Per Raul Follereau vorrei Antonio Albanese

«I santi sono l’unico messaggio cristiano che “arriva” davvero, dopo il Vangelo. Ma noi cristiani non li sappiamo raccontare. Facciamo i moralisti e il mondo sbadiglia»: intervistato dalla rivista Città Nuova, così straparlo a proposito di Chiara Luce Badano (vedi post del 26 settembre). E ancora: «I responsabili dei media ritengono noioso il cristianesimo, che invece, quando è vero, è di fuoco. Si tratta di un pregiudizio laicista e di una pigrizia culturale. Sono i nostri media a essere noiosi». Approfitto del microfono per buttare là alcune idee strampalate: «Se fossi un regista di cinema, il personaggio di Maximilian Kolbe lo farei interpretare da Roberto Benigni. Per Raul Follereau vorrei Antonio Albanese e una canzone su Chiara Luce la proporrei a Paola Turci: “Non è così che si fa – non è così che si fa”. Il dono che ha avuto Chiara Luce di guardare in faccia “sorella morte” potrebbe risultare dirompente se proposto con immediatezza a una generazione che con la morte gioca inconsapevolmente».

10 Comments

  1. … in effetti, temo che non li sappiamo raccontare. Forse perché non abbiamo spesso sufficiente coraggio di “ruminarli” a fondo, fuori dagli stereotipi.

    Nella mia personale esperienza, c’è questa consapevolezza proprio rispetto a S. Teresa di Lisieux e poi a San Francesco… passare dall’ascolto di certi ritratti abusati alla lettura di opere e testi manoscritti (più o meno, nel caso di Francesco)… ti fa già vedere tutto in una luce diversa. Scoprire delle persone, non delle figurine, in un contesto preciso etc etc

    Visto che è il giorno giusto (anche per far gli auguri alla mia seconda figlia), ringrazio gli amici che negli anni mi hanno aiutato ad apprezzare la passione infuocata di “Teresina”…

    1 Ottobre, 2010 - 12:02
  2. Francesco73

    Non sono certo dell’accoppiata Benigni/Kolbe, non so se la faccia sia quella giusta.
    A fine agosto ho visitato la cella della morte di San Maximilian, a Oswiecim.
    Una giornata grigia e piovosa, con l’aria che su quel quadrato di terra sembra ferma, immota.
    Kolbe è il primo santo di cui ricordi la proclamazione, una domenica di parecchi anni fa. Il parroco fece a noi bambini della comunione una omelia bellissima su di lui.
    La sua figura mi ha sempre accompagnato e – insieme ad altre – mi ha fatto sempre di nuovo la domanda: il paradigma della santità cristiana è il martirio?
    Temo di sì…

    1 Ottobre, 2010 - 13:10
  3. discepolo

    “una chiesa che volesse essere gradevole sarebbe già sulla strada sbagliata”
    (Benedetto XVI)
    gli attori vogliono essere gradevoli e simpatici a tutti ( Benigni)
    i Santi , forse, sono ad un altro livello che la gradevolezza, il calore umano e la simpatia.
    alcuni santi, credo, sono francamente “antipatici” secondo gli standard correnti
    ad esempio San Bernardo di Chiaravalle, san Ignazio di Loyola….

    1 Ottobre, 2010 - 14:26
  4. discepolo

    la santità , penso, non è piacere agli uomini, am piacere a Dio.
    le due cose non sempre vanno di pari passo.
    “santo subito” si grida nelle piazze mosse dall’emotività della persona famosa e mass- mediatica.
    quanti santi sono oscuri e ignorati ? quanti non sono ne’ belli, ne’ simpatici, ne’ attraenti?
    le vie di Dio non sono le nostre, e i criteri di successo umano non sono quelli di successo eterno.

    1 Ottobre, 2010 - 14:31
  5. ciao a tutti.

    Riflessione tosta Luigi.
    Grazie.

    accidenti ai luoghi comuni sulla santità,
    quante balle ancora si continuano a dire.

    La santità è ricerca della felicità,
    …Heureux les pauvres
    …Heureux les affligés
    …Heureux les débonnaires
    …Heureux les miséricordieux
    …Heureux ceux qui ont faim

    …Réjouissez-vous et soyez dans l’allégresse

    In fondo l’eterno non esiste,
    non è dimostrabile,

    esiste solo l’umano,
    è l’unica cosa si possa dimostrare.

    Tommaso è il simbolum,
    credo ciò che tocco,
    e
    non è dato di sapere ad alcuno
    che Tommaso abbia cambiato idea,

    la santità come ricerca della felicità nel presente

    Bernardo di Chiaravalle?
    E? stato fortunato a vivere nel suo tempo…

    Fosse vissuto oggi?
    sarebbe uno statunitense o un iraniano favorevole alla pena di morte,
    certo,
    avrebbe trovato comunque qualche papa che avrebbe voluto farlo santo…
    una qualche istituzione o congregazione che ci avrebbe messo un pò di soldi…

    Anche i santi
    non erano quegli stinchi eterei e paradisiaci…
    nella propria umanità ne portavano appieno le contraddizioni,
    dunque
    simpatici o antipatici…..
    fa parte del relativismo
    in cui è l’essere umano dinanzi al deus absconditus,
    di cui nulla è dato di sapere in quanto Dio.

    Un saluto a tutti

    1 Ottobre, 2010 - 22:06
  6. Syriacus

    Editoriale di padre Lombardi: sono contrario alla pena di morte per chiunque nel mondo, la dignità dell’uomo è più grande

    “Sono contrario alla pena di morte” perché “cerco una giustizia più grande”. Con un testo in prima persona, diretto ed efficace, e sullo sfondo di recenti avvenimenti internazionali, il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, prende una netta posizione contro le esecuzioni capitali, in qualsiasi parte del mondo esse avvengano e per qualsiasi tipo di reato siano comminate. Ascoltiamolo in questo editoriale per Octava dies, il settimanale del Centro Televisivo Vaticano:

    Sono contrario al ricorso alla pena di morte.
    Non la voglio né in Cina, né in Iran, né negli Stati Uniti, né in India, né in Indonesia, né in Arabia Saudita, né in nessuna parte del mondo.
    Non la voglio per lapidazione, né per fucilazione, né per decapitazione, né per impiccagione, né per scossa elettrica, né per iniezione letale. Non la voglio dolorosa, né indolore. Non la voglio in pubblico, né in segreto.
    Non la voglio per le donne, né per gli uomini; non per gli handicappati, né per i sani.
    Non la voglio per i civili, né per i militari; non la voglio né in pace, né in guerra.
    Non la voglio per chi può essere innocente, ma non la voglio neppure per i rei confessi.
    Non la voglio per gli omosessuali. Non la voglio per le adultere. Non la voglio per nessuno.
    Non la voglio neppure per gli assassini, per i mafiosi, per i traditori e per i tiranni.
    Non la voglio per vendetta, non per liberarci di prigionieri scomodi o costosi, e neppure per presunta misericordia.
    Perché cerco una giustizia più grande. Ed è bene camminare per questa strada per affermare sempre di più, a vantaggio di tutti, la dignità della persona e della vita umana, di cui non siamo noi a disporre. Come dice il Catechismo della Chiesa cattolica citando Giovanni Paolo II, oggi per gli Stati, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo per renderlo inoffensivo “sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti” (n.2267). Rendiamoli inesistenti. E’ meglio.

    © Copyright Radio Vaticana

    2 Ottobre, 2010 - 11:03
  7. Padre Lombardi?
    nulla di nuovo.

    Come persona è stato sempre straordinaria,
    basta ricordarne il suo impegno nella pastorale locale,
    la capacità che ha avuto sempre
    di non giudicare per presupposti,
    la capacità di accogliere.

    Anche se lo vedo vuori posto alla Sala Stampa….

    ciao a tutti

    2 Ottobre, 2010 - 11:49
  8. roberto 55

    Due provocazioni:
    – Antonio Albanese nella parte di Padre Kolbe;
    – “Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini come colonna sonora di un film su Chiara Luce Badano.
    ………………. alla faccia di chi dice che noi cristiani siamo noiosi, tsè !

    Roberto 55

    2 Ottobre, 2010 - 16:02

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