“Questa persecuzione che il mondo cerca di nascondere”

“Con dolore, con molto dolore, ho appreso degli attentati terroristici di oggi contro due chiese nella città Lahore in Pakistan, che hanno provocato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane. I cristiani sono perseguitati. I nostri fratelli versano il sangue soltanto perché sono cristiani. Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per le loro famiglie, chiedo al Signore, imploro dal Signore, fonte di ogni bene, il dono della pace e della concordia per quel Paese. Che questa persecuzione contro i cristiani, che il mondo cerca di nascondere, finisca e ci sia la pace”: così il Papa oggi all’Angelus.

42 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Radio Vaticana: “Gli attacchi sono stati contro due chiese cristiane, una cattolica e l’altra protestante. Numerose le vittime, almeno 14 finora, tra cui anche bambini. Tanti i feriti che versano in gravi condizioni. Hanno rivendicato l’attacco i miliziani di Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo scissionista dei talebani”.

    15 Marzo, 2015 - 19:25
  2. Luigi Accattoli

    Corriere online: “Le vittime sono almeno 15 e i feriti 78, di cui una trentina in gravi condizioni. Tra le vittime anche donne e bambini. Le deflagrazioni sono avvenute a pochi minuti di distanza, in un quartiere a maggioranza cristiana. Una ha colpito una chiesa cattolica mentre si celebrava la messa, e l’altra una chiesa protestante. I due edifici di culto distano pochi metri l’uno dall’altro”.

    15 Marzo, 2015 - 19:30
  3. Fides

    Ehi, ehi, arriva anche un momento in cui assicurare le preghiere per le vittime e le famiglie e la richiesta che cessi la persecuzione, suonano come una macabra resa.
    Dico, una presa di posizione forte un briciolo più forte non credo guasterebbe. Almeno come quella usata contro la mafia.
    Qui stiamo parlando di centinaia o forse migliaia di vittime innocenti massacrate solo a causa della fede.

    16 Marzo, 2015 - 9:32
  4. picchio

    fides

    hai postato un link dei neo nazisti americani senza nessun commento. Non è chiaro cosa intendi, puoi spiegare?

    16 Marzo, 2015 - 9:34
  5. Sara1

    Secondo me era meglio Papa Ratzinger quando parlava più genericamente di libertà religiosa, questa insistenza sui cristiani, mentre da Charlie Hebdo alle statue preislam è evidente che gli attacchi degli estremisti sono a 360 gradi, è limitante.

    Poi certo il Papa è il capo dei cristiani e ci sta che la veda dal loro punto di vista.

    Pensiero mio e solo mio.

    16 Marzo, 2015 - 9:41
  6. Fides

    @picchio
    non ho commentato perché a mio avviso non servono commenti.
    Ciascuno, se crede, se vuole, mediti su quel video.

    16 Marzo, 2015 - 19:08
  7. picchio

    fides
    è ovvio che non servono commenti a quel video, il commento che ti chiedevo era sul collegamento tra quel video e gli attentati in Pakistan.

    16 Marzo, 2015 - 19:22
  8. discepolo

    Ha ragione Sara: quando il papa parla in difesa dei cristiani perseguitati e‘troppo identitario! Ed essere identitari e‘sbagliato,e‘retrogrado. Che un papa difenda i cristiani e‘troppi ovvio troppo banale troppo confessionale! No il papa per essere veramente politically correct non deve parlare contro la persecuzione dei cristiani ma contro la persecuzione degli indu‘. Infatti Sara sa benssimo che molti indu(sono perseguitati dai musulmani e anche dai buddisti. Quale caduta di stile da parte del papa parlare a difesa dei cristiani!Per fortuna pero(cara Sara la prossima enciclica di Bergoglio non sara‘cosi‘identitaria e confessionale ma parlera di ECOLOGIA! CErto perche il problema piu‘importante di cui si deve occupare il Vicario di Cristo e‘l‘ECOLOGIA. CHE Cattivo gusto parlare deii cristiani ammazzati quando vi sono tante belle cose da dire sul biologico,sulla natura,sull‘ecosostenibile. Che cattiivo gusto questi cristiano pakistani a farsi ammazzare con cosi‘tanto clamore..ma non sanno che martiri cristiani sono ormai talmente inflazionati che non se li fila piu‘nessuno?

    16 Marzo, 2015 - 21:04
  9. discepolo

    E poi questi martiri cristiani diciamocelo francamente sono degli ignoranti:ma non sanno che l‘Islam e‘una religione di pace ,do amore,una religione i cui rappresentanti sono stati invitati dal papa in Vaticano a pregare insieme? E allora perche‘questi disgraziati cristiani pakistani si mettono contro l‘Islam religione di pace e di amore?pPerche‘vanno a Messa la domenica invece di leggere il Corano?Quando fior di papi cattolici hanno baciato il Corano!Anche loro dovebbero baciarlo e smetterla di essere cosi integralisti da pensare che credere in Cristo sia l‘unica verita‘. Dio non e‘cattolico ha detto il papa. E allora perche‘farsi ammazzare? E‘ piu‘saggio ed ecumenico l‘atto do “sottomissione‘all‘Islam ! Questi poveracci ignoranti di cristiani pakistani si fanno ammazare pwr cose che i loro piu‘colti e moderni correligionari italiani si farebbero quattro risate. In ogni religione c‘e‘del vero. Wnche in quella musulmana. Allora chi glielo fa fa‘di essere ammazzati per Cristo? I loro cari amici cristiani romani. potrebbero insegnare l‘arte di sopravvivere a tutto..

    16 Marzo, 2015 - 21:20
  10. Sara1

    Tutti quelli uccisi sono martiri per me. Non solo i cristiani.

    16 Marzo, 2015 - 21:26
  11. picchio

    Quoto sara.
    Il poliziotto pakistano mussulmano che è saltato in aria cercando di difendere la chiesa chissà come lo situa discepolo

    16 Marzo, 2015 - 21:54
  12. Marilisa

    Discepolo, ho postato al piano di sotto per una svista qualcosa per lei. Dovrebbe leggerlo.

    17 Marzo, 2015 - 10:12
  13. Eugenio Spiletti

    Il poliziotto musulmano è certamente una vittima non un martire.
    I martiri sono testimoni (martys), uccisi per difendere la propria fede in Cristo.
    Ogni altro significato è una forzatura, una “estensione” del significato, come indica il vocabolario:

    http://www.treccani.it/vocabolario/martire/

    17 Marzo, 2015 - 14:13
  14. Sara1

    Allora ci saranno anche cristiani uccisi perché si trovavano li per caso, se si da un significato forte alla parola martiri non tutte le vittime sono martiri.
    Comunque a Parigi sono stati uccisi atei, un musulmano ed ebrei non ne farei solo questione di persecuzione cristiani.

    E in ogni caso tutte le vittime innocenti meritano le nostre lacrime.

    17 Marzo, 2015 - 14:38
  15. Sara1

    Il che non vuole togliere nulla alla gravità della situazione.

    17 Marzo, 2015 - 14:43
  16. picchio

    Il poliziotto mussulmano si trovava lì per caso, ma ha sacrificato la sua vita spingendo fuori dalla chiesa uno dei kamikaze è evitando più morti. È un martire anche lui.

    17 Marzo, 2015 - 14:58
  17. picchio

    Fa un po’ ridere questa discussione sul martirio ricordando che ci sono voluti 35 anni per dichiarare romero martire.
    Era inconcepibile per qualcuno in Vaticano pensare che un cattolico era stato ucciso da persone che si proclamavano cattolliche in uno Stato cattolico.

    17 Marzo, 2015 - 15:03
  18. Sara1

    Forse è il fatto che anche gli estremisti anelano al martirio a farmi insospettire quando si parla di martirio o persecuzioni da parte cristiana.

    17 Marzo, 2015 - 15:08
  19. Eugenio Spiletti

    Ma perché chiamarli martiri allora?
    Non basta dire “vittime” (o eroi, se preferite)?
    Almeno dite “martiri civili”, in senso lato.

    17 Marzo, 2015 - 15:24
  20. Eugenio Spiletti

    Se la causa di beatificazione di Romero ha conosciuto ritardi è stato perché si temeva non il suo martirio ma la strumentalizzazione, anche politica, del suo martirio. Evitiamo di farlo noi qui, adesso.

    17 Marzo, 2015 - 15:26
  21. Sara1

    Nel concetto di martirio c’è il senso del dono e della vittima innocente.
    Possiamo dire che chi muore donando la vita per gli altri muore testimoniando Cristo?
    Soprattutto se consideriamo l’uso aggressivo che fanno i fondamentalisti del concetto di martire.

    17 Marzo, 2015 - 15:31
  22. picchio

    Le parole che ho riportato Eugenio , le ha dette l’arcivescovo Paglia annunciando la beatificazione di rromero.Non sono una strumentalizzazione politica. È stato ucciso dall ‘oligarchia cattolica al potere in Salvador. È questo per molti, come il card trujillo, era inconcepibile. Parole sempre di paglia, pericoloso marxista.

    17 Marzo, 2015 - 15:47
  23. picchio

    Paglia a detto che in Vaticano non volevano che fosse riconosciuto martire, ma fosse riconosciuto santo, escludendo il martirio.

    17 Marzo, 2015 - 15:52
  24. Sara1

    La paura della strumentazione politica (Romero simbolo di una sola parte politica) era stata indicata da Ratzinger. (Che riconosceva il martirio)

    17 Marzo, 2015 - 15:55
  25. picchio

    Il povero Ratzinger era disinformato sul caso, nel senso che come dice sempre Paglia riceveva informazioni parziali e “a senso unico”

    17 Marzo, 2015 - 16:07
  26. Sara1

    Romero paradossalmente era anche un conservatore per formazione.

    17 Marzo, 2015 - 16:10
  27. picchio

    A proposito di disinformazione ho letto su Avvenire un articolo su rutilio grande, gesuita amico di rromero, martirizzato prima di lui. La giornalista contrappone rutilo, martire per aver seguito il Vangelo, a ellacuria e i gesuiti dell’uca, che presenta come troppo politicizzati e fa capire che c’era un dissidio tra le due vedute.
    Non era cosi in realtà, addirittura gli studenti gesuiti che studiavano teologia all’Uca preparandosi al sacerdozio, vennero mandati con il consenso di ellacuria a vivere in comunità ad Aguilares, dove c’era la parrocchia di rutilio. L’idea era quella che la teologia non doveva essere qualcosa di astratto, teorico, ma qualcosa di incarnato nella realtà, e per far questo bisognava vivere in mezzo e per i poveri, come rutilio. nessun dissidio in realtà quindi.

    17 Marzo, 2015 - 16:19
  28. picchio

    Si è vero era molto conservatore

    17 Marzo, 2015 - 16:20
  29. Sara1

    E’ questo?

    http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Romero-con-padre-Grande-alla-scoperta-della-periferia-.aspx

    Non conosco Ellacuria ma penso ci sia tra le due visioni la stessa differenza che c’è tra la teologia del popolo di Gera e quella più liberazionista di Boff.

    Lo stessor con Bergoglio:

    http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2014/5/2/LETTURE-Alberto-Methol-Ferre-il-filosofo-amico-del-papa/495675/

    Sono sempre due modi di stare con i poveri però uno è pià europeo e con un progetto illuministico, uno più locale, più legato alla visione romantica del popolo.

    (lo spiega bene anche kasper:

    “Questa comprensione del popolo corrisponde allo spirito del romanticismo democratico, che fece il suo ingresso in Argentina alla fine del XIX secolo e sostituì la precedente politica culturale di impronta illuminista europea. Ciò avvenne sotto l’influsso della filosofia del tedesco Karl Christian Friedrich Krause (1781-1832), la cui ricezione nell’ambito linguistico latino portò le idee del romanticismo e dell’idealismo tedesco in Spagna e America Latina. Si parla qui di krausismo. Quest’orientamento si è sedimentato nel poema epico nazionale argentino Martín Fíerro (1872).

    Papa Francesco vi si riferisce esplicitamente. Il poema descrive il cammino di un gaucho che, dopo un lungo percorso, perviene alla saggezza di un mondo di giustizia e di vita comune, un mondo che permette anche al più piccolo dignità e possibilità di sviluppo.”

    http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/FRANCESCO-.aspx)

    17 Marzo, 2015 - 18:24
  30. Sara1

    Scusate gli errori (la fretta e il solito disastro che sono).

    🙂

    17 Marzo, 2015 - 18:25
  31. picchio

    Si l’articolo è quello. E’ verissimo quello che tu dici Sara rispetto alle due differenti teologie di Ellacuria e rutilio, ma è anche vero che mentre la provincia gesuita in el salvador si era spaccata in due dopo la congregazione generale dei gesuiti n. 32 del 1975 che statuiva l’opzione preferenziale per i poveri con comunità addirittura divise tra ” conservatori” e ” riformatori”, rutilio aveva aderito pienamente a quanto deciso dalla congregazione e si trovava nel campo dei riformisti.
    Come ho scritto i gesuiti in formazione formarono una comunità ad Aguilares dove facevano lavoro pastorale con i poveri mentre studiavano alla UCA. I legami erano stretti pur partendo da una diverso vissuto teologico.
    Quando Romero fu avvertito della morte di Rutilio e si recò ad Aguilares, fu Jon Sobrino, altro teologo della liberazione, che stava vegliando Rutilio ad aprire la porta al vescovo e accoglierlo nella casa parrocchiale.

    17 Marzo, 2015 - 18:54
  32. picchio

    stava vegliando rutilio con il provinciale e tanti altri gesuiti ovviamente

    17 Marzo, 2015 - 18:56
  33. Sara1

    Grazie del consiglio.

    (in effetti non conosco la storia dei Geuiti sudamericani 🙁 )

    17 Marzo, 2015 - 20:39
  34. Sara1

    Gesuiti (maremma la tastiera…)

    17 Marzo, 2015 - 20:40
  35. picchio

    È solo sui gesuiti in centroamerica 🙂

    17 Marzo, 2015 - 20:45

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