Quell’ultima telefonata di Fortino

Capita che un amico ci faccia un’ultima telefonata, che ci appare serena e grata, tant’è che non ci avvediamo affatto che sarà l’ultima finchè egli – poco dopo – se ne va. Mi ricapita ora con Francesco Eleuterio Fortino, uomo di pregio, che ho avuto tra i più cari. Era un protagonista delle iniziative ecumeniche degli ultimi papi ma per me era soprattutto un coinquilino della vita, mai triste o svagato, ricco di sguardo, felice della fede. Lo ricordo nel sito Vino Nuovo.

6 Comments

  1. mattlar

    Che bella questa persona!
    Che bello il tuo ricordo!
    Grazie

    30 Settembre, 2010 - 8:34
  2. Syriacus

    [Vago su YouTube e mi imbatto in una superlativa resa al pianoforte, dalla grande Angela Hewitt, del corale bachiano “Alle Menschen mussen sterben” (‘Tutti gli umani devono morire’); sento che voglio farne dono una tantum al blog di Accattoli, e ci vado: l primo post che vedo, che è anche l’ultimo postato, parla -guarda caso- di amici che se ne vanno all’improvviso..]

    http://www.youtube.com/watch?v=gNIli5QFFKA

    Buona notte.

    30 Settembre, 2010 - 22:31
  3. Syriacus

    [ “Alle Menschen müßen sterben,
    Alles Fleisch vergeht wie Heu;
    Was da lebet, muß verderben,
    Soll es anders werden neu.
    Dieser Leib, der muß verwesen,
    Wenn er anders soll genesen
    Zu der großen Herrlichkeit,
    Die den Frommen ist bereit.”

    http://www.bach-cantatas.com/Texts/Chorale132-Eng3.htm ]

    30 Settembre, 2010 - 22:48
  4. Caro Gigi,
    nelle riunioni di condominio tra i coinquillini della vita incomprensioni e risse sono all’ordine del giorno. Ma quei pochi con i quali ci si capisce ripagano abbondantemente da tutte le delusioni. Il senso del rapporto umano che tu trasmetti con questo post sottolinea quali sono i valori autentici, per i quali vale la pena vivere. Grazie.

    1 Ottobre, 2010 - 7:43
  5. tonizzo

    Quanto vale un amico in piazza, non valgono cento tarì nella tasca, dice un proverbio siciliano. Ma un altro, evidentemente polemico col primo, risponde che i veri amici e i veri parenti sono quattro tarì con le ali bianche. Ossia quattro belle monetone d’argento con l’aquila delle Due Sicilie ad ali spiegate (eccone un bel po’ qua http://wpage.unina.it/dellaval/Borbone%20di%20Napoli/Borb%20Coins.htm).

    Io sono per la prima versione, specialmente se l’amico viene temprato, come sempre s’insegna in Sicilia, da lutto carcere e ospedale. E’ lì che il siciliano prova sul fuoco il valore di un’amicizia. Almeno, così era secondo i vecchi.

    Amico d’u bontempu (amico del beltempo) è, invece, in Calabria l’amico che alla prima difficoltà se ne squaglia. Gesù ne ha avuto tanti di amici del bontempu che lo hanno mollato sul più bello (e spesso lo siamo anche noi), ma non ha mai avuto parole di vendetta o di odio. Mons. Fortino era un calabrese. Montanelli ha detto di noi che siamo gente totale e senza mezze misure, nel bene e nel male. L’amicizia, valore che riesce a durare oltre amori, donne, amanti, qualsiasi cosa. L’amicizia, quello che affratella persone che non sono del tuo sangue. Il vento delle sue montagne, l’azzurro profondo del nostro mare spingano monsignor Fortino tra tanti amici, lassù verso il Cielo.

    1 Ottobre, 2010 - 14:17
  6. roberto 55

    Doveva, Luigi, trattarsi davvero – come osserva Mattlar – d’una persona splendida: vedo che t’ha lasciato un ricordo molto intenso.

    Buon pomeriggio a tutti !

    Roberto 55

    2 Ottobre, 2010 - 15:54

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