Quattordici nuovi cardinali e qualche soprassalto

Il Papa a mezzogiorno ha annunciato dalla finestra 14 nuovi cardinali, che “investirà” il 29 giugno, santi Pietro e Paolo. Ma io sono a un pranzo di Prima Comunione e non posso starci sopra: nel primo commento riporto l’elenco e nel secondo abbozzo qualche esclamazione. Più tardi tornerò a esclamare.

19 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Elenco dei magnifici 14:
    1. Sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako – Patriarca di Babilonia dei Caldei;
    2. S.E. Mons. Luis Ladaria – Prefetto de la Congregazione per la Dottrina della Fede;
    3. S.E. Mons. Angelo De Donatis – Vicario Generale di Roma;
    4. S.E. Mons. Giovanni Angelo Becciu – Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta;
    5. S.E. Mons. Konrad Krajewski – Elemosiniere Apostolico;
    6. S.E. Mons. Joseph Coutts – Arcivescovo di Karachi;
    7. S.E. Mons. António dos Santos Marto – Vescovo Leiria-Fátima;
    8. S.E. Mons. Pedro Barreto – Arcivescovo di Huancayo;
    9. S.E. Mons. Desiré Tsarahazana – Arcivescovo di Toamasina;
    10. S.E. Mons. Giuseppe Petrocchi – Arcivescovo de L’Aquila;
    11. S.E. Mons. Thomas Aquinas Manyo – Arcivescovo di Osaka.
    12. S.E. Mons. Sergio Obeso Rivera – Arcivescovo Emerito di Xalapa.
    13. S.E. Mons. Toribio Ticona Porco – Prelato Emerito di Corocoro.
    14. R.P. Aquilino Bocos Merino – Claretiano.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/05/20/0374/00807.html

    20 Maggio, 2018 - 13:17
  2. Luigi Accattoli

    Sforato il tetto. Gli ultimi tre hanno più di 80 anni. Dunque i nuovi elettori sono 11 e portano il totale degli elettori a 126: questo è il primo soprassalto, perché nei precedenti quattro concistori Francesco aveva evitato di portare gli elettori oltre il tetto dei 120 stabilito da Paolo VI. Ma Giovanni Paolo II più volte aveva scoperchiato il tetto e con totali più alti di quello di oggi. Gli altri sussulti o pruriti riguardano la presenza nella lista del patriarca Caldeo, dell’arcivescovo Becciu, dell’elemosiniere Krajewski, dei vescovi o arcivescovi di Karachi, Leiria-Fátima, L’Aquila. Buoni segni che commenterò in serata. Intanto chi è pronto dica la sua.

    20 Maggio, 2018 - 13:20
  3. Amigoni p. Luigi

    Più Europa

    Gli europei aumentano di troppo: 6 (di cui tre italiani).
    Papa poco terzomondiale.
    Manca Delpini, di Milano. E non c’entra il fatto che il predecessore non abbia ancora 80 anni. Papa un po’ disinformato nel non cogliere l’importanza dell’arcivescovo milanese.
    A mo’ di battuta: papa un po’ poco leghista e più ciquestellare (visti i tre italiani originari del centro-sud).

    20 Maggio, 2018 - 13:42
  4. Victoria Boe

    Delpini è vescovo da poco.
    Il Papa probabilmente vuol fargli fare un po’ di gavetta.
    La “carriera” ecclesiastica necessita di passi più lenti.

    20 Maggio, 2018 - 16:14
  5. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 1. La distribuzione geografica dei cardinali elettori non cambia nella sostanza. Gli europei passano da 47 a 53, i non europei da 68 a 73. Quelli dell’America del Nord rimangono 17; quelli dell’America Centrale rimangano 5, quelli dell’America del Sud salgono da 12 a 13; quelli dell’Africa da 15 a 16; quelli dell’Asia da 14 a 17: è l’unico incremento percentualmente significativo. Quelli dell’Oceania rimangono 4.

    20 Maggio, 2018 - 22:34
  6. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 2. Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei e Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi rappresentano la Chiesa dei perseguitati in terre d’Islam e di terrorismo.

    20 Maggio, 2018 - 22:36
  7. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 3. Konrad Krajewski, elemosiniere: è la più singolare delle presenze. L’elemosiniere non contava nulla, firmava le pergamene delle benedizioni papali. Con Francesco è divenuto visibile. Ora diventa cardinale. Il Papa lo manda a soccorrere i derelitti, che questo ruolo venga segnalato ha un significato. Così come l’ebbe l’attribuzione del cardinalato al segretario del Sinodo, che prima era un arcivescovo. Francesco va facendo diminuire i cardinalati curiali ma promuove al cardinalato chi si occupa dei poveri e della sinodalità.

    20 Maggio, 2018 - 22:45
  8. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 4. Angelo Becciu, sostituto, divenendo cardinale passerà ad altro incarico curiale, forse alla Congregazione per la cause dei Santi: non si sa ancora. Ha saputo conquistare la fiducia di Papa Bergoglio. La sua fuoriuscita dalla Segreteria di Stato dà maggiore spazio al cardinale Parolin. In prospettiva Parolin – discreto e tenace, relativamente giovane – si pone come il fulcro dell’intera macchina curiale, non solo per la funzione ma per la stima di cui è circondato e per il crescente rapporto personale con il Papa.

    20 Maggio, 2018 - 22:51
  9. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 5. Il cardinale peruviano Pedro Barreto: nel 2012 minacciato di morte per una lettera pastorale che chiedeva di fermare le attività estrattive nella regione amazzonica. E’ gesuita e fa parte del consiglio preparatorio del Sinodo dell’Amazzonia. Quel Sinodo sta a cuore al Papa argentino.

    20 Maggio, 2018 - 22:56
  10. Luigi Accattoli

    Nuovi cardinali 6. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila: sta a dire che continua la serie dei cardinali fori cordata e “fuori sede” cardinalizia. Diviene cardinale lui (magari anche in segno di vicinanza alle popolazioni terremotate) e non lo diviene l’arcivescovo di Milano, per dire. Un criterio che non vale solo per l’Italia: in Madagascar, l’arcivescovo di Tamatave viene preferito a quello della capitale Tananarive, in Giappone l’arcivescovo d’Osaka passa avanti a quello di Tokyo. In Portogallo viene premiato Marto, Vescovo Leiria-Fátima: di sicuro un segno di vicinanza al santuario mariano dove Francesco è stato ricevuto da Marto l’anno scorso, nel centenario delle apparizioni.

    20 Maggio, 2018 - 23:03
  11. Amigoni p. Luigi

    Rif. 22.45 di ieri – Persone di Vangelo

    Dalla rassegna di Accattoli si deduce che tutti i cardinali sono – in buona misura – “persone di Vangelo”.
    Per fortuna non tutte “le persone di Vangelo” (tante) sono cardinali.

    21 Maggio, 2018 - 7:52
  12. picchio

    Oltre ai casi già citati da Luigi sulla predilezione di Francesco per le persone senza tener conto delle sedi ricordo anche la scelta di creare cardinale l’arcivescovo di Newark in Usa e non l’arcivescovo di Philadelphia storica sede cardinalizia, o in San Salvador il vescovo ausiliare che fu vicino a Romero e non l’arcivescovo.
    Cristina vicquery

    21 Maggio, 2018 - 9:09
  13. Leonardo Lugaresi

    Mi pare si possa dire, così all’ingrosso, che anche in questa occasione si conferma la prevalenza di un criterio più soggettivo rispetto ad un altro più oggettivo: vengono fatti cardinali dei vescovi che il papa per qualche motivo preferisce piuttosto che dei vescovi che hanno maggiori responsabilità di governo in quanto sono a capo di diocesi più “importanti”.
    In linea generale, dato che si può presumere che costoro siano stati selezionati in base al merito e siano dotati del più ricco bagaglio di esperienza e di capacità, se si considera che il collegio cardinalizio è, prima di tutto, il “corpo elettorale” attivo e passivo del papa, ci si può chiedere se a lungo andare la persistenza nell’adozione di questo criterio non finisca per impoverirlo di membri dotati delle competenze e delle qualità adatte al ruolo di supremo pastore della chiesa universale.

    21 Maggio, 2018 - 19:07
  14. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.07 – Corpo elettorale passivo

    Il “Corpo elettorale passivo”, per la elezione del Sommo Pontefice, non è costituito solo dal collegio cardinalizio.

    21 Maggio, 2018 - 20:22
  15. Victoria Boe

    “… vengono fatti cardinali dei vescovi che il papa per qualche motivo preferisce piuttosto che dei vescovi che hanno maggiori responsabilità di governo in quanto sono a capo di diocesi più “importanti”.”

    Una diocesi assai “importante” è quella di Milano. Eppure il Papa ha escluso, per ora, dalla rosa dei futuri cardinali il vescovo Delpini, il quale è a capo di quella diocesi da un anno soltanto, forse anche meno. L’ inconfutabile responsabilità di governo si acquisisce dopo un certo periodo di servizio. Un anno è un breve periodo, io ritengo. Per cui, non mi fa meraviglia che Delpini non sia stato nominato. Mi sarei meravigliata del contrario.
    Poi, io credo che i criteri “soggettivi” seguiti dal Papa nelle nomine siano riconducibili principalmente alle qualità “umane” di un vescovo, oltre che alle( secondarie) doti ecclesiali. Anche nelle nomine dei vescovi finora è andata così, se non sbaglio.
    Le competenze e le qualità adatte al ruolo di pontefice non credo proprio che necessitino di patenti di garanzia.
    Governare una diocesi, anche se importante, non sarà mai come governare l’universo della Chiesa cattolica.

    21 Maggio, 2018 - 20:54

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