Quattro sguardi di donna sugli abusi

Lo svolgimento del summit sugli abusi mi ha sommerso di carte e files che leggevo a metà perché impegnato in trasferte e conferenze. Ma ora rileggo per esteso e – al momento – do la palma alla relazione della suora nigeriana Veronica Openibo [superiora della Società del Santo Bamnbino Gesù] per quello che ha detto sugli abusi in Africa, sui seminari minori, sulla deformante spiritualità che presenta il sacerdozio e la vita consacrata come “superiori” alla comune vocazione cristiana, sulla necessità di coinvolgere laici e donne nella valutazione dei candidati all’episcopato. Le do la palma anche per la femminina libertà con cui ha fatto riferimento agli errori e alla correzione di linea di “fratel Francesco”. Nei commenti riporto alcune sue affermazioni e – da esse trascinate – altre giuste parole dette al summit da altre donne.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Attenti ai seminari minori. Veronica Openibo 1. Mi preoccupa quando a Roma e altrove vedo i seminaristi più giovani trattati come se fossero più speciali di chiunque altro, incoraggiandoli in tal modo ad assumere sin dall’inizio della loro formazione, idee esaltate riguardo al loro status. Lo studio dello sviluppo umano deve suscitare un serio interrogativo sull’esistenza di seminari minori. Anche la formazione delle giovani religiose può spesso portare a un falso senso di superiorità rispetto alle sorelle e ai fratelli laici, a pensare che la loro chiamata sia “superiore”. Che danno ha fatto questo modo di pensare alla missione della Chiesa? Abbiamo dimenticato il riferimento del Vaticano II in Gaudium et spes alla chiamata universale alla santità? Inoltre, dobbiamo chiedere a laici responsabili e sensibili e alle religiose di dare una valutazione veritiera e onesta dei candidati alla nomina episcopale.

    25 Febbraio, 2019 - 17:01
  2. Luigi Accattoli

    Africani e asiatici non esenti. Veronica Openibo 2.Ho sentito africani e asiatici dire “non è una questione che riguarda noi, è un problema dell’Europa, delle Americhe e dell’Australia”. Per nove anni ho lavorato in tutta la Nigeria nel campo dell’educazione sessuale e ho sentito le storie e mi sono resa conto di quanto fossero gravi i problemi […]. Dovremmo cercare di capire come affrontare al meglio le gravi questioni degli abusi sessuali che stanno già esplodendo in alcuni paesi asiatici e africani come è già accaduto altrove.

    25 Febbraio, 2019 - 17:02
  3. Luigi Accattoli

    A frate Francesco. Veronica Openibo 3. Ho letto con interesse delle reazioni del Papa nel caso dei vescovi cileni, dalla negazione delle accuse alla rabbia per l’inganno e l’insabbiamento, all’accettazione delle dimissioni di tre vescovi. L’ammiro, Fratel Francesco, per essersi preso del tempo, da vero gesuita, per discernere e per essere abbastanza umile da cambiare idea, chiedere scusa e agire: un esempio per tutti noi. Grazie, Papa Francesco, per avere offerto questa opportunità di controllare e verificare dove abbiamo agito in modo strano, con ignoranza, segretezza e compiacenza […]. Grazie anche per aver offerto alle religiose, attraverso l’esecutivo dell’Unione delle Superiore Generali (UISG), l’opportunità di partecipare a questa conferenza. Le donne hanno acquisito molta esperienza utile che possono mettere a disposizione in questo campo, e hanno già fatto molto per sostenere le vittime e anche per lavorare in modo creativo sul loro uso del potere e dell’autorità.

    25 Febbraio, 2019 - 17:02
  4. Luigi Accattoli

    Abusata in parrocchia. Venerdì 22 ha narrato in aula la sua storia una donna europea abusata per cinque anni in parrocchia da un sacerdote a partire da quando aveva 11 anni: “Ho avuto bisogno di 40 anni per trovare la forza della denuncia. Ho vissuto l’iter di denuncia con un costo emotivo molto elevato: parlare con sei persone di grande sensibilità, ma solo uomini e per di più sacerdoti è stato difficile. Credo che una presenza femminile sarebbe un’attenzione necessaria quanto indispensabile per accogliere, ascoltare e accompagnare noi vittime”.

    25 Febbraio, 2019 - 17:03
  5. Luigi Accattoli

    Valentina giornalista e mamma. Passaggi della relazione di Valentina Alazraki, vaticanista di Televisa, a Roma da 45 anni, intitolata Comunicazione: per tutte le persone. Rispetto a voi, io ho forse un privilegio in più: sono prima di tutto una mamma. Non mi sento quindi solo rappresentante dei giornalisti, ma anche delle mamme, delle famiglie, della società civile […]. Sappiamo che gli abusi non sono circoscritti alla Chiesa, sappiamo che avvengono nelle famiglie, nelle scuole, nel mondo dello sport, ma dovete capire che con voi dobbiamo essere più rigorosi, in virtù del vostro ruolo morale […]. Credo che dovreste prendere coscienza che quanto più coprirete, quanto più farete come gli struzzi, quanto meno informerete i mass media e, quindi, i fedeli e l’opinione pubblica, tanto più grande sarà lo scandalo […]. Penso che sarebbe molto più sano, più positivo e più utile se la Chiesa fosse la prima a dare l’informazione, in modo proattivo e non sempre reattivo, come normalmente avviene […]. Siamo sulla soglia di un altro scandalo, quello delle suore e religiose vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti e vescovi. Vorrei che in questa occasione la Chiesa giocasse all’attacco e non in difesa, com’è avvenuto nel caso degli abusi sui minori […]. Credo che la notizia della rinuncia di un sacerdote che ha commesso abusi dovrebbe essere data con chiarezza, in modo esplicito […]. Prima di prendere decisioni, chiedete consiglio a persone con giudizio che vi possono aiutare. Tra questi consiglieri credo che ci dovrebbero sempre essere dei comunicatori. Credo che la Chiesa dovrebbe avere, a tutti i livelli, esperti della comunicazione, e ascoltarli quando le dicono che conviene sempre più informare che tacere o addirittura mentire […]. Mi congedo ringraziando papa Francesco per aver reso grazie, di fronte alla Curia, lo scorso mese di dicembre, per il lavoro ai giornalisti, che sono stati onesti e obiettivi nello scoprire sacerdoti depredatori e hanno fatto udire le voci delle vittime.

    25 Febbraio, 2019 - 17:03
  6. Luigi Accattoli

    Un bacio a Valentina. Da collega vaticanista professionalmente coetaneo, condivido ogni parola di Valentina e le mando un bacio di gratitudine.

    25 Febbraio, 2019 - 17:04
  7. Clodine-Claudia Leo

    Ho apprezzato molto gli interventi della Openibo: sono totalmente d’accordo sul senso di superiorità rintracciabile tra le religiose e i seminaristi di ultima generazione. Vivendo a contatto da sempre con i religiosi/e osservo costantemente, toccando con mano, questa realtà: rattristano lo Spirito quando non non lo spengono del tutto…purtroppo.
    Le osservazione della Openido, della Ghisoni e della Alazraki: dure come macigni, sconvolgenti, crude, arrivano dritte al cuore del problema. Del resto, il tema degli abusi sessuali , comprese quelle sulle suore e religiose da parte di sacerdoti e vescovi, è qualcosa di intollerabile che grida vendetta al cospetto di Dio.

    25 Febbraio, 2019 - 20:23
  8. Il tuo contributo in questa fase di sofferenza della Chiesa è veramente prezioso, Luigi.

    25 Febbraio, 2019 - 21:56
  9. Amigoni p. Luigi

    Rif. 25 febbraio ore 20.23 – Superiorità?

    Non sono in grado di valutare se c’è maggior o minor “senso di superiorità” tra i seminaristi (e preti) e religiose di ultima generazione rispetto a quelli/e delle generazioni precedenti, cui appartengo.
    So solo che la teologia della vita consacrata e del ministero presbiterale ha abbandonato da tempo le categorie del “più perfetto”, del “esemplare”, del “più vicino a”, del “più facile per”, del “più simile a “. Rilevo che un ritorno ingenuo alla teologia semplicistica (del aut aut), solo deduttiva, molto razionale e poco intenzionata a distinguere, può portare a mentalità che favoriscono “abusi di potere”.

    26 Febbraio, 2019 - 12:55
  10. giuseppe di melchiorre

    «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare». Questa dura espressione del vangelo di Marco (9,42), conosciuta anche da Matteo e da Luca, acquista una terribile attualità nel dibattito sull’abuso sessuale dei bambini da parte di sacerdoti e vescovi.
    Caro Luigi, secondo te ci sono macine di mulino sufficienti? Io temo che rimarremo senza mulini e quindi senza farina. La farina per il Pane dell’Eucarestia la faremo con le nostre mani e il pane lo cuoceremo con l’amore dei nostri cuori. Io conosco un bravissimo sacerdote che è abbastanza allarmato anche per l’accoglienza dell’omosessualità in ambito clericale. Però ci sono preti che questi problemi non se li pongono affatto. Guardate questo prete come balla in chiesa:
    https://m.facebook.com/story.php? story_fbid=2298849133704798&id=2281590382097340
    Secondo me sarebbe da scomunicarlo. O no?… Nel mio piccolo invito tutti a continuare a voler bene a Gesù, perché Lui dalle donne si è fatto aiutare ed è apparso prima di tutti a una donna che lo aveva aiutato molto. Aveva le donne in grande considerazione e la ricompensa di tanta stima l’ha avuta quando è stato crocifisso. Sul Calvario infatti c’erano soprattutto donne. Di apostoli ce n’era solo uno, Giovanni.
    Un bel saluto a te, caro Luigi, e a tutti. Al prete che balla in chiesa darei un calcio per fargli un favore. :-))

    26 Febbraio, 2019 - 17:52
  11. alphiton

    Non si scomunicano i preti pedofili e vogliamo scomunicare il prete che balla in Chiesa? Suvvia, siamo seri…E poi che ne sappiamo noi di questo prete e della impostazione complessiva della sua vita?
    e anche sul concetto di sacro qualche seria considerazione bisognerebbe farla.

    Alberto Farina

    1 Marzo, 2019 - 18:23

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