Francesco telefona ai presidenti Peres e Abbas

“Facendo seguito all’accorato appello a continuare a pregare per la pace in Terra Santa di domenica scorsa, stamattina il Santo Padre Francesco ha telefonato personalmente al Presidente Shimon Peres e al Presidente Mahmoud Abbas, condividendo le sue gravissime preoccupazioni nell’attuale situazione di conflitto che coinvolge in modo particolare la Striscia di Gaza e che, in un clima di crescente ostilità, odio e sofferenza per i due popoli, sta seminando numerosissime vittime e dando luogo ad una situazione di grave emergenza umanitaria”: così la prima parte di un comunicato vaticano. Beato chi trova parole di pace nel mezzo della guerra. Chi ha amici israeliani e palestinesi, ebrei e musulmani, forse potrebbe imitare l’esempio del Papa. Io li ho e sto provando a telefonare.

5 Comments

  1. Sara1

    Non conosco nessun israeliano e palestinese ma il mio pensiero va a tutti quelli che in questo momento vivono l’orrore della guerra.

    18 Luglio, 2014 - 20:42
  2. roberto 55

    Questa sera, nel corso dell’adorazione eucaristica celebrata presso la parrocchia del mio paese, abbiamo ricordato e pregato per tutte le vittime di questa nuova fase del conflitto israelo-palestinese: non è molto, magari, ma sono certo che il Signore grande e buono saprà ascoltare anche le nostre modestissime invocazioni.

    In questi anni, poi, di mio lavoro a MIlano, sono diventato amico d’un avvocato di religione israelita, con cui ho anche avuto frequenti occasioni di confronto su quest’argomento, e l’ultima proprio ieri sera : anche lui è per la pace, e, seppur non la pensiamo proprio allo stesso modo, conveniamo che uno snodo non eliminabile del processo che dovrà portare alla reciproca convivenza di quei due popoli non potrà non essere costituito dalla necessità che tutti i palestinesi accettino il diritto all’esistenza di Israele.

    Buon fine-settimana al “pianerottolo” !

    Roberto 55

    18 Luglio, 2014 - 22:32
  3. Marilisa

    Mi pare giusto che i palestinesi debbano accettare la presenza degli israeliani, ma certo è che il problema ha origini lontane e non può essere liquidato semplicisticamente.
    Fra i palestinesi il vero nodo è la presenza di Hamas, uno zoccolo duro e insormontabile, trattandosi di una fazione estremista refrattaria alla pace con Israele.
    D’altro canto bisogna tener presente che quando fu istituito lo Stato di Israele, questo diede luogo a risoluzioni ingiuste nei confronti dei palestinesi, molti dei quali furono costretti a lasciare i luoghi in cui erani stati per secoli. Una specie di nuovo esodo ( di palestinesi, però). E quei palestinesi che decisero di rimanere nonostante tutto, furono considerati subordinati, nei diritti, agli israeliani. Ingiusto anche questo.
    L’onda lunga di queste disparità sociali, con conseguenti rappresaglie e guerre, è giunta fino ai nostri giorni, e chissà quando si estinguerà.
    Tutto questo per dire che torti e ragioni sono da attribuire a tutte e due le parti.
    Tuttavia, quest’ultima guerra ha visto la prima mossa nel sequestro, seguito dall’ uccisione, dei tre ragazzi israeliani. Israele non potrà mai accettare fatti gravissimi di questo genere di fronte ai quali i patti siglati in precedenza perdono ogni validità. E tutti sappiamo che violenza chiama violenza, e questa genera odio e rancore che si protraggono all’infinito.
    Israele è sempre in stato di allerta e di difesa ( ma ha un ottimo esercito), perché ha l’incubo degli attacchi. Chi va in quel Paese, anche solo per turismo, se ne accorge subito, perché deve passare attraverso una serie di perquisizioni minuziose.
    Parlare di pace stando al di fuori di quella situazione è fin troppo facile. Ma si capisce che la vera pace è lontana, a meno di un autentico miracolo.

    19 Luglio, 2014 - 0:29
  4. discepolo

    Molte persone con cui ho parlato mi hanno detto che quando hanno sentito quel Buonasera gli sono venuti i brividi. Hanno avuto la netta sensazione:qui tutto cambiera’. Cambiera’in meglio?Oppure in peggio? Ma le persone sensibili,quelle che sono dotate di “antenne”o quello che si chiama sesto senso spno rimaste scosse. Non ardisco mettermi fra loro,ma nessuno riuscira’a spiegarmi razionalmente questa sensazione di rigetto che ho provato quando ho sentito dire qyel Buonasera con tono strascicato e mellifluo e poi il grande applauso w l’adorazione generale.

    19 Luglio, 2014 - 22:04
  5. Marilisa

    “….quella sensazione di rigetto che ho provato quando ho sentito dire qyel Buonasera con tono strascicato e mellifluo… ”

    Quest’ultima ancora non l’avevo vista.
    “Strascicato” e persino “mellifluo”?! Ma dove? Ma quando? Che stravolgimento è questo?
    Questa la devo annotare per riferirla come una barzelletta.

    20 Luglio, 2014 - 13:04

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