarebbe stato coronato da più successo se fosse stato quello di professore-allievo, come dice Antonella Lignani, in questo rapporto che si rivolge all’individuo, il professore e l’allievo, possono passare ragionamenti e portare alla verità (un po’ il rapporto di un Maestro come Socrate coi suoi discepoli) .
    Questo papa invece secondo me ha capito, in maniera intelligente, gli errori del suo predecessore , ha capito che la folla , il popolo non vuole ragionamenti ma emozioni. Questo Papa si rivolge al “popolo” e per il popolo vale più l’emozione dell’inchino che ha fatto dalla finestra quando è stato eletto dicendo “beneditemi e pregate per me “, di mille ragionamenti teologici. Benedetto si è rivolto all’individuo e alla sua ragione per portarlo alla fede, Francesco si rivolge alle masse e alle loro emozioni per portarle alla fede. Lo scopo è lo stesso, i mezzi impiegati sono diversi.
    Speriamo che a questo papa arrida più successo che al suo predecessore, ma sappiamo purtroppo che le emozioni sono labili ed effimere. La vera “conversione” vuole anche l’intervento della ragione.

    9 Aprile, 2013 - 14:21
  139. discepolo

    Questo Papa sta mettendo in atto una Sacra Rappresentazione.
    Invece di procedere per ragionamenti procede per Immagini o per Quadri viventi.
    La Sacra rappresentazione, come si usava nel Medio Evo, faceva vedere in quadri viventi le verità della fede, cosicché anche i più umili ed incolti potessero capirle.Ee che cosa è stata se non un quadro tipo “sacra rappresentazione” la lavanda dei piedi ai carcerati? Invece di tante parole un gesto, semplice , esausitivo e compensibile a tutti.
    Ed è per questo che oggi diamo tanta importanza ai vestiti ai paramenti, alle ferule del nuovo Papa, importanza che non avevamo mai dato a quella dei suoi predecessori di cui nessuno notava questi particolari.
    diamo importanza perché lui stesso Bergoglio ci ha fatto capire che questi particolari ino ad ieri trascurati sono per lui importanti e significativi: fanno parte della Sacra Rappresentazione di cui il Papa è il Primo attore ( attore in senso benevolo non critico) ,
    Ratzinger cercava di parlare di Cristo con la filosofia e la teologia, Bergoglio parla delle verità del Vangelo con la Sacra Rappresentazione.
    L’importante, credo è che tutti e due abbiano cercato e cerchino di portare Cristo al mondo di oggi.

    9 Aprile, 2013 - 14:35
  140. Federico B.

    @Matteo,
    la tua specificità è confondere il cattolicesimo con un’idea tutta tua, che non ha nessun riscontro con la realtà.
    Dobbiamo ricostruire l’origine del ministero petrino nelle parole di Gesù?
    Devi per forza insistere su posizioni a dir poco “luterane”?
    Non rovinarti il fegato ed evita di rovinarlo al prossimo. Evita di scrivere cose che, per un cattolico, non stanno ne’ in cielo ne’ in terra…

    Lycopodium, dove sei?

    9 Aprile, 2013 - 14:42
  141. Sara1

    Discepolo che Benedetto si rivolgesse alla ragione concordo, non si può dire abbiano fatto lo stesso i suoi ammiratori di ieri, dato il carattere quasi esoterico dei siti a lui dedicati.
    il perchè, come ho già detto più volte, non l’ho mai capito e rimane per me un mistero.

    9 Aprile, 2013 - 14:49
  142. Fabrizio, prima mi ero dimenticato (dico davvero) di dire che ho trovato le tue riflessioni molto belle e pertinenti, proprio nel loro carattere di interrogativo aperto. Varrebbe la pena che qualcuno rispondesse in termini di dialettica hegeliana? Non credo, eppure sarebbe un barlume di risposta, cristianamente insufficiente ma non per questo priva di qualche valore. Ma piuttosto, teniamoci la domanda, così com’è.

    Belle anche le riflessioni di discepolo, che in larga parte posso condividere. Qui forse una soluzione è più semplice: l’emozione apre la porta al ragionamento, non viceversa. Perché in un mondo bisognoso di conversione (fuori e dentro la Chiesa) il pregiudizio può essere vinto solo dall’esperienza (sì, lo so, sto usando un lessico ciellino, evabbe’), e l’esperienza è anche fondamentalmente emotiva. Poi è chiaro che non tutti quelli che vivranno l’emozione arriveranno al ragionamento, e quindi la cosa si fermerà a mezza via (ma è meglio mezza via che nessuna…), ma per alcuni il percorso potrà essere meno superficiale.
    Del resto – come in fondo ricorda Sara – c’è chi proprio dal pontificato di Benedetto XVI ha ricevuto un’esperienza emotiva cruciale: anche quella è tutta grazia, che nessuno dovrebbe osar disprezzare, e anche in questo caso quanto non è superficiale rimarrà.

    Sulla totale continuità tra Giovanni Paolo e Benedetto sono costretto a smentire Fabrizio. Gli accenti e le enfasi cambiarono un bel po’ fin dall’inizio, pur nella cornice di una comunione sostanziale, oltre che di un omaggio sincero e non formale, che francamente non trovo dissimile (anche se il fatto che Benedetto sia – fortunatamente! – vivo ed emerito cambia inevitabilmente alcuni parametri) da quanto vedo tra Benedetto e Francesco.

    9 Aprile, 2013 - 15:42
  143. Caro Federico,

    Posizioni Luterane ?

    Perchè no ?

    Anche essi sono fratelli in Gesù,

    anche essi sono nella stessa Chiesa il cui unico capo è Gesù.

    Essere cattolico non è una ideologia……..

    Come dice uno dei miei Padri che mi sono di guida,

    troppi sono cattolici, senza esssere cristiani “!!!!

    9 Aprile, 2013 - 15:46
  144. fabrizio

    Luca, anche io trovo le tue osservazioni sempre stimolanti e costruttive. Allo stesso tempo mi sembra peró innegabile che tra il primo mese di Francesco e il primo mese di Benedetto, quanto a discontinuitá nei gesti e nei simboli rispetto al rispettivo predecessore, il paragone sia insostenibile.

    9 Aprile, 2013 - 15:53
  145. Luigi Franti

    Qualcuno dovrebbe spiegare al signor Matteo che, se ci si pone nella prospettiva in cui lui mette le cose, la sua concezione episcopaliana è altrettanto storicamente condizionata (e criticabile) quanto lo è la dottrina del primato petrino. Egli sembra credere che il papa sia un’invenzione dell’annuario pontificio e i vescovi invece vengano dritti dritti dal vangelo.
    Le cose sono un pochino più complicate. Le forme di esercizio dell’autorità nelle comunità cristiane dei primi secoli sono state diverse, a seconda dei tempi e dei luoghi, e non siamo affatto certi che quella dell’episcopato monarchico sia stata sempre quella prevalente. In Ignazio di Antiochia sembrerebbe così, ma altrove le cose potrebbero essere andate molto diversamente (ad Alessandria, per esempio, abbiamo la netta impressione che il rafforzamento dell’autorità monarchica del vescovo sia cosa della prima metà del III secolo). In ogni caso, come è noto, sarebbe un anacronismo tradurre “vescovo” (nel senso che noi diamo alla parola) quando troviamo la parola episkopos nei testi del NT e della prima letteratura cristiana.
    Insomma, se è vero che Pietro non era papa, è vero anche che gli apostoli non erano vescovi, nel senso che noi diamo oggi a queste parole.
    Ma il punto non è questo.

    9 Aprile, 2013 - 15:54
  146. Luigi Franti

    Il guaio della mezza cultura è che, appunto, è mezza. E quindi preclude alla verità. Verità a cui è molto più aperta l’ignoranza, non dico dotta ma consapevole.

    9 Aprile, 2013 - 15:56
  147. lorenzo

    E’ proprio indispensabile tirarsi delle clavate sui denti su ogni singolo argomento? Fare di inevitabili e fisiologiche e benedette differenze di comportamenti , sensibilità e atteggiamenti, e, vivaddio, gusti personali, indole e carattere, delle “contrapposizioni” tra papi che stanno solo nelle nostre immaginazioni un tantino morbose? Se, da Giovanni 23 a Francesco, c’è qualcuno che mi sappia fare un esempio di scartamento ( non dico contrapposizione, ma semplice scartamento) NELLA SOSTANZA di un papa rispetto agli altri, lo cacci fuori, please. Se c’è qualcuno che sappia indicarmi, in tutto questo presunto tsunami di novità travolgenti ( ?!!) da parte di papa Francesco, una virgola, una virgolina, una virgolettinina sola che non stia con infinita maggior evidenza e splendore nel Vangelo, me la indichi, perché io non ce la vedo. E PER FORTUNA. E PERCHE’ MAI CI DOVREBBE ESSERE?
    Non vorrei turbare i sonni di quanti ricordano ( “ricordare”, poi, e perché mai?
    Le parole di Benedetto, come quelle dei suoi predecessori, sono tutte liì, chiarissime e bellissime, e VIVE come e piu’ di prima) l’impianto filofofico, teologico e razionale degli interventi di papa Ratzinger. Ma quell’impianto serviva ad arrivare a conclusioni esattamente identiche a quelle cui arriva Francesco con la strutttura apparentemente più semplice e naif dei suoi interventi. Cara discepolo, se la lavanda dei piedi è una ” sacra rappresentazione”, lo è da sempre, e lo è stata pure sotto Benedetto l’Emerito.

    9 Aprile, 2013 - 16:00
  148. Fabrizio, sulla rapidità con cui appaiono gli elementi di discontinuità di Francesco – diciamo – le osservazioni di discepolo possono esserci d’aiuto: un papa che comunica (prevalentemente) mediante l'”emozione” potrà manifestare le proprie caratteristiche in modo molto più subitaneo rispetto a un papa che comunica (prevalentemente) mediante la “ragione”. A Ratisbona e nel discorso alla Curia romana (settembre e dicembre 2005) le accentuazioni di Benedetto vennero fuori (per Ratisbona non mi riferisco alla querelle con i musulmani, ma alla questione della razionalità che fu adeguatamente recepita da numerosi interlocutori intellettuali occidentali. Ma continuo a ritenere che tu sottovaluti gli elementi di discontinuità di Benedetto rispetto a Giovanni Paolo.

    9 Aprile, 2013 - 16:12
  149. Ma che gioia!

    Mi fa piacere Franti, vederti ragionevole.

    Ma non sei rispettoso della verità.

    NON ho detto che:
    “il papa sia un’invenzione dell’annuario pontificio e
    i vescovi invece vengano dritti dritti dal vangelo.”

    Ti riaffermo ancora una volta, facendo appello alla ragione e allo studio,
    che la figura del papa è una invenzione inesistente nei vangeli
    e comunque inesistente nel nuovo testamento.

    Come ho già detto più volte, e come può sapere chi lo ha studiato,

    l’episcopato che oggi noi conosciamo
    E’ una evoluzione storica NON illegittima.

    E’ cosa difficile da contestare

    9 Aprile, 2013 - 16:13
  150. Federico B.

    Siamo passati da “deformazione storica” a “evoluzione storica non illegittima”.
    Facciamo un altro passo e forse arriveremo al cattolicesimo.

    9 Aprile, 2013 - 16:23
  151. Luigi Franti

    «l’episcopato che oggi noi conosciamo
    E’ una evoluzione storica NON illegittima».

    Lo sa, vero, che questa frase non vuol dire niente?
    Se proprio vuole, giusto per venirle incontro, nella misura in cui significa qualcosa, la sua frase implica che si ammetta anche: «e il papato che oggi noi conosciamo è un’evoluzione storica non illegittima», e siamo al punto di partenza, cioè a zero.

    (Veda, lei ha volte si è lamentato perché non discutevo nel merito le sue asserzioni. Il fatto è che è difficile discutere ciò che è privo di senso, e quasi tutto quello che lei dice, purtroppo, lo è).

    9 Aprile, 2013 - 16:25
  152. Luigi Franti

    «ha volte» !

    9 Aprile, 2013 - 16:37
  153. Caro Franti,
    che tu mi affermi
    privo di senso

    mi onori.

    Daiiiii, siamo seri !!!
    me lo auguro anche per Federico.

    Un bacione

    9 Aprile, 2013 - 16:38
  154. Luigi Franti

    Ricambio. Alla francese.

    9 Aprile, 2013 - 16:54
  155. Sara1

    Diciamo che l’aspetto emozione razionalità possono anche convivere sotto varie forme.
    Come ho già detto di Benedetto mi affascinava l’aspetto razionale da professore e lo trovavo molto vicino alla mia sensibilità, però altri ne hanno colto soprattutto il richiamo al mistero tanto per dire, il latino come lingua sconosciuta, mentre per Ratzinger il latino o il greco richiamavano la cultura del logos.
    E così molti rimproveravano a Giovanni Paolo II un’eccessiva esteriorità, ma in realtà era un tomista e quindi paradossalmente più attento alla razionalità dell’agostiniano Benedetto.
    Forse il discrimine è più tra pessimismo e ottimismo.

    9 Aprile, 2013 - 17:16
  156. fabrizio

    Luca, non credo di sottovalutare la discontinuità tra Benedetto e Giovanni Paolo.
    Mi pare peró che oggi siamo in una situazione sostanzialmente diversa, in cui evidenti cambiamenti simbolici repertini sono accompagnati dalla possibile elezione di Bergoglio nel 2005, che combinati insieme danno un quadro inquietante (giá detto troppe volte). Benedetto, quali che fossero stati i suoi cambiamenti, mai avrebbe potuto oscurare 27 anni di pontificato che aveva già il suo posto nella storia della Chiesa.
    Oggi il rischio eccome se c’é.
    Facciamo un altro esempio pratico sul valore dei segni. Benedetto incentra buona parte della sua prima omelia sul significato dell’anello del pescatore. Francesco appena puó se lo toglie e tutti a dirgli bravo.
    Se a questo sommiamo una decina di gesti che vanno nella stessa direzione, il tutto in 20 giorni, che conclusione ne dobbiamo trarre, se nessuno chiarisce per bene?
    Attendo quindi con pazienza un intervento di Luigi, e gli rinnovo il mio appello.

    9 Aprile, 2013 - 17:23
  157. Marilisa

    Leggo alcuni interventi e mi suscitano delle considerazioni.
    Premessa qualla di fondo, cioè che ogni papa è diverso nonostante qualcuno di essi possa apparire, ad un esame superficiale, simile ad un altro, mi permetto di osservare che non è poi tanto difficile capire perché nel 2005 venne eletto papa il card. Ratzinger mentre oggi è stato eletto il card. Bergoglio.
    Non c’è bisogno, a mio parere, di aggrapparsi a motivazioni che rispondono, più o meno apertamente,ai propri convincimenti religioso-ideologici circa la giustezza della elezione di questo o quel papa.
    Nel 2005 il più visibile, a tutti gli effetti, era il card.Ratzinger, il quale era stato in primo piano anche nella sua vicinanza a G.P.II e quale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
    In primo piano egli fu quando si celebrarono le esequie del carismatico papa Woityla.
    Sembrava già che il successore sarebbe stato legittimamente lui.
    E tutti guardarono a lui come al papa giusto, allora. Anche senza conoscerne bene la personalità e il valore come teologo.
    Del resto, quasi sempre accade così.
    Il giudizio si forma in corso d’opera, come si usa dire. E la Storia, in seguito, lo formulerà, tale giudizio, con maggiore esattezza.
    Ma, senza entrare nei dettagli, non si sbaglia–io credo– nel dire che qualche passo falso lo fece e qualche contraddizione la evidenziò.
    Con tutto ciò non si disconosce che la sua opera complessiva fu meritoria.
    Io personalmente mi sono sentita a lui vicina negli ultimi anni, quando gli toccò di dover combattere contro l’impudicizia della Chiesa e contro gli scandali mediatici (fuga di notizie e di documenti).
    Questo è stato il vero Calvario di papa Benedetto, che lo ha portato al limite della sopportazione fisica e mentale; e ne ha quasi imposto le dimissioni, per le quali sicuramente entrerà, quasi certamente suo malgrado, nella Storia.
    Oggi c’è un papa che dovrà porre rimedio a tante storture nell’ambito della Chiesa Universale. Storture che non possono più essere nascoste, come prima accadeva, e che sono di scandalo.
    L’elezione di questo papa ha visto il suo imput proprio nella consapevolezza da parte di molti cardinali di dover portare aria fresca e pulita nella Chiesa, andando incontro al richiamo esigente di una base ( i semplici fedeli) che non tollera più che la Madre Chiesa non abbia quella credibilità che è doverosa per un’Istituzione che si presenta come il Corpo mistico del Cristo.
    Il Card. Bergoglio, strumento dello Spirito, in una relazione durante una delle congregazioni generali preconclave ha pronunciato parole chiare, e non travisabili,sulla necessità assoluta di un rinnovamento della Chiesa stessa.
    Quelle parole straordinarie, dettate da un realismo altrettanto eccezionale e sicuramente trasferitogli dal contatto intenso ( che , ahimè, non tutti gli ecclesiastici hanno) con la gente comune, hanno spinto la maggior parte dei cardinali a dargli la “corona” da papa. Ed ecco Francesco, il papa “nuovo”.
    Ora c’è da augurarsi soltanto che non lo si intralci.

    9 Aprile, 2013 - 18:22
  158. fabrizio

    Marilisa,
    non ho convincimenti religiosi/ideologici circa la giustezza di questo o quel papa, anzi l’unico convincimento che ho è che ogni papa è quello giusto, incluso quello che verrà.
    Ho solo messo nero su bianco, cercando di argomentarlo come meglio posso, quello che tutti i cristiani semplici che incontro mi pare si stiano chiedendo, alla luce di quello che osservano in questi giorni: “Non era meglio se Francesco fosse arrivato già 8 anni fa?”. E rimango convinto che la Chiesa una risposta esplicita a questa domanda debba darla.
    Altrimenti vale il silenzio-assenso.

    9 Aprile, 2013 - 18:46
  159. Luigi Accattoli

    Fabrizio mi chiede due volte di chiarire “perchè per arrivare a Francesco si sia dovuti passare da Benedetto, quando Francesco era già a portata di mano 8 anni fa”. Sinceramente non sono all’altezza di tale problema, anzi a dire il vero non capisco neanche la domanda. Mica c’è nessuno che programma e teorizza i Pontificati! I Papi avvengono, i Conclavi non sono congressi a tesi. Poi si cerca di capire che cosa sia avvenuto, ma sarebbe inutile chiedere a un cardinale o agli stessi Benedetto o Francesco, o ambedue.

    9 Aprile, 2013 - 19:07
  160. Luigi Accattoli

    Ancora per Fabrizio. Quando dici che “la Chiesa un a risposta esplicita a questa domanda la deve dare” che intendi per Chiesa? Il Papa stesso? Il cardinale Re che in Conclave faceva la funzione di decano? “Era il nostro capo” ha detto Papa Bergoglio nell’incontro con i cardinale. Fabrizio credo proprio che la tua domanda non possa avere risposta. Non si è mai visto nella storia della Chiesa che venisse spiegata l’elezione di un Papa. E credo bene che vi siano stati altri casi in cui un cardinale votato e non eletto a un Conclave sia stato poi eletto al Conclave successivo. Nell’interpretare il risultato di un Conclave siamo tutti alla pari, non c’è nessuno che sappia il “perchè”. Gli stessi cardinali che hanno votato nel 2005 per Ratzinger e nel 2013 per Bergoglio forse potrebbero dire qualcosa ognuno per sè, ma nessuno saprebbe dire come i due collegi siano arrivati alle due elezioni.

    9 Aprile, 2013 - 19:14
  161. Luigi Accattoli

    Sempre per Fabrizio. Venendo alla valutazione del Pontificato di Benedetto e questione della discontinuità che nei suoi confronti mostra Francesco, butto là due battute, essendo temi che mi impegnano notte e giorno e sui quali i visitatori leggono in continuità i miei pareri. Io sono pieno di riconoscenza a Papa Benedetto, lo sono stato ogni giorno del suo Pontificato. Questo blog lo attesta con continuità. Dunque neanche afferro la domanda sul perchè del suo Pontificato. Lo considero una grande grazia. Qui puoi leggere un testo che scrissi per IL REGNO subito dopo la sua elezione: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=43. Ho appena scritto per la stessa rivista un articolo a fine Pontificato che esprime la stessa gratitudine e che inserirò presto nel blog (non lo faccio subito per non violare i diritti di esclusiva della rivista, che durano finchè non arriva al pubblico il fascicolo successivo).

    9 Aprile, 2013 - 19:23
  162. Luigi Accattoli

    Ultimo per Fabrizio. La discontinuità: è tema delicato, che non può essere trattato a spanne. Accenno qui solo a un aspetto. Le discontinuità attuate da Papa Francesco (come da ogni altro Papa) non vanno lette esclusivamente in rapporto all’immediato predecessore: questo fanno i media e fanno emotivamente i singoli spettatori della novità, ma per una lettura critica occorre vedere la gittata della discontinuità, se sia limitata all’ultimo predecessore o se piuttosto ne abbracci sette o tutti. Se Francesco non usa le lingue la discontinuità è con tutti i Papi poliglotti, se non usa mozzetta rossa rocchetto e stolone la discontinuità è con tutti quelli che li usarono, se non abita l’appartamento papale altrettanto, se lava i piedi a due donne pure, se parla di sè costantemente come vescovo di Roma puranco. Fabrizio prova a guardare più ampiamente e forse la febbre della discontinuità potrà scemare. Io quell’esercizio lo faccio ogni giorno.

    9 Aprile, 2013 - 19:31
  163. Luigi Accattoli

    Post scriptum per Fabrizio. Alle volte la discontinuità è solo cattiva informazione. Poniamo per l’anello piscatorio. Tutti i Papi recenti hanno usato nella quotidianità un normale anello episcopale, essendo quello piscatorio un oggetto monumentale impossibile da tenere al dito e destinato a sigillare documenti “bullati”.

    9 Aprile, 2013 - 19:37
  164. Clodine

    Perché è un mistero che non ci appartiene, poiché rientra nella logica di Dio…il Signore, il padrone del tempo e della storia!
    Ogni papa, e dico tutti quelli che si sono avvicendati da Pietro a papa Francesco, anche quelli che nella storia han fatto cose terribili: sacrileghi, scismatici, simoniaci non importa, assicurano la catena della continuità Apostolica, la certezza ininterrotta della successione essenziale alla Chiesa, che è da Dio, ma composta da membri umani santi e peccatori. Addirittura, mistero nel mistero, la Chiesa ritiene che un battezzato incredulo, irreligioso, non curante del bene della Chiesa, se viene eletto canonicamente è egualmente e certamente Papa, perchè nessuna smagliatura o incertezza possa intaccare l’Apostolicità della Chiesa, che è apostolica per sua stessa natura, arca necessaria per la salvezza in virtù dei Sacramenti: strumenti principali di Grazia..

    9 Aprile, 2013 - 19:41
  165. ?

    9 Aprile, 2013 - 19:49
  166. Clodine

    Cos’è sto’ punto interrogativo….a che pro…

    9 Aprile, 2013 - 19:54
  167. Marilisa

    Fabrizio, non mi riferivo specificatamente a te. Parlavo in generale.
    Io non credo che la Chiesa possa dare una risposta precisa alla domanda tua e di altri.
    Ci sono domande che non hanno risposte, dovresti saperlo anche tu.
    Però io so–se sbaglio, qualcuno mi corregga– che nel 2005 ci fu un momento in cui i voti parvero convergere sul card. Bergoglio, e questi–non si sa esattamente il perché–li allontanò da sé; ed allora prevalse il card.Ratzinger.
    Forse Bergoglio non si sentiva all’altezza, allora, o forse chissà…
    Del resto, non credo che piaccia a nessuno assumere un impegno così gravoso anche se di grande prestigio. È una responsabilità enorme.
    La “stanza delle lacrime” in qualche modo parla.
    Ma c’è di mezzo anche l’azione dello Spirito Santo, che fa andare le cose, io credo, come Lui vuole.
    E se oggi c’è Papa Francesco, solo Dio potrebbe motivare tale scelta.
    A noi non resta che prenderne atto.

    9 Aprile, 2013 - 19:55
  168. Marilisa

    Preciso: motivare “esattamente” tale scelta.

    9 Aprile, 2013 - 19:58
  169. Guardate, forse è pure OT, ma a me -detto con tutto il rispetto per Papa Francesco- manca Benedetto XVI, la sua persona le sue omelie i suoi discorsi, quel piglio e puntiglio tutto tedesco, che fa tanto parroco, tanto Papa.
    Il “cuore” è bello, ma che volete, anche il mio cervello vuole la sua parte…

    9 Aprile, 2013 - 20:26
  170. N’ zomma per capirci, emotivamente Papa Francesco è coinvolgentissimo, ma voglio anche nutrimento per la mia mente cristiana: io ho bisogno di un’identità, per me cristianesimo è anche sapersi identificare, “identità”.
    Che sono una goccia nel mare ce lo so, ma mi piacerebbe sentire e sapere che sono “quella” goccia…

    9 Aprile, 2013 - 20:34
  171. fabrizio

    Luigi,
    se non hai capito la mia domanda, significa che non ho saputo spiegarmi ( e lo spazio per provare a farlo non mi è certo mancato ! ).
    Tra l’altro le tue osservazioni non mi sembra abbiano colto le problematiche che pensavo di aver sollevato chiaramente, ulteriore e definitiva conferma che bloggare non è il mio mestiere.
    Considerando infine che (detto tra noi) per fare questo ho sottratto tempo e risorse al lavoro per cui mi pagano e con il quale devo crescere i miei figli, è molto meglio che mi limiti alle visite passive al tuo blog, che d’altra parte mi interessa per davvero.
    Un caro saluto a tutti.

    9 Aprile, 2013 - 20:54
  172. Sara1

    Perchè per arrivare a Francesco si sia dovuti passare per Benedetto? magari perchè nel frattempo ci sono 8 anni di mezzo e sono anche cambiate alcune cose (ieri il problema era un mondo ricco e annoiato che reclamava ogni sorta di capriccio, oggi il mondo sente la paura di una crisi molto concreta).
    E poi era giusto che si lasciasse decantare l’emotività del pontificato di Giovanni Paolo II, era giusto che si facesse una riflessione su molti temi, dalla liturgia a diverse questioni dottrinali.
    Questa riflessione non serviva però a tornare indietro come qualcuno avrebbe voluto, ma serviva a riprendere forze per spiccare il volo in avanti.
    Questa è la risposta che mi sono data io.
    Se le può servire.
    🙂

    9 Aprile, 2013 - 21:37
  173. Clodine

    Non dimentichiamo il vaso di Pandora scoperchiato da Benedetto XVI, che caro gli costò…povaro papa…avrebbe dovuto pensarci il predecessore. Il motivo per il quale non lo fece, probabimente, rimarrà un mistero che Dio solo conosce! Certamente, quell’intimo dolore di sapere la sporcizia e non aver potuto far nulla per rimuoverla, fu per il Beato Giovani Paolo II un pungolo, una croce, una sofferenza vissuta in silenzio, nell’intimo, che lo accompagnò fino alla morte. Una morte dolorosa…che rimarrà impressa in tutti, perché tutti pertecipammo con angoscia dello strazio.

    10 Aprile, 2013 - 6:19
  174. fabrizio

    Luigi, ieri sera nela fretta sono stato un po’ brusco e mi sono dimenticato di ringraziarti per l’attenzione e il tempo che mi hai dedicato nel rispondermi. Lo faccio ora.

    Un’ultima precisazione (ultima per davvero) :
    Non sono io ad avere una “febbre di discontinuità”, per me il papa è il papa, lo custodisco e prego per lui. Ritengo che Benedetto per la Chiesa sia stata una vera grazia (ampiamente sprecata, ma i nostri tempi non sono i tempi del Signore e confido che chi semina prima o poi raccolga comunque) e ritengo una grazia Francesco.
    Piuttosto la febbre di discontinuità la leggo e sento in voi (in senso lato e non personalizzato) frontmen cattolici in TV, nei giornali, ecc. Voi (in senso lato) che pubblicate ingrandimenti del dito con l’anello e sprecate fiumi di inchiostro sul colore delle scarpe, l’ho sentita in tanti cardinali all’indomani del conclave.
    Ti faccio due piccoli esempi di un elenco lunghissimo:
    1) Dino Boffo che in TV dice più o meno testualmene “Francesco è il primo papa a dire che al centro della chiesa non c’è il papa ma Gesù Cristo ” (!!!!)
    2) Enzo Bianchi che su Repubblica nell’esaltare la lavanda dei piedi di Francesco sente il bisogno di precisare che Benedetto dava del gesto evangelico un significato diverso “Interpretazione legittima, tra le molte presenti nella tradizione cristiana orientale e occidentale, ma non la principale” lasciando nel lettore l’impressione di chiudere in un cassetto l’esperienza Benedetto.

    Provate voi (in senso lato) a guardare più ampiamente. Io, già cerco di farlo, con tutti i miei limiti.
    E ora basta per davvero 🙂

    10 Aprile, 2013 - 7:47
  175. Sara1

    Fabrizio può anche pensare a quello che è successo nel pontificato di Benedetto con Ferrara e altri giornalisti di destra che si erano praticamente assunti il compito di essere gli unici interpreti autorevoli del pontificato, sottolineandone alcuni aspetti (Islam, critiche alla modernità) e tacendone altri (non ho mai letto sul foglio un articolo che riportasse le parole di Benedetto su questioni come ecologia o accoglienza degli immigrati o dialogo con le altre religioni dato che non faceva comodo alla linea editoriale del giornale).
    Voglio dire non è nulla di nuovo al massimo si assiste ad uno spostamento di “tifoserie”.

    E anche molti ratzingeriani hanno battuto a iosa sulla discontinuità con Giovanni Paolo II cercando di derubricare l’esperienza conciliare ad una parentesi di qualche decennio che sarebbe stata ben presto accantonata.
    Se avessero fatto veramente attenzione al magistero di Benedetto oggi sarebbero meno frastornati.

    10 Aprile, 2013 - 8:00
  176. manuel76

    @Marilisa
    Se non ricordo male, dalle ricostruzioni da voci cardinalizie, sembra che Bergoglio avesse totalizzato una quarantina di voti, contro la settantina di Ratzinger.
    Siccome per essere eletto ne servono un’ottantina, mi sembra inverosimile pensare che così tanti voti del primo si versassero sul secondo.
    Forse i voti a Bergoglio avrebbero potuto sbarrare la strada a Ratzinger e verosimilmente aprire le porte ad una terza scelta. Magari a Ruini?

    Se è vero che Bergoglio stesso pregò i fratelli cardinali di non votarlo ulteriormente, perchè non si sentiva pronto, forse in questo c’è un messaggio di sincerità, di autenticità. In quel momento, dopo Giovanni Paolo II, Ratzinger dava certezze che un salto verso il nuovo mondo probabilmente non offriva.

    @ Clodine 9 aprile 2013 @ 19:41
    WOW! …condivido anche la considerazione di stamane alle 6…anche se mi chiedo perchè Giovanni Paolo II, che ha chiesto perdono per tante cose, non abbia tirato fuori la questione.

    10 Aprile, 2013 - 10:06
  177. fabrizio

    Beh, Boffo e Bianchi nella Chiesa sono figure un po’ più autorevoli e istituzionali di Ferrara e non possono essere inseriti nello schema destra/sinistra. E’ a uomini di Chiesa come loro che mi riferivo, i tifosi che facciano i tifosi.

    10 Aprile, 2013 - 10:16
  178. Luigi Accattoli

    Fabrizio mi dici per favore la fonte delle parole di Boffo che tu riferisci “più o meno testualmente”? Non l’ho e la vorrei verificare. E’ la seconda volta che mi capita di leggere un riferimento come il tuo a parole di Boffo irrispettose per Benedetto che non mi suona verosimile – conosco Boffo da trent’anni – è una domanda per sapere non per polemizzare…

    10 Aprile, 2013 - 11:19
  179. fabrizio

    Quelle parole le ha pronunciato in un suo intervento in studio immediatamente dopo il primo incontro di Francesco con i giornalisti. Capisco la giustificata euforia per l’incontro, ma si lasció andare a valutazioni spropositate circa la novità della centralitá di Cristo per Francesco. Tutto si potrà dire a Benedetto e Giovanni Paolo, ma certo non che nella loro predicazione mancasse il guardare a Cristo e non al papa.
    Se puoi verifica e, se ricordo male, mi corriggerai..

    10 Aprile, 2013 - 11:32
  180. Luigi Accattoli

    Provo a verificare: in quale trasmissione parlava Boffo?

    10 Aprile, 2013 - 11:46
  181. fabrizio

    Era la mattina di sabato 16 marzo, mi pare, nella “sua” TV2000 nella trasmissione a commento dell’incontro di Francesco con i giornalisti. Lui é arrivato direttamente dalla sala Nervi e, travolto dalla giustificata euforia, si é lasciato un po’ troppo andare. Peró non mi focalizzerei troppo sull’episodio Boffo, pur eclatante,volevo fare solo un esempio tra i tanti che ho visto/letto da parte di uoimini di Chiesa insospettabili.

    10 Aprile, 2013 - 12:31
  182. Luigi Accattoli

    Grazie – cercherò di riascoltare la trasmissione – Luigi

    10 Aprile, 2013 - 12:47
  183. luca73

    Io sommessamente vorrei fare un’osservazione, che è anche un auspicio per me e per tutti i credenti in Cristo: la misurazione del fatto del Papa in base a criteri mediatici di gradimento o non gradimento, in base a corrispondenze o non corrispondenze con le attese della società, sono il segno di una perversa riduzione dell’avvenimento cristiano (e della Chiesa in particolare) a dimensioni puramente umane.

    E questo è il grande pericolo che incombe sulla cristianità di oggi: accettare quell’inesorabile snaturamento della sua identità, dovuto al fatto che la mentalità non cristiana pretende di diventare il criterio di lettura e di interpretazione del fatto religioso e ecclesiale.

    E a questa perversa spirale, dobbiamo reagire sottolineando l’aspetto essenziale, oggettivo e non quello delle nostre personali convinzioni: ovvero una obbedienza razionale alla volontà di Cristo, che si manifesta nella presenza di questo Papa, come si è manifestata nella presenza di tutti coloro che nel corso di 2mila anni lo Spirito Santo ha posto a fondamento della Chiesa.
    Non nel senso di tacere acriticamente eventuali errori e silenzi e/o di appoggiare qualsiasi decisione, ma nel senso di riprendere di fronte al grande avvenimento di Francesco il cammino di adesione al Mistero di Cristo.

    Il fatto del Papa deve diventare un grande fatto ecclesiale: un’occasione di conversione dell’intelligenza e del cuore.
    Se ci fermiamo invece alle stucchevoli reazioni di carattere massmediatico, non avremo il contatto vero col Papa, ma solo con quell’immagine artificiosa di lui, che i mass media ci sbatteranno in faccia: osannandolo oggi, e inesorabilmente attaccandolo quando non potrà non assumersi la responsabilità di giudicare in maniera precisa tutte le distorsioni e le derive della mentalità laicistica, consumistica e cristianofobica.

    10 Aprile, 2013 - 13:53
  184. Marilisa

    “Siccome per essere eletto ne servono un’ottantina, mi sembra inverosimile pensare che così tanti voti del primo si versassero sul secondo.”

    Manuel76, per la precisione leggo quanto segue ( da Il diario di un cardinale che racconta i giorni dell’elezione- “Così vinse Ratzinger” di Lucio Brunelli-Repubblica 23ottobre,2005):
    “Al terzo scrutinio la minoranza riluttante a votare l’ex prefetto della fede aveva fatto blocco sul card.Bergoglio, raggiungendo l’obiettivo dei 40 voti, pochi per eleggere il primo papa latinoamericano della storia, ma sufficienti ad impedire, in termini astratti, puramente aritmetici, il raggiungimento del tetto minimo deu 77 voti necessari per eleggere il papa(115-40=75)”

    Ti segnalo, inoltre, l’articolo del nostro Luigi Accattoli sullo stesso argomento:

    http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/23/Bergoglio_tiro_indietro_Ratzinger_eletto_co_9_050923057.shtml

    10 Aprile, 2013 - 14:50
  185. manuel76

    Grazie Marilisa!

    ricordavo a spanne ma non nel dettaglio.
    Concordo con Luigi Accattoli che Benedetto sia stato un dono, anche se non ne condividevo l’opportunità di ermellini e tronetti…peraltro suggeriti dal cerimoniere.
    Penso anche che, se è vero che di certi abusi era a conoscenza come prefetto di Giovanni Paolo II, sia stato ancora più doloroso chiedere pulizia.
    Chissà cosa succedeva in quegli anni, quali erano gli ordini di servizio su come trattare questi casi. Di recente sono emersi racconti nella diocesi di Savona…

    10 Aprile, 2013 - 17:31
  186. Antonio87

    Tornando all’argomento del post…
    Visitando il sito della Santa Sede mi sono accorto che nella sezione liturgie dedicata al pastorale del papa, si annuncia che Francesco ha deciso di alternare il pastorale di Paolo VI con quello di Benedetto.
    Mi sembra una decisione molto saggia.
    Ecco il link, il passaggio è proprio nell’ultima frase:

    http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20091117_ferula_it.html

    saluti

    12 Aprile, 2013 - 17:04
  187. Luigi Accattoli

    Antonio è davvero una decisione saggia… ti ringrazio della segnalazione… non avevo visto quell’annuncio…

    13 Aprile, 2013 - 21:37
  188. Caro Luigi,
    così d’istinto,
    ho pensato:
    “ma tu guarda cosa si deve fare per non scontentare il mondo dei cattolici integristi !!!”

    Quando l’8 aprile andai sulla pagina vaticana citata da Antonio87,
    non c’era ancora l’aggiunta delle tre righe finali che ora si leggono !!!!

    Comunque non credo affatto alla guerra inventata dagli integristi
    tra Bergoglio e Guido Marini.
    Non credo che il nostro vescovo, abbia il tempo per i giochi infantili.

    Come credo che il buon Marini, sia naturaliter in obbedienza al papa,
    e attento alla sua sensibilità. Diversamente non avrebbe senso il servizio di cerimoniere.
    Nessun rituale nella forma, è immobile e per sempre.

    Nell’uso del pastorale di Paolo VI da parte di Francesco,
    vi ho letto, il legame affettivo che abbiamo tutti noi (compreso Bergoglio) in maggioranza per quel pastorale, che abbiamo visto in mano ai papi da 50 anni,
    che è diventato esso stesso simbolo della presenza della persona del papa.

    E’ esclusivamente in questa chiave che io vedo l’uso che fa Francesco del pastorale di Paolo VI.

    Certo,
    che discorso a parte merita il “cerchio magico dei genovesi”…
    di cui il buon Marini è parte….. 🙂

    15 Aprile, 2013 - 18:04
  189. Luigi Accattoli

    Matteo se davvero ci sarà alternanza, sarà un bel gesto di continuità. Non ci vedo nulla di male ad accontentare chi ha una diversa sensibilità. Anzi lo trovo buono. Però ieri a San Paolo Francesco aveva di nuovo il Crocifisso di Paolo VI.

    15 Aprile, 2013 - 18:59
  190. Certo, Luigi,
    due pastorali a tempi alternati,
    è solo un problema di memoria del cerimoniere,
    non di certo del papa,
    e credo che non vi sia nulla di male.

    Il mio era comunque un pensiero d’istinto.

    Devo dire che 20 anni fa, mai avrei immaginato che il pastorale sarebbe diventato oggetto di discussioni e di contrapposizioni di partiti pro o a favore di Benedetto o pro o a favore di Francesco.

    20 anni fa mai avrei immaginato che simpatizzare per un papa,
    fosse letto ipso facto come condanna al papa precedente.

    Le normali simpatie umane,
    sono lette in termini di dichiarazioni di guerra….

    Per fortuna nella vita parrocchiale normale non è così.

    Queste probleatiche di contrapposizioni sono vissute da persone che
    vivono come quelli che s.Benedetto chiama “clerici vagantes” gente che non ha territtorio di appartenenza,
    va a messa senza appartenere ad una comunità affettiva,

    è quella gente che va nelle basiliche patriarcali,
    nel duomo,
    quella gente che non vuole conoscere il proprio vicino di banco,
    quella gente che si sente male quando deve scambiare il segno di pace,
    fa finta che è sovrappensiero o si soffia il naso….. (infatti ne chiedono l’abolizione).

    Persone che si creano una religione di rifugio,
    dove chiudersi in uno steccato e parlare male degli altri.

    E comunque,
    io so,
    che anche di queste il Signore ha particolare attenzione d’amore.

    E ora me ne vo a dormire.
    ‘notte Luigi

    16 Aprile, 2013 - 0:37

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