Turisti bivaccanti per calli e campielli

Divieto di fare bivacco per calli e campielli, divieto di questuare e del commercio ambulante: sono tre provvedimenti del Comune di Venezia che conosco a orecchio, più per il dibattito da cui sono stati accompagnati che per il loro contenuto. Arrivando mi chiedevo che ne fosse in realtà della povera Venezia, dietro la propaganda e le polemiche: ripartendo la mia impressione è che un qualche miglioramento vi sia stato. Non coi bivacchi: ho visto famigliole e comitive magiare dappertutto, come sempre in passato. Mi è parso invece che ci fossero meno mani tese per la strada e meno venditori di ogni cosa. Ho chiesto al ristorante, in albergo e a un amico veneziano che vive a Venezia – Giovanni Benzoni, che fu presidente della Fuci quand’io ero fucino – e la conclusione è stata convergente: le ordinanze del sindaco Cacciari non hanno fatto miracoli, ma un miglioramento minimo e momentaneo vi è stato. Un poco più di vigilanza, un poco meno di disturbo agli abitanti e ai turisti. Meno persone inginocchiate a chiedere l’elemosina, meno venditori di borse sui ponti e i marciapiedi. Difficile immaginare che il miglioramento si stabilizzi, ma potrebbe essere. E siccome a Roma abbiamo gli stessi problemi, ingigantiti dalla dimensione, mi auguro che da Venezia ci venga un buon auspicio se non un qualche insegnamento.

15 Comments

  1. Hai lanciato un bel sassolino!
    buona continuazione di vacanza

    25 Agosto, 2008 - 1:14
  2. Sara Bauducco

    Credo che questi tre problemi che Venezia sta cercando di risolvere appartengano a tutte le grandi città… chissà se Cacciari ha trovato la ricetta giustal?! E se il “circo di questuanti e venditori” avesse solo migrato altrove allora non sarebbe una reale conquista del buongusto, della pulizia e del rispetto dei turisti… E’ un fenomeno che si presta veramente a molteplici letture… Per quanto riguarda famigliole e comitive che mangiano ognidove, trovo che sia un allegro e caratteristico quadro popolare che insaporisce l’aria di vacanze…

    25 Agosto, 2008 - 9:54
  3. Clodine

    Venezia è piccola perla da sempre. Non ha la capacità che possono avere le grandi metropoli: è un piccolo scrigno d’arte, un merletto, un “tombolo” di rara fattura. Le città d’arte, anche le più possenti e di gran lunga più interessanti storicamente , hanno una pianta massiccia, robusta: Milano come Roma, Verona e altre sono impostante sono come accampamento, hanno il cardo e il decuamano che ne allinea le vie così da poter spaziare, così come quelle a pianta circolare di stampo rinascimentale…fFrenze, Lucca…

    Venezia no! Lei è friabile come madreperla. E’ situata, insieme a numerose piccole isole, all’interno della Laguna nella parte nord-occidentale del Mare Adriatico. Si snoda come un filo di seta in piccole viuzze e ponticelli che come marzapane sorvolano lingue di mare! Come poter solo per un istante pensare di ostruirle con banchi e bancarelle di souvenir, zeppe di cianfrusaglie, o come solo pensare che in quel “belvedere” possa annidarsi la miseria e la povertà.
    E’patrimonio dell’umanità,ed è compito di tutti gli italiani proteggerla…
    Dans Venise la rouge,
    Pas un bateau qui bouge,
    Pas un pêcheur dans l’eau,
    Pas un falot.
    Seul, assis à la grève,
    Le grand lion soulève,
    Sur l’horizon serein,
    Son pied d’airain….

    Alfred de Musset

    Se scusate, ma quando penso a Venezia la “bella addormentata nel bosco” è la mia sorellastra!

    Clodine

    25 Agosto, 2008 - 10:30
  4. Sumpontcura

    Clodine, monella! Ci sei mancata, lo sai? (Ci sono mancati, nell’ordine: la tua intelligenza, la tua sensibilità e i tuoi refusi… Smack!).

    25 Agosto, 2008 - 10:43
  5. Clodine

    mannaggia sti’ refusi Sump…riformulo la frase…come non detto quella sopra..dunque:

    ” Scusatemi, ma..quando penso a Venezia “la bella addormentata nel bosco” è la mia sorellastra” .

    Un banale aneddoto per esprimere stupore che si prova nell’impotto con Venezia: per antonomasia la città più romantica del mondo!

    Ahhahaaaahhaaa il ponte dei sospiri…sospeso nell’acqua..

    è vero che raccoglieva i sospiri dei condannati a morte ma, Sump, diciamocelo: l’amore non è forse una condanna a morte!? E se non è ricambiato, non uccide forse ??

    25 Agosto, 2008 - 10:59
  6. Sumpontcura

    No bimba, non è una condanna a morte… Anche se i sospiri, normalmente, non mancano…

    25 Agosto, 2008 - 12:05
  7. principessa

    Buongiorno a tutti!

    si’ Sump, una condanna a morte: di quelle morti dolci e struggenti pervase di sospiri quando tu stesso pensi che non puo’ esserci nient’altro che superi la bellezza di quello che stai vivendo……e quando non e’ ricambiato aumenta a dismisura contorcendo il cuore e dando le piu’ grandi sofferenze… altro che sospiri! poi diventano lamenti di sofferenza….

    Sole e cielo limpidissimo stamani che ti rimette in pace con l’universo…
    Come le giornate trascorse a Venezia 20 anni fa ah! i ricordi!!

    25 Agosto, 2008 - 14:54
  8. Leonardo

    Ma qui siamo all’incrocio tra i baci Perugina, la collezione Harmony e i fotoromoanzi Sogno …

    (tu quoque … Sumpontcura !?)

    25 Agosto, 2008 - 18:06
  9. principessa

    Leonardo, dimmi che non hai mai mangiato un bacio perugina e letto il messaggino sulla carta interna?
    Ma che c’e’ di scandaloso a parlare ANCHE dell’amore umano ?
    Un saluto affettuoso

    25 Agosto, 2008 - 18:19
  10. Sumpontcura

    “Sospirare”: in provenzale “sospirar”, in francese “soupirer”, in spagnolo e portoghese “suspirare”. Dal latino “suspirare”, composto di “sus” (per “subs”) = “in su” e “spirare” = “alitare”.
    Mandare un respiro dal profondo del petto, come fa chi è agitato da tristezza, amore o altra melanconica passione; fig. Rimpiangere cosa perduta; ovvero Desiderare ansiosamente.
    Derivati: Sospiro; Sospirévole; Sospiroso.

    Io avevo scritto: i sospiri non mancano. Ti pare proprio un’espressione così zuccherosa, caro Leonardo? (E comunque: vil marrano, tu sparisci dal pianerottolo lasciandomi in compagnia di tenerissime fanciulle in fiore e poi mi rimproveri perché barcollo un poco?).

    25 Agosto, 2008 - 19:01
  11. roberto 55

    Non c’è nulla di scandaloso nel “ragionar d’amore” (come si diceva ai tempi del Dolce Stil Novo: l’insegnante che, più di 30 anni or sono, mi obbligò a “riparare” a settmbre in “Italiano” sarà ora contenta di verificare che, grazie a quell’estate trascorsa sulle poesie di Guido Cavalcanti, Cecco Angiolieri, Cielo d’Alcamo, Petrarca e l'”Inferno” Dantesco, qualcosa, alla fin fine, m’è rimasto in memoria): ci mancherebbe !
    Prendendo spunto dal “sassolino” lanciato da Luigi, io non sono “venexian” ma “della campagna”, però da quel che mi hanno, in questi anni, riferito amici e colleghi di lavoro di Venezia e Mestre ho preso a maturare un’eccellente considerazione del Sindaco Cacciari e mi fa piacere notare che anche Luigi, da turista, un pò la conferma.
    Principessa: ho cercato quell’articolo del “Corriere della Sera” ma non l’ho trovato; riusciresti, per cortesia, a sintetizzarmelo ?
    Molto bello, infine, sull’altro “post” il dialogo tra Matteo e Sump (per inciso: sono daccordo, Sump, che l’uso, in quel passo evangelico, della congiunzione “e”, piuttosto che del “ma”, cambia poco).
    Clodine: sei mancata anche a me !
    Siete d’accordo nel dedicare il “Pater Noster” di domani – ore 12 ai due missionari laici uccisi quest’oggi in India ? Come può trovare posto nell’uomo tanta sconvolgente intolleranza ? E quanto alta dovrà essere la nostra preghiera al Signore affinchè possano trovare salvezza e redenzione le anime degli omicidi ?

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    25 Agosto, 2008 - 23:10
  12. principessa

    Arieccola con i suoi dubbi!!

    Leggevo su un sito dedicato al Rosario la seguente frase:

    ” La Sua lode non s’addice alla bocca el peccatore ” (Sir 15,9)

    Urge, come e’ comprensibile, una spiegazione da coloro che ne sanno piu’ di me, perche’ dire che sono perplessa e’ un eufemismo. Ma come?? non e’ la preghiera dei peccatori ad essere la piu’ ascoltata??? non e’ per i malati che si chiama il medico??
    Attendo fiduciosa e , confesso, turbata….

    26 Agosto, 2008 - 3:34
  13. Sumpontcura

    Cara Principessa,
    io la capisco così:
    – Si fa più festa in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento; questo è sicuro ed è alla base di tutto: l’ha detto Gesù in persona.
    – Ma i peccatori non pentiti (ostinati nel peccato perché non lo ritengono nemmeno peccato; o perché amano il peccato e si realizzano in esso) faranno bene a evitare di rivolgersi a Dio: “La Sua lode non s’addice alla bocca del peccatore”.
    – E’ per i malati che si chiama il medico: ma a condizione che il malato sappia di essere tale e abbia chiaro di aver bisogno d’aiuto.

    26 Agosto, 2008 - 9:55
  14. Clodine

    Sump. Principessa…si dice che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno!
    Dovremmo un attimino soffermarci su questa epigrafe e approfindirne il significato. Mi faccio spesso una domanda: mi chiedo in che quale sia il modo di operare dello spirito del male: è vero che tenta continuamente il cuore dell’uomo, ma in che maniera, qual’è la persuasione che lo fa optare per una scelta anziché per l’altra (?) E’ chiaro che, non solo inculca la giustificazione davanti a Dio sulla base dei propri meriti, ma , ancor più sublolo, getta fumo negli occhi, confonde, e sulla scorta dell’ingordigia dell’uomo di fronte ai piaceri della carne lo induce a pensare che i vizi, e ogni sorta di passioni siano “peccatucci di poco conto” cui il cuore dell’uomo non può sottrarsi .

    La sua frase sacramentale è “Sii buono e fa del bene”, ma non vuole riconoscere che nella carne non dimora alcun bene: ecco l’ingannatore! Non credo che questi chiamiamoli “ignari apostoli di Satana” sappiano cosa fanno, anche perché non sempre sono individui riprovevoli -spacciatori di droga, tenutarie di bordelli e trafficanti di schiavi – ma possono essere benissimo ministri di culto regolarmente ordinati anche la 2 Cor. 11:13-15 ne parla

    Migliaia fra coloro che occupano i pulpiti d’oggi non si considerano più tenuti a presentare i tratti fondamentali della fede cristiana, avendo distolto le orecchie dalla verità, così invece di mettere in evidenza quanto grande sia la nostra condizione di peccatori davanti a Dio e le sue eterne spaventevoli conseguenze, essi lo minimizzano – ho assistito a parecchie conferenze di padre Gabriele Amorth, un grande esorcista, il quale critica ferocemente la chiesa per il lassismo che ha manifestato in questo senso-

    L’umanità è sempre più indolente, non vuole incontrare Dio, perchè Dio è esigente, e così distorce a proprio piacimento le parole dei santi: su quell’ “Ama e fa’ quello che vuoi” di Agostino sono stati giustificati i peggiori tradimenti e una serie infinita di aberrazioni. In Proverbi 14:12 si dice che “C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la sua fine sfocia in vie di morte”. Questa “via” che “sfocia nella morte” è l’inganno! Ora c’è da chiedersi fino a che punto l’uomo ne è asservito, e fino a che punto lo è in modo consapevole, cosciente, oppure come dormiente, lo è in maniera inconsapevole catturato come un pesce all’amo. Credo che il peccato non perdonato sia quello in cui il cuore sia consapevole del male e ne persevera ma..anche qui c’è da fare un distinguo. Nel senso che, tutti noi siamo costituiti in modo tale da avere dei limiti, di cui non siamo colpevoli, che ci vengono tramandati… e malgrado tutto l’impegno e la volontà non ci si libera, e che dire delle passioni? Tutti noi siamo abitati da “legioni” di passioni -i famosi demoni che Cristo fece inabitare nei porci- ed hanno tutte la stessa gravità : la lussuria (morale sessuale) come l’ira, come l’invidia ecc come ogni altra passione la quale portata all’eccesso crea il disordine (anche quella per l’arte e per la musica)

    ..Ci vuole la Grazia. Ma..nell’economia della grazia siamo tutti inclusi? E…se Dio nella sua libera scelta la vuole donare [essendo dono] a chi vuole !!! ???

    Devo approfondire questo aspetto…

    26 Agosto, 2008 - 16:08

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