Papa Leone continuerà Francesco ma con un passo diverso

Leone XIV stamane all’incontro con il Corpo diplomatico – per introdurre un’intervista sul nuovo Papa che mi ha fatto il settimanale della diocesi di Bergamo SantAlessandro.org. In essa argomento che Leone proseguirà nel solco di Francesco “almeno per le questioni maggiori: Chiesa povera e per i poveri, migrazioni, pace, cura del creato, rinnovamento sinodale della Chiesa”, ma il suo modo di fare il Papa “certamente sarà diverso: più attento alle parole, più cauto nei gesti”. Compirà anche qualche passo indietro rispetto al predecessore, ma forse i passi in avanti saranno meglio calibrati. “È un papa di convergenza, ma di una convergenza marciante”. Nei commenti l’intera intervista  

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ci chiama a essere Chiesa missionaria. Domenica 18 maggio alle ore 10 il pontificato di Leone XIV comincerà con la messa di insediamento a San Pietro, infatti con l’intronizzazione, termine che richiama l’antica procedura di incoronazione papale usata per secoli fino al pontificato di Paolo VI, inizia ufficialmente il ministero petrino del nuovo pontefice, il quale con il suo discorso pronunciato subito dopo la proclamazione dell’“Habemus Papam”, ha conquistato tutti. Attesi leader di vari Paesi e delle diverse fedi, molte le delegazioni internazionali, previsti oltre 250mila fedeli
    Insieme a Luigi Accattoli vaticanista, giornalista e scrittore, firma del “Corriere della Sera” e del “Regno”, oltre che moderatore del blog http://www.luigiaccattoli.it, ragioniamo sulle sfide che attendono Leone XIV.
    Papa Leone XIV ha accettato di caricarsi sulle spalle il lascito di Papa Francesco. Proseguirà nel suo solco?
    «Proseguirà nel suo solco, almeno per le questioni maggiori: Chiesa povera e per i poveri, migrazioni, pace, cura del creato, rinnovamento sinodale della Chiesa. Era stato fatto vescovo e poi chiamato a Roma da Francesco, con scelta mirata. Fino a ora si è richiamato al predecessore con piena adesione. Ma certamente sarà diverso. Più attento alle parole, più cauto nei gesti. Compirà anche qualche passo indietro rispetto al predecessore, ma forse i passi in avanti saranno meglio calibrati. È un papa di convergenza, ma di una convergenza marciante».

    16 Maggio, 2025 - 18:06
  2. Luigi Accattoli

    È pace la parola chiave del nuovo Papa?
    È stata la prima parola pronunciata dalla Loggia dopo l’elezione e l’ha poi ripetuta più volte lungo queste prime giornate: nel Regina Coeli, nell’incontro con i giornalisti, nella prima udienza giubilare. Ma in questi giorni c’è stata anche sulla sua bocca, insistente, la parola “missione”. L’ha usata già dalla loggia, invitando tutti ad aiutarlo nell’impresa di “essere una Chiesa missionaria”; l’ha riproposta poi due volte nell’omelia del giorno seguente, tre volte nel discorso ai cardinali, quattro volte nell’omelia della prima domenica. È un papa missionario e immagino che della missione all’umanità del nostro tempo parlerà spesso».
    Si possono già anticipare i punti cardine del pontificato del papa nordamericano?
    «No, a essere seri. Si rischia di tirare il papa dalla propria parte, magari in buona fede ma con scarsa possibilità di comprensione razionale di quanto ci viene proposto. Preferisco mettermi in ascolto, un ascolto di figlio, di discepolo. Poi sarà lui a indicare i suoi punti cardinali».
    Quale potrebbe essere la più grande tra le sfide che attendono il nuovo papa?
    «L’urgenza di realizzare una pluriformità di organizzazione e anche di dottrina – ovvero: di predicazione dell’unica dottrina –, che tenga insieme la comunità cattolica nonostante il terremoto che verrà dall’attuale passaggio di leadership dal cattolicesimo del Nord a quello del Sud del mondo. Terremoto che è già iniziato con il Papa argentino».

    16 Maggio, 2025 - 18:08
  3. Luigi Accattoli

    Il Papa ai cardinali: “Per la Chiesa la nuova questione sociale è l’intelligenza artificiale”. Che cosa ne pensa?
    «Già Francesco aveva aperto a questa nuova frontiera la sua predicazione e certamente Leone porterà avanti quella primissima attenzione. Forse ci darà un’enciclica sull’argomento, o vi dedicherà un capitolo della sua prima enciclica. Un papa di nome Leone non potrà non aggiornare la dottrina sociale a ogni nuova sfida dell’umano e dell’umana convivenza».
    “So che non sono solo e posso contare sulla vostra vicinanza”. Ai cardinali il Santo Padre ha confidato di aver accettato “un giogo chiaramente di gran lunga superiore alle mie forze, come a quelle di chiunque”. Prevost governerà in modo consensuale?
    «Spero che lo faccia. Papa Francesco ha aperto normativamente alla sinodalità, ma ha governato in solitaria. È tempo che la sinodalità da motto programmatico diventi prassi quotidiana».
    Di cosa tratta il delicato dossier cinese del quale Prevost dovrà subito occuparsi?
    «Prima ancora dovrà occuparsi del millesettecentesimo anniversario del Concilio di Nicea: e dunque del dossier ecumenico. Poi, certo, affronterà la questione cinese: immagino che confermerà l’accordo provvisorio per la nomina dei vescovi e prorogherà la delega di quella materia al cardinale Parolin, al quale l’aveva affidata Francesco. Un papa che viene dal Perù e dagli Usa ha bisogno di farsi aiutare dall’ottimo diplomatico ereditato dal predecessore».
    La destra statunitense non ha preso bene l’elezione del nuovo papa statunitense. Si può già ipotizzare che rapporto avrà Leone XIV con Donald Trump?
    «Credo che sarà un rapporto dialettico ma spero non conflittuale. Forse è provvidenziale che a trattare con Trump sia ora uno statunitense, che porta l’America Latina nel cuore e non direttamente un latino-americano: Papa Prevost viene letteralmente dalle due Americhe. Si capiranno meglio e avranno meno sospetti reciproci».

    16 Maggio, 2025 - 18:09

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