“Per accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità”

Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve […] aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa custodire“: così Papa Francesco stamane nell’Omelia per l’inizio del ministero petrino. In un altro passo aveva invitato a non avere paura della bontà e della tenerezza: lo riporto nel primo commento. Per me sono parole di luce.

49 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Papa Bergoglio segue dal post: “Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza”.

    19 Marzo, 2013 - 12:58
  2. Luigi Accattoli

    Paura della bontà e della tenerezza? Forse Papa Francesco allude a chi dice che non bisogna essere “troppo buoni”, o solo buoni, o buonisti – perchè la vita è severa, perchè non bisogna dimenticare le esigenze dell’educazione familiare e sociale – perchè Dio non è solo amore ma anche giustizia. Mio tentativo di interpretazione.

    19 Marzo, 2013 - 13:03
  3. Clodine

    La tenerezza…che cosa straordinaria. La tenerezza è come un petalo di rosa, le ali di una farfalla, il bacino sulla fronte di un neonato.
    Oggi mia figlia compie gli anni. Giusto poco fa, abbracciandola forte ho ricordato il giorno in cui nacque: piccola piccola, con gli occhietti all’insù e il nasino schiacciato da sembrare una vietnamita. Ricordo il bacino sulle labbra che calmarono il suo pianto dirotto: ho rivissuto, oggi, abbraciando la mia bella ragazza, la stessa tenerezza.

    19 Marzo, 2013 - 13:10
  4. Marcello

    Provo anch’io ad interpretare, usando altre parole dell’omelia di papa Francesco (mi si perdoni l’ardire).

    ?”[Un papa non deve avere paura di] accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46)”

    19 Marzo, 2013 - 13:17
  5. luca73

    A me sono venuti i brividi, quando ha detto: “Custodire Gesù con Maria, custodire l’intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!”.

    L’impegno sociale non vuol dire essere preti rivoluzionari: tutta la santità sociale è una santità che si sporca le mani per l’assistenza anche materiale ma allo stesso tempo ama il catechismo della Chiesa e lo rispetta.
    Insomma, prima il cristianesimo primario, che è l’annuncio del kerigma, poi il cristianesimo secondario, che sono le opere – anche sociali – che derivano dall’accettazione del kerigma.

    Forza Papa Francesco! Preghiamo per te!

    P.S. La cerimonia di “inizio del ministero petrino” è cominciata all’interno della basilica, sulla tomba di Pietro dove sono posti l’anello “del pescatore” e il pallio, quello che usava Benedetto XVI, del quale il nuovo Papa ricorda che oggi è l’onomastico e al quale esprime vicinanza “con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza”.
    Bello e commovente anche questo gesto, che denota rispetto e continuita!

    19 Marzo, 2013 - 13:49
  6. lorenzo

    🙂
    Siccome siamo noi – ciascuno per la sua parte e nessuno, nessuno, nessuno escluso- coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, noi gli uomini e le donne di buona volontà…è a noi personalmente che papa Francesco rivolge la sua richiesta, resa ancora piu’ accorata e vincolante da quel “perfavore”!
    Cosicché gioco anch’io, e do anche io la mia traduzione pratica , per tutti noi, delle parole della omelia di oggi:
    Nessuno di noi deve piu’ avere paura di accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità che incontriamo ogni giorno e tutti i giorni. Specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: tutti quelli che conosco che hanno “fame” e ” sete” in tutti i sensi, chi è straniero e chi mi è straniero – che è nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46).
    Anche io, proprio io, sono chiamato a entrare sempre piu’ in quel servizio, unica ragione per cui sono stato scelto e mandato che ha il suo vertice luminoso sulla croce.
    Forza Papa Francesco! Siamo qui per fare come te!

    19 Marzo, 2013 - 15:05
  7. Mi viene da pensare con quanta insistenza gli uomini del Medioevo chiedessero ai papi (Onorio III, Celestino V, Bonifacio VIII) la “perdonanza”. Chiedevano la pace del cuore, la sicurezza di essere salvi. E questo rimane da sempre il grande carisma dei papi.

    19 Marzo, 2013 - 16:55
  8. @ Luigi Accattoli sulla sua interpretazione sul troppo buoni e il buonismo.

    “Come può l’uomo chiamare Dio giusto?”. Dio non è giusto!
    “Dove, dunque, è la giustizia di Dio dal momento che, mentre eravamo peccatori, Cristo è morto per noi!” (Isacco di Ninive dixit).

    E ciò è vero, Dio è buono e misericordioso. E’ giusto secondo la sua “giustizia” cioè il suo metro di giustizia -che non è il nostro- che è la misericordia.
    Certo è però che leggendo e approfondendo si scopre anche che quello di cui ci mette in guardia è di non invocare sugli altri la “giustizia divina” o “ira divina” o quello che per noi sarebbe il “giusto castigo”, poichè come già detto la giustizia di Dio è la sua misericordia.
    Certo è anche che la misericordia Dio la dispensa gratuitamente, anche prima che chiediamo “perdono” (vedi figliuol prodigo o adultera colta in fragrante).
    Certo è però che ad una attenta lettura dei Vangeli si nota che il figliuol prodigo ha già un moto di “pentimento” col voler ritornare a casa e dire ciò che ha pensato al Padre.
    L’adultera perdonata senza manco il suo “moto di pentimento” invece è lasciata andare con la frase “Va’ e non peccare più”.
    Tutto questo non lascia però spazio alla “impenitenza”. E la Chiesa ci ricorda di fare attenzione a non cadere nella “impenitenza finale” e la “ostinazione nel peccato”.

    Riassumendo: guai a invocare il giudizio di Dio sugli altri, ma cosa buona “ammonire i peccatori” (con la dovuta carità ovviamente) che è e resta ancora una delle opere di “misericordia spirituale” (e noi saremo giudicati sulla “Carità).
    Quindi il discorso sul buonismo va fatto, ma con una certa precisione e tatto.
    Ricordare poi che attraverso il Sacramento della Confessione si ottiene la remissione dei peccati, è e resta sempre anch’essa opera di “carita spirituale”, oltre che sano catechismo.

    PS Matteo et alii
    ” Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo;
    a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
    Vangelo di Giovanni.

    19 Marzo, 2013 - 18:23
  9. All’autoteologo,

    studia il De Poenitentia prima di pontificare.

    19 Marzo, 2013 - 19:04
  10. Clodine

    E il De Penitentia di Tertulliano, caro Matteo, non è affatto distante dalla riflessione di Ubi: quanti, anche tra chi si professa cristiano desiste o trova disdicevole la confessione ritenuta pressoché “invasione della Privacy” più che sacramento che riconcilia l’uomo a Dio. Quanti, termianato di effettuare il sacramento della penitenza anziché riflettere e meditare sui proprio malanni spirituai si fanno forcaioli verso gli altrui mancanze.
    “Chi non riconosce Dio” dice Tertulliano ” deve necessariamente essere all’oscuro di quanto sia fulgore d’opera sua: non c’è tesoro che sia aperto ed esposto a persone estranee ed inesperte; ed è così che coloro che s’azzardano a traversare l’immenso oceano della vita, senza guida e il freno della ragione, non possono saper evitare la tempesta che sempre incombe minacciosa sul mondo”.

    19 Marzo, 2013 - 19:52
  11. Clodine

    le altrui mancanze [volevo dire gli altrui difetti]

    19 Marzo, 2013 - 19:53
  12. Le tue, cara Clodine
    sono riflessioni soggettive,
    con uso di espressioni estranee.

    E’ doloroso per me leggerle,
    ma è come indossare il cilicio della Binetti. 🙂

    19 Marzo, 2013 - 20:11
  13. Sara1

    In libreria oggi ho trovato un libro di Melloni, Sette proposte per il conclave. Attualità e limiti di un memorandum, lo sto leggendo e sembra attualissimo come scritto ieri.
    Paradossalmente però 8 anni fa sarebbe risultato vecchio in quei riferimenti alla povertà, vivevamo con l’illusione che fosse cosa del passato, mentre oggi è tornata a mordere fra di noi.

    http://www.ibs.it/code/9788810555149/sette-proposte-per.html

    19 Marzo, 2013 - 20:17
  14. Matteo scrive:
    “studia il ……… … ecc”
    “STUDIA”, lo sento ripetere spesso da tanti…
    Personalmente dal Vangelo ricordo che “STUDIA” lo dissero anche i Farisei a Nicodemo: “Studia e vedrai che …”
    Nessuno più incita al “prega”…

    19 Marzo, 2013 - 20:27
  15. Sara1

    Un centinaio di anziani cardinali per mezzo di vetuste liturgie ci hanno dato una
    lezione. Hanno dato una risposta alla crisi della Chiesa, non negando gli aspetti più contingenti di essa (la pedofilia, i complotti della Curia, ecc.) ma andando, con un colpo d’ala, alla sostanza del rinnovamento: la necessità di riscoprire il «cristiano». Ciò che è la grandezza del cattolicesimo. Il Dio che si fa uomo, che scende in terra e guida il cammino spirituale degli uomini ma stando nella
    storia. Quindi immergersi nella vita di oggi, nelle ingiustizie e nelle sofferenze della gente povera.
    Ripartire dalla fratellanza. Camminare insieme. È chiaro. Noi siamo una cosa completamente diversa ma io vedo una analogia. Noi parliamo troppo di politica ai politici con la «lingua di legno» della politica. Non parliamo abbastanza alla gente delle cose e dei loro sentimenti, di ciò che sta letteralmente sconvolgendo le loro vite.

    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201303/130319reichlin.pdf

    19 Marzo, 2013 - 20:35
  16. elsa.F

    Il buon Matteo l’ha fatta e poi l’ha pestata.
    Beh, capita!

    19 Marzo, 2013 - 20:37
  17. Se iniziate con la politicomania, vado via!

    (Sara, l’articolo sarebbe pure condivisibile, senza le ultime righe…
    Quando scrive ” il quale nasca non dalla buona volontà della Signora Merkel ma dalla capacità dell’iniziativa politica” si capisce che è solo un panegirico inutile.
    E che parla ma non ha capito che tutto nasce da noi stessi, “dentro” di noi.)

    19 Marzo, 2013 - 20:44
  18. Clodine

    Ma grossa grossa cara elsa!…non senti un certo strano , sniff sniff…odorino !?

    19 Marzo, 2013 - 20:46
  19. Sara1

    Era solo uno spunto interessante Ubi.

    19 Marzo, 2013 - 20:50
  20. Ai miei cari teologi e teologhesse del Blog di Luigi,

    Clodine, Ubi, Elsa
    che scrivono di merda.

    Io sono sempre stato cosciente di essere nella merda.

    Voi continuate ad ergervi sul vostro piedistallo,
    perchè se cadete,
    vi trovereste nella merda insieme a me.

    Io ho avuto in dono di vederla e di starci,

    voi……

    Tranquilli

    non ho la puzza sotto il naso che avete voi…

    19 Marzo, 2013 - 21:04
  21. Clodine

    Ma smettila scemo! Ma non lo vedi che stiamo scherzando…ma dai…

    19 Marzo, 2013 - 21:09
  22. Clodine

    mi fa specie Matteo, non credevo prendessi d’aceto! Eh…per cosi poco…allora io che dovrei dire con l’Habemus Limam ?? Eppure…
    oddio, ci sono sempre le angurie a portata di mano, e non è detto che prima o poi non mi diletti a fare “centro”….la pazienza ha un limite oltre il quale cessa di essere virtù….per il momento, in ascetica contemplazione, offro al Signore ogni offesa…Ma ridici su, ecche sarà mai pestare la popò rispetto all’Habemus Limam!!!!!
    ….lo sai in cosa consiste la santità? Nello stare sempre allegri… olé…

    19 Marzo, 2013 - 21:18
  23. Non per polemica, anzi, lo dico sorridendo, ma dove ci ergiamo sul piedistallo?
    L’unico piedistallo di cui gloriarsi è la Croce.
    Per il resto si cerca di dire qualche “parola buona” (e anche, soprattutto, le ammonizioni -fatte con la dovuta carità e rispetto- sono parole buone.
    Se uno insiste su certe cose non è perchè voglia significare “tu mi fai schifo” o “sei uno schifo” o “dannato peccatore”, NO!
    Se uno insiste su certe cose lo fa con spirito di carità, di servizio…
    E te lo dice uno che nella vita ha preso tutte le buche possibili e caduto in tutti i fossi immaginabili.
    Le mie cadute segnalano il pericolo…

    19 Marzo, 2013 - 21:27
  24. Ah poi ci tengo: mai scritto di erda!
    Su un altro blog, questo si, ho scritto di puzze, peti, scorregge, met-ano.
    Ho scherzato delle Malebranche e Barbariccia…
    Certe “trombette” sfiatano di brutto…

    19 Marzo, 2013 - 21:37
  25. discepolo

    Vorrei ricordare che nella Tradizione delle Icone ortodosse c’è la Madonna
    della Tenerezza.
    LLa Madre di Dio dell “tenerezza” rappresenta il rapporto affettuoso tra la madre e il bambino: Maria stringe a se’ Gesù, i volti non sono più rigidi e frontali ma rivolti l’uno verso l’altro, le guance si sfiorano e il figlio si aggrappa all’orlo del manto materno. Si dice l'”ELEUSA”.L”esempio più famoso è la Vergine di Vladimir dipinta a Costantinopoli e portata a Kiev nel 1130.
    L’Icona della Madonna di Vladimir e quella del DOn divennero entrambe simboli della lotta contro l’invasione tatara.
    Sono felice che oggi , nella Santa Messa per l’incoronazione del nuovo Papa , il Vangelo sia stato letto in greco!
    Spero e prego per la riconciliazione con la Chiesa ortodossa. se ciò avvenisse, Dio lo voglia! una grande ricchezza spirituale conservata per secoli dall’Oriente cristiano si riverserebbe anche sull’Occidente. Noi cristiani d’occidente avremmo TUTTO da guadagnarci, soprattutto per quanto riguarda il culto della bellezza nella liturgia e nel Rito!!

    19 Marzo, 2013 - 22:22
  26. Ma oggi il mio vescovo, ha parlato del padre della Tenerezza (s.Giuseppe).

    Non della madonna della tenerezza.

    Una cosa che ad una certa società da molto fastidio.

    Il padre tenero,
    viene generalmente irriso da certa pubblicistica televisiva
    e chiamata
    “mammo”

    La tenerezza non è esclusiva della madre,
    sembra indicare il mio vescovo,

    ma è intrinseca anche al padre.

    Qualcosa che

    il papa Luciani
    assimilò all’idea di D-o come madre.

    Per chi non è troppo vecchio,
    visto che non può ricordare le assonanze tra Roncalli e Bergoglio,
    può
    forse ricordare le assonanze tra Luciani e Bergoglio.

    19 Marzo, 2013 - 22:51
  27. Clodine

    Volevo dire “Habemum Lamam”, non Limam….ma vabbé…pietra sopra.

    Invece stupende le icone, che grazie a discepolo ci arrivano per contemplarne la struggente bellezza e la divinità che traspare da quei volti ieratici e sublimi. Li c’è più che tenerezza, più che dolcezza. C’è il miracolo, la testimonianza di come l’arte, la saggezza, la sapienza ,l’intelligenza, prefiguri il “sommo bene”. Miracoli che ci arrivano da un passato in cui lo spirito dell’uomo,assai più incline a contemplare da vicino la divinità, captava presenze celesti che a noi, uomini e donne storditi dal caos e da mille preoccupazioni della vita, sfugge.
    La tenerezza negli occhi di uomo colpisce assai di più rispetto ad una donna -noi donne siamo nate per soffrire, intimamente, per sensibilità e fattori costituzionali in maniera assi diversa rispetto al cosiddetto “seso forte”-già partorire la dice lunga-per cui la sofferenza per sua natura tende ad affinare sentimenti quali: la bontà,la dolcezza, empatia che in un uomo difficilmente traspare. La tenerezza, infatti, postula la sofferenza, tutto ciò che è tenero è feribile..è più facile ricusare la tenerezza per timore, e chiudersi a ricchio dentro l’usbergo rigido dell’indifferenza.

    20 Marzo, 2013 - 6:26
  28. luca73

    Scusa Matteo, io frequento relativamente da poco tempo il blog di Luigi, mi potresti spiegare perchè parli sempre di “D-o”, invece che di Dio?
    Non te lo chiedo per fare polemica, ma solo per capire.
    Siamo amici che parliamo di argomenti che ci interessano ed appasionano e vorrei togliermi questa curiosità.
    Magari l’hai già spiegato ed io me la sono persa. Scusami se è così.
    E poi torniamo a parlare di Papa Francesco – e di cose più degne.
    Buona giornata a te, a Luigi e a tutto il blog!
    Luca

    20 Marzo, 2013 - 8:32
  29. giorgio

    Interessante, molto interessante che esista un libro che pochi in Italia hanno letto, ma che evidentemente i cardinali invece hanno letto e meditato nel loro cuore…poi lo spirito soffia e ha soffiato credo bene, molto bene!
    Ad multos annos Franciscum !

    E se mi è consentito un caloroso abbraccio internauto (e preghiera) al suo predecessore: potrà dedicarsi con tranquillità al pianoforte e alle sublimi muische di Bach e Mozart, e dimenticare le profonde amarezze di questi ultimi anni di pontificato.

    20 Marzo, 2013 - 10:09
  30. Federico B.

    @Luca,
    penso sia semplicemente un vezzo da intellettuale progressista che vuole distinguersi dal “volgo”.
    C’è naturalmente una spiegazione “tecnica” che il nostro amico avrà appreso durante i suoi sofferti studi biblici, ma la scelta di utilizzare tale forma in questo “pianerottolo” A ME sembra piuttosto “snob”.

    20 Marzo, 2013 - 10:19
  31. Grazie, Federico
    è un onore essere preso in giro e deriso da te.

    Soprattutto perchè non leggendo quanto io avevo scritto in merito,
    tu pensi di poter insegnare sulle mie cognizioni.

    Hai una grandissima capacità empatica nel tuo amarmi come fratello in Gesù.

    Caro Luca73,
    tu mi fai una domanda sul mio modo di scrivere il dio divino,
    affermando che parlare di ciò non è delle cose degne,
    dopo di che,
    mi dici che dopo che ti avrò risposto,
    passerai a parlare di cose più degne.

    Te ne sono grato.

    Io non ho mai imposto ad altri il mio pensiero,
    (trovami dove l’ho fatto….!!!)

    Ho già spiegato fino all’altro ieri alla domanda che tu mi fai,
    l’ultima persona è stata Sara1.

    Quello che distingue persone come te, federico, ubi, elsa, discepolo, etc,
    è che gli altri non devono avere la liberta di espressione,
    sono infastiditi dalla libertà altrui,
    chi manifesta libertà,
    voi avete bisogno di deriderlo.

    Ma questo è anche giusto.

    Siete simili a quelli che scrivono su MIL,
    dove si sprecano le aggressioni verbali,
    persino arrivando alle espressioni di morte nei confronti di vescovi, o del nuovo vescovo romano.

    Senza il vostro aiuto,
    non sentirei la presenza del demonio,
    che mi ridimensiona continuamente.

    Grazie a voi tutti

    20 Marzo, 2013 - 11:24
  32. luca73

    Scusa Matteo, penso tu abbia frainteso.
    Io non volevo giudicare nessuno. Volevo solo capire perchè dici “D-o” e non Dio.
    Solo questo.
    Se mi sono espresso male parlando di “cose più degne”, ti chiedo veramente scusa. Non era assolutamente un’offesa nè una derisione.
    Volevo solo capire il perchè di una scelta terminologica, che penso rispecchi un pensiero, che mi incuriosisce.
    E poi tornare a parlare di Papa Francesco, Papa Benedetto e di ciò che suggerisce il nostro gentile padrone di casa.
    Luca

    20 Marzo, 2013 - 11:35
  33. Federico B.

    Non fare il permaloso, proprio tu poi.
    Non volevo canzonarti. Ho solo espresso un’idea che mi era venuta già la prima volta che ho letto il tuo “D-o”.
    Il Signore sia con te e ti benedica sempre.

    20 Marzo, 2013 - 11:43
  34. Tranquillo,
    non so dove vedi che io faccia il permaloso.

    Grazie del tuo spirito paternalista

    20 Marzo, 2013 - 11:47
  35. Sara1

    Sara e basta, ho dovuto aggiungere 1 solo perchè evidentemente si era già registrata in passato un’altra Sara, l’1 ha la stessa funzione di un asterisco.
    🙂

    20 Marzo, 2013 - 11:49
  36. elsa.F

    Quello che distingue persone come te, federico, ubi, elsa, discepolo, etc,
    è che gli altri non devono avere la libertà di espressione.

    Per quanto mi riguarda, caro Matteo, sei completamente fuori strada.
    Per me tu puoi scrivere quello che credi.
    Sei tu che non accetti l’ironia (a volte non la sai neppure cogliere) e neppure l’amichevole sbeffeggiamento.
    Peccato!
    A proposito, devo dire che l’attributo che Federico ti ha attribuito di intellettuale progressista (molto progressista e po’ meno intellettuale) mi pare ti calzi bene!

    20 Marzo, 2013 - 13:37
  37. “Sei tu che non accetti l’ironia”
    ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

    Davvero? e dove risulta questo ?

    Per il resto
    io
    non sono assolutamente intellettuale,

    e certamente sono progressista.

    A me non può fare bene che mi deridiate.

    20 Marzo, 2013 - 13:44
  38. Federico B.

    Preciso che non ho chiamato “intellettuale progressista” il nostro caro amico Matteo, ma ho scritto che la scelta di scrivere D-o anzichè semplicemente (francescanamente) Dio è un “vezzo da intellettuale progressista che vuole distinguersi dal volgo”.
    Mi riferivo alla scelta “stilistica” ed esprissiva, non alla persona.
    Scusate la pignoleria, ma dati i precedenti…

    20 Marzo, 2013 - 13:47
  39. Sara1

    Su Benedetto e i cappelli ricordo di aver letto che si trattava anche di freddo. Lo racconta sempre in luce del mondo se non sbaglio, di aver pensato, c’è questo copricapo perchè no?
    Anche per la pelliccia (non so come si chiamino le vesti pontificale chiedo scusa ai cultori) .

    Trovato il passo da Luce del mondo: “Benedetto XVI: l’ho indossato una sola volta. Avevo semplicemente molto freddo e la testa per me è un punto molto sensibile. E mi sono detto: “Visto che c’è, mettiamo questo camauro”. Ma è stato solo il tentativo di difendermi dal freddo. Da allora non l’ho più indossato. Perché non nascessero altre, superflue interpretazioni.”

    20 Marzo, 2013 - 14:15
  40. Sara1

    Ops, mi sa che è il post sbagliato.

    20 Marzo, 2013 - 14:17
  41. Sicura?
    😉

    20 Marzo, 2013 - 14:28
  42. Sara1

    Penso di si, volevo rispondere al messaggio di Mattlar sui cappelli e i cappellini che è al piano di sopra.
    🙂

    20 Marzo, 2013 - 14:31
  43. elsa.F

    Adesso sembra che intellettuale progressista sia un’offesa.
    Non immagino cosa sarebbe allora intellettuale conservatore o anche intellettuale tradizionalista.

    20 Marzo, 2013 - 17:24
  44. discepolo

    Cara Elsa.Ff te lo dico io cosa sarebbe “intellettuale tradizionalista”

    i tradizionalisti, secondo gli intellettuali” progressisti,” sono per assioma stupidi ed incolti, se sono intelligenti e colti,ahi, allora è un problema ! Gli intellettuali tradizionalisti perciò , non devono proprio esistere !
    e se esistono , naturalmente vanno distrutti! Non ci sono forse GULAG
    ideologici dove confinarli? Basta la paroletta “tradizionalista” , basta l’etichetta e un intellettuale è finito…

    20 Marzo, 2013 - 21:21
  45. Marilisa

    Discepolo, mi potrebbe spiegare una buona volta a che cosa si deve questo suo marcato complesso di inferiorità ?
    Ci insiste talmente tanto !…

    21 Marzo, 2013 - 0:23

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