Lamentati, lotta con Dio, accetta il limite dice il Papa

25 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sconforto d’Abramo. E viene il momento, anche per Abramo, della crisi di sconforto. Si è fidato, ha lasciato la sua casa, la sua terra, i suoi amici, … Tutto. É partito, è arrivato nel paese che Dio gli aveva indicato. Il tempo è passato, ma il figlio non viene, il grembo di Sara rimane chiuso nella sua sterilità. E Abramo, non dico che perda la pazienza, ma si lamenta con il Signore. Anche questo impariamo dal nostro padre Abramo: lamentarsi con il Signore è un modo di pregare. Alle volte sento, quando confesso: “Mi sono lamentato con il Signore …”, ed [io rispondo]: “Ma no! Lamentati, Lui è padre!”. E questo è un modo di pregare: lamentati con il Signore, questo è buono.

    28 Dicembre, 2016 - 19:33
  2. Luigi Accattoli

    Arrabbiato con Dio. Già questo suo lamentarsi è una forma di fede, è una preghiera. Nonostante tutto, Abramo continua a credere in Dio e a sperare che qualcosa ancora potrebbe accadere. Altrimenti, perché interpellare il Signore, lagnarsi con Lui, richiamarlo alle sue promesse? La fede non è solo silenzio che tutto accetta senza replicare, la speranza non è certezza che ti mette al sicuro dal dubbio e dalla perplessità. Ma tante volte, la speranza è buio; ma è lì la speranza … che ti porta avanti. Fede è anche lottare con Dio, mostrargli la nostra amarezza, senza “pie” finzioni. “Mi sono arrabbiato con Dio e gli ho detto questo, questo, questo, …” Ma Lui è padre, Lui ti ha capito: vai in pace! Bisogna avere questo coraggio! E questo è la speranza. E speranza è anche non avere paura di vedere la realtà per quello che è e accettarne le contraddizioni.

    28 Dicembre, 2016 - 19:33
  3. maria cristina venturi

    suppongo che il buon Dio abbia le orecchie rintronate dalle “lamentazioni” di molti cattolici di questi tempi!

    🙂 🙂 🙂

    personalmente preferisco la preghiera di lode a Dio e riservare le “lamentazioni”
    agli altri uomini, anche alle autorità ecclesiastiche. Ecco io mi lamenterei volentieri, ma non con Dio, bensì col suo Vicario terreno , papa Francesco.
    il quale però pare non gradisca molto che qualcuno si lamenti di lui.. e ovviamente indirizza la lamentazione della gente direttamente al Principale !

    28 Dicembre, 2016 - 19:40
  4. maria cristina venturi

    per esempio, perchè mai da parte del papan mandare cinque suoi funzionari a commissariare l’Ordine di Malta che è un Ordine Sovrano indipendente che non dipende dallo Stato Vaticano ma è soggetto di diritto internazionale?
    possibile che il papa Francesco non lo sapesse? possibile che nessuno dei suoi collaboratori glielo abbia detto?
    e allora perchè fare una simile figuraccia?

    http://www.corrispondenzaromana.it/il-papa-e-malta-un-commissariamento-fasullo/

    “Dichiarazione del Gran Magistero – “Il Gran Magistero del Sovrano Ordine di Malta ha appreso della decisione della Santa Sede di nominare un gruppo di cinque persone per far luce sulla sostituzione del precedente Gran Cancelliere. La sostituzione del precedente Gran Cancelliere è un atto di amministrazione interna al governo del Sovrano Ordine di Malta e di conseguenza ricade esclusivamente nelle sue competenze. La nomina di cui sopra è il risultato di un equivoco della Segreteria di Stato della Santa Sede.
    Il Gran Maestro ha rispettosamente chiarito la situazione ieri sera, in una lettera al Sommo Pontefice, che spiega i motivi per cui la decisione presa dalla Segreteria di Stato era inaccettabile.
    Il Gran Maestro ha assicurato al Santo Padre la sua devozione filiale e ha domandato al Pontefice la Benedizione Apostolica, per lui e per il Sovrano Ordine di Malta, con i suoi 13.500 membri ed i suoi 100.000 dipendenti e volontari, che continuano a fornire assistenza medica e sociale in maniera permanente e operosa in più di 120 paesi in tutto il mondo, secondo il secolare carisma dell’Ordine di Malta.”

    28 Dicembre, 2016 - 19:47
  5. maria cristina venturi

    dallla liturgia delle Ore di oggi.
    salmo 62

    Dio, Dio mio, * io veglio e anelo a te dall’aurora.
    62:2 Di te ha sete l’anima mia: * in quante maniere anela a te la mia carne!
    62:3 In una terra deserta, arida e senza acqua * mi presentai a te come nel santuario, per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
    62:4 Poiché la tua misericordia è migliore della vita: * le mie labbra ti loderanno.
    62:5 Così ti benedirò nella mia vita: * e nel tuo nome alzerò le mie mani.
    E all’ombra delle tue ali io esulterò. A te si è stretta l’anima mia: * la tua destra mi ha sostenuto.
    62:9 Essi però invano hanno cercato la mia vita: entreranno nelle profondità della terra: * saranno dati in potere della spada, saranno preda delle volpi.
    62:10 Ma il re si rallegrerà in Dio: saranno lodati tutti quelli che giurano per lui: * perché è stata chiusa la bocca di quelli che dicevano cose inique.

    28 Dicembre, 2016 - 19:58
  6. maria cristina venturi

    dalla Liturgia delle ore di oggi
    salmo 148

    Salmo 148 [5]
    148:1 Lodate il Signore dai cieli; * lodatelo nei luoghi altissimi.
    148:2 Lodatelo voi tutti, Angeli suoi; * lodatelo voi tutte, sue milizie.
    148:3 Lodatelo, o sole e luna: * lodatelo, voi tutte, o stelle, e luce.
    148:4 Lodatelo, o cieli dei cieli: * e tutte le acque che sono sopra dei cieli, lodino il nome del Signore.
    148:5 Perché egli disse, e le cose furono fatte: * comandò, e furono create.
    148:6 Le ha stabilite in eterno, e per tutti i secoli; * fissò loro un ordine, che non sarà trasgredito.
    148:7 Lodate il Signore dalla terra, * voi dragoni, e voi tutti, o abissi,
    148:8 Voi fuoco, grandine, neve, ghiaccio, venti procellosi * che eseguite la sua parola;
    148:9 Voi monti, e voi tutte, o colline: * piante fruttifere, e voi tutti, o cedri.
    148:10 Voi, belve, e tutto il bestiame: voi, * serpenti e uccelli pennuti.
    148:11 I re della terra, e i popoli tutti, * i principi e tutti i giudici della terra,
    148:12 I giovanetti e le vergini, i vecchi e i fanciulli lodino il nome del Signore: * perché il nome di lui solo è sublime.

    28 Dicembre, 2016 - 20:00
  7. maria cristina venturi

    quello che volevo dire è che nei riguardi di Dio mi sembra sgorghi molto più spontanea la preghiera di lode piuttosto che lamentarsi.

    invece come è difficile lodare l’uomo! come è difficile nei riguardi di un qualsiasi uomo provare sentimenti di lode! Dire , come dice il salmista a Dio ” A Te si è stretta l’anima mia ” !
    Dio è proprio Colui a cui si può , senza tema di essere delusi e traditi, innalzare lodi!

    28 Dicembre, 2016 - 20:05
  8. Andrea Salvi

    Come spesso succede il povero papa Francesco non puo’ pronunciare parola senza che questa sia da taluno travisata. Si e’ ben guardato dal dire che la preghiera di lode non è la preghiera prevalente del cristiano, ha detto semplicemente che anche le lamentazioni possono essere una forma di preghiera. Nella prova è lecito lamentarsi con Dio, come ha fatto Giobbe…e Gesù sulla Croce non ha detto “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E poi certo si e’ Lui abbandonato “nelle tue mani affido il mio spirito”. Siamo realisti, nelle vicende della vita incontriamo anche difficoltà e prove in cui la nostra familiarità con Dio puo’ permetterci di lamentarci. Ma questo La Chiesa lo ha sempre detto. Se lo dice papa Francesco viene subito accusato di eresia dai soliti oppositori preconcetti . Tempi bui…

    28 Dicembre, 2016 - 20:49
  9. roberto 55

    Ma non direi, Andrea, che questi, per la Chiesa di Cristo, siano tempi bui, od almeno, non più di tanti altri passati, anzi !, e non certo, comunque, per il rapporto che lega il nostro amato Papa al popolo di Dio: non credo, infatti, che vada sopravvalutato il peso (per me, “tendente a zero”) rivestito, nella comunità cristiana, da queste conventicole di gementi che si ritrovano nei soliti blogs a “cantarsela & suonarsela” (contenti loro ………); certo, Papa Francesco sta conducendo con coraggio un’azione di riforma radicale della Chiesa, e le resistenze che gli si possono frapporre da parte degli ambienti più conservatori della Curia non vanno – quelle si ! – sottovalutate, ma a me sembra anche che il grande consenso con cui i tantissimi fratelli in Cristo lo circondano non possa che spingerlo ad andare avanti.

    Buona notte !

    Roberto Caligaris

    28 Dicembre, 2016 - 23:56
  10. Lorenzo Cuffini

    Nessun tempo buio, ha ragione da vendere Roberto.
    Tempi come tutti: di luce e d’ombra mescolata.
    Quanto alla preghiera di lamentazione, e, se mi permettete, magari di scazzo vero, ci sono momenti, situazioni e vite intere in cui è la forma piu’ autentica e credo personalmente io, la piu’ ascoltata .
    Abbiamo tutto il diritto , e non essendo marionette, in qualche caso pure il dovere di lamentarci, di chiamare in causa Dio, di chiedergli conto e di urlargli contro, se del caso.
    Questo non significa scalfire la fede, ma esprimerla.

    29 Dicembre, 2016 - 2:21
  11. Clodine-Claudia Leo

    Come spesso succede, il “povero” papa Francesco usa il Vangelo anche per punzecchiare ora questo ora quello nella sua battaglia anticlericale contro chiunque lo critichi, ad esempio quei cardinali che non la pensano esattamente come lui. Lo fa con la furbizia tipica dei presbiteri, senza colpo ferire, senza nominare,manovrando la Parola, forzandola con riferimenti evangelici che sovente poco si attagliano alla situazione oggettiva. Eh, la sa lunga il Papa. Ma lui è il Papa e nessuno può gli impedirgli di cavalcare la Parola allo scopo di infilare le dita negli occhi a chiunque lo contrasti.

    Ma, nel caso specifico,non mi convince fino in fondo il concetto espresso dal Papa: non mi sembra che la spiritualità cristiana, del battezzato con il suo sensus fidei, desideri smarcarsi dal vivere in Cristo ogni situazione della sua vita. Trovo, per contro, deleterio la rabbia, o la paura. La paura poi paralizza la fede e una fede congelata e dubbiosa mette in crisi qualsiasi amicizia anche quella con Dio. Penso alla lotta di Giacobbe, una lotta muscolare, impari,in cui ad uscire sciancato è solo Giacobbe affinché si rammenti che Dio è la nostra forza, che è Lui a comandare la vita e che l’unica arma che abbiamo per vincere la battaglia è la preghiera, solo e soltanto una umile, supplice preghiera… .

    29 Dicembre, 2016 - 8:48
  12. Clodine-Claudia Leo

    “Due sono le strade: o un totale abbandono a Dio, o una rabbiosa chiusura in se stessi”.
    Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno.

    29 Dicembre, 2016 - 8:58
  13. Luigi Accattoli

    Claudia Leo: non mi convince il concetto espresso dal Papa: non mi sembra che la spiritualità del battezzato con il suo sensus fidei desideri smarcarsi dal vivere in Cristo ogni situazione della vita. A quale testo del Papa ti riferisci?

    29 Dicembre, 2016 - 9:25
  14. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi: “Perchè mai da parte del papa mandare cinque suoi funzionari a commissariare l’Ordine di Malta?”. So che la letteratura fantastica ti cattura, ma sono curioso: dove hai letto che il Papa abbia commissariato l’Ordine di Malta?

    29 Dicembre, 2016 - 9:32
  15. giuseppe di melchiorre

    Buon giorno, Luigi. A te e a tutti. Come stai?
    Quanto alle belle parole di Papa Francesco, io non mi arrischio nelle citazioni e nei sapienti commenti. Non ho farina nel mio sacco. Perciò mi limito a raccontare un fatto.
    Avevo un amico prete deceduto quest’anno in un incidente stradale. Era un prete che io, ma non solo io, ritenevo un santo. Fu lui a ricondurmi a Dio, dal quale mi ero molto allontanato. Ci incontravamo spesso perché eravamo molto amici. Infatti ci univa la nostra gioventù trascorsa insieme in collegio. Io mi confidavo con lui, lui con me. Un giorno mi raccontò di una intensa e paradisiaca esperienza mistica da lui vissuta. Un altro giorno, invece, mi disse di aver litigato duramente con Dio, in chiesa, davanti al Santissimo. Non mi scandalizzai affatto, perché pensai che un Dio Padre amoroso non può non accettare lo sfogo di un suo figlio addolorato.
    Il mio amico prete era uno che portava pagnotte di pane a povere e sole donne anziane, che dava il suo portafoglio a chi gli chiedeva l’elemosina, che pagava le bollette (luce, gas, acqua) di chi gliele metteva nella cassetta della posta, a volte abusando della sua generosità.
    Questo mio amico prete, che amava Dio e il prossimo, e pure me, pensa, Luigi!, litigava anche con il buon Dio, anche se adesso, ne sono sicuro, è felice tra le sue braccia.
    Buona giornata!

    29 Dicembre, 2016 - 9:49
  16. Lorenzo Cuffini

    Bellissimo fatto, Giuseppe.

    29 Dicembre, 2016 - 10:06
  17. Lorenzo Cuffini

    “Litigare con Dio ” è l’esatto opposto, infatti, di una chiusura rabbiosa in se stessi.
    L’esatto opposto.

    29 Dicembre, 2016 - 10:11
  18. Luigi Accattoli

    Giuseppe sto meglio. Stanotte per la prima volta da mercoledì 21 ho dormito davvero. Grazie del tuo racconto.

    29 Dicembre, 2016 - 10:14
  19. giuseppe di melchiorre

    Sono contento che stai meglio, Luigi.
    Quante belle chiacchierate col mio santo amico prete, purtroppo deceduto. E’ morto in un incidente stradale, tornando dalla Santa Casa di Loreto, dove era stato per un ritiro spirituale. Era molto devoto della Madonna…
    Ti racconterei altro, ma andrei fuori tema.

    29 Dicembre, 2016 - 10:23
  20. Clodine-Claudia Leo

    Nel senso che non mi convincono del tutto alcuni concetti espressi dal Papa : il primo secondo il quale arrabbiarsi con Dio sia espressione di fede . Il secondo riguarda il tema della speranza, la quale, a mio sommesso avviso, è tutt’altro che buio, anzi: è luce in fondo al tunnel,è verticalità, è estenzione dell’anima verso la trascendenza. La figura di Abramo, citata dal Pontefice, risulta nel contesto emblematica a conferma che il timore di Abramo, nel non vedere compiute le promesse, non è una semplice “lamentazione” ma è vero e prorpio timore di perdere la fede!
    Abramo teme di perdere la fede, ha paura che quanto promesso non si realizzi, e manifesta al Signore questa “paura” certamente non lamentandosi né protestando ma, lo fa con la preghiera fiduciosa, accorata…a quel punto e solo a quel punto il Signore risponde :” Non temere Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà grande”….

    29 Dicembre, 2016 - 10:56
  21. Clodine-Claudia Leo

    A che serve combattere con Dio. Forse che Cristo ha combattutto con il Padre nel Getzemani? O non ha lottato piuttosto con la sua fragilità, la sua umanità
    Egli.
    pur essendo di natura divina,
    non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
    ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servo
    e divenendo simile agli uomini.
    Apparso in forma umana,
    umiliò se stesso facendosi obbediente
    fino alla morte e alla morte di croce.
    Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome
    che è al di sopra di ogni altro nome;
    perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
    nei cieli, sulla terra e sotto terra;e ogni lingua proclami
    che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

    29 Dicembre, 2016 - 11:00
  22. Clodine-Claudia Leo

    chiedo venia per quelle due “z” di troppo, la “s” e la “z” sono vicinissime …mettiamoci che la vista è quella che è e digito da un dispositivo mobile…

    Grazie a Dio Luigi sei uscito dall’influenza! Ho pensato molto a te in questi giorni. Ero molto preoccupata per la tua salute.
    Anch’io sono stata male e, alla fine ho dovuto assumere gli antibiotici per via del dolore alla gola insopportabile.
    Un forte abbraccio Luigi, continua a stare riguardato, non abbassare la guardia, mi raccomando.
    Ciao

    29 Dicembre, 2016 - 13:52
  23. Lorenzo Cuffini

    Chi e dove ha parlato di combattere con Dio?

    29 Dicembre, 2016 - 14:04
  24. roberto 55

    Sono contento di sapere che Luigi ed anche Clodine stanno meglio: come l’amico Lorenzo, poi, pure io ringrazio Giuseppe per il bel racconto.

    ‘Notte !

    Roberto Caligaris

    29 Dicembre, 2016 - 22:24
  25. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi sono quasi due giorni che ti ho posto qua sopra la domanda sulla fonte del commissariamento papale dell’Ordine di Malta – e vedendo che non rispondi provo io a dire. Quella notizia tu l’hai inventata allo scopo di mostrare che il Papa argentino è inadeguato. Infatti se tu avessi ricordato che il Papa aveva costituito “un gruppo di cinque autorevoli membri con l’incarico di raccogliere elementi atti ad informarlo compiutamente” sulla lotta interna all’Ordine, nella quale volano accuse di eterodossia e scandalo, non vi sarebbe stato l’appiglio per dire “è un balordo”. Se invece commissaria un ente di diritto internazionale che non dipende da lui, allora sì che la fa grossa: e tu hai scelto che la facesse grossa, non è vero?

    30 Dicembre, 2016 - 22:49

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