Scontro tra Pompeo e Parolin: l’elefante e la colomba

La colomba si posa titubante sulla groppa dell’amico elefante che le grida: andiamo insieme e a zanne basse contro la muraglia. Io non ho le zanne e alla muraglia vado con un rametto d’olivo, fa quella. Mentre la candida s’ingegna a staccare due rametti dall’olivo secolare, l’elefante è già partito. Nella polvere che si leva tutt’intorno la colomba non vede che mai ne sia delle zanne e della muraglia. – Applico la favola allo scontro, o dialogo dei sordi, che si è svolto oggi tra i due segretari di stato Parolin e Pompeo: nei commenti riporto vari elementi di quadro e di cronaca e concludo con una mia morale.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il simposio dell’ambasciata. Si è svolto oggi a Roma, su iniziativa dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede, un Simposio sulla libertà religiosa al quale hanno partecipato il cardinale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, il Segretario di Stato USA, Michael Pompeo e l’arcivescovo Richard Gallagher, Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati. L’appuntamento – organizzato unilateralmente dall’ambasciata, mettendo gli ospiti vaticani davanti al fatto compiuto – era chiaramente finalizzato alla campagna presidenziale americana ed era stato preceduto da una richiesta di Pompeo alla Santa Sede perchè non rinnovi l’accordo provvisorio con la Cina sulla nomina dei vescovi, pena la “perdita della sua autorità morale” (richiesta formulata con un articolo pubblicato sulla rivista “First Things” il 18 settembre). A quell’articolo dal Vaticano era venuta una risposta ieri con un editoriale di Andrea Tornielli su Vatican News intitolato “le ragioni di un Accordo sulla nomina dei vescovi”. Lo riassumo nel commento seguente.

    30 Settembre, 2020 - 19:50
  2. Luigi Accattoli

    L’editoriale di Tornielli. Il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha spiegato di recente che l’intenzione è di proporre alle autorità cinesi una proroga, continuando ad adottare l’Accordo in forma provvisoria, “come è stato fatto in questi primi due anni, in modo da verificarne ulteriormente l’utilità per la Chiesa in Cina”. Nonostante lentezze e difficoltà, aggravate negli ultimi dieci mesi dalla pandemia, ha detto Parolin “mi pare che si è segnata una direzione che vale la pena di continuare, poi si vedrà” […]. L’Accordo Provvisorio riguarda esclusivamente il processo di nomina dei vescovi: una questione essenziale per la vita della Chiesa e per la comunione dei pastori della Chiesa cattolica cinese con il vescovo di Roma e con i vescovi del mondo […]. il suo fine è di permettere ai fedeli cattolici di avere vescovi che siano in piena comunione con il Successore di Pietro e allo stesso tempo siano riconosciuti dalle autorità della Repubblica Popolare Cinese […]. L’unico scopo dell’Accordo Provvisorio, ha chiarito Papa Francesco, è quello di “sostenere e promuovere l’annuncio del Vangelo in Cina e di ricostituire la piena e visibile unità nella Chiesa”. I primi due anni hanno portato a nuove nomine episcopali con l’accordo di Roma e sono stati riconosciuti ufficialmente dal governo di Pechino alcuni vescovi. I risultati – anche a causa della pandemia che di fatto ha bloccato i contatti negli ultimi mesi – sono stati positivi, pur se limitati, e suggeriscono di andare avanti con l’applicazione dell’Accordo per un altro periodo di tempo.

    https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-09/santa-sede-cina-accordo-nomina-vescovi-editoriale-tornielli.html

    30 Settembre, 2020 - 19:51
  3. Luigi Accattoli

    La sfida di Pompeo. Al simposio dell’ambasciata Pompeo ha riproposto la sua richiesta alla Santa Sede: “Papa Giovanni Paolo II ha reso testimonianza al suo gregge sofferente e ha sfidato la tirannia [dell’Urss]. Facendo così, ha dimostrato come la Santa Sede può muovere il nostro mondo in una direzione più umana. Possa la Chiesa, e tutti coloro che sanno che alla fine dobbiamo rendere conto a Dio, essere così audace nel nostro tempo”.
    Così su Twitter Pompeo il 20 settembre aveva riproposto la sfida al Vaticano sulla rivista First Things il 18 settembre: “Due anni fa, la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito comunista cinese, sperando di aiutare i cattolici cinesi. Ma l’abuso del Pcc sui fedeli è solo peggiorato. Il Vaticano metterebbe a rischio la sua autorità morale, nel caso in cui dovesse rinnovare l’accordo”.

    30 Settembre, 2020 - 19:52
  4. Luigi Accattoli

    Parolin oggi ai giornalisti. A margine del Simposio, rispondendo alle domande dei giornalisti sui rapporti con la Cina, il cardinale Parolin “ha affermato che la Santa Sede crede nella politica dei piccoli passi e che l’accordo sulle nomine dei vescovi è un passo avanti anche per una maggiore libertà religiosa. Quindi ha dichiarato che non è opportuno utilizzare il tema dell’accordo tra Santa Sede e Cina per fini elettorali interni, negli Stati Uniti”.

    https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-09/parolin-liberta-religiosa-simposio-diplomazia-vaticano-usa.html

    30 Settembre, 2020 - 19:52
  5. Luigi Accattoli

    Perchè Francesco non riceve Pompeo. “Lo aveva chiesto, ma il Papa aveva detto chiaramente che non si ricevono personalità politiche durante la campagna elettorale, d’altra parte un segretario di Stato incontra il suo omologo, appunto il segretario di Stato”: così il cardinale Parolin ai giornalisti.

    Gallagher: Governo Trump strumentalizza Papa di RIB/ABF30 settembre 2020 – Roma, 30 set. (LaPresse) – C’è un tentativo di strumentalizzare il Papa nella partecipazione di Mike Pompeo a un simposio sulla libertà religiosa in Vaticano durante la campagna elettorale Usa? “Beh, Sì. È una delle ragioni per cui il Papa non lo riceve”. Lo dice monsignor Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa sede, parlando con i giornalisti a margine del simposio sulla libertà religiosa organizzato dall’ambasciata degli Usa presso la Santa Sede e aperto dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo.

    30 Settembre, 2020 - 20:08
  6. Luigi Accattoli

    Morale della favola dell’elefante e della colomba. Domani Mike Pompeo andrà in Vaticano alle 11.20 per l’incontro con il suo omologo Pietro Parolin e occorre attendere l’esito, o l’eco, di quell’appuntamento per tirare una qualche conclusione sulla missione romana del segretario di stato di Trump. Provvisoriamente dirò che intuisco la difficoltà di comunicazione tra i due personaggi. Inteso l’uno a tritare la questione Santa Sede-Cina per cavarne un vantaggio d’immagine in una campagna elettorale senza quartiere, concentrato l’altro a realizzare un accordo con la Cina che porti a soluzione una questione di lunga durata, avviata con l’entrata nella Cina del gesuita Matteo Ricci nell’anno 1.600. Da qui alle elezioni americane corrono 34 giorni. Dall’impresa del Ricci a oggi corrono 420 anni. Il campo breve di Pompeo e quello lungo di Parolin fanno strabico il loro approccio.

    30 Settembre, 2020 - 21:11
  7. Amigoni p. Luigi

    Rif. ore 21.11 del 30 settembre – Altri simposi

    Sembra che in Usa – zona casa bianca – siano più opportuni adesso altri simposi, magari di minor pretesa; per esempio: “dell opportunità di usare sempre le mascherine”.

    2 Ottobre, 2020 - 21:06

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