Sono oggi a TV2000 per il centenario di Papa Wojtyla

18 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Cent’anni dalla nascita e quindici dalla morte: secondo Lei, cosa resta dell’eredità del Papa san Giovanni Paolo II?
    Resta molto. Ha modificato la figura del Papa avvicinandola all’umanità del nostro tempo e mutandone il segno da capo della Chiesa a predicatore del Vangelo. In nome del Vangelo è andato in tutto il mondo come un nuovo apostolo delle genti, ha predicato la pace, ha chiesto perdono per le colpe storiche dei cristiani.

    18 Maggio, 2020 - 8:52
  2. Luigi Accattoli

    C’è un aspetto di questa eredità che è tutto suo, che cioè non deve spartire con altri Papi?
    Forse il più originale tra i suoi lasciti è stato “l’esame di fine millennio”, che ha portato al “mea culpa” conciliare, un fatto privo di precedenti storici. Il riesame del caso Galileo (1991), lo studio – in appositi simposi internazionali – dell’antigiudaismo (1997) e delle inquisizioni (1998), la pubblicazione, da parte della Commissione teologica internazionale, del documento “La Chiesa e le colpe del passato” (2000) rappresentano il coinvolgimento della Curia romana e della Chiesa in generale nel “mea culpa” papale, che culmina con le sette richieste di perdono formulate dal Papa in San Pietro il 12 marzo dell’anno 2000: per i peccati in generale, per quelli commessi nella persecuzione degli eretici, contro l’unità delle Chiese, nei rapporti con gli ebrei, contro la pace e i diritti dei popoli, contro la donna e l’unità del genere umano, contro i diritti fondamentali della persona. Ogni persona di buona volontà non può che ringraziarlo di quell’umiltà e di quell’audacia.

    18 Maggio, 2020 - 8:53
  3. Luigi Accattoli

    Secondo Lei, la sua eredità ha segnato un prima e un dopo nella Chiesa cattolica? E per quale aspetto?
    Forse solo per la liberazione dell’immagine papale dai vincoli della tradizione. Egli è stato un Papa che nuota in piscina e va in montagna a sciare, bacia le ragazze in fronte, va in ospedale a fare la tac e a farsi operare, scrive nelle encicliche: «Secondo il mio parere» (Redemptor hominis 4). Un Papa che grida ai giovani: «Chiamatemi Karol!». Che parla per iscritto della sua elezione al Pontificato – che una volta veniva detta, nella lingua della Curia: «Elevazione al Soglio di Pietro» – come di una tappa del proprio curriculum professionale: «In occasione del mio trasferimento a Roma» (nel volume “Varcare la soglia della speranza”, Mondadori 1994). Potremmo concludere che Karol Wojtyla ha saputo restare se stesso ed è riuscito a non diventare mai del tutto Giovanni Paolo II.

    18 Maggio, 2020 - 8:53
  4. Luigi Accattoli

    In che senso questa liberazione dell’immagine papale dai vincoli della tradizione segna un punto di non ritorno?
    E’ presto per dire che non c’è ritorno. La storia del Papato ha tempi lunghi e chiede lunghe verifiche. Però è vero che i due Papi che sono venuti dopo hanno assecondato quella liberazione. Sia Benedetto, sia – con maggiore evidenza – Francesco. La tradizione degli ultimi seicento anni voleva che i Papi non fruissero del diritto di rinunciare al Papato pur previsto dal diritto canonico e Benedetto vi ha rinunciato. Stabiliva anche che il Papa non pubblicasse testi con opinioni private in materia teologica e Ratzinger da Papa ha pubblicato tre volumi su “Gesù di Nazaret” premettendo che ognuno era libero di “contraddirlo”. Quanto poi a Francesco, quella liberazione è divenuta totale: ha cambiato le vesti, l’abitazione, la gestualità, il linguaggio, il rapporto con i media. Tutto. E forse non avrebbe potuto farlo se prima non ci fosse stato l’uragano Wojtyla.

    18 Maggio, 2020 - 8:54
  5. Luigi Accattoli

    Secondo Lei, la sua memoria è stata in qualche modo manipolata? Perchè?
    Manipolata forse è dire troppo, ma certo abbiamo visto un forte uso della sua immagine che può aver sfiorato l’abuso sia nel bene sia nel male. Il “santo subito” era già un utilizzo intensivo della sua figura, partito certo con le migliori intenzioni all’indomani della morte. Oggi assistiamo all’uso di sue parole e gesti da parte dei sovranisti, sia in Polonia, sia negli Usa, sia in Italia. Ma il fenomeno non è preoccupante: la figura di Papa Wojtyla è forte e resisterà sia alle esaltazioni devozionali, sia alle catture politiche strumentali.

    18 Maggio, 2020 - 8:54
  6. Luigi Accattoli

    In che senso il grido “santo subito” lo strumentalizzava?
    Farlo santo voleva anche dire sacralizzare le sue scelte di governo.

    18 Maggio, 2020 - 8:55
  7. Luigi Accattoli

    Può fare qualche esempio di cattura politica fuori luogo?
    Lungo i primi dodici anni del Pontificato, fino alla caduta del Muro, a sinistra veniva dipinto come un anticomunista viscerale, amico dei dittatori e nemico dei lavoratori. E non era vero. Poi è diventato a destra l’eroe decisivo dell’abbattimento del comunismo. Ed era un credito eccessivo, anch’esso strumentale. Oggi è usato in funzione anti-Bergoglio come patrono delle radici cristiane d’Europa e della resistenza all’Islam. L’evento internazionale che si è tenuto a inizio febbraio a Roma con il titolo «Dio, onore, nazione: il presidente Ronald Reagan, papa Giovanni Paolo II e la libertà delle nazioni» segnala l’attualità della tentazione di usare Wojtyla per la propria propaganda.

    18 Maggio, 2020 - 8:56
  8. Luigi Accattoli

    Perché sarebbero catture fuori luogo?
    Perché esaltano un elemento senza intenderlo nell’insieme. Dire che difendeva l’Europa cristiana contro l’Islam e non ricordare le giornate di Assisi, il fatto che chiamava “fratelli” i musulmani, la visita alla Moschea di Damasco vuol dire falsare la storia.

    18 Maggio, 2020 - 8:56
  9. Luigi Accattoli

    Perché secondo lei lo si usa?
    Perché – come dicevo – è una figura forte e tanti cedono alla tentazione di appropriarsene. Se poi la tentazione arriva a contrapporlo al Papa regnante, l’operazione svela appieno la sua caratura.

    18 Maggio, 2020 - 8:57
  10. Luigi Accattoli

    Ma la lontananza di Bergoglio da Wojtyla non è nei fatti?
    No. Diversità sì, lontananza no. Far credere che Bergoglio sia comunista mentre Wojtyla era anticomunista vuol dire portare i Papi in commedia. Qui a Roma è appena arrivato nelle librerie un libro intervista di Francesco con Luigi Maria Epicoco che ha questo titolo: «San Giovanni Paolo Magno» (edizioni San Paolo). Credo basti per negare la lontananza.

    18 Maggio, 2020 - 8:57
  11. Luigi Accattoli

    Può indicare un difetto di questo Papa già così popolare e ora santo?
    Il governo: è stato grande come apostolo ma debole come reggitore dell’ecumene cattolica. Un limite che Papa Wojtyla ha in comune con Papa Bergoglio. Wojtyla delegava il governo alla Curia, Bergoglio non utilizza la Curia nel governo. Delegare è pericoloso ma è rischiosa anche la scelta di un Papa che voglia fare da solo.

    18 Maggio, 2020 - 9:17
  12. Ricordo i giorni della morte di Giovanni Paolo II. La gente che confluiva a Roma era così numerosa che la Protezione civile inviò a tutti i telefonini d’Italia un appello a non muoversi per accorrere a salutare il Papa. Roma non ce la faceva più ad accogliere tutti.

    18 Maggio, 2020 - 13:08
  13. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.52 – Nuovo Mosè

    Intervista accurata e senza protezioni. Un po’ equilibrista forse l’ultima risposta che uguaglia un possibile merito di Francesco a un sicuro limite di GiovannI Paolo. Sulla sicurezza di giudizio e di previsione di Accattoli (e di Del Rio) ricordo l’impressione enorme che ebbi quando essi presentarono il loro “il nuovo Mosè” (oggi fuori commercio) nel decennale della elezione di Wojtyla

    18 Maggio, 2020 - 15:36
  14. tonizzo - Antonino D'Anna

    Buonasera a tutti, come vedete non mi sono perso. Manco da tanto ma ci sono ancora.
    Volevo regalare a tutti voi questa cosa mia su Wojtyla. Se volete sentire il resto, stasera alle 20 potete sintonizzarvi sul canale 740 della TV.
    Voi come state? Un abbraccio!

    Il ricordo più bello che abbia di Karol Wojtyla in quanto uomo risale a quattro anni fa, quando Giovanni Paolo II era morto da 11 anni. Al settimo piano dell’Ospedale Fornaroli di Magenta, reparto Oncologia al quale io non riuscirò mai a esprimere compiutamente il mio affetto e gratitudine, stavo facendo la chemio del martedì seduto in poltrona. La seduta settimanale più dura, quella della bleomicina e cioè la bomba atomica che mi tiravano addosso dopo avermi preparato nei 6 giorni precedenti a botte di cisplatino. Mentre la facevo mi misi a parlare con un signore vestito all’americana, tipo Walker Texas Ranger per capirci, davanti a me. Capelli lunghi, tatuaggi, fazzolettone al collo e anche lui con i tubicini. Aveva visto ItaliaOggi che portavo con me: “Ah, sei tu il giornalista? Ma è tua la Vespa?” “Sì, è sua l’Harley?” “Certo, io sono un biker”. E ci mettemmo a parlare. “Di che scrivi?” “Vaticano” “Ah. Guarda, io sono ateo e in Dio non ci credo. Ma di Karol Wojtyla ho sempre avuto rispetto, sono stato pure a un raduno di biker in Vaticano”. Era vero: l’8 luglio del 1988 Giovanni Paolo II aveva salutato i motociclisti dell’Associazione Madonna dei centauri, che protegge tutti i motociclisti dal 1947 (è la Madonna della Creta di Castellazzo Bormida, ci fanno i raduni la seconda domenica di luglio con motobenedizione). “E che ne pensi di Wojtyla?”, gli chiesi: “Giovanni Paolo II lo rispetto perché l’ho sempre sentito dei nostri: era un biker come noi, un vero duro, un vero uomo”. Credo che il Papa polacco si sarebbe compiaciuto a sentirsi definire in questo modo.

    18 Maggio, 2020 - 17:57
  15. Ho seguito la trasmissione e mi sembra che il discorso sia stato interrotto. Si può avere la conclusione stasera?

    18 Maggio, 2020 - 18:59
  16. Luigi Accattoli

    Terminava il tempo e giustamente il conduttore ha troncata la mia ultima parlata. Ma non credo di poter riprendere la faccenda stasera. Era una domanda complicata: somiglianze e differenze tra Papa Wojtyla e Papa Bergoglio. La tratterei volentieri, ma il nostro è un appuntamento biblico, non d’attualità papalina… di questa tratto abitualmente nel blog… l’ultima domanda e l’ultima risposta dell’intervista che ho riportato in questo post dice una delle differenze… il grande impegno d’ambedue per la giustizia il terzo mondo i migranti dice una similitudine… a tra poco…

    18 Maggio, 2020 - 19:14

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