Un Giubileo a sorpresa che lega pietà popolare e Concilio

“Una decisione a sorpresa — questa del Giubileo della Misericordia — che ha significati vecchi e nuovi tra loro intrecciati e apparentemente contrastanti. Un intreccio che fa dell’Anno Santo annunciato ieri da Francesco un unicum nella storia degli Anni Santi, che ha più di sette secoli. Sarà il 29° della serie, che era stata avviata da Bonifacio VIII nel 1300, che è anche l’anno in cui Dante colloca idealmente il viaggio ultraterreno della Divina Commedia”: è il largo attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corsera, nel quale tratto con insolita disinvoltura di indulgenze e misericordia, Porte Sante e Vaticano II.

81 Comments

  1. Sara1

    C’è qualcosa di nuovo nel sole anzi di antico….

    14 Marzo, 2015 - 12:03
  2. discepolo

    Se ho ben capito il senso dell‘articolo di Luigi Accattoli l‘abilita‘di papa Francesco sta nell‘usare l‘antico (anno santo,pellegrinaggio,penitenza,perdono) per promuovere e far trionfare il “nuovo“ : l‘ecumenismo,il pluralismo,l‘abbandono di troppo rigide posizioni,la misericordia verso i lontani e tutta la retorica postvaticano secondista. l ‘ astuzia del papa argentino dice testualmente Luigi nel suo articolo e‘l‘intreccio di nuovo e vecchio,cosi‘da sorprendere gli “oppositori“. E da ingannarli….aggiungo io
    In due parole “fumo negli occhi“ antica tattica militare che il generali dei gesuiti conosce bene.

    14 Marzo, 2015 - 12:27
  3. picchio

    Indire un evento tradizionale per valorizzare il Concilio Vaticano II: geniale.

    14 Marzo, 2015 - 13:18
  4. Francesco73

    La cosa di gran lunga migliore letta oggi sul Giubileo.
    Una splendida idea di Papa Francis, imbruttita ad ora solo dagli zeloti che – per applaudire come Calboni davanti a La Corazzata Potemkin in Fantozzi – elogiano in anticipo l’edizione 2015 parlando male di quella del 2000.
    Una cosa francamente un po’ penosa.

    14 Marzo, 2015 - 21:17
  5. Oggi sono stata a Roma per l’udienza di papa Francesco all’UCIIM:
    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2015/3/14/uciim.html
    Girando per la città (col pulmino) sono venute fuori un sacco di costruzioni, infrastutture ecc. costruite o iniziate a costruire per il Giubileo del 2000 (ed anche in altre occasioni) e poi non finite o lasciate in abbandono. Mi ricordo inoltre che nel 2000 i bus urbani allestiti per l’occasione giravano per le strade vuoti, mentre invano i pellegrini cercavano di sapere dove si sarebbero fermati. Tutto questo dovrebbe servire di ammonimento al sindaco di Roma pro-tempore, perché un fiume di soldi è stato sprecato sia con la scusa del Giubileo che con altre scuse.
    In quanto alla Misericordia penso che sia stata sempre unita alle celebrazioni giubilari. Nel 1399 il movimento penitenziale dei Bianchi compiva le sue processioni al grido di “Misericordia e pace”, invocando il Giubileo del 1400. Certo, questa è la prima volta che si parla esplicitamente di un “Giubileo della Misericordia”.

    14 Marzo, 2015 - 21:59
  6. Pasquale VILARDI

    Stiamo ai fatti. Gli anni giubilari, introdotti nella Chiesa Cattolica nel 1300 ( Bonifacio VIII)affondano le proprie radici nella religione ebraica, ben prima di Cristo. L’anno sabatico (ogni 7) aveva lo scopo di una pausa di riflessione , anche per le terre agricole, e di redistribuzione delle terre nonché della remissione dei debiti. Ogni 49 anni ( 7×7) acquistava un senso più solenne.
    Pertanto “dedicare” il giubileo che inizierà l’8 dicembre prossimo , alla misericordia mi sembra perfettamente in linea con la più profonda tradizione giudaico cristiana e con lo stesso suo significato .
    Il fatto che si voglia ricordare ( nel cinquantenario della sua conclusione ) il Concilio Vaticano II ha il significato di un invito ad una sua più incisiva applicazione. Il fatto che ci siano resistenze e difficoltà non ci deve scoraggiare.
    Ciu en lai ( mitico ministro degli esteri della Cina di Mao) a che gli chiedeva quali effetti avesse avuto la rivoluzione francese rispondeva che era troppo presto per giudicare tali effetti.
    Quindi, siamo fiduciosi ed impegniamoci tutti perché non si riduca ( il giubileo) ad un evento turistico-religioso.

    15 Marzo, 2015 - 9:36
  7. picchio

    scusate Padre Spadaro sul giubileo.

    15 Marzo, 2015 - 10:31
  8. Sara1

    “Pertanto “dedicare” il giubileo che inizierà l’8 dicembre prossimo , alla misericordia mi sembra perfettamente in linea con la più profonda tradizione giudaico cristiana e con lo stesso suo significato .”

    Il salmo 51 non è chiamato miserere a caso: Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nel tuo grande amore cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe…

    15 Marzo, 2015 - 11:02
  9. roberto 55

    Anche il mio nuovo Parroco, Sara, ha, nell’omelia di stamane, citato proprio il Salmo 51.
    Per il resto, “quoto”, come qui s’usa dire, l’intervento dell’amico Pasquale Vilardi – ore 9.36.

    Buona domenica a tutti.

    Roberto 55

    15 Marzo, 2015 - 12:36
  10. picchio

    buona domenica a te Roberto e a tutti gli altri

    15 Marzo, 2015 - 12:46
  11. Bergoglio è un grande. Ora che ha preso atto di quanto “si dice” in giro di lui (e cioè quello che hanno voluto far credere) inizia anche a “correggersi” e ad essere più cauto nell’esprimersi.
    Sono gli interpreti che sono “piccini”, in certi casi addirittura mediocri (per non parlare degli insufficienti auto-sufficienti: i peggiori.
    Lei Accattoli con quell’articolo è giusto a metà tra il piccino e il mediocre. Mi auguro non si offenda.

    15 Marzo, 2015 - 13:13
  12. Claudia Floris/Leo

    Ho letto l’articolo di Socci, Franti, e condivido molto delle sue riflessioni .
    Se , come sembra, almeno a me, si dovesse far un uso iniquo di questo tesoro della Chiesa , il Giubileo, e a guisa di “cavallo di Troia” spianare la strada al Sinodo Kasperiano in cui si abbandona la morale naturale e oggettiva per aderire a quella della “situazione”. Ebbene, quella”Misericordia” prerogativa di Gesù – Lui è la Misericordia perché ci ha “riscattati a caro prezzo” addossando su di sé i peccati nostri- si trasformerà in un tragico boomerang per la Chiesa. Sarebbe un grave inganno per l’uomo oltre ad una grande menzogna teologica….Dio non si fa gabbare: presto o tardi presenterebbe il conto. Mi riservo, al momento, il condizionale.

    15 Marzo, 2015 - 14:15
  13. giorgio

    E’ nella tradizione della Chiesa rinnovare periodicamente grandi eventi, che possono essere mediatici ma anche religiosi, in particolare contera’ molto lo stato d’animo di chi vi partecipa. Per la citta’ di Roma poi, e’ indispensabile avere ogni 10/15 anni queste grandi operazioni, per tanti motivazioni ( anche molto profane ) che e’ inutile ricordare. Per quanto riguarda il papa regnante, sara’ stato certo di non avere altre occasioni cosi importanti da proporre, e ha preso pertanto una decisione storica nella ricorrenza dei 50 anni dalla chiusura del Vaticano II, indicando peraltro nella “misericordia” il carattere da imprimere a questo appuntamento mondiale.
    Se poi il Giubileo produrra’ frutti copiosi, questo solo il “Principale” lo puo’ sapere, ed e’ inutile cercare tante dietrologie umane, lasciamo fare allo Spirito che come e’ noto “soffia dove vuole”.

    15 Marzo, 2015 - 17:29
  14. Marilisa

    Sì, lo Spirito soffia dove vuole, ma incappa in molti ostacoli voluti dagli uomini.
    Ci sono due categorie di uomini che intralciano l’ azione di Dio: gli ottusi e i ciechi. Forse non ne hanno colpa, ma si assomigliano molto nella presunzione di conoscere, loro e solo loro, una verità prestabilita, non passibile di verifiche nell’ andar del tempo. E se qualcuno osa parlare in modo nuovo, allora lo si deve inquadrare quasi come eretico.
    Nel caso di questo Papa, gli stravolgimenti sono all’ ordine del giorno.
    Oggi qualcuno grida “al lupo al lupo”, ovvero ” attenti al furbastro”, che parlando di misericordia sta aprendo altre porte insidiose.
    Eppure, papa Francesco non fa altro che attualizzare il Vangelo.
    Fin dai primi passi da Papa, ha voluto mostrare a tutti quel che è il centro del Vangelo. E lo ha fatto nel più semplice ed efficace dei modi.
    Ma nonostante tutto, molti continuano a vedere in lui sotterfugi di bassa lega e culto di personalità laddove i più hanno visto sempre umiltà, semplicità, franchezza e trasparenza.
    Virtù che i cristiani tutti dovrebbero rivestire come loro speciali prerogative.
    Invece tanti, qualunque cosa lui faccia e dica, si dilettano nel sollevare polveroni denigratori, che sfumeranno lasciando nel rodimento chi si presta a tali vuoti esercizi.

    15 Marzo, 2015 - 19:33
  15. Ho un bellissimo ricordo del Giubileo del 2000. Noi insegnanti medi ci eravamo accodati al Giubileo dei professori universitari, dal momento che non avevamo un nostro Giubileo. Questo si tenne a settembre, dopo una serie di convegni svolti in varie sedi. Gli interventi furono interessanti, l’incontro con Giovanni Paolo II commovente. Ma soprattutto fu commovente il fatto che, davanti all’Aula Paolo VI, mentre la gente letteralmente pioveva da tutte le parti, erano state allestite tavole sopra le quali erano canestri pieni di brioches. Intanto donne ed uomini col grembiule si affannavano a distribuire caffelatte da grandi bricchi e dicevano: “Questo lo manda il papa!”. Anchela messa in piazza San Pietro il giorno dopo fu bella. Insomma, bene il Grande Giubileo. Ciò non toglie che se ne possa fare uno diverso.

    15 Marzo, 2015 - 22:00
  16. Marilisa

    Il Giubileo è sempre, per i cristiani, un evento di grande portata.
    Abitualmente, lo sappiamo, ricorre ogni 25 anni. Ma se un Papa lo indice prima del tempo per particolari ragioni che lui trova opportune o necessarie, chi lo critica pretestuosamente, come capita in questo caso, è doppiamente colpevole: primo, perché di fatto non ha compreso il vero valore di un simile evento, e quindi non dovrebbe parlare; secondo, perché trova l’ ennesimo pretesto per dare addosso ad un Papa che, per il solo fatto di percorrere strade nuove, provoca grande irritazione in quelli che non sanno dove arrampicarsi per cucirgli addosso pecche varie e inesistenti.
    Uno di questi è quel tale Socci che, ogni volta che apre bocca, fa danno.
    Nel senso che riversa accuse di nessun peso sull’ attuale pontefice. Ovvero scemenze di cui arrossire ( e sarebbe il meno); banalità tipiche di chi non ha argomentazioni serie.
    Ed è convinto per di più di dire cose sensate mentre, al contrario, dimostra una piccineria che da sola è indicativa di quale caratura sia l’ uomo. Farebbe anche ridere, per la verità, se non fosse che provoca anche lo sdegno di chi è abituato a vedere le cose in ben altra maniera, ovvero senza superficialità.
    Il brutto è che qualcuno qui lo prende pure sul serio. E si capisce bene il perché.

    16 Marzo, 2015 - 1:23
  17. Sara1

    Socci è Socci, ma è peggio un laudatores come Peloso che da apertamente del dissimulatore al Papa e lo accusa di usare il Giubileo (con l’appello al Popolo) per contrastare le opposizioni o le minoranze.

    Più o meno lo stesso di Socci con la differenza che Peloso applaude.

    Terribile.

    16 Marzo, 2015 - 6:48
  18. Sara1

    sinceramente spero che non sia vero e spero che chi lo pensa (se non è vero) si vergogni anche solo di pensarlo.

    16 Marzo, 2015 - 6:49
  19. Pasquale VILARDI

    Solleticato dai ripetuti riferimenti all’articolo di Socci su “libero” ( giornale della cui indipendenza è lecito dubitare )sono andato a leggerlo.
    Credo che non valga più di un (mediocre) documento propagandistico.
    Non mi è mai piaciuta la dietrologia spesso supportata da pregiudizi e travisamenti dei fatti.
    Einstein diceva che molte persone credono di ragionare ma in realtà non fanno altro che organizzare i propri pregiudizi. Su questa considerazione tutti dovremmo riflettere!
    Per quanto riguarda il supposto culto della personalità attribuito a Papa Francesco credo che un esponente di primo piano di CL prima di accusare gli altri dovrebbe fare un serio esame di coscienza

    16 Marzo, 2015 - 8:28
  20. Eugenio Spiletti

    Ricordo che nel 2000 molti protestanti, specialmente i valdesi in Italia, e moltissimi laici sostenevano che l’idea stessa di un Giubileo, con tutto il suo corredo medioevale (indulgenze, pellegrinaggi, devozioni, offerte) rappresentava un ostacolo importante al proseguimento del dialogo ecumenico e con i “gentili”.
    Se capisco bene, oggi invece si leggono queste stesse cose in senso opposto.
    Come mai San Giovanni Paolo II riportava la Chiesa al medioevo e Francesco ha sempre ragione, qualsiasi cosa dica o faccia?
    Spero poi che ci venga spiegato in modo meno generico come dovrà essere inteso un Giubileo della Misericordia e C/chi dovremo celebrare.

    16 Marzo, 2015 - 10:47
  21. Sara1

    A me pare che alcuni usino il termine misericordia nel senso di un condono generalizzato mentre il Papa lo usa nel senso più classico (ed evangelico) possibile: convertitevi che Dio vi aspetta a braccia aperte.

    16 Marzo, 2015 - 10:53
  22. Fides

    Come mai San Giovanni Paolo II riportava la Chiesa al medioevo e Francesco ha sempre ragione, qualsiasi cosa dica o faccia?

    Certo, caro Spiletti, ma vogliamo dire che è vero anche il contrario?

    Per me, quando finirà questa noiosa e irritante soap opera sarà sempre troppo tardi. Lei invece, a quanto pare, ci sguazza senza pudore.

    16 Marzo, 2015 - 12:11
  23. Eugenio Spiletti

    Fides,
    ma no, non mi interessa proprio.

    Sottolineo solo una cosa che non mi quadra e che mi spiego solo con una simpatia assoluta e a priori di cui sta godendo papa Francesco.
    Resta la domanda:
    Possibile che sotto un pontificato il Giubileo è un ostacolo all’ecumenismo e sotto un altro pontificato è addirittura un contributo al dialogo ecumenico?

    Mi piacerebbe anzi capire cosa pensa Luigi Accattoli di questa diversa interpretazione del medesimo atto (mutatis mutandis, dato che oggi si parla di giubileo straordinario e quello del 2000 naturalmente non lo era).

    16 Marzo, 2015 - 12:40
  24. Marilisa

    Spiletti, papa Francesco ha ragione perché parla col cuore.
    Se poi lei non riesce a capire, anche senza tante spiegazioni, che cosa si intende per Giubileo della Misericordia, è evidente che lei, come quel tale Socci e come altri che giocano a fare le pulci a questo Papa, professa un cattolicesimo che di cristiano ha solo una inutile etichetta.

    16 Marzo, 2015 - 12:43
  25. Marilisa

    “…una simpatia assoluta e a priori di cui sta godendo papa Francesco.”

    Una simpatia non può mai essere a priori. Se la simpatia per papa Francesco c’è, e in larghissima misura, vuol dire semplicemente che lui ha delle qualità che lo fanno apprezzare da tutti. Esclusi quelli che per invidia e sguardo torbido ne restano molto disturbati. E questo la dice lunga sul genere atipico del loro cristianesimo. Non guasterebbe uno sguardo in profondità nella loro coscienza.

    16 Marzo, 2015 - 12:54
  26. Luigi Accattoli

    A Spiletti che chiede come mai tutti lodano il Giubileo di Francesco mentre tanti criticavano quello di Giovanni Paolo: non credo che mancheranno le critiche, ma anche gli alambicchi dell’acido hanno i loro tempi di riscaldamento. Quando arriveranno le direttive sulle indulgenze il mondo protestante protesterà e così farà quello radicale quando Roma Capitale inizierà a divulgare il programma delle spese. Se dovessi sbagliarmi e apparisse una vasta approvazione, ecumenica e radicale, ne sarei felice.

    16 Marzo, 2015 - 13:18
  27. Eugenio Spiletti

    Questa è l’ennesima cattiveria di Marilisa, l’ennesimo giudizio malevolo espresso senza ragione sul cristianesimo di chi magari non la pensa come lei.
    Non ho mica scritto che la simpatia per il papa è immotivata o sbagliata.
    Ho solo scritto che qualsiasi cosa venga da lui è accolta con simpatia, mentre i suoi predecessori (perfino Giovanni Paolo II che era un santo e che certamente parlava “con il cuore” tanto quanto Bergoglio) hanno dovuto subire continui attacchi e critiche.
    A chi giova e a cosa serve questo atteggiamento da Agit-prop?

    16 Marzo, 2015 - 13:19
  28. Eugenio Spiletti

    Grazie Luigi per la tua risposta.
    Naturalmente sarei felice anch’io che si verificasse un’approvazione ecumenica e radicale alle iniziative della Chiesa Cattolica.

    16 Marzo, 2015 - 13:24
  29. picchio

    sara
    “A me pare che alcuni usino il termine misericordia nel senso di un condono generalizzato mentre il Papa lo usa nel senso più classico (ed evangelico) possibile: convertitevi che Dio vi aspetta a braccia aperte.”

    verissimo Sara, il problema è che alcuni su questo blog credono che il Papa non conosca il Vangelo

    16 Marzo, 2015 - 13:37
  30. Marilisa

    Ormai lo sanno tutti, Spiletti, che quando io replico a lei, lo faccio per pura cattiveria e per malevolenza nei suoi confronti. Non c’ è bisogno di rimarcarlo ogni volta.
    Lo sanno proprio tutti in questo blog.
    Ma lei non faccia l’ errore di chiedersi perché mai questo Papa susciti tante simpatie “a priori”.

    16 Marzo, 2015 - 13:43
  31. Marilisa

    Luigi, le critiche e l’ acido già ci sono, e tu lo sai bene. Così come sai altrettanto bene che l’ approvazione piena ed ecumenica per il prossimo Giubileo non arriverà.
    Il Papa sa perfettamente quel che deve fare.
    Il problema è che ci sono non pochi cristiani che sono convinti di sapere meglio di lui quel che deve fare.

    16 Marzo, 2015 - 13:59
  32. FABRICIANUS

    Mi permetto di segnalare, ma immagino lo sappiate già, che la disciplina dell Indulgenze è contenuta nella Costituzione Apostolica Indulgentiarum doctrina del 1° gennaio 1967, a firma di papa Paolo VI.

    Un caro saluto.

    16 Marzo, 2015 - 15:24
  33. FABRICIANUS

    delle*

    16 Marzo, 2015 - 15:25
  34. Claudia Floris/Leo

    Il Giubileo straordinario? -Per dirla alla maniera di Scalfari all’indomani della “giornata del perdono” indetta il 12 Marzo del 2000 dal Santo Padre Giovanni Paolo II – “Obiettivo alto, ma politico”

    16 Marzo, 2015 - 18:50
  35. Claudia Floris/Leo

    Politica tutta Bergogliana, ovviamente…

    16 Marzo, 2015 - 19:01
  36. picchio

    ovvio clo, i papi sono dei politicanti, non andremmo mica a credere che le loro motivazioni siano religiose adesso…( sarcasmo mode: ON)

    16 Marzo, 2015 - 19:31
  37. picchio

    ed era anche ovvio andremo

    16 Marzo, 2015 - 19:35
  38. Marilisa

    Picchio, vuoi che Bergoglio non sia in politicante, gesuita com’ è?
    Anche i citrulli lo sanno. Più ovvio di così !

    16 Marzo, 2015 - 21:55
  39. Marilisa

    “Dio non è cattolico” ha detto il Papa, e ha detto il vero, discepolo. Anche se questa verità a lei non piace.
    Dio è cristiano, musulmano, ebreo, buddista e via dicendo, ovvero è il Dio creatore di tutti gli uomini, anche di tutti quelli che non lo riconoscono. Perché dando loro il soffio vitale, non pensava a quale religione avrebbero aderito. Non ci pensava minimamente.
    Desiderava solamente essere corrisposto liberamente nell’ amore.
    E se un uomo lo ama da cristiano o da musulmano o da ebreo e via discorrendo, Dio ne è appagato. E quando verrà il momento di confrontarsi con Lui, non ci saranno recinti in cui distinguere i cristiani dagli altri.
    Per Lui saranno, tutti, i suoi figli che ritornano alla casa del Padre.
    Quale sarà il segno distintivo di “figli”? Sarà la carità sulla quale avranno tracciato, in vita, la loro esistenza, non l’appartenenza a questa o a quella religione.
    Gesù Cristo, il Figlio primogenito, è venuto fra noi per dirci proprio questo: l’ amore ci salverà.

    17 Marzo, 2015 - 1:41
  40. Marilisa

    L’ amore è l’ unica strada per la quale arrivare a Dio Padre, che è la sorgente dell’ amore.
    Quando Gesù ha istituito la Chiesa, l’ ha fatto con questo scopo, non per creare recinti divisivi. Ha mostrato l’ unica chiave che può aprire il Regno dei cieli. E ha dato mandato ai discepoli di diffondere nel mondo il messaggio dell’ amore, l’ unico in grado di portarci fra le braccia amorevoli del Padre. Questo amore però non è l’ esclusiva dei cristiani, cara discepolo; tutti, a qualsiasi religione legati, possono esserne testimoni, anche inconsapevoli.
    Viceversa, quei cristiani come lei, discepolo, sono lungi dal testimoniarlo.
    È proprio paradossale: lei che è convinta di essere dalla parte giusta, si trova in quella sbagliata. E lo rimarrà se non riuscirà ad aprire gli occhi sulla verità sostanziale della religione cristiana, che lei, come molti altri, professa con un integralismo che è l’ esatto opposto del cuore del cristianesimo.

    17 Marzo, 2015 - 1:49
  41. Fides

    Marilisa,
    Gesù di Nazareth è Dio?

    17 Marzo, 2015 - 18:07
  42. Marilisa

    Certo, lo è. Ovvero, è il Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre: la seconda Persona della Trinità. Dio è relazione; la relazione trinitaria si estende a noi tutti e fra noi tutti. A patto che non facciamo prevalere il nostro egoismo e il nostro orgoglio.
    Chi esclude dalla sua visuale i non-cristiani, di fatto esclude la relazione che deve esserci fra tutti gli uomini, cioè fra tutti i figli di Dio. Perché tutti gli uomini sono figli di Dio, non solo quelli che aderiscono alla religione cristiana. Questo cioè comporta che l’ amore di Dio Padre include tutti e che noi dobbiamo ugualmente avere amore per tutti.
    Gesù Cristo è venuto per darci questa regola d’ oro di vita. E l’ ha dimostrata al massimo grado, immolandosi sulla Croce per noi. Cioè riscattandoci dal peccato. Ciò che avviene continuamente.
    Ma siccome in ogni religione c’ è una luce divina, quella regola d’ oro di cui prima è presente in tutte le principali religioni; segno che Dio ha parlato agli uomini , nella loro coscienza e nella mente,anche in altri

    17 Marzo, 2015 - 19:51
  43. Marilisa

    modi, non solo tramite Gesù.
    Il discorso sarebbe molto lungo.
    Il Papa si rivolge a noi cristiani ma chiede il dialogo con tutti, sapendo che negli uomini tutti c’ è il seme di Dio e che tutti dobbiamo sentirci fratelli.

    17 Marzo, 2015 - 19:58
  44. Eugenio Spiletti

    Non è questione di “escludere” ma di distinguere.
    Se Gesù Cristo è
    “un solo Signore, …,
    unigenito Figlio di Dio,
    nato dal Padre prima di tutti i secoli:
    Dio da Dio, Luce da Luce,
    Dio vero da Dio vero,
    generato, non creato,
    della stessa sostanza del Padre”,
    la sua parola e i suoi insegnamenti non possono essere nemmeno lontanamente paragonati a quelle religioni dove si può immaginare giusto un’ombra, un riflesso di quella “luce divina”. Il rispetto per questo riflesso e per tutti gli uomini non può farci dimenticare che l’unico Redentore è Cristo.

    18 Marzo, 2015 - 9:58
  45. Fides

    Se le religioni sono tutte vere allora sono anche tutte false,
    Ovvero se ognuna ha un po’ di verità, significa che ha anche un po’ di non verità.
    Non mi torna però questa fede di Marilisa nella redenzione dal peccato di Gesù Cristo. Mi sembrava di aver letto che lei non credeva al peccato originale.
    Ma forse mi confondo!

    18 Marzo, 2015 - 10:07
  46. Marilisa

    Infatti io non credo minimamente al peccato originale. Credo sicuramente ai peccati che gli uomini tutti commettono nel corso della vita. Perché le creature umane non possono avere la perfezione del Creatore, a immagine ( e somiglianza) del Quale sono fatte ma senza averne la perfetta identità.
    Se l’ uomo è stato creato libero, questa libertà comporta anche il rifiuto del Bene. Ma bisogna considerare anche se tale rifiuto parte da una piena consapevolezza o meno.
    Il peccato mortale implica la gravità e la piena avvertenza del male che si compie.

    18 Marzo, 2015 - 11:38
  47. Fides

    Scusa, Marilisa, ma c’è qualcosa che non torna.
    L’uomo peccava prima della nascita di Cristo e continua a peccare anche adesso.
    Che senso ha allora la redenzione?

    18 Marzo, 2015 - 12:27
  48. Marilisa

    In nessuna pagina del Vangelo si parla di peccato originale, Fides.
    Di peccato sì, si parla com’è ovvio.
    Gesù è venuto, come io credo ( ma non solo io), per redimerci dal peccato di ogni giorno. Quello che ci allontana da Dio, che è, per sua natura, il Bene.
    Se noi fossimo lasciati a noi stessi, senza l’aiuto del Signore venuto appunto per salvarci, resteremmo confinati nella regione del peccato.
    Quindi staccati da Dio, da cui abbiamo avuto origine.
    Gesù è venuto per salvarci, e lo ha fatto con un atto d’amore insuperabile: offrendosi liberamente sulla Croce per noi, per riportarci nella casa del Padre.
    Questo io credo.
    Ma c’è qualcuno che ritiene che neanche questo sia vero, e dà un’altra spiegazione. Dice, per esempio, che se l’uomo non dovesse salvarsi, questo sarebbe un fallimento per Dio stesso, che ha creato gli uomini per amore. L’ infinita misericordia di Dio consiste nell’attrarre a sè, in ogni modo possibile, la sua creatura prediletta, perché non vuole che si perda. Allo stesso modo in cui i genitori naturali non vogiono perdere i loro figli o il loro amore.
    Se però l’uomo disprezza ( disprezza !!) Dio, allora si perde. Come?
    La Chiesa cristiana parla di inferno rifacendosi al fuoco della Geenna di cui parla Gesù. Oggi si crede che l’inferno sia, piuttosto, l’eterna nostalgia di quel Dio al cui abbraccio l’uomo ha voluto sottrarsi e di cui non si sente più degno.
    Ma è possibile che Dio, l’Amore per eccellenza, condanni l’uomo ad un perpetuo dolore, soffrendo Egli stesso? Sarebbe, dunque, un Dio indifferente ad una situazione di tal genere? O non sarebbe, piuttosto, una evidente contraddizione in termini?
    Per questo motivo molti altri preferiscono parlare di un totale annullamento dell’uomo che nel corso della sua esistenza ha voluto coscientemente, e fino al termine dei suoi giorni, restare distaccato dal suo Creatore.

    18 Marzo, 2015 - 15:24
  49. Marilisa

    Recentemente il Papa ha dovuto rispondere ad una bambina che gli aveva chiesto perché se Dio ama esiste l’inferno.
    Domanda molto semplice e però molto impegnativa.
    Francesco le ha risposto che è l’ uomo stesso a condannarsi nel momento in cui rifiuta l’Amore di Dio.
    La chiosa è: quando l’uomo sposa il Male, rifiuta Dio, che è il Bene, e si condanna da sé.

    18 Marzo, 2015 - 15:37
  50. Eugenio Spiletti

    Non vorrei entrare nel merito né dare giudizi, ma sul serio: come si può pretendere di essere cattolici e poi non aderire interamente alla dottrina cattolica che prevede, tra le altre cose, il peccato originale?
    Facciamo cose al supermercato: questo sì, quello no?
    Questa è una religione su misura che mette al centro noi stessi e relega il Signore in secondo piano (come il libro di quel tale “IO e dio”).
    Ci si rende conto di cosa si sta testimoniando?

    18 Marzo, 2015 - 15:55
  51. Eugenio Spiletti

    cose = come

    18 Marzo, 2015 - 15:56
  52. Fides

    Sono risposte che purtroppo non chiudono l’inchiesta…
    Bene, Male, Amore, Giudizio, Condanna, Peccato, Paradiso, Inferno, eternità…

    Ma se non c’è peccato originale, perché mai Dio nella sua infinita bontà avrebbe sottoposto l’uomo, follemente amato, ad un destino di sofferenza, dolore, fatica, morte corporale?

    No, Marilisa, mi spiace, ma il suo discorso non torna. Un Dio che crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, e lo lascia morire di leucemia ancora a pochi anni di vita, non è accettabile.

    Un Dio così non lo voglio e non mi interessa!

    18 Marzo, 2015 - 16:05
  53. Marilisa

    Premesso che non ho la pretesa di convincere nessuno con le mie argomentazioni, a Spiletti dico solo che l’ appartenenza ad una religione non può sottrarmi alla libertà di non accettare in toto quel che una Istituzione umana mi impone di accettare.
    A Fides replico che, se la questione del peccato originale è la motivazione preminente per la quale gli interessa il Dio della religione cristiana, in quanto gli fa apparire chiaro a che cosa sono dovute le varie negatività della vita fra cui la morte scandalosa dei bambini, evidentemente la sua fede poggia su una incredibile, a mio parere, quadratura del cerchio.
    Che io non accetto perché estranea al mio comprendonio.
    Ripeto: nel Vangelo non c’ è nemmeno l’ ombra del peccato originale. E infatti la religione ebraica– e Gesù era ebreo–non contempla alcun peccato originale. Se non erro, fu Agostino di Ippona a parlarne per primo, e la Chiesa lo ha sempre seguito su questo e su altri versanti.
    Detto questo, ognuno creda quello che vuole e per i motivi che più lo convincono.

    18 Marzo, 2015 - 18:33
  54. Fides

    Quindi, Marilisa, perché Dio, che ci ama immensamente, avrebbe creato l’uomo destinandolo a soffrire e morire? Qual è il senso?

    18 Marzo, 2015 - 19:25
  55. Marilisa

    Lo so, Sara, che è Bibbia per la Chiesa.
    A voler essere precisi, si tratta di interpretazioni del Vangelo. E le interpretazioni possono essere aggiornate, mi pare.
    Dio previene leggi e interpretazioni, alcune delle quali erano errate.E quando la Chiesa ne ha preso atto, qualche aggiustamento lo ha fatto.

    18 Marzo, 2015 - 19:32
  56. Fides

    Quanto ai Vangeli, non vedo la ragione perché essi debbano essere più attendibili delle Lettere degli Apostoli.
    I Vangeli sono almeno quattro e tra loro spesso discordanti.

    18 Marzo, 2015 - 19:45
  57. Sara1

    Ma non è questione di aggiornare, la dottrina della grazia non è arretrata, anzi.

    (per esempio tutta la polemica antilegalistica nasce proprio da Paolo perchè per gli ebrei è la legge che salva e quindi le opere dell’uomo)

    18 Marzo, 2015 - 19:48
  58. Marilisa

    Fides, l’ ho già detto in un post precedente.
    Dio è il Creatore e l’ uomo non lo è ( è una creatura). Non sono identici. Quel che è stato creato non ha la perfezione del Creatore ed è soggetto a deficienze di vario genere. Se l’ uomo fosse perfetto come lo è Dio, sarebbe praticamente un altro Dio. Non ti pare?
    Amore perfetto, Bene perfetto, intelligenza perfetta e via dicendo.
    Essere fatto “a immagine e somiglianza” non è la stessa cosa che essere identico.
    Scusa, Fides, perché molti esseri umani nascono con dei difetti originari e ne patiscono le conseguenze? A causa del peccato originale? Ma vogliamo scherzare?

    18 Marzo, 2015 - 19:51
  59. Fides

    No, Marilisa, ma la teoria della redenzione disegna un quadro accettabile logicamente.
    1. Dio crea l’uomo destinandolo alla felicità
    2. L’uomo usa il libero arbitrio per peccare
    3. Dio lo punisce condannandolo a morire e soffrire egli chiude le porte del Cielo
    4. Dio manda il figlio unigenito, il messia a espiare con la morte il peccato dell’uomo; questo sacrificio perfetto riapre le porte del cielo all’uomo.

    Così, la morte ha almeno un senso!

    18 Marzo, 2015 - 20:00
  60. Marilisa

    Fides, , quante volte ti sei sentito dire che la vita è dono di Dio?
    Molti potrebbero obiettare che di questo dono avrebbero fatto volentieri a meno. Forse tutti noi l’ abbiamo pensato in alcuni momenti molto difficili.
    Eppure la Chiesa ce lo dice in continuazione. E sostiene che nessuno di noi è in grado di conoscere i disegni di Dio proprio per la limitatezza della nostra intelligenza ( di creature).
    Però ci dicono anche che, nonostante tutto, vale la pena di vivere, per quel che c’ è di positivo nella vita.
    Ed infatti molte persone disabili che noi giudicheremmo infelici, dicono, al contrario, di essere felici di vivere.
    Come te lo spieghi?

    18 Marzo, 2015 - 20:13
  61. Marilisa

    Quella teoria della redenzione, Fides, è appunto una ” teoria”. Superatissima.
    Parlare di un Dio che castiga è una bestemmia.
    Ma se per te è valida per darti il senso della vita e della morte, prendila per buona.
    Io non crederò mai più ad un Dio, il mio Dio (che è quello mostratoci da Gesù), che castiga.
    Gesù Cristo ha mostrato il vero Volto di Dio, che è quello della misericordia. Chi dice il contrario, sta percorrendo la strada sbagliata. E vada comunque in pace.

    18 Marzo, 2015 - 20:34
  62. Marilisa

    Ma Sara, l’ hai capito o no che io riprendevo le parole di Fides?
    So benissimo in che cosa consiste la redenzione ad opera del Cristo. Parecchie volte io ho detto esattamente quello che ha detto il Papa. O tu hai letto qualcosa di diverso?
    Tu continui a postare link dove io non vedo niente di diverso da quello che su cui io sono d’ accordo.
    In quello in cui era riportato il concetto della ri-creazione ad opera di Gesù, ho letto parole del tutto condivisibili. È certo che l’ uomo è stato ri-creato. Nel senso che Lui ha insegnato agli uomini qual è il vero e giusto rapporto che l’ uomo deve avere con Dio. E soprattutto perché con il suo sacrificio in Croce lo ha salvato dalla perdizione assumendo su di sé il peccato del mondo.
    E il suo sacrificio è perpetuo. E noi dobbiamo condividerlo tramite l’ Eucaristia.
    Da notare che è l’ unico sacramento istituito da Gesù.

    18 Marzo, 2015 - 22:31
  63. Sara1

    Se scrive redenzione è una teoria superatissima io leggo redenzione è una teoria superatissima.

    Rendenzione vuole dire salvezza. (dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia)

    Buona notte.

    18 Marzo, 2015 - 22:53
  64. Marilisa

    Sara, tu ogni tanto perdi la bussola.
    Io non ho detto ” redenzione è una teoria superatissima”.
    Ho detto, per l’ esattezza, “QUELLA teoria della redenzione”, cioè quella presentata in quattro punti da Fides. E c’ è una bella differenza. E fra quei punti c’ è la morte come “castigo” di Dio.
    Solo coloro che sono legati a vecchi schemi teologici, possono ammettere queste aberrazioni. Tali io le considero.
    La parola “castigo” non c’è più nemmeno nel
    catechismo. E anche i teologi ne prendono le distanze.
    Ed io sto aspettando che venga eliminata anche dall’ atto di dolore. E campa cavallo…
    Un consiglio, Sara: leggi bene, cercando di capire, possibilmente.
    È da qualche anno che ogni tanto ritorno sull’
    argomento della salvezza ad opera del sacrificio di Gesù, e constatare che si è parlato al vento non fa piacere.
    Tu non leggi, tu vai a volo d’ uccello e così perdi il vero senso delle cose o, quel che è peggio, le travisi.

    19 Marzo, 2015 - 0:03
  65. Sara1

    Era partita dalla negazione del peccato originale e di solito la redenzione non si spiega senza il peccato originale.
    E’ difficile parlare con lei perchè non ragiona in modo sistematico ma per salti.

    Per quello non ci intendiamo mai.

    19 Marzo, 2015 - 0:59
  66. Fides

    La storia della salvezza come descritta nella Genesi è ovviamente allegorica.
    La scienza offre oggi una visione completamente diversa della creazione e della storia dell’uomo.
    Tuttavia estraendone i concetti chiave possiamo dire che le affermazioni basilari sono: l’esistenza di un creatore, l’esistenza di un Eden, l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, il libero arbitrio, il peccato di superbia che condanna l’uomo ad un’esistenza di fatica, sofferenza, morte.
    Se togliamo questo tutto il resto del castello crolla: l’incarnazione, la redenzione, la resurrezione, la vita eterna, la resurrezione della carne, i nuovi cieli e la nuova terra.
    Quello che rimane è la straordinarietà dell’uomo Gesù di Nazareth, la rivoluzione dei suoi insegnamenti.
    Punto.

    19 Marzo, 2015 - 10:03
  67. Eugenio Spiletti

    Marilisa ripete (a modo suo) quello che molti oggi pensano.
    Si usa la misericordia di Dio come paravento per poter ignorare i propri peccati e vivere nell’impenitenza.
    Per me questo non è peccato, per me la Chiesa sbaglia a dire che quello è un peccato, il papa… insomma ognuno si cuce una religione e una morale su misura e naturalmente i peccati sono sempre quelli degli altri: è inutile la confessione, insensato il pentimento, assurda la conversione. Ci si incallisce nei propri vizi e non si prende nemmeno in considerazione l’idea che possano essere peccati, anche gravi (quando emerge in qualche raro confronto, ecco che si tira in ballo la coscienza, chi sono io per giudicare e via dicendo).
    La libertà dei figli di Dio può portare su questa strada, ma c’è un problema: quando si muore, si muore da peccatori impenitenti. E’ tutto da dimostrare che l’inferno (il castigo di cui parla Marilisa e che nel Vangelo c’è e con immagini forti: fuoco, geenna, pianto e stridore di denti) sia vuoto: come può esserci salvezza se non c’è desiderio di compiere la volontà di Dio, conversione, pentimento e dolore per i propri peccati, penitenza?
    La figura del buon ladrone è illuminante: riconosce le proprie colpe, professa la fede in Gesù Figlio di Dio, si affida a lui chiedendogli di portarlo in paradiso.
    I “ladroni” di oggi sono convinti di essere sempre nel giusto e sono certi di andare in paradiso: pieni di sé, superbi e orgogliosi, peccatori impenitenti fino alla fine.

    19 Marzo, 2015 - 10:39

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