Ancora due spilli sulla preghiera di lamento e di accusa

Al post precedente abbiamo discusso della preghiera di lamento e di accusa in ascolto della catechesi tenuta ieri dal Papa con il titolo Abramo, Padre nella fede e nella speranza (Gen 15, 3-6)“. Le riflessioni dei visitatori mi hanno provocato e nei commenti abbozzo qualche pensierino.

26 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sono grato al Papa che ci aiuta a intendere la preghiera di lamento e di accusa, che è gran parte della preghiera biblica. Il Libro di Giobbe, il Libro delle Lamentazioni, i Salmi della desolazione [44, 58, 60, 74, 77, 79, 80, 82, 83, 90, 125] mi sono amici.

    29 Dicembre, 2016 - 23:22
  2. Luigi Accattoli

    Già Benedetto. Su questo tipo di preghiera ci sono ottime pagine nel volume intervista “Dio e il Mondo” del cardinale Ratzinger, San Paolo 2000, alle pagine 30-40 (in particolare il paragrafo “Accusare come Giobbe?”). A pagina 35 c’è un brano che suona gemello a quanto affermato ieri da Francesco: “Quando diciamo apertamente a Dio la nostra incapacità di comprenderlo, proprio allora, spesso, poniamo le basi per pregarlo in maniera non formale e per elaborare e superare ciò che ci accade”.

    29 Dicembre, 2016 - 23:23
  3. Luigi Accattoli

    L’Alleluia per i morti. Ma amo anche la preghiera di lode, a partire dall’Alleluia pasquale. Sono felice che l’Alleluia sia stato inserito nella liturgia dei defunti.

    «La liturgia rinnovata dopo il Concilio osa insegnarci a cantare ‘Alleluia’ anche nella Messa per i Defunti. È audace questo!»: così ha parlato Benedetto nell’omelia della Messa di addio per Manuela Camagni – una delle quattro Memores Domini che gli tengono la casa – il 2 dicembre 2010, nella Cappella Paolina.

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/benedetto-manuela-la-morte-e-lalleluia/

    29 Dicembre, 2016 - 23:23
  4. Luigi Accattoli

    Laudato sì’. La più bella delle preghiere di lode proposte fino a oggi da Francesco è quella che chiude l’enciclica Laudato sì’: “Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature”.

    29 Dicembre, 2016 - 23:25
  5. Luigi Accattoli

    Lodare Dio e lodare l’uomo. Non staccare troppo la preghiera di lode da quella di lamento: altrimenti manca la sfida che fa seria sia l’una sia l’altra. E anche non staccare mai del tutto la lode di Dio da quella dei fratelli, proprio come ci è chiesto di fare con i due comandamenti dell’amore verso Dio e verso il prossimo. “Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”: Prima lettera di Giovanni 4, 20.

    29 Dicembre, 2016 - 23:36
  6. Luigi Accattoli

    Lodare per ogni giorno, incontro, persona. Preparasi a farlo con appropriati esercizi di ammirazione. Qui le mie maestre sono Chiara di Assisi e Teresa di Lisieux. Chiara che era sempre “lieta festiva gratiosa” e suggeriva alle sorores che uscivano dal monastero per lavori esterni di invitare chiunque incontrassero a lodare Dio. Teresa che sempre sapeva “trovare il modo di essere felice”.

    29 Dicembre, 2016 - 23:37
  7. Luigi Accattoli

    Preghiera di lotta. Sulla preghiera come lotta con Dio non finirei più e dunque non entro. Ne ho raccolti alcuni esempi nel volumetto della Locusta “Cento preghiere italiane di fine millennio”: http://www.luigiaccattoli.it/blog/antologia-delle-pubblicazioni-2/cento-preghiere-italiane-di-fine-millennio/

    Cliccando sulla parola “Premessa” puoi leggere un mio testo nel quale indico l’evoluzione più recente della preghiera di protesta e di invettiva.

    29 Dicembre, 2016 - 23:43
  8. Luigi Accattoli

    Tra fede e ribellione. Sulla stessa preghiera di lotta, tra fede e ribellione, segnalo anche l’antologia fornita da Gianfranco Ravasi nel volume Mondadori 2000 Preghiere. L’ateo e il credente davanti a Dio.

    29 Dicembre, 2016 - 23:43
  9. maria cristina venturi

    La preghiera di lamento e di accusa contro Dio mi sembra una forma di narcisismo e di egocentrismo da parte dell’ uomo. Non nego che molti salmi suonino come dei lamenti ma sempre nei Salmi e nell’Antico Testamento c’e’il senso dell.Infinita Maesta’ di Dio e della nullita’ e pochezza dell’ uomo. OGGI invece si sentono delle vere bestemmie contro Dio quasi l’uomo pensasse i essere il CENTRO DEL MONDO e Dio fosse al suo servizio. Ci si lamenta di Dio oggi col tono di chi si lamenta di un suo sottoposto che non ha fatto cio’chr l’uomo desiderava. MA Dio non ci deve nulla!
    E infatti nel Padre Nostro la preghieta che ci ha insegnato Gesu’ ci sono lodi (Sia santificato il tuo Nome) e si dice Sia fatta la tua volonta’ non vi e’alcun lamento. Gesu’ ci insegna che la volonta’di Dio e’il centro del mondo non la nostra volonta’.
    Nel Prologo di Giovanni si dice che la la vera LUCE e’ venuta nel mondo ma le tenebre non l’hanno accolta.
    Lamentarsi di Dio ,che continuamente ci inonda con la sua LUCE che e’la grazia, solo perche’noi siamo incapaci di accoglierla solo perche’noi sio tenebra, e’come se le tenebre accusassero e si lamentassero dpella Luce.
    Se penso a me stessa (l’unico essere umano di cui conosco l’anima e che quindi posso giudicare) devo dire che npn trovo nulla di cui dovrei lamentarmi con Dio: che sempre mi ha inondato della sua Luce e della sua grazia anche quando io la respingevo. Di tutto il male o le sofferenze dellaia vita non posso lamentarmi con Dio ma solo con me stessa che non ho accolto la grazia e l’amore di Dio cosi’come le tenebre non hanno accolto la luce. Ripero ip non posso giudicare le altre persone ma solo me stessa : non trovo nulla di cui lamentarmi con Dio ma solo tante ragioni per cui lodarlo,mentre al contrario di tante cose devo lamentarmi con me stessa di tanti errori causa poi di tante sofferenze, e non trovo proprio nulla di cui lodarmi.
    Come ci insegnano tutti mistici l’uomo e’nulla al cospetto di Dio:lasciamo questo nulla per immergerci nella divinita’npn restiamo abbarbicati almostro egocentrismo e narcisismo lamentandoci come bambini lagnosi dei torti subiti!

    30 Dicembre, 2016 - 8:38
  10. Luigi Accattoli

    Buongiorno Maria Cristina. Ti dedico il quarto Inno del “Sentimento del tempo” di Giuseppe Ungaretti:

    L’uomo, monotono universo,
    Crede allargarsi i beni
    E dalle sue mani febbrili
    Non escono senza fine che limiti.

    Attaccato sul vuoto
    Al suo filo di ragno,
    Non teme e non seduce
    Se non il proprio grido.

    Ripara il logorio alzando tombe,
    E per pensarti, Eterno,
    Non ha che le bestemmie.

    1928

    30 Dicembre, 2016 - 9:50
  11. maria cristina venturi

    Nei vangeli oltre al Padre Nostro ci sono due altre preghiere che pronunciano una il vecchio Zaccaria, riemergendo dal suo mutismo, il “Benedictus”, (Benedetto sia Dio, il Dio di Israele , che ha visitato e redento il suo popolo e ha suscitato per noi una salvezza potente……)l’altra la giovane Maria di Nazaret in visita ad Elisabetta, il “Magnificat” .( l’anima mia MAGNIFICA il signore e il mio spirito ESULTA in Dio…)
    sono entrambe inni di lode a dio, anzi quasi dei canti trionfali che magnificano la gloria di Dio! giustamente la Liturgia delle ORE le propone una la mattino alle Lodi l’altra la sera ai vespri
    C’è poi una altra preghiera nei Vangeli che è stata ripresa dai Monaci del Monte Athos che la ripetono ( silenziosamente) incessantemente come un mantra. E’ la preghiera del pubblicano peccatore:
    “Gesù Cristo Signore, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore.”
    E’ la preghiera del Nome , i cui effetti miracolosi, di grazia e beatitudine, sono ben descritti nel Racconto del pellegrino russo.
    Nel suo trattato sulla preghiera Evagrio Pontico dice:
    “La preghiera è il germoglio della mitezza e della calma. la preghiera è il germoglio della gioia e della gratitudine. la preghiera è l’antidoto alla tristezza e allo scoraggiamento, ecco i doni e i frutti dolcissimi che attendono chi prega.”
    nello stesso trattato Evagrio sconsiglia di importunare Dio con richieste e con
    lamentazioni, “Che cosa altro è buono se non Dio?’ perciò lasciamo a lui tutto ciò che ci riguarda e sarà bene per noi. Egli infatti è completamente buono ed elargisce doni buoni. Prega anzitutto per purificarti dalle passioni, in secondo luogo per liberarti dall’ignoranza, e in terzo luogo da ogni tentazione e dimenticanza.
    Nella preghiera cerca solo la giustizia e il regno , ossia la virtù e la conoscenza, e tutto il resto ti sarà dato in aggiunta”

    Evagrio Pontico “Sulla preghiera, Istruzioni per acquietare la mente e risvegliare il cuore” Edizioni appunti di viaggio Roma, pag.48, 49

    30 Dicembre, 2016 - 9:50
  12. LuigiMortari Fides

    Che dire, Maria Cristina Venturi?
    Sei stata fortunata. Non lo sono state altrettanto purtroppo tante altre persone che a ragione possono considerare il passaggio terreno quella che nel Salve Regina viene chiamata “valle di lacrime”.
    Fai bene a ringraziare e lodare Dio per i doni che ti ha elargito; fai male, molto male attribuire come egocentrico e narcisistico il lamento di chi ha motivo per piangere.
    Fai molto male perché dimostri di non saper riconoscere in quella sofferenza, in quelle lacrime il segno di chi si fece carico sulla croce del male del mondo; colui che ebbe a dire “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai”.

    30 Dicembre, 2016 - 9:52
  13. Lorenzo Cuffini

    “La preghiera di lamento e di accusa contro Dio mi sembra una forma di narcisismo e di egocentrismo da parte dell’ uomo.”

    Difficile dire qulalcosa di piu’ crudele, stupido e falso di questa affermazione, buttata lì con sicumera balorda.
    A quanti, e sono certamente tanti, se ne siano sentiti feriti e offesi dico: non staccate gli occhi dal crocifisso, e mandate a stendere senza nessuna remora i molesti predicatori improvvisati che vengono a dar la lezioncina sulla pellaccia vostra.

    30 Dicembre, 2016 - 10:46
  14. roberto 55

    Credo, amici Luigi / Fides e Lorenzo, che siano affermazioni che non valgano neppure un nano-secondo del vostro tempo e meritino solo d’essere ignorate.
    Ciò posto, amici tutti del “pianerottolo”, buon 2017 al nostro “padrone di casa” ed a voi: che Nostro Signore ci aiuti e ci assista anche per l’anno che verrà.

    Roberto Caligaris

    30 Dicembre, 2016 - 14:39
  15. LuigiMortari Fides

    Grazie, Roberto.
    Auguri a tutti di un 2017 colmo di grazia, salute e pace.

    30 Dicembre, 2016 - 17:00
  16. Luigi Accattoli

    Riguardo al “lodare Dio e lodare l’uomo” un visitatore di nome Lorenzo Pisani mi segnala un testo di Turoldo salmista, che nel suo salterio ha il titolo “Per un cantico nuovo” ed è collocato dopo il salmo 104
    http://www.atma-o-jibon.org/italiano6/salmi_tu_ra104.htm. Ringrazio Lorenzo e riporto il testo come piccolo dono di fine anno ai visitatori.

    PER UN CANTICO NUOVO

    Lodato sia il mio Signore
    per l’unità delle cose:
    ogni oggetto involge la sua parola,
    ogni forma è una epifania.
    E la terra è il suo paese
    e tutti i volti degli uomini
    insieme fanno il suo unico volto.
    Lodato sia il mio Signore
    perché le cose sono buone,
    per gli occhi che ci ha dato
    a contemplare queste cose.
    Lodato sia perché esistono
    i fanciulli e le donne:
    perché l’uomo è grande
    e infinita come lui
    è la sua inquietitudine.

    Lodato sia per le nostre case
    e per queste macchine e città:
    poiché nulla vi è di profano
    nell’opera dell’uomo.
    Lodato sia anche l’uomo
    fratello di ogni creatura
    aiuto e amico del mio Signore.
    Lodatelo perché egli è ancora più grande
    eppure mi parla e mi ama,
    perché si è fatto uomo.

    Lodatelo perché esiste
    e gioca nella creazione
    e gode della stessa mia gioia.

    Lodate il mio Signore
    per ogni tristezza e dolore,
    per ogni goccia di gioia
    nascosta nelle cose.

    30 Dicembre, 2016 - 18:26
  17. Clodine-Claudia Leo

    Mio padre aveva un fratello più piccolo. Morì a 19 anni, schiantato da una polmonite da virus, si chiamava Marcello. Qualche anno dopo morì tragicamente, da un ora all’altra, anche il suo unico figlio maschio. Anche lui si chiamava Marcello ed aveva solo 6 anni . Morì tra le sue braccia mentre correva verso l’ambulatorio medico cercando soccorso per quel figlio che si faceva cianotico di minuto in minuto…
    Anche lui, e il padre di lui alzarono i pugni al cielo, ma il cielo non rispose e proseguirono il loro incedere induriti, increduli, arrabbiati con quel Dio incomprensibile e sconosciuto.
    «La fede che mi piace di più – diceva Charles Péguy – è la speranza». Penso che il senso delle lamentazioni , la preghiera che si leva da quel dolore purificato da una fede vissuta, matura, sia altro che un mormorare, o peggio, iveire, contro l’Onnipotente

    “Tu mi hai persuaso, o Eterno,
    e io mi sono lasciato persuadere;
    tu sei più forte di me e hai vinto.
    Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
    ognuno si fa beffe di me. Poiché ogni volta che io parlo,
    grido e proclamo: “Violenza e saccheggio!”.
    Sì, la parola dell’Eterno è per me un motivo
    di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
    Allora ho detto: «Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome».
    Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”

    Geremia 20,7-9

    30 Dicembre, 2016 - 19:31
  18. LuigiMortari Fides

    Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.

    Sublime!

    30 Dicembre, 2016 - 19:43
  19. Lorenzo Cuffini

    Turoldo è sempre bellissimo e infuocato.
    Ma io approfitterei delle sue parole, per rassicurare e abbracciare forte, uno per uno, tutti quei credenti altrettanto belli e altrettanto infuocati- da esserne ormai mezzo inceneriti – che, pur avendo una fede da piangerci sopra tanto è reale, semplicemente non riescono a dire, a pensare , nemmeno a immaginare di dire ” Lodate il mio Signore ,per ogni tristezza e dolore, per ogni goccia di gioia nascosta nelle cose.”
    Ci sono sensibilità, modi di vedere, intuizioni e anche doni particolari che possono permettere di arrivare anche ad affermazioni come questa. Così come ad affermazioni come quella che Luigi racconta nel successivo post.
    Ma ce ne sono molte, moltissime altre, e non è che solo le prime possano o debbano essere portate ” a modello”.
    Modello di che cosa, poi ?
    Il credente in Cristo che tira la giornata con i denti, da mattino a sera, in un lunghissimo calvario senza fine- e ce ne sono veramente tanti! – non merita in alcun modo di sentirsi messo in discussione o in senso di colpa perché “non riesce” a raggiungere questi vertici di illuminazione e di accettazione.
    Ed è lui che vorrei rassicurare, indicandogli “solo” Gesù Cristo crocifisso: il quale non è salito in croce lodando, ringraziando, ammaestrando.
    Nessuno: nessuno, ci chiede di doverlo fare noi.
    Non c’è cristianamente nulla di male nel constatare il mistero, ma anche la capricciosità, l’assurdità e la ingiustizia della sofferenza che vi è toccata.Non ci può essere fede più grande di chi questi mistero, capricciosità, assurdità ed ingiustizia se li mangia tutti i giorni dell’anno e tutte le ore del giorno per tutti gli anni della sua vita continuando cocciutamente , quasi incredibilmente, a CREDERE e a vivere CREDENDOCI.
    A tutti questi amici feriti, piagati e oltraggiati nella bellezza e nella perfezione violata dei loro corpi o dei corpi di quelli che amano, a tutti quelli che rendono manifesto ogni giornata lo scandalo della croce di Cristo, che è piombata sulle loro spalle centuplicata e spaventosa, io dico solo: grazie per la fede che testimoniate , fatta di fatica, di dolore , di solitudine e di abbandono.La manifestate con la lode? Grazie. La manifestate con l’imprecazione? Grazie due volte. Per me siete voi il segno vero e il miracolo vivente, anche se pure questo vi risulta giustamente sgradito al solo sentirlo pronunciare.
    Menomale che c’è Cristo crocifisso.

    31 Dicembre, 2016 - 9:25
  20. Clodine-Claudia Leo

    Il lamento, postula sempre la fede, anzi di più: ci si lamenta con chi si ha un legame profondo, solido. Penso al lamento di Gesù, sulla croce. Un lamento che inizia con un gemito e termina in un grido. Anche Dio si lamenta del suo Popolo con il quale ha stabilito un’amicizia,un legame. In questo contesto certo che il lamento è un atto di fede proprio come la preghiera lo è, un atto di fede.

    Quando, allora, il lamento cessa di essere preghiera e diventa mormorazione, insulto, offesa? Quando si fa denuncia, querela; e si fa denuncia e querela quando questa fiducia in fondo in fondo non c’è, o forse si credeva possedere ma non c’è mai stata o peggio: non c’è stato mai alcun vero legame tra l’accusatore e l’Accusato, in questo caso Dio, reputato inaffidabile se non addirittura malvagio.
    Che accade, allora ,quando questa fede non c’è, quando Il Padre -che sta sempre in silenzio – non risponde tanto da lasciare nel tormento nel dubbio nell’aridità anche chi quella fede credeva di averla. Accade che il crinale che separa la lamentazione dalla mormorazione, la preghiera dalla bestemmia -che è sempre sottilissimo- si lacera e li c’è il rischio di piombare nel nichilismo e il nichilismo è preludio alla più cupa delusione.
    A che pro, a quel punto, continuare a farsi domande quando non si ha più nessuna speranza di pervenire a vere risposte…

    31 Dicembre, 2016 - 9:55
  21. Lorenzo Cuffini

    Ma niente affatto.

    31 Dicembre, 2016 - 10:21
  22. Marcello Ciampi

    Sulla croce Gesù pregò con un salmo di lamentazione.

    31 Dicembre, 2016 - 15:13
  23. Andrea Salvi

    A Marcello: concordo

    31 Dicembre, 2016 - 16:56
  24. Luigi Accattoli

    Ad Andrea Salvi e Marcello Ciampi. Oltre al Salmo da Gesù gridato in croce, va ricordato il turbamento del Getsemani, nella varietà delle quattro narrazioni evangeliche: “La mia anima è triste fino alla morte”, che è in Matteo e in Marco, è citazione del Salmo 42.

    In Giovanni 12, 27 abbiamo un suo equivalente: “Adesso l’anima mia è turbata”.

    Grazie ai visitatori che mi aiutano e si aiutano ad abitare a lungo nella preghiera di Gesù. In ogni stanza della sua preghiera.

    31 Dicembre, 2016 - 19:35
  25. Andrea Salvi

    Grazie Luigi e Buon Anno a te e ai tuoi cari e a tutti gli amici

    31 Dicembre, 2016 - 20:01
  26. Clodine-Claudia Leo

    Buon anno Luigi, alla tua sposa ai tuoi figli e nipoti a tutta la tua famiglia. Un forte , fortissimo abbraccio di vero cuore.
    Auguri di buon anno a tutti voi, tutti tutti…

    31 Dicembre, 2016 - 20:38

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