Un bel saluto da Nocera nel nome di Blesilla

Giornata lieta a Nocera Inferiore dove ieri ho ricevuto insieme a Franca Zambonini il Premio Euanghelion. I due doni: la visita in mattinata al Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore – vale il viaggio a Nocera: che aspettate a partire? – e la cena in una casa famiglia con vivi racconti di affido: “Tre figli nostri e cinque che abbiamo accolto”. L’affollarsi composto intorno alla vasca di quelle quindici coppie di colonne come diaconesse in tuniche colorate. Dentro la vasca la lapide a ricordo di una Blesilla, nome così dolce che mi stupisco di non averlo incontrato fino a ieri. I racconti della casa famiglia valgono di più e su di essi tornerò. Non abbiamo motivo di piangere sulla crisi della fede cristiana se dalla fede vengono – ovunque – tali meraviglie.

78 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Provo a dire meglio l’idea abbozzata nell’ultima riga del post riguardo alle meraviglie che vengono dalla fede e ci provo con alcune parole di Benedetto XVI:

    E’ la carità che deve promuovere tutte le nostre azioni. Non si tratta di voler fare un mondo ‘su misura’, ma si tratta di amarlo. Per questo la Chiesa non ha come vocazione principale quella di trasformare l’ordine politico o di cambiare il tessuto sociale. Essa vuole portare la luce di Cristo. È Lui che trasformerà tutto e tutti.

    Per un mio commento a questo testo benedettiano vedi qui: http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=758.

    15 Marzo, 2012 - 1:06
  2. Ombretta

    Che bel buongiorno, caro Luigi!

    15 Marzo, 2012 - 8:31
  3. Ombretta

    Avevo scritto una lunga ed articolata lettera a Principessa per tentare di lenire il suo dolore, ma la mia imperizia nello scrivere su tastiera mi ha allungato il tempo e mi si è cancellata

    15 Marzo, 2012 - 8:33
  4. Ombretta

    per questo ora scrivo in più tempi…a Principessa volevo mandare un caloroso abbraccio che è dirle che l’amore davvero lenisce

    15 Marzo, 2012 - 8:34
  5. Ombretta

    Io stessa l’ho provato quando a seguito della mia testimonianza sono stata abbracciata da tutto il pianerottolo ed anche se ho pianto, mi sono sentita abbracciata/amata/consolata…non ci sono parole umane per dire l’ingiustizia di una morte giovane “rubata”

    15 Marzo, 2012 - 8:37
  6. Ombretta

    ma la morte è sorella e porta che conduce alla Vita..ed anche questo comunque vacilla e non consola neppure il tunnel e la luce o il fatto di pensare di rivedere i nostri cari defunti…

    15 Marzo, 2012 - 8:39
  7. Ombretta

    Quello che nella nostra creaturalità lenisce un po’ le ferite è l’abbraccio caloroso anche se silenzioso e poi il tempo che ricuce nonostante tutto e le cicatrici restano ma diventano sopportabili e maestre di vita, un grande bacio a Principessa, a Luigi ed a tutto il pianerottolo compreso Gioab

    15 Marzo, 2012 - 8:41
  8. Che bel buongiorno, Luigi e Ombretta!
    Un abbraccio a tutti e buona giornata

    15 Marzo, 2012 - 8:43
  9. Gioab

    “Non si tratta di voler fare un mondo ‘su misura’, ma si tratta di amarlo. Per questo la Chiesa non ha come vocazione principale quella di trasformare l’ordine politico o di cambiare il tessuto sociale. Essa vuole portare la luce di Cristo. È Lui che trasformerà tutto e tutti.”

    Caro Luigi, sei sicuro di sentirti bene ? o è colpa del premio che ti ha fatto girare la testa ? Hai letto le dichiarazioni di Bertone ?
    “nessun altro ordinamento è antico come quello della Chiesa”. “E, nel contempo, nessun altro diritto ha in sé la forza e la capacità di rendersi interprete dei bisogni umani, apparendo così attuale e sempre nuovo”…tale indole peculiare risiede al di là della portata di qualsivoglia potere legislativo statuale” e “si colloca nella visione soprannaturale del fattore religioso nella società degli individui”.
    Come dire: “qui comandiamo noi perché siamo i più antichi e abbiamo un potere sovrannaturale”

    Una vera e propria esaltazione teologica, che pretende di porre la Chiesa cattolica di fatto al di sopra di tutti gli ordinamenti, perché ritenuta espressione di una divinità. Un’apologia che, tra l’altro, ignora i fatti storici. Ad esempio, la presenza di ordinamenti di molto antecedenti e differenti. E che rivendica e giustifica implicitamente privilegi di cui tuttora gode la Chiesa cattolica.
    Forse dovresti parlare con Bertone e spiegargli che le Viganò-ate non si fanno. Che la fede vuole portare la luce di Cristo e che quando vollero farlo Re ( Gv 6.15) Gesù rifiutò. Spiegaglielo a Bertone. Non deve aver capito bene.
    Eh… un’altra cosa…., come si fa ad avere fiducia in chi dice una cosa, e chi ne dice un’altra ? Il Vangelo dice : “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero.” ( 1 Cor. 1.10-11)
    Se continuate così vi prenderanno per una Babele sai quella della confusione delle lingue.

    15 Marzo, 2012 - 10:30
  10. marta09

    Come stride questo bel post ed un davvero “buon giorno” con queste parole con quelle giovanissime morti che – se dovessimo solo assumere su di noi tutto il dolore di quei genitori – credo proprio che moriremmo di schianto: il nostro cuore non ce la farebbe a reggere.

    Il solo immaginare mi stronca la parola e mi butta nell’orrore.

    Un abbraccio anche a Fabricianus e … non dare troppo credito al libro che stai leggendo.

    15 Marzo, 2012 - 10:34
  11. FABRICIANUS

    @marta09
    Ciao Marta, grazie per l’abbraccio che ricambio.

    Il libro é uno spunto, é lo stesso autore che invita a prenderlo con le pinze…Accetto comunque il tuo consiglio.

    Ciao!

    Ciao Luigi!

    15 Marzo, 2012 - 17:07
  12. Marilisa

    Fabricianus, mi permetto di farti presente che Paolo Curtaz non è mai banale, tutt’altro.

    15 Marzo, 2012 - 17:32
  13. Clodine

    Paolo Curtaz è un ottimo predicatore, con una buona preparazione omiletica…peccato che predicava bene e razzolava male. Caro Fabricianus, ha ragione Marta: leggi Curtaz, è sempre arricchente la parola di un teologo- ma separa la sua predicazione dalla sua umanità, tenendo presente che non fu un campione di grande coerenza…

    15 Marzo, 2012 - 17:44
  14. marta09

    Bè, veramente non è il suo vissuto che mi ha messo in una posizione critica (figurarsi), ma la sua scarsissima misericordia dimostrata sul blog (insopportabile davvero per le sviolinate mielensi) e un bel po’ di incoerenze compresa una certa durezza quando qualcuno “esce dal coretto dell’alleluja”.
    Insomma, dopo anni che lo seguo credo sia tutto un po’ troppo finalizzato al suo successo e non ad una gratuita predicazione.
    In altre parole mi pare troppo pieno di sé per essere pieno di Dio.

    Anch’io ho letto alcuni suoi libri, che al momento mi parevano validi e rispecchiavano parecchio di quanto ho sempre pensato, ma poi … Troppe cose storte a mio avviso e difatti non ho più letto i suoi libri.

    Temo però che i suoi scritti moooolto coinvolgenti possano fare del male a coloro che hanno avuto problemi – diciamo – con il clero in genere o la Chiesa.

    Concordo comunque che ha buoni spunti, ma è astrale – ad esempio – la differenza di stile con Luigi.

    15 Marzo, 2012 - 18:29
  15. marta09

    Ah … @Fabricianus se la lettura di quel libro è suggerito dal dramma di tua cugina, ti consiglio (per esperienza personale) di andare dalle Sacramentine (da chi in particolare te lo direi in privato). Ti assicuro che molti nodi e spasmi del cuore (e della Fede) provocati da ingiuste sofferenze vengono sciolti.
    Ti dico solo che da quella Madre ci vanno moltissimi (forse tutti) sacerdoti del Duomo.
    Davvero è una donna di Dio.
    Perdonami l’intrusione e la poca delicatezza, ma conosco il tuo sgomento e se il libro (scusa) assomigliano un po’ a delle favolette leniscidolore, quella persona è davvero balsamo e cura delle ferite.

    15 Marzo, 2012 - 18:59
  16. FABRICIANUS

    Grazie a Marta09 e grazie a Clodine.
    Un abbraccio ad entrambe.

    Il libro di Curtaz non lo assolutizzo, è uno spunto, come vi dicevo, nient’altro.

    Ciao a tutte!

    15 Marzo, 2012 - 20:04
  17. Clodine

    Ci sono dei consacrati veramente straordinari. Anche a Roma c’é un sacerdote, dicono, in odore di santità. Si chiama Padre Ermete fino a qualche anno fa era confessore nella Chiesa dei Santi Angeli custodi. Lunghe attese per una confessione da lui, file interminabili. Ricordo quando lo vidi la prima e unica volta mi impressionarono gli occhi: scavavano dentro l’anima. Non interruppe mai durante la confessione, né in seguito commentò, né ammonì, nulla. Mi posò le mani sul capo per un periodo che a me sembrò eterno mentre formulava una preghiera in latino. Ci fu un momento in cui ebbe una sensazione di svenimento…Un uomo di Dio con dei carismi incredibili…
    Coraggio Fabrì, ti sono accanto.

    15 Marzo, 2012 - 20:05
  18. Clodine

    io ebbi la sensazione di svenimento, non lui ..

    Ma certo che Padre Curtaz è interessante ci mancherebbe. Non ho letto molto di lui, ma conosco la sua storia la quale, a dire il vero non mi scandalizzò né me ne interessai più di tanto. E’ solo uno dei tantissimi sacerdoti che ad un certo momento della loro vita si rendono conto di non farcela, come succede nel matrimonio del resto. Solo che, a differenza del matrimonio lì sigillo del sacramento dell’ordine resta a vita.E nascono dei grandi conflitti, una durezza che palesano appunto, come diceva Marta, nel rapporto con loro stessi e gli altri, soprattutto.

    15 Marzo, 2012 - 20:13
  19. discepolo

    per quanti , ritengono il dolore “osceno” ricordo il bellissimo ossimoro del poeta cristiano Alessandro Manzoni, nella poesia sulla morte di Ermengarda
    “la provvida sventura”:

    “Te , dalla rea progenie
    degli oppressor discesa
    cui fu potenza il numero
    cui fu ragion l’offesa
    te collocò la PROVVIDA SVENTURA
    infra gli oppressi
    muori compianta e placida
    scendi a dormir con essi ….”

    15 Marzo, 2012 - 20:43
  20. raffaele.savigni

    Scusate l'”off-topics”: trovo vergognoso che un’associazione come Gherush92, che teorizza scempiaggini del genere, sia stata accreditata come consulente dell’ONU. Guardate qua: Dante andrebbe eliminato dalle scuole perchè antisemita, omofobo, antiislamico, razzista… Ed avrebbe addirittura preparato i “Protocolli dei savi di Sion” e la Shoah… http://www.gherush92.com/news_it.asp?tipo=A&id=2985
    Ma seguendo la stessa logica dovremmo vietare la lettura di Shakespeare (antigiudaico più di Dante), di Voltaire e di tanti autori anticlericali perché le sue opere sono anticattoliche, come lo è la Misnah… O forse ci sono due pesi e due misure? Inoltre questi sedicenti difensori della diversità culturale, che propugnano un’alleanza tra un ebraismo anticristiano (perché gli ebrei rispettosi nei confronti dei cristiani non vanno bene…) , sembrano dimenticare che l’avversione per l’omosessualità c’è già nella Bibbia ebraica e nel Corano; che esiste (oltre all’omofobia e all’antisemitismo) anche una cristianofobia in giro per il mondo… Ma costoro sono molto strabici…
    Credo che si denunziare l’incostistenza culturale di costoro e chiedere che l’ONU li sconfessi.

    15 Marzo, 2012 - 20:51
  21. raffaele.savigni

    Volevo dire “propugnano un’alleanza tra un ebraismo anticristiano ed i movimenti gay”.

    15 Marzo, 2012 - 20:53
  22. marta09

    Boh, Clo non mi pare che il Sacramento dell’Ordine rimanga a vita, tutt’altro.
    Tant’è che mi pare si sia sposato (o giù di lì) per la fede che porta all’anulare, comunque conosco altri casi mooolto vicino alla mia parrocchia in cui sono certa ci sia stato un matrimonio dopo la sospensione ad divinis ecc.

    Non è più “padre Curtaz”, ma solo Paolo Curtaz.

    Comunque sia è meglio soprassedere e per la misericordia … bé direi che è diventata solo per sé …
    Boh … sarà una mia impressione.

    15 Marzo, 2012 - 21:04
  23. Gioab

    @ raffaele savigni
    Non capisco il motivo della lamentela. Se lei si ispira al Vangelo dovrebbe sapere che Gesù non ha mai rivendicato privilegi speciali. Che le importa se propugnano alleanze anticattoliche non pensa che Dio sia in grado di prendersi cura delle sue pecore ?
    E’ vero che l’avversione per l’omosessualità c’è anche nella bibbia, ma è strano che laddove al suo interno la chiesa, che dovrebbe mantenere la purezza del gregge e non lo fa, permettendo pedofili e funerali per omosessuali con cornetto rosso e gobbetto, lei si lamenta perché lo fanno altri ?
    Non dice il Vangelo “sono guide cieche” ? Tutto sta a capire a chi si riferisce, se a quelli che dicono di combattere l’omofobia ma non lo fanno o quelli che lo fanno. Decida lei, ma la lamentela non è un attitudine cristiana, ‘”Vi abbiamo suonato il flauto, ma non avete ballato; abbiamo fatto lamenti, ma non avete pianto’.” ( Lc. 7.32).

    15 Marzo, 2012 - 21:15
  24. Marilisa

    Paolo Curtaz è un ex prete che spiega con grande efficacia le pagine del Vangelo. Non mi sono mai accorta che sia preso da sé stesso.
    Poco coerente, o del tutto incoerente, data la sua vita privata? Questo a me non interessa per niente.
    Ho sempre sostenuto con convinzione che la vita può mettere tutti, proprio tutti, di fronte a situazioni imprevedibili (provare per credere, e forse qualcuno già lo sa ) da cui non si scappa, e non mi smentirò proprio ora.
    Tutti coerenti nella storia della Chiesa? Non direi proprio.
    Tutti coerenti al di fuori della Chiesa? Non direi. Proprio in questo blog ho visto delle incoerenze a dir poco sconcertanti.
    Paolo Curtaz, comunque, costretto dal suo vescovo a lasciare il sacerdozio (e c’era da aspettarselo), continua a seguire con amore il Signore nel miglior modo possibile, e le sue parole sono incisive e credibili, al di fuori della banalità.
    Verrà il tempo in cui la Chiesa sarà costretta a ricorrere all’apporto di preti sposati se non vuole rischiare la desertificazione riguardo ai suoi ministri.
    In ogni modo mi fa specie vedere dei conclamati cristiani cattolici poveri di carità.
    Per essi avere carità significa precipitarsi ad inviare parole di consolazione con chi è sofferente per un motivo o per l’altro, soprattutto quando si proclama un’amicizia che certamente è virtuale, non so se realmente altrettanto vera . Quanta delicatezza! Da ammirare.
    Quando però si tratta di criticare o di stigmatizzare, dall’alto della loro prosopopea, comportamenti “non cristiani”–almeno secondo loro–rivelano una durezza che dice con un’evidenza unica che il loro cristianesimo, di cui vanno fieri, non ha modificato davvero il loro rapporto con gli altri, nei quali non riescono a vedere, se sono diversi da loro, dei fratelli, figli dello stesso Padre, dai quali potrebbero imparare qualcosa, se solo si lasciassero interpellare e non li guardassero con la puzza sotto il naso.
    Questa sarebbe carità? Amare solo quelli che sono in linea con i propri atteggiamenti mentali? Etichettarli nel modo che più gli conviene per denigrarli?
    A questi cristiani dico senza reticenza che hanno ancora molto da imparare.
    La carità prima di tutto. Anche gli ultimi post di Luigi lo hanno sottolineato.

    15 Marzo, 2012 - 22:13
  25. marta09

    Marilisa, ecco appunto … parole di conforto che non ho sentito, anzi addirittura ho sentito insulti.
    Mi rendo conto però che io stessa sto andando contro la carità, ma troppe volte ho visto gente (anche predicatori) che hanno parole soavi e poi quando ti avvicini per problemi concreti ricevi schiaffoni e pure insulti.

    Mi dispiace, ma sono in difesa di queste persone che hanno lasciato chiesa e tutto proprio per questi “illuminati” che però nei rapporti diretti sono tremendi.
    Io sono particolarmente stanca di gente che parla dall’alto con parole emozionanti e poi …

    Mancherò di carità, di certo non di sincerità e per riprendere la più volte citata risposta di San Filippo Neri a Papa Sisto riguardo una monaca che compiva prodigi ma che si rifiutava di aiutare un viandante a togliersi gli stivali: “non c’è santità senza carità”.

    E carità per me è senza dubbio qualcuno che ascolta il prossimo.
    Non è questione di concetti, ma è questione reale e concreta con parole scritte e ribadite.

    Non credo alla carità “stampata”, non credo all’arroganza di parola anche quando questa parola è riportare Parola di Dio,

    Sto parlando per me, non mi aspetto che tutti siano in sintonia con me, ma esigo il rispetto per tutti soprattutto dalle persone “pubbliche”.

    E ribadisco che ne ho così da imparare riguardo la Carità.

    15 Marzo, 2012 - 22:57
  26. elsa.F

    Sono d’accordo con marta09.

    Oggi abbiamo bisogno di fatti, non di belle parole.
    Di testimoni, e non di discorsi.
    Di coerenza, non di melma mediatica.

    16 Marzo, 2012 - 8:43
  27. Clodine

    di preti che quando un moribondo chiede di essere confessato e comunicato non voltino le spalle e dicano :” ora è tardi, passo domani ok!”…come è successo con mia madre che al mattino seguente era morta.
    Le belle parole,la retorica, le omelie vibranti che fanno a pugni con la realtà concreta di certuni i quali si sdoppiano letteralmente -vedi quel don Seppia: campione di fedeltà,amato da tutti fino a che non è saltato il tombino ed è uscito fuori l’orribile olezzo-
    Diceva Pascal di molti religiosi che sono all’apparenza angeli, ma dentro possiedono la perfidia dei demòni [non dei démoni, ma proprio del demonio]…ne ho visti nella mia vita di siffatte fetecchie! Oh certo, alla fine scrolli la terra da sotto i piedi perché sai che accanto a questi ci sono molti santi che fanno bene il loro servizio e sarebbe impietoso fare di tutta l’erba un fascio…però, il discernimento, anche in questo caso è duopo.

    16 Marzo, 2012 - 9:43
  28. Clodine

    Caro professor Savigni. L’eutanasia delle nostre radici cristiano-cattoliche è iniziata nel momento in cui venne abolito il latino dalla scuola dell’obbligo: classificato come “lingua morta” fu tout court radiato. Un provvedimento che faceva da pendant all’altro, ben più vistoso e sfascista, legato all’abrogazione dell’antica Liturgia. Cosicché in poco più di un decennio gran parte del patrimonio culturale e CULTUALE andava a farsi benedire. Tutto coincide con un piano ben stabilito, studiato a tavolino perché si resettasse quanto era andato sedimentando in secoli di storia! Evviva la modernità in nome della quale si abbattono le mura di Gerico! Dapprima il crocifisso nelle scuole, ritenuto “ornamento inopportuno”, fallito il tentativo attaccano la storia, la nostra gloriosa cultura perché udire udite, accenna all’inferno, alla dannazione eterna, ora, o si accetta la sodomia, il “volemose bene” occultando ipocritamente le differenze, ciò che distingue un idioma da un altro facendo ribollire tutto nel calderone del relatismo sfrontato o si è fuori, tacciati di vecchiume classificati e bollati come retrogradi. La storia insegna, e lei mi insegna caro prof Savigni che ogni qual volta la Chiesa ha rallentato il suo passo adagiandosi, adattandosi, conformandosi alle potenze di questo mondo è inizia il suo declino.
    La storia insegna come le grandi cattedrali paleocristiane dell’intera Francia vennero distrutte, bruciate, tutte, per essere sostituite con il gotico: segno di rottura con una Chiesa che aveva perso il suo potere e di a poco Avignone ne sarà prova provata! La storia è grande maestra…ma la si occulta, non la si vuole “ascoltare” [Ascolta israele, ripeteva il Signore, “Ascolta”: che verbo obsoleto!!} E quando non si ascolta la storia, non si difendono i bastioni delle proprie tradizioni culturali, storiche, umane, sociali, ci si avvia inevitabilmente verso una pericolosissima deriva.

    16 Marzo, 2012 - 10:08
  29. Gioab

    “E quando non si ascolta la storia, non si difendono i bastioni delle proprie tradizioni culturali, storiche, umane, sociali, ci si avvia inevitabilmente verso una pericolosissima deriva.”

    Non si difendono ? Si devono difendere ? Con l’alabarda ? o con la spingarda ?
    Pericolosissima deriva ? E chi lo dice ? Da che si deduce ? Anche andando alla deriva in ogni caso si giunge prima o poi ad un lido sconosciuto forse, ma che potrebbe anche essere piacevole.
    Se anche il Dio sente la necessità di fare “cose nuove”, non si capisce perché alcuni voglio rimanere invischiati con le ragnatele del passato.
    “Le prime cose, ecco, son venute, ma io annuncio cose nuove. Prima che comincino a germogliare, ve [le] faccio udire”.” ( Isa 42.9)

    16 Marzo, 2012 - 11:28
  30. Marilisa

    @ Marta09

    “E carità per me è senza dubbio qualcuno che ascolta il prossimo.”

    Anche questa è carità, c’è qualcuno che può negarlo? Io no di certo, ma la carità si sostanzia anche di molto altro.
    Prima di tutto è accettare l’altro così com’è, ricordando che lo Spirito Santo agisce in tutti gli uomini di buona volontà anche se possono sembrare fuori dagli schemi religiosi che più ci piacciono.
    Anche se hanno religione diversa.
    Anche se sono agnostici o atei.
    Da tutti potremmo avere qualcosa da imparare.
    I cristiani non hanno il monopolio della carità fraterna, ricordiamocelo.
    E nessuno può dire di possedere la verità, perché la verità, invece, possiede tutti.
    Troppi sedicenti cristiani hanno dimenticato questo, ponendosi fuori, di fatto, dalla religione cui sono convinti di aderire. E hanno fatto molti danni. L’integralismo inizia da qui anche per i cristiani, ed è esecrabile.
    Quanto agli insulti cui hai fatto accenno, e che in un diverbio si susseguono a catena, la responsabilità primaria ce l’hanno quelli che lanciano la prima pietra avendone i contraccolpi inevitabili. A livello individuale e collettivo.
    L’obiettività esige che si sappia individuare– senza lasciarsi condizionare da simpatie o antipatie o vicinanze ideologiche e religiose– chi per primo ha dato avvìo ad una situazione che è andata degenerando.
    Essere obiettivi è doveroso anche se non facile.
    Ed è una forma ( difficile da capire) di carità, a mio parere, prendere posizione decisamente nei confronti di chi ci sembra che sbagli, e non tacere per un malinteso senso di discutibile amicizia o “alleanza”. O forse per “smussare gli angoli”?

    16 Marzo, 2012 - 11:34
  31. @Marilisa
    Molto serenamente, dissento su una delle cose che dici: non è sufficiente sapere
    chi ha cominciato per primo in un diverbio.
    Ciò che siamo chiamati a fare
    (e che io qui non sono stata in grado di fare al momento giusto, purtroppo, e mi scuso ancora)
    è di finire per primi.

    Dopo di che, concordo: la correzione fraterna è un (difficile) dovere.

    16 Marzo, 2012 - 12:06
  32. elsa.F

    La correzione fraterna non può avere come riferimento la propria visione della verità e della realtà; altrimenti in questa prospettiva ognuno di noi sarebbe nel giusto, mentre tutti coloro che non sono d’accordo con noi sarebbero in errore.

    Nella Chiesa la correzione fraterna si applica fraternamente nei confronti di coloro i cui pensieri, azioni e opere sono in tutta evidenza contrari alla Parola di Dio e all’insegnamento della Chiesa.

    Affermare che lo Spirito Santo soffia dove vuole e agisce in ognuno di noi non significa che ognuno di noi è oggetto di una rivelazione e di una parte di Verità. La Verità, secondo la Chiesa è Una sola e lo Spirito Santo illumina i nostri cuori e le nostre menti alla comprensione della sola Verità. Lo Spirito Santo è Spirito di Unità è in modi e tempi a noi a volte a noi incomprensibili, spinge la sua Chiesa verso il pieno compimento dell’unità stessa che è il Regno di Dio.

    Si può pensarla diversamente, ovviamente siamo liberi di farlo, ben sapendo però cosa questo significhi per noi e la nostra comunità.

    16 Marzo, 2012 - 14:07
  33. elsa.F

    Odio fare lezioni di catechismo!
    Ma trovo altrettanto insopportabile che ognuno se ne faccia uno proprio e pretenda poi al tempo stesso di chiamarsi cattolico!

    16 Marzo, 2012 - 14:46
  34. Marilisa

    @ Nico

    Capisco ciò che vuoi dire, ma ti faccio presente, altrettanto serenamente, che siamo tutti esseri umani, per i quali subire gli schiaffoni che gli altri possono darti risulta, obiettivamente, molto difficile. Io finora non ne ho conosciuto nessuno.
    Bisogna intendersi. Porgere l’altra guancia è da cristiani si dice. Può essere, ma di sicuro si dà adito, in questo modo, a subire a ripetizione , e questo, secondo il mio modesto parere, è dabbenaggine.
    Forse, pensarla in questo modo non è da cristiani nel senso pieno della parola, secondo te e alcuni altri ( che però vorrei vedere nella vita pratica di ogni giorno), ma di ciò si renderà conto solo a Dio.
    Per quanto mi riguarda, io non insulto; rispondo a tono, questo sì.
    Ma è tutt’altra cosa.

    16 Marzo, 2012 - 15:59
  35. elsa.F

    Per quanto mi riguarda, io non insulto; rispondo a tono, questo sì.
    Ma è tutt’altra cosa.

    IPSE DIXIT

    16 Marzo, 2012 - 16:07
  36. Marilisa

    Leggo :”Nella Chiesa la correzione fraterna si applica fraternamente nei confronti di coloro i cui pensieri, azioni e opere sono in tutta evidenza contrari alla Parola di Dio e all’insegnamento della Chiesa.”

    E se per me fossero contrari, “in tutta evidenza”, alla Parola e all’insegnamento del Vangelo i pensieri, le azioni e le opere di coloro che si rifanno ad una Chiesa retrograda, quella preconciliare, che spesso ha dimostrato di non sapersi adeguare al cuore del Vangelo e addirittura si è rivelata a volte scandalosamente contraddittoria rispetto alle parole di Gesù?
    E se per me il CVII, per opera dello Spirito Santo avesse portato–come è avvenuto– una ventata di rinnovamento in una Chiesa dove l’aria era viziata e ammorbata da posizioni discutibili e anche ridicole?
    Insomma, non pretendo che tutti i cristiani preconciliari la pensino come me, ma vorrei che fosse rispettato il mio punto di vista, che io ( e molti altri) ritengo valido almeno quanto il loro.
    E mi piacerebbe che fosse rispettato il libero pensiero di ciascuno di coloro per i quali la religione non rappresenta, grazie a Dio, un legame insopportabile.
    Perché quest’ultima ipotesi è una caricatura di religione.

    16 Marzo, 2012 - 16:27
  37. Marilisa

    Cao mai ” IPSA DIXIT”.

    16 Marzo, 2012 - 16:30
  38. elsa.F

    @marilisa

    1) Papa GPII ha chiesto umilmente perdono per gli errori della Chiesa;

    2) Il giudizio storico va sempre valutato considerando usi, costumi e modi di pensare del tempo.

    3) Il concilio è un momento straordinario di grazia; un cattolico non può negarne il valore,

    4) insisti col sostenere che il libero pensiero di ciascuno va accettato; e io continuo a risponderti che ognuno è libero di pensarla come vuole, assumendosene le responsabilità ed essendo pronto a pagarne di persona le conseguenze.
    Ma se vuoi chiamarti cattolica devi presumere che non puoi pensare che la Verità sia quella che intendi tu per tale, come se fossi stata infusa di sapienza. La Verità ci trascende e noi abbiamo la sapienza di comprenderla!

    5) La religione non rappresenta alcun legame insopportabile dato che l’aderirvi o meno è un atto di grande libertà. Quello che è insopportabile è il fatto che ognuno vorrebbe che essa diventasse lo specchio del proprio personale punto di vista sulla fede. Anzi, non insopportabile: assurdo!

    16 Marzo, 2012 - 17:05
  39. elsa.F

    Cao mai ” IPSA DIXIT”.

    pedante …

    16 Marzo, 2012 - 17:09
  40. Federico B.

    Elsa ha tutto il mio sostegno e la mia gratitudine.
    Condivido al 100% i suoi ultimi cinque interventi.

    16 Marzo, 2012 - 17:34
  41. Marilisa

    Pensatela come vi pare.
    Le vostre opinioni sono affari vostri, a me non interessano neanche un po’.
    La mia pedanteria è una risposta all’ironia.

    16 Marzo, 2012 - 17:45
  42. elsa.F

    Le vostre opinioni sono affari vostri, a me non interessano neanche un po’.
    E’ quantomeno curioso che una persona posti su un blog e si disinteressi delle opinioni altrui.

    Il confronto di opinioni dovrebbe arricchire, non irritare.

    16 Marzo, 2012 - 18:08
  43. Marilisa

    Dimenticavo : io so molto bene di non essere infusa di sapienza.
    La Verità–l’ho già detto, ma qualcuno non l’ha letto–non la possiede nessuno; essa possiede tutti, invece. Si capisce questo concetto?
    Per me, comunque, la verità è quella che apprendo in massima parte, ma non solo, dalla Chiesa postconciliare e, prima ancora, dal Vangelo.
    Perché leggere solo quello che fa comodo vedere perché si vuole contestare qualcuno? Non è lecito, in casi come questi tanto pretestuosi, parlare di malafede e di mancanza di carità?
    Tu, Federico, sei padronissimo di dare il tuo sostegno e la tua gratitudine a chi vuoi, ma dimostri ( come altre volte hai fatto) di essere chiaramente di parte; cosa della quale io non sarei fiera per niente, se fossi come te. Non ti viene il sospetto che tu stia sbagliando in qualcosa? Domanda retorica.

    16 Marzo, 2012 - 18:26
  44. Marilisa

    E vorrei vedere che qualcuno pensasse che i miei sono insulti.
    Non sono irritata, sono semplicemente stomacata dalla cecità di alcune persone.

    16 Marzo, 2012 - 18:33
  45. elsa.F

    Venia.
    Non è irritata. E’ solo stomacata.

    16 Marzo, 2012 - 18:52
  46. marta09

    Ma che è tutta questa aggressività, Marilisa?
    Stai calma, non è successo nulla e tutti stiamo esponendo i nostri pensieri ben consapevoli che sono limitatamente nostri.
    E questa, cavolo, se è carità.

    16 Marzo, 2012 - 19:27
  47. Marilisa

    Ma qualcuno ha le traveggole, per caso?
    Aggressività?! Ma quando? Ma dove?
    Per piacere!!

    16 Marzo, 2012 - 20:18
  48. ««Il giudizio storico va sempre valutato considerando usi, costumi e modi di pensare del tempo»

    Mahhhhhh !!!!

    Poi si accusano i poveri cristi di relativismo !!!

    Insomma
    volevo essere io il relativista,
    invece mi fregate il posto 🙂

    17 Marzo, 2012 - 0:05
  49. Marilisa

    Scherzi, Matteo? Qui la relativista sono io. Perché non andiamo a cospargerci il capo di cenere? Non ti accorgi che diamo scandalo ai penpensanti che hanno la verità in tasca?
    Come faremo a guadagnarci il Paradiso?
    Ti prego, se hai una soluzione, fammi sapere.
    Con questo tremendo assillo vado a dormire. Buona notte a te.

    17 Marzo, 2012 - 0:34
  50. «pretenda poi al tempo stesso di chiamarsi cattolico!»

    Fino a prova contraria
    ogni battezzato nella Popolo di Dio-Chiesa Cattolica,
    ha ricevuto la grazia battesimale……….(ma chi se lo ricorda?)

    di fatto

    è cattolico.
    __________
    SCDF:
    “i germi della fede deposti nella sua anima potranno un giorno riprendere vita”

    Oltre a rispolverarmi
    una sana catechesi,
    io spero che il Signore mi illumini
    ad avere l’umiltà
    di non giudicare la coscienza di un mio fratello o sorella
    battezzati nella Ecclesia cattolica….

    Ai vecchi che non hanno vivaci ricordi
    prescriverei anche il catechismo Pio X a “campanella”,
    anche se superato nelle formulazioni infantili,

    A mia futura memoria, la conoscenza selettiva
    di quella inesistente tradizione di sempre
    opera solo nell’impoverimento della carità.

    17 Marzo, 2012 - 0:35
  51. marilisa
    daiiii
    è solo un blog.

    Se ci incontrassimo tutti di persona
    saremmo tanto carini.

    Senza guardare l’interlocutore negli occhi,
    il monitor
    ci falsa tutto….

    Pensa quando i blog
    saranno tipo messenger

    ci potremo scrivere
    vedendo chi è collegato al momento.

    ‘notte

    Nella veglia salvaci Signore………………..

    17 Marzo, 2012 - 0:39
  52. Non è che se è scritto da una commissione teologica vaticana, sul sito di vatican,
    abbia il marchio di “Non-Relativismo”.
    (i relativisti sono sempre gli altri !)

    è

    come se andassi a leggere la memoria difensiva di un assassino o di un pedofilo,
    ovvio che l’interessato ha tutto l’interesse a contestualizzare……..

    Come la bestemmia che assume il valore di una innocente barzelletta,
    diversamente se uno bestemmia perché inc….avolato……
    Il vescovo Fisichella docet pur ora nella veste di nuovo evangelizzatore.

    Io non sento la necessità di arrampicarmi sugli specchi
    per giustificare gli assassini, le torture, le ingiustizie permesse, avallate o compiute dalla Gerarchia della Chiesa di Dio in cui sono e rimango.

    Il vescovo di Roma, Giovanni Paolo ha chiesto perdono per quella Gerarchia come anche per quel Popolo cristiano che ha commesso le nefandezze storiche.

    Non è che ora il sangue versato dalle vittime di una violenza “benedetta”,
    non chiederà più conto al cospetto di Dio.

    Richiedere il perdono
    non è affermazione di giustificazione del contesto storico.

    Il vescovo di Roma, in funzione di “pietro”,
    prendendo coscienza del male fatto,
    ha ridato dignità alle vittime,
    e non ha assolto
    la chiesa storica e gerarchica dal male fatto.

    Chissà perché
    quando si parla dei mali della Chiesa gerarchica,
    si deve sempre giustificare.

    Sul buon rilassante sesso senza se e senza ma,
    invece,
    tutti a soffiare violentemente sulle fiamme dell’inferno.

    Eppure
    tra
    uccidere,
    fare violenza alle coscienze,
    indurre al suicidio per intolleranza
    e
    fare sesso ci sarà una qualche differenza !

    17 Marzo, 2012 - 10:45
  53. elsa.F

    Gli articoli che ho postato, che non sono parola di Dio, aiutano ad approfondire e a far riflettere su argomenti emersi in questo post e spesso ricorrenti nel blog.

    Si possono leggere se si vuole, e poi si possono commentare nel merito.

    Risposte come quella di Matteo, che non perde ioccosione per ricordassi la sua sessuomania o sessuofobia, mi pare che non aiutino affatto se non a dividere e creare fumo e confusione.

    17 Marzo, 2012 - 12:18
  54. Io leggo tutto nella mia curiosità.

    Non mi pare di aver detto cose ingiuste.

    Di sesso se ne parla tutti i giorni,
    sul lavoro,
    tra amici,
    e potendolo,
    ci si diverte a farlo
    ogni volta che si può,
    compatibilmente
    con i limiti
    che palesa nel tempo il corpo.

    Non lo faccio mai per dovere
    ma per intimo piacere.

    Eppure il parallelo che ho portato,
    è
    tragicamente vero,
    anche se
    a molti miei fratelli cattolici
    dà profondamente fastidio
    sentirselo dire.

    Intanto,
    la mia simpatia per il Pietro storico e vari suoi successori papi,
    che hanno potuto ufficialmente beneficiare
    del piacere sessuale,
    finche non si è deciso di tagliarseli…

    Le vie del Signore sono infinite…

    Peggio per gli altri…..

    17 Marzo, 2012 - 13:02
  55. Clodine

    Alla tua età Matteo, dovresti aver raggiunti la pace, non trovi!? C’è altro a cui pensare, molto altro…non da ultimo riuscire a sbarcare il lunario considerando la mole di tasse che ci è stata scaraventata sopra le spalle dall’oggi al domani. Ti sembrerò poco romantica, forse prosaica, non so tu, ma per me quelle rob che scrivi [eccetto la mole di eresie che dici sulla chiesa, la TUA chiesa] sono l’ultimo dei miei pensieri.
    Credo che sia più saggio pensare a rivestirci di saggezza, discernimento, coltivare l’intelligenza -anche quella fidei, che necessita di continue verifiche sopratutto ad una età -per quanto nel pieno delle forze tuttavia- in cui la mente, si presume maturata col tempo, finalmente pacificata e sgombra da tanti futili stupidagini si volge a cose più importanti e fondamentali per la nostra crescita individuale et spirituale..
    Un caro saluto ad elsa , mi piace elsa…condivido le cose che dice…

    17 Marzo, 2012 - 13:20
  56. Marilisa

    Io invece non le condivido per niente. Chissà perché.
    Sarà che io sono “relativista” mentre lei è integralista (e fosse solo questo!). Come non pochi in questo blog.
    Gli integralisti deformano il volto di Dio, sia nella nostra sia in altre religioni .
    Vade retro satana.

    17 Marzo, 2012 - 13:47
  57. elsa.F

    Addirittura…

    17 Marzo, 2012 - 14:15
  58. elsa.F

    Grazie, Clodine.
    Nonostante la mia fede incerta, sento il bisogno di difendere la Chiesa da tanti attacchi inconsulti e vili, non fosse altro perché vedo l’impegno di tante persone che danne la vita per la Chiesa, con la Chiesa, nella Chiesa.
    Difendendo la Chiesa è come se difendessi la mia famiglia, i miei figli. Guai a chi mi tocca!
    E sono consapevole del fatto che è infinitamente più grande ciò che unisce i cristiani, di ciò che purtroppo li divide.
    Ecco, per questa unità vale la pena di lottare, senza tregua, prima che la spazzatura del relativismo che uccide ogni valore, sostituendolo con l’etica del deserto, faccia piazza pulita di millenni, di centinaia di generazioni che hanno vissuto, sopportato, sofferto grazie a quella fede, a quella unica speranza.

    17 Marzo, 2012 - 14:37
  59. elsa.F

    Volevo scrivere GUAI A CHI ME LI TOCCA!

    17 Marzo, 2012 - 14:39
  60. Clodine

    A chi lo dici?

    17 Marzo, 2012 - 16:02
  61. Ma scherzi Clodine ?

    Come fare a meno di un dono così straordinario.

    quando ero piccolo, avevo uno zio giù alla masseria tra i vigneti,
    che all’età di 80anni era ancora famoso per correre dietro alle f pulzelle.

    Insomma,
    insieme ai vari doni,
    ridere, sganasciarsi, spintonarsi, giocare con tutte le parti del proprio corpo,
    perchè dovrei fare a meno proprio della parte relativa alla sessualità !

    Certo in questi ultimi tempi con la schiena bloccata,
    la situazione è non è delle migliori

    ma la fantasia non ci manca
    per sentir”ci” un corpo solo.

    17 Marzo, 2012 - 17:25
  62. Daiiii
    Marilisa,
    anche i cattolici con spirito integrista
    sono una ricchezza nel mondo cattolico-chiesa.

    Peccato che mentre io vorrei che convivessimo tutti
    mantenendo i doni pluriformi dello Spirito,

    loro vorrebbero con la forza
    che vivessimo secondo una loro tradizione.

    Tradizione che Cristo Gesù non poteva conoscere,
    e che
    se si mutua con quanto ha affermato nei confronti delle tradizioni,
    del suo mondo ebraico !!!!
    non deve essere una cosa che gli farebbe dire cose entusiasmanti
    verso quelli che si sono inventati la .Tradizione di sempre. nella chiesa… 😳

    17 Marzo, 2012 - 17:34
  63. Marilisa

    @ Matteo

    Appunto, Matteo, la “trascurabile” differenza tra i tradizionalisti e quelli che loro definiscono, con la puzzetta sotto il naso, relativisti, è che i primi sono intolleranti mentre i secondi li accetterebbero, se non venissero spiazzati dalla loro intransigenza cocciuta, che vuole fare a meno delle aperture. Sono chiusi e pronti a criticare. Sono appiccicati con la colla al passato, vedendo in esso la verità unica da seguire a testa bassa; sono incapaci di vedere il bello e il buono dell’oggi. In poche parole : sono sclerotizzati.
    Se poi sono lefebvriani, si tratta di integralisti della peggior specie, prossimi all’eresia, indisponenti e indisponibili a qualsiasi tipo di ragionamento con la propria testa, perché convinti, e timorosi, di offendere Dio. Incapaci di considerare che il bene più prezioso che il Creatore ci ha dato, è il cervello. Un bene individuale che ci permette di vedere che più di una volta le gerarchie hanno sbagliato.
    Ma che dico? Sono presuntuosa, naturalmente. Perbacco, devo accettare, senza fiatare, le “correzioni” fraterne, anzi materne, rinunciando al mio pensiero, ai miei dubbi, a cui la Chiesa Madre, con tutta la sua Tradizione, e nella quale mi riconosco a pieno titolo, non riesce, però, a dare risposta.
    Qualcuno qua, Matteo, ha sostenuto che questo è il mio chiodo fisso arrugginito. Può darsi, ma siccome la gerarchia più retriva si rifà, quando fa comodo, a quella Tradizione e a quella Dottrina, a cui fanno riferimento continuamente i tradizionalisti sapienti, o che tali si ritengono, è giocoforza sottolineare gli aspetti che non quadrano.
    Ebbene, Matteo, lo dico solo a te in un orecchio, perché tanto agli altri non interessa: io sono, sì, nella Tradizione ma nella misura in cui non mi impone il divieto di pensare e di riflettere, e non disdegna il progressismo, non si scaglia contro le novità benefiche che sono giunte dal Vaticano II, non critica i teologi moderni, non storce il naso quando vengono menzionate personalità del calibro di C.M.Martini, non denigra la messa in italiano (che finalmente tutti possono capire, non solo gli acculturati) che–dice–ha omesso qualche passaggio importante dell’antica messa in latino, non prova raccapriccio quando sente gli inni religiosi moderni (alcuni dei quali sono bellissimi e commoventi) preferendo– con malcelata superiorità aristocratica da parte di chi vorrebbe sempre, o quasi, il canto gregoriano– gli inni liturgici del tempo dei miei bisnonni. Belli, bellissimi (non tutti), ma non molto apprezzati e compresi, ahimé, dai giovani.
    E io, tradizionalista e progressista al tempo stesso, amo anche chi professa altre religioni, le quali contengono, anch’esse, frammenti di verità eterna. Per il semplice fatto che la Verità, come ho già detto, ci possiede tutti, noi figli di un unico Padre.
    E amo–con grande scandalo di chi si professa cristiano cattolico romano– anche gli agnostici e gli atei, i quali spesso sono più “cristiani” dei cristiani.
    Tutto questo, Matteo, l’ho detto solo a te, perché agli altri non interessa e potrebbero interpretarlo come pedanteria o vaniloquio da cembalo vuoto o addirittura come aggressività.
    Forse–non so– interessa, in qualche misura, a Luigi, il cui equilibrio gli fa accettare quasi tutto.

    17 Marzo, 2012 - 19:44
  64. Cara Marilisa,
    ho ascoltato.

    Dall’esperienza imparo che “necesse est” convivere con tutti, con il tutto ed il contrario di tutto,
    sperando sempre nell’aiuto del Paraclito che ci conceda di fare continuamente sintesi,
    discernendo i segni dei tempi.

    Fatta eccezione per quello che leggiamo qui tra i commenti del blog,
    nella vita non-virtuale,
    ci capita di dover essere molto più pazienti,

    pazienza che spesso io mi lascio sfuggire qui nel blog di Luigi.

    Ricordo una discussione avuta con il prete del mio gruppo tempo fa.

    Generalmente nel concreto de visu, sono molto conciliante,
    non ci tengo a perdere amicizie
    costruite con pazienza e imparando ad accettare anche i limiti altrui.

    Tempo fa, parlando in gruppo della coppia e della vita affettiva,
    uno dei preti se ne usci’ come suo solito…
    con un espressione di Benedetto sulla fedeltà,

    fu una delle rare volte che perdetti la pazienza,
    di quel suo citare Benedetto come il prezzemolo dinanzi ad ogni tematica di vita concreta,
    alzai fortemente il tono della voce davanti a tutti:

    “Che c.. ne sa Benedetto di come si vive la fedeltà nella coppia”

    e con incredibile lucidità (meravigliommi di me stesso)
    mi ritrovai d’impeto a citarlgli come la fedeltà è soltanto
    un’aspirazione, una tensione nella vita di coppia,
    ma non è un dato assoluto,

    perchè la fedeltà fondamentale è soltanto di Dio e da Dio per l’uomo.

    La fedeltà non è nella capacità di risposta dell’uomo o donna che sia.

    La Bibbia è’ piena di esempi (citandoli…).

    Finalmente lo vidi zittirsi.

    Nel Popolo di Dio che è la Chiesa
    siamo una multiforme varietà,
    quelli che credono di avere una tradizione di sempre,
    quelli che senza la parola del papa non vivono,
    quelli che solo padre Pio,

    quelli del solo sacerdozio dei battezzati,
    quelli che non credono nella funzione del moderno papato,
    quelli che vogliono la pari dignità di sacerdozio con il femminile,

    quelli che vogliono obbligare tutti alla comunione in bocca,
    quelli che si avvicinano all’altare e intingono l’ostia al calice,

    quelli che la chiesa è servizio, caritas,

    quelli che la chiesa è messa latinorum, gregorianorum verso il muro ……..tutti rivolti verso Dio

    quelli che si scagliano contro il rituale scambio della pace (sto facendomi gli affari miei…)

    Nel popolo di Dio siamo tutto questo,
    e hai voglia che dicono
    che ci stanno
    i veri cattolici
    e i falsi cattolici.

    No !

    Dentro ci stiamo tutti.

    Dentro io e i miei fratelli
    ci stiamo
    a lavare i piedi tra noi
    sacramento
    dello stesso valore del Pane,
    perchè
    lavare i piedi,
    è sacramento dell’Eucarestia.

    Senza lavare i piedi all’altro non c’è Eucarestia,
    non c’è comunione.

    Gesù,
    ha trasformato un atto della legge di purità,
    in un atto di servizio fraterno e liturgico,
    ben più importante
    della confessione.

    Non risulta da nessuna parte che Gesù abbia confessato alcuno,

    ma è fondante
    che prima di cominciare il pasto eucaristico,
    Gesù ha istituito il “servizio” nel lavare i piedi.

    Se ogni giorno a messa
    ci trovassimo
    nel dovere del lavare veramente i piedi ai fratelli,

    credo che i banchi si svuoterebbero.

    Ma questa è la Chiesa-Popolo di Dio,
    multiforme popolo che ha sempre bisogno del vitello d’oro,

    per sperimentare il dio-tra noi,
    e sentirsi rassicurato.

    Cara Marisa,
    aiuta anche me a non farmi condizionare,

    un sano sens of humor,
    aiuta a relativizzare
    le rassicuranti ideologie sacre,
    a cui ciascuno è legato.

    Questa capacità di relativizzare,
    io credo dono del cielo,
    permette di non sbranarci.

    Ut in omnibus… sia glorificato Dio.

    ‘notte

    Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace……

    17 Marzo, 2012 - 23:30
  65. Clodine

    Matteo, non parlare di tradizione come fosse l’uovo al cioccolato di pasqua o l’Albero di Natale piuttosto che il presepe.O gnocchi al giovedì e pasta e ceci al venerdì.
    Qui la tradizione della Chiesa non è intesa -bada bene- quale “idioma” di un popolo o di una società, men che meno un mero tramadarsi concetti antichi che possono essere più o meno presi alla lettera, più o meno considerati, più o meno accolti a seconda dei gusti o del ghiribizzo del tempo.

    Non mi piace la maniera che hai di approcciare questo tema, non è da te, lascia che lo facciano gli altri, tu non lo fare perché so che non sei l’ultimo arrivato né uno sprovveduto. Sei un uomo di fede e dovresti sapere -o forse vuoi volutamente ignorare- cosa s’intende per Tradizione la quale è REGOLA DI FEDE IMPRESCINDIBILE non “regola prossima o remota” ma imprescindibile UNIFICAZIONE DOTTRINALE [te lo dico in stampatello per sottolinenare la fondamentale importanza]. E REGOLA DI FEDE nel momento in cui gli stessi garanti, successori degli apostoli fin dagli esordi

    -e qui parliamo di una manciata di anni dal post mortem del Cristo e sua Resurrezione, e quindi da Pietro, Giacomo, Paolo e da loro Barnaba, e Timoteo e Tito e via discorrendo fino al primo papa, Lino, successore di Pietro 2° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica-

    siamo tra il 64/68 e il 76/79 dopo cristo non so se ti stai rendendo conto Matteo di cosa si parla.
    Per Tradizione qui si intende la successione in via diretta -come da padre in figlio, da Dio a Cristo agli Apostoli e via discorrendo- i quali TRASMETTONO nella quitidianità della vita -regola prossima-; in radice -e quindi regola remota- le normative che sottendono la fede nostra che deve aderire alla SCRITTURA assieme alla Tradizione e al Magistero, tre fonti, o baluardi inespugnabili.
    Questo ci distingue dagli altri, dai tranci che si sono staccati dalla vite per cui ricavano la linfa dai rivoli, non dalla sorgente e cicciano frutti malati, acerbi e mostruosi talvolta. La linfa scaturita dalla FONTE, a questa ci dobbiamo abbeverare, e questa ci distingue…null’altro!

    18 Marzo, 2012 - 6:22
  66. Clodine

    correggo refuso -REGOLA DI FEDE IMPRESCINDIBILE ovvero “regola prossima o remota” et imprescindibile UNIFICAZIONE DOTTRINALE-

    18 Marzo, 2012 - 6:28
  67. Clodine

    E questo per quanto riguarda la Tradizione e la vita del cristiano che si abbevera alla fonte, cioè ai sacramenti, e quindi alla successione Apostolica che li trasmette mediante lo Spirito Santo, in Cristo…questo è il dinamismo di cui la carità [dono o virtù teologale, assieme e alla fede e alla speranza] è lo stigma, il marchio a FUOCO che sigilla colui che a Cristo si affida con tutto il cuore, la mente amando perdutamente e senza confini…con i fatti, in silenzio; senza pretendere ricompensa alcuna. Come Santa Caterina d’Alessandria che in una mano portava la torcia per incediare il paradiso e nell’altra un secchio per spegnere l’inferno affinchè tutto, ma proprio tutto fosse in funzione di un amore totale e totalizzante, non mercenario.
    L’amore non si racconta.

    18 Marzo, 2012 - 6:43
  68. Mia buona Clodine,
    le tue affermazioni assertive
    mi creano dolore:
    “non parlare”.

    Non sono un uomo di fede,

    Sono semplicemente un uomo,
    che grazie al dono della ricerca ricevuto,
    nella tradizione monastica che io sin dall’età dei 18 anni
    ho trovato a me confacente,
    sono nell’atteggiamento del
    “quaerere Deum”.

    Con nessuno affermo che io sia un uomo di fede.

    Mi sento senza dubbio un cattolico
    battezzato nella tradizione della confessione cattolica,
    formato nella Comunità Ecclesiale,
    ma non possiedo Gesù,
    ho piuttosto una misteriosa ma indistruttibile,
    “confiance du coeur” in Lui,
    in cui Lui stesso non è per me un Mito,
    non è un miracoliere,
    ma una persona
    che in momenti particolari della mia giovinezza
    mi ha permesso un’esperienza,
    che mi è diventata memoria pasquale.

    E’ fede?
    Non mi frega nulla.

    E’ il mio cammino nel “quaerere deum”.

    (prima che si rivelasse un qualsiasi Benedetto)

    “Non mi piace… lascia agli altri” scrivi.

    Quel che non ti piace non è affar del mio “quaerere”,
    e non lascio il mio spirito e il rendere ragione della mia
    “confiance” agli altri.

    Io non rispondo agli altri dei miei atti,
    ma alla mia coscienza e a Dio.

    Quello che qualcuno ha osservato bene, (grazie!)
    io parlo/scrivo per me a testimonianza della mia “confiance”,

    non di certo della fede di Clodine o di altri.

    Tutto parte dalla mia esperienza di “confiance” in Gesù.

    Non uso la parola fede,
    per quanto questa parola è divenuta
    clava da usare contro gli altri, da vergognarmene.

    Per me è qualcosa di più profondo di una fede istituzionale…

    Ora cosa altri intendano per tradizione,
    è un problema loro,

    ma osservo con dolore che
    tale moderna affermazione,

    è usata per tagliare i coglioni alle persone,
    per fare del male,

    è usata come discrimine arbitrario
    per decidere chi è, con chi,

    una pura affermazione di appartenenza/identità,
    vuota di ogni senso di fiducia,
    una pura affermazione che non appartiene al patrimonio degli Apostoli e della primigenia comunità dei seguaci di Gesù.

    Ho dolore quando si affermano assolute “regole di fede” (che d’è?)

    Non ci sono regole nella personale fiducia in Gesù.

    E’ un dato fondamentale
    continuamente dimenticato,
    che
    Gesù quando fa un dono (guarigione)
    non chiede assolutamente mai, mai, mai il il previo pentimento,

    ma semplicemente offre gratuitamente il perdono Dio,
    (nell’istituzione ecclesiastica questo verrà sovvertito ! )

    La grazia è gratuità che si riversa senza nessun ricatto morale.

    Ecco perché il corpo di Gesù è Pane per i malati,

    non è pane degli angeli.

    Io ritengo che prima di ogni REGOLA,
    esista la persona,
    in quanto
    ogni persona
    è sacramento di Gesù,

    “qualunque cosa avete fatto ad un affamato, carcerato, assetato, etc. l’avete fatto a me”

    A chi non serve il sacramento di Gesù nella persona umana,
    è maledetto,
    è dannato.

    Questa non è mia elucubrazione,
    ma
    semplicemente quello
    che è scritto nei Vangeli.

    Nel corso della storia,
    si sono inventate leggi e norme
    per dannare le persone,
    senza ricordare
    la dannazione che Gesù
    ha affermato per il servizio e rispetto delle persone,
    a prescindere da ogni legge o tradizione.

    Qualsiasi tradizione, legge, norma, diritto,
    quando non è illuminato dal vangelo,
    è
    tentativo di tirannia
    sul sacramento di Gesù che è l’uomo e la donna.

    E’ la mia teologia ?

    Non lo so,
    so che è maturata nella mia personale esperienza
    di confiance in Gesù,

    so ancora che trova sostegno di pensiero ed incoraggiamento,
    in tantissimi Cristiani e attuali Padri della Chiesa.

    Bene.

    Ora mi apparecchio
    a ricevere la comunione con la mensa della mia chiesa locale,
    essere coppia ha anche questo di bello,
    avere in “cura” è anche essere ministro del Pane per l’amato.

    L’amore non si racconta,
    si vive.

    La mia torcia
    è l’Amore che che al termine della messa comunitaria,
    mi porta il Pane/Gesù,
    per fare comunione con il corpo di Cristo
    che è la Chiesa, l’Assemblea dei Santi.

    A più tardi.

    18 Marzo, 2012 - 11:05
  69. Clodine

    Una cosa: non esiste un Dio personale. Dio è Dio. Semplicemente.
    Se credi La Chiesa, allora sappi che nella Chiesa [ “se” credi questa istituzione umano-divina; Santa e peccatrice, e di questa ti senti “carne” di “Quel” Corpo -che è di Cristo stesso- allora sappi che come Cristo ti viene chiesto di vivere l’umanità con tutti i suoi abissi. Come Cristo bisogna bene l’amaro calice e come Lui, si deve obbedire a l’Unico…cioè a Dio. E l’obbedienza a Dio comporta l’ASCOLTO, fino a sacrificare la vita per gli altri. Nella Chiesa non esistono “cani scioli”. Proprio come è stato chiesto all’Unigenito, che è vissuto, ha amato, sofferto, morto, e risorto così Dio chiede a ciascuno degli uomini che viivono e respirano in questo mondo: lo stesso, come alla cosa più preziosa che è la voce stessa di Dio: il Verbo..
    Un Dio mio, tuo, fatto a misura per soddisfare l’esigenze della carne del tutto svincolato da un progetto di santificazione, non ha senso…

    18 Marzo, 2012 - 12:50
  70. Clodine

    Naturalmente questo è una mia personale visione che non chiede di essere condivisa. Ciascuno poi vive il proprio rapporto con la fede e con Dio in base alle proprie caratteristiche e capacità e livello di crescita interiore. E purtroppo in base a quel : ” a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” sono sollecitata a continue verifiche e dubbi….
    Io ho una grandissima fiducia in Dio e fede, anche se vivo nell’ombra e nell’oscurità come tutti fintanto siamo in questo mondo. La Speranza mi anima, certamente ma questa tuttavia -sembrerà un ossimoro- non elude il timore, il grande timore di trovarmi di fronte a Lui con il talento seppellito, come Pinocchio, in attesa che all’ improvviso, senza aver dissodato e annaffiato, nasca come per incanto un l’albero pieno zeppo di zecchini d’oro senza il mino sforzo da parte mia. Questa è una pia illusione, una tentazione qui spesso si cade, senza accorgercene.

    Un caro saluto Matteo

    18 Marzo, 2012 - 13:02
  71. Clodine

    errata corrige ” senza il minimo sforzo da parte mia. Questa è una pia illusione, una tentazione cui spesso si cade, senza accorgercene”…

    scusate ma ho una finestrella microscopica sulla quale vedo a malapena…e la vista, poi, non è così acuta….

    18 Marzo, 2012 - 13:05
  72. Ho la consolazione che altri mi possano aver letto
    ascoltando la mia personale esperienza.

    Di prediche e parole non ne ho bisogno,
    e così tanti milioni di fratelli che pur ritenendosi cattolici,
    di tradizione,
    non gliene frega nulla di cosa è ritenuto essere dio.

    Io come tanti altri milioni di fratelli,
    stiamo cercando
    Dio o l’amore o la felicità,

    le parole, le definizioni, le assolutezze, le certezze,
    stanno a zero,
    non costituiscono la Chiesa-Popolo

    la Chiesa è costituita dall’opera del servizio nelle
    cose più essenziali e più semplici,
    i deboli,
    i poveri,
    i vecchi,
    i senzatetto,
    gli affamati,
    i carcerati,
    gli ammalati,
    i soli,

    e per questo servizio
    non è richiesto confessare cosa è Dio,
    non e richiesto confessare che Cristo è il figlio di Dio,
    non richiede masturbazioni teologiche,

    perchè questo servizio,
    adorare il Cristo
    nella persona che si serve,

    tutto il resto è di più
    e forse…
    viene dal m………..

    18 Marzo, 2012 - 15:16
  73. Clodine

    ..alla fine abbiamo detto la stessa cosa con categorie diverse…Ma il succo è lo quello , fondamentalmente

    18 Marzo, 2012 - 15:34
  74. Clodine

    eppoi esitono vari stadi ….vari momenti di crescita e maturazione. Pensi che il sacrificio della clausura non abbia la stessa, se non di più, efficacia di una pastorale attiva!? Ad agnuno secondo il proprio carisma ed uno non sminuisce l’altro. Sarebbe riduttivo considerare gradita ed efficace solo l’opera assistenziale…

    18 Marzo, 2012 - 15:51
  75. Clodine

    “tu dici che per questo servizio
    non è richiesto confessare cosa è Dio,
    non e richiesto confessare che Cristo è il figlio di Dio,
    non richiede masturbazioni teologiche”;Perché disprezzi chi è stato chiamato ad ammaestrare, i dottori della Chiesa, coloro che sono chiamati a studiare le scritture ad operare l’ermeneutica senza il quale lavoro tutto sarebbe una babele senz acapo né coda. Vedi Matteo, già questa tua classificazione unilaterale ti rende giudicante, e già per questo pecchi di mancanza di carità . Sei mancante perché consideri chi è dotato di un diverso carisma inferiore e inegno, anzi, inutile….

    Come vedi è tutto relativo,anche la tua visione..

    18 Marzo, 2012 - 15:58
  76. Clodine,
    non ho necessita di polemizzare a tutti i costi.

    Preferisco leccarmi le labbra con il sapore del bignè appena mangiato,

    pregustando l’altro che è rimasto per il dopo cena.
    acc.
    il caffe’ è pronto e arriva bollente dale mani amabili
    che in questi giorni di malessere mi coccolano mi viene.

    Mi piace discutere,
    ma io non devo sostenere nessuna posizione preconcetta,

    mi piace discutere nella speranza che
    io trovi nell’altro/a una una provocazione che mi arricchisca,
    che mi faccia sentire il senso dell’unità.

    Ringrazio per chi ha compassione di me,
    ma
    io ho conquistato a caro prezzo la mia libertà
    nella confiance in Gesù.

    Non aiuta il mio benessere
    che delle persone
    abbiano caro
    il voler provare a suscitare malessere in me,
    il volermi condannare a tutti i costi,
    il non rispettare la specificità
    della mia esperienza,
    della mia crescita.

    Le persone
    hanno bisogno di amore fattivo,
    non di imparare le dottrine del catechismo.

    E non capisco il bisogno di allargare
    sulle suore
    i monaci,
    i fratacchioni
    e quant’altro
    allungando un brodo inesistente.

    Vivo talmente in vicinanza alla
    realtà monastica e religiosa,
    che nemmeno un oblato o terziario
    possa chissà cosa farmi scoprire.

    acc.
    il caffè è bollente

    ora un bentelan e un voltaren
    anche se nella bibbia non c’è scritto,
    ma necesse est,
    se voglio riprendere a camminare.

    18 Marzo, 2012 - 16:40
  77. Clodine

    Ok…ti seguo col voltaren : ho un ginocchio che scricchiola caro Matteo…un male cane! Intanto il caffé vado a prepararmelo pure io.

    ciao ciao !!

    18 Marzo, 2012 - 17:54

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