Sulla Freccia Rossa ubriaco di velocità

Per la prima volta sulla Freccia Rossa, il treno ad alta velocità che ti porta da Roma a Milano in tre ore e mezza. Mi diverto a vedere come lasciamo indietro le automobili, quando ci accompagniamo all’Autostrada del Sole. La penna deraglia dalla riga se provo a fare un appunto per la conferenza di stasera ma trovo che posso sopportarlo e mando messaggi ai figli: “Sono sulla Freccia”. Orvieto si profila e scompare in un baleno. Faccio appena in tempo a pensare quanto avranno impiegato a scolpire la facciata del Duomo. Passiamo per Firenze e Bologna senza fermarci e questo mi pare sgarbato. Ripenso ai figli e ai film veloci che tanto li prende e mi dico che la Freccia è fatta per loro. Non fosse per i prezzi: 71 euro la seconda classe.

35 Comments

  1. Caro Luigi,
    per uno come te, che ha vissuto di viaggi,
    ricordera’ da un ventennio i TGV francesi, o gli AVE spagnoli,
    sono anni che quando giro fuori dall’Italia, mi sento proiettato nel futuro.
    Due anni fa, attraversavo Madrid-Barcellona in AVE (4ore), non mi meravigliavo, ma mi dava piacere.
    Ma è ugualmente bello farsi emozionare dalla freccia rossa,
    se non altro, finalmente anche in Italia, si muove qualcosa che faccia pensare al futuro…. (sono pessimista?).
    Continuerò a viaggiare, per avere il senso del futuro !

    13 Gennaio, 2009 - 12:11
  2. non per fare lo “sfascista”… ma io ho usato l’alta velocità una volta da Roma a Napoli… facendo due conti, ho scoperto che il risparmio di tempo (circa mezz’ora) è dovuto solo alla soppressione delle fermate intermedie… e credo che il treno nei momenti di massima, non abbia mai superato i 200 km orari…

    se è questa l’AV, ci hanno un po’ presi per il naso. Boh.

    ps. a parte, alcuni simpatici incovenienti per chi usa tutti i giorni treni locali e IC…

    13 Gennaio, 2009 - 13:07
  3. Francesco73

    Giusto farsi emozionare, sono queste le cose di cui l’Italia avrebbe bisogno a iosa.
    Trasporti veloci, strade, ferrovie, linee aeree anche interne competitive, scali efficienti e ben collegati.
    Mai sottovalutare l’importanza delle infrastrutture.
    Datemi un assessorato ai lavori pubblici e cambierò il mondo!!

    13 Gennaio, 2009 - 14:42
  4. la “freccia rossa” sembra il titolo di un giornale satirico comunista… che simpatici questi amici di Trenitalia…
    ma non ditelo a Berlusconi né a Catania, il penultimo AD…

    13 Gennaio, 2009 - 16:48
  5. … oppure il nome di qualche supereroe made in Usa…

    13 Gennaio, 2009 - 17:56
  6. Mettiamoci anche la sproporzione fra il prezzo del Roma-Napoli (circa 180 km.), che è 36 euro per l’AV in seconda classe (comprato sul sito delle Ferrovie dello Stato), e i 71 euro del Roma-Milano, che a questo punto è quasi regalato… Tra l’altro, fino a qualche tempo fa, con l’abbonamento mensile di 161 euro si poteva viaggiare in alta velocità da Napoli a Roma pagando un modesto supplemento di 3 euro ogni volta, mentre da qualche settimana l’abbonamento è arrivato a costare 300 euro.

    13 Gennaio, 2009 - 19:02
  7. FABRICIANUS

    Ecco il testo dell’articolo del Rabbino capo di Venezia, destinato a sollevare molte discussioni, secondo me….
    L’articolo è tratto dal sito del mensile “POPOLI”.

    Idee
    Giornata dell’ebraismo: «Le ragioni del nostro no»

    Rav Elia Enrico Richetti
    Rabbino capo di Venezia

    Il primo passo per un dialogo autentico è mettersi in ascolto delle ragioni dell’altro. Con tale convinzione, che anima la linea editoriale della nostra rivista, ospitiamo volentieri il commento del rabbino Richetti.
    L’Assemblea dei rabbini d’Italia ha comunicato che, almeno per quest’anno, non vi sarà collaborazione fra le Comunità ebraiche d’Italia e le istituzioni cattoliche per la celebrazione della Giornata dell’ebraismo (17 gennaio). È la logica conseguenza di un momento particolare che sta vivendo il dialogo interconfessionale oggi, momento i cui segni hanno cominciato a manifestarsi quando il Papa, liberalizzando la messa in latino, ha indicato nel Messale tridentino il modulo da seguire. In quella formulazione, nelle preghiere del Venerdì Santo è contenuta una preghiera che auspica la conversione degli ebrei alla «verità» della Chiesa e alla fede nel ruolo salvifico di Gesù. A onor del vero, quella preghiera, che nella prima formulazione definiva gli ebrei «perfidi», ossia «fuori dalla fede» e ciechi, era già stata «saltata» (ma mai abolita) da Giovanni XXIII. Benedetto XVI l’ha espurgata dai termini più offensivi e l’ha reintrodotta.
    Fin dal primo momento, l’Assemblea dei rabbini d’Italia ha preso una pausa di riflessione, sospendendo temporaneamente gli incontri interreligiosi. I mesi successivi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di contatti, incontri e mediazioni con diversi esponenti, anche ad alto livello, del mondo ecclesiastico, alcuni dei quali si sono dimostrati sinceramente preoccupati per il futuro di un dialogo che stava procedendo in maniera fruttuosa e che registrava un allargarsi del senso di rispetto e di pari dignità delle fedi.
    Purtroppo, i risultati si sono dimostrati deludenti. Si sono registrate reazioni «offese» da parte di alte gerarchie vaticane: «Come si permettono gli ebrei di giudicare in che modo un cristiano deve pregare? Forse che la Chiesa si permette di espungere dal rituale delle preghiere ebraiche alcune espressioni che possono essere interpretate come anticristiane?». Altri prelati hanno ritenuto che l’atteggiamento dei rabbini italiani fosse dettato da una «ipersensibilità» ebraica ai tentativi di proselitismo, ipersensibilità non giustificata dai fatti. Invece, e questa è stata la risposta più o meno ufficiale (una risposta della Conferenza episcopale, sia pure sollecitata, è mancata), gli ebrei non hanno niente da temere: la speranza espressa dalla preghiera «Pro Judaeis» è «puramente escatologica», è una speranza relativa alla «fine dei tempi» e non invita a fare proselitismo attivo (peraltro già vietato da Paolo VI).
    Queste risposte non hanno affatto accontentato il Rabbinato italiano. Se io ritengo, sia pure in chiave escatologica, che il mio vicino debba diventare come me per essere degno di salvezza, non rispetto la sua identità. Non si tratta, quindi, di ipersensibilità: si tratta del più banale senso del rispetto dovuto all’altro come creatura di Dio. Se a ciò aggiungiamo le più recenti prese di posizione del Papa in merito al dialogo, definito inutile perché in ogni caso va testimoniata la superiorità della fede cristiana, è evidente che stiamo andando verso la cancellazione degli ultimi cinquant’anni di storia della Chiesa. In quest’ottica, l’interruzione della collaborazione tra ebraismo italiano e Chiesa è la logica conseguenza del pensiero ecclesiastico espresso dalla sua somma autorità.
    È vero, la Chiesa non si permette di correggere le preghiere ebraiche (anche se un tempo la censura ecclesiastica è stata alquanto attiva). Ma è da dire che le preghiere che qualcuno vuole interpretare come anticristiane sono in realtà contro «coloro che si inchinano agli idoli» e contro «i calunniatori e gli eretici». Perché dei cristiani dovrebbero sentirsi presi di mira? Che cosa pensano di se stessi?
    È vero, non sta agli ebrei insegnare ai cristiani come devono pregare o che cosa devono pensare, e nessuno fra gli ebrei o i rabbini italiani pretende di farlo. Ma è chiaro che dialogare vuol dire rispettare ognuno il diritto dell’altro ad essere se stesso, cogliere la possibilità di imparare qualcosa dalla sensibilità dell’altro, qualcosa che mi può arricchire. Quando l’idea di dialogo come rispetto (non come sincretismo e non come prevaricazione) sarà ripristinata, i rabbini italiani saranno sempre pronti a svolgere il ruolo che hanno svolto negli ultimi cinquant’anni.
    © FCSF – Popoli

    13 Gennaio, 2009 - 19:10
  8. FABRICIANUS

    Come tutti voi sapete, il mensile POPOLI appartiene ai Gesuiti, i quali, a brevissimo commento iniziale, dell’articolo del rabbino capo di Venezia scrivono:

    Il primo passo per un dialogo autentico è mettersi in ascolto delle ragioni dell’altro. Con tale convinzione, che anima la linea editoriale della nostra rivista, ospitiamo volentieri il commento del rabbino Richetti.

    13 Gennaio, 2009 - 19:13
  9. marta09

    Fabricianus, credo che davanti a questi fatti si debba porre un po’ di chiarezza sull’infallibilità del Papa.
    Insomma, non è la prima volta che succedono questi incidenti e quest’ultimo mi pare un po’ grave, considerando anche il fatto dell’Anno Paolino in corso.
    Sicuramente mi arriverà addosso di tutto con questa mia affermazione, ma onestamente credo che siano propri i cristiani ad avere una grande necessità di evangelizzazione con i testa proprio tanti preti di ogni ordine e grado.
    Confesso a tutti che a causa di un’omelia su questi toni e per di più fatta in Coena Domini, mi sono ritrovata fuori dalla chiesa: non potevo resistere a tanta arroganza, non ce l’ho proprio fatta.
    Poi, sai Fabricianus, proprio O.T. non mi pare questo tuo intervento: in effetti la Chiesa Ordinata (che spesso viene considerata “ferma”) è, invece, una “Freccia Rossa” che corre, e corre così forte nella teologia espressa da uomini, che si scorda di guardare dove va e cosa calpesta, che si dimentica di guardare quella teologia detta da Dio in Gesù Cristo. Ovvio che non sempre è così, ma B16 temo sia affetto da “teologia umana aggravata”.
    Insomma, dovrebbe ponderare un po’ di più certe “decisioni” ed avere un po’ più cura di tutti: si eviterebbero tante scivolate su bucce di banana.
    E per gli ebrei … beh! … se poniamo per certo che la parola “caso” non esiste nel vocabolario di Dio sarebbe il caso di ricordare che Dio non ha fatto nascere Suo Figlio a Roma.
    Non scandalizzatevi, vi prego, ma l’offesa alla dignità non la tollero, da qualsiasi parte arrivi.
    Ciao … e … Fabrug e Maioba … non inalberatevi troppo.

    13 Gennaio, 2009 - 19:50
  10. Nino

    CHI LA FA L’ASPETTI.

    “almeno per quest’anno, non vi sarà collaborazione fra le Comunità ebraiche d’Italia e le istituzioni cattoliche per la celebrazione della Giornata dell’ebraismo (17 gennaio)”.
    —————————————
    Lo scorso anno l’incontro clou di metà gennaio tra le due comunità si è svolto alla Lateranense e prevedeva la presenza di BXVI, ma a poche settimane dall’evento Sua Santità ha declinato.

    Lo avrebbe sostituito con l’invito alla Sapienza fatto dal rettore all’ultimo minuto con gli esiti che sappiamo. Settimane di scontri tra papisti e laici, media scatenati in lungo e in largo, argomento usato anche in campagna elettorale.
    Così quell’unico importante incontro annuale di risonanza nazionale passò rapidamente in cavalleria.
    La comunità ebraica italiana, giustamente (dico io) non ha gradito.

    Quest’anno BXVI andrà alla Sapienza da vincitore e senza l’imbarazzo di declinare fastidiosi inviti per falsi incontri interreligiosi con i “fratelli maggiori”.
    Altra infelice espressione entrata nel lessico popolare.
    Immaginarsi cosa succederebbe se il Rabbino capo delle comunità italiane ci definisse “fratelli minori”

    Mi pare un gran bel risultato.

    Caro Fabricianus, sul tuo stupore per l’ardire dei padri gesuiti di Popoli, non commento nel senso che, condividendo da tempo la spiritualità dei gesuiti e la loro linea di apertura al mondo, la mia opinione è faziosa ed è solo di plauso.

    13 Gennaio, 2009 - 22:47
  11. FABRICIANUS

    No, carissimo Nino, non sono stupito dell’ardire dei padri Gesuiti….Ho molta stima di questo Ordine Religioso, pur conoscendolo pochissimo…

    Cordialmente,
    F.

    13 Gennaio, 2009 - 22:57
  12. Leonardo

    Io ho cambiato bar, ma ogni tanto faccio una capatina per vedere che aria tira da queste parti. Deprimente, mi pare.
    Assenti Mandis e Sumpontcura, ridotto ai minimi termini Lycopodium, con la logorroica Marta09 che fa rimpiangere Clodine e Principessa (addirittura!) e MatteoNino a ruota libera … insomma, un ambientino coi fiocchi. Forse la conferma che la legge di Gresham colpisce anche nei blog?
    Con questi ultimi commenti avete toccato un’altra vetta del sublime.
    Comunque vi siete bene assortiti, e di questo mi compiaccio.
    Pago la consumazione e vi saluto con l’ilarità di sempre.

    13 Gennaio, 2009 - 23:03
  13. Nino

    Mi fa piacere, come non detto.
    Benvenuto.

    13 Gennaio, 2009 - 23:04
  14. FABRICIANUS

    “Il dialogo ebraico-cristiano e’ un processo difficile e necessario, che deve andare avanti malgrado le difficolta’”. Lo comunica in una nota Riccardo Di Segni, capo rabbino della Comunita’ ebraica di Roma, in merito alle polemiche sollevate dall’editoriale a firma di Elia Enrico Richetti, capo rabbino di Venezia, per il mensile dei gesuiti ‘Popoli’.
    “Mi risulta – aggiunge Di Segni – che il rabbinato italiano fino ad oggi abbia partecipato al dialogo, mettendo in evidenza i problemi, senza eccessive asprezze polemiche.
    Ritengo che papa Benedetto XVI abbia dato e continui a dare un suo originale e determinante contributo a questo incontro, anche se le sue posizioni non sempre sono condivisibili dal nostro punto di vista”.

    Adnkronos

    13 Gennaio, 2009 - 23:16
  15. Luigi Accattoli

    Leonardo ero sicuro di rivederti: avevo scritto apposta della Freccia Rossa. Per salutarti.

    13 Gennaio, 2009 - 23:26
  16. marta09

    Ma va’ Luigi? Pensavo gli avessi dedicato l’altro scritto: quello del “A morte i pacifisti”. Vabbé ho preso una svista!
    Leonardo, guarda che questo non è un “bar” è un “pianerottolo” e tutto è gratis, quindi riprenditi i tuoi soldi: non servono e non c’è una “cassa”.
    Ma torna quando vuoi! 🙂

    14 Gennaio, 2009 - 0:01
  17. roberto 55

    Risposta sbagliata, Marta09 !
    Dovevi, in realtà, dire a Leonardo: “No, Leonardo, non te ne andare ! Ci manchi troppo: resta qui con noi e salvaci, ti prego, con la tua irresistibile arguzia, con il tuo trascinante sarcasmo e con il tuo ineguagliabilmente corrosivo umorismo, dalla depressione in cui l’egemonia culturale del pensietro unico catto-marxista sta facendo precipitare i partecipanti a questo blog”, etc. etc..
    In realtà, leggendoti, si capisce che un pò ti manchiamo, Leonardo: mi sa che il tuo nuovo bar, quale che sia, è molto più deprimente del nostro “pianerottolo”.

    Venendo a noi, non ho, però, capito se la dichiarazione del Rabbino di Roma Di Segni smentisca (o meno) la posizione del Rabbino di Venezia o ne rappresenti solo un “addolcimento”: in sostanza, è, comunque, confermato, anche dopo la dichiarazione di Di Segni, che le Comunità Ebraiche non collaboreranno alla Giornata dell’Ebraismo ?
    Altra domanda: c’entra qualcosa, in tutto ciò, la recente polemica tra il Vaticano ed il governo israeliano sulla guerra in corso a Gaza ?

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    14 Gennaio, 2009 - 0:42
  18. lycopodium

    Ciao Leonardo, potrei scrivere lo stesso tuo commento.
    Qual’è il tuo nuovo bar (in attesa che i moralisti lo chiudano…)?

    14 Gennaio, 2009 - 7:27
  19. marta09

    Roberto55, per Leonardo, non conosco il suo pensiero, ma ho sempre rispettato la libertà (meglio dire “scelta”) di stare o andare. Ma davvero al tua risposta mi pare esatta.
    Per la 1° domanda – e dal mio piccolo – credo sia una “lezione di stile” per prima cosa, e poi, credo che Di Segni abbia quella “rara” capacità” della “visione d’insieme” che non si perde in diatribe suggerite – magari – da parole non troppo felici prese “dall’ultimo discorso di B16”. E’ – tanto per seguire “l’onda” degli ultimi post – un uomo che agisce da vero “operatore di pace”.
    E per la seconda domanda, beh!, credo proprio sia come dici tu. Ma è capibile ed anche “stimolante” per il Vaticano che è costretto a verificare così, la linea di comportamento adottata.
    Ciao 🙂

    14 Gennaio, 2009 - 7:37
  20. in genere i bar che non piacciono non si frequentano…

    14 Gennaio, 2009 - 9:38
  21. A Leonrdo:
    Berlusconi insegna: se non la pensi come me sei comunista!
    Da ragazzo sentivo i comunisti dire che se non la pensavi come loro eri fascista.
    I tempi non cambiano mai!
    leonardo e company stanno bene dove si fa pura ideologia, non dove ci si ascolta e ci si confronta pacatamente.
    A proposito cosa vuol dire a ruota libera?
    Confrontarsi con sincerità?
    Ami l’ipocrisia?
    Allora ti auguro di frequentare blog pieni di ipocrisia, quello dovebbe essere il regno giusto per chi non ha rispetto delle riflessioni altrui.
    Chi ha una idea diversa la propone, non la impone, nessuno ha titolo a imporre dogmi. Gia’ nella storia si è ucciso abbastanza perchè taluni credevano di avere l’esclusiva della verita’.
    Io Trovo che questo blog vola alto e ne sono contento.
    Chi ama la purezza della polemica fine a se stessa e insultare gli altri, ha altri blog “cristiani” . Vi posso fornire tutti gli url-web. Ve ne sono tanti che c’è l’imbarazzo della scelta.
    Ma come cristiani io e voi siamo chiamati a superare le meschinità.
    Ma vedo che ogni tanto ti affacci a sputare sentenze su persone che stanno pacatamente riflettendo.
    Questo e’ il tuo essere seguace di Cristo?
    complimenti!
    Dalle tue parole credo che tu con Cristo non ci azzecchi nulla, ti interessa solo la polemica sterile.
    Auguri primo della classe!

    A lyco confermo il mio rispetto, sperando nella reciprocità, sennò siamo come in Arabia Saudita…., loro costruiscono moschee da noi, ma da loro non si possono costruire chiese…..

    14 Gennaio, 2009 - 9:52
  22. Nino

    Per controbilanciare la riflessione di Luigi e restare nel tema, ecco in due riprese una cronaca di 5 anni fa di Paolo Rumiz. Più che cronaca mi pare romanzo-poesia.

    Blues del treno lento

    dal nostro inviato PAOLO RUMIZ
    Viaggio in treno attraverso l’Italia, lungo come la Transiberiana, raccontato da Paolo Rumiz e liberamente interpretato dai disegni di Altan

    Undicesimo giorno:
    Sulmona Castel di SangroSan Vito Marina

    Ho sognato Berlusconi, faceva il Presidente Ferroviere. Giocava con i trenini dentro il Palazzo, ma era incazzatissimo, li rompeva tutti a martellate. Ci rifletto su, davanti a un caffellatte alla stazione di Sulmona. Non posso dargli torto. Primo, i treni viaggiano a sinistra. Secondo, se li privatizzi, deragliano; vedi il disastro inglese. E poi, dannati loro, hanno bisogno di manutenzione. Si sporcano di sudore e di
    olio di macchina, si degradano. Viaggiano incollati alla terra: non hanno un “gate” che li spara nell’aria pulita, in un bello spazio extraterritoriale come le Bahamas. Lontano dal fisco canchero e dalle toghe rosse.

    Intanto, davanti allo stesso caffellatte, Marco Paolini vive una piccola crisi identitaria. Dopo il riconoscimento, non riesce ad abituarsi al suo vero nome. Si accorge che quel “740” gli stava addosso come un vestito su misura. Devo giurargli di continuare a chiamarlo così, promettergli che il gioco continua, che il treno resta una baleniera in cerca di Moby Dick. Gli dico che questo nostro viaggio transiberiano tra rami secchi e linee minori è un’operazione rivoluzionaria. A caccia di un’Italia minore che scompare.

    “Il locale per Campo di Giove, Roccaraso, Castel di Sangro, Isernia è in partenza al binario tre”. E’ il nostro treno, e la voce dell’annuncio ha un’eco particolarissima nella conca di Sulmona. Rivela la straordinaria dimensione acustica delle ferrovie. Gli annunci dei treni hanno un sapore speciale. Ricordo “Stanford is the next!”, secco come una fucilata, fra Boston e New York. Il temporalesco “Hamburg Altona”, alla stazione della Zoo di Berlino. O l’arrapante “Krpotkinskaja”, nel grande metrò moscovita.

    14 Gennaio, 2009 - 11:27
  23. Nino

    Segue Rumiz

    14 Gennaio, 2009 - 11:28
  24. Nino

    susate, segue Rumiz eccolo,

    Il bello degli Appennini è che non senti altro rumore che il treno. Il nostro che va a Castel di Sangro la linea più alta d’Italia dopo il Brennero, 1260 metri – attraverso un silenzio così totale, così peruviano, che senti ogni cosa della sua vita interna. Le bielle, il motore, lo spiffero, le ruote, le sospensioni, il colpo tra le rotaie. Pare “Long train running” dei “Doobie Brothers”, un metronomo lento e regolare come un aliante che ha preso la corrente ascensionale giusta.

    Il macchinista lavora con le marce, spiega che in ferrovia è il contrario che in auto, quelle alte sono per la salita. Incontriamo paesi a forma di mandolino, stanno arroccati su promontori come prue di navi. Hanno murate, oblò e boccaporti. Il treno compie arcane circumnavigazioni, scava un mezzacosta ventoso, ti porta in quota fin dentro a un faggeto immenso, sotto la Maiella che strapiomba. Poi corre di nuovo sul velluto, fra prati e greggi, fin dentro la piana delle Cinquemiglia, chiusa dalla montagne, punto culminante del viaggio prima della lunga discesa verso la fornace del Sangro.

    A Castel di Sangro si cambia. Caldo boia, cicale incazzate, sacchi pesanti. Il paese anzi città, per decreto di Carlo III di Borbone ha 5.000 abitanti e due stazioni distanti cinquanta metri. Una sta sulla Sulmona-Isernia, l’altra è il capolinea della Sangritana, che scende sull’Adriatico verso Ortona e Pescara. Ognuna ha la sua locanda, e sembrano due mondi distanti anni luce. Svizzera la prima, con ristorante, tovaglie linde e scaffali con vini d’annata. Profondo Sud la seconda, con utenti rumorosi, imbestialiti dall’afa.

    Accendo la radiolina dopo dieci giorni di viaggio. E’ sempre lo stesso bollettino. Temporali al Nord, sbarchi di clandestini a Otranto, industriali taglieggiati a Napoli, ville rapinate in Brianza, Berlusconi che resta pronto al sacrificio: la presidenza della Repubblica. Non potrebbe fregarcene di meno. Ci sentiamo stranieri in patria. O forse è il treno che ci ha fatto uscire dal tempo.

    L’Adriatico è a soli 80 chilometri in linea d’aria, ma quello che ci porta laggiù è il treno più lento d’Italia.

    14 Gennaio, 2009 - 11:28
  25. principessa

    Leonardo e lycopodium che rimpiangono (addirittura!!) i miei commenti?
    Faccio come Sump e mi affaccio solo per un breve saluto e per dire che anche in silenzio ci sono e vi seguo con immutato affetto.
    Un benvenuto di cuore ai nuovi “inquilini” e un abbraccio sincero a Luigi e ai “vecchi” frequentatori del pianerottolo alias Caffe’ Accattoli…

    14 Gennaio, 2009 - 17:38
  26. marta09

    Ciao Principessa!
    Sai, ci sono due tipi di “silenzio”: quello di chi non sa cosa dire perchè non ha nulla da dire, e quello di chi ha tanto da dire … così tanto che non si riesce a racchiudere in poche parole.
    Da quello che so, mi pare tu sia una che appartiene alla seconda categoria …
    Un abbraccio anche se sono una sconosciuta per te

    14 Gennaio, 2009 - 18:02
  27. FABRICIANUS

    Ciao Principessa, sono contento di rivederti affacciata sul pianerottolo.
    Un abbraccio…
    F.

    14 Gennaio, 2009 - 18:08
  28. che qualcuno voglia strumentalizare principessa e clodine contro altri compagni di blog, non è indice di correttezza…..
    A ciascuno di loro va un pensiero sincero.

    14 Gennaio, 2009 - 18:10
  29. marta09

    E dài Matteo, passa oltre!
    Ognuno ha la sua bellezza e ricchezza! La cosa importante è condividere ed in questo – credo – ci riusciamo benissimo.
    La strumentalizzazione – magari – è solo un incidente di discorso.
    E – a proposito di Freccia Rossa – che non sia una nostra caratteristica di arrivare troppo in fretta alle conclusioni.
    Ciao Matteo, Clodine e Principessa

    14 Gennaio, 2009 - 19:21
  30. lycopodium

    @ Moralista
    Non era una riferimento a te, ma una citazione gucciniana.

    15 Gennaio, 2009 - 13:00
  31. @lyco
    non era un riferimento a te (che mi hai solo attivato… non mi chiamo moralista per caso…) … ma alla “citazione” leonardiana 🙂

    15 Gennaio, 2009 - 14:51
  32. principessa

    @ marta09

    cara amica, innanzitutto grazie delle parole affettuose e di stima che mi riservi. Sebbene silenziosa in questo periodo, sarebbe scorretto non rispondere al tuo entusiasmo e al tuo affetto e percio’ ti mando anch’io un abbraccio. Non direi che sei sconosciuta ( se non di persona)… credo che stiamo imparando in tanti a conoscerti e la tua palese voglia di dire, di fare, di comprendere, di condividere ha recato un’ulteriore ventata tra i finestroni di questo pianerottolo…
    Un saluto affettuoso a tutti, ma proprio tutti!!, anche quelli piu’ silenziosi di me

    15 Gennaio, 2009 - 16:18
  33. marta09

    Ehi! Ma nn vale commuovere però!
    Grazie principessa … di nome e di fatto!
    Un abbraccione alla “n”.
    Ma chi sono gli altri silenziosi?

    15 Gennaio, 2009 - 20:13
  34. roberto 55

    Intervengo solo per “lanciare” dal Nordest l’abbraccio più forte a Principessa: che felicità leggerti !
    Mando anche un caro saluto all’amico Sump, all’impareggiabile Clodine, all’impavido Giovanni Mandis ed a Maioba, dal quale credo non mi riuscirebbe mai di dissentire: vi aspettiamo tutti !

    Buona serata dal freddo e dalla pioggia del Nordest !

    Roberto 55

    15 Gennaio, 2009 - 20:29

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