Un biglietto del padre Matteo da Jakarta

Dal padre Matteo, missionario saveriano a Jakarta, già mittente della foto di Chen Chen  Muthahari che ci aveva allietato per un giorno, ricevo questo biglietto che ci informa di un’altra musulmana impegnata in contatti con i cristiani: lo ringrazio con affetto. “Continuando il percorso degli incontri mensili di dialogo interreligioso della Comunità dello Studentato Filosofico di Jakarta, sabato 19 abbiamo avuto un incontro con Nong Darol Mahmada, una delle fondatrici del JIL (Rete dell’Islam Liberale), un gruppo musulmano che si oppone al radicalismo islamico. Il tema era quello di rispondere alle provocazioni del libro The Trouble with Islam Today di Irshad Manji, un’autrice islamica americana il cui libro ha suscitato clamore per aver avuto il coraggio di criticare le posizioni dogmatiche della maggior parte dei musulmani (fede cieca, legittimazione della violenza per combattere l’eresia e l’immoralità, condizione della donna…). All’incontro hanno partecipato una quarantina di persone, tra cui alcuni seminaristi di altri istituti. Alla fine dell’incontro il marito di Nong, Guntur Romli, commentava in riferimento alla frase del papa rivolta a Scalfari “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”: “Il nuovo Papa è molto bravo. Io credo nel Dio del Papa!”

30 Comments

  1. Marilisa

    “Alla fine dell’incontro il marito di Nong, Guntur Romli, commentava in riferimento alla frase del papa rivolta a Scalfari “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”: “Il nuovo Papa è molto bravo. Io credo nel Dio del Papa!”

    Anche una musulmana di mia conoscenza ha detto qualche tempo fa: “mi piace molto il vostro Papa”.
    Non è una banalità. Il primo avvicinamento, anche di mezzo passo, fra popoli di religione diversa facilita il cammino verso la comprensione reciproca, e quindi verso il riconoscimento dell’unico Dio.
    Il Padre di tutti gli uomini non ammette recinti riservati ad una sola religione. Un Padre non divide i suoi figli, li unisce.
    Sono i figli che si dividono per la mediocrità o per la limitatezza di un intelletto che vuol fare prevalere le proprie ragioni.
    A mio parere anche questo è indice di una immaturità più o meno palese dell’Umanità, che sta procedendo a fatica, ma ha ancora molta strada da percorrere prima di arrivare a comprendere in pienezza l’amore e la giustizia che sostanziano l’essenza di Dio.

    22 Ottobre, 2013 - 13:23
  2. Luigi Franti

    Ma così, tanto per sapere … qualcuno è in grado di dire che cosa esattamente signfichi la frase “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”?
    Suonare, suona (ad alcuni magari pare anche che suoni bene), ma vuol dire qualcosa? Oppure non vuol dire niente?

    «Cattolico», infatti, so che significa «che si riferisce alla fede, o alla dottrina, o alla chiesa cattolica». Voleva dire il papa che non crede al Dio in cui crede la fede cattolica? O al Dio di cui parla la dottrina cattolica? O al Dio che la chiesa cattolica annuncia? Se così fosse, sarebbe da lodare il papa per questa affermazione?

    Oppure voleva dire che non crede che Dio abbia la fede cattolica? In senso stretto è un’ovvietà tanto ovvia da risultare bizzarra, perché la fede è dell’uomo non di Dio.

    Oppure “cattolico” va preso nel senso etimologico di “universale” e il papa voleva dire che non crede in un Dio universale?

    Voi sapete la risposta?

    22 Ottobre, 2013 - 16:15
  3. Marilisa

    Signor Franti, mi permetto di risponderle. Con molta soggezione per la verità. Perché il suo acume esagerato mi ha sempre intimidita.
    Se lei vuole cavillare, libero di farlo. Ma non credendo che gli altri bonaccioni del blog, quale io sono forse, restino impigliati nella rete dei suoi cavilli.
    Dunque, timidamente oso dirle quello che lei già sa, e cioè che il Papa crede semplicemente in un Dio che è il Dio di tutti, NON SOLO quello della Chiesa “cristiana cattolica”. Non quello di una “riserva”, per intenderci. Perdoni, la prego, la mia espressione terra-terra, troppo pedestre per le sue orecchie avvezze all’eloquio raffinato di certi papi.
    In questo senso la Chiesa può certamente definirsi “cattolica-universale”.
    Del resto, anche i papi precedenti, molto raffinati, credevano nello stesso Dio universale, lei lo sa bene.
    Solo che questo Papa tiene a rimarcare, più degli altri, che tutti i cattolici sbagliano a credere in un Dio di loro esclusiva appartenenza.
    Qua nel blog, per esempio, alcuni hanno questa convinzione. E magari sono proprio quelli che ancora non sanno che Dio e Gesù il Cristo si identificano o quasi, secondo la religione cristiana. L’ho appurato io stessa tempo fa.
    Pensano a Gesù ma non “leggono” Dio.
    Lei, signor Franti, sottilizzando sul modo di parlare di questo Papa, e cercando il pelo nell’uovo ( che gusti, i suoi!) trova il modo di rivolgere, una volta di più, al Papa ( che tanto le piace, come si sa) qualche critica che è senza nessun fondamento, puntando naturalmente sul modo di esprimersi del papa argentino.
    Mi dica: lo fa per ridere lei o per fare ridere noi?
    Con tutto il rispetto che posso avere per lei, signor Franti, devo dirle che lei molto spesso mi fa tanto ridere. Lo dico per davvero.

    22 Ottobre, 2013 - 17:12
  4. Marilisa

    Non “tutti i cattolici” ma “TANTI cattolici”.

    22 Ottobre, 2013 - 17:14
  5. elsa.F

    Il commento di Franti è invece tutt’altro che banale.

    Se il Dio che dobbiamo professare non è Cattolico significa che è del tutto irrilevante credere nel nostro Atto di Fede in cui proclamiamo di credere fra l’altro:

    1) nella divinità di Gesù Cristo
    2) nella verginità di Maria
    3) nella resurrezione
    4) nell’ascensione al cielo
    5) nella futura venuta del figlio dell’uomo giudice dei vivi e dei morti
    6) nel regno di Cristo
    7) nella chiesa
    8) nella comunione dei santi
    9) nella resurrezione della carne
    10) nella vita eterna.

    Dato che ho sempre avuto dubbi su molti dei punti citati mi metto il cuore in pace. Credo in Dio, ma in quello che pare a me!
    Cioè che io creda o no, che lo affermi o no è lo stesso.
    Tanto Dio non è cattolico.
    Che cce frega?

    22 Ottobre, 2013 - 18:15
  6. Marilisa

    Lei come al solito non ha capito un’ acca del mio intervento.
    Non per niente; forse solo perché parte dai pregiudizi che limitano le sue vedute.
    Rilegga bene il post del signor Franti.
    Il Dio “cattolico” è in realtà molto più universale del Dio “cristiano- cattolico”.
    Quindi lei continui pure a credere solo nel Dio “cattolico” delineato nella professione di fede ( il Credo ) , ma Dio è ben più universale del Dio cristiano.
    È lo stesso Dio Padre delle altre religioni, almeno di quelle monoteistiche. Ma non solo.
    Questo vuol dire il Papa, che ha tenuto a metterlo in evidenza.
    E questo è risaputo da tutti, tranne da quelli che si sentono depositari del privilegio di possedere la Verità.
    Mi dispiace per lei che appartiene a questa folta schiera, ma così non è.
    Gesù, per i cristiani, è Colui che ne ha rivelato in pienezza l’essenza d’amore nel sublime sacrificio sulla Croce, dando la vita per amore dei suoi fratelli.
    E su questo nucleo la Chiesa ha costruito la sua impalcatura con tante sovrastrutture accumulatesi in duemila anni.
    Lei è il tipico esempio di coloro che dovrebbero studiare un po’ di storia delle religioni per conoscere quanti punti di contatto ci sono fra la nostra e le altre. Non le farebbe male.

    22 Ottobre, 2013 - 19:45
  7. elsa.F

    Lei farnetica, signora.
    Io non mi sento depositaria di nessuna verità.
    La finisca di straparlare e se proprio viole intervenire lo faccia nel merito lasciando perdere epiteti, e altre menate.

    22 Ottobre, 2013 - 20:07
  8. Marilisa

    E gli “epiteti” dove stanno, scusi?
    Le “menate” le lascio tutte a lei, come sempre.

    22 Ottobre, 2013 - 21:18
  9. discepolo

    Io invece trovo molto inquietante la frase “io credo nel Dio del Papa”.
    se la dicesse un cattolico direi che è un fanatico papolatra e non un vero religioso..
    ma ve lo immaginate un cattolico sotto un papa del passato dire” credo nel Dio del papa”? Cioè a questo punto si mette al primo posto il papa e solo dopo ( quel che crede il papa) Dio. se per esempio il papa credesse non in un Dio trinitario ma nella Dea Kalì, allora noi dovremmo credere nel Dio del papa? la papolatria è giunta a questo punto?

    trovo tutto questo molto inquietante e mi chiedo ma i vari fans di Brgoglio non si accorgono che questa Papolatria è controproducente per la vera religione? Bergoglio morirà prima o poi, magari il papa che verrà dopo non sarà così simpatico come Bergoglio, magari ai musulmani non piacerà affatto.
    e allora cosa dirà la gente? credevo nel Dio di Bergoglio, adesso che è morto non credo più?

    22 Ottobre, 2013 - 23:13
  10. Marilisa

    A me sembra che qualcuno parli senza capire neanche di striscio le parole altrui. E mi sembra incredibile.
    Per cui penso che si tratti solo di un giochetto da due soldini bucati per andare contro chi si trova allineato con naturalezza nelle medesime vedute di questo Papa. Che sono le stesse di moltissimi cattolici e di tanti non cattolici. Di persone pensanti, a qualsiasi religione appartengano.
    Questo è davvero “inquietante”: che le parole debbano esse prese tanto alla lettera da non comprenderne il sottinteso. E dico a me stessa: no, non può essere, non è credibile. C’ è qualcosa che non quadra.
    Discepolo, davvero le riesce tanto difficile comprendere che il marito di Nong con quella frase intendeva riferirsi non “al Dio di Bergoglio”, ma all’idea di Dio che Bergoglio ha? Cioè al Dio universale, e non solo prettamente cristiano-cattolico, in cui il Papa dice di credere?
    Anche lei vuole pretestuosamente trovare un appiglio per contestare il Papa stesso (anche a lei molto simpatico, è risaputo) e chi ha la stessa sua idea di Dio?
    Di quale “papolatria” parla? Da chi ha appreso questa parola così ridicola?
    Cara discepolo, smetta di considerare fanatici quelli che credono nel Dio di Gesù Cristo ben sapendo che però è il Dio di tutti.
    È il Dio che ama tutti gli uomini indistintamente, non solo quelli marcati “cristiani-cattolici”. Se lo metta bene in testa.
    Quando il Papa fa questa sottolineatura, dicendo che gli è difficile accettare i fedeli che riconoscono come Dio solo quello cattolico, sta dicendo ciò che è giusto; sta cercando ( temo utopisticamente) di inculcare nella mente CHIUSA di certi cattolici l’idea che Dio è la Verità che comprende e possiede tutti, e non “è posseduto” solo dai cattolici dalle vedute limitate quale lei è.
    Quando lei e altri capirete finalmente questo, e lo accetterete, si farà qualche passo avanti nel dialogo interreligioso.
    Lei non lo vorrebbe, ma tantissimi altri sì, grazie a Dio.

    23 Ottobre, 2013 - 1:00
  11. luca73

    Premesso che questa è la mia opinione personale e che non voglio scendere in sterile polemica con gli altri commentatori del blog, desidero dire che anche per me la frase “io credo nel Dio del Papa” è estremamente inquietante.
    Ed è assolutamente fuorviante riguardo l’intera predicazione di Francesco. D’altro lato, Francesco, in più di una occasione, a chi acclamava il suo nome (“Francesco, Francesco”), ha chiesto piuttosto di acclamare “Gesù! Gesù!”. Perché il Salvatore è Lui, non il Papa.
    Insomma, il Dio del Papa è Gesù!
    E’ chiaro il desiderio di Papa Francesco di mettere al centro Cristo e non sé stesso (come ha fatto con grande umiltà anche Ratzinger).
    Quindi non può esistere un “dio del papa” (lo scrivo in minuscolo, intenzionalmente!) diverso da Gesù Cristo.

    Del resto Papa Francesco si è proclamato ripetutamente “figlio della Chiesa” e la Chiesa sempre e dovunque ha insegnato la stessa dottrina, fino a Benedetto XVI, passando per il Concilio Vaticano II (che, tra l’altro, nella “Gaudium et spes” afferma: “Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire”.)

    S’illude chi spera che Papa Francesco possa ribaltare ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e professato. Non ha neanche il potere di farlo.
    Molti anche fra i cattolici – magari in perfetta buona fede -, ignorano quale sia lo “statuto” del papato: al Papa è consegnato il “depositum fidei”, la Verità rivelata e sempre professata, affinché la custodisca e la difenda.
    Ma non può assolutamente sovvertirla.
    Nessun Papa ha tale potere perché nel momento stesso in cui insegnasse una verità diversa decadrebbe e non sarebbe più papa.
    Ha scritto Joseph Ratzinger: “Il Papa non è un monarca assoluto la cui volontà abbia valore di legge. Egli è la voce della Tradizione e solo a partire da essa si fonda la sua autorità”.

    Io penso – e concludo – che Francesco sia proteso a raggiungere tutti, a riportare tutti a Cristo. Senza perdere nessuno. Sarebbe incredibile una Chiesa dove ci fosse posto per tutti fuorché per i cattolici e per chi ama la Chiesa stessa.
    Di sicuro non è questo che il Papa vuole. E non è di questo che la Chiesa ha bisogno.

    23 Ottobre, 2013 - 8:55
  12. elsa.F

    Condivido l’intervento di Luca73.
    Oltre a me, sono in tanti i cattolici che a seguito di queste dichiarazioni papali, forse fraintendendo, forse male intendendone il significato, s’interrogano sui “contenuti” del loro credere, della loro fede.
    E si interrogano se il tanto perseguito ecumenismo o addirittura la fusione fra le diverse religioni monoteiste richiederà una riduzione ai minimi termini del nostro credo che si ridurrebbe drasticamente all’incipit: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”. Stop.
    E questo a discapito di tutto il resto.

    23 Ottobre, 2013 - 10:43
  13. L’ecumenismo riguarda il dialogo inter-cristiano.
    Invece il dialogo inter-religioso riguarda i rapporti con non cristiani (tutti, dall’islam ai buddisti etc.)
    L’ecumenismo non potrà mai condurre ad una tale riduzione del credo perchè le scissioni tra cristiani sono in linea di massima successive ai primi concili in cui si è definito il simbolo niceno-costantinopolitano.
    Con le altre religioni si persegue dialogo ed amicizia, non adeguamento dottrinale (in nessun modo).

    23 Ottobre, 2013 - 14:15
  14. Marilisa

    “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”

    Il Papa ha detto questo, e non è possibile equivocare su questa espressione perché la si capisce benissimo.
    Il Papa è cristiano, ma il Dio in cui crede è CERTAMENTE il Dio di Gesù Cristo, ma è anche inteso in modo molto più ampio.
    Allora quando qualcuno, non cristiano, dice: “io credo nel Dio del Papa”, significa che crede nel Dio inteso non in maniera circoscritta al Dio cristiano, ma nel Dio universale. Nel Padre di tutti gli uomini, in quanto Creatore di tutti gli uomini.
    È lo stesso Padre dei musulmani, degli ebrei, delle religioni orientali e così via. È un Dio che non mette paletti, come del resto non li metteva Gesù Cristo. Gli uomini sì, li mettono i paletti e li piantano ben saldi a seconda delle loro vedute limitatissime.
    Niente di “inquietante”, dunque. Chi si “inquieta” è semplicemente chi vuole trovare cavilli pretestuosi che fanno flop da soli.
    Nessuno, caro Luca73, pretende di” ribaltare ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e professato”. Stai tranquillissimo. Nessuno vuol “sovvertire”. Dormi sereno.
    Si tratta di accettare quello che si è sempre saputo, ma che a molti integralisti, anche cristiani, dà un enorme fastidio.
    A molti piace complicare ciò che più semplice non potrebbe essere.
    Non mi chiedo il perché, so già la risposta.

    23 Ottobre, 2013 - 15:07
  15. elsa.F

    Gli uomini sì, li mettono i paletti e li piantano ben saldi a seconda delle loro vedute limitatissime.

    Menomale che fra tanti ciechi c’è qualcuno capace di vedere molto lontano.
    Deo gratias!

    23 Ottobre, 2013 - 15:18
  16. Luigi Franti

    «Il Papa è cristiano, ma il Dio in cui crede è CERTAMENTE il Dio di Gesù Cristo, ma è anche inteso in modo molto più ampio.»

    Quindi Dio non sarà forse cattolico, ma veltroniano certamente sì.

    23 Ottobre, 2013 - 18:42
  17. Clodine

    Certamente amico mio, certamente…

    23 Ottobre, 2013 - 20:56
  18. Marilisa

    “Quindi Dio non sarà forse cattolico, ma veltroniano certamente sì.”

    Ecco, questa è un’altra indecifrabile cavolata del signor Franti.
    Per non smentire la quintessenza della vacuità del suo intelletto.
    E trova pure, beato lui!, chi si associa rapidamente al non-senso del suo dire.
    Indubbiamente il sig. Franti ha la vocazione di far ridere.

    24 Ottobre, 2013 - 0:25
  19. elsa.F

    Lei, signora, è troppo, troppo avanti.
    Abbia la pietà di voltarsi ogni tanto e avere misericordia di chi purtroppo sta indietro.

    24 Ottobre, 2013 - 7:18
  20. luca73

    Cara Marilisa,
    nel commento del 23 ottobre 2013 @ 15:07, hai riferito che Papa Francesco ha detto (scritto) “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”.
    Mi puoi dire esattamente dove e quando?
    Grazie tante.

    24 Ottobre, 2013 - 8:33
  21. Marilisa

    Luca73, io ho ripreso la frase citata dal nostro Luigi nella sua introduzione alla nostra discussione.
    Vedo che nicoletta z. ha linkato il sito, e la ringrazio.

    24 Ottobre, 2013 - 10:14
  22. Marilisa

    Io, signora, non ritenendomi avanti a nessuno, come lei ogni tanto risibilmente afferma, ho sicuramente ” misericordia di chi purtroppo sta indietro.”
    Non, però, degli stupidotti che criticano per il gusto di criticare chi non la pensa come loro, trovando ridicoli cavilli ( che si afflosciano da soli ) per gettare ombre su chi “osa” dire parole nuove, mai sentite né solo immaginate, che hanno la pretesa di mettere in discussione le certezze (?!) acquisite una volta per tutte, definitivamente, da chi si adagia comodamente in un sentiero tracciato con tante belle parole e non percorso con i propri piedi.
    Percorrere sentieri sconosciuti può disturbare, lo so, ma può anche svelare verità insospettate.
    A lei e ad altri consiglio di leggere con attenzione quel che ha proposto Mattlar ( non “eretico” come me) nel suo link di ieri.

    24 Ottobre, 2013 - 10:44
  23. elsa.F

    Abbiamo infatti tanto bisogno di PAROLE NUOVE.
    Di parole VERAMENTE NUOVE.

    24 Ottobre, 2013 - 12:31
  24. luca73

    Grazie mille, care Marilisa e Nicoletta per la precisazione (e per il link).

    In effetti, alla farnteicante dichiarazione teistica di Scalfari (“io credo nell’Essere, cioè nel tessuto dal quale sorgono le forme, gli Enti”!?), Papa Francesco ribatte, dicendo: “E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio”.

    Penso, però, che queste parole del Papa vadano rettamente intese per evitare fraintendimenti, banalizzazioni e strumentalizzazioni in chiave di sincretismo e relativismo religioso.
    Fermo restando che Dio è infinatemente maggiore di ogni nostra Idea e di ogni nostra intuizione e che è pienamente valido ciò che si insegna nelle scuole di filosofia e teologia, ovvero che il Logos è superiore ad ogni altezza che si levi contro la conoscenza di Dio; fermo restando tutto ciò, io ritengo che quando si vuole un confronto senza ipocrisie, si deve riportare il discorso alla concretezza degli enunciati chiari e precisi, tali da escludere ambiguità o equivoci in quanto chiamano in causa il principio di non-contraddizione, senza il quale non c’è logica alcuna ma solo sofismi.
    Per questo ritengo che la metafisica cristiana vada presentata come fondata sulla Verità naturale e sulla Verità rivelata, formalizzata nel dogma della Chiesa cattolica.

    Ed è proprio questo il danno peggiore che la manipolazione operata dai laicisti (e da Scalfari in particolare) della lettera e dell’intervista del Papa può arrecare alla fede cristiana: far credere che la Chiesa cerchi di farsi accettare dal “mondo moderno” rinunciando alla pretesa di proporre una Verità in senso “forte”, sia per quanto riguarda la conoscenza (per fede) dei misteri soprannaturali, sia per quanto riguarda la conoscenza (per esperienza e per ragionamento) dei principi morali e religiosi di ordine naturale.

    E allora mi chiedo: perché la lettera e l’intervista di Papa Francesco sono state interpretate così male? Perché le sue parole sulla Verità (e sulla Fede Cattolica) hanno potuto essere usate come adesione al relativismo ed al sincretismo?
    La risposta può stare nel fatto che un testo come quello, o anche altri suoi discorsi occasionali, sono ben diversi dai documenti del Magistero, che vengono elaborati in vista di un insegnamento che impegni l’infallibilità; non hanno cioè quelle caratteristiche formali (di struttura sintattica e di riferimenti espliciti alle premesse teoretiche) che rendono in una qualche misura evidente il significato del testo e il senso del contesto.

    Ma ciò non toglie che si debba intervenire nel dibattito pubblico per opporre a un’interpretazione abusiva un’interpretazione corretta.
    L’ermeneutica dei discorsi occasionali (interviste, ecc.) del Papa deve essere la medesima di quando si tratta di interpretare i vari insegnamenti della Chiesa.
    Papa Ratzinger ha voluto chiarire una volta per tutte che, per quanto riguarda il Concilio, il criterio non può che essere quello della «riforma nella continuità», non quello della «rottura».
    La continuità di cui parla Benedetto XVI è il contesto storico della Tradizione, è l’insieme organico della dottrina della Chiesa contemporanea.
    Questo è l’unico criterio ermeneutico valido.

    Non è vero che ogni interpretazione sia ugualmente legittima, come sostiene il pensiero ermeneutico “debole” e il relativismo in generale: non è legittima l’interpretazione relativistica, di chi parte da una “pre-comprensione” ideologica (laicistica o anticattolica), mentre è legittima l’interpretazione teologica, che consiste appunto nel comprendere il detto e il non-detto del Papa alla luce di tutto il suo magistero pontificio e alla luce di tutto il magistero della Chiesa contemporanea, il quale a sua volta rimanda al contesto più ampio dell’intera Tradizione cattolica.

    Alla luce di questo criterio, se si legge il testo dell’intervista nella sua interezza e tenendo conto delle circostanze (si tratta della risposta a delle domande poste da un giornalista ateo su un giornale ateo), non è possibile ipotizzare che Papa Francesco abbia davvero inteso contraddire la dottrina della Chiesa su quello che ne è il tema principale, ossia la Verità: anzitutto la Verità naturale circa l’esistenza di Dio e il bisogno di salvezza dell’uomo (che costituiscono le premesse razionali della fede), poi la Verità rivelata da Dio, che è Amore, per la salvezza dell’uomo in Cristo Gesù.
    Ed ovviamente riguardo la Cattolicità della Chiesa, che è articolo di Fede, recitato nel Credo.

    Infine una precisazione, tratta dall’udienza papale del 09/10/2013, relativa per l’appunto a «Credo la Chiesa una, santa, cattolica…».
    Dice Papa Francesco che: «[cattolico] “Deriva dal greco “kath’olòn” che vuol dire “secondo il tutto”, la totalità. In che senso questa totalità si applica alla Chiesa? In che senso noi diciamo che la Chiesa è cattolica? Direi in tre significati fondamentali.
    1. Il primo. La Chiesa è cattolica perché è lo spazio, la casa in cui ci viene annunciata tutta intera la fede, in cui la salvezza che ci ha portato Cristo viene offerta a tutti. La Chiesa ci fa incontrare la misericordia di Dio che ci trasforma perché in essa è presente Gesù Cristo, che le dona la vera confessione di fede, […]
    2. Un secondo significato: la Chiesa è cattolica perché è universale, è sparsa in ogni parte del mondo e annuncia il Vangelo ad ogni uomo e ad ogni donna. La Chiesa non è un gruppo di élite, non riguarda solo alcuni. La Chiesa non ha chiusure, è inviata alla totalità delle persone, alla totalità del genere umano.[…]
    3. Un terzo e ultimo pensiero: la Chiesa è cattolica, perché è la “Casa dell’armonia” dove unità e diversità sanno coniugarsi insieme per essere ricchezza. Pensiamo all’immagine della sinfonia, che vuol dire accordo, armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in “armonia”, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento; la peculiarità di ciascuno, anzi, è valorizzata al massimo!
    È una bella immagine che ci dice che la Chiesa è come una grande orchestra in cui c’è varietà. Non siamo tutti uguali e non dobbiamo essere tutti uguali. Tutti siamo diversi, differenti, ognuno con le proprie qualità. E questo è il bello della Chiesa: ognuno porta il suo, quello che Dio gli ha dato, per arricchire gli altri. E tra i componenti c’è questa diversità, ma è una diversità che non entra in conflitto, non si contrappone; è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo; è Lui il vero “Maestro”, Lui stesso è armonia. […] è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo; è Lui il vero “Maestro”, Lui stesso è armonia». […] Preghiamo dunque lo Spirito Santo perché ci renda veramente «cattolici», capaci di comprendere la natura della nostra Chiesa e di apprezzarla nella sua unità e nella sua diversità».

    24 Ottobre, 2013 - 12:59
  25. elsa.F

    Che dire luca73.
    Un sincero ed ammirato plauso per il tuo post.
    Affascinante la metafora dell’orchestra.
    Lì i fiati e gli strumenti a corda non denigrano le percussioni e dipingono la stessa melodia.
    Anch’io vedo così la Chiesa, dove non c’è alcun dissidio tra chi ama la Tradizione e chi cammina fiducioso verso il compimento del Regno.
    Armonia, questa è la parola magica: A R M O N I A.
    Grazie di questo contributo sostanziale.

    24 Ottobre, 2013 - 13:59
  26. luca73

    Grazie a te, cara amica Elsa!
    La metafora della “Chiesa-orchestra per trasmettere l’armonia” non è mia. Ha un copyright d’eccezione: Papa Francesco.
    Ti saluto e ti auguro di cuore ogni Bene.

    24 Ottobre, 2013 - 14:11
  27. Von Balthasar, che bello…

    24 Ottobre, 2013 - 15:48
  28. luca73

    H. U. Von Balthasar…chapeau!

    24 Ottobre, 2013 - 16:01

Lascia un commento