Parabola del missionario burlone e dei sequestratori – 4

Quarta scena. Si vede il capo dei rapitori chinato sulla stuoia e si sente la sua voce fuori campo che dice: “Noi non siamo – O Dio – come questo infedele che ha già dimenticato le sue preghiere e le deve leggere nel libro. Che fuma e sogna di mangiare il maiale e di bere la birra. Ascolta la nostra preghiera e non la sua. Sono quasi idolatri, tengono sottomesso il mondo e pretendono che tu accolga le loro suppliche”.
 

Dopo una pausa di silenzio è il missionario che si inginocchia. Legge nel libro e intanto si sente la sua voce fuori campo che dice: “Perché Signore mi hai mandato dei rapitori che pregano? Come vedi, nella preghiera sono più bravi di me, ma tu ascolta la mia preghiera e non la loro. Vogliono soldi per la guerra: ti sembra questa una preghiera degna? Io invece ti chiedo di farmi tornare dai miei poveri e dai miei bambini. Chissà come saranno spaventati per il mio rapimento. Non vedo l’ora di riabbracciarli”.

18 Comments

  1. LEONE

    Un commento che non c’entra molto con la parabola:
    Il Papa ha ricevuto un prete polacco antisemita, il fondatore di radio Maryja, Padre Tadeusz Rydzyk, ma non è stata un’udienza privata, ma un semplice baciamano, durato pochi minuti penso.
    Le polemiche sono partite subito, ed io stesso leggendo il titolo dell’articolo del Corriere della Sera, ci sono rimasto male, poi leggendo a fondo l’articolo ho capito che non si trattava di un’udienza privata ma di un semplice baciamano.
    MA ALLORA LA POLEMICA COSA CI STA A FARE?
    E’ vero che in Polonia i politici della destra antisemita al potere hanno subito esultato, sfruttando la visita come un successo ed un riconoscimento delle proprie posizioni indifendibili su molti argomenti, ad esempio le discriminazioni crescenti contro i gli omosessuali che hanno portato all’emigrazione di molti di questi dal paese.
    Il vaticano ha messo subito le cose in chiaro, mi domando però, se io voglio andare a fare il baciamano al Papa probabilmente se non conosco qualche monsignore non ci arriverò mai, non si potrebbe allora controllare meglio anche quelli che si fanno fotografare con il Papa, in modo da evitare certe polemiche pretestuose?
    Forse proprio perchè pretestuose, quelli che le fanno le farebbero ugualmente.

    Un’altro argomento, Don Gelmini, personalmente mi piace come persona, anche se non condivido le sue idee politiche, e spero e credo che non c’entri con le accuse mossegli.
    Ma che cosa c’entrano gli ebrei e gli omosessuali?
    Ma Vi pare possibile che si torni sempre agli spauracchi razzisti contro le presunte lobby….. ecc. ecc.

    Due modi diversi in cui non mi riconosco come cattolico e come persona.

    9 Agosto, 2007 - 18:36
  2. Leonardo

    Contestare al papa il diritto di ricevere chi vuole e di parlare con tutti è un atto di protervia intollerabile.

    9 Agosto, 2007 - 21:11
  3. Syriacus

    Piuttosto, guardate come l’israeliano Jerusalem Post ha dato la notizia della morte del Cardinale Jean-Marie (già Aaron) Lustiger:

    «

    Aug. 6, 2007 8:52

    Apostate French cardinal dies at 80

    By JPOST.COM STAFF

    Former archbishop of Paris and adviser to Pope John Paul II Cardinal Jean-Marie Lustiger died Sunday at age 80.

    Lustiger was born Jewish, the son of Polish immigrants to France. He was first exposed to Catholicism when he and his sister were sent away from Paris after the Nazi occupation, and later converted. Lustiger’s mother was deported and died in Auschwitz.

    The cardinal was a champion of interfaith relations and always asserted that he remained a Jew, a claim that was soundly rejected by Chief Ashkenazi Rabbi Yisrael Meir Lau. Lau said that Lustiger had “betrayed his people and his faith during the most difficult and darkest of periods.”

    http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1186066390712&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull

    »

    (…E no, non l’ho sentito su Radio Maryja, ma dal blog del corrispondente dagli USA del britannico liberal-cattolico “Tablet”. Anche lui ci è rimasto male.
    Qui non è questione di come la Chiesa d’oggidì applichi la Nostra Aetate o di come vadano riadattate o meno le preghiere “per i Giudei” .
    Qui è questione di mera UMANITA’ .
    Non ci sono proprio scuse…)

    9 Agosto, 2007 - 23:25
  4. Syriacus

    [Quello che mi ha più scioccato , è come possa un “giornalista” , anche nel costruire un trafiletto on-line, quale che sia la sua impostazione ideologica, ma da un punto di vista meramente logico, o anche di solo buon senso, riconoscere da un lato che un certo leader spirituale è stato “campione di dialogo interreligioso”, e dall’altro dargli dell'”apostata”, magari parafrasando le parole di un altro leader…]

    9 Agosto, 2007 - 23:32
  5. FABRICIANUS

    “Mala tempora currunt”, ma rimaniamo saldi nella Fede…o almeno cerchiamo di rimanere saldi.

    UN SALUTO A TUTTI!

    10 Agosto, 2007 - 0:13
  6. Mattia

    Perchè il Papa deve sempre rendere conto di ciò che fa?…e allargo un pò gli orizzonti: perchè la Chiesa Cattolica non può esercitare la sua missione in pace e deve sempre risponderne a tutti?
    Boh…sappiamo mica cosa dicono i rabbini nelle sinagoghe? Sappiamo quali atti compiono? Sappiamo cosa succede nell’ebraismo? No! Non sappiamo nulla (e sinceramente a me non interessa)…
    Abbiamo sempre mostrato una sincera (sottolineo sincera) fratellanza nei loro confronti (i nostri fratelli maggiori)…l’ha mostrata Giovanni Paolo II come la mostra Benedetto XVI…eppure sembra che non si aspettava altro…io non voglio paragonarli ai musulmani e la vicenda a Regensburg, perchè i musulmani attaccano chiunque pronunci il nome di Allah (e per fortuna questa polemica non è niente in confronto a ciò che è successo lo scorso anno..)..però..
    Sono veramente dispiaciuto e amareggiato…

    10 Agosto, 2007 - 1:10
  7. LEONE

    Grazie dei commenti.
    A Mattia, le polemiche sono state pretestuose, ma che noi cattolici abbiamo sempre mostrato sincera fratellanza nei confronti degli Ebrei, vale solo per gli ultimi papi, perchè l’antisemitismo c’è stato e c’è ancora in alcuni settori della Chiesa cattolica, basta vedere questa radio Maryja, che lo stesso Vaticano ha invitato a moderare i toni.
    E l’antisemitismo è nato dentro il cattolicesimo…
    Che la Chiesa debba rispondere di quello che fa mi pare il minimo, lo fanno tutte le persone e le associazioni di un certo livello.
    Quanto a Regensburg, chi ha sbagliato e mi spiace sinceramente affermarlo è stato il Papa, poteva sinceramente risparmiarsi un commento del genere, e questo è il parere anche di illustri islamisti come Padre Giuseppe Scattolin comboniano ed insegnante al PISAI e al Cairo.
    L’intenzione di Papa Benedetto era sicuramente buona, ma prendere ad esempio negativo di un concetto che si sta spiegando un’altra religione
    senza almeno distanziarsi subito da quell’affermazione, come poi è avvenuto nel testo definitivo della conferenza è stato nel migliore dei casi una svista madornale, ma ci sta, anche il Papa sbaglia, è umano anche lui, ci mancherebbe.
    Questo non giustifica in alcun modo il fanatismo islamico e i fatti che sono poi avvenuti.
    Personalmente penso che se si devono fare degli esempi negativi per spiegare un concetto su una religione, possiamo tranquillamente usare la nostra, visti i tanti errori che purtroppo tanti uomini di Chiesa hanno compiuto nei secoli e di cui Papa Giovanni Paolo II ha chiesto giustamente perdono, così come se devo spiegare un difetto è meglio che lo descriva su di me, invece che parlare di un difetto di un’altra persona.
    Un caro saluto a tutti.

    10 Agosto, 2007 - 6:04
  8. Leonardo

    L’antisemitismo non è nato dentro il cattolicesimo. La distinzione concettuale tra antigiudaismo e antisemitismo, checché ne dica qualcuno, è fondamentale e va mantenuta. La confusione lessicale serve (in molti casi strumentalmente) per coinvolgere il cattolicesimo in un fenomeno che non lo riguarda affatto, quello dell’antisemitismo razziale dei nazisti. Per piacere, non accreditiamo anche noi questo errore.
    Quanto al trafiletto del Jerusalem Post, beh … quell’ “exposed to Catholicism” è impagabile! Mio malgrado, provo una certa ammirazione per chi ha scritto un insulto così perfido e geniale.

    10 Agosto, 2007 - 8:41
  9. Syriacus

    Sì, Leonardo, ha colpito anche me , quell’ “exposed to Catholicism”: manco avere contatti con chi pratica la Fede Cattolica fosse l’ “esporsi” che so, di una delle proprie vacche sacre a un focolaio di afta epizootica…

    10 Agosto, 2007 - 8:54
  10. Luisa

    Il piccolo Lustiger è entrato in contatto con il cattolicesimo ed è stato contagiato!

    Il cattolicesimo come malattia contagiosa con conseguente apostasia !

    Forse dovremmo chiedere delle scuse !

    10 Agosto, 2007 - 8:59
  11. Luisa

    …ma che sciocca che sono…dimenticavo che è solo un Cardinale della Chiesa Cattolica di cui si è offesa la memoria, e noi tutti oramai sappiamo che c`è una sola persona a cui tutti ma proprio tutti, senza distinzione di razza, religione,origine o orientamento,si sentono autorizzati a chiedere delle scuse…e non stupirò nessuno dicendo che questa persona è Benedetto XVI !

    10 Agosto, 2007 - 9:49
  12. Luigi Accattoli

    Un paragone in campo interconfessionale cristiano può aiutarci a capire l’ipersensibilità ebraica nei confronti della figura e del ruolo del cardinale Lustiger: era abituale che Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI lo designassero come loro rappresentante o portavoce cattolico in incontri con il mondo ebraico – l’ultima volta ciò è capitato nel quarantesimo della Nostra Aetate, ottobre 2005, provocando fiere proteste e anche abbandono dell’incontro da parte di esponenti ebraici – mai tutti, sempre con dibattito al loro interno e posizioni diversificate. Ebbene posso testimoniare d’aver riscontrato lo stesso atteggiamento di ingenua fiducia nella designazione e di risentimento dell’interlocutore ogni volta che la Chiesa valdo-metodista italiana ha mandato agli incontri ecumenici dei preti cattolici passati alla loro comunità. Li designavano con lo stesso atteggiamento costruttivo e ingenuo con cui i responsabili vaticani mandavano il cardinale Lustiger: egli li conosce, sa trattare, non sbaglia le mosse, incarna la vicinanza delle posizioni. Venivano sgraditi come interlocutori da una parte delle autorità cattoliche con le stesse argomentazioni con cui una parte del mondo ebraico si offendeva per la designazione di Lustiger: è una mossa provocatoria, non è la “conversione” al protestantesimo un possibile modello per i nostri rapporti. Penso che in Vaticano facessero bene a designare Lustiger e apprezzo le motivazioni dei valdo-metodisti ma la difficoltà ad accettare come interlocutore un “apostata” c’è ancora, anche tra cristiani. Luigi

    10 Agosto, 2007 - 9:55
  13. Concordo signor Luigi.
    E’ la paura dell’uguale diventato “diverso” e la ricerca del diverso che diventi “uguale”…
    Del resto anche Gesù era un “uguale” un po’ “diverso” per i suoi correligionari… E così Pietro, Paolo, Giacomo… E così Francesco, Ignazio, Edith Stein, e così la Binetti e la Bindi, don Mazzi e don Gelmini… etc. etc.
    Più che “mala tempora currunt” direi: “quanta est nobis via?” (Quanta strada ci manca! è il titolo del capitolo conclusivo della enciclica Ut unum sint…).
    Saluti a tutti!
    Marco_don

    10 Agosto, 2007 - 12:59
  14. Syriacus

    « I was born Jewish.

    I recived the name

    Of my paternal grandfather, Aaron

    Having become Christian

    By faith and by Baptism,

    I have remained Jewish

    As did the Apostles.
    I have as my patron saints
    Aaron the High Priest,
    Saint John the Apostles,
    Holy Mary full of grace.
    Named 139th archbishop of Paris
    by His Holiness Pope John-Paul II,
    I was enthroned in this Cathedral
    on 27 February 1981,
    And here I exercised my entire ministry.
    Passers by, pray for me.
    † Aaron Jean-Marie Cardinal Lustiger
    Archevêque de Paris »

    http://whispersintheloggia.blogspot.com/2007/08/you-were-manner-of-miracle.html

    10 Agosto, 2007 - 16:16
  15. Luisa

    En hommage aux origines juives de Jean-Marie Lustiger, né Aaron et converti au catholicisme à l’âge de 14 ans, son arrière-petit neveu, Jonas Moses-Lustiger, la tête coiffée de la traditionnelle kippa, a versé dans une coupe, placée sur le cercueil, de la terre de Terre Sainte (Photo Euler/AP).

    http://www.la-croix.com/illustrations/Multimedia/Actu/album/funlulu/

    A questo link potrete vedere la foto del nipote del cardinal Lustiger. Foto molto commovente che a lei sola farà tacere tutti i commenti poco ispirati .

    10 Agosto, 2007 - 16:52
  16. Syriacus

    « In 1981, several months after Sirat’s appointment as chief rabbi, Jean-Marie Lustiger became archbishop of Paris. The two men became friends. They met frequently, but each time Sirat felt uncomfortable in the presence of the convert who had taken on the mantle of the Catholic church. On the day he was appointed by the Pope, Lustiger declared that he considers himself both a Jew and a Christian, and that he realizes his Judaism by being a devout Christian.

    “I could not remain indifferent to these pronouncements,” said Sirat, who is currently on a visit to Israel doing research at the Jewish National and University Library. “Together with French rabbis, I harshly criticized the admixture he had made. One of the rabbis wrote in Le Monde that the moment they prove to him that a circle is square, he will accede to the definition that a Jew is the same as a Christian.” »

    http://www.haaretz.com/hasen/spages/890521.html

    10 Agosto, 2007 - 21:43
  17. Giorgio Bernardelli

    Credo che il titolo del Jerusalem Post su Lustiger e la foto dei funerali di ieri (per inciso: grande figura non solo per la questione del rapporto con gli ebrei purtroppo, ma liquidata un po’ troppo in fretta anche dai vaticanisti in queste ore) dicano molto bene una verità che spesso trascuriamo. Il dialogo – quello vero – è cosa che impegna la carne delle persone. La parabola straordinaria di Lustiger è stato il travaglio – mai nascosto – con cui ha vissuto questo suo incontro profondo tra la radice ebraica e l’approdo cristiano. Eloquente la risposta a un’intervista su Avvenire nel 2005 quando venne inviato dal Papa come suo inviato ad Auschwitz per i 60 anni della liberazione: “Ci vado, ma mi costa”. Il dialogo è fatica. E capacità di andare comunque oltre l’ipersensibilità.

    11 Agosto, 2007 - 12:20
  18. Luigi Accattoli

    Benvenuto nel blog a Giorgio Bernardelli, collega di “Avvenire” che sta per passare a “Mondo e Missione”, la rivista del PIME. Luigi

    11 Agosto, 2007 - 14:43

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