Tonino Bello e Bergoglio coetanei dotati di parola

“Tonino Bello e Jorge Mario Bergoglio hanno avuto una formazione strettamente contemporanea e legata per ambedue al Vaticano II. Del resto sono coetanei: se don Tonino fosse con noi, avrebbe appena un anno di più di Papa Francesco. E come sarebbe felice nell’udirlo parlare! Li unisce la ricerca della semplicità e della sobrietà nella vita del vescovo, l’amore agli ultimi e l’impegno per la Chiesa povera, la schiettezza nella denuncia del commercio delle armi, il richiamo a Francesco d’Assisi, la capacità di parlare per immagini e di farsi capire da tutti”: è l’avvio della conferenza che ho tenuto ieri ad Alessano, Lecce, paese natale di don Tonino Bello, a 22 anni dalla morte. Qui il mio testo nel quale ho segnalato 21 coincidenze linguistiche tra i due a partire dalla Chiesa del grembiule.

29 Comments

  1. Sara1

    A me Bergoglio sembra molto più “terra terra” di queste parole qua.
    In senso buono.

    16 Aprile, 2015 - 8:20
  2. fabrizio

    Dal Patto:
    5. Rifiutiamo di essere chiamati, oralmente o per scritto, con nomi e titoli che significano grandezza e potere (Eminenza, Eccellenza, Monsignor). Preferiamo essere chiamati col nome evangelico “Padre”.

    Da sottoscrivere, ma nemmeno “Padre” mi sembra così evangelico:
    “non chiamate nessuno padre sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.”

    16 Aprile, 2015 - 13:35
  3. picchio

    per non parlare poi di SANTO Padre, Fabri 😉

    16 Aprile, 2015 - 13:54
  4. Spiletti

    Chiamiamoli “compagni” e non se ne parli più…

    16 Aprile, 2015 - 14:31
  5. Spiletti

    Quanti formalismo borghesi!
    Volete mettere quanto era più evangelica la DDR?

    16 Aprile, 2015 - 14:57
  6. picchio

    Sono molto contenta che escono contenta che si sia avviato il processo di beatificazione di dom helder camara, Tonino bello è gia beato ?

    16 Aprile, 2015 - 18:35
  7. fabrizio

    Spiletti, non ti capisco.
    Spesso il Vangelo è difficile da mettere in pratica, perché comporta una conversione del proprio modo di vivere. Ma non su questo punto. Che ci costerebbe eliminare i titoli nobiliari ? Nulla. In questo caso il Vangelo è tanto chiaro quanto indolore.

    Come possiamo appellarci al Vangelo per l’indissolubilità del matrimonio e poi far finta di niente su questo punto la cui applicazione, oltretutto, sarebbe “gratis” ?
    Almeno facciamoci furbi.
    Mi spieghi come faccio a spiegare ad un lontano, vangelo alla mano, perché mi rivolgo ad un successore degli apostoli con Eccellenza, quando a loro stessi Gesù ha detto “non fatevi chiamare…..”

    Se vogliamo difendere le cose serie, correggiamo quelle indifendibili, no ?

    16 Aprile, 2015 - 18:46
  8. E nacque tra loro anche una discussione:
    chi di loro fosse da considerare più grande.
    Egli disse:
    «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori.
    Voi però non fate così;
    ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane,
    e chi governa come colui che serve.
    (Luca 22)
    _________________________

    Grazie Fabrizio,
    mi fai ricordare ….

    Per 1700 anni, dall’entrata nelle fila del POTERE degli Eredi degli Apostoli,

    che immane RIMOZIONE…..
    e come soggiogare con la paura le persone ????

    Ma lo Spirito di Gesù è riuscito a lavorare lo stesso
    nonostante quelli che si dicevano discepoli capovolgevano il Vangelo.

    E’ questo che rimane il miracolo più grande di tutti i tempi,
    normali padri e madri che con il seme della Misericordia
    hanno generato
    i Miani, i Francesco, i De Foucauld, gli abbè Pierre, i Romero, i Bello, i Frassati, i Magdaleine, i Teresa,
    e tutti gli altri tantissimi che va ricercando nella quotidianità Luigi Accattoli.

    16 Aprile, 2015 - 20:06
  9. picchio

    grazie MATTEO 🙂 🙂

    16 Aprile, 2015 - 21:04
  10. fabrizio

    Matteo,
    Non mi permetto di giudicare i cristiani che ci hanno preceduto, anzi li ringrazio perché la mia povera fede é figlia della loro fede.
    Guardo però al presente, e oggi la contraddizione di cui ho parlato mi pare insostenibile (e stupidamente autolesionista).

    16 Aprile, 2015 - 21:06
  11. Buon Fabrizio
    giusto non giudicare,

    ma “Apostoli” che divengono re e governanti e cancellano parti del vangelo….
    c’è ben poco da giudicare,

    sono semplicemente fatti,

    e la mia fede poverissima non è grazie a loro,

    ma è grazie alla gratuità di Cristo e alla sua morte e Resurrezione
    e
    allo Spirito che ha continuato il lavoro nella misericordia
    attraverso uomini e donne semplici.

    16 Aprile, 2015 - 21:59
  12. Spiletti

    @Fabrizio,
    in origine forse si trattava di titoli nobiliari, ma oggi sono solo il retaggio della nostra storia, che esprimono la necessità di distinguere ruoli e ministeri. Nelle nostre famiglie non ci chiamiamo tutti per nome: ci sono padri, madri, nonni, nonne, zii, zie. Nomi e titoli diversi per ruoli diversi.
    Stiamo attenti su queste cose.
    Non confondiamo povertà e pauperismo, fraternità cristiana e egualitarismo.
    L’ordine sacerdotale non è un privilegio: il Signore chiama alcune persone a compiere un ministero particolare all’interno della Chiesa.
    Se crediamo questo e se comprendiamo il valore dei sacerdoti, che rendono presente Cristo nei sacramenti, non possiamo poi pensare che siano come tutti gli altri. I sacerdoti cattolici sono diversi anche dai pastori protestanti. Il titolo, che ci arriva dal passato e dalla nostra storia, è solo il segno del riconoscimento di un vocazione speciale.
    Stiamo attenti a non lasciarci tentare da un anticlericalismo immotivato e irragionevole, questo sì superato dai tempi.

    17 Aprile, 2015 - 9:17
  13. fabrizio

    Nessun anticlericalismo.
    I titoli per distinguere ruoli e ministeri ci sono già e nessuno li vuole toccare (almeno non io): sacerdote, vescovo, cardinale,…..
    C’è bisogno, oggi, di aggiungere eccellenza, eminenza, ecc. ?
    A me pare di no.
    Poi c’è poco da girarci intorno, il Vangelo in materia mi sembra sufficientemente chiaro. Il resto sono opinioni.

    17 Aprile, 2015 - 10:50
  14. Spiletti

    Nulla di nuovo sotto il sole.
    Molte “opinioni” come la tua sono state oggetto di riflessione nel corso dei secoli, anche dietro la spinta di mutamenti civili e politici (ad esempio la Rivoluzione Francese) e la diffusione di nuove idee. Se la Chiesa Cattolica ha mantenuto l’uso di questi titoli un motivo c’è e non è stato certo per contraddire il Vangelo.
    A mio parere insistere su questo tema, tutto sommato irrilevante, tradisce un atteggiamento sostanzialmente anticlericale.

    17 Aprile, 2015 - 11:40
  15. Gesù è stato anticlericale per eccellenza
    e
    dai clericali fu ucciso.

    Tutto documentato.

    I documenti si chiamano Vangeli.

    Ma anche Pietro, Giovanni e gli altri se la dovettero vedere
    con la guerra fatta a loro dai clericali,
    e
    anche per loro
    i clericali preparavano una bella lapidazione….

    Basta andare alla s.Messa in questi giorni e ASCOLTARE gli Atti degli Apostoli.

    17 Aprile, 2015 - 17:02
  16. Spiletti

    Ci sono persone per le quali l’anticlericalismo è un valore.
    Per me non lo è, in nessuna accezione.
    In ogni caso, ritengo che sia perlomeno improprio parlarne come di un valore cristiano.
    Basta andare alla Santa Messa in questi giorni o leggere con attenzione gli Atti degli Apostoli per capire l’importanza della Chiesa sin dai primissimi giorni dopo la risurrezione di Cristo: una comunità guidata dagli apostoli e dai presbiteri (At14,23; At16,6-12; At 20,17-28; …).

    17 Aprile, 2015 - 18:01
  17. mettiti gli occhiali

    17 Aprile, 2015 - 18:41
  18. magari c’è scritto pure che gli apostoli si prendono la bronchite e il Sinedrio
    porta loro il broncolin.
    E METTERLI IN GALERA ERA SOLO L’INFERMERIA PRESIDIARIA.

    Ma ssssìììì Gesù è morto di FREDDO

    ma quali ATTI sta leggendo ?

    NOVELLA 3000 ??????

    17 Aprile, 2015 - 18:45
  19. Marilisa

    “Eccellenza”, “eminenza” e via dicendo sono titoli che ben poco hanno a che vedere con l’umiltà di chi si pone al servizio del Signore. Dovrebbero essere rifiutati, spontaneamente, dai diretti interessati.
    Non si tratta di essere anticlericali, si tratta di constatare che realisticamente sono del tutto inappropriati. E se anche derivano da abitudini radicate, niente vieta di abolirle.
    Anche il Papa ha impresso un deciso cambiamento a certe abitudini che erano l’esatto opposto della sostanza evangelica. Ha rinunciato, per esempio, alla croce d’oro, alle scarpe (ridicolissime) griffate, alla stola di ermellino etc… Tutte cose che facevano a pugni con la povertà di cui ogni pagina del Vangelo è testimonianza viva. Se non sbaglio, papa Francesco a volte si presenta semplicemente col suo cognome. E la sua dignità di Papa non ne viene sminuita per niente.
    Mi chiedo spesso perché mai la Chiesa abbia ritenuto opportuno insignire certi suoi ministri del culto, pur di grado elevato, con appellativi che Gesù avrebbe rifiutato. E mi chiedo, soprattutto, perché non abbia tenuto nel giusto conto la semplicità che il Maestro e i discepoli mostravano, rifuggendo dall’ esibizionismo di qualsiasi tipo.
    La Chiesa, che ai suoi inizi si atteneva strettamente alle parole del Cristo e lo imitava in tutto, con l’andar del tempo si è ammantata di un pesante carico di
    formalità esteriori che abbagliano lo sguardo ma certo non i cuori dei fedeli cristiani.

    18 Aprile, 2015 - 1:36
  20. Fides

    Allora, mi pare che a maggior ragione, sia fuori luogo l’appellativo di “Santità”.

    18 Aprile, 2015 - 10:20
  21. Spiletti

    Non è chiamando “compagni” o “fratelli” i vescovi e i cardinali che si avrà una chiesa più vicina al Vangelo.
    Nei paesi comunisti si chiama(va)no tutti “compagni”, ma esisto(eva)no enormi differenze tra i ricchi e privilegiati dirigenti del Partito, la casta dei grandi funzionari, e i poveri disgraziati, magari dissidenti, e gli emarginati.
    Tutti “uguali” a parole, ma poi, come nella Fattoria degli animali di Orwell, qualcuno è sempre più uguale degli altri.
    In questo blog spesso ho l’impressione che qualcuno confonda il cattolicesimo con il comunismo, ma in ogni caso questa è una polemica insensata e inutile.
    I titoli sono titoli e basta: si può essere umili e poveri anche accettando di essere chiamati “eminenza” o “eccellenza”.

    Quanto al clericalismo della Chiesa Cattolica (non discuto delle confessioni protestanti che però sono nate, ricordiamocelo, in opposizione alla Chiesa Cattolica), c’è poco da discutere: è strettamente e inevitabilmente legato alla natura stessa della Chiesa, sin dalle origini (sin dagli atti degli Apostoli).
    Se il Signore non avesse voluto una Chiesa così organizzata e strutturata, avrebbe usato parole diverse, a cominciare dal ministero petrino.
    Ci sono (e ci sono stati sicuramente nella storia della Chiesa) eccessi di clericalismo che non sono coerenti con il messaggio evangelico, eccessi che vanno corretti man mano che si presentano. Ma una Chiesa Cattolica anticlericale non potrà mai esserci: sarebbe contro la sua natura così come l’ha voluta il Signore.

    18 Aprile, 2015 - 21:38
  22. PIU’ sordo de na campana.

    Chissà quali vangeli legge sto tizio……

    Buona parte del tempo l’Ebreo Gesù la passava a difendersi
    e ad attaccare l’ipocrisia CLERICALE del Sinedrio e tutta la casta
    afferente, farisei, sadducei, e preti vari,
    e
    questo
    ancora a dirci che
    GESù è MORTO DI RAFFREDDORE.

    19 Aprile, 2015 - 0:11
  23. Sara1

    Poiché come il solito l’originale e’ meglio delle imitazioni anche l’anticlericalismo di Gesù era un po’ più raffinato.
    Comunque i tradizionalisti ok ma anche gli “spirituali” sono autoreferenziali mica poco, fortuna il Papa pensa più concreto e si occupa di altro.

    19 Aprile, 2015 - 9:54
  24. Sara1

    Il Bergoglio reale in ogni caso a me pare diverso dal Bergoglio di Accattoli.
    Non dico meglio o peggio ma oggettivamente diverso.

    19 Aprile, 2015 - 9:57
  25. Marilisa

    Brutta cosa le fissazioni. Quando uno (pron.indefinito–lo ricordo indegnamente al “correttore” Franti, che forse ha dimenticato un po’ la grammatica) ha quella del comunismo e dei compagni, ne vede lo spauracchio dappertutto. Ho conosciuto un altro che aveva la stessa ossessione, ma oggi pare che sia guarito, ed era ora.
    Auguro al sig. Spiletti di riuscire a liberarsi di questa fisima che lo espone al ridicolo, essendo lui, in questo blog, l’unico a manifestare l’idea fissa di un comunismo che non c’è più. Uno spettro, appunto.
    Il medesimo Spiletti ci ricorda assennatamente che non sono i titoli esteriori quelli che contano, ma importa la sostanza della interiorità di coloro che di tali titoli vengono insigniti.
    Io, dal cantuccio mio, pur trovandomi in parte d’accordo sul suo assunto, voglio far presente allo Spiletti che “eminenza” ed “eccellenza”( quest’ultimo usato anche in altri ambiti mondani) non si addicono per niente ai servitori per eccellenza che, nella Chiesa, sono, o dovrebbero essere, i signori cardinali e vescovi. E neppure “monsignore” è, a mio parere, un titolo da darsi ai preti riconosciuti degni di tale onorificenza. E–dirò di più– neanche ” sua santità” mi pare del tutto adatto a chi guida, dal vertice della gerarchia, la Chiesa cattolica.
    Un Papa ( qualsiasi papa), stimabilissimo per il ruolo che svolge–nel miglior modo possibile, si spera– non è santo proprio per niente; come non lo era Pietro, del resto. E Gesù ben sapeva che stava affidando la Chiesa ad un peccatore.

    19 Aprile, 2015 - 15:05
  26. Marilisa

    Tutti quei titoli sono onorificenze che ci portano, pari pari, a quelle che si usa conferire nella vita secolare. Ma la Chiesa, pur essendo nel mondo, dovrebbe fare a meno, il più possibile, delle vanità che connotano le esperienze mondane.
    Di vanità si tratta. Tanto è vero che si arriva perfino a parlare di carrierismo nell’ambito ecclesiastico. E la carriera è contrassegnata proprio da tutti quei titoli lì.
    Ricorderò sempre il giorno in cui chiesi ad un sagrestano notizie di un certo “don”, e quello sgranò gli occhi scandalizzato, e mi corresse dicendo che era un “monsignore”. Signora mia! “monsignore” vorrà dire. Ma che caspita! Ne rimasi sconvolta per tutto il giorno, giuro.
    Gesù Cristo ha voluto la sua Chiesa, sì, ma senza parlare minimamente di “carriera”. Anzi, ha detto ai discepoli: l’ultimo di voi sarà il primo.
    Ha capito, sig. Spiletti ?
    Quindi, perché lei parla impropriamente di Chiesa “così organizzata e strutturata” voluta dal Signore?
    Può dimostrarmi che Gesù voleva una Chiesa quale è quella scaturita dalla vanità dei suoi ministri?

    19 Aprile, 2015 - 15:11
  27. Spiletti

    Nessuna fissazione. semplicemente conosco il comunismo (e purtroppo non è uno spettro) e so riconoscere i comunisti quando li vedo.
    Non proseguo oltre in una polemica che non ha senso.
    O meglio, non ha senso per i cattolici.

    20 Aprile, 2015 - 9:03

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