Tre giorni a Natale: “Liberi per la città”

Cielo bigio su Roma, gabbiani ed elicotteri sopra le case. Gli studenti pare non abbiano intenzione di sfidare la “zona rossa” e sarebbero andati in diverse direzioni, intorno alla Città Universitaria e verso il Pigneto. Quelli delle medie superiori verso Trastevere e il Gianicolo. “Liberi per la città” hanno scritto sugli striscioni. Tra gli studenti medi c’è una mia figlia. Sentendo sirene ed elicotteri penso che qualsiasi cosa possa comunque succedere: ci sono ancora tante ore prima di sera, benchè questi siano i giorni più corti dell’anno. Tante ore o ognuna è carica come un’arma: così le avverto. Mi pare questa – a suo modo – un’immagine dell’Avvento.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    No hay un istante que no esté cargado como un arma“, Jorge Luis Borges in Doomsday, cioè Giorno del Giudizio, nel volume I congiurati, Mondadori 1986. “Non c’è un istante che non sia carico come un’arma”: cioè gravido di futuro. Così forse dovremmo sentire l’Avvento e la vita. Come una donna incinta sente crescere dentro la nuova creatura.

    22 Dicembre, 2010 - 11:59
  2. Mabuhay

    O Rex gentium,
    et desideratus earum, lapisque angularis,
    qui facis utraque unum:
    veni, et salva hominem, quem de limo formasti.

    22 Dicembre, 2010 - 13:36
  3. Francesco73

    Sono coinvolgenti questi pensieri di padre.

    22 Dicembre, 2010 - 13:57
  4. discepolo

    “Ange plein de gaietè connaissez- vous l’angoisse?..
    la honte , le remords, les sanglots, les ennuis
    et les vagues terreurs de ces affreuses nuits
    qui compriment le coeur comme un papier qu’on froisse?

    Ange plein de gaietè , connaissez-vous l’angoisse?

    (Baudelaire, Reversibilitè, Les fleurs du mal)

    22 Dicembre, 2010 - 22:11
  5. discepolo

    Come antidoto all’angoscia un abbraccio musicale
    a tutti
    in particolare a chi in questo anno ha avuto problemi di salute
    a chi ha sofferto nel corpo o nello spirito
    a chi a volte è stato sopraffatto dall’angoscia.
    Un grande grande abbraccio musicale
    Bach: trascrizione per piano del corale “Jesus bleibet meine freude” “Gesù gioia dell’uomo”

    http://www.youtube.com/watch?v=R0085wPebZc&feature=fvw

    22 Dicembre, 2010 - 22:56
  6. Discepolo, in questa notte antevigiglia, incipit di ben sedici giorni di chiusura aziendale, non posso andare a letto se prima non ho condiiviso con te -e tutti i blogger di buona volotà musicale- , già che hai evocato la 147, l’aria immediatamente precedente all’arcinoto corale (che peraltro, essendo la cantata bipartita -come talvolta capitava: composta per ‘prima’ e ‘dopo’ il sermone-, è ripetizione con altre parole di “Wohl mir, dass ich Jesum habe” -“Ben per me, che ho Gesù”) ) “Jesu bleibet meine Freude” .

    L’aria, per basso, ho scoperto stasera avere un testo (di cui ricordavo sempre le prime parole, ma non tutto) che davvero rende conto della sua musica.

    E’ in effetti, a mio avviso, una delle più belle cose che un basso-baritono può desiderare di cantare su questa terra (come anche una certa aria dell’Oratorio di Natale..) :

    Tromba, Oboe I/II, Violino I/II, Viola, Continuo

    Ich will von Jesu Wundern singen
    Und ihm der Lippen Opfer bringen,
    Er wird nach seiner Liebe Bund
    Das schwache Fleisch, den irischen Mund
    Durch heilges Feuer kräftig zwingen.

    Voglio cantare i miracoli di Gesù
    e porgergli l’offerta delle mie labbra,
    Attraverso il legame del suo amore
    egli conquisterà la mia debole carne, la mia
    bocca mortale con la potenza del sacro fuoco.

    (Diretto dal gigantesco gentiluomo austriaco Harnoncourt. Bellissimo vedere come il cantante -che ricorda vagamente un tizianoferro- cambi espressione a seconda delle parole.
    “egli conquisterà la mia debole carne, la mia
    bocca mortale con la potenza del sacro fuoco”
    Sì, l’interpretazione di un brano musicale, e sommamente nel canto, rapisce tutta la nostra unità psico-fisica.

    Che bello, come gli cangiano gli occhi quando dice la parola “amore” . Mi sa che sono innamorato. – E talvolta, andando a letto, susssurro, da anni ormai, chiusi gli occhi, mentre mi addormento: “Ti amo, chiunque tu sia.”)

    24 Dicembre, 2010 - 2:09
  7. Quella magnifica aria del basso nell’Oratorio di Natale, con quel (medesimo) regale, potente, grandioso intreccio fra voce baritonale e tromba, è :

    8

    Aria [Bass]

    Tromba I, Flauto traverso I, Violino I/II, Viola, Violoncello, Fagotto, Continuo, Organo

    Grosser Herr und starker König, liebster Heiland, o wie wenig achtest du der Erden Pracht! Der die ganze Welt erhält, ihre Pracht und Zier erschaffen, muss in harten Krippen schlafen.

    Grande Signore e Re potente, amato Salvatore, o quanto poco t’importa lo splendore della terra! Colui che regge tutto il mondo, che ha fatto il suo splendore e la sua ricchezza, deve dormire in una dura mangiatoia.

    http://www.youtube.com/watch?v=PcEcO5XOzQM

    qui interpretata da Thomas Quasthoff in un concerto alla Frauenkirche di Dresda..

    [ Una leggenda vivente (davvero vivente!) , questo basso:

    “Thomas Quasthoff nasce in Germania, a Hildesheim, nel 1959 e, fin dalla nascita è affetto da gravi deformazioni al corpo, dovute all’uso di Talidomide (farmaco antiemetico altamente tossico ritirato dal mercato nel 1961) fatto da sua madre durante la gravidanza. L’uso di questo farmaco gli ha causato la focomelia, malformazione che ha provocato non pochi ostacoli alla sua vita da musicista. Quasthoff tentò infatti di entrare al conservatorio di Hannover ma gli fu negata l’ammissione in quanto non avrebbe potuto suonare il pianoforte. Studiò quindi canto privatamente, lavorando per sei anni alla radio come annunciatore per la NDR. Il successo arrivò nel 1988 quando vinse il Internationale Musikwettbewerb der ARD, ricevendo le lodi del celebre baritono Dietrich Fischer-Dieskau. Nel 1995, su invito di Helmut Rilling esordisce negli Stati Uniti e nel 1998 ha l’onore di essere uno dei solisti della prima mondiale del “Credo” di Krzyztof Penderecki. Insieme ad Anne Sofie von Otter nel 2000 vince un Grammy Award per la sua interpretazione del Des Knaben Wunderhorn di Gustav Mahler. Questo Grammy va ad aggiungersi all’altro guadagnato nel ’98 per la composizione di Penderecki, a quello del 2008 per il Requiem tedesco di Brahms sotto la guida di Simon Rattle e alle nominations ai Grammy del 2000 e 2001 per le registrazioni dei lied di Brahms, Liszt e Schubert effettuate per la Deutsche Grammophon. In parte a causa delle sue condizioni fisiche, in parte per una scelta stilistica, Thomas Quasthoff non esegue molti concerti durante l’anno, preferendo insegnare (è titolare di due cattedre di canto in Germania, a Berlino e Detmold). Oltre ad aver collaborato con diverse prestigiosissime orchestre è stato accompagnato al pianoforte da personalità quali Helene Grimaud, Evgenij Kissin e Charles Spencer.” (wp) ]

    24 Dicembre, 2010 - 2:30
  8. Poi, vedete, quando noti qualcosa che ti colpisce profondamente, forse c’è un motivo.. Nel video con Harnoncourt direttore, noto subito fra gli orchestrali una violinista con un’età apparente insolitamente elevata.. Di notevole bellezza ‘senile’, come certe signore nordiche ‘metallizzate’ sanno essere, la osservo nell’archeggiare sul suo strumento.. Ma mi attrae l’energicità con cui lo fa, la sua coordinazione con la Musica..

    A un certo punto, visto il video due volte, mi viene il sospetto.. Che sia Alice Harnoncourt, la mitica moglie del direttore?

    Sì, ho appurato che era lei. Classe 1930, fondatrice col marito (già violoncello dei Wiener) del Concentus Musicus Wien nel 1953, nel video aveva circa 70 anni..

    Ma mi ha ricordato l’energia incredibile e la gioventù sprizzata da tutti i pori da Aldo Ciccolini lunedì scorso a Genova. Lui 85-enne!

    (Stessa impressione che ha avuto di recente a un suo concerto mia sorella a Bruxelles, e che ha avuto un ottimo giovane pianista che era con me al concerto. Basito.)

    Ma c’è un dettaglio della vita di questi signori, Nikolaus ed Alice, che non conoscevo.

    (Già sapevo che Lui è di nobili natali e sua madre era la Contessa di Merano, e aveva sangue asburgico nelle vene, ma vabbé..)

    “Alice Hoffelner and Nikolaus Harnoncourt married before 1953. They have raised a daughter and three sons. Their two surviving sons are Philipp and Franz. Their third son Eberhard, a violin maker, died in 1990 in an automobile accident.”

    Se quel che ho letto è vero, il loro terzo figlio è morto dieci anni prima quella registrazione, in un incidente d’auto. Il figlio era un liutaio. E la madre suona il violino. Ciò mi commuove.

    Per rivedere:

    http://www.youtube.com/watch?v=in_B5-pyQJU

    (guardatela, fra 0:18 e 0:28)

    [mi diverte come quella progressione ricorrente ricordi il ritornello un pò simile di ‘Piccolo grande amore’ di Baglioni..:]

    (ciao!)

    24 Dicembre, 2010 - 17:23
  9. Un’insolita versione con aggiunta di viola da gamba (ma almeno c’è marito e moglie assieme -con cembalista terzo ..comodo:) :

    http://www.youtube.com/watch?v=lBD4eWvfpj4

    ” *

    I love? Alice’s playing violin, it’s heartbreakingly beautiful.. ?

    aomf58 5 giorni fa

    24 Dicembre, 2010 - 17:39

Lascia un commento