Quattro giorni a Natale: gli chiedo che parli più forte

Passo una mezz’ora a leggere i bigliettini per Babbo Natale appesi all’albero dei desideri nell’atrio della stazione Termini. C’è di tutto. “Vorrei che portassi un degno compagno a mia madre che è parecchio stressata” scrive una Domiziana. Un’anonima: “Baciami txt e digli che ancora lo penso”. Un bambino preoccupato di non essere a casa: “Caro Babbo Natale quest’anno non siamo a Milano come sempre ma siamo a Lucera”. Uno che non si monta la testa: “Portaci un giusto, sincero e giovane governo che sappia ciò che fa”. Una che pare sua sorella: “Vorrei che aiutassi a superare la malinconia che a volte assorbe il mio Leonardo”. Mi paiono richieste modeste, degne della sacca di Babbo Natale. Ma al Signore che viene si può chiedere di più. Io gli chiedo che stavolta parli più forte.

36 Comments

  1. Mabuhay

    O Oriens,
    splendor lucis aeternae, et sol iustitiae:
    veni, et illumina sedentes in tenebris, et umbra mortis.

    21 Dicembre, 2010 - 1:20
  2. Ma come, Luigi? ma se sono millenni che si sta sgolando! e noi lì, sempre più sordi!!……….
    Ma forse vuoi dire che questa volta dovrebbe alzare la voce? come fa una mamma o un papà quando la pazienza si sta esaurendo?

    (Mabuhay, in che nazione sei?)…

    21 Dicembre, 2010 - 5:22
  3. Luigi Accattoli

    Principessa. Da una parte, dobbiamo sopportare questo silenzio di Dio anche per potere capire i nostri fratelli che non conoscono Dio. Dall’altra, con il Salmo possiamo sempre di nuovo gridare a Dio: ‘Parla, mostrati!’: Benedetto XVI, Loreto 2 settembre 2007.

    21 Dicembre, 2010 - 7:55
  4. elsa.F

    Se potessi mettere anch’io un bigliettino scriverei:
    Portami la fede, una fede più grande, una fede più forte, una fede più vera, una fede più “fedele”.

    O lux beatíssima,
    reple cordis íntima
    tuórum fidélium.

    Sine tuo númine,
    nihil est in hómine
    nihil est innóxium.

    21 Dicembre, 2010 - 8:57
  5. antonella lignani

    Bene, Elsa, bisogna chiedere la fede.

    21 Dicembre, 2010 - 9:51
  6. Leopoldo

    Non si dà incontro senza un corpo da incontrare, per questo Dio s’è incarnato. E la salvezza non è possibile se non attraverso l’incontro col prossimo e l’agire per lui (per questo la condizione di salvezza o di dannazione si cristallizza nel momento in cui moriamo: dopo più nulla ci è consentito – senza il corpo – per cambiarla).
    Ma a parte la mia agnostica teologia d’accatto (lo so, non vi angustiate), mi chiedo, io che non ho fede, come possiate, voi che l’avete, essere così sereni oggi, quando il Natale è divenuto un tempo di disperazione per tutti coloro che non possono comprarsi il pane mentre “non c’è festa senza pandoro”.
    Vi vedo, con i vostri bei regalini impacchettati, con i carrelli, in fila davanti alla cassa dell’ipermercato, dopo la novena del mattino magari, perché così ha da essere a Natale. Scaldatevi pure il cuore al ricordo dei vosti natali bambini e le mani al camino. Inviterete un povero alla vostra mensa? Bravi: v’aspetta comunque un inferno di ghiaccio. O forse v’aspetta il nulla, e allora avete ragione voi. E io con voi.

    21 Dicembre, 2010 - 10:18
  7. Mabuhay

    Questo e’ il tempo per credere, non per ricordare… Grazie Elsa.

    Alla sera, caro Leopoldo, la novena e’ alla sera…
    E ci sei anche tu con noi, ogni sera mentre la preghiamo;
    ci teniamo proprio che ci sia tutta l’umanita’.
    Lui viene per tutti, proprio per tutti; anche per chi non lo accoglie!

    P.S. Ciao Principessa. Torna indietro 12 ore e mi trovi! 😉
    Il mio nick dovrebbe avere gia’ “rivelato” dove mi trovo!
    South-East Asia: Philippines.

    21 Dicembre, 2010 - 10:45
  8. Marcello

    Il Nintendo DS non lo chiede nessuno?
    Non c’è più religione. Non c’è più quel bel Natale pagano di una volta.

    21 Dicembre, 2010 - 11:26
  9. Marco

    …una donna che amo e che mi ama.

    21 Dicembre, 2010 - 12:45
  10. elsa.F

    @Leopoldo

    “…quando il Natale è divenuto un tempo di disperazione per tutti coloro che non possono comprarsi il pane mentre “non c’è festa senza pandoro”.

    Questo è un ottimo motivo per confidare in Dio e non nell’uomo.

    Per quanto riguarda l’essere così sereni, io non lo sono; combatto giornalmente con mille angosce; ma … spero!

    Spero, sempre spero, comunque spero, fortissimamente spero!

    21 Dicembre, 2010 - 13:32
  11. discepolo

    Grande Marcello!!!

    Qunado andavo alle elementari dalle suore , noi alunne dovevamo scrivere la lettera al Bambin Gesù, e naturalmente le più “scafate” fra di noi sapevano già cosa le suore volevano sentirsi dire che noi desideravamo da Gesù , per cui le letterine erano piene di falsi e sentimentali buoni desideri “vorrei diventare più buona” “vorrei che i bambini dell’africa non morissero di fame” “vorrei che ci fosse la pace nel mondo” ecc. ecc.
    una mia compagna ingenua o cattiva o straordinariamente sincera scrisse “caro Gesù bambino vorrei che mio fratellino piccolo morisse , venisse in Cielo e diventasse un angioletto , così non lo vedrei più!!!, e poi mi piacerebbe un bel vestito nuovo, color rosa..”
    La suora per poco non svenne a leggere la letterina della perfida ( o sincera)bambinetta…;-)
    MC

    21 Dicembre, 2010 - 14:14
  12. discepolo

    Conosco una famiglia di bravissime e cristianissime persone che hanno praticamente costretto ( benevolmente s’intende non con la forza ma con la moral suasion) i figli a devolvere in beneficenza e doni per i più poveri i loro regali di Natale. Dicendo a uno di questi bambini “ma che bravi che siete , è bellissimo ! mi ha colpito la sua espressione feroce.
    Già , mi ha risposto con uno sguardo cupo l’undicenne, io avrei voluto una bici ma invece ho DOVUTO dare l’equivalente ai bambini poveri dell’india.
    Ho avuto per un attimo l’impressione che se li avesse avuti davanti , questi bambini poveri dell’india, li avrebbe istintivamente strozzati….o forse strozzerebbe inconsciamente i cristianissimi genitori???

    MC

    21 Dicembre, 2010 - 14:34
  13. Luigi Accattoli

    Leopoldo: “teologia d’accatto”. Ha l’aria di un colpo basso…

    21 Dicembre, 2010 - 15:04
  14. Luigi Accattoli

    Marco: “…una donna che amo e che mi ama”. Dunque l’hai già, se interpreto bene i verbi…

    21 Dicembre, 2010 - 15:08
  15. Luigi Accattoli

    Discepolo: quella bambinetta si chiamava Maria Cristina?

    21 Dicembre, 2010 - 15:11
  16. Luigi Accattoli

    Discepolo ho una storia vera adattissima a un pediatra, oltre che divertente. Una coppia ha una bimba di tre anni, età della grazia, quando arriva un fratellino. Tornata la mamma dalla Maternità, grandi feste di tutti e tutte. Prima, nel giubilo, la treenne. Che quando viene sera chiede: “Ma la sua mamma non viene a prenderlo?”

    21 Dicembre, 2010 - 15:16
  17. Marco

    La solitudine devastante mi fa sbagliare tra indicativo e congiuntivo, tra presente e futuro… Ci riprovo:

    una donna che ami e che mi ami.
    una donna che amerò e che mi amerà.

    Luigi: io ce le avrei anche, persino più d’una. Sono loro che non lo sanno. Non ricambiano.

    Comunque è una questione di f… di fede, di fede! Non si allarmi Leonardo!

    21 Dicembre, 2010 - 15:41
  18. Luigi Accattoli

    Da Antonio Thellung ricevo questo “raccontino natalizio”:

    Prima del tempo c’era solo Dio, perfettissimo (in che senso?), incommensurabilmente bello (rispetto a che cosa?), infinitamente buono (con chi?), sottilmente preoccupato (come faccio a sapere che sono proprio Dio, se null’altro esiste?). Per questo motivo inventò il mondo, per consentire l’esistenza di esseri viventi diversi da lui, che essendo costretti nei limiti finiscono per combinarne di tutti i colori. Così Dio non è più preoccupato, perché l’esistenza del non divino gli rende concreta l’esperienza di essere proprio Dio.
    Ma la sua inseparabile amica Speranza si chiese: come potrei abbandonare tanti poveri sventurati alle loro insensatezze? E per offrire a chi vuole una via di salvezza dai limiti e dalle contraddizioni della vita umana, scese sulla terra e continua a rinascere ogni anno, per mantenersi giovane e vivace, in modo da vincere la tentazione di lasciarsi scoraggiare.
    Buon Natale a tutti, ma proprio tutti tutti tutti
    Antonio Thellung

    21 Dicembre, 2010 - 15:41
  19. Luigi Accattoli

    Marco, proviamo così: “Una donna che amo e che mi ami”. Va?

    21 Dicembre, 2010 - 15:43
  20. plpl8

    @ MC
    certo che in tutte le cose ci vuole equilibrio, ciò non toglie
    che alcune cose “imposte” agli occhi di un bambino sono fastidiose
    e si capiranno solo dopo
    E’ questo il bello di crescere figli “come frecce in mano a un guerriero”
    e a volte (molte) si sbaglia !
    Ma da qui a dubitare che se quel bambino di 11 anni si fosse trovato di fronte ai bambini dell’India li avrebbe strozzati…no, dai MC !

    21 Dicembre, 2010 - 15:51
  21. Marco

    Quella che amo purtroppo mi ha respinto definitivamente.
    Ne ho alcune che mi garbano ma non posso dire che ve ne sia una che amo.
    Dunque bisogna mantenere i congiuntivi o il futuro indicativo in entrambi. Molto ipotetico… anche un po’ patetico.

    Arriverà, quando Amore vorrà.
    Speriamo che me la darà.
    L’opportunità.

    21 Dicembre, 2010 - 16:01
  22. Grazie ad Antonio Thellung…

    Io, per questo Natale – e per la vita – ho un solo desiderio, anzi due: il primo è che quella speranza di cui sopra, oltre a rinascere e a mantenersi viva sempre, sia capace di dare un senso a tutto quello che un senso non ce l’ha ( e non parlo di Vasco Rossi e delle sue canzoni) e per cui vado sbattendo testa e cuore ogni giorno. E il secondo sarebbe quello di essere compresa, di far sì che gli altri possano capire che quello che penso e che dico e che faccio non ha secondi fini o scopi nascosti; pur promettendo di fare sempre del mio meglio per farmi capire, vorrei incontrare sempre persone che facciano altrettanto e che mai perdano la speranza e la voglia di parlarsi…

    Per rispondere a Leopoldo posso dire che il mio primo pensiero, ogni Natale o festa comandata, è quello di guardarmi intorno per cercare chi è solo o ha meno fortuna di me. Il Natale del 1987, insieme ai miei genitori, abbiamo avuto a casa per la vigilia e per il Natale, 14 persone… 14 storie e solitudini diverse. Era il primo anno che conoscevo mio marito e, insieme, abbiamo mantenuto quella tradizione che mi è stata insegnata dai miei. Lo facciamo ancora, a volte in tanti a volte di meno. E il giorno di Natale non manco mai di portare un piatto di biscotti appena sfornati al Pronto Soccorso, ai pompieri in servizio,alla stazione di Polizia e ai vigili urbani…e anche ai veterinari in servizio (ma lì sono di parte). Quest’anno nessun regalo, abbiamo deciso di assegnare il – minuscolo (purtroppo sono senza lavoro) – budget in beneficenza e ai nipotini ho spiegato che avere ospiti a pranzo è come aver ospite quel Gesù Bambino che stiamo aspettando di porre nella mangiatoia, venerdì sera. Per loro abbiamo incartato i giocattoli di quando eravamo bambini e che li avevano sempre affascinati. Poi vi farò sapere le reazioni…

    21 Dicembre, 2010 - 16:21
  23. elsa.F

    Luigi,
    è bello questo tempo che dedichi a noi.
    Ci fai sentire importanti!
    Ti auguro uno splendido Natale, anzi, il migliore di tutti,

    Un abbraccio.
    Elsa

    21 Dicembre, 2010 - 17:30
  24. elsa.F

    Sono passati decenni da quei Natali e ancora cerco l’odore dei mandarini o del bollito, che si mangiava solo quel giorno.
    Erano i nostri doni.
    Oggi invece si tende a saltare il Natale, si va direttamente all’arrivo dei Magi, ai doni, la nascita quasi non esiste più, forse perché le nostre donne non sanno essere madri. E i bambini, tra televisione e futili regali, sono i più grandi emarginati del nostro tempo: abbiamo rubato loro l’infanzia e la religiosità della vita.
    Mi si chiede cosa vorrei trovare questa notte sotto il presepe: la mia Barbara, la mia Flavia, le mie figlie che mi furono tolte quando una maestra, assistente sociale, trovando che la casa non era ordinata me le portò via.
    Sono sempre stata una disordinata perenne, ma avevo quattro bambine felici alle quali suonavo le “nenie” di Natale.
    Andando in solaio ho trovato le mie vecchie famose poesie tutte imbrattate delle loro figurine: giocavano con le mie grandi poesie! Io non ho pianto su queste, ma su quelle figurine sì.
    Loro non sapevano cosa vuol dire genio, conoscevano solo due parole: mamma e bambino. Il mio presepe privato.

    Alda Merini

    Natale è anche questo!

    21 Dicembre, 2010 - 18:06
  25. Scusate ragazzi e ragazze. Torno proprio adesso dall’Antiquariato della mia (nuova) amica Rachele. Per puro caso, prima di lasciare il negozio, vengo a sapere che stasera, su un canale che di solito non vedo, presentato da un personaggio che non conosco (“uno delle Iene”, il Berry) , ci sarà il ragazzo di sua sorella Fanny (che verrà intervistata). Cosa ha di speciale questo giovane? Beh, non so quanti anni fa ha perso una gamba in un incidente di moto, però, con un arto artificiale, è -fra mille altre cose- andato persino vicino a toccare i 7000 metri di quota dell’Aconcagua, in Argentina… Dovrebbe essere interessante. Fra pochi minuti minuti (alle 21:10) su Italia 1.

    Il programma è “Invincibili”.

    “La 13enne campionessa di scherma senza arti Beatrice Vio, la ballerina senza braccia Simona Atzori e tanti altri. Storie di persone che hanno subìto gravi traumi psico-fisici e che hanno saputo ‘rinascere’. Sono i protagonisti di “Invisibili” puntata speciale di “Invincibili”, in onda martedì 21 dicembre su Italia 1 e condotta da Marco Berry. ”

    […]

    “ROBERTO BRUZZONE

    Roberto Buzzone ha 32 anni, è sempre stato un amante dello sport, del pugilato in particolare, ma sei anni fa un incidente in moto gli cambia la vita per sempre. I medici sono costretti ad amputargli parte del piede. Roberto potrebbe vivere senza dover ricorrere alle protesi, ma in quelle condizioni non riesce più a sentirsi libero di muoversi come faceva prima perché ogni passo risulta doloroso e faticoso. Il giovane di Ovada a quel punto decide di farsi amputare la gamba fino a sotto al ginocchio, sicuro che l’uso di una protesi possa aiutarlo a riprendersi la libertà perduta dopo l’incidente. Roberto ha ricominciato a fare sport, dedicandosi alla boxe e all’atletica, ma poi ha scoperto la sua vocazione per la montagna e per i grandi spazi, il trekking e le attività all’aria aperta; nel giro di qualche anno raggiunge dei traguardi incredibili, tra cui due ascese sul Gran Paradiso, il Cammino di Santiago de Compostela e la conquista del Kilimangiaro in Africa. ”

    http://www.affaritaliani.it/sociale/programma_tv_invisibili211210.html

    (lo so che quello dell’altra volta doveva essere l’ultimo link.. Ma era un link a una pagina piena di Profezie di Avvento… Il Puer che nascerà dovrebbe salvarci anche dalle nostre -mie in primis- puerilità… Saluti a tutti – “ma proprio tutti tutti tutti”.)

    21 Dicembre, 2010 - 19:58
  26. [‘Puerilmente’, preciso: per la fretta di segnalare, ho scritto prima di getto quel poco che ricordavo (ricordavo anche altri dettagli, tipo che lui ha conosciuto Oscar Pistorius) , senza poi riscriverlo alla luce di quanto trovato sull’articolo linkato e di cui ho infatti copincollato il brano relativo al “quasi-cognato” della mia amica.. Buona serata e auguri ancora.]

    21 Dicembre, 2010 - 20:05
  27. [Preciso che per “puerilità” intendevo l’aspetto più degenere dell’ “infantilismo” (degli ‘adulti’) ..

    Comunque, per la ‘puerilità “buona”, dò la Parola direttamente al Puer :

    « Matteo 18 : 1-5, 10

    1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
    5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

    10Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. » ]

    21 Dicembre, 2010 - 20:50
  28. Buona sera a tutti.

    Leopoldo scrive, 21 dicembre 2010 @ 10:18

    Grazie per ciò che scrivi.
    Una specchiatina ogni tanto mi fa bene. E certi dubbi sono utili. Grazie ancora.

    21 Dicembre, 2010 - 20:55
  29. Oggi è stato per me un giorno extraordinariamente speciale.

    Credi di aver visto praticamente tutto,
    ma realizzi che non hai visto praticamente niente.

    Oggi ho visto la Madonna, e mi ha detto che sono un cretino.

    22 Dicembre, 2010 - 0:08
  30. “I cretini che non hanno visto la madonna, hanno orrore di sè, cercano altrove, nel prossimo, nelle donne – in convenevoli del quotidiano fatti preghiere – e questo porta a miriadi di altari. Passionisti della comunicativa, non portano Dio agli altri per ricavare se stessi, ma se stessi agli altri per ricavare Dio.”

    («Perché mi tentate? Portatemi il film perché io lo veda». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è regia e sceneggiatura?». Gli risposero: «Di Bene».
    Egli disse loro: «Rendete a Bene ciò che è di Bene e alla Madonna ciò che è della Madonna»)

    [Capisco che il carmelitani potrebbero obiettare..]

    Buon Natale prossimo avventuro.

    22 Dicembre, 2010 - 0:25
  31. Mabuhay

    Ho appena letto dal grande Syriacus:
    “Oggi ho visto la Madonna, e mi ha detto che sono un cretino.”

    Questa si’ che e’ bella! Me la devo proprio scrivere.
    Sarebbe un interessante contributo per un midrash -cattolico- del terzo millennio, post-moderno, post-cristiano…post…tutto!
    Questa si’ che e’ bella…e probabilmente ha pure ragione (la Madonna).

    22 Dicembre, 2010 - 10:33
  32. Marco

    C’è qualcosa di piduista, di massonico. Il Berlusconi-Lucifero, portatore di luce appunto.
    Il Matrix tra noi.
    “Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.”.

    22 Dicembre, 2010 - 21:08
  33. discepolo

    Caro Luigi, no la perfida bambinetta non era Maria Cristina, per il semplice motivo che io era da bambina una santarellina , rispettosa ,silenziosa, pia . la “cocca” della suore insomma , che forse prevedevano già per me una vocazione monacale viste le mie precoci doti mistiche … 😉
    io non mi considero per niente buona e se devo essere sincera ( e non ipocrita) i miei veri desideri a volte sono molto. molto ma molto cattivi.. per questo preferisco dire al signore , col Padre Nostro, sia fatta la TUA volontà, perchè se chiedessi che fosse fatta la mia.. sarebbe credo una strage…. 😉
    MC

    22 Dicembre, 2010 - 22:24
  34. Mabuhay

    No Targum55, ti prego…non rovinarmi il Natale! Please, don’t!
    Abbi pieta’ di me almeno in questi giorni…

    23 Dicembre, 2010 - 5:46

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