Serena farà il medico per restituire l’aiuto ricevuto

Serena, 27 anni, in lotta con un linfoma da quando ne aveva 13, sperimenta una sedazione di un mese in una fase estrema della malattia e si risveglia cieca, muta, intubata, ventilata. Ho trascritto dalla registrazione video il racconto strabiliante della riabilitazione, fatto da lei stessa il 15 dicembre scorso, durante l’incontro di Papa Francesco con la comunità del Bambino Gesù. Un abbraccio a Serena che, uscita dalla prova, decide di fare il medico e di vivere in tale professione una vita “piena completa bella”, con la quale andare in aiuto al prossimo com’era stata aiutata lei.

5 Comments

  1. Victoria Boe

    Il racconto di Serena è impressionante. Ed è quasi inverosimile.
    Che cosa può insegnare? Senza dubbio insegna ad avere coraggio anche nella peggiore delle situazioni. Ma non è per niente facile. Per la maggior parte delle persone non sarebbe facile in situazioni simili. Ci vuole una grande forza d’animo per reagire allo stesso modo di Serena; molti perderebbero ogni speranza, credo, perché la forza interiore è una risorsa che non tutti hanno in dotazione.
    Nel caso di Serena FORSE ha giocato un ruolo importante anche la giovane età che la spingeva alla vita: un potente istinto alla sopravvivenza che, quando c’è, mette in circolo forze positive che fanno bene all’ intero organismo e sono di grande aiuto alle cure mediche.
    Dico questo perché ho conosciuto una persona che anni fa, da ragazza,fu colpita da una grave malattia che spezzava tante vite giovani, e lei che sentiva vicina la fine, reagiva spasmodicamente in una lotta impari con la morte incombente, perché VOLEVA VIVERE a tutti i costi ( sono parole sue)
    .E pian piano riuscì a guarire anche grazie, ovviamente, alle cure assidue di un medico bravissimo, uno di quelli che si spendeva generosamente per la salute dei pazienti, tanto da alzarsi di notte, chiamato da un padre disperato, per andare al capezzale di una giovane morente.

    5 Aprile, 2017 - 22:10
  2. Victoria Boe

    Allora, credo proprio che l’affetto grande dei familiari e la vicinanza assidua e affettuosa di quel medico che si adoperava per la guarigione abbiano operato una sorta di miracolo.
    Proprio come è avvenuto a Serena.
    Condivido totalmente queste parole del Papa:”Sempre sono persone che seminano per farti forte, per farci vivere, per non farci perdere la speranza della vita.”
    È molto importante la presenza di chi “semina” parole di speranza e di vita, e sta vicino, con amore, ai sofferenti. Il calore di quelle parole si trasmette a chi le ascolta e risveglia una vitalità che si stava perdendo.
    La missione di ogni essere vivente, e di un cristiano in particolare, è quella di seminare speranza e consolazione. Magari lo facessero tutti.
    Le vere preghiere sono queste.

    5 Aprile, 2017 - 22:11
  3. roberto 55

    Luigi, di dov’è Serena ?
    Grazie.
    Buona notte !

    Roberto Caligaris

    6 Aprile, 2017 - 0:42
  4. Luigi Accattoli

    Roberto non lo so. Ho chiesto dettagli sulla sua storia, a partire dal cognome, ma non li ho ancora avuti. Se arrivano, li pubblico.

    8 Aprile, 2017 - 16:39
  5. roberto 55

    Grazie, Luigi !
    Buona serata !

    Roberto Caligaris

    8 Aprile, 2017 - 20:16

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