“Spero disperatamente” dice Paolo a Marlene

Si è spenta stamane all’alba / serenamente / Marlene Fresco / Era la più bella, la più dolce, / la più amata delle mogli. / Il marito PAOLO la piange / affranto, sperando disperatamente / di ritrovarla presto in un’altra vita. / Fiesole, 26 Novembre 2015. E’ un annuncio che prendo da “QN Necrologie” e che segnalo ai visitatori per l’affermazione della spes contra spem – sperando disperatamente – che è l’argomento tra tutti che più mi riguarda. Nei commenti qualche notizia su Paolo e Marlene e una richiesta di collaborazione.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Conosciuta come Marlene. ADN Kronos, giovedì 26 novembre 2015. Firenze. E’ morta ieri mattina a Fiesole Marie Edmee Jacquelin, conosciuta come Marlene, moglie dell’avvocato Paolo Fresco, ex presidente della Fiat e gia’ amministratore delegato di General Electric. Aveva 83 anni e da tempo era malata di Parkinson. Nel mese di ottobre, il marito aveva presentato in suo onore la Fondazione Paolo e Marlene Fresco, con una donazione di 25 milioni di euro per la lotta al Parkinson. I funerali si terranno domani mattina, alle 10.30, nella cattedrale di Fiesole. In gioventù Marlene era stata una modella di grande bellezza che sfilava sulle passerelle per Christian Dior. Una cinquantina di anni fa Marlene e Paolo Fresco si conobbero a New York, dove poi si sposarono nel 1969. Il loro legame e’ stato solido fino alla fine.

    26 Novembre, 2015 - 12:08
  2. Luigi Accattoli

    Richiesta di collaborazione. Chi ha conosciuto la coppia, chi vive a Fiesole, chi sarà alla celebrazione di domani, chi ha fonti su di loro mi aiuti ad approfondire questo fatto di Vangelo.

    26 Novembre, 2015 - 12:08
  3. Ciro Fusco

    Buongiorno Luigi, segnalo volentieri questa intervista rilasciata a Vittorio Zincone e pubblicata su Sette, il magazine del Corriere, lo scorso 30 ottobre. Colpisce la delicatezza del rapporto con Marlene, guardare insieme la televisione “per stare accanto” e “intonare una ninna nanna mauriziana” per farla addormentare…
    http://www.vittoriozincone.it/2015/11/01/paolo-fresco-sette-ottobre-2015/

    26 Novembre, 2015 - 14:40
  4. Clodine

    Commuove il delicato omaggio di un uomo verso colei che se ne va, la compagna con la quale ha condiviso gran parte del percorso di vita. Dolore quando scompare per non fare mai più ritorno. Non godere mai più del suo sorriso, della sua voce: mai più sulla faccia della terra. Come sono struggenti eppure così fragranti, fresche nella loro semplicità parole come “La più bella, la più dolce, la più amata delle mogli”. Mio Dio, che straordianaria persona doveva essere Marlene: se n’è andata, serenamente, come un fiore,grato solo di spandere la sua fragranza che giunto al tramonto piega con umiltà la corolla per tornare alla terra.
    Com’è stridente il corpo che invecchia quando i sentimenti sono giovani, intatti, il cuore ama, palpita come il primo giorno, fino alla morte e oltre la morte.
    Inconsolabile Paolo, “l’apparir del vero ” leopardiano (A Silvia) non sopprime la certezza di esser nati per abitare il cielo. Questa la nostra speranza: la certezza di abitare il cielo, vicini, in spirito, con coloro che quel cielo lo vivono già in pienezza.

    26 Novembre, 2015 - 21:37
  5. Lorenzo Cuffini

    Chiedo scusa a Ciro, e lo dico senza polemica alcuna, ma perché dovrebbe colpire per “delicatezza” un gesto così normale tra un marito ed una moglie, come quello di guardare insieme la televisione per ” stare accanto” o cantare qualche cosa per attirare un sonno che non vuol saperne di venire?
    🙂
    La quotidianità di una coppia che vive la presenza di una malattia o di una menomazione o di una perduta autosufficienza è “alterata” nei ritmi e nelle abitudini di prima, ma rifiorisce , e germoglia persino in nuovi gesti, nuove espressioni e nuovi modi: non meno spontanei e normali di quelli di prima.
    Un matrimonio vero, un Matrimonio, potremmo dire ( a mio parere solo una piccola percentuale di quelli che esistono e sono in essere ) indipendentemente dal fatto che sia un matrimonio cristiano o tra non credenti, è di per sè un formidabile fatto di Vangelo: magari non riconosciuto e non avvertito come tale dai protagonisti,se non credenti, ma chiarissimo e sempre esplosivo nei fatti e nell’impatto sulla vita di chi vive accanto.
    Quanto alla “spes contra spem”, la mia esperienza è che anche anche questo sia cosa che accomuna , molto più che dividere, credenti e atei. Nel senso che assai spesso, sotto l’impeto della sofferenza magari sfibrante e disumana, magari lunghiiiiiiiiissima nel tempo, le “granitiche certezze” della religione vengono provate, scremate, verificate con la durezza senza svolazzi mistici e paroloni devoti della realtà e restano -…..se restano! – forti e splendenti, quelli che sono: pura fede, fiducia nonostante tutto, irragionevole scommessa contro ogni evidentissima apparenza contraria.
    Ma altrettanto spesso, avvicinandosi la fine, anche le granitiche certezze in negativo di chi non crede subiscono vacillamenti e scossoni successivi, e questo non, come il luogo comune diceva beffardo un tempo, per la ” fifa” di un eventuale sorpresa successiva, ma per una specie di ribellione della mente e del cuore all’idea- avvertita, incongruamente e di colpo ,come inaccettabile e incredibile fino in fondo – che tutto, tutto, tutto ( noi, io, lei, i legami) finisca per davvero nel nulla. Anche in questi casi, c’è una specie di lotta , anche se all’incontrario, un tentativo di sopire e mettere a tacere inquietudini e fremiti profondi che sono arrivati inaspettati a mettere in crisi la presunta serena consapevolezza di un orizzonte chiuso e limitato alla pietra tombale….
    Più vado avanti, e piu’ mi accorgo che le differenze tra chi crede e chi non crede, riportate nelle storie personali e concrete, sono assai memo feroci e radicali di quanto dalle due parti si creda in buona fede.
    Che per me resta un segno significativo .

    28 Novembre, 2015 - 12:23
  6. Marilisa

    Condivido molto di quello che hai scritto, Lorenzo.

    29 Novembre, 2015 - 0:01

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