Sedotti tutti dal toccare Dio

Sta scritto: “Colui che le nostre mani hanno toccato” (Prima lettera dell’apostolo Giovanni) ed è un fatto che sempre i cristiani sono sedotti dal toccare Dio. Anche i Papi, non solo i pellegrini che baciano reliquie e porte sante. “Tutti abbiamo bisogno di vederlo e toccarlo per poterlo riconoscere”, ha detto Francesco il pastore l’8 novembre, ma non era stato da meno Benedetto il teologo: “Mediante la fede possiamo toccare Dio” (26 maggio 2006).

76 Comments

  1. Luigi Accattoli

    E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato con il titolo “Toccare Dio si può anzi si deve” a pagina 25 della “Lettura” del Corsera che sarà in edicola fino a sabato.

    Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio:
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/

    Nei due commenti che seguono riporto il contesto del frammento bergogliano e di quello ratzingeriano citati nel post.

    22 Novembre, 2017 - 18:27
  2. Luigi Accattoli

    Benedetto a Czestochowa. La fede è il dono, datoci nel battesimo, che ci rende possibile l’incontro con Dio. Dio si nasconde nel mistero: pretendere di comprenderLo significherebbe volerlo circoscrivere nei nostri concetti e nel nostro sapere e così irrimediabilmente perderlo. Mediante la fede, invece, possiamo aprirci un varco attraverso i concetti, perfino quelli teologici, e possiamo “toccare” il Dio vivente. E Dio, una volta toccato, ci trasmette immediatamente la sua forza. Quando ci abbandoniamo al Dio vivente, quando nell’umiltà della mente ricorriamo a Lui, ci pervade interiormente quasi un torrente nascosto di vita divina. Quanto è importante per noi credere nella potenza della fede, nella sua capacità di stabilire un legame diretto con il Dio vivente! Noi dobbiamo curare con impegno lo sviluppo della nostra fede, affinché essa pervada realmente tutti i nostri atteggiamenti, i pensieri, le azioni e le intenzioni. La fede ha un posto non soltanto negli stati d’animo e nelle esperienze religiose, ma prima di tutto nel pensiero e nell’azione, nel lavoro quotidiano, nella lotta contro se stessi, nella vita comunitaria e nell’apostolato, poiché essa fa sì che la nostra vita sia pervasa dalla potenza di Dio stesso. La fede può sempre riportarci a Dio, anche quando il nostro peccato ci fa del male.

    Benedetto XVI incontra presso il Santuario di Jasna Gora i religiosi, le religiose, i seminaristi e i rappresentanti dei movimenti ecclesiali, 26 maggio 2006:
    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2006/05/26/0271/00815.html

    22 Novembre, 2017 - 18:27
  3. Luigi Accattoli

    Nuove catechesi di Francesco. È molto importante tornare alle fondamenta, riscoprire ciò che è l’essenziale, attraverso quello che si tocca e si vede nella celebrazione dei Sacramenti. La domanda dell’apostolo san Tommaso (cfr Gv 20,25), di poter vedere e toccare le ferite dei chiodi nel corpo di Gesù, è il desiderio di potere in qualche modo “toccare” Dio per credergli. Ciò che San Tommaso chiede al Signore è quello di cui noi tutti abbiamo bisogno: vederlo, e toccarlo per poterlo riconoscere. I Sacramenti vengono incontro a questa esigenza umana. I Sacramenti, e la celebrazione eucaristica in modo particolare, sono i segni dell’amore di Dio, le vie privilegiate per incontrarci con Lui.
    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/11/08/0768/01663.html

    Con la catechesi dell’8 novembre Francesco ha avviato un nuovo ciclo, dopo quello sulla “Misericordia secondo la prospettiva biblica” che aveva accompagnato il Giubileo (dal 13 gennaio al 30 novembre 2016); e quello “sul tema della speranza cristiana” che l’aveva seguito (dal 7 dicembre 2016 al 25 ottobre 2017). La nuova serie “punterà lo sguardo sul cuore della Chiesa, cioè l’Eucaristia” ha detto il Papa introducendola. Oggi ha tenuto la terza lezione del nuovo ciclo sul trema “La Messa è il memoriale del Mistero pasquale di Cristo”.
    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/11/22/0817/01760.html

    22 Novembre, 2017 - 18:28
  4. maria cristina venturi

    Inizio della Lettera di Giovanni citata da Luigi Accattoli:
    QUOD fuit ab initio, quod audivimus, quod vidimus oculis nostris, quod perspeximus et manus nostrae contrectaverunt de verbo vitae- et vita manifestata est , et vidimus et testamur ed adnuntiamus vobis vitam eternam, quae erat apud patrem et apparuit nobis- quod vidimus et audivimus et annuntiamus vobis , ut et vos societatem habeatis nosbiscum , et societas nostar sit cum Patre et cum filio eius Jesu Christo.
    ( QUEL che fu dal Principio, quel che abbiamo veduto coi nostri occhi,quel che abbiamo contemplato e che le nostri mani hanno TOCCATO del Verbo della vita-e la vita si è manifestata, e noi l’abbiam veduta el ‘attestiamo e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre ed è apparsa a noi-
    QUELLO che abbiamo veduto ed udito lo annunziamo a voi , perchè anche voi abbiate società con noi e la società nostra sia col Padre e col figlio suo Gesù Cristo)

    Quale smentita evangelica delle tesi di BULTMANN che la fede dei primi cristiani in Gesù non sia in un personaggio storico ma in un personaggio mitico!

    23 Novembre, 2017 - 13:22
  5. Beppe Zezza

    c’e nel mondo una recrudescenza del dubbio sulla stessa esistenza storica di Gesu’.
    È vero che alla fine dei conti “si crede quello che si VUOLE credere ” , cioe’ alla radice di ogni credenza c’è un atto della volontà personale.

    23 Novembre, 2017 - 15:45
  6. Lorenzo Cuffini

    Siamo ancora alla scuola mitica,Venturi?

    23 Novembre, 2017 - 17:06
  7. maria cristina venturi

    Quel QUOD massiccio come un macigno all’ inizio della Prima Lettera di Giovanni , quel QUOD ripetuto e poi L’ iterazione di verbi che
    rimandano alla percezione sensoriale , la piu’ concreta percezione, , vedemmo udimmo, le nostre mani toccarono, che rimandano agli organi di senso, vista udito tatto, fanno capire come la fede cristiana fin dall’ inizio non fu una favola spiritualista NEW AGE, non fu una rivisitazione dei miti di Osiride e Dioniso, di divinita’ mitiche uccise e e poi risorti, ma una concreta esperienza. Una concreta esperienza e’ ancora oggi duemila anni dopo per tanti fedeli cristiani che vedono, odono, toccano. Lasciamo il compito di ” demitizzare” ai modernisti,che si dilettano col dichiarare simboli e miti, non cose reali, cose invece molto reali e concrete.
    La fede cattolica e’ sempre stata ancorata all’ essere concreto, ontologico. Una mela E’ una mela, soleva dire San Tommaso D’ Aquino.
    Per questo come dice Accattoli nella fede cristiana di puo’ ” toccare ” Dio, cio’ che suona bestemmia ed è inconcepibile per musulmani ed ebrei ortodossi.

    23 Novembre, 2017 - 20:09
  8. Andrea Salvi

    Bultmann con il post di Luigi Accattoli c’entra come i cavoli a merenda.
    Perché qui qualcuno non si fa un proprio blog dove pubblica quel che vuole?
    Siamo fuori tema, completamente. Voto 4 avrebbe detto la mia professoressa del Liceo

    23 Novembre, 2017 - 20:25
  9. Victoria Boe

    Intanto pregherei la signora Venturi di mettere fra virgolette i testi bellamente copiaincollati da certi siti internet. Perché è evidentissimo che si tratta di scopiazzamenti. E io anche senza professoralità le darei voto 1.

    Poi al sig. Zezza ho il piacere di comunicare che i dubbi sulla esistenza
    storica di Gesù ci sono sempre stati. Anzi, posso anche dirgli che fin dagli inizi del cristianesimo c’erano incomprensioni notevoli fra Pietro e Paolo e fra i loro seguaci.
    Sono appena rientrata da un corso biblico che verte sugli “Atti degli apostoli” e ne ho sentito delle belle. Da rimanere sconcertati e da accorgersi che le cose non sono poi così cambiate da allora, a distanza di parecchi secoli.

    23 Novembre, 2017 - 21:38
  10. maria cristina venturi

    Sara’ che c’ entra poco Bultmann, ma sicuramente lo spillo di Accatoli sul “toccare” Dio va molto contro il il cristianesimo new age ,sul cristianesimo che crede che Cristo sia un personaggio mitico.

    23 Novembre, 2017 - 22:53
  11. Clodine-Claudia Leo

    Mala tempora currunt, sed peiora parantur, diceva Cicerone.

    Certo che, se il Vangelo va da una parte e la teologia che è la scienza preposta a studiare di Dio (Somma Sapienza e splendore, sommo bene) gli attributi l’essenza le Sue manifestazioni fondate sulla Rivelazione, va dall’altra, la vedo dura per la fede. La fede esige obbedienza -ob.audire-sottomissione libera e spontanea alla Parola ascoltata propostaci dalla Sacra Scrittura e poiché la sua verità è garantita da Dio il quale è la Verità stessa articolo primo: IO CREDO n°144 del catechismo della Chiesa Cattolica il quale ci dice che da Abramo dobbiamo imitare la sottomissione, dalla Vergine Maria la realizzazione più perfetta, mi domando, come vedere il volto di Dio senza attraversare il cuore di Sua Madre. Come vedere il volto di Dio senza lo Spirito Santo che in lei ha operato.Vuoi vedere il Volto di Dio? Guarda la Madre, lei che è ripiena di Spirito Santo ti condurrà al Figlio e il Figlio ti condurrà al Padre. Dio non si rivela se non attraverso il Figlio. Questo è l’unico dinamismo, non ce ne sono altri.

    La Grazia che smuove la fede è un torrente che scende dall’alto e si trascina dietro speranza , carità, e ogni altro bene, ma, sapete dov’è la tragedia che sta vivendo, oggi , la cristianità, e la Chiesa? La tragedia è posta in essere da tutti quei malloppi, quelle ostruzioni, quelle montagne di menzogne, centinaia di migliaia di parole vuote, di pensieri roboanti che fanno breccia nelle menti piccole che si dipanano tra le nebbie dei venditori di fumo fino a smarrire la segnaletica. Ostruita la via, il torrente non scende e la fede inaridisce.

    Diceva il mio amato Padre Spirituale, uomo del Rosario persona di poche parole ma dalla fede incandescente e spiritualità adamantina tornato nella casa del Padre il 20 Ottobre scorso, una parola che prendo dal santino ricordo che ho dinnanzi e rappresenta il suo manifesto : “Vir Obbediens Loquetur Victorias ” L’uomo obbediente Canta Vittoria”
    (Pr.21,28)

    Umiltà.
    Obbedienza,
    Servizio
    E’ il triplice diadema
    che adorna
    la beata eternità…

    24 Novembre, 2017 - 6:17
  12. Clodine-Claudia Leo

    Tutto il Vangelo dell’Apostolo Giovanni è intriso del mistero collegato all’ ab- oudire (ascolto obbediente) e lo è fin dal primo capitolo :

    “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”.

    La narrazione prosegue, e al capitolo quinto troviamo la guarigione del paralitico avvenuta nella piscina probatica di Betzata la quale aveva 5 portici, piscina che sorge in prossimità del tempio di Gerusalemme accanto alla “grotta della natività della Vergine”. Maria è sempre li, presente,collocata nel luogo dove il Figlio opera miracoli. Per questo Maria è anche chiamata “piscina probatica”.

    “In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata vivranno”.

    Non dice che tutti, vivranno, ma quelli che l’ avranno ascoltata, la Sua voce, vivranno!

    24 Novembre, 2017 - 7:02
  13. Clodine-Claudia Leo

    E se ci sono dubbi su Gesù, non oso immaginare quanti di più su Sua Madre! Quante bestemmie veicolata da teologi indegni.

    Riprendo il filo iniziato. Apostolo Giovanni: ’Apocalisse .

    In una delle sette lettere scritte dallo Spirito Santo alle Chiese che sono nell’ Asia, figura o immagine di tutte le Chiese che sono nel mondo dalla quale un monito riecheggia, inascoltato. La verità che viene svelata in queste sette lettere è una sola: nessuno è capace di separare con taglio netto il bene dal male e di conseguenza le Chiese camminano nella confusione veritativa, dottrinale e morale.

    Se l’Angelo della Chiesa, cioè colui che la presiede (un presbitero, un parroco, peggio se un Vescovo ecc ) non è lui stesso nella verità dottrinale e morale, tutta la Chiesa da Lui governata non lo sarà. Se non è nella Verità i suoi fedeli sono nella non verità. Lui è nella confusione e i suoi fedeli sono nella confusione. Lui lascia fare all’immoralità e anche i suoi fedeli lasceranno fare all’immoralità, è una catena di cui tutti siamo anelli; e in quanto chi governa è fonte sacramentale di verità e di grazia, se permette al male, al dubbio di insediarsi anche i suoi fedeli lasceranno che esso si insedi. Oggi sta succedendo qualcosa che va ben oltre la condizione delle Chiese manifestata nell’Apocalisse. Qui ognuno si va costituendo luce di se stesso per se stesso: incapace di accogliere la luce che viene dal di fuori. Nella Chiesa la luce interiore è vivificata quella luce esteriore, di colui che è incaricato dallo Spirito Santo a donarla la quale deve essere forte della stessa forza di Dio, e voi capite a quale pericolo siamo, tutti, vincolati…

    24 Novembre, 2017 - 7:45
  14. Andrea Salvi

    Il cristianesimo new age non è cristianesimo. E’ new age.

    24 Novembre, 2017 - 7:54
  15. Beppe Zezza

    A Victoria Boe 21.38
    A proposito della storicità di Gesu ho usato il termine “recrudescenza” (Notevole aggravamento, ripresa preoccupante di un male fisico, morale o sociale, susseguente a una fase di stasi o di attenuazione) che presuppone che il fenomeno non sia nuovo.
    Si era attenuato con il progresso delle scienze storiche.

    Visto il suo interesse per l’inizio della Chiesa le suggerisco di leggere qualche storia degli inizi, dei vari filoni nei quali i discepoli di Gesu’ si sono divisi e delle lotte che si sono fatti tra di loro. ( In me questo rafforza la credenza nella realtà del “peccato originale” ma …Victoria non ci crede. Ndr : è una battuta ironica, per favore non ne faccia motivo di polemica !)

    24 Novembre, 2017 - 8:01
  16. giuseppe di melchiorre

    – “Tutti abbiamo bisogno di vederLo e toccarLo per poterlo riconoscere” (Francesco, 08/11/2017);
    – “Mediante la fede possiamo toccare Dio” (Benedetto, 26/05/2006)
    Stimato Luigi e rispettabili visitatori del blog, con riferimento all’argomento di cui trattasi, secondo voi si può vedere e toccare Dio anche in questo modo? Pare che siano appartenenti al Rinnovamento dello spirito:
    https://www.facebook.com/Siamoiragazzidioggi/videos/296775097497263/?hc_location=ufi
    Oppure in quest’altro modo?
    https://www.youtube.com/watch?v=qg5NV80Ol7A
    A vedere queste esibizioni desacralizzanti, io che non sono un lefebvriano grido: VIVA LEFEBVRE!!! Ovviamente rispettando chi non la pensa come me.

    24 Novembre, 2017 - 10:33
  17. Amigoni p. Luigi

    Invasioni di campo teologiche

    Per non ripetere e aggravare le critiche.
    Rif. 15.45 di ieri: non vedo nemmeno io recrudescenze del dubbio sulla esistenza di Gesù Cristo.
    Rif. 20.25 di ieri e 7.54 di oggi: confermo.

    24 Novembre, 2017 - 12:35
  18. Beppe Zezza

    Rif 12.35
    Nel forum così è la vita del Corriere della sera nel quale saltuariamente scrivo, frequentato soprattutto da laici e laicisti, ci sono stati recentemente diversi commenti che ponevano in dubbio l’esistenza storica di Gesu. Certamente non ha valore statistico ma comunque è un segnale. Legittimo prenderlo in considerazione o ignorarlo.

    Rif 7.54
    Oggi chiunque sembra legittimato a definire la propria visione come cristianesimo doc ( ne abbiamo l’esempio in questo blog ) pur senza aderire ad alcune delle credenze fondamentali.
    Nella mia giovinezza c’era a Roma un settimanale che si chiamava LO SPECCHIO. AVeva inventato una sigla SEOS = squisitamente ex ore suo, per indicare i millantaTi crediti. Ecco esiste chi si dice cristiano SEOS!

    24 Novembre, 2017 - 13:42
  19. Andrea Salvi

    Rif 13.42
    Oggi chiunque sembra legittimato a definire la propria visione come cristianesimo doc…
    Non certo la visione new age di cui si parlava sopra.

    24 Novembre, 2017 - 15:26
  20. Lorenzo Cuffini

    Scusa un attimo Beppe, ma l’equivoco è sempre lo stesso.
    Chi ha sostenuto, in quel blog che tu frequenti, la non esistenza storica di Gesù?
    Se sono NON CRISTIANI, hanno tutto il diritto di credere e affermare quello che vogliono.
    Se sono cristiani,NO.
    Punto.
    Non vedo che c’entrino le mode, le tendenze,e, sopra ogni cosa , c’entrano un tubissimo i ” mala tempora currunt” che potevano avere un significato già non dei più originali in bocca a Cicerone non cristiano, mentre in bocca ad un cristiano sono una contraddizione in termini vivente.
    🙂

    24 Novembre, 2017 - 15:44
  21. Beppe Zezza

    Scusa Lorenzo ma ti pare che dei cristiani dubitino della esistenza storica di Gesu’?
    E cosa c’entra il “diritto” di credere o non credere alla esistenzastorica di Gesu’?
    Tu pensi che si possa parlare di Gesu’ a uno che non crede nemmeno che sia esistito veramente ? E si può evangelizzare senza parlare di Gesu’?
    E la evangelizzazione non è forse il primo compito della Chiesa?
    E se questo è il primo compito non ti pare che sia necessario avere unaidea di quell che passa per la testa alla gente non cristiana?
    ——
    Ho l’impressione che tu non legga i commenti e parta per principio con la lancia in resta.
    Non è forse vero che molti si definiscono cattolici amche se non credono in elementi basilari della nostra fede, e che dunque possano essere definiti “cattolici SEOS”?

    24 Novembre, 2017 - 16:35
  22. Lorenzo Cuffini

    Credo che chi ha scritto il commento delle 7.45 sarà ben lieto di correggersi e di precisare più a fondo il suo pensiero.Perché per come è scritto esso manifesta una accusa grave e non suffragata da fatti (e senza la minima autorità, ruolo o preparazione per farla) alla Guida attuale della Chiesa quando si afferma che “ognuno si fa luce di se stesso per sé stesso”. Cosa palesemente infondata e falsa.Ma chi lo ha scritto potra chiarire il fraintendimento.

    24 Novembre, 2017 - 16:55
  23. Lorenzo Cuffini

    Hai un concetto di evangelizzazione assai bizzarro,Beppe.
    L evangelizzazione a noi possibile passa da un canale solo.
    Essere noi la faccia e la presenza di Cristo,dandogli la vita tutta intera. Il resto sono chiacchiere.Lo sono i titoli di giornale,lo sono le discussioni profondissime,lo sono i dibattiti appassionanti su “per me Dio è così o cosa’” per me Cristo era questo o quello.Cose diverse,denominatore comune:servono a un tubo.

    24 Novembre, 2017 - 17:04
  24. Lorenzo Cuffini

    Detto diversamente.
    Il problema della evangelizzazione non è se qualcuno crede o no che Gesù sia esistito.
    Il problema è se ci credo io e se con quello che faccio è che dico lo rendo presente qui e adesso.
    Tutto qua. ( si fa x dire)

    24 Novembre, 2017 - 17:16
  25. Luigi Mortari

    Troppo bella la vita, il cosmo, il mondo, il corpo per pensare che un giorno possiamo non esserci più, a essere stati soltanto una meteora nell’immensità del tempo e dello spazio.

    Troppo brutto pensare che non ci sia una giustizia divina che premi chi in questa vita ha subito solo torti e sofferenze.

    Troppo triste pensare che non ci sia oltre il muretto qualcuno che come un buon padre ti rimprovera e perdona i tuoi sbagli.

    Troppo duro essere polvere e nient’altro che polvere.

    Lasciamoci trovare da quel Dio Padre e Fratello confidando nel quale tutto la vita, la morte, la gioia il dolore e la morte prendono magicamente senso.

    24 Novembre, 2017 - 20:37
  26. Beppe Zezza

    A cuffini ore 17.16
    Caro Cuffini che chi evangelizza creda in quello che dice è necessario, che il suo comportamento non sia in contrasto con quello che dice è opportuno, ma la cosa indispensabile è che “annunci” : come potranno credere senza aber e se ntito parlare ecc san paolo lettera ai romani cap x.
    È evidente che non sono i giornali ad evangelizzare , tuttavia questi contribuiscono a formareun terreno piu o meno recettivo dell’annuncio.
    Ho l’impressione che tu non abbia consapevolezza di cosa significhi “evangelizzare”, se tu ti preoccupi solo di essere una persona ” stupenda ” difficilmente porterai qualcuno ad avvicinarsi a Cristo .

    25 Novembre, 2017 - 0:20
  27. Mario Romeo

    Su fede e “toccare Dio”, il brano di Marco 5,25-34 è tutto un intreccio:

    una donna,
    alle sue spalle, gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».
    «Chi mi ha toccato il mantello?»
    «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?»
    la donna
    gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.»

    25 Novembre, 2017 - 4:06
  28. Lorenzo Cuffini

    🙂 🙂 🙂
    “Preoccuparsi di essere una persona stupenda?!”
    Vuol dire avere capito un tubo dell’essere cristiano.

    25 Novembre, 2017 - 10:52
  29. Amigoni p. Luigi

    Rif. 0.20 del 25.11 e precedenti

    Evangelizzare è difficile e altrettanto difficile è intendersi sul senso di “evangelizzare” . Credo, in sintesi, che evangelizzare sia più che testimoniare; sia più che indottrinare.
    E’ testimonianza, dottrina, avvicinamento al Signore, trasmissione della sua Parola, gioia di comunicare la salvezza. Si crede a uno a cui ci si è avvicinati, e dalla cui Parola si è stati toccati.
    Da Benedetto (e successivamente da Francesco) abbiamo imparato che “la Chiesa non cresce per proselitismo, ma si sviluppa per attrazione”. “Proselitizzano” gli uomini, attrae il Signore.

    25 Novembre, 2017 - 13:55
  30. maria cristina venturi

    Per ritornare all’ argomento del post cioè” toccare Dio” , ho letto nel libro di Vittorio Messori ” Ipotesi su Maria” la storia di una apparizione mariana molto famosa quella di Rue deBac , Parigi, 1830. La novizia delle Suore della Carita’ a cui apparve la Madonna, una ” contadinotta della Borgogna” semplice ed umile, visse tutta la vita da semplice suora, pulendo ed assistendo i malati, nessuno seppe delle sue visioni mariane tranne il confessore e la Madre Superiora. La Madonna si fece incredibilmente vicina fino a farsi ” toccare”. Chiese poi come tutti sanno alla novizia di far coniare una medaglia con la sua effigie coronata di dodici stelle. La ” Medaglia Miracolosa” che ancora oggi milioni di persone portano al collo.
    Parecchi anni dopo la morte e lla sepoltura il corpo della veggente, riconosciuta Santa nel frattempo dalla Chiesa, venne riesumato. Nello sfacelo del corpo rimanevano le mani, intatte, e gli occhi non toccati da putrefazione. Le mani che avevano toccato e gli occhi che avevano visto. Intatti. Dopo decine e decine d’ anni dalla morte.
    Sento già’ i risolini ironici dei progressisti, subito pronti a tacciare di superstizione e fede reazionaria chi crede nelle apparizioni mariane e nell’ incorruttibilita’ del corpo di certi santi.
    A me leggendo questa storia nel libro di Messori viene da ringraziare Dio perche’ davvero il nostro e’ un Dio che si può’ toccare, vedere, gli effetti della sua grazia sono anche sul piano fisico e materiale. Non e’ una idea, un simbolo, un ologramma, o un ” totalmente altro” come Allah per i musulmani.Non e’ il Nulla il Nirvana come per i Buddisti. Non e’ neppure il Dio dei filosofi. Il Nostro Dio ha avuto una Madre, e questa Madre ancora oggi si lascia vedere e si lascia ” toccare”
    La Medaglia Miracolosa, ancora oggi portata da milioni di persone, non e’ un simbolo ma una realta’ concreta, un fatto. La nostra fede e’ nei fatti.

    25 Novembre, 2017 - 15:46
  31. Beppe Zezza

    Rif p. Amigoni 13.55
    Ben detto.

    25 Novembre, 2017 - 16:14
  32. Lorenzo Cuffini

    Con tutto il rispetto per la straordinaria vicenda di Rue de Bac, non c’è certamente bisogno di queste apparizioni per affermare con sicurezza, se cattolici, che “il nostro Dio è un Dio che si che si può’ toccare, vedere, gli effetti della sua grazia sono anche sul piano fisico e materiale.”
    Per almeno due ragioni, entrambe rivelate direttamente da Gesù Cristo nel Vangelo.
    La prima, l’eucarestia.
    Lì, non solo possiamo “toccare” Dio come si fa con una reliquia o qualcosa di talmente lontano e “altro” che dobbiamo mettere “toccare” tra le virgolette. Succede molto di più. Succede che Dio si impasta e si mescola, si fa PER DAVVERO UNA COSA SOLA CON NOI ; e, cosa ancor piu’ strabiliante, fa di noi stessi in qualche modo UNA COSA SOLA CON LUI. Un sangue solo e una carne sola.Non so se mi spiego.
    La seconda. “Ogni volta che avrete fatto una di queste cose a uno dei miei fratelli piu’ piccoli, lo avrete fatto A ME ” . Dare da bere, dare da mangiare, dare da vestire, fare visita: in tutti i modi possibili e immaginabili. Anche qui: altro che “toccare ” e ” vedere”.
    Per cui sì, la nostra fede è nei fatti.
    L’Ostia eucaristica è un fatto.
    Il corpo di colui che soffre davanti a me, è un fatto.
    In entrambi, quel fatto PRESENTE si chiama Dio.

    25 Novembre, 2017 - 18:06
  33. Lorenzo Cuffini

    Concordo felicemente con Amigoni intervenuto qui sopra.

    25 Novembre, 2017 - 18:08
  34. Enrico Usvelli

    Maria Cristina (commento ore 15.46)
    Ben detto

    25 Novembre, 2017 - 18:52
  35. Amigoni p. Luigi

    Senza risolini ironici e con il Vangelo – 15.46

    Nella bella vicenda di Rue de Bac, che tutti onoriamo e rispettiamo, i momenti del “toccare Dio” erano quelli (tanti) in cui Caterina Labouré – la novizia non è anonima – serviva i malati.
    Credo che agli occhi di Dio (e forse anche nostri) quello sia stato più importante di ogni altra cosa.
    Sta scritto: ero infermo e mi avete visitato (“l’avete fatto a me”, toccandomi). Del resto, nel Vangelo, non si parla.

    25 Novembre, 2017 - 19:28
  36. Victoria Boe

    “Sento già’ i risolini ironici dei progressisti, subito pronti a tacciare di superstizione e fede reazionaria chi crede nelle apparizioni mariane e nell’ incorruttibilita’ del corpo di certi santi.”

    Nessun risolino ironico, per carità. È che sembrano troppe queste apparizioni, e per troppo lunga durata; e a dire il vero l’ incorruttibilità dei corpi c’è stata anche in alcuni casi di persone non santificate, come, ad esempio, la sorella di una mia conoscente.
    Poi, si torna ad un discorso ormai fatto tante volte: non è materia di fede il credere o non credere nelle apparizioni.
    E non sono da sottovalutare le ipotesi di suggestioni emotive particolarmente forti di certi individui che vedono apparire la Madonna. Neanche è da sottovalutare il propagarsi, in mezzo ad una folla, di una corrente emotiva che porta all’esaltazione di un fatto. In realtà sarebbe da studiare, e credo che molti lo facciano, il mistero non tanto delle apparizioni vere o presunte, quanto dei “normali” esseri umani il cui cervello è così suggestionabile dietro certe sollecitazioni emotive, che in parecchi casi hanno generato delle vere tragedie in questo nostro mondo.

    25 Novembre, 2017 - 19:52
  37. Beppe Zezza

    Tutto fa brodo.
    Presenze sacramentali, presenze sostitutive, apparizioni
    Chi sono io per giudicare? A qualcuno serve una a qualcun altro un’altra.
    Se le apparizioni sono tante e prolungate a chi sembra che siano troppe? E che questo sia un buon motivo per dubitare della loro veridicità ?
    Che molti studino la possibilità di “suggestione” è possibile ma per nulla significativo.
    Ci sono coloro che giudicano già condannati coloro che ricevono un “avviso di garanzia” salvo poi doversi accorgere che hanno preso una cantonata.

    C’è sempre una ombra di “superiorità” intellettuale in chi snobba le apparizioni e i miracoli. ” Ti ringraIo Signore perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti….”

    25 Novembre, 2017 - 21:51
  38. Victoria Boe

    Replica a Zezza @21:51

    Chi esprime un’opinione che non collima perfettamente con la corrente di pensiero, di solito viene tacciato di “superiorità” intellettuale e di snobismo.
    Storia vecchia come il cucco, questa, ma quasi mai rispondente a verità.
    Lei, Beppe Zezza, chi è per giudicare in questo modo chi non beve come acqua fresca le apparizioni varie di Maria e non aderisce, pur non criticandola, alla religiosità ingenua ma non derisa ( non derisa!), di moltissimi cattolici? Forse che è vietato pensarla in modo diverso da moltri altri ? No, non è vietato in questi nostri tempi.
    E lei, scusi, chi ritiene di essere nel citare impropriamente quella frase : “ti ringrazio Signore perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti…,” che suona come un’accusa contro chi, senza sentirsi particolarmente intelligente e niente affatto superiore ad alcuno, ha dei pensieri diversi rispetto alla moltitudine, e rivendica, tuttavia, la libertà di esprimere quella diversità peraltro motivandola? Dove sta il “peccato” di superiorità intellettuale? Me lo dica.
    La frase da lei citata, peraltro assai arrogante nonostante le apparenze, ricorda paradossalmente quella farisaica : “Ti ringrazio, Signore, perché non mi hai fatto come tutti quei miserandi laggiù…”, dove il paradosso va letto così : Ti ringrazio, Signore, perché mi hai fatto non-sapiente e non-intelligente. Incapace di avere dubbi, di avere domande e di cercare risposte. Ti ringrazio, dunque, di avermi dato una mente non pensante.
    Mi dispiace per lei, sig. Zezza, ma Dio ha dato a tutti i mortali una mente in grado di pensare e di dubitare; e ciò è ragionevolissimo e niente affatto indice di superiorità intellettuale o di presunzione, come molti van supponendo quando non hanno frecce efficaci nel loro arco.
    Si tratta solo di far funzionare bene il dono che Dio ci ha fatto.

    26 Novembre, 2017 - 1:15
  39. Lorenzo Cuffini

    Quale superiorità intellettuale e quale snobbatura di miracoli e apparizioni?
    C’entrano come i soliti cavoli alla solita merenda.
    Basta lasciare ogni cosa al suo posto, DOVE LA CHIESA LA METTE.
    La presenza di reale di Gesù Cristo nella Eucarestia è dogma di fede, mentre non lo sono in alcun modo le apparizioni mariane ( comprese quelle “riconosciute” dalla Chiesa).
    Le parole del Vangelo sono PAROLA DI DIO, Verità rivelata.
    I messaggi che spesso accompagnano le apparizioni mariane (comprese quelle
    “riconosciute” dalla Chiesa) non lo sono, sono considerate “rivelazioni private” e NON appartengono al deposito della fede.

    26 Novembre, 2017 - 10:02
  40. Amigoni p. Luigi

    Rif. 21.51 di ieri – Ritornello logoro (e scuse per la partenza anzi tempo)

    Non c’è nessuna superiorità intellettuale. Nemmeno l’ombra. Questo è un ritornello logoro.
    Storicamente parlando – dato che il Vangelo si riferisce all’esistenza reale di Gesù – i sapienti e gli intelligenti della preghiera in Matteo erano anche quegli scribi e farisei, non laureati, che si rifiutavano di (o facevano fatica ad) accettare che toccare i poveri, i malati e i peccatori era “toccare Dio”.
    Continuiamo a recitare il Credo cattolico, in comunione.

    26 Novembre, 2017 - 11:24
  41. Beppe Zezza

    Se lorsignori non snobbano coloro che credono alle apparizioni e ai miracoli perché ve la prendete tanto se appena uno dice che in chi lo fa c’è una ombra di superiorità e rivoltate il pensiero senza neanche dare il beneficio del dubbio?
    Io penso che “toccare Dio” realmente sia veramente una esperienza straordinaria , e che siano assai pochi quelli che la vivono personalmente e concretamente.
    Un conto è affermarlo ” perché c’è scritto nel Vangelo ” o “perché è un dogma di fede ” e un conto è viverlo.

    26 Novembre, 2017 - 14:24
  42. Lorenzo Cuffini

    Caro Beppe. Lorsignori non saprei.Non me ne intendo di signori, io sono il bestione che sono e ti parlo per quanto riguarda me.
    Hai ragione:toccare Dio è veramente una esperienza straordinaria , non nel senso che sia riservata a pochissimi eletti ma,al contrario, perché è aperta a tutti quanti .E si realizza,per quanto sembri incredibile, PROPRIO nei modi e nelle vie indicate nel Vangelo.Che si scopre essere di una concretezza e verità TANGIBILI x davvero.

    26 Novembre, 2017 - 15:56
  43. Victoria Boe

    Caro Zezza, uno se la prende tanto perché è falso quello che lei dice. Del tutto falso e infondato. E di fronte alle falsità uno ha tutto il diritto di confutazione, se permette.
    A me pare, invece, che chi parla come lei, in realtà abbia una malsana voglia di contestare chi è su una linea diversa dalla sua. La qual cosa non le dà il diritto di mettere in dubbio la buona fede degli altri.
    Non si metta anche lei, per favore, a dare lezioni di cristianità.

    26 Novembre, 2017 - 16:27
  44. Vincenzo Salcone

    E’ vero che i messaggi che spesso accompagnano le apparizioni mariane sono considerate “rivelazioni private” e NON appartengono al deposito della fede.
    Ed e’ stato giusto che la stessa Chiesa ha ritenuto di fare questa distinzione:
    infatti lo stesso Cristo disse agli apostoli: “Beato chi credera’ senza vedere!”
    Quindi attenzione, chi con cuore puro crede senza aver bisogno di nessun segno, la grazia e’ in lui; mi viene in mente il ricordo del romano che chiese
    la guarigione di un suo secondino a Gesu’, e lui ci credette ancor prima di constatare quella guarigione , mentre cio non accadde per Tommaso che solo quando mise il dito nella ferita del costato di Cristo si convinse che Cristo era risorto.
    Ma Gesu’, durante la sua venuta, fu un miracolo vivente, il Vangelo e’ pieno di Miracoli, dagli esorcismi alle guarigioni alla resurrezione di Lazaro alla conversione dei pagani, appunto il miracolo piu’ grande.
    Ai suo apostoli con la discesa dello Spirito Santo su di loro, permise di fare miracoli, dal sanare i malati nel corpo alla conversione in Cristo.
    Disse ai suoi discepoli e si riferi’ a tutti noi: “Saro’ con voi fino alla fine dei tempi”. E cio’ accadde. La storia della Chiesa da sempre e’ fucina di miracoli:
    Santi, Beati, Preveggenti, apparizioni della Madonna, l’Eucarestia che divenne Carne ecc ecc. Cristo non ci ha, come ha promesso, abbandonato; ci ha fatto sentire la Sua presenza. Il miracolo piu’ grande, come la stessa Chiesa, ha spiegato e’ la conversione a Cristo, ossia la salvezza di quell’anima; bene, se guardiamo ad ogni Tempo, ma soprattutto ci fermiamo ad osservare i nostri Tempi, le conversioni avvengono a migliaia dove ci sono le apparizioni della Madonna o dove hanno vissuti uomini di Dio poi fatti santi dalla Chiesa, non ultimo S.Padre Pio. Bisogna ammettere che la Chiesa da tempi remoti non ha piu quella forza di conversione sull’uomo, tranne in poche eccezioni. E’ la Madonna la piu grande alleata dell’uomo, La Signora di Guadalupe, che converti il Messico, e poi La Madonna di Lourdes,di Fatima e ultima, ancora non confermata, di Medjugorje. In questi posti, dove e’ apparsa Lei, il piu grande miracolo, la conversione a Cristo. L’albero di vede dai frutti disse il Figlio.
    Lei e’, sia la nostra ancora che ci tiene fermi in Cristo, che spesso la “strada” che conduce chi non crede, a Lui.
    Conclusione: i puri di animo non hanno bisogno dei segni di Cristo, ma la maggioranza, e tra questi ci metto me stesso, sono aiutati, consolati, illuminati, dai Suoi segni. Importante e’ che il motivo per cui non ci si accosta ad essi sia il non aver bisogno di “vedere”, ossia il comportamento del buon romano, che credde prima di “vedere”, e non la paura di vedere qualcosa in cui non si crede, non ci si ritrova, o peggio e’ contrario a quello che pensiamo della Chiesa e di Cristo, perche’ in quel caso, non siamo piu il buon romano ma l’ignavo Ponzio Pilato, che infatti non ha voluto “vedere”.

    26 Novembre, 2017 - 18:22
  45. Amigoni p. Luigi

    Rif. 14.24

    Sembrava si fosse d’accordo sul non usare la locuzione “credere alle apparizioni” (di chi non è il Risorto).

    26 Novembre, 2017 - 18:27
  46. Vincenzo Salcone

    sorry :), credette prima di vedere…..

    26 Novembre, 2017 - 18:45
  47. Beppe Zezza

    Vede cara signora Boe, la mia fede non si basa sulle apparizioni e sui messaggi. Io pwr primo per tanto tempo ho guardato ‘con sufficienza’ quei cristiani che si alimentavano con quel cibo. Un giorno ho capito che la mia era una posizione intellettualistica e inquinata da una buona dose di superbia. Se il Signore permette che questi fenomeni avvengano e tante persone cambino vita e diano frutti di conversione attraverso di essi, io mi devo solo stare zitto. A me non interessano, non dicono niente perché la strada che il Signore ha scelto per me è un’altra. Tutto qui

    26 Novembre, 2017 - 19:12
  48. Beppe Zezza

    A Lorenzo Cuffini 15,56
    Tu veramente pensi che tutti coloro che comunicano la domenica facciano la esperienza di “toccare” Dio?
    Io no.
    Se veramente “toccassero” Dio vedresti all’uscita della Chiesa solo gente gioiosa.
    Basta mettersi all’uscita e guardare la gente in volto per capire che non è così!
    Allora dobbiamo fare attenzione a non usare toni troppo “trionfalistici”.
    Quando Gesu camminava tra la folla, molti lo toccavano ma una sola fu guarita!

    26 Novembre, 2017 - 19:19
  49. Andrea Salvi

    A Beppe Zezza 19.19
    Vedo che abbiamo il giudizio facile. Uno si mette all’uscita sella Chiesa e guarda l’espressione della gente e decide se uno ha toccato Dio o no.
    Che ne sai delle croci che stanno portando?
    Credi che Gesù in croce sorridesse?
    Siamo completamente fuori strada.

    26 Novembre, 2017 - 20:40
  50. Victoria Boe

    ” Un giorno ho capito che la mia era una posizione intellettualistica e inquinata da una buona dose di superbia….
    … io mi devo solo stare zitto.”

    E quindi lei, Zezza, crede che tutti siano come era lei? Se lo crede, sbaglia di grosso perché ogni essere umano è diverso dagli altri.
    Dunque sì, deve proprio star zitto e non giudicare altri citando a sproposito versetti evangelici.
    E deve anche leggere bene i commenti altrui.

    26 Novembre, 2017 - 20:46
  51. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.12

    Allora non si guardi e non si giudichi “con sufficienza” quelli che non fondano la loro fede e il consolidamento della loro fede su messaggi e apparizioni.
    E la loro fede non è – per questo motivo – intellettualistica.

    26 Novembre, 2017 - 20:55
  52. Victoria Boe

    “Tu veramente pensi che tutti coloro che comunicano la domenica facciano la esperienza di “toccare” Dio?”

    “Toccare Dio” trova il suo significato non ambiguo nelle parole di Gesù del Vangelo di oggi, sig.Zezza.
    “Tutte le volte che avrete fatto queste cose ( dar da bere, da mangiare, visitare gli infermi e i carcerati, confortare gli afflitti etc…) al più piccolo, lo avete fatto a ME.”
    Cioè, io ero in quelle persone.
    Più chiaro di così?
    È questo, sig. Zezza, “toccare Dio”.
    Che idea ha lei di Dio? Forse confonde il “toccare Dio” con l’estasi. Quest’ultima, invece, è altra cosa; è raggiungere l’altissima, perfetta, spiritualità propria di Dio. Solo alcuni mistici raggiungono queste vette di spiritualità. E sappia che i mistici non sono necessariamente di religione cristiana.

    26 Novembre, 2017 - 21:19
  53. Lorenzo Cuffini

    Caro Beppe.
    Neanche dei ” tutti” io so assolutamente un tubo.
    Io ti ho parlato per me e di me
    Punto.
    Il trionfalismo, non vedo che cosa c’entri.

    26 Novembre, 2017 - 21:32
  54. Beppe Zezza

    A p.Amigoni 20.55
    Attenzione al rovesciamento delle frittate. Io non ho espresso alcun giudizio su coloro che non fondano la loro fede su messaggi e apparizioni ( ho detto di essere tra questi ) ma, semmai, su coloro, tra questi, che esprimono giudizi sugli appassionati di messaggi e apparizioni.

    A Vicotoria Boe 21.19

    Non penso che “tutti” siano come me, ma di non essere una “persona speciale” che e il solo a essere o pensare in un certo modo.
    La mia replica faceva rilevare la particolare veemenza della sua smentita, a una osservazione che poteva anche non essere rivolta a lei.

    Proprio il passo che lei cita conferma che quella non è una “esperienza di toccare Dio” ma semmai una “scoperta” che qualcuno farà , a cose fatte, l’ultimo giorno.

    A Lorenzo Cuffini 21.32
    La mia osservazione dalla quale è partiro il tuo commento diceva che questa esperienza del “toccare Dio” era straordinaria e riservata a pochi.
    Dunque confermi che , se molti la facciano o meno, non ne sai nulla , che tu la hai fatta ( o la fai quotidianamente ) e auspichi ( o mi inviti ) a farla anche io.
    Tutt’altra cosa rispetto al tuo commento delle 15.56

    Ad Andrea Salvi 20.40
    Ma Gesu’ in croce non aveva ancora sperimentato la Resurrezione! È il suo Spirito di Risorto che ha “vinto la morte” che viene donato ai cristiani. È questa la buona notizia che i cristiani sono chiamati a far conoscere al mondo!
    Se un cristiano, con lo spirito di Cristo, non vive “serenamente” la sua croce, che cristiano è? Solo per l’altra vita?
    E poi tutti i papi insistono sulla “gioia” dei cristiani!
    “Un cristiano dalla faccia triste è un tristo cristiano”

    27 Novembre, 2017 - 8:09
  55. Lorenzo Cuffini

    X Zezza.
    Si puo’ andar avanti a spaccare il capello in quattro, in quattrocento o in quattromila: francamente, credo che sia di interesse zero e di iimportanza sotto zero.
    La cosa che conta è UNA E UNA SOLA. Il Vangelo ci dice che un modo per toccare Gesù Cristo c’è,eccome se c’è. Ce ne da la il modo e la via. NON è quella di esperienze mistiche e deliqui tra cori angelici, né di estasi prodigiose. Pane, vino, corpi sofferenti : che poi sono LO STESSO; UNICO LINGUAGGIO E MODO.
    E non dice nulla sul fatto che sia esperienza riservata a pochi, a tanti a enne persone. Questa è una fissazione tutta nostra.
    Quindi confermo in assoluta pienezza e lucidità: toccare Dio è veramente una esperienza straordinaria , non nel senso che sia riservata a pochissimi eletti ma,al contrario, perché è aperta a tutti quanti .E si realizza,per quanto sembri incredibile, PROPRIO nei modi e nelle vie indicate nel Vangelo.Che si scopre essere di una concretezza e verità TANGIBILI x davvero.

    27 Novembre, 2017 - 9:18
  56. Lorenzo Cuffini

    Se un cristiano, con lo spirito di Cristo, non vive “serenamente” la sua croce, che cristiano è? Solo per l’altra vita?

    Perdonateci, tutti voi che “sulla croce” ci state per davvero.
    Noi parliamo sulla pelle vostra. Come chi ci ha preceduto, “non sappiamo quel che facciamo”
    A volte si dicono delle cose crudeli – sbagliate- senza pensare a chi puo’ ascoltarle.

    27 Novembre, 2017 - 9:44
  57. Andrea Salvi

    Beppe Zezza 8.09
    Gesù sapeva che sarebbe risorto ma sulla Croce non mi risulta dai Vangeli che sorridesse. Ora anche noi sappiamo, che, come Gesù risorgeremo, ma le nostre croci rimangono. Non siamo disperati, ma sofferenti si’. E il nostro volto può mostrare questa sofferenza.
    Dove vivi?

    27 Novembre, 2017 - 10:53
  58. Beppe Zezza

    A lorenzo cuffini. 9.18

    Facciamo a non capirci. Certo l’esperienza di “toccare Dio” è aperta e possibile a tutti.
    Ma sono pochi quelli che la fanno effettivamente e sensibilmente. Ed è una esperienza “mistica” e straordinariamente pervasivi

    Perché uno che ascolti la frase “se uno non porta serenamente la sua croce che cristiano è?” Dovrebbe sentirsi “offeso”? Diventare REALMENTE cristiano è il compito di una vita!
    Questa è precisamente la BUONA NOTIZIA del Vangelo : con il dono dello Spirito Santo che ci ha acquistato Gesu’ Cristo , morto e risorto per noi, puoi godere sin da qui della sua vittoria e vivere con serenità la tua croce particolare. Questa è la testimonianza che ci hanno fornito e ci forniscono tanti santi che la Chiesa ha posto sugli altari e tanti “santi” sconosciuti che incontriamo nella nostra strada.

    Ad Andrea Salvi dico Di non confondere “serenità ” con “assenza di sofferenza”!
    Sarei uno sciocco ( e non lo sono ) se dicessi che lo Spirito di Cristo ci preserva dalla sofferenza! Ma altro è vivere la propria sofferenza con lo Spirito di Cristo e altro è viverla senza.
    E si può essere “sereni” anche nella sofferenza : ce lo testimoniano tante vedove cristiane, tanti orfani cristiani, tante persone che perdono i loro cari in modo drammatico, tanti malati di malattie inguaribili e dolorosissime.
    E a chi si trovasse in queste situazioni senza essere per nulla sereno dico : non disperate e continuate a chiedere incessantemente lo Spirito Santo. IL Signore ha promesso che “a chi chiede sara’ dato” ( lo Spirito Santo, non la guarigione o la scomparsa della sofferenza ! )

    27 Novembre, 2017 - 12:35
  59. Lorenzo Cuffini

    Infatti , uno che è crocifisso e che si sente dire se uno non porta serenamente la sua croce che cristiano è?” , non lo si offende.
    Gli si pianta un’altro chiodo addosso.

    Caro Beppe, non è che facciamo a non capirci.
    Non ci capiamo proprio. E non possiamo farlo. Pace.

    27 Novembre, 2017 - 12:51
  60. Andrea Salvi

    Siamo sconvolti (vedere il significato etimologico della parola, che fa riferimento al volto) ma non disperati.
    Non è una frase che mi sono inventato io.
    O vuoi insegnare anche a S.Paolo a essere “sereno”?
    Ripeto: dove vivi?

    27 Novembre, 2017 - 13:03
  61. Andrea Salvi

    Probabilmente ho fatto un errore nella interpretazione etimologica di sconvolto.me ne scuso

    27 Novembre, 2017 - 13:34
  62. Beppe Zezza

    A lorenzo cuffini
    Allora dimmi tu quale è la buona notizia che puoi annunciare a uno che è ” crocifisdo”?
    ( che poi in misura maggiore o minore siamo tutti perché a tutti è data una croce da portre )

    Ad Andres Salvi
    Sei certo che ” sconvolti ” si riferisca alla condizione del volto ? E che altro vuoi dire secondo te non essere disperati se non essere sereni ?

    27 Novembre, 2017 - 13:45
  63. Victoria Boe

    “E si può essere “sereni” anche nella sofferenza : ce lo testimoniano tante vedove cristiane, tanti orfani cristiani, tante persone che perdono i loro cari in modo drammatico, tanti malati di malattie inguaribili e dolorosissime.”

    Lei ne è sicuro, sig. Zezza, che tutte quelle persone siano “serene”? Le ha viste nel loro intimo per saperlo davvero? O si tratta solo di apparenze oltre le quali non è possibile andare?
    Anche di me dicevano, dopo la morte di mia madre, che ero serena e forte, ma era proprio tutto il contrario.

    27 Novembre, 2017 - 14:05
  64. Lorenzo Cuffini

    Allora dimmi tu quale è la buona notizia che puoi annunciare a uno che è ” crocifisso”?

    UNA SOLA : GESU’ CRISTO, IN CROCE COME LUI.

    27 Novembre, 2017 - 14:52
  65. Lorenzo Cuffini

    Per lasciarlo dire a chi lo sa dire e ha l’autorità per farlo,
    ” Guardando Gesù nella sua passione, noi vediamo come in uno specchio le sofferenze dell’umanità e troviamo la risposta divina al mistero del male, del dolore, della morte. Tante volte avvertiamo orrore per il male e il dolore che ci circonda e ci chiediamo: «Perché Dio lo permette?». È una profonda ferita per noi vedere la sofferenza e la morte, specialmente quella degli innocenti! Quando vediamo soffrire i bambini è una ferita al cuore: è il mistero del male. E Gesù prende tutto questo male, tutta questa sofferenza su di sé. Questa settimana farà bene a tutti noi guardare il crocifisso, baciare le piaghe di Gesù, baciarle nel crocifisso. Lui ha preso su di sé tutta la sofferenza umana, si è rivestito di questa sofferenza.”

    https://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140416_udienza-generale.html

    27 Novembre, 2017 - 15:08
  66. Lorenzo Cuffini

    “La risurrezione di Gesù non è il finale lieto di una bella favola, non è l’happy end di un film; ma è l’intervento di Dio Padre e là dove si infrange la speranza umana. Nel momento nel quale tutto sembra perduto, nel momento del dolore, nel quale tante persone sentono come il bisogno di scendere dalla croce, è il momento più vicino alla risurrezione. La notte diventa più oscura proprio prima che incominci il mattino, prima che incominci la luce. Nel momento più oscuro interviene Dio e risuscita.”

    https://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140416_udienza-generale.html

    27 Novembre, 2017 - 15:10
  67. Lorenzo Cuffini

    “Gesù, che ha scelto di passare per questa via, ci chiama a seguirlo nel suo stesso cammino di umiliazione. Quando in certi momenti della vita non troviamo alcuna via di uscita alle nostre difficoltà, quando sprofondiamo nel buio più fitto, è il momento della nostra umiliazione e spogliazione totale, l’ora in cui sperimentiamo che siamo fragili e peccatori. È proprio allora, in quel momento, che non dobbiamo mascherare il nostro fallimento, ma aprirci fiduciosi alla speranza in Dio, come ha fatto Gesù. Cari fratelli e sorelle, in questa settimana ci farà bene prendere il crocifisso in mano e baciarlo tanto, tanto e dire: grazie Gesù, grazie Signore. Così sia.”

    https://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140416_udienza-generale.html

    27 Novembre, 2017 - 15:11
  68. Beppe Zezza

    A lorenzo cuffini
    E questa è proprio una “bella notizia” ! Sai che consolazione….

    In croce COME Gesu’ c’è stato SOLO GESU’.

    Se noi POSSIAMO andare in croce senza esserne distrutti, è perché LUI ci dà il suo SPIRITO di risorto dalla morte e non soffriremo mai COME LUI .

    Tu hai detto di avere letto la SALVIFICI DOLORIS di GPII, ti consiglio di rileggerla e di meditarla.
    Uno dei doni dello Spirito Santo che viene dato a chi crede in Gesu’ Cristo morto e risorto per noi è proprio quello della ” fortezza ” che permette di vivere TUTTE le situazioni della vita con serenità.
    Se la nostra croce ci distrugge è perché siamo “scarsi” a Spirito Santo e se siamo “scarsi” a Spirito Santo, che cristiani siamo?

    A Victoria Boe : la serenità di come si vive una situazione si dimostra da come la si vive. Sono i fatti che danno testimonianza.

    27 Novembre, 2017 - 15:41
  69. Andrea Salvi

    A Beppe Zezza
    E’ vero etimologicamente parlando ho sbagliato.
    Ma anche tu stai facendo confusione: non ho mai visto uno sconvolto e sereno nello stesso tempo.

    27 Novembre, 2017 - 15:42
  70. maria cristina venturi

    A quelli che credono di non aver bisogno di vedere e di toccare, a quelli che son così così sicuri di se’, faccio tanto di cappello. La loro fede è senz’ altro molto più grande della mia e di quella di milioni di altri uomini. Loro credono di aver già tutto e di non aver bisogno di nulla
    Ma noi poveretti, che ci riteniamo deboli, ignoranti,peccatori, , non come Victoria Boe e Lorenzo Cuffini, noi masse di fedeli bambini, non sgamati cattolici adulti, ci abbeveriamo da che mondo è mondo al Soprannaturale.
    Ebbene sì cara Victoria Boe, esiste un Soprannaturale che può farsi presente, che si può vedere e toccare! non esistono solo i documenti della CEI o i piani pastorali o le centomila pagine scritte dai teologi progressisti!
    E questo Soprannaturale scorre come un’ ACQUA VIVA in innumerevoli rivoli, una ACQUA VIVA che si può vedere toccare a cui si può abbeverarsi e che dona pace, grazia e doni a chi se ne abbevera . E tutto questo i discorsi pseudo-intellettualoidi e i documenti burocratici della CEI non possono darci.
    come ha fatto notare Vittorio Messori, che suppongo Victoria Boe riterrà un ignorante credulone , gli unici luoghi nel XX e XXI secolo in cui sorga una religiosità spontanea popolare sono i luoghi delle apparizioni mariane.
    La Chiesa cattolica dei progressisti razionalisti moralisti rischia di diventare un deserto arido, una noiosa ideologia, che ad ognuno da’ solo fastidio.
    Le apparizioni mariane sono l’ACQUA VIVA. E le masse se ne rendono conto e accorrono ….

    27 Novembre, 2017 - 16:52
  71. Beppe Zezza

    Ad andrea Salvi
    “Sconvolto” può significare : la cui vita è stata messa sottosopra.
    Comunque la questione è : si può essere “sereni” stando nella sofferenza o no?
    Non è questa possibilità, forse, la maggiore grazia personale che possiamo avere “in questa valle di lacrime”?

    27 Novembre, 2017 - 17:06
  72. Beppe Zezza

    A Lorenzo. CUffini

    Che vuol,dire che “nel momento più buio Dio resuscita” e che non è la resurrezione non è lo “happy end”?
    Se non è lo “happy end” , vuol dire che la situazione concreta NON CAMBIA ma che per la presenza di Dio in te sei trasfigurato e la situazine concreta – la croce che stai vivennon ti distrugge, non scendi dalla croce, e la croce la PUOI vivere!

    27 Novembre, 2017 - 17:11
  73. Lorenzo Cuffini

    In croce come Gesù c’è stato solo Gesù?!!!
    Ma quando mai.
    Ripeto: non giochiamo a non capirci.
    Non ci capiamo proprio, perché non ci possiamo capire.

    Fine dei tentativi, durati fin troppo e del tutto inutili.

    27 Novembre, 2017 - 17:12
  74. Lorenzo Cuffini

    Venturi, alle 17,13 generalmente uno è ben sveglio.
    Basta mettere il naso sul Vangelo, e leggerci quello che c’è scritto.
    Bon voyage.

    27 Novembre, 2017 - 17:14
  75. Beppe Zezza

    Caro Cuffini
    Ti riempi la bocca di citazioni, fai un copia incolla di omelie discorsi e quantaltro ma non sai neanche cosa vuol dire che in croce COME Gesu’ non c’è andato e non ci andra’ nessuno . E ti permetti pure di dire “ma quando mai”

    Ovviamente non vuol dire “fisicamente” come Gesu’ ( solo uno sciocco lo potrebbe dire essendo Gesu stato crocifisso insieme a due ladroni ed essendo stati i crocifissi nella storia qualche decina di migliaia se non di più)

    chiunque dice che sta in croce COME Gesu “non sa quello che dice” . ( Non credo che nessun santo si sia mai permesso di dire una cosa del genere )
    Perché la,situazione di Gesu è UNICA

    27 Novembre, 2017 - 19:49

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