Quella voglia di fare il sindaco

Ho letto qua e là le inchieste dei giornali sul gran numero di candidati sindaco, di liste e di presenti in lista che si sono sbattuti in queste elezioni e che ora scaldano i ballottaggi. Girando per l’Italia, ovunque si votasse ascoltavo il lamento: “L’amministrazione uscente lascia un disavanzo di cento milioni di euro”. Ma nessuno si intimoriva e tutti confidavano di poter sanare bilanci, strade e monumenti. A Napoli li ho visti che attaccavano i manifesti scavalcando i cumoli della monnezza. E c’erano a suo tempo a Palermo i candidati a prendere il posto del prefetto Dalla Chiesa nel 1982 e dei magistrati Falcone e Borsellino dieci anni dopo. Che straordinario che è l’uomo, nella sua audacia, incoscienza e provvida ambizione.

26 Comments

  1. Nino

    Questo ed altri, caro Luigi, sono i segni della decadenza che coinvolge l’Italia più di altri paesi occidentali.

    Un esercito di oltre 500 mila “politici”, pagati dalle comunità è la punta dell’iceberg del disastro etico e morale di una società che ha scambiato la politica non come servizio alla comunità ma come una soluzione di lavoro per il proprio tornaconto.

    Questi cosiddetti politici, arruffoni, impreparati a tutto, incapaci, Scilipoti, si sono strutturati come una delle tante categorie professionali e para professionali che caratterizzano questo povero Paese.

    L’ordine dei podologi, degli avvocati, degli ingegneri, degli ambulanti e via seguire.

    Poi le associazioni dei segretari comunali, provinciali, comunali, regionali.
    Non una delle categorie immaginabili e non è senza un’associazione o un ordine.

    La difesa lobbistica di interessi particolari, il chissenefrega stratosferico di appartenere ad una comunità coesa verso il raggiungimento dell’interesse generale.

    In molti casi il volontariato ha di fatto sostituito le inefficienze di un sistema che al centro dell’agenda politica nazionale ha messo da anni la monnezza senza risolvere.

    Basti pensare a cosa sarebbe la sanità o la protezione civile senza il volontariato.

    Il Paese è esausto e non si capisce come non esploda.

    Nella bella settimana che ho trascorso a Pasqua in Sicilia , tra le altre, passando nella Valle del Belice ci racconta che tutta l’edilizia costruita in mezzo alle campagne che s’intravedevano dal pullman era abusiva e che per l’ARS (l’ente Regione Sicilia) quelle costruzioni non esistevano, nel vero senso della parola.

    Non sono iscritte al catasto, non si paga l’ICI, né chi ha costruito può cedere o fittare a terzi perché nessun condono è possibile per legge regionale NON ESISTONO ma non si possono abbattere.

    Bellissima la Sicilia, bellissima l’Italia.

    Stanno pian piano morendo purtroppo consapevolmente.

    Evviva i giovani, che possano loro trovare insieme il senso della dignità e del riscatto umano di una comunità che si è mangiata negli ultimi 50 anni l’eredità di secoli.

    26 Maggio, 2011 - 8:28
  2. nico

    Proprio ieri mi chiedevo che cosa ci spinge “avanti”. Cosa ci fa correre e impegnarci e arrabattarci per raggiungere una mèta che tra un po’ di anni si dissolverà con noi.
    Perchè non starsene tranquilli, a godersi la quotidianità?
    Cosa cambierebbe?

    Audacia, incoscienza e provvida ambizione.
    Ciò che ha fatto camminare il mondo, che ancora lo fa camminare.
    Ci metto anche la speranza, Luigi, vuoi?
    🙂

    26 Maggio, 2011 - 9:26
  3. Caro Luigi, il tuo post assomiglia un po’ al detto: se piovessero pastorali nessuno cadrebbe per terra. Immagino perché tutti vorrebbero mettersi al servizio della Chiesa!

    26 Maggio, 2011 - 9:48
  4. mattlar

    Antiguaaaa, bella Antiguaaaa
    luogo privilegiato di esilio,
    quanto sei bella… ti aspettiamo presto come dimora del nostrooooo

    26 Maggio, 2011 - 10:53
  5. mattlar

    isola bellissimaaaaaa
    Antigua e Hammameeeet
    un bell’esilio a primaveraaaa

    26 Maggio, 2011 - 11:01
  6. Marilisa

    Sei sicuro,Luigi,che le molte candidature siano suggerite dalla volontà di adoperarsi per il bene pubblico?Io proprio no.Penso che tanti siano quelli che ambiscono al “potere” per la visibilità e soprattutto per le prebende.
    Questo pessimistico convincimento è dettato dal fatto che spesso vengono elette persone che,senza merito,fanno il primo passo nelle amministrative, pensando al secondo passo verso le regionali,dove i compensi sono molto alti(basti pensare alla Sicilia),sperando di approdare infine al Parlamento dove,lo sappiamo tutti,i guadagni sono “osceni”,e bastano due soli mandati(se non erro) per andare in pensione con cifre astronomiche.Alla faccia dei poveracci che lavorano tutta una vita con salari o stipendi stiracchiati,per poi andare in pensione con un vitalizio annuo pari o inferiore al guadagno mensile dei signori parlamentari.Questi,fra l’altro,ogni tanto si aumentano le retribuzioni senza dire niente a nessuno(tutti consenzienti,di tutti i partiti),ma vanno blaterando sulle difficoltà economiche,senza fine,del paese,da cui peraltro loro personalmente non vengono toccati.Proprio un “vaniloquio” e una politica “inguardabile”.

    26 Maggio, 2011 - 15:33
  7. discepolo

    .”quella voglia di fare”
    l’azione per l’azione, senza preuccuparsi dei suoi mezzi e dei suoi fini , dei suoi frutti e delle sue conseguenze è uno dei dogmi del nostro tempo.
    chi non si da’ da fare, chi non è ambizioso, il contemplativo , è OUT , è il vero emarginato dei nostri tempi .
    si comincia da bambini ad inculcare come “normale” questo attivismo. Si da per scontato che il bambino “normale” voglia essere il primo nello sport, il primo della classe, il primo colle ragazze, avere un sacco di amici, .. un bambino , che se ne sta tranquillo e solitario nella sua cameretta a sognare, è subito guardato con apprensione dai genitori .. sarà mai autistico? quelli che fanno invece sono incoraggiati e ammirati “a prescindere” dal risultato e soprattutto dallo scopo delle loro azioni… salvo poi lamentarsi perchè i bambini sono presi da una “iperattivismo” francamente patologico e allora giù sedute dallo psicanalista e psicofarmaci ….
    ma non bisogna scomodare il buddismo per riflettere che spesso il fare è peggio del non-fare, spesso l’azione porta conseguenze devastanti, spesso
    l’ambizione, la dinamicità, il cambiamento, se non sono sostanziali all’ESSERE ma solo all’APPARIRE sono dannose allo stesso ambizioso…oltre che al suo entourage.
    Luigi fa l’elogio della provvida ambizione.
    io quello della provvida riflessione. Magarici sarebbero meno bilanci in rosso se non tutti volessero fare i sindaci anche senza averne le capacità.

    MC

    26 Maggio, 2011 - 17:11
  8. mattlar

    Cantate con me: fratelli d’Antigua
    Antigua s’è desta……..
    manca poco e poi:
    così lontane così vicine
    Antigua Hammamet
    60%
    40%
    non c’è storia. Anche gigi d’alessio ha dato forfait

    26 Maggio, 2011 - 20:43
  9. Leonardo

    Sogno un’Italia in cui nessuno si faccia avanti.
    Un’Italia in cui nessuno accetti di far parte della commissione grandi rischi, giacchè c’è un giudice che ne ha rinviato a giudizio i componenti per non aver fatto una cosa assurda come dire alla gente dell’Aquila “guardate che è probabile che nei prossim giorni ci sarà un terremoto disastroso”. (Se l’avessero fatto, e il terremoto non fosse arrivato – entro quanto, poi? – certamente un altro giudice, ma, perché no, anche lo stesso giudice li avrebbe rinviati a giudizio per procurato allarme. Essendo quest’ultimo un reatino da niente rispetto all’omicidio colposo plurimo, d’ora in avanti tutti si metteranno a gridare “al lupo al lupo”, per pararsi il culo: evviva!).
    Un’Italia in cui nessuno investa più neanche un euro in imprese produttive, perché se poi, fabbricando qualcosa, succede un incidente sul lavoro, ci sono giudici che ti condannano per omicidio volontario (e questo non succede in nessuna altra parte del mondo, per cui se voglio produrre qualcosa vado in qualunque altro posto che non sia l’Italia.
    Un’Italia in cui la pubblica amministrazione non faccia più nessun contratto di lavoro a tempo determinato, perché ci sono giudici che – in barba alla costituzione – li trasformano in posti fissi (come se ce lo potessimo permettere).
    Un’Italia in cui nessuno si metta più al volante, perché anche lì se metti sotto qualcuno e si scopre che prima avevi bevuto un bicchier di vino … forse forse il magistrato che ti inrcimina per omicidio volontario (o tentato omicidio) lo trovi (visto e considerato che, così facendo, le probabilità di andare in televisione aumentano …).
    Un’Italia senza medici, perché se sbagli diagnosi o la terapia non è efficace, é subito malasanità e tu sei un farabutto.
    Sogno un’Italia come il Messico di certe vignette di una volta, tutti a fare la siesta sparapanzati per terra sotto grandi sombreri …
    Sogno, ma forse no. Forse ormai ci siamo. Tra l’altro, ora che il puzzone sta per essere abbattuto, posso lanciare il partito politico a cui penso da sempre: «Ferma Italia».

    27 Maggio, 2011 - 10:16
  10. Leonardo

    Siccome c’è un certo gusto nel salire sul carro dello sconfitto e ho sempre avuto una certa simpatia per quelli che si arruolarono nella repubblichina il 24 aprile del ’45, io che berlusconiano non sono mai stato avrei una certa voglia di diventarlo adesso e vorrei quindi chiosare quanto detto sopra aggiungendo che il puzzone sarà stato quel che sarà stato, ma quando diceva che la magistratura è il cancro dell’Italia, forse si può eccepire sull’articolo (“un” cancro più che “il”), ma non sul resto.

    27 Maggio, 2011 - 10:22
  11. Marco

    Ecce Leonardus!

    Era da un po’ che non ti facevi sentire.
    Dai, non prendertela!
    Si vince e si perde!

    Ti preferisco ironico e pungente. Hai fatto un pistolotto…
    Che noia!

    27 Maggio, 2011 - 11:22
  12. Leonardo

    Povero, sciocco ragazzo! Te ne accorgerai, te ne accorgerai quando sarai medico …

    (Quanto al resto, sta tranquillo che non me la prendo affatto: solo che mi sentirai sempre più di rado perché questo posto è ormai troppo loffio anche per uno che si contenta di poco come me)

    27 Maggio, 2011 - 11:53
  13. Nino

    Also sprach Cettolaqualunque.
    Ovvero

    C’era una volta una volpe, furba e presuntuosa..….

    Un giorno spinta dalla fame, gironzolando qua e là, trovò una vigna dagli alti tralicci. Ecco disse:” finalmente qualcosa di prelibato”.

    Tentò allora di saltare spingendo sulle zampe con quanta forza aveva in corpo….ma nulla.

    Calma, si disse:” io così furba non posso arrendermi ma, devo escogitare qualcosa per raggiungere quell’uva”.

    Dopo un breve riposo riprese a saltare ma dopo alcuni balzi, non potendo neppure toccarla, così disse mentre mestamente si allontanava: “ Pazienza, non è ancora matura, non mi va di spendere troppe energie per un frutto ancora acerbo”.
    ———-

    Ma nemmeno quelle immagini in diretta mondiale di ieri davanti a Obama di una caritura da trovarobe che deturpa l’immagine del Paese che pretende di rappresentare ti provocano un qualche sussulto di indignazione?

    Quantomeno di pietoso silenzio ?
    Povero, sciocco ragazzo! Te ne accorgerai, te ne accorgerai quando ti sveglerai dal lungo letargo in cui vivi da anni.

    27 Maggio, 2011 - 13:09
  14. Gioab

    Caro Luigi, tu ti meravigli per la “straordinarietà” dell’uomo e “della sua audacia, incoscienza e improvvida ambizione” hai dimenticato “l’ignoranza,” e ti faccio un piccolo esempio.

    “tutti” quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori” (Giovanni 5.28)
    “Poiché molti sono invitati, ma pochi eletti”. ( Matteo 22.14)

    Ancora non ho capito, saranno salvati “tutti” o “pochi “?
    Sai perché me lo chiedevo ? Perché se fossero “tutti” non varrebbe la pena di fare tanti sacrifici e sforzi magari con tanta penitenza.
    Se fossero “pochi” sarebbe comunque troppo difficile arrivare a quel livello di santità richiesto che non basterebbe nemmeno il sacramento della penitenza che garantisce (dice) il perdono a tutti, ma si scontra con i pochi.
    Insomma tu che dici ? Pochi o tutti ?

    27 Maggio, 2011 - 13:41
  15. elsa.F

    In tema di favole di Esopo, forse converrebbe una lettura ed una meditazione de: I LUPI E I CANI dello stesso autore http://www.lefiabe.com/esopo/lupo-cani.htm
    A buon intenditore …

    27 Maggio, 2011 - 14:23
  16. mattlar

    “speriamo che se Pisapia è eletto sindaco si possa ancora dire senza essere menati di aver votato per la Moratti.”

    un mito un mito…

    27 Maggio, 2011 - 19:17
  17. antonella lignani

    Un OT che mi viene spontaneo, e che non posso rimandare.
    Di fronte ai casi dei bamnini morti nelle auto, non sarebbe il caso di inventare qualcosa? Per esempio un allarme che suona prepotentemente, se il genitore chiude la portiera mentre ancora il bambino è dentro, o che suona quando la temperatura sale troppo? Questi casi si ripetono troppo frequentemente.

    27 Maggio, 2011 - 19:24
  18. mattlar

    secondo me discy non dorme la notte per partorire queste battute di alto livello !!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=rwDWrrW4cg8
    questo è il link al cortometraggio
    Il favoloso mondo di Pisapie
    Discy sarà veramente un dramma. Milano invasa dai centri sociali e canna libera negli uffici pubblici.

    27 Maggio, 2011 - 19:28
  19. FABRICIANUS

    Gentilissima discepolo,
    certo, a Milano io sono sicura che lei o altri elettori della Moratti, potranno dire tranquillamente di aver votato L. Moratti. E poi, ancora non si sa chi vincerà il ballottaggio meneghino.

    Io, se fossi residente a Milano, voterei Pisapia, ma me ne guardo bene dal giudicare male chi vota a Destra.

    Vede, signora discepolo, l’attore Paolo Rossi alla festa di Giuliano Pisapia(che sto seguendo in streaming) nel suo articolato intervento non ha risparmiato durissime critiche alla nostra Chiesa Cattolica.
    D’istinto uno prenderebbe in mano la spada, ma lei discepolo, sa meglio di me quanto Gesù ci dice nel Vangelo al momento del suo arresto: “Rimetti la tua spada al suo posto, perchè tutti quello che prendono la spada, di spada moriranno

    Io preferisco chi, in faccia, guardandoci viso a viso ci critica, ci deride.
    Certo non è facile. (Quando chi frequentava l’Oratorio veniva “preso in giro” dai suoi amici che stavano al di fuori, la tentazione era certo quella di prendere in mano la spada. Ma saremmo stati lontani dal Vangelo.)

    E poi, meglio “chi ci dice in faccia le cose”, piuttosto di coloro i quali ci abbraccia per poi “pugnalarci” alle spalle. Questo penso sia ciò che la Destra ha fatto in Italia verso noi cristiano-cattolici. Questo io non perdono alla Destra italiana.

    Riguardo all’articolo da lei postato alle ore 09.55 faccio mie le parole di don Severino Dianich(Presidente per lunghi anni dell’Associazione Teologica Italiana), tratte da IL REGNO:
    La questione è che il costume contemporaneo in gran parte non si rifà più alla tradizione cristiana e il relativismo diffuso tende a delegittimare la ricerca di un’etica comune. Si potrebbe pensare di bloccare certi sviluppi negativi del costume per via legislativa ma, qualora ciò potesse avvenire perchè si è raccolto democraticamente un sufficiente consenso, bisognerebbe tenere in gran conto il prezzo che si rischia di dover pagare, cioè l’ostilità e l’avversione alla Chiesa di coloro che tale consenso non condividono, ai quali però, proprio perchè più distanti, c’incombe l’obbligo di portare il Vangelo e fare la proposta della fede.
    Non tentare di farlo può portare – è vero – a rassegnarsi a una posizione d’irrilevanza sociale della visione cristiana della vita e a una riduzione del cristianesimo a una subcultura del mondo contemporaneo. Non avrei grande paura di un simile esito, pensando a come, nei primi secoli e oggi in altri continenti, la fede possa occupare un posto marginale nella cultura diffusa e allo stesso tempo non perdere la possibilità di essere comunicata e accolta e di portare buoni frutti per il bene comune. Un esempio interessante di questo è oggi la Chiesa in Corea e poi penso alle comunità cristiane primitive, che hanno preteso la libertà della coscienza ma non hanno inteso rivoluzionare l’assetto della società, nemmeno combattendo la schiavitù, pur di mantenere aperti i canali alla diffusione del Vangelo».

    Un caro saluto,

    F.

    27 Maggio, 2011 - 21:04
  20. FABRICIANUS

    Io sono sicuro, non sicura.
    I’m a man.

    27 Maggio, 2011 - 21:07
  21. Gioab

    “lei discepolo, sa meglio di me quanto Gesù ci dice nel Vangelo al momento del suo arresto: “Rimetti la tua spada al suo posto, perchè tutti quello che prendono la spada, di spada moriranno”

    Distinto Fabriciaus, non è bizzarro che Gesù disse anche :” “e chi non ha una spada venda il suo mantello e ne compri una.” ( Luca 22.36-37)

    Secondo lei si sarà mica contradetto ?

    28 Maggio, 2011 - 10:33
  22. Gioab

    La gentile Antonella scrive : ““non sarebbe il caso di inventare qualcosa?”

    Sarebbe d’accordo cara Antonella se venisse impiantato un cervello nuovo ?

    Uno che non si ipnotizzi sui casi di misteri misteriosi e arcani che non possono essere spiegati dalla mente umana e si concentri di più sulle cose pratiche e terrene che a quelle trascendenti ?

    28 Maggio, 2011 - 10:43
  23. […] 2011 0 – commenti » Condividi Due bei pezzi sul blog di Luigi Accattoli. Leggo questo, ed effettivamente è un segno di speranza. Anche a Ospitaletto ci sarebbe stato da giocare a […]

    9 Dicembre, 2011 - 17:34

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