Un brindisi per Maioba dottore in teologia

Un brindisi per Maioba dottore in teologia! C’eravamo Francesco73, Nino e io nell’aula C12 della Gregoriana, oggi pomeriggio, a tifare per don Marco Statzu che difendeva la tesi di dottorato intitolata “Mistica dell’incarnazione. Per una conoscenza affettiva di Dio tra generazione eterna e opera interiore della grazia”. Moderatore il professore Elmar Salmann, il secondo lettore – non so ripetere il nome – gli ha fatto “domande cattive” ma don Marco si è difeso con mite fermezza. Alla fine i docenti si sono felicitati riconoscendogli d’aver mostrato – in dialogo con tre grandi cristiani: Meister Eckhart, Karl Rahner e Michel Henry – una possibile via per rendere “meglio comprendibile alla sensibilità contemporanea” il dogma dell’Incarnazione. Alcune suggestive espressioni di sintesi della tesi: Essere figli nel Figlio significa conoscere Dio, L’incarnazione è condensazione di Dio nella potenzialità umana, Ripartire dalla fenomenologia della vita di Gesù, La generazione eterna passa nelle trame della storia di ogni uomo. Felicitazioni al nuovo dottor theologiae a nome dell’intero pianerottolo.

90 Comments

  1. Me fate rode un po, io stavo in casa con due aulin!!!! da stamani che stavo sperando di partecipare con voi nella gioia di Maioba.
    troverò un modo per farmi perdonare 🙂

    27 Aprile, 2009 - 20:40
  2. lycopodium

    Complimenti, Maioba!

    27 Aprile, 2009 - 20:43
  3. Francesco73

    Ragazzi, una vera emozione.
    Una “difesa” autentica, con esposizione iniziale del candidato, discussione con il direttore della ricerca, quindi confronto con il cosiddetto “advocatus diaboli”, colui cioè che ha il compito di rilevare i punti di debolezza.
    Il clima era cordiale, simpatico, ricco di umorismo.
    I contenuti molto seri.
    Io pensavo che la discussione fosse un pò il “pro forma” che spesso si vede nelle Università.
    Alla Gregoriana no. In alcuni momenti sembrava di assistere a una disputa tra Dottori della Chiesa, a un confronto tra Tommaso, Anselmo, Bernardo.
    Incredibile la serietà dell’approfondimento fatto dai relatori: da ogni loro intervento traspariva una molteplicità e organicità del sapere, con una quantità di riferimenti, richiami ad autori, testi, dottrine, opinioni, opere, correnti di pensiero.
    Don Marco mi ha impressionato per serenità e preparazione, oltrechè per la capacità di sorridere.
    Un bel pomeriggio, sono contento di esserci stato, pur venendo di corsa dal lavoro ed essendo vestito come Pippo Baudo.
    🙂

    27 Aprile, 2009 - 21:02
  4. marta09

    Matteo a te té rode … pensa te come sto io! E anch’io sono a casa con “mezzi più pesanti” dell’aulin …ed è tutto il giorno che rompo le sacre “caramelle” per don Marco! Uff!! 😀
    Francesco73 che ti fevo dire, beato te!!! 😛
    Ma non c’erano dubbi sull’esito di don Marco, al massino temevo per lo “scagiotto” pre momento fatidico.
    Grazie a tutti … anche per il senso di autentica Chiesa che si respira qui dentro, per la condivisione di tutto!
    ciao ciao … ma che bel lunedì!!!

    27 Aprile, 2009 - 21:15
  5. lazzaro

    Dottor Maioba, “congratulations and jubilation!”, diceva una vecchia canzone che forse non conosci.
    Ti dirò. a me il mistero dell’Incarnazione affascina più di quello della Resurrezione: questa mi sembra “normale” per un Dio. Ma che l’Infinito si faccia uomo, e per amore… Vuoi mettere?
    Scusa la digressione. Parola di ignorante.

    27 Aprile, 2009 - 21:16
  6. marta09

    Ah! Dottor maioba … mi interessa proprio la tua tesi .. spero che la condividerai (almeno un pochino) con noi.
    Veramente è una tesi che mi fa venire i brividi … ma è così – come dire – post pasquale con un Gesù che va in giro a ribadire “Ehi, sono proprio io, non sono un fantasma!!!”

    Ciao e … niente niente!!!

    27 Aprile, 2009 - 21:27
  7. ignigo74

    cari amici,
    quale migliore occasione per riemergere di questa?
    un abbraccio felicissimo al nuovo doctor.
    vi seguo sempre…
    un abbraccio a tutti.

    27 Aprile, 2009 - 22:17
  8. marta09

    E finalmente ignigo74!!!!

    27 Aprile, 2009 - 22:39
  9. fiorenza

    Complimenti, anche per quell’esserti “difeso con mite fermezza”, Maioba doctor! Dice bene Francesco 73: “una vera emozione”, per tutti noi!

    27 Aprile, 2009 - 23:15
  10. Cherubino

    auguri di cuore

    27 Aprile, 2009 - 23:32
  11. Grazie Luigi!
    Troppo onore!
    e grazie a voi tutti che avete partecipato di persona o col pensiero.

    Marta: non so se mi concederanno di pubblicare…
    vedremo! Intanto grazie degli auguri che mi sono giunti di persona… tu sai come! 😉

    Fiorenza: ma c’eri pure tu? e non mi hai salutato???

    27 Aprile, 2009 - 23:38
  12. Clara

    Pensa tu che omelie sul tema! Mi unisco alla platea di Auguri maioba!

    28 Aprile, 2009 - 0:04
  13. Caro Maioba, auguri anche da parte mia!! Ma lo sai che la mia tesi di baccalaureato (dunque assolutamente un’altra cosa rispetto al tuo dottorato) fu proprio su “Incarnation” di Michel Henry?? Che bello sapere che ti sei confrontato anche con il suo pensiero!! Un abbraccio!

    28 Aprile, 2009 - 0:25
  14. FABRICIANUS

    Auguri a Maioba!!

    28 Aprile, 2009 - 0:28
  15. marta09

    maioba … da quello che so, non te la lasceranno mai pubblicare … ma io dicevo di “postare” qualche pezzettino o qui o sul tuo blog!
    Come spunto di meditazione, come “magistero” spicciolo e a pezzettini (abbiamo denti da lattanti in certi argomenti) … Ecco così!
    Ciao e ancora complimenti dottore!!!! 😛

    28 Aprile, 2009 - 8:48
  16. don78

    Auguri Auguri Auguri di cuore!

    Bravo Maioba!

    Un abbraccio

    28 Aprile, 2009 - 9:06
  17. bravissimo, Marco!

    scusami, ma ieri ero inchiodato qui in ufficio…

    Guardando il post di Luigi, mi sono ricordato che devo una recensione “laica e povera” a p. Real Tremblay per il loro manuale di Teologia morale, intitolato appunto “Figli nel figlio”… allora, mi dovrai dare una mano…

    28 Aprile, 2009 - 9:37
  18. Nino

    Marta e altri che non avessero ancora visitato il blog di don Marco, potranno vedere alcune immagini dell’evento di ieri e soprattutto leggere la preghiera iniziale. Una vera folgorazione.

    http://maioba.blogspot.com/2009_04_26_archive.html

    Ciao.

    28 Aprile, 2009 - 9:40
  19. marta09

    moralista aiutoooooo! Teologia morale??!!! Mamma mia, che “gatta”!!!

    Nino grazie!!! E …Tutto bene per quanto ti riguarda?

    28 Aprile, 2009 - 10:03
  20. mmh …Non so se mi interessa di più leggere prima la tesi di Maioba o la recensione del Moralista…

    28 Aprile, 2009 - 10:22
  21. don Mario, se vuoi farti due risate… la mia 😀

    28 Aprile, 2009 - 10:29
  22. Il tuo commento sul post di oggi sulla verginità è molto molto bello, grazie! Altro che risate! (anche quello di Marta09 !!!)
    Comunque quando uscirà sta recensione diccelo!

    28 Aprile, 2009 - 10:36
  23. come tutti i mistici maioba è anche un poeta. Non riesco più a trovarla, ma ho letto una sua poesia su Dio che gioca a nascondino con gli uomini. Se l’autore fosse così generoso da riproporcela…

    28 Aprile, 2009 - 10:48
  24. a giugno solo sul mio blog, don Mario… nel mio piccolo orto.

    28 Aprile, 2009 - 10:55
  25. raffaele.savigni

    Anch’io mi congratulo con Maioba.

    28 Aprile, 2009 - 11:05
  26. Ma insomma, tocca proprio a me la parte trash?

    Ebbene sia!

    E one, e two, e one, two, three, four:

    “Dottore, dottore, dottore del buco del…”

    28 Aprile, 2009 - 11:25
  27. Leopoldo

    Be’, auguri. Un traguardo importante.

    28 Aprile, 2009 - 11:29
  28. Luigi Accattoli

    A Marta che chiede un frammento della tesi del dottor Maioba – e a tutti, si capisce – dedico alcune righe della sintesi che don Marco ha consegnato ieri alla commissione esaminatrice e ai presenti alla discussione. E’ un brano che va sotto il paragrafo 8, intitolato “Ripartire dalla fenomenologia della vita di Gesù”: “Occorre sempre e di nuovo ritornare a Gesù Cristo, perchè egli si definisce come la rivelazione definitiva, la ricapitolazione non solo delle parole di Dio, ma anche della sua relazione con il mondo: è Dio che si relaziona al mondo quando Gesù parla, tocca, soffre, piange, abbraccia, rialza, perdona. Ma anche, parallelamente, è l’uomo che si relaziona a Dio quando nel mondo, nel quotidiano, egli parla, tocca, soffre, piange, abbraccia, rialza, perdona. E questa è l’opera di Dio“.

    28 Aprile, 2009 - 11:38
  29. marta09

    🙂

    28 Aprile, 2009 - 11:41
  30. Siete tutti troppo buoni…

    Alessandro, la poesia era questa:

    Tu ti fai cercare

    E’ il gioco antico
    di bambino
    che quando l’ultimo grida
    “Tana!”
    è contemporaneamente
    salvante e salvato.
    Solo che sei Tu
    a farti cercare.

    28 Aprile, 2009 - 11:43
  31. marta09

    Ehi Luca … io ho fatto di peggio!
    Gli ho mandato gli auguri “canonici” per laureandi 😀 (anche se erano “filtrati”)
    Sì, quello che ha a che fare con le balene!!!

    28 Aprile, 2009 - 11:45
  32. discepolo

    Caro Maioba,
    visto che sei dottore in teologia .. ti faccio subito lavorare…!!!
    cosa ne pensi della frase di Vito Mancuso su Repubblica (dove si difende dall’accusa di “gnosticismo “mossagli da Enzo Bianchi):
    “ogni uomo che vive nello spirito della verità entra nel divino ed è salvo”
    Dov’è finito nella teologia di Vito Mancuso Gesù Cristo?
    a me pare che abbia ragione Enzo Bianchi e che proprio di
    gnosticismo si tratti…..

    28 Aprile, 2009 - 11:46
  33. marta09

    maioba vacci piano con i “troppo buoni” … che poi ci crediamo 😛

    28 Aprile, 2009 - 11:46
  34. @ discepolo
    se si sta parlando di un cristiano è chiaro che siccome la Verità e Gesù Cristo, egli è il mediatore della salvezza…
    Se si sta parlando di un uomo qualsiasi, non cristiano, la frase assume un significato più ampio, che è quello che da sempre anche la teologia e il magistero riconoscono ad ogni uomo che vive nella verità e che non per sua colpa non conosce il vangelo…

    Ma io rifuggo dalle frasi astratte dal contesto e utilizzate come clave…
    Ho visto solo di sfuggita Mancuso su Repubblica e non ho letto Enzo Bianchi…

    28 Aprile, 2009 - 12:53
  35. discepolo

    @maioba

    comunque mi piaci molto più tu, come teologo , (ho visitato il tuo blog)
    che Mancuso !!!!!
    🙂 🙂

    28 Aprile, 2009 - 13:03
  36. Nino

    Intanto, per chi fosse interessato a leggerlo, segnalo l’articolo di Vito Mancuso sulla Repubblica di oggi:
    http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=LLDL3

    Poi stimolato da discepolo e dalla concomitanza di un confronto teologico provocato da Enzo Bianchi, lui e Vito mi sono particolarmente cari. Provo a dare una mia opinione, ovviamente non teologica, non essendo un teologo, ma semplicemente da uomo della strada che “cammina” verso
    ” una conoscenza affettiva di Dio tra generazione eterna e opera interiore della grazia” (vedi titolo della tesi di maioba) nel difficile esercizio della sperimentazione dell’incarnazione della Parola.

    Mi pare che Vito e altri teologi e filosofi cattolici contemporanei e passati si trovino nella stessa condizione vissuta da coloro che all’epoca dell’inquisizione furono “bruciati” perché non funzionali al “sistema”, oggi diremmo “non governativi” , ugualmente “bruciati” fortunatamente solo metaforicamente. Nella vicenda quello che in certo senso mi colpisce è, da parte di coloro che avversano, l’urgenza di bollare non tanto le tesi che ad esempio sostiene Vito nei suoi scritti pur certamente criticabili nel contenuto e non condivisibile, bensì di bollare la persona e il pensiero di Vito. Lo si rileva da quanto egli ci riferisce con riscontri oggettivi nella lettura di quest’articolo.
    Ora per non tirarla troppo lunga e per tentare di aiutare l’eventuale lettore alla comprensione dello spirito che anima la scrittura di Vito, riporto nel seguito le avvertenze che egli si premura di comunicare al lettore:
    Da “L’anima e il suo destino” di Vito Mancuso;
    pagg 1,2: “La laicità non riguarda solo la dimensione politica, ma tocca, prima ancora, il rapporto dell’uomo con la verità. In questa prospettiva faccio mie le parole con cui il Padre gesuita Teilhard de Chardin, a mio avviso uno dei pochi teologi cattolici del Novecento le cui parole toccheranno ancora per molto il cuore degli uomini di questo tempo, avvertiva i lettori all’inizio di una delle sue opere:
    Questo libro non si rivolge precisamente a quei cristiani solidamente installati nella loro fede, che nulla hanno da imparare da quanto esso contiene. E’ sceritto per gli incerti che troviamo nel seno o fuori della Chiesa, cioè per coloro che, anziché aderire pienamente ad Essa, la costeggiano o se ne allontanano. (Teilhard de Chardin,, L’ambiente divino,, saggio di vita interiore. Il Saggiatore Milano 1968.

    Ecco da qui parte tutto il resto.
    Il contenuto, le tesi, si possono e si debbono criticare – contrapporre senza risparmio non la delegittimazione e in certo senso l’infamia perché non si è parte integrata e integrante ed obbediente al “sistema”. Purtroppo anche Teilhard patì questa ignominia.

    28 Aprile, 2009 - 13:09
  37. discepolo

    comunque , Maioba, il bello è che come vedi “c’è pane per i tuoi denti “come si suol dire, nel senso che oggi c’è bisogno di teologi ! e visto che sei giovane
    io se fossi in te sarei pieno di speranze e di progetti…..
    io sogno che invece che dispute su fatti insulsi e risibili, i nostri contemporanei tornino ad appassionarsi, pur con posizioni diverse, dei temi
    grandi ed eterni…
    sogno che i teologi diventino di nuovo alla moda! 🙂

    28 Aprile, 2009 - 13:17
  38. Nino

    “come si suol dire, nel senso che oggi c’è bisogno di teologi!”
    —————–

    Si, ma anche di ottimi otorinolaringoiatri di oculisti affinchè le patologie non cronicizzino.

    28 Aprile, 2009 - 13:34
  39. Clap clap… oggi più che mai abbiamo bisogno di carità dell’intelligenza!

    28 Aprile, 2009 - 13:38
  40. Nino

    Ciao cara Marta,
    essendo esperto di navigazione “a vista” e teorico del “disincanto”, guardo avanti con fiducia.
    Grazie del pensiero.

    28 Aprile, 2009 - 13:39
  41. Nino

    Don Luca,
    scusa, ma sono quì a sorbettarmi un ottimo caffè accompagnato da uno scandaloso cuneese, forse mi sto rilassando troppo e non ho capito il senso del clap e di quel che segue.
    Potresti aiutarmi con un disegno?

    28 Aprile, 2009 - 13:54
  42. voglio un cuneese!!! crisi depressiva fulminante…

    28 Aprile, 2009 - 14:26
  43. discepolo

    di me invece che sono un pediatra ,e non, ahimè ,un otorino ,
    ci sarà sempre meno bisogno
    a meno che un teologo non convinca le giovani coppie
    che è sempre positivo decidersi per la grande avventura di un figlio…
    o magari di più figli……

    28 Aprile, 2009 - 14:38
  44. Nino

    “a meno che un teologo non convinca le giovani coppie
    che è sempre positivo decidersi per la grande avventura di un figlio…
    o magari di più figli……”

    ——————–

    Forse è tempo che i teologi vivano direttamente di persona l’esperienza della positività della paternità o della maternità, anzichè limitarsi a teorizzarla.

    28 Aprile, 2009 - 14:57
  45. Francesco73

    So che sul numero in uscita di Studi Cattolici c’è un intervento di Baget Bozzo che parla appunto (penso male) della teologia di Mancuso.
    Leggiamo anche Don Gianni e vediamo che spunti ci offre.

    28 Aprile, 2009 - 15:21
  46. lycopodium

    “Questo libro non si rivolge precisamente a quei cristiani solidamente installati nella loro fede, che nulla hanno da imparare da quanto esso contiene”: questa volta sono proprio d’accordo con Vito.

    28 Aprile, 2009 - 15:59
  47. marta09

    don Luca, carità dell’intelligenza, è!!!???!!!

    Nino e discepolo facciamo così: il teologo – come don Marco e quindi si dovrebbe parlare di teologia mistica – è una specie di pediatra che cerca di curare e rinforzare dei “piccolini”.

    Oppure, anche un pediatra – visto che tocca con mano il miracolo della vita – può parlare nel concreto di teologia mistica … ehm … applicata! 😉

    Oppure anche un laico può sperimentate la stessa teologia no?

    Questo credo sia la carità dell’intelligenza che come dono è per tutti, in modo diverso, ma è per tutti.

    don maioba, spero di non aver detto una stupidata, ma se sì, mi piace lo stesso l’idea … e poi come “ignara di teologia” posso anche scrivere stupidate no?

    P.S.
    Grazie Nino per la bella immagine di cristiano che ci hai dato di te!! 🙂

    Ehi, moralista tu sei depresso? E io che dovrei fare, allora? Mi hanno portato un vassoio di pasticcini (diplomatiche, bignet, crostate alla frutta, ecc.) che non posso mangiare (quasi quasi ho più punti che denti in bocca) e come se non bastasse, li mangiavano davanti a me con un bel “buonooooo!!!” 😛 😀 🙁 … Và, condividiamo anche questo!!!

    28 Aprile, 2009 - 16:10
  48. mai depresso… scherzavo, oh!… I cattolici hanno sempre il sorriso gaio, che scherzi!

    28 Aprile, 2009 - 16:26
  49. Nino

    Lyco,

    questa volta sono proprio d’accordo con Vito.
    ———–
    E quindi anche con Teilhard de Chardin, deduco, visto che lui prima di Vito è stato reietto o come si dice oggi “boder line” per essere poi stato osannato in punto di morte. Vito sarà felice di condividere lo stesso destino di TDC.

    Lyco, una curiosità, ma hai letto gli scritti di Mancuso e cosa scrivono i contrari alle sue tesi e al suo metodo di rappresentarle?

    28 Aprile, 2009 - 16:33
  50. Nino

    EC: “boder line”
    “border line”

    28 Aprile, 2009 - 16:34
  51. marta09

    … e i cattolici sono sempre pronti alla battuta … e sanno anche prendersi in giro, ma non prendono mai in giro gli altri!!!

    La semplicità di una risata dentro l’Immensità di Dio!!! 🙂
    Ma che bella gente … saremmo!!!!

    28 Aprile, 2009 - 16:37
  52. Condivido volentieri i pasticcini di cui sono golosissimo, tranne quelli alla crema (che adoro ma non posso mangiare per la mia intolleranza)
    … in attesa che la tua bocca ritorni in piena attività…. Marta 🙂

    28 Aprile, 2009 - 17:28
  53. @ moralista
    si dice sorriso gioioso

    28 Aprile, 2009 - 17:29
  54. principessa

    Un forte abbraccio di congratulazioni a Maioba per il dottorato. Personalmente sono convinta che il titolo sia solamente un di più, vista la maniera di interpretare la vita e la fede che il caro don Marco ha sempre dimostrato. L’accoglienza, anche virtuale, e il cammino “con e per” il Vangelo insieme a chiunque si avvicini a lui, rendono il dottorato solamente la ciliegina sulla famosa torta ( tanto per rimanere in tema di pasticcini).

    Abbracci anche a tutti quanti voi

    28 Aprile, 2009 - 17:35
  55. si dice gioioso… ma come hai capito “gaio” rendeva meglio l’idea 😉

    28 Aprile, 2009 - 18:02
  56. Carità dell’intelligenza= anche l’intelligenza ha bisogno di essere nutrita e nutrita di verità. Dunque chi studia e ricerca la verità ha, poi, qualche cosa da porgere.

    28 Aprile, 2009 - 18:13
  57. Nino

    don Luca,
    non speravo che cogliessi la provocazione, quindi un doppio grazie che accompagno con il versetto scritto sulla pagina che precede l’inizio del libro di Vito “L’anima e il suo destino”:
    “Lotta sino alla morte per la verità
    e il Signore Dio combatterà per te”.
    Siracide 4,28

    28 Aprile, 2009 - 19:08
  58. Caro Nino,

    verità.. appunto… ho letto poco di Vito e condivido anche meno.. 🙂

    28 Aprile, 2009 - 19:17
  59. discepolo

    C’è un bellissimo racconto di Borges intitolato “I teologi” nella raccolta
    “l’Aleph”, in cui si narra della disputa teologica tra Aureliano e Giovanni
    di Pannonia , nei primi secoli dell’era cristiana, che finisce con la vittoria di Aureliano e la condanna a morte come eretico del suo avversario.
    Il racconto finisce con queste parole:
    “La fine della storia è riferibile solo in metafore, giacchè si compie nel regno dei cieli dove non esiste il tempo. Si potrebbe forse dire che Aureliano conversò con Dio e che Questi si interessa così poco di divergenze religiose che lo prese per Giovanni di Pannonia.
    Ma questo indurre a sospettare una confusione nella mente divina. E’ più esatto dire che nel Paradiso Aureliano seppe che per l’insondabile divinità egli e Giovanni di Pannonia (l’ortodosso e l’eretico, l’aborritore e l’aborrito, l’accusatore e la vittima) formavano una sola persona.”

    28 Aprile, 2009 - 19:28
  60. bello discepolo, l’avevo già letto da qualche parte…
    Quando Dio sarà tutto in tutti, ne vedremo delle belle! 😉

    28 Aprile, 2009 - 21:04
  61. marta09

    Eh eh … 😀 scusate i miei interventi un pochino “bassini” a livello culturale,
    ma mi piace una cifra giocare ed spesso lo faccio anche con le parole (è troppo divertente e poi si scoprono cosine davvero interessanti).

    Dunque mi è rimasta appiccicata alla testa la frase carità dell’intelligenza di don Luca e così l’ho girata in

    l’intelligenza della carità

    e … beh! potete vedere anche voi, a questo punto, che la questione “teologia” si ribalta completamente e – perchè no – potrebbe assumere linguaggi così semplici e così comprensibili da essere alla portata di tutti ed andare a sostenere proprio tutti,

    🙁 portate pazienza, prima o poi questa inattività finirà e sparerò meno cretinate!

    Ciao ciao

    28 Aprile, 2009 - 21:04
  62. @ Luca Grasselli
    hai studiato a Padova?

    28 Aprile, 2009 - 21:07
  63. Nino

    Marta

    Il punto è che la teologia pone domande ma non fornisce le risposte.

    Aspetto smentite.

    28 Aprile, 2009 - 21:15
  64. marta09

    Nino … e ci dici poco?
    Di risposte ne siamo pieni, ma le domande mi sa che scarseggiano!!! 😀

    Come dire: la teologia è la “diretta” di Dio … Dio on line se preferisci … e le domande si sprecano davvero, ma sono le Sue a noi e non le nostre a Lui!!!

    28 Aprile, 2009 - 21:58
  65. “Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta” (6.52).
    Wittgenstein, Tractatus Logico-philosophicus

    28 Aprile, 2009 - 22:09
  66. Nino

    Grazie caro don-doc Marco!

    Se ne può dedurre che la partita inizia con il risultato già acquisito fin dall’inizio dello zero a zero?

    Semplificando, data la mia condizione di inesperto della materia, possiamo affermare che la verità non appartiene a nessuno ovvero appartiene a tutti?
    E anche qui il match si risolverebbe come sopra?

    Fammi sapere se sono andato fuori di testa, nel caso mi piacerebbe di approfondire e chiarire con te l’argomento alla tua prossima visita a Roma.

    28 Aprile, 2009 - 22:31
  67. non direi che sia uno zero a zero… c’è l’acquisizione della consapevolezza che la dopo aver fatto tutte le domande, e dato tutte le risposte, siamo ancora punto e a capo. e appunto, questa è la sola risposta: che non ci sono più domande…

    28 Aprile, 2009 - 22:33
  68. lycopodium

    Un altro logco del ‘900 direbbe che, in ogni disciplina umana, si arriva ad un punto in cui la risposta non c’è, permanendo in quella disciplina …

    28 Aprile, 2009 - 22:37
  69. Nino

    Marco,
    scusa provo a spiegare in altro modo la questione:
    il finale non sarebbe verosimile a quello rapresentato da Bergman nel “Settimo Sigillo”?

    28 Aprile, 2009 - 22:40
  70. troppe domande difficili mi fai…
    Non ho visto il “Settimo sigillo”.
    Lo so, sono in peccato grave….

    28 Aprile, 2009 - 22:47
  71. marta09

    Ma … scusate, ma allora mi pare che non sarà più il caso di domande e neppure di risposte … sarà un conoscere totale e completo no?
    Un conoscere che già inizia qui e adesso forse?

    Non è forse lasciar fluire la “conoscenza” in noi senza porre domande e dubbi? Semplicemente lasciare fluire!!!

    Ma non è forse San Paolo questo?

    28 Aprile, 2009 - 22:55
  72. Nino

    Marco,
    io ti assolvo, come disse il comandante del campo di concentramento nel film Schindler List, do you remember?
    Ma per penitenza dovrai colmare la grave lacuna vedendo al più presto il film e nel frattempo fartene un’idea leggendo la trama su: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_settimo_sigillo.
    Se e quando avrai tempo e voglia potrai dirmi.
    Ciao!

    28 Aprile, 2009 - 23:01
  73. Gianni Baget Bozzo,
    scrive cio’ che pensa,
    ma in concreto, il problema?

    La Chiesa di Cristo è grande con tutte le sue biodiversità….

    29 Aprile, 2009 - 0:37
  74. lycopodium

    Ok, ottima metafora, Matteo; le idee di Mancuso (stando almeno a Bruno, Enzo e Gianni) appartengono dunque ad un cristianesimo OGM …

    29 Aprile, 2009 - 7:12
  75. @maioba

    Petrus ubique pater,
    alma Bononia mater.

    29 Aprile, 2009 - 9:49
  76. credo che il problema (dei teologi e di tutti) sia quello di porsi le poche domande giuste e fondamentali… e non di affannarsi a inventarne tante per la smania di dare le proprie risposte…

    un teologo (e qui lo dico a beneficio di Alessandro Iapino), se ha incontrato Cristo (e non è scontato, come per tutti) è un vero poeta: saper “dire Dio” nasconde il massimo della poeticità possibile.
    Altrimenti, rischia di essere solo un abile paroliere erudito.

    29 Aprile, 2009 - 9:54
  77. Nino

    Caro moralista,
    Sono d’accordo con te ma il punto, è che dopo 2000 anni di cristianesimo c’è ancora bisogno di “fare” i cristiani, di partire, ri-partire da quello che don Milani insegnava ai suoi ragazzi prima del Vangelo, cioè l’italiano, la conoscenza della parola per uscire prima che dalla fame fisica, da quella culturale senza la quale non c’è libertà né coscienza di se e del mondo e ne la possibilità di capire la Parola. Li eravamo al latino figurarsi come i contadini analfabeti e i loro figli analfabeti potevano seguire e partecipare all’Eucaristia.

    Qui siamo ad un’analfabetismo di ritorno, nel senso della trascendenza, in cui una grande massa di persone confonde la fede con la religione e la religiosità. E si beve tonnellate di immagini mediatiche di Messe, dibattiti sul senso e sulla fede tra uno spot dei tortellini Rana e di Coca Cola a pubblicazioni come quelle dei convegni eucaristici o diocesani che produco l’equivalente di 30 Bibbie per giunta in un linguaggio ancora fortemente autoreferenziale, che nessuno leggerà mai.

    A una generazione che dopo quattro salti in padella di catechismo alla volemose bene, dopo la cresima, ritorna forse in chiesa per il matrimonio o ci ritorna steso dentro una bara.
    Per questo, sempre a mio avviso, la figura e il ruolo del teologo e dei presbiteri, oggi, è più che mai quello di educare le coscienze a navigare dentro se stessi per ricercare, dentro di se e negli altri attraverso il Libro e la Parola il volto di Dio. A discernere e ad una catechesi dell’indifferenza e al disincanto alle cose del mondo senza la quale quel volto lo si può solo intuire e immaginare solo a nostra immagine. O a quella di coloro che propongono un Dio immobile e distante dipinto a pennellate di codici e a dogmi creati dall’uomo per la propria vanità e il mantenimento del potere sulle altrui coscienze.

    29 Aprile, 2009 - 10:44
  78. son d’accordo Nino.
    Di Dio si può fare esperienza, ma se non si fa esperienza di vita vera e concreta, non si può fare neppure esperienza di Dio.
    In questo noi contemporanei abbiamo forse una marcia in meno – purtroppo – rispetto a quanti ci hanno preceduto.
    Ma io sono anche convinto che un cristianesimo di massa sia una pretesa assurda e irresponsabile.
    Neppure don Milani aveva troppi alunni nella sua scuola…
    Bisogna ritornare ai rapporti umani e alle strette di mano, alle carezze, agli incontri-scontri con le persone.
    O il cristiano sarà mistico – cioè afferrato da Dio – o non sarà.
    I devozionismi son sempre esistiti, ma oggi ho l’impressione che con i mezzi di comunicazione, essi siano stati amplificati a dismisura…

    29 Aprile, 2009 - 12:01
  79. Francesco73

    Un cristianesimo di massa? No.
    Una fecondazione culturale diffusa e profonda, che pesi anche solo come retaggio? Sì.
    In tal senso è utile la forza di alcuni simboli, anche trasmessa per via mediatica.
    La fede è poi sempre affidata a un incontro di persone, come dice don Marco.
    Ma ci vuole una scintilla iniziale, una curiosità suscitata, e non c’è nulla di male che accada anche coi mezzi del mondo contemporaneo.
    Del resto, in questo mondo tempestato di messaggi, è un pò difficile presentare l’avventura cristiana solo sotto le spoglie dell’ordinarietà.
    In tal senso, avrei molto da chiedere sulla misura ordinaria della vita cristiana, su cui tanto (troppo?) si è insistito in questi decenni.
    Non ho mai scambiato la presenza in quantità con l’effettività della fede. Sarebbe anche una pretesa disonesta.
    Ma diffido anche di un cristianesimo da chiesuola, troppo misurato sulla terribilità della coerenza, troppo ridotto a misura di minoranze virtuose.
    E’ il gruppuscolo che mi spaventa, mentre mi par buona l’esemplarità del singolo e l’interessa (anche discontinuo, lontano, distratto) dei molti.

    29 Aprile, 2009 - 13:09
  80. mi appresto a parlare sul blog di un libretto di meditazioni spirituali, di autore “insospettabile”, dal titolo “La povertà che arricchisce”… ci sono diversi spunti su come la Chiesa è chiamata dalla stessa natura e dinamica trinitaria (!) a “fecondare la cultura”: nello spogliamento.

    ps preventivo: “Non si parla di pauperismo” se la cosa può esser fastidiosa.

    29 Aprile, 2009 - 13:59
  81. Francesco73

    La spoliazione è un segno della potenza paradossale del cristianesimo, ma noi abbiamo bisogno anche di una visibilità di approccio del fatto cristiano, e pure del fatto Chiesa.
    Occorre procedere non solo per sottrazione, ma anche per proposta, non solo per diminuzione, ma anche per offerta.
    E bisogna tenere presente che la fede è anche – inevitabilmente – “Unterscheidung des Christlichen” , distintivo cristiano, secondo la formula di Guardini.
    Questo perchè l’uomo di ogni tempo ha bisogno anche di una forma in cui riconoscersi, di un contenitore di contesto in cui far germogliare, discernere e accrescere una sensibilità, e non esiste alcuna possibilità che qualsiasi contenuto passi a prescindere da un qualsivoglia contenitore, foss’anche una data ora della storia e le possibilità che essa offre.
    Nessuna possibilità fatta salva la pura azione della Grazia, ovvio 🙂
    Ma siamo sicuri che la Grazia aiuti senza che noi ci si dia un pò da fare?
    🙂

    29 Aprile, 2009 - 14:29
  82. mattlar

    Complimenti maioba!

    29 Aprile, 2009 - 14:48
  83. Giovanni Mandis

    1) Vito Mancuso NON è un teologo cattolico, ma un demolitore della Fede cattolica. eretico della peggiore specie, perchè si fa passare per cattolico (per di più dall’alto di una cattedra in una università cattolica) per poi divulgare tesi già ampiamente condannate e irricevibili.

    2) “Mistica dell’incarnazione. Per una conoscenza affettiva di Dio tra generazione eterna e opera interiore della grazia”,
    caro don Marco saresti in grado di spiegare a uno dei tanti barboni disperati che popolano i rioni vicino alla Gregoriana che caspita vuol dire questo titolo?

    29 Aprile, 2009 - 16:51
  84. principessa

    Mio padre buonanima mi insegnò che quando non si è in grado di dire qualcosa di sensibile e bello bisognerebbe tacere . Caro Mandis, penso che questo piccolo consiglio di vita vada applicato al punto 2 del tuo precedente commento.

    Ma fammi capire, non è che per caso tu sia invidioso?

    29 Aprile, 2009 - 17:38
  85. Amigoni p. Luigi

    Mi unisco anch’io alla festa comune per il neo teo-doctor Maioba, sentendomi parte – anche se da poco – della famiglia accattoliana.

    29 Aprile, 2009 - 22:29
  86. semplice caro Giovanni.
    Che quando posso ci vado a bere un caffé insieme e chiacchiero con loro.
    Anzi, di più: che loro mi hanno insegnato cosa vuol dire essere figlio e confidare in Dio come Padre, perchè molto più di me rinascono ogni giorno.
    Io credo spesso di essee perfetto. Loro mi dimostrano che non lo sono.
    Da loro ho sempre imparato più di quanto abbia loro insegnato, caro Giovanni.
    Una volta ne ho fatto pure una poesia.

    Grazie ancora a tutti e a tutte per le felicitazioni! 🙂

    29 Aprile, 2009 - 23:59
  87. PS: Giovanni: molti barboni sono molto meno disperati di noi presunta gente normale…
    Li ho frequentati a lungo in questi anni…

    30 Aprile, 2009 - 0:14
  88. roberto 55

    MAIOBA, SEI GRANDISSIMO !
    FELICITAZIONI DI TUTTO CUORE !
    ………………………. anche se non hai visto “Il Settimo Sigillo”: va bè, nessuno è perfetto, l’hai riconosciuto pure tu.
    Scherzi a parte, un forte, meritatissimo abbraccio !

    Roberto 55

    1 Maggio, 2009 - 21:08
  89. marta09

    Maioba … beh! qui ti sei superato o il Signore ti ha fatto fare questo.
    Questo è il trattato di teologia più vero e bello … e sui barboni … molti lo sono per scelta!!!

    3 Maggio, 2009 - 10:50

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