Qui morirono gli elefanti di Annibale

La vista del fiume Trebbia (vedi post precedente) mi provoca a due immagini: quella del ponte Gobbo di Bobbio, che più gobbo non potrebbe essere e quella – tutta di fantasia – degli elefanti di Annibale che qui combatterono contro i romani guidati dal console Tiberio Sempronio Longo contribuendo grandemente a metterli in fuga, ma poi morirono “quasi tutti” per il freddo sotto a una lunga tormenta di pioggia e di neve. Era il 18 dicembre del 218 avanti Cristo e si era all’inizio della seconda guerra punica. I romani non avevano ancora sviluppato le tecniche di contrattacco agli elefanti la cui apparizione – secondo il racconto di Tito Livio – provocava innanzitutto il panico tra i loro cavalli “non solo per l’aspetto ma anche per l’insolito odore”. Il fiume Trebbia doveva avere molta più acqua di oggi, se fu un impedimento decisivo al ripiegamento dei romani: lo vedo scorrere esile sotto i piedi dei bagnanti, padroni indisturbati del suo larghissimo letto. Incredibile sorte degli elefanti e delle genti africane venuti a morire qui – “per il freddo e le ferite”: ancora Tito Livio – seguendo un condottiero che voleva distruggere Roma di cui nulla sapevano.

29 Comments

  1. Sumpontcura

    “Il Trebbia doveva avere molta più acqua di oggi”… Forse i fondamentalisti alla Al Gore potrebbero ricordare anche che Groenlandia significa “Terra verde”, che Pisa era una repubblica marinara e che Ostia antica era un porto…

    27 Agosto, 2008 - 19:11
  2. Sumpontcura

    … qualche annetto prima della rivoluzione industriale…

    27 Agosto, 2008 - 19:13
  3. Leonardo

    Torno per un attimo a Venezia, dove un custode ha vietato l’ingresso in un museo ad una donna musulmana con il volto coperto. Leggo ora sul sito del Corriere che la soluzione adottata dagli amministratori veneziani sarebbe quella di prevedere, d’ora in poi, degli appositi spazi privati in cui le donne velate possano essere identificate, ovviamente da personale femminile, per poi accedere tranquillamente ai musei.
    Ma perché, perché siamo così cretini?
    Siamo ridotti al punto di non capire che è un dovere morale, un obbligo di legge e un atto di vera carità costringere chi subisce l’influsso di una tradizione che lo obbliga a coprire il volto a confrontarsi con la nostra cultura che, seguendo l’evidenza razionale del fatto che l’uomo è riconoscibile proprio per il suo volto, prevede che tutti, di norma, girino a volto scoperto. L’idiozia (e la mavlagità) del multiculturalismo consistono proprio nell’impedire alle culture di mettere in discussione la propria razionalità.
    Se avessimo ancora a cuore l’umano, il divieto di coprire il volto dovrebbe essere fatto osservare in modo rigidissimo in tutti gli spazi pubblici.

    28 Agosto, 2008 - 10:40
  4. lucreziag

    caro dott. accattoli da tempo fedelmente seguo il suo blog e adesso ho deciso di iscrivermi anche. probabilmente stanno per finire ma forse sono ancora in tempo per augurarLe di godersi al massimo le vacanze.
    bellissimi questi piccoli paesaggi che lei descrive.
    Io avrei una domanda da farle, scusi se non é qui il posto più opportuno.
    Il mio ragazzo si occupa di informazione religiosa. E preso giorno e notte dalle notizie, dagli articoli da inviare, quest’estate sulla spiaggia al terzo giorno di vacanza ha iniziato a scrivere articoli. Ma è una malattia del giovane che vuole farsi strada o ci si rimane per tutta la vita? Perchè con quei ritmi io non vedo come si puù conciliare una famiglia con il lavoro. Per questo mi consola il suo esempio costatando che Lei in qualche modo ce l’ha fatta

    28 Agosto, 2008 - 10:43
  5. Leonardo

    Leggo anche che il sindaco di Venezia, con la sua solita condiscendenza, ha definito «un po’ stupidino» il custode del museo. Cacciari, per la verità, ha sempre l’aria di pensare che l’intero universo, al di fuori di lui, sia un po’ stupidino. E se invece il segreto, sotto tutti quei peli, fosse proprio che è lui lo stupidotto?
    (Non sarebbe il primo: vedi ad esempio Umberto Eco …)

    28 Agosto, 2008 - 10:53
  6. targum55

    ah, the white man burden!

    28 Agosto, 2008 - 11:50
  7. Sumpontcura

    Leonardo, Leonardo! Quando capirai che tutte le culture e tutte le religioni vanno rispettate, allo stesso modo? Burka, mascheroni rituali per donne devote? Ma certo! Infibulazione, abrasione rituale del clitoride? Che buona idea! Sacrifici umani, soprattutto di bambini innocenti? Ma che religione pittoresca! Vedove scannate sul cadavere del marito per poter essere sepolte con lui? Ma che religione romantica! Poligamia, “ti ripudio ti ripudio ti ripudio”? Una vera comodità! Riti satanici con orge rituali e omicidi? Be’, si è giovani una volta sola…

    A proposito, scusami: che cosa dicevi, parlando di stupidotti? Cacciari, Eco… chi altri? Ah, c’è il furbacchione da commissariato empedocleo… poi, ancora, l’astutissimo Premio Nobel che ce l’ha coi calabresi, e poi… poi… come si chiama già lo spiritosone che parla anglosassone?

    28 Agosto, 2008 - 13:03
  8. Leonardo

    Semmai: «the white man’s burden», col genitivo sassone.
    La poesia di Kipling, che forse targum non ha mai letto, è comunque meno stupida di tante cose che si sentono oggi.

    28 Agosto, 2008 - 14:17
  9. targum55

    Se non l’ho mai letta non la potevo certo citare in modo esatto. E poi non so l’inglese. Da uno stupidotto non potete aspettarvi troppo.

    28 Agosto, 2008 - 14:30
  10. Sumpontcura

    Non essere presuntuoso, amico Targum: il rango di “stupidotto” bisogna guadagnarselo. Tu sei, come Leonardo e come me, un semplice membro del club degli spiritosoni.

    28 Agosto, 2008 - 14:58
  11. principessa

    Buongiorno a tutti!

    Che Leonardo avesse un pensiero sui generis me ne ero accorta gia’ da tempo, ma oggi devo dire che ha superato se stesso. E con le proposte e con i giudizi sugli intellettuali citati – che, per inciso, non piacciono neppure a me ma che rispetto comunque.
    Forse a Leonardo farebbe bene un giro da queste parti per capire che cosa significa l’integrazione di tutti i popoli e il rispetto di ogni cultura,religione e tradizione. Poi, pero’, c’e’ anche da fare i conti con cio’ che ” CI ” e’ accaduto una mattina di Settembre del 2001 (a proposito, ero in aereo) e tutto cio’ che ne e’ conseguito.
    Non si capira’ mai, dall’altro lato dell’Atlantico , la scomparsa del sorriso dal viso degli americani, il tradimento al loro spirito di accoglienza, la sorpresa – quasi infantile – di ritrovarsi il male in casa, il rispetto quasi maniacale che hanno sempre avuto per la privacy di chiunque e che devono calpestare in nome della sicurezza, l’imbarazzo che leggi nei visi degli addetti alla sicurezza (dovunque) quando ti chiedono di aprire una borsa, togliere un cappello, mostrare l’interno delle scarpe.
    Credetemi, non si puo’ spiegare che cosa scatta dentro quando si vede una persona dai tratti arabi in attesa con te a un gate di imbarco in aereoporto…o quando vai al supermercato e ci sono donne completamente coperte che fanno la spesa come te…o quando vorresti partecipare a un evento qualsiasi ma scegli che forse e’ meglio rimanere a casa e lontano dai luoghi affollati.
    Quella mattina di Settembre del 2001, gente come voi e come me e’ andata al lavoro, a fare spese, in viaggio di piacere o di affari. Donne, bambini, padri di famiglia che vivevano in una societa’ aperta al dialogo e all’accoglienza e al rispetto di chiunque…
    Scusate tanto se qualche volta c’e’ chi si vuole rassicurare che sotto il velo o sotto una giacca troppo ampia non ci sia dell’esplosivo che pretende di condurre una guerra santa…

    e perdonate anche il mio sfogo, ma comprendete anche che io ho perso tutto cio’ che avevo creato (lavorativamente) in seguito alla crisi del dopo-Torri.

    Abbracci a Sump e Clo e a tutti gli altri. Roberto in trasferta?

    28 Agosto, 2008 - 15:08
  12. Leonardo

    Attribuirmi un pensiero sui generis sarebbe, a dispetto delle intenzioni, un gran complimento (che, purtroppo, non potrei ricambiare): no, le mie erano considerazioni molto comuni e molto elementari, che forse proprio per questo risultano difficili.
    Forse anche a chi è obnubilato dall’oppio intellettuale del multiculturalismo potrebbe però risultare comprensibile che qui non si tratta di imporre un tipo di abbigliamento piuttosto che un altro (fra l’altro, per quanto mi riguarda personalmente, l’unica cosa che mi è simpatica degli islamici è l’abitudine di molte loro donne di andare in giro coperte, a differenza delle nostre …). No, la questione riguarda l’annullamento coatto del volto femminile. La donna fermata all’ingresso del museo di Venezia presumo indossasse il niqab o il burqa. Nell’essere umano, il volto è il segno e lo strumento principale della relazionalità: nello spazio pubblico, sottrarre il volto allo sguardo degli altri esseri umani è un atto violento, di rifiuto o di rottura delle relazioni, è un atto disumanizzante nei confronti della persona che lo compie (o è costretta a compierlo). Come non vedere la violenza di una pratica del genere? Se poi una cultura la pensa diversamente, peggio per lei. Poiché tutti gli uomini hanno il volto, vuol dire che – almeno per questo aspetto – è una cultura cattiva.

    28 Agosto, 2008 - 15:34
  13. principessa

    Dove, nel mio uso della parola “sui generis” si possano leggere intenzioni offensive, riesci a pensarlo solo tu, Leonardo.Anzi,mi chiedo su quali basi puoi giudicare le mie intenzioni!! E non preoccuparti di non poter ricambiare complimenti, non sono mai stata alla ricerca degli stessi in tutta la mia vita e ne’ comincio adesso, con te.
    Le tue considerazioni non sono difficili da comprendere e, anzi!, sono apprezzabilissime. Ma il discorso che vorresti portare avanti non si puo’ limitare al volto delle persone e deve inglobare una totalita’ di comportamenti che rispecchia, per forza di cose, la cultura , le tradizioni e la religione dei popoli in oggetto.
    Frenandoci, pero’, dall’esprimere giudizi sulle culture altrui cosi’ come vogliamo che la nostra sia rispettata. Come in ogni cosa, nel mezzo si potrebbe riuscire a incontrarsi, ciascuno cercando di comprendere le ragioni degli altri e senza mai voler imporre alcunche’. Sara’ un sogno, ma che vuoi?, io sono un’idealista!…nonostante tutto.

    28 Agosto, 2008 - 15:57
  14. Sumpontcura

    Ciao Principessa, e grazie per aver riportato a livello di riflessione un argomento che meritava forse qualcosa di meglio che uno scambio di battute più o meno spiritose. (Sono convinto, comunque, che tu e Leonardo la pensiate fondamentalmente allo stesso modo).
    Opportunamente fai riferimento a ciò che rende per tanti aspetti unica la società americana: “l’integrazione di tutti i popoli e il rispetto di ogni cultura, religione e tradizione”. Peraltro, con tutti i limiti inevitabili nelle cose umane, le contraddizioni e i ripensamenti.
    Del resto, prima ancora della tragedia dell’11 settembre, da voi la linea di tendenza del multiculturalismo si è sempre giustamente confrontata con il buon senso: i mormoni, per esempio, la loro poligamia se la sono dovuta rimangiare. E nei confronti delle oscene “civiltà” precolombiane, fondate sui sacrifici umani in quantità industriale (con spiccata preferenza per i bambini) non mi risulta che dominino (come da noi) teneri e rispettosi rimpianti. E infine: da voi non sarebbe neppure concepibile (credo) il tentativo grottesco di far sparire la tradizionale statua di San Giacomo Matamoros, simbolo di una reconquista che qualcuno (tanti, purtroppo) vorrebbe trasformare in una vergogna storica, un fatto di cui chiedere scusa (!).

    28 Agosto, 2008 - 16:01
  15. principessa

    Sump carissimo, non ho mai detto che la societa’ americana sia perfetta. Cercavo solo di mettere in evidenza che ha cercato e, nonostante tutto, cerca di integrare chiunque chieda di farne parte. Senza dubbio con le sue colpe e i suoi limiti ( la questione indiana docet! ) e con tutte le ingiustizie che, inevitabilmente, accadono in ogni sfera umana. La complessita’ della Storia e degli avvenimenti umani non si puo’ ridurre a qualcosa di bianco o nero, esistono sempre migliaia di sfumature di grigio. Ed e’ giusto che sia cosi…
    Penso anch’io che abbiamo molto in comune con Leonardo.Cio’ che non capisco e’ questo suo modo di relazionarsi con me: mi piacerebbe sapere se ,involontariamente, posso aver fatto o detto qualcosa che l’abbia dispiaciuto. Se cosi’ fosse sarei pronta a scusarmi perche’ ,onestamente, piu’ ci penso e piu’ non mi spiego la sua amarezza nei miei confronti.Se poi, il fatto che io sia donna e’ la ragione del suo “astio”, che dire?… dovro’ farmene una ragione!

    28 Agosto, 2008 - 16:16
  16. Leonardo

    No, nessun astio … (magari non una grande affinità, ma che ci vuoi fare?), e nemmeno antifemminismo (quantunque “mulieres in ecclesia taceant” sia pur sempre nella Scrittura :-).
    Diciamo che a me piacciono le battute, i colpi di fioretto (qualche volta anche di sciabola), un po’ di cazzeggio, un po’ di sano litigio … insomma, il bar (ai miei tempi un’istituzione prettamente maschile). Poi, siccome qui siamo tutti personcine ammodo, potremmo, più che di bar, parlare di Caffé. Se posso fare un appunto a voi ragazze è che immettete una dose di ‘lattemiele sentimentale’ decisamente eccessiva per i miei gusti. (Siete anche un po’ verbosette, ma quello è un problema che risolvo facilmente).
    Ma questo è solo il mio modo di frequentare l’ambiente: capisco bene e rispetto il fatto che per altri significhi qualcosa di molto diverso.
    In ogni caso, questo rimane un ambientino molto più chic di quella discarica che è diventato il blog di Tornielli.

    28 Agosto, 2008 - 16:49
  17. principessa

    Caro Leonardo, ti sono grata delle spiegazioni e mi fa piacere che e’ solo la diversita’ di opinioni, e nessuna offesa o parola storta, che ci tiene alquanto distanti. Del resto, come diceva Toto’, il mondo e’ bello perche’ e’ avariato…
    Comunque, se sono i colpi di fioretto, qualche battuta e anche un po’ di litigio, qualche volta, che desideri , vedro’ di non farteli mancare neppure da parte mia. A fianco dei sentimentalismi e della dolcezza, cio’ che ci rende quello che siamo – noi donne – e’ anche il saper affrontare la vita, i suoi avvenimenti e le persone che incontriamo cosi’ come essi si presentano dinanzi a noi…
    Anche se ci crederai poco ti saluto con molto affetto e ti assicuro sempre il piacere di leggerti

    28 Agosto, 2008 - 17:10
  18. Luigi Accattoli

    Cara Lucreziag benvenuta nel blog e grazie del messaggio che descrive una situazione di coppia così “vissuta”! Sono troppo in causa per dare una risposta distaccata e dunque ho chiesto a mia moglie, che ha detto di scriverti così: “Ci vuole molta pazienza ma ci si può riuscire. Sarà però necessario che tu richiami ogni tanto lo scrivente ispirato alla prosaica realtà”. Auguri e continua a frequentarci!

    28 Agosto, 2008 - 22:24
  19. roberto 55

    Principessa, ma mi controlli ?
    Scherzo, ovvio: ma ieri (come l’hai indovinato ?) ero proprio “in trasferta”, a Milano (nel, come dire ?, “quartier generale” dell’azienda per cui lavoro), e, dopo un’intera giornata trascorsa in quella che una volta veniva chiamata la “capitale morale” (mah !) del paese, sono tornato a casa troppo tardi (era quasi notte !) e, sopratutto, troppo stanco per potermi affacciare presentabilmente nel “pianerottolo”.
    Luigi: leggo che sei approdato sull’Appennino piacentino (la Val Trebbia è un luogo sconosciuto ai più ma molto interessante in cui il regista Marco Bellocchio v’ha ambientato alcune delle sue opere: “I pugni in tasca”, “Vacanze in Val Trebbia”, etc.); posso, però, e conclusivamente, chiederti quale “retrogusto” t’ha lasciato la mia regione ?
    Spero, Leonardo, che mi perdonerai se esterno il mio dissenso dalle tue opinioni: circa l’episodio (per me, inconcepibilmente strumentalizzato) della turista in niqab presso il Museo veneziano di Cà Rezzonico, essa, comunque, non è stata affatto allontanata; la turista, con il marito ed il proprio figlio, ha pagato il biglietto ed è entrata nel Museo, senza che le fossero sollevate obiezioni di sorta da alcun addetto alla vigilanza/sicurezza/etc., visitandolo regolarmente finchè, giunta in una sala (tra le tante che lo compongono: il Museo di Cà Rezzonico è molto grande, e, per inciso, molto bello), il guardia-sala lì in servizio l’ha “fermata” e condotta presso la Direzione del Museo “per spiegazioni” (tanto è bastato perchè quell’ignaro, zelante guardia-sala diventasse beniamino di una certa parte politica: ditemi che simili vicende non succedono solo in Italia): il Direttore del Museo ha chiarito l’equivoco ed ha invitato la turista a proseguire la visita, tutto qua, ed a me il commento del Sindaco Cacciari (per il quale ho già avuto modo, in questo blog, di esprimere la massima considerazione) e del Ministro Bondi (analogo a Cacciari) sono parsi del tutto appropriati e condivisibili.
    Abbiamo, è evidente, idee diverse, Leonardo.
    Per quel che riguarda, poi, Leonardo, la tua “provocazione” anti-femminile, la prendo per tale: al Concilio Tridentino (che affermò, “una tantum”, l’esistenza dell’anima nella donna) e, scherzi a parte, alle parole riservate all'”altra metà del cielo” da Papa Giovanni Paolo II° nella “Mulieris Dignitatem”, non serve aggiungere altro.
    Ho letto, Principessa, i tuoi interventi sull'”11 settembre”, ciò che ha significato per te, e ciò che ha comportato per il popolo statunitense: hai parlato con il cuore, m’hai toccato e ti abbraccio.
    Altre considerazioni sulla , più direttamente “politiche”, le tengo per un’altra occasione.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    28 Agosto, 2008 - 22:37
  20. roberto 55

    I soliti errori di ortografia/battitura: che noia, che barba (direbbe Sandra Mondaini) !
    L’ultima frase, comunque, avrei voluto scriverla così: “Altre considerazioni sulla “questione – 11 settembre”, più direttamente “politiche”, le tengo per un’altra occasione”.

    Scusatemi, ed ancora buona notte !

    Roberto 55

    28 Agosto, 2008 - 22:44
  21. fabrizio

    Roberto, attento: tu riporti la diceria che fu solo il Concilio di Trento ad affermare l’esistenza dell’anima della donna, ma questa è una panzana clamorosa.

    Perdonami la lunghezza di questo copia-incolla, che però serve a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

    L’anima delle donne
    di Vittorio Messori

    Ma, insomma: le donne sono “persone” a pieno titolo, alla pari dell’uomo? oppure, come gli animali, hanno un corpo mortale ma non un’anima immortale?

    Prima di decidersi ad ammettere che l’anima ce l’hanno anche le femmine, la Chiesa ha esitato per secoli, ha convocato concili, ha permesso scontri di teologi. Alla fine ha dovuto arrendersi, ma riluttante e magari con qualche dubbio sempre risorgente. Così si legge in libri di scuola o in articoli da terza pagina di giornale o si sente da chi la saprebbe lunga sull’oscurantismo cattolico. Di recente, alla tv di Stato, una “specialista”, all’ennesimo dibattito sulla parità dei sessi, ha fatto correre nelle schiene dei nuovi benpensanti fremiti di indignazione, rivelando: “È solo nel XV secolo che la Chiesa ha ammesso che la donna ha un anima come quella dell’uomo!”. Ascoltando, ho sorriso, ben sapendo il livello medio di conoscenza storica di simili “esperte”. Ma non ho sorriso, ho sobbalzato, prima sorpreso e poi un po’ avvilito, consultando – lo faccio spesso – le duemila pagine, nell’edizione del 1978, de La civiltà del Medioevo europeo. Opera assai pregiata, e giustamente, a livello internazionale, scritta da quel medievista insigne che è Paolo Brezzi. Il quale è a tutti noto come studioso di esplicito orientamento cristiano; e, proprio come “cattolico”, è stato eletto al Senato per due legislature nelle liste comuniste, in Compagnia di altri “credenti del dissenso”. Ho sobbalzato, dicevo, leggendo a pag. 482 del primo volume: “Il famoso concilio di Mâcon, che discusse se la donna ha l’anima, non è un caso isolato o assurdo, anche se la decisione fu favorevole alle donne, in base alla considerazione che Cristo era il figlio di una donna (ecco, ancora una volta, il segno della maternità che riscatta e nobilita la femmina e le ottiene un riconoscimento nell’ambito della società)”.

    C’è davvero da rattristarsi se una delle più plateali menzogne elaborate nel Settecento dalla propaganda illuminista lascia il segno, due secoli dopo, nelle pagine di uno specialista non solo illustre ma anche di riconosciuta fede cristiana. Il povero sottoscritto che, dopo la laurea, non ha più frequentato aule universitarie e di nulla è “professore”, pur a disagio è costretto allora a ricordare al cattedratico insigne (e ai tanti che ripetono le stesse cose) come andò davvero. E in modo certo, non smentibile.
    A Mâcon, nella Francia centrale, si tenne nell’anno 585 non un “concilio” ma un secondo sinodo provinciale. Ne possediamo gli atti, ma invano vi cercheremmo discussioni sull’anima, tanto meno su quella femminile. Né vi è traccia di simili discussioni mai, nè prima nè dopo, in nessun documento della Chiesa ufficiale. Questo in realtà avvenne; a quel sinodo partecipò anche il vescovo dì Tours, il futuro san Gregorio, il quale, al libro ottavo della sua Historia Francorum, ci lasciò la descrizione dei lavori. In una pausa, come per distrarsi dalle ardue discussioni teologiche, un vescovo pose ai confratelli una sorta di quiz filologico: il termine latino homo, può essere usato nel senso allargato di “persona umana”, comprendente dunque entrambi i sessi, o è da intendersi nel senso ristretto di vir, di maschio?…Per rispondere al quiz del confratello, gli altri vescovi lo rinviarono unanimi alla traduzione latina della Genesi, secondo cui Dio creò l’essere umano (homo) come maschio e femmina; e, inoltre, alla definizione di Gesù come “figlio dell’uomo” (filius hominis), benché egli fosse “figlio della Vergine”, dunque di una donna. Una curiosità linguistica, dunque, per un momento di relax tra quei vescovi, non certo una disputa teologica. Ché, se per caso tale fosse stata, allora sì sarebbe stata davvero “isolata e assurda”, cioè il contrario esatto di quanto scrive il professor Brezzi. Perché, come ricorda un suo collega medievista: “Per secoli, dunque, si sarebbero battezzati, confessati, ammessi all’eucaristia degli esseri sprovvisti d’anima? Ma allora, perché non fare altrettanto con gli animali? Strano che i primi martiri onorati come santi siano donne e non uomini: sant’Agnese, santa Cecilia, sant’Agata e tante altre. Triste davvero che santa Blandina e santa Genoveffa fossero prive di un’anima immortale!”.

    © Pensare la storia, San Paolo, Milano 1992, p. 501.

    28 Agosto, 2008 - 22:55
  22. Sumpontcura

    Grazie Fabrizio!

    (Caro Maioba: quando rivendico con forza l’opportunità di un’apologetica cattolica è a esempi come questo che mi riferisco…).

    28 Agosto, 2008 - 23:07
  23. principessa

    Attendo con curiosita’ (tutta femminile) la risposta di Leonardo per Roberto e Fabrizio
    Una buona notte a tutti. Grazie della solidarieta’ a Roberto

    28 Agosto, 2008 - 23:08
  24. principessa

    Sump!! che ci fai ancora sveglio?

    28 Agosto, 2008 - 23:09
  25. roberto 55

    Fabrizio, grazie del chiarimento: non si può certo negare che tu sia stato più che esauriente; come sai, non sono affatto un esperto, e men che meno un competente, ed apposta, in questo “pianerottolo”, mi sono auto-definito “cristiano dell’ultimo banco”: ho trascritto – in via scherzosa, per Leonardo – un riferimento del Concilio di Trento che m’è spesso stato riportato (ed ora, con il tuo aiuto, capisco trattarsi, in realtà, d’una “bufala”, o “leggenda metropolitana”, che dir si voglia).
    Ho imparato qualcosa di nuovo ed importante, e, di nuovo, ti ringrazio.
    Principessa: sono sveglio anch’io, mica solo Sump !

    Ancora buona notte e buon venerdì a tutti !

    Roberto 55

    28 Agosto, 2008 - 23:33
  26. fabrizio

    Roberto, forse ti sono sembrato un po’ brusco, ma mi era sembrato necessario chiarire l’equivoco perchè quella bufala l’avevo già sentita troppe volte.
    Il problema piuttosto è un altro: quante sono le altre bufale che girano indisturbate?

    29 Agosto, 2008 - 7:09
  27. Clodine

    Tante !!!!

    29 Agosto, 2008 - 7:59
  28. Leonardo

    Sullo “stupidino” Cacciari segnalo una “Preghiera” di Camillo Langone, sul Foglio di oggi. Deliziosa come sempre.

    29 Agosto, 2008 - 12:58

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