Sinodo: io dico che più si pubblica meglio è

Credo che la fatica informativa che stanno facendo i responsabili del Sinodo sia feconda in vista dell’assemblea del prossimo anno, che dovrà essere più comunicante ad extra. Ma credo che quella fatica sia una buona scuola anche per quanti nelle Conferenze episcopali dovranno gestire l’anno sinodale e magari sono meno preparati di quanto non lo fossero al vertice della macchina sinodale. Anche e soprattutto in periferia sarà necessario comunicare. Avanti dunque con la parresia: l’ha chiesta il Papa e si è appena affacciata. Sarebbe il colmo che ne fossimo già stanchi. – E’ la chiusa ad effetto del mio commento alla giornata sinodale pubblicato dal blog del Regno.

23 Comments

  1. Luigi Franti

    La scomparsa dei link forse è qualcosa di più di una curiosità.
    Quanto all’articolo, peccato che dopo aver definito fantasiosa la ricostruzione di Tosatti nella sostanza la confermi punto per punto. L’unica questione che resta aperta è la lunghezza del muso di Bergoglio, che per qualcuno era intrugnito e per qualcun altro no. Opinioni.

    16 Ottobre, 2014 - 22:55
  2. Luigi Franti

    Luigi, non si potrebbe dire “franchezza” o “sincerità”, invece di parresia? Sai è per venire incontro a noi sempliciotti, che il prete lo chiamiamo prete e non presbitero, la messa la chiamiamo messa e non sinassi eucaristica, e abbiamo nostalgia di quando andavamo “alla dottrina” e non alla catechesi.

    16 Ottobre, 2014 - 22:57
  3. picchio

    Massimo faggioli
    in un suo articolo dice “Questo dice molto di un fenomeno importante che sta venendo alla luce col pontificato di papa Francesco: nel mondo anglosassone specialmente, negli ultimi due decenni una generazione di cristiani conservatori (molto più consistente degli “atei devoti” italiani) si è avvicinata alla chiesa di Roma in quanto ultimo rifugio del pensiero conservatore.”

    http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/sinodo-dei-vescovi-2014-settimo-giorno-fronte-conservatore_b_5987948.html?utm_hp_ref=italy

    una generazione dotata di mezzi finanziari considerevoli e molto in gamba nell’usare gli strumenti informatici.
    Questa lobby ha creato anche dei personaggi curiosi.Uno è Michael Voris.
    Un altro è father Zuhlsdorf, meglio conosciuto come Father Z, titolare di un blog ultraconservatore molto letto.
    La storia di father z, raccontata da lui stesso, è oltremodo bizzarra. Si converte dal luteranesimo. Un ignoto benefattore, (si dice che sia il fondatore di Ave Maria University), gli paga gli studi a Roma. Father Z viene accolto come seminarista nella diocesi di Velletri, dove sarà incardinato dopo l’ordinazione avvenuta a San Pietro.Dopo aver lavorato per qualche tempo in Vaticano , ad Ecclesia Dei, torna negli USA, nel Wisconsin, ma continua ad essere incardinato a Velletri. Negli Usa sta lavorando a una “tesi di dottorato” (evidentemente le numerose biblioteche delle università pontificie di Roma non erano sufficienti a questo titanico progetto). Nel Wisconsin non ha nessun incarico pastorale ufficiale, pur celebrando Messa ( tridentina naturalmente) saltuariamente in una Chiesa della zona. Gli resta un mucchio di tempo libero per scrivere il blog e chiedere soldi agli allocchi benefattori.
    Che ci fa un prete incardinato a Velletri nel Wisconsin? Perchè non ha un incarico pastorale ufficiale?
    bizzarro.

    http://www.wdtprs.com/

    16 Ottobre, 2014 - 23:48
  4. Gianrinaldo

    Picchio, l’avevo già segnalato nel pomeriggio. Mi pare che oltre la contrapposizione tra Padri sinodali, ci sia la contrapposizione tra vaticanisti. E così pure i tentativi di disnformazione….Interessante che sulla stessa Stampa scrivano Tornielli e Tosatti…..

    17 Ottobre, 2014 - 7:14
  5. Gianrinaldo

    Tornielli scrive: “I padri sinodali hanno presentato centinaia di emendamenti al testo della discussa «relatio» … È stata chiesta una formulazione diversa dei passaggi sulle persone omosessuali mantenendo un atteggiamento di accoglienza ma esplicitando l’insegnamento della Chiesa al riguardo.! E soprattutto è stato chiesto che il documento finale, da sottoporre al voto dell’assemblea sabato sera, sia più bilanciato nel presentare ciò che la Chiesa crede sul matrimonio e la famiglia, e nell’incoraggiare quanti vivono fedelmente, pur nelle difficoltà, il Vangelo della famiglia”…..”È risultato sostanzialmente bocciato nel dibattito dei circoli minori l’approccio riguardante l’applicazione della «gradualità», come pure l’analogia con quanto affermato dal Concilio Vaticano II a riguardo delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni, per poter affermare gli elementi positivi esistenti nei matrimoni civili e nelle convivenze”
    E poi, non si capisce con che logica, “Viste le premesse che emergono dalle sintesi dei dieci circoli minori ….si può affermare che il tentativo di una minoranza di dichiarare inammissibile anche soltanto la discussione sulla disciplina attuale circa i sacramenti ai divorziati risposati, si è infranto. Si fa una relazione, e poi nella conclusione si dice il contrario….
    Con tentativo di disinformazione volevo dire questo:

    17 Ottobre, 2014 - 7:23
  6. picchio

    gianrinaldo
    anche la bussola fa controinformazione. Non è assolutamente vero che : ” dai circoli minori è arrivato un deciso stop ai suoi sogni di riforma della Chiesa”

    Persino il circolo presieduto da Card Napier ” «raccomanda l’esame di possibili percorsi penitenziali e di discernimento, attraverso i quali, in particolari circostanze, una persona divorziata e risposata possa partecipare ai sacramenti». Che è quello che dicevano Kasper e anche il card Schonborn.

    “Si sono espressi chiaramente per il sì a mantenere aperta la questione i tre circoli di lingua italiana, un circolo di lingua inglese, un circolo di lingua spagnola, mentre uno dei circoli di lingua francese ha riportato le due diverse posizioni. Altri due circoli, di lingua inglese e di lingua spagnola, non hanno citato il tema, non chiudendo dunque a possibili approfondimenti. A esprimersi in modo esplicito contro l’ipotesi aperturista sui divorziati risposati, sono stati un circolo inglese (quello che aveva per relatore il cardinale americano Raymond Leo Burke, notoriamente contrario) e un circolo spagnolo.”
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36977/

    17 Ottobre, 2014 - 8:21
  7. Sara1

    Anche Tornielli ormai non è che sia più attendibile

    17 Ottobre, 2014 - 8:23
  8. picchio

    Gianrinaldo

    2 circoli contrari alle posizioni di kasper e schonborn su 10 sarebbe un “deciso stop?”

    17 Ottobre, 2014 - 8:23
  9. picchio

    sara
    infatti è poco attendibile…
    “raccomandare l’esame di possibili percorsi penitenziali e di discernimento, attraverso i quali, in particolari circostanze, una persona divorziata e risposata possa partecipare ai sacramenti”
    va forse nella direzione opposta a Kasper ???
    Dice ancora Matzuzzi “Chi apre (meno della metà dei dieci gruppi), lo fa ponendo paletti o richiedendo ulteriori studi in materia.” A parte che i chiaramente contrari sono solo due gruppi, li stessi kasper, Schonborn, o Marx hanno sempre sostenuto che bisognava studiare la materia, trovare i modi, e proprio per questo ci sarà un secondo sinodo nel 2015. Il giornalista presenta come una sconfitta di kasper e soci una cosa che Kasper e soci hanno sempre sostenuto..mah…

    17 Ottobre, 2014 - 8:56
  10. Federico

    Interessante l’espressione “controffensiva”, come ad intendere che c’è stata inizialmente un’offensiva, un attacco.
    Mi auguro solo che questo attacco non abbia prodotto danni irrimediabili, anche solo a livello culturale.

    17 Ottobre, 2014 - 9:35
  11. discepolo

    Monumentale riassunto di come sono andate VERAMENTE le cose:

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350897

    Ma il proverbio dice che il Diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
    I novatori erano talmente sicuri di se’ stessi, talmente furbi e manipolatori che la loro stessa furbizia li ha smascherati!
    dovranno rendere conto a Dio .

    17 Ottobre, 2014 - 10:22
  12. Sara1

    Secondo me sta avvenendo il contrario: il concilio mi pare avesse un cammino (gli schemi dellaCuria pronti solo da firmare) gia segnato e solo dopo avvennero i cambiamenti.
    Qua c’è stata una grancassa che ha annunciato meraviglie mentre alla fine la montagna partorirà un topolino.

    17 Ottobre, 2014 - 10:29
  13. discepolo

    Quanto alla frase infelice pronunciata da Kasper contro i Vescovi africani
    divertente il commento ironico sul Foglio di Maurizio Crippa.

    “dopo la battuttaccia vagamente razzista di Kasper pare che un vescovo africano, tale Muhammad Alì, abbia sbottato.
    No archbishop ever called me a nigger”

    🙂 🙂

    17 Ottobre, 2014 - 10:39
  14. discepolo

    “Ripresi giovedì 16 ottobre i lavori in aula, il segretario generale Baldisseri, con a fianco il papa, dà l’avviso che i rapporti dei dieci gruppi non saranno resi pubblici. Esplode la protesta. Il cardinale australiano George Pell, fisico e temperamento da giocatore di rugby, è il più intransigente nell’esigere la pubblicazione dei testi. Anche il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin si associa. Baldisseri cede. Lo stesso giorno, papa Francesco si vede costretto a integrare il pool incaricato di scrivere la relazione finale, immettendovi l’arcivescovo di Melbourne Denis J. Hart e soprattutto il combattivo cardinale sudafricano Napier.”

    Capito ? papa Francesco “si vede costretto” integrare il pool immettendovi l’arcivescovo di melbourne Hart e soprattutto il combattivo sudafricano Napier”

    forse questo è il momento in cui i novatori hanno capito che le sorti del “loro” Sinodo, di cui erano già certi, non erano poi così sicure.
    Chi di parresìa ferisce , di parresìa perisce.

    17 Ottobre, 2014 - 10:46
  15. FABRICIANUS

    Domani o forse Domenica avremo il primo documento finale del Sinodo.
    Strumento di lavoro per il Sinodo del prossimo anno.

    Bene.

    17 Ottobre, 2014 - 13:45
  16. discepolo

    Scusami Fabricianus ma non siamo dei freddi burocrati. non ci sono solo le relazioni, i documenti, gli strumenti di lavoro, le Relatio ecc.
    c’è la vita! la lotta! L’accalorasi delle passioni! Il soffiare dello Spirito!
    Capisco che per voi progressisti i conservatori sono una entità trascurabile, disprezzabile, solo un bastone fra le ruote per la vostra gioisa macchina da guerra, ma questa entità ha dato battaglia!
    tre urrah per il Card. Pell e per il card. Napier!

    http://mundabor.wordpress.com/2014/10/17/the-day-the-pussycat-roared/

    17 Ottobre, 2014 - 14:16
  17. discepolo

    It was the day the pussycat roared. These things do not happen simply out of human forces.

    What a glorious day.

    17 Ottobre, 2014 - 14:17
  18. FABRICIANUS

    Si, discepolo, ma con una piccola differenza: io, del “pettegolezzo clericale” costruiti ad arte e dei normalissimi “scazzi” tra cardinali, me ne frego.

    17 Ottobre, 2014 - 15:43
  19. picchio

    discepolo
    forse a te e mundabor è sfuggito il fatto che il card Napier è uno di quelli che raccomanda, vagliando caso per caso, dopo un percorso penitenziale l’ammissione alla comunione per i divorziati risposati.

    A glorious day indeed.

    17 Ottobre, 2014 - 17:48
  20. Nino

    “tre urrah per il Card. Pell e per il card. Napier!”

    /////////////////

    Anche 10 urrah ai due cardinali, poi magari qualcuno gli chiede quale posizione e come risolvere questo semplice ma datato piccolo particolare:
    ““Il Sinodo e noi parroci nelle chiese quasi vuote”
    di Carlo Verdelli
    in “la Repubblica” del 17 ottobre 2014

    «Nel fine settimana, celebro cinque messe, una al sabato e quattro la domenica. Tra qualche anno, ne basterà una per tutto il weekend». Non è un prete disfattista, don Domenico, parroco ancora giovane di Solbiate Arno. Anzi, ha più fede che mai nella sua fede. Solo che non si fa illusioni. «Almeno in Europa, non ci si aspetta più niente da Gesù. Uno crede di avere già tutto: cellulare, centro commerciale, magari la spa. E che se ne fa di Cristo, della fatica che richiede seguire la sua strada: la vita morale ce la si aggiusta secondo convenienza. Si vive in orizzontale, il trascendente è una rottura di scatole. E la colpa sarebbe tutta della Chiesa? Mah». Abbassando gli occhi su un giornale che riporta le cronache vaticane di questi giorni, così cariche di sorprendenti promesse di cambiamento per divorziati, conviventi, omosessuali, e di non altrettanto sorprendenti resistenze, don Domenico mette fisicamente le mani avanti.
    «Quello che mi auguro è di avere qualche nuovo strumento nella cassetta degli attrezzi che ogni sacerdote si porta in confessionale». Sarebbe a dire? «Ma sì, qualche scelta in più di accompagnamento per le persone che cercano il Signore nonostante si siano messe fuori dalla sua legge. Penso ai divorziati risposati, alla possibilità di concedere loro di fare il padrino o la madrina a un battesimo, o di inserirli nei servizi di educazione ecclesiastica ». Ma non è poco, don Domenico? Padrino o madrina a un battesimo: tutto qui?
    Ormai ci sono più cinesi che cattolici, l’Islam è diventata la religione più diffusa e l’85 per cento degli italiani non va a messa. Il mondo cambia a velocità supersonica, la Chiesa no.
    Papa Francesco l’ha capito il giorno stesso che è stato scelto, o è stato scelto proprio perché l’ha capito: in un anno e mezzo ha dato più di una scossa a questa sua Chiesa lenta.
    L’ultima, piuttosto fragorosa, è appunto la convocazione del Sinodo straordinario sulla famiglia: 253 vescovi chiamati a confrontarsi «con umiltà» su un terreno altamente infiammabile come il sesso e le conseguenze pratiche, di relazione, dell’amore. Il tutto ben sintetizzato proprio su Repubblica da Angelo Scola, arcivescovo di Milano e Papa per qualche giorno prima della fumata bianca per Bergoglio: «Il confronto con la rivoluzione sessuale in atto è una sfida non inferiore a quella lanciata dalla rivoluzione marxista».
    Strumenti per raccogliere la sfida? «Ascoltare il mondo, aprire le porte, altrimenti il mondo non ascolterà più noi», indica con pragmatismo Adolfo Nicolàs, il capo dei gesuiti, non a caso i confratelli di Francesco, motore mobile di questa esigenza di dialogo, di questa urgenza di aggiornare il linguaggio, di prestare più attenzione alle aperture caritative che alle crudezze dogmatiche.
    Come può resistere una religione chiusa nelle sue verità in un mondo dove le connessioni dei cellulari hanno superato il numero di abitanti del pianeta?
    ……. SEGUE

    17 Ottobre, 2014 - 18:18

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