Parabola della suora che mette pace nei blog

Si chiama Maria Angela, è una giovane suora già tifosa della Juventus, che sa cioè che cosa siano le tifoserie, ma che oggi è scandalizzata dall’aggressività dei blog cattolici e si è assunta “il compito di pacificatrice” in questo campo brado. Dedica “un po’ di tempo, ogni giorno, a entrare nei siti più bellicosi” e prova “a ridimensionare i giudizi, a placare gli animi, a difendere i deboli, a fare la pace”. Rimedia anche lei “la sua dose di scherno e di offese” ma “non demorde” e qualche volta riesce a “stemperare un anatema”. Evviva: ho trovato la mia anima gemella (vedi post “Miei bloggers state calmi se potete” dell’8 dicembre 2008 e leggi qui sotto il primo commento a questa parabola)!

40 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Maria Angela non esiste: è una creatura della fantasia pacificatrice di Guido Mocellin, garbato amico bolognese che l’ha proposta con il titolo “Cattolica e mite” nella rubrica “Piccola Chiesa” che tiene sulla rivista “I Martedì”, nel numero del novembre scorso. Ecco l’intera parabola:
    “Ho deciso: mi chiamerò makarioi-oi-praeis”. Chiunque voglia entrare in una delle tante community di Internet, in un blog o in una chat, ha bisogno di un nickname, di uno pseudonimo col quale comunque firmarsi e per mezzo del quale essere riconosciuto dagli altri membri. È importante, il nickname: è un pezzo della tua identità virtuale; la giovane suor Maria Angela lo sa e per questo si è programmaticamente scelta come nome la terza beatitudine.

    Aveva iniziato a frequentare i siti e i blog “cattolici” perché sono comodi: alcuni forniscono strumenti preziosi per lo studio della Bibbia e della teologia o per coltivare la vita spirituale, altri sono prodighi di notizie sull’attività del papa e sulla vita della Chiesa… insomma, è come salire alla piccola biblioteca-emeroteca del suo convento, solo che ci sono molte più cose e si fa molto prima a trovarle, una volta imparato il meccanismo. Poi si è accorta che spesso l’offerta di quegli strumenti e di quelle notizie è accompagnata da riflessioni aspre, da parole dure, da polemiche senza fine rivolte indifferentemente tanto al mondo dei non credenti quanto a certi fratelli nella fede, accusati di volta in volta di essere cedevoli, di rimanere troppo silenziosi, di non sapersi distinguere dalla mentalità corrente e di non riconoscere i nemici della vera fede, della retta dottrina, della santa Chiesa.

    Come spesso accade (al liceo, prima di farsi suora, Maria Angela era stata una grande tifosa della Juventus, e si ricorda, ogni lunedì, certe discussioni con i compagni…), le parole più crude, astiose, alle volte persino violente non vengono scritte dai redattori dell’uno o dell’altro sito web, ma dai “navigatori” come lei, spinti (pensa suor Maria Angela) tanto dalle radicate convinzioni che li animano, quanto dal desiderio di emulare i loro autori preferiti. Ma quale che sia la motivazione, più si addentra a leggere le infinite discussioni, dove spesso non ci si ricorda più da quale questione si è partiti, più le sembra che ci sia un eccesso di umano risentimento (contro chi o che cosa, alla fine le sfugge) e un difetto di carità cristiana, oltre che – talora – di preparazione e di informazione. Ognuno brandisce le parole del papa, di qualche grande vescovo o di qualche dotto teologo e giù, come una clava contro altri teologi e vescovi, o contro il malcapitato che ha voluto dire la sua.

    E, strano a dirsi, è qualcosa che la fa stare male: come quando un amico ti sparla di un altro tuo amico, e tu non sai cosa fare, perché qualsiasi cosa dici, qualsiasi posizione assumi, avrai tradito un’amicizia. Per lei infatti non vi è nessuno nella Chiesa, dal più eminente dei cardinali al più brigante dei bambini del catechismo, che non valga la pena ascoltare se parla in nome di Gesù Cristo; nessuno che non possa essere visto come un amico (un fratello!) nel segno del comune battesimo.

    Così le viene l’idea: assumersi il compito di pacificatrice (ecco, salta fuori un’altra beatitudine), prendendosi l’impegno di dedicare un po’ di tempo, ogni giorno, a entrare nei siti “cattolici” più bellicosi e provare a ridimensionare i giudizi, a placare gli animi, a difendere i deboli, a fare la pace. A essere sinceri, non le va tanto bene: rimedia anche lei la sua dose di scherno e di offese, qualche webmaster le chiede senza mezzi termini di smettere di intervenire, qualcun altro addirittura le nega l’accesso, cioè la parola. Ma makarioi-oi-praeis non demorde, anzi: col suo argomentare pacato, col suo paziente leggere, prima di scrivere, e dunque ascoltare, prima di parlare, riesce a convincere anche il più animoso a rivedere un giudizio, a stemperare un anatema. Finché, un giorno, non succede qualcosa che somiglia a un piccolo miracolo: su un blog “cattolico”, un altro utente si impegna a sedare gli animi firmandosi makarioi-oi-praeis, e poi un altro, e un altro ancora, finché quel detto di Gesù non diventa il biglietto da visita di tutti quei cristiani e cristiane che non sopportano vedere, sul web, i fratelli coprirsi l’un l’altro di discredito in nome della Chiesa.

    23 Gennaio, 2009 - 10:01
  2. fiorenza

    Sì, è davvero una parabola. Meravigliosa!

    23 Gennaio, 2009 - 10:12
  3. bel post, Luigi… e brava Maria Angela… o chi per lei 🙂

    23 Gennaio, 2009 - 10:56
  4. parabola letta tutta di un fiato.
    Il tema di questo post è estremamente imporntante.
    E’ una realtà che viviamo talvolta qui, ma che in altri blog cattolici esplode in violenze e con uno strano bisogno di fare del male all’altro, senza nemmeno ascoltarlo.
    Divenire operatori di pace nei forum e blog cattolici, dove ci si tirano appresso bibbie e documenti della Santa Sede, vecchi e nuovi…..
    E’ una nuova frontiera, da considerare.
    Mi ricorda un altro blog, di un marito e babbo impegnato nella Chiesa, nel mondo cattolico e tra i deboli, che cerca sempre come costruire ponti.
    Spero che non si lasci cadere nel vuoto questa parabola coprendola….
    Se ci aiutiamo a capire nel concreto come essere operatori di pace in questa nuova frontiera?
    Proposte?
    Esperienze?

    23 Gennaio, 2009 - 12:25
  5. mah… pacificatori virtuali? 🙂

    23 Gennaio, 2009 - 14:18
  6. È vero! A volte anche i commenti su questo blog traboccano acredine; e anche le nostre comunità reali – come e più di quelle virtuali – non sono da meno. D’altronde il NT ci testimonia (vedi gli Atti e le lettere ai Corinzi, ma anche 2 e 3 Gv o Giacomo) una certa litigiosità anche nelle prime comunità cristiane. Finché si tratta di scontri dovuti alla “passione” per le proprie scelte e punti di vista, c’è sempre rimedio; ma a volte si pretendere di difendere il vangelo e la sua luminosa verità con toni e gesti aggressivi ed acidi che finiscono per contraddire ciò che si vuole “proteggere”: la verità non ha bisogno delle minacce o degli insulti per affermarsi!
    Farebbe bene a tutti ricordare la splendida immagine dell’Apocalisse (3,20): Cristo sta alla porta e bussa, ed entra soltanto se gli si apre! Noi dopo 2 minuti insisteremmo con il campanello a tutto spiano e dopo 10 minuti avremmo già usato l’ariete – naturalmente in nome della verità evangelica !!

    23 Gennaio, 2009 - 14:25
  7. Nino

    A chi fosse interessato,segnalo l’URL http://it.youtube.com/watch?v=AVjk4qkgtes

    che contiene la prima parte di un filmato che ho registrato il 21 gennaio festa di sant’Agnese sulla benedizione degli agnelli.
    Da 2 giorni sto cercando inutilmente di caricare la seconda parte.
    Continuerò a farlo e vi avvertirò appena sarà pubblicato.
    Saluti.

    23 Gennaio, 2009 - 17:30
  8. roberto 55

    Benvenuta a Suor Maria Angela !
    Non credo che la impegneremo molto, dato il “clima”, per lo più, cordiale e positivo che si respira presso il nostro “pianerottolo”, ma, comunque, e ripeto, benvenuta tra noi !
    Mi permettete una battuta ? Peccato solo che tifi per la Juve !

    Bravo Adriano: d’accordissimo ! Io cerco sempre di comportarmi secondo le istruzioni contenute dentro il “link” da te propostoci.

    Qualcuno ha seguito l’esordio del nostro Papa su “YouTube” ?

    Qualcuno ha letto le dichiarazioni attribuite a tale, sedicente Monsignor Richard Williamson (sarebbe, se ho ben capito, uno dei “Vescovi” – già scomunicati – della Comunità di Monsignor Lefebvre) ? Avrebbe, settimane or sono, manifestato, nel corso di un intervista rilasciata alla Tv svedese, opinioni “negazioniste” sull’Olocausto, affermando di non credere all’esistenza delle “camere a gas” nei campi di sterminio, e di non ritenere possibile che nella seconda guerra mondiale fossero morti 6 milioni di ebrei ma, al massimo, 300.000.
    Il contenuto di quest’intervista è stato pubblicato oggi: siamo certi, a questo punto, che la Santa Sede intenda confermare il proposito di revocare la scomunica ai “vescovi” lefebvriani ?

    Buona serata !

    Roberto 55

    23 Gennaio, 2009 - 19:20
  9. marta09

    Grazie Luigi per questa bella parabola che, come tutte le parabole, dovrebbe indicare uno stile ed un modo di porsi.
    Per Roberto55… beh …. è sempre meglio sapere che qualcuno tra di noi è veramente “opeatore di pace”, può sempre succedere qualche piccola guerra, non ti pare?
    Infine per Fabrug: vecchia storia davvero quella dell’acredine in ogni ambiente e quanta gente ci ha rimesso tanto. Sono con te – ma l’ho detto e ripetuto un sacco di volte nei miei commenti – difendere il Vangelo – o addirittura a Dio – offendendo le persone non è mai indice di buona cosa e si va a negare proprio ciò che si ha intenzione di difendere. E’ una difesa delle proprie idee, ma non certo del Vangelo per come la vedo io e, da quello che ho capito, da come ha dimostrato Gesù stesso.
    Altra cosa però è difendere le persone da insulti e/o calunnie elargiti allegramente! Qui no, caro Fabrug, qui Gesù parla molto chiaro, anzi agisce in molto molto chiaro!! Qui, la difesa ci vuole tutta e pure bella decisa: difendersi o difendere le proprie idee non è molto evangelico, ma difendere chi viene offeso lo è eccome.
    Ovviamente la difesa in questione per quanto dura potrebbe essere MIRA SEMPRE E COMUNQUE AL FATTO ED ALL’INSULTO E MAI E POI MAI MIRA A LEDERE LA PERSONA DI COLUI/COLEI CHE OFFENDE.
    Comunque sia credo che ogni blogger debba “trovare” una suor Maria Angela qualsiasi che “spende il suo tempo” a riportare pace e comprensione, tolleranza e tutto il resto.
    Auguro a Luigi e a tutti i blogger di avere tra i loro lettori una figura così!
    Ciao a tutti.

    23 Gennaio, 2009 - 22:36
  10. raffaele.savigni

    Sì, Affuss, solo un “sottodotato culturale” può ascrivere Ratzinger e Giussani tra i sostenitori del modernismo e del relativismo, brandendo come un’arma citazioni tratte da Pio X o Pio X, senza mai citare il Vaticano II.

    23 Gennaio, 2009 - 23:03
  11. raffaele.savigni

    Ciomunque inviterei Maria Angela a vedere i toni bellicosi non da una parte sola. Accanto alle “polemiche senza fine rivolte indifferentemente tanto al mondo dei non credenti quanto a certi fratelli nella fede, accusati di volta in volta di essere cedevoli, di rimanere troppo silenziosi, di non sapersi distinguere dalla mentalità corrente” ci sono anche polemiche altrettanto astiose (per quanto più “raffinate” intellettualmente) rivolte contro fratelli nella fede accusati di essere teocon, sostenitori della religione civile, teorizzatori di una inesistente “natura umana” e simili.Ci sono blog faziosi anche a sinistra (per quanto presenti in misura minore).

    23 Gennaio, 2009 - 23:06
  12. marta09

    Uff! Raffaele, ho imparato una cosa nuova che davvero non sapevo: teocon!!!
    Sai una cosa? Siamo ancora nella settimana per l’ “Unità dei cristiani” e proprio in questa settimana ho visto il contrario di tutto.
    Pazienza! Però inizio a pensare che arriveremo sicuramente all’ecumenismo pieno, ma sarà ardua ad arrivare all’Unità dei cristiani: troppe idee proprie da difendere, troppi ideologie da difendere, troppi “se stessi” da difendere.
    Quando basterebbe fermarci tutti a meditare queste parole di Gesù:
    ———————————————————
    “Giovanni gli disse: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, PERCHÉ NON ERA DEI NOSTRI”.
    Ma Gesù disse: “Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
    Chi non è contro di noi è per noi.” (Marco 9:38-40)
    ———————————————————–
    Non sarà molto “impegnato” come commento, ma di sicuro queste poche righe di Vangelo dovrebbe far passara la voglia a tanti di “picchiare i pugni”.

    Ciao

    23 Gennaio, 2009 - 23:31
  13. roberto 55

    Hai ragione, Raffaele: ma, come recita il proverbio, “la mamma del cretino è sempre incinta”.

    D’accordo anche con Marta09: infatti, ho dato il benvenuto a Suor Maria Angela !

    Credo, poi, che ci sia utile – e qui mi rivolgo a tutti gli amici del “blog” – leggere l’istruttivo contenuto del sito “linkatoci” da Adriano: mi sembra giusto ed opportuno attenerci alle indicazioni che troverete, non vi pare ?

    In linea generale, poi, penso che dovremo rflettere sull’intervento svolto quest’oggi dal Papa nell’ambito della “Giornata mondiale delle comunicazioni sociali”: ha auspicato l’accessibilità a tutti della Rete Internet (quasi una sorta di democrazia universale del “digitale”), ha invitato i cristiani (cioè anche noi) a rendersi promotori e testimoni di evangelizzazione nel continente “digitale”, e ci ha richiamato all’uso di “Internet” più responsabile e rispettoso del significato autentico delle relazioni personali.
    Non vi sembra che il Pontefice abbia anche parlato a noi ?

    Luigi: mi pare tu sia a Pordenone, oggi (nel “mio” Nordest) ?

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    23 Gennaio, 2009 - 23:47
  14. marta09

    Già …Roberto! Il link capita “a fagiolo” … anche perchè “l’altro” il link per sottosviluppati o sottodotati (ma come mi piace essere considerata così!!!!!) era stato messo in un post chiuso e quindi non visibile.
    Per il Papa … beh! ci è arrivata una bacchettata sulle dita mentre stavamo scrivendo (chissà quanti commenti scritti e cancellati questa sera)!
    Internet è davvero un dono di Dio: usiamolo bene e che non ci sia di condanna.
    E sempre sull’onda del “andiamoci tutti adagio” invito a soffermarti un po’ su San Paolo di domenica prossima! A prima vista sembra che non ci pigli un accidenti con la 1° e la 2° lettura (sembra l’intervallo tra i due tempi di un film) ma a guardarlo bene ed uscendo dalle immagini … beh! non è nient’altro che “MariaAngelite”!
    Ciao ciao 🙂

    24 Gennaio, 2009 - 0:01
  15. “Giovanni gli disse: ‘Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, PERCHÉ NON ERA DEI NOSTRI’.
    Ma Gesù disse: “Mandis, adesso ti spiego…”
    (frammento apocrifo del XXI secolo)
    😀

    24 Gennaio, 2009 - 1:06
  16. marta09

    (sono sveglia per il solito dolorino ai denti e quindi ….)
    Luca sei tremendo … ma simpatico!
    Ma non è che il frammento è, invece così:

    “Ma Gesù, mettendosi comodo, disse: “Allora, adesso MI spiego per benino, Mandis, Marta, Luca, Roberto …. ehi … avete da fare per i prossimi due secoli? Sarò un po’ lungo solo sui nomi e poi c’è tutto il resto …”
    :-PP

    24 Gennaio, 2009 - 2:33
  17. lycopodium

    Condivido in pieno l’intervento di Savigni del 23 Gennaio 2009 @ 23:06.
    In effetti quella suorina, per quanto zuccherosa, mi sembra abbastanza “schierata”. Detto questo, w i facitori di ponti, purché dopo non mettano cartelli di senso unico.

    24 Gennaio, 2009 - 7:20
  18. marta09

    Non che mi stia simpatico Antonio Socci, ma giusto per rimanere in tema di “ponti, pace, fede, religione, missione, ecc.”, consiglio tutti di leggere questa lettera di un ragazzo di 19 anni per la morte di un’amica di soli 20 anni.
    http://bl120w.blu120.mail.live.com/mail/InboxLight.aspx?n=1227195730
    E’ prorpio vero che la morte, pur nella sua ingiustizia, riporta in vita quelli che sono vivi, ma non per questo “in Vita”.
    Buona giornta a tutti.

    24 Gennaio, 2009 - 8:33
  19. Giovanni Mandis

    E’ casuale il fatto che la revoca della scomunica sia arrivata proprio nella settimana dedicata all’unità dei cristiani?

    p.s. Luca e Marta 😀

    24 Gennaio, 2009 - 11:12
  20. affus

    Caro Luigi, ma ti sei accorto della revoca della scomunica ?

    24 Gennaio, 2009 - 13:56
  21. affus

    perchè , è piu importante di sta poverina nullafacente ?
    ma andasse a pregare e si facesse i cavoli suoi !

    24 Gennaio, 2009 - 13:58
  22. affus

    Cari palazziapostolici,
    come sapete a breve (domani o al più tardi lunedì) il Papa revocherà la scomunica ai quattro vescovi scismatici lefebvriani. Il decreto sarò firmato dalla congregazione dei vescovi sentito il parere del pontificio consiglio per i testi legislativi.
    Insieme al Giornale, il Riformista ha dato per primo la notizia. E palazzoapostolico.it, in un solo giorno, ha triplicato gli accessi.
    Continuate a seguirmi.
    Grazie a tutti,
    Paolo

    24 Gennaio, 2009 - 14:49
  23. Affus, non esistono siti eretici. Esistono persone eretiche, o scismatiche, come in questo caso… non confondiamo le vostre idee già confuse…

    24 Gennaio, 2009 - 14:53
  24. Massimo D

    Io, parlando di discussioni accese, distinguerei due aspetti.
    Il primo è quello del linguaggio, dei toni, dell’aggressività, e questo secondo me è in buona parte un effetto del mezzo. Scrivendo nel blog si può esprimere la propria opinione senza sostenere il costo personale di quello che si dice, nascosti spesso dietro ad uno pseudonimo, comunque controllando l’immagine di sé che si vuole trasmettere. Non è certo come discutere faccia a faccia, o giocando la propria identità; dovessimo metterci il nome, saremmo più cauti, consapevoli che scripta manent e qualcuno potrebbe chiamarci a rendere conto di ciò che abbiamo detto. Nel blog abbiamo anche la possibilità di sfogare la nostra aggressività repressa, troviamo il coraggio per partire all’assalto anche quando siamo persone che in pubblico starebbero in silenzio.
    C’è un secondo aspetto della conflittualità, che è invece quello della reale contrapposizione delle visioni sulla fede e sulla chiesa. Questa non mi pare una novità dei blog. I blog si limitano a riflettere differenze che esistono. Forse hanno il merito di riportare alla luce anche posizioni che in questo momento hanno poco spazio di espressione nella chiesa.

    24 Gennaio, 2009 - 16:25
  25. marta09

    MassimoD, mi pare strano ciò che tu scrivi, ovvero che essendo nascosti sotto uno pseudonimo possiamo “sfogare” tutta la nostra aggressività senza rendere conto di persona, senza infangare la nostra immagine.
    Personalmente lo pseudonimo lo uso per un motivo di protezione informatica (e mi costa parecchio nascondermi sotto uno pseudonimo), ma ciò che scrivo qui, lo dico a tutti anche di persona. Per quanto mi riguarda sono pronta a rendere ragione di ogni cosa scritta e – sempre per quanto mi riguarda e al contrario di quanto tu scrivi – qui, al pianerottolo, esce il “meglio” di me e non il peggio (ma questo lo vedo anche in altri). Esce il “meglio” perchè ho tempo di riflettere, ho tempo di frenare la rabbia e la risposta immediata che potrebbe ferire, non c’è spazio per la risposta “a botta calda” ma c’è spazio per la “risposta calda”. Ho un carattere abbastanza “focoso” e quando vedo o sento cose cattive dirette ai piccoli o indifesi … beh! … la carità cristiana va a farsi benedire.
    No, Massimo, io sono quello che scrivo nella parte – forse – migliore di me, quella che – magari – potrebbe davvero fare di un blog un luogo di crescita comune.
    Anzi guarda, autorizzo pubblicamente Luigi a dare il mio indirizzo mail ai “vecchi” del pianerottolo (ma non a “recenti” guerrafondai della parola), lo autorizzo fidandomi del suo discernimento.
    Per chi abita a Monza non sarà difficile incontrarmi e si troverà una Marta09 con un nome diverso, ma con lo stesso spirito e stesse parole … solo un pochino (tanto) più cocciuta e testona.
    Ora, rivolgo a tutti gli altri “pianerottolai” la domanda secca:
    “Voi come la pensate? Siete d’accordo che scrivere i commenti in un blog sia uno “sfogare” una probabile aggressività?”
    L’avevo detto in altro commento, ma davvero sono abbastanza ingenua su queste cose e sono convinta che se una persona è leale lo è sempre. Ma è una questione di “essere” e non di “fare”.
    La parola ai pianerottolai, ora.
    E’ una bella occasione per uscire allo scoperto, non trovate? E’ una bella occasione per un’esame di coscienza e – magari e poi – non avremo più bisogno di una suor Maria Angela per mettere pace nel blog, perchè non ci sarà più guerra.
    Ciao ciao 🙂
    Ah! il mio vero nome è Lidia

    24 Gennaio, 2009 - 17:01
  26. Massimo D

    Non intendevo dire che è così per tutti, né mi riferivo al nostro blog in particolare.
    Avete mai provato a leggere i commenti dei forum sui giornali? Ne esce un’immagine della gente che, se fosse quella vera, ci sarebbe da spaventarci veramente (forse c’è da spaventarsi lo stesso, ma io credo che le persone “vere” siano normalmente molto più complesse delle persone “virtuali”). Ecco, questo voglio dire: non che i nostri “sé” virtuali siano meglio dei “sé” reali, ma solo che sono delle versioni parziali di noi stessi, spesso unilaterali (Marta dice che Marta09 è la sua parte migliore, ma io invece sono certo che sia comunque meglio l’originale, con la ricchezza della sua complessità). Apparire solo con uno pseudonimo è un modo per difendersi, per mettere una distanza tra noi e quello che scriviamo.
    Per me almeno un po’ è così.

    24 Gennaio, 2009 - 18:12
  27. Massimo D

    Rileggendo, vedo che mi era sfuggito un dettaglio importante: Marta09 si chiama in realtà Lidia! Ohibò. Dunque Marta è un nome di elezione.

    24 Gennaio, 2009 - 18:13
  28. affus

    Revocata la scomunica ai lefebvriani, il Vaticano riaccoglie i tradizionalisti di Econe. Monsignor Fellay ringrazia Benedetto XVI e giura piena fedeltà. Ma chiarisce: “Ancora riserve sul Concilio”

    CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI ha approvato il decreto di revoca della scomunica per i vescovi scismatici Bernard Fellay, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson, incorsi nella piu’ grave sanzione che puo’ comminare la Chiesa per aver ricevuto l’ordinazione episcopale, il 30 giugno del 1988, senza il permesso del Pontefice dell’epoca, Giovanni Paolo II. La scomunica riguardo’ anche i due vescovi consacranti, Monsignor Marcel Lefebvre (il vero promotore dell’iniziativa, da qui l’appellativo per i suoi seguaci di ‘lefebvriani’) e il brasiliano Antonio de Castro Mayer, entrambi deceduti. I seguaci di quest’ultimo sono gia’ rientrati nella Chiesa Cattolica, cosi’ come un gran numero di ‘lefebvriani’. A seguito dell’autorizzazione a celebrare liberamente la Messa in latino firmata dal Papa nel 2007, e’ venuto comunque meno il motivo fondamentale della controversia che aveva opposto l’anziano Lefebvre alla Santa Sede. Cosi’, alcuni mesi fa, gli stessi vescovi avevano scritto al Cardinale Dario Castrillòn Hoyos, Presidente della Commissione ‘Ecclesia Dei’, chiedendogli la possibilita’ di essere reintegrati in seno alla Chiesa di Roma. Il decreto approvato da Benedetto XVI porta la firma del Prefetto della Congregazione per i vescovi, il Cardinale Giovanni Battista Re. A quanto sembra, pero’, deve ancora essere trovata la forma giuridica per inserire nuovamente la ‘Fraternita’ San Pio X’, cui appartengono i prelati scomunicati e perdonati, nella Chiesa. Ma con il decreto di revoca delle scomuniche, il Santo Padre spiana la strada alla piena comunione e ricuce una ferita dolorosissima per tutta la Chiesa. “Con questo atto – spiega il decreto – si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilita’ ai rapporti della ‘Fraternita’ San Pio X’ con questa Sede Apostolica”. Nelle intenzioni del Pontefice, “questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l’unita’ nella carita’ della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione”. Il decreto, inoltre, “auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la ‘Fraternita’ San Pio X’, testimoniando cosi’ vera fedelta’ e vero riconoscimento del Magistero e dell’autorita’ del Papa con la prova dell’unita’ visibile”. “In base alle facolta’ espressamente concessemi dal Santo Padre Benedetto XVI – e’ la formuila usata dal Cardinale Re nel documento -, in virtu’ del presente decreto, rimetto ai vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta la censura di scomunica ‘latae sententiae’ dichiarata da questa Congregazione il primo luglio 1988, mentre dichiaro privo di effetti giuridici a partire da ora il decreto a quel tempo emanato”. Benedetto XVI e’ arrivato alla revoca delle scomuniche ai vescovi ‘lefebvriani’ “dopo un processo di dialogo tra la Sede Apostolica e la ‘Fraternita’ Sacerdotale San Pio X’, rappresentata dal suo Superiore Generale, Monsignor Bernard Fellay”, ha ricordato, con un comunicato, la Sala Stampa della Santa Sede, che rivela come il Papa abbia accolto “la richiesta formulata nuovamente dallo stesso presule, con lettera del 15 dicembre 2008, anche a nome degli altri tre Vescovi della Fraternita’, Monsignor Bernard Tissier de Mallerais, Monsignor Richard Williamson e Monsignor Alfonso del Gallareta, di rimettere la scomunica in cui erano incorsi vent’anni fa”. In tale missiva, Monsignor Fellay scriveva chiaramente a Benedetto XVI che “siamo sempre fermamente determinati nella volonta’ di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesu’ Cristo, che e’ la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l’attuale situazione”. E cosi’, il Papa, che ha seguito fin dall’inizio questo processo cercando di ricomporre la frattura con la Fraternita’ anche incontrando personalmente Fellay il 29 agosto 2005 (quando aveva “manifestato la volonta’ di procedere per gradi e in tempi ragionevoli in tale cammino”), adesso, “benignamente, con sollecitudine pastorale e paterna misericordia”, sottolinea la Sala Stampa vaticana, ha riabbracciato i quattro vescovi seguaci di Monsignor Lefebvre. “Il Santo Padre – sottolinea infine la nota – e’ stato ispirato in questa decisione dall’auspicio che si giunga al piu’ presto alla completa riconciliazione e alla piena comunione”. Tornando al testo del decreto, vi si legge che davanti alla richiesta di riconciliazione dei quattro vescovi della ‘Fraternita’ San Pio X’, “il Pontefice, paternamente sensibile al disagio spirituale manifestato dagli interessati a causa della sanzione di scomunica e fiducioso nell’impegno da loro espresso nella citata lettera di non risparmiare alcuno sforzo per approfondire nei necessari colloqui con le Autorita’ della Santa Sede le questioni ancora aperte, cosi’ da poter giungere presto a una piena e soddisfacente soluzione del problema posto in origine, ha deciso di riconsiderare la situazione canonica dei Vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta sorta con la loro consacrazione episcopale”. “La revoca delle scomuniche ai vescovi ‘lefebvriani’ non e’ ancora la piena comunione”, ha comunque chiarito il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, precisando che “esiste una distinzione tra comunione e piena comunione”. In questo caso, ha specificato, “c’e’ una situazione da definire per l’esercizio del ministero. E quindi si auspica una piena soluzione della situazione”. In merito alla possibilita’ dei vescovi di restare tali dopo il rientro della Fraternita’ nella Chiesa cattolica, Lombardi ha rammentato che “la loro ordinazione e’ valida anche se illecita. Cosi’ come sono validamente ordinati i sacerdoti della Fraternità”. Alla domanda se i fedeli ‘lefebvriani’ oggi siano anch’essi piu’ vicini alla Chiesa cattolica, il portavoce ha risposto che, evidentemente, “con la sua decisione, il Papa pensa a tutta la comunità”. Padre Lombardi ha poi dichiarato che non e’ corretto affermare che con la revoca delle scomuniche ai vescovi lefebvriani il Concilio Vaticano II muoia o venga tradito. “Al contrario – ha asserito -, il Concilio non muore ma non viene neanche considerato piu’ un elemento di divisione”. Padre Lombardi ha fornito anche un’altra importante delucidazione: “Con il decreto di revoca delle scomuniche, Benedetto XVI non ha in alcun modo inteso approvare le affermaziomni negazioniste sulla Shoah del vescovo ‘lefebvriano’ Richard Williamson”. “Sono due cose assolutamente indipendenti”, ha infatti precisato il portavoce del Papa. “Ovviamente – sono state le parole di padre Lombardi -, se si toglie la scomunica ad un vescovo, non per questo si condivide tutto quello che egli dice”, e dunque la decisione del Pontefice “non ha nessun rapporto con le personali posizioni criticabilissime di una persona”. E “gratitudine filiale” a Benedetto XVI per la revoca della scomunica e’ stata espressa immediatamente dal superiore dei ‘lefebvriani’, Monsignor Fellay. Questa decisione, afferma in una nota il vescovo non piu’ scomunicato, “al di la’ della ‘Fraternita’ San Pio X’, sara’ un bene per tutta la Chiesa”. “La nostra Fraternita’ – prosegue il prelato – desidera poter aiutare sempre piu’ il Papa a portare rimedio alla crisi senza precedenti che scuote attualmente il mondo cattolico e che Giovanni Paolo II aveva designato come uno stato di apostasia silenziosa”. Fellay si dice inoltre “felice” per il fatto che “il decreto del 21 gennaio preveda come necessari dei ‘colloqui’ con la Santa Sede, colloqui che permetteranno alla ‘Fraternita’ sacerdotale San Pio X’ di esporre le ragioni dottrinali di fondo che essa considera essere all’origine delle attuali difficolta’ della Chiesa. In questo nuovo clima – e’ l’assicurazione fornita da Monsignor Fellay -, abbiamo la ferma speranza di arrivare presto al riconoscimento dei diritti della tradizione cattolica”. Tuttavia, in una lettera inviata ai propri fedeli, nel’esprimere gioia per il fatto che “la tradizione cristiana non e’ piu’ scomunicata” e che “i cattolici del mondo intero legati alla tradizione non saranno piu’ stigmatizzati”, lo stesso Fellay ribadisce le “riserve” sul Concilio Vaticano II da parte dei ‘lefebvriani’. Che in coerenza con le posizioni sempre ribadite negli ultimi anni, continuano ad essere scettici su alcuni documenti dell’Assise voluta da Giovanni XXIII e conclusa da Paolo VI, e in particolare sulla dichiarazione “Dignitatis Humanae” che, a loro avviso, apre le porte a un pluralismo religioso che e’ in contrasto con la Dottrina Cattolica. “Accettiamo e facciamo nostri tutti i Concili fino al Concilio Vaticano II, sul quale esprimiamo delle riserve”, sostiene precisamente Monsignor Fellay. D’altro canto, la ‘Fraternita’ San Pio X’ e’ “convinta di rimanere fedele alla linea di condotta indicata dal nostro fondatore, Monsignor Marcel Lefebvre, la cui reputazione speriamo di vedere presto riabilitata”. Il prelato sembra voler rispondere con la sua lettera alle obiezioni di quanti criticheranno la loro irremovibilita’ sulla questione del Vaticano II. Ad ogni buon conto, rimarca Fellay, “non possiamo che constatare la crisi senza precedenti che scuote la Chiesa oggi: crisi di vocazioni, crisi della pratica religiosa, del catechismo e della frequentazione dei sacramenti”. “Prima di noi – rievoca il Superiore dei ‘lefebvriani’ -, Paolo VI parlava addirittura dell’infiltrazione di ‘fumi di Satana’ nella Chiesa. Giovanni Paolo II non ha esitato a dire che il cattolicesimo in Europa era come in stato di ‘apostasia silenziosa’. Poco tempo prima della sua elezione a Sovrano Pontefice, Benedetto XVI stesso comparava la Chiesa ad una ‘nave che prende acqua da tutte le parti’. Cosi’ vogliamo, nei colloqui con il Vaticano, esaminare le cause profonde della situazione presente, apportandovi il rimedio adeguato, giungere ad una restaurazione solida della Chiesa”. “Siamo pronti – conclude la lettera – a scrivere col sangue il nostro credo, a firmare il giuramento anti-modernista e la professione di fede di Pio IV”.

    da Petrus

    24 Gennaio, 2009 - 18:52
  29. marta09

    Ehhhh! MassimoD, Marta non è il nome di elezione, è il nome della sorella fulminata di Maria … in una versione “fai mentre ascolti, ascolta mentre fai” … un casino incredibile, davvero! Mi tocca mettere pace tra le due sorelle: una seriosa e l’altra … beh … l’altra vive in un altro emisfero. Ma quando si incontrano (se non litigano) è una meraviglia!
    Ti chiedo scusa per non aver ben compreso il tuo commento.
    E sai una cosa? E’ troppo bello il “primo passo” del Papa, stiamo con lui e preghiamo con lui! Tutto sommato la “Ninive” di domani non è poi così distante ed i Giona del “Figurarsi se vado a dire di convertirsi. Poi Tu Dio perdoni ed io faccio la figura dello scemo! Vacci tu, io non ci penso proprio!” … Ecco quei Giona lì, sono quelli che rendono ardua l’unità dei cristiani. Se ho tempo (Marta despota) vado a cercare le preghiere liturgiche di oggi: sono una meraviglia di insegnamento pratico per operatori di pace all’interno!
    Ciao ciao … 🙂

    24 Gennaio, 2009 - 19:48
  30. affus

    COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

    Il Santo Padre, dopo un processo di dialogo tra la Sede Apostolica e la Fraternità Sacerdotale San Pio X, rappresentata dal suo Superiore Generale, S.E. Mons. Bernard Fellay, ha accolto la richiesta formulata nuovamente da detto Presule, con lettera del 15 dicembre 2008, anche a nome degli altri tre Vescovi della Fraternità, S.E. Mons. Bernard Tissier de Mallerais, S.E. Mons. Richard Williamson e S.E. Mons. Alfonso de Galarreta, di rimettere la scomunica in cui erano incorsi vent’anni fa.

    A causa, infatti, delle consacrazioni episcopali fatte, in data 30 giugno 1988, da S.E. Mons. Marcel Lefebvre, senza mandato pontificio, i menzionati quattro Presuli erano incorsi nella scomunica latae sententiae, dichiarata formalmente dalla Congregazione per i Vescovi in data 1° luglio 1988.

    S.E. Mons. Bernard Fellay, nella citata missiva, manifestava chiaramente al Santo Padre che: “siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l’attuale situazione”.

    Sua Santità Benedetto XVI, che ha seguito fin dall’inizio questo processo, ha cercato sempre di ricomporre la frattura con la Fraternità, anche incontrando personalmente S.E. Mons. Bernard Fellay, il 29 agosto 2005. In quell’occasione, il Sommo Pontefice ha manifestato la volontà di procedere per gradi e in tempi ragionevoli in tale cammino ed ora, benignamente, con sollecitudine pastorale e paterna misericordia, mediante Decreto della Congregazione per i Vescovi del 21 gennaio 2009, rimette la scomunica che gravava sui menzionati Presuli. Il Santo Padre è stato ispirato in questa decisione dall’auspicio che si giunga al più presto alla completa riconciliazione e alla piena comunione.

    [00146-01.02] [Testo originale: Italiano]

    DECRETO DELLA CONGREGAZIONE PER I VESCOVI

    Con lettera del 15 dicembre 2008 indirizzata a Sua Em.za il Sig. Cardinale Dario Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Mons. Bernard Fellay, anche a nome degli altri tre Vescovi consacrati il giorno 30 giugno 1988, sollecitava nuovamente la rimozione della scomunica latae sententiae formalmente dichiarata con Decreto del Prefetto di questa Congregazione per i Vescovi in data 1° luglio 1988. Nella menzionata lettera, Mons. Fellay afferma, tra l’altro: “Siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l’attuale situazione”.

    Sua Santità Benedetto XVI – paternamente sensibile al disagio spirituale manifestato dagli interessati a causa della sanzione di scomunica e fiducioso nell’impegno da loro espresso nella citata lettera di non risparmiare alcuno sforzo per approfondire nei necessari colloqui con le Autorità della Santa Sede le questioni ancora aperte, così da poter giungere presto a una piena e soddisfacente soluzione del problema posto in origine – ha deciso di riconsiderare la situazione canonica dei Vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta sorta con la loro consacrazione episcopale.

    Con questo atto si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l’unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione.

    Si auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell’autorità del Papa con la prova dell’unità visibile.

    In base alle facoltà espressamente concessemi dal Santo Padre Benedetto XVI, in virtù del presente Decreto, rimetto ai Vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta la censura di scomunica latae sententiae dichiarata da questa Congregazione il 1° luglio 1988, mentre dichiaro privo di effetti giuridici, a partire dall’odierna data, il Decreto a quel tempo emanato.

    Roma, dalla Congregazione per i Vescovi, 21 gennaio 2009.

    Card. Giovanni Battista Re

    Prefetto della Congregazione per i Vescovi

    [00145-01.02] [Testo originale: Italiano]”

    24 Gennaio, 2009 - 21:06
  31. roberto 55

    Riprendiamo il programma dopo la pubblicità.

    A me le considerazioni di MassimoD. sembrano assolutamente condivisibili e non credo, Marta, che siano dirette, in particolare, a te od a qualche altro amico del “pianerottolo” ma rivestono, piuttosto, valenza generale.
    Per inciso, sono anch’io convinto che la miglior versione di Marta09 è Lidia.

    Ciao a tutti !

    Roberto 55

    25 Gennaio, 2009 - 1:08
  32. marta09

    Vedere per credere! :-)))))
    Comunque sia, chi scrive in un blog o – più semplicemente – chi scrive e basta, rivela ciò che davvero è. …. e – soprattutto – è abbastanza “umile” di far vedere tutti i “punti deboli”.
    Ciaooooo

    25 Gennaio, 2009 - 11:50
  33. @marta

    Il mio brano era apocrifo… il tuo è quello vero :):):)

    25 Gennaio, 2009 - 19:10
  34. marta09

    O, sarà che sono stanca come un’asina, ma mica ho capito se è un insulto o un complimento.
    Luca, comunque sia, anche il mio è un brano “apocrifo del XXI sec” (trovato senza scavare neanche tanto!!!) esattamente come il tuo.
    Oppure, al contrario, è un vangelo riscritto oggi da ognuno di noi (che affonda radici e cuore nell’unico Vangelo) e quindi autentico … una cosa del tipo “evangelisti per caso”, ma che non lasciano nulla al caso … Evangelisti leggermente comici (come lo è in alcuni punti il vero Vangelo … almeno per me).
    Insomma, è bello poter “attualizzare” le parole di Gesù, nel massimo affetto, affidamento e Fede: parlassero tutti così i nostri preti, sai quanta gente capirebbe di più e capirebbe anche che quel Gesù là (Figlio di Dio) era uno come noi.
    Ciao Luca …

    25 Gennaio, 2009 - 20:41
  35. Avevi capito perfettamente, e quindi vedi bene che il mio era un complimento e un’autocritica.

    25 Gennaio, 2009 - 22:55

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