Un prete callejero sulla cattedra di Pietro

Intervistato nell’anniversario dell’elezione dalla radio argentina Bajo Flores, che ha la redazione nella Villa Miseria che frequentava da cardinale, Francesco ha risposto così alla domanda «cos’è che meno ti piace della tua missione di Papa»: «Il lavoro con le carte, quello di ufficio, è una cosa nella quale ho sempre fatto fatica»: è in un mio articolino pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” con il titolo Quel lavoro d’ufficio che non piace a Francesco. Nel primo commento le parole con le quali ieri mattina, nel ritiro di Ariccia, Francesco aveva ringraziato il parroco predicatore don Angelo de Donatis.

51 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Questo sindacato di credenti. Ringraziamento di Francesco al predicatore degli Esercizi: “Don Angelo, io vorrei ringraziarla a nome mio e di tutti noi, per il suo aiuto in questi giorni, il suo accompagnamento, il suo ascolto … Noi adesso torniamo a casa con un buon seme: il seme della Parola di Dio. E’ un buon seme, quello. Il Signore invierà la pioggia e quel seme crescerà. Crescerà e darà il frutto. Ringraziamo il Signore per il seme e per la pioggia che ci invierà, ma anche vogliamo ringraziare il seminatore, no? Perché lei è stato il seminatore, e sa farlo, eh? Sa farlo! Perché lei, getta di qua, getta di là [ride] senza accorgersene – o facendo finta di non accorgersene, eh?– ma va al centro, va a segno. Grazie per questo. E le chiedo di continuare a pregare per questo sindacato di credenti… Tutti siamo peccatori, ma tutti abbiamo voglia di seguire Gesù più da vicino, senza perdere la speranza nella promessa, e anche senza perdere il senso dell’umorismo. Grazie, padre“.

    15 Marzo, 2014 - 16:48
  2. Sara1

    Sindacato di credenti

    🙂

    15 Marzo, 2014 - 16:52
  3. Luigi Accattoli

    Per chi volesse conoscere l’ottimo don Angelo, ecco un suo corso di Esercizi al clero di Roma tenuti in tempi non sospetti, nel 2009:

    http://www.presbiterioromano.org/de-donatis/

    15 Marzo, 2014 - 17:03
  4. La ginestra

    Visto che non gli piace il lavoro d’ufficio tra le carte, potrebbe demandare come in questo caso:

    “Il Papa Emerito Benedetto XVI ha rivisto e commentato la intervista di Papa Francesco a “La Civiltà Cattolica” e ha scritto quattro pagine di commento. La rivelazione è stata fatta dall’arcivescovo Georg Gänswein in una intervista inserita nel programma che la ZDF ha trasmesso in occasione del primo anno di pontificato di Bergoglio.

    “ Quando padre Spadaro ha consegnato la prima copia di questa intervista- dice il Prefetto della Casa pontificia e segretario di Benedetto XVI- Papa Francesco me lo ha dato e mi ha detto di portarlo a Papa Benedetto.” Vede, la prima pagina dopo l’indice è vuota. Qui Papa Benedetto dovrebbe scrivere tutte le sue critiche che gli vengono in mente durante la lettura, e poi Lei me lo riporterà.” Quindi l’ho portato a Papa Benedetto e gli ho detto, “Papa Francesco dice che qui c’è una pagina vuota; Le chiede di scrivere qui tutte le Sue riflessioni, tutti i punti critici, tutti i suggerimenti, e poi io lo devo riportare a Papa Francesco.” Tre giorni dopo mi dice: “Qui abbiamo quattro pagine” – naturalmente non scritte a mano, le aveva dettato a suor Birgit -”in una lettera, La prego di consegnarla a Papa Francesco.” Ha fatto i compiti a casa!” Del contenuto delle note l’arcivescovo non parla, ma aggiunge: “ Quindi l’ha letta, e ha esaudito la richiesta del suo successore facendo alcune riflessioni e anche alcune osservazioni su determinate affermazioni o questioni, che riteneva che forse si potevano sviluppare ulteriormente in un’altra occasione. Naturalmente non vi dico su cosa.”

    http://www.korazym.org/13559/francesco-benedetto-rileggi-la-mia-intervista-e-arrivano-quattro-pagine-di-note/

    15 Marzo, 2014 - 19:08
  5. A Sara1 15 marzo 2014 @ 17:50 ,

    Sì è vero,
    la voce girava a suo tempo….

    dovrei averlo già scritto, mi pare…

    Ma sono contento fino ad ora che non lo sia diventato.

    Ha permesso al vescovo di Roma di avere un suo parroco che guidasse lui e i suoi confratelli negli Esercizi Spirituali.

    Nella mia pessima memoria non ricordo un precedente,
    a meno che l’archivio giornalistico-mnemonico di Luigi,
    non affermi diversamente su questi ultimi 50 anni .

    Simbolicamente,
    il fatto, parroco-esercizi al proprio vescovo
    è MOLTO forte.

    La parrocchia di don Angelo
    è la realtà delle chiese del Centro Città,
    monumentali, affiancate a pochi metri da altre monumentali chiese,
    cosa che favorisce la dispersione,
    ma
    anche pensare che l’angolo di p.za Venezia
    non è una zona densamente abitata/vissuta,
    quindi una delle tante parrocchie “povere” del centro.

    Don Angelo,
    dal canto suo ha creato
    una bella comunione di presbiteri
    che girano attorno alla realtà e alla geografia della propria parrocchia.
    Il tutto
    in unità anche pastorale con p. Daniele rettore della Chiesa del Gesù,
    per cui promuovono insieme varie ed interessantissime iniziative pastorali.

    Lo sapevi Mattlar ?

    Don Angelo,
    secondo le possibilità permesse dal “mondo del Vicariato”
    è uomo di e del dialogo,
    alla stessa maniera della Chiesa del Gesù che,
    per esempio, già da alcuni anni fa pastorale e accompagnamento per le persone divorziate.

    In don Angelo ho riscontrato coraggio e prudenza,
    coraggio verso le frontiere,
    prudenza verso chi disciplinarmente può bloccare tutto.

    Nel camminare su questo discrimine assolutamente non facile,
    mi pare che don Angelo abbia avuto la sua risposta sorprendente.

    Spesso mi trovo se passeggio con la mia dolce metà, in centro,
    a fermarmi a s. Marco a Messa,
    e dove spesso si vede il Ravasi, dimesso, affacciarsi, e fermarsi.

    Mi spiace ancora oggi,
    che qualche anno fa, per una mia superficiale battuta,
    che non era nei suoi confronti ebbi ugualmente a ferirlo.
    Seppi attraverso un suo confratello.

    La mia gratitudine
    verso questi e tanti preti che sconosciuti,
    riconosciamo solo attravrso una qualche illuminazione casuale d’evento.

    15 Marzo, 2014 - 21:05
  6. Luigi Accattoli

    Matteo c’è un solo precedente di un prete di Roma che predica gli esercizi di Quaresima alla Curia e al Papa: don Pirro Scavizzi nel 1960, su invito si Papa Giovanni.

    15 Marzo, 2014 - 21:38
  7. Luigi Accattoli

    Matteo aggiungo qualcosa per quanto detto da te a commento di un post precedente: “Caro Luigi, le mie critiche a Ruini e Ratzinger sono pronto a ripeterle, quelle fatte negli anni passati, perchè io ho visto stando all’interno, non come uno che guardava, ma come uno che faceva”. Io dico a te quello che ho detto ad altri, più volte e anche in questi ultimi giorni: quando si criticano le persone conviene firmarsi per nome e cognome. Io non riuscirei mai a criticare qualcuno nascondendomi: la considererei – per me – una vigliaccheria, tipo lettera anonima. Tu già più volte hai obiettato a questa mia vecchia idea che qualcuno può non potersi firmare, per motivi suoi – ed avere ugualmente l’opportunità di muovere una critica. Una tale opportunità la vedo solo per un contesto dittatoriale, e non per il nostro, oggi in Italia. Non ho difficoltà ad ammettere che possano esservi situazioni per me impensabili che richiedano quella prudenza, ma in tal caso riterrei ragionevole che la critica venga mossa in maniera due volte rispettosa e calibrata, proprio perchè uno non se ne può assumere l’intera responsabilità. Come a dire: vorrei andare oltre, ma la mia condizione di necessario anonimato non me lo consente. Spero di essermi spiegato. Lo dico per te e per tutti. Con totale rispetto alla libertà d’ognuno.

    15 Marzo, 2014 - 21:51
  8. A Luigi Accattoli 15 marzo 2014 @ 21:38

    Appositamente mi riferivo agli ultimi 50 anni,
    per andare più dietro ci voleva una memoria giornalistica.

    Allo stesso tempo, si rafforza il simbolismo,
    il senso che a molti è chiaro,

    il riaggancio a, e da Giovanni XXIII,

    ripartire dagli atti episcopali romani iniziati da papa Giovanni.

    15 Marzo, 2014 - 22:08
  9. discepolo

    “NON GLI PIACE LAVORARE CON LE CARTE ”

    Gli piace lavorare CONTRO le carte.

    15 Marzo, 2014 - 22:26
  10. discepolo

    Ricapitolando ,
    è stato eletto Papa , MA, :
    non gli piace abitare negli appartamenti del Papa e non li abita
    non gli piace portare i vestiti da Papa e non li porta
    non gli piace essere chiamato Papa e si fa chiamare Vescovo di Roma
    Non gli piace lavorare con le carte.. magari gli piacerebbe di più la vanga
    o il piccone ( ne dubito)
    non gli piace neppure la stessa idea di… Papa e la rivoluziona .
    Speriamo almeno che gli piaccia la dottrina cattolica….

    15 Marzo, 2014 - 22:36
  11. @ Luigi Accattoli 15 marzo 2014 @ 21:51

    tu scrivi:
    “Non ho difficoltà ad ammettere che possano esservi situazioni per me impensabili che richiedano quella prudenza,
    ma in tal caso riterrei ragionevole che la critica venga mossa in maniera due volte rispettosa e calibrata, …”

    _____

    Sono perfettamente d’accordo con te.

    Ma se prendo ad esempio,
    tutta la riflessione
    che ti ho fatto ultimamente,
    su “Ratzinger che non poteva non”,
    con tutto lo specifico cui ho fatto seguire
    di non poco conto per il mio sforzo di memoria,
    a cui mi sono voluto sottoporre,
    ricordando i miei approfondimenti,
    le mie letture,
    le persone ascoltate,
    la memoria della cultura d’epoca,
    ma
    tu puoi dire che io non sia stato rispettoso e calibrato?

    Posso dirti che io in Ratzingher vedo tutti quei preti e vescovi
    che si giravano dall’altra parte per non vedere
    perchè non avevano gli strumenti culturali per esprimersi e per capire?

    Persone che per me hanno un volto, un nome ?

    Come quel bravissimo sacerdote che ora è un vecchio cardinale e mi guardo bene dal citare ?

    Non è colpa mia,
    se Ratzinger, oltre ad essere persona fisica, tenera e canuta è simbolo,
    e si è anche costruito da sè come simbolo.

    E’ anche come simbolo che si prende delle responsabilità storiche,
    di una storia che con lui si deve chiudere.

    Ho amato in modo esagerato Paolo VI,
    il papa della mia fanciullezza,
    ma oggi ne ho una visione molto diversa di quell’uomo,
    che contestualizzo storicamente in una storia conclusasi nel 1978.

    Che nel 2012/13
    vi fosse ancora un uomo-papa
    a cui dare giustificazioni di contesto storico
    della generazione di Paolo VI, che si chiudeva nel ’78,
    a me pare di una amenità incredibile.

    Ti ripeto, buon Luigi,
    che nella chiesa di Roma discutevamo e avevamo problematiche,
    negli inizi anni ’80,
    che quando Vallini ne ha parlato qualche anno fa ad un incontro diocesano,
    tra amici ci sembrava un fantasma dalla storia passata.

    E in questi 30 anni che abbiamo fatto ?

    Tutto bloccato.
    Non si doveva parlare.

    Caro Luigi,
    e non te lo affermo solo io,
    ma oltre ad altri, uno per tutti,
    p. Carlo,
    che nel 2008 a Galloro diceva
    che chi tace non rende un servizio al papa.

    Dunque si doveva tacere !

    E se non si tace ?

    Beh!
    Anche papa Ratzinger c’è rimasto male di brutto brutto davanti alle critiche dei fratelli vescovi di mezzo mondo per quella remissione,
    con tanto di caso Williamson,
    e prendendo carta e penna porta la sua incavolatura a dire:
    “e che è questo azzannarci !”

    Aveva preso delle critiche per azzannamento,
    confermando con la sua reazione la tesi sempre stata valida,
    che al papa è meglio tacere.

    Dunque caro Luigi pensi che questa mia riflessione non sia rispettosa e calibrata ?

    Forse
    è meglio che queste cose non le scriva a commento nei tuoi post,
    ma magari è meglio scrivertele solo in privato dove posso anche firmarmi ?

    Poi un giorno,
    ci incontriamo a casa, magari da mamma, davanti ai suoi piatti abbruzzesi, visto che è magari a metà strada,
    e faccio come Paolo Gabriele 🙂
    e
    poi ti firmo tutto.

    15 Marzo, 2014 - 22:59
  12. La ginestra

    Accattoli: “Una tale opportunità la vedo solo per un contesto dittatoriale”

    Luigi, ma noi siamo nel pieno di una ferocissima e tirannicamente spietata dittatura: quella del RELATIVISMO.
    Un attento osservatore come lei non se ne è accorto ?
    Meglio mettersi la mascherina, non si sa mai.

    15 Marzo, 2014 - 23:03
  13. discepolo

    un pensiero che mi è venuto meditando sull’insegnamento di Papa Francesco e sui mosaici bizantini dell’Ultimo Giudizio:
    Ma CHI E’ DIO PER GIUDICARE?
    In effetti la raffigurazione delll’Ultimo Giudizio, come c’è per esempio nella Chiesa veneziana di Torcello non è affatto misericordioo : da una parte si vedono nei mosaici gli eletti, dall’altra i dannati che vanno a finire all’Inferno.
    ma chi è Dio per giudicare? vuoi mettere che Dio è MENO BUONO di Papa Francesco?

    15 Marzo, 2014 - 23:05
  14. Luigi, aggiungo questa “carta” che con Nino e Picchio posso sicuramente condividere in emozione:

    ____

    «tutti credono che papa Francesco abbia un progetto.

    Secondo me,
    invece,
    lui ha sì un’idea precisa del punto di partenza

    (anche perché non vive in una bolla filtrata, è a Santa Marta per questo, vive a contatto con la realtà),

    ma

    il suo modo di procedere è tipicamente gesuitico:

    compie un passo,
    poi prega su quello che realizza,

    discute con gli altri
    e quindi avanza.

    Camminando,
    s’apre il cammino.

    Il suo è un processo reale,

    nel quale sa da dove parte,
    ma capisce dove andare soltanto durante il cammino»
    .

    (afferma p. Spadaro)

    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201403/140315bartolomeiguasconocetiriccaspadaro.pdf

    15 Marzo, 2014 - 23:31
  15. picchio

    grazie Matteo e buona domenica. Siamo in pieno discernimento ignaziano. AMDG.!

    16 Marzo, 2014 - 8:57
  16. picchio

    molto interessante la notizia della ” revisione ” dell’intervista alla Civiltà Cattolica da parte di papa Benedetto. Intervista che ha fatto scalpore. Quindi c’è una sorta di avvallo di Benedetto all’ormai famoso “ospedale da campo”.

    16 Marzo, 2014 - 9:24
  17. All’ Angelus,
    il mio vescovo
    mi ricorda che Gesu’ era un callejero, non aveva una cattedra fissa:

    Gesù non aveva una cattedra o un pulpito fissi,

    ma era un maestro itinerante

    16 Marzo, 2014 - 14:49
  18. La ginestra

    Buono l’Angelus di oggi.
    L’avranno capito un poco preti e fedeli cosa voleva dire il papa riguardo al non avere una “cattedra fissa” ? Mica vuol dire andare a bighellonare?
    Della serie in ogni luogo e in ogni occasione opportuna ed importuna bisogna annunciare il Vangelo, parole e opere. Quindi uscire anche da un certo mimetismo, rendersi riconoscibili, la fede come dimensione pubblica.
    Il Vangelo (che salva), non quello che vorremmo esso sia o se stessi (che fa proseliti e figli della Geenna il doppio di noi).
    Auguri a tutti.

    16 Marzo, 2014 - 17:06
  19. Cara Ginestra,
    la prima cosa che l’Ebreo Gesù fà di immediato comprensibile al suo popolo,
    è
    CURARE,
    GUARIRE.

    Prima di tutto
    l’Ebreo Gesù

    fa il medico callejero.
    .
    .

    Ma ho rispetto, ginestra, per la tua cultura.

    16 Marzo, 2014 - 20:05
  20. roberto 55

    Mah !
    A me ricorda, ancora e sempre, uno “stile” antico, ben riconoscibile, già manifestatosi, sotto altri nicknames, in questo “pianerottolo”.

    Buona serata.

    Roberto 55

    16 Marzo, 2014 - 20:19
  21. La ginestra

    “Ma ho rispetto, ginestra, per la tua cultura”
    Ringrazio, fosse vero. Sono di un anno fuori corso e non riesco ad andare oltre il voto minimo. Penso che questa laurea in chimica difficilmente la prenderò. Anzi a dire il vero non mi interessa più di tanto ecco.
    Mi interessa di + il percorso di discernimento vocazionale che sto facendo.
    Vorrei farmi suora di clausura in un ordine molto rigoroso, spero alla fine di esserne degna. Il fatto è che mamma e papè non ne sanno niente e deve essere una sorpresa. Voglio siano contentissimi!
    Io comunque rispetto la sua persona.

    16 Marzo, 2014 - 23:07
  22. a La ginestra 16 marzo 2014 @ 23:07

    A differenza di quanto ho fatto verso un’altra persona,
    di cui mi addoloro,

    a te (se vero quanto affermi)
    faccio i miei migliori auguri.

    La “vita religiosa”
    è nata come fatto ben separato dalla storia evolutiva che ha portato alla formazione della casta dei preti, (non prevista nei vangeli e sdoganata dall’unica anomala epistola agli ebrei).

    La vita religiosa nasce come ascesi,
    come ricerca continua del volto del Signore,
    nasce per far evolvere la propria relazione con il Signore.

    Auguri per il discernimento e per ogni bene

    17 Marzo, 2014 - 2:23
  23. picchio

    Tantissimi auguri ginestra. Nessuno è mai degno, come cita la cg32 dei gesuiti, ma questo vale per ogni ordine religioso “Cosa significa essere un gesuita: sapere che si è un peccatore, chiamato però ad essere compagno di Gesù come lo fu Ignazio”. Spero tu abbia un buon padre spirituale che ti guidi lungo il cammino.

    17 Marzo, 2014 - 15:22
  24. manuel76

    Cara La Ginestra,
    mi unisco agli auguri di Matteo. Ho conosciuto alcune suore di clausura e mi ha colpito la finezza d’animo, la sincerità e la serenità del volto.
    Mi permetto solo di avanzare un non richiesto consiglio: se sei verso la fine del corso di chimica, concludi anche con voti minimi, ma con determinazione.
    E’ un esercizio formidabile per te, per il tuo futuro ed è una ricchezza per gli altri sapere che hai concluso qualcosa “del mondo” per dedicarti alla lode dal sorgere del sole al suo tramonto.
    Ho sempre pensato che la chimica avvicini alla vocazione. Forse perchè sapevo di tre sacerdoti che dopo gli studi son entrati in seminario.

    18 Marzo, 2014 - 8:25
  25. Sara1

    Ma davvero non avete riconosciuto chi è La Ginestra????

    A proposito il nick e’ un tocco leopardiano o il nome di un ristorante?

    18 Marzo, 2014 - 8:41
  26. manuel76

    mh…no Sara, non saprei…chi è?

    18 Marzo, 2014 - 9:01
  27. manuel76

    noto ora una cosa strana per una vocazione di clausura:

    “La ginestra scrive,
    15 marzo 2014 @ 19:08
    Visto che non gli piace il lavoro d’ufficio tra le carte, potrebbe demandare come in questo caso:”

    18 Marzo, 2014 - 9:06
  28. Luigi Accattoli

    Manuel76 Jorge Mario Bergoglio quando entro in seminario nel 1957 aveva da due anni il dipoloma di perito chimico e aveva anche lavorato in un laboratorio di analisi per alimenti.

    18 Marzo, 2014 - 9:07
  29. manuel76

    Luigi, è vero ora che ci penso.
    Ci deve essere qualcosa nella chimica che avvicina.
    Io conosco due sacerdoti, uno insegna a Parma all’università. E’ laureato in chimica e si occupa di restauri (soprattutto affreschi etc.).
    Un altro ormai defunto avrebbe oggi più di 95 anni…laureato in chimica entrò in seminario.
    Anche un vescovo che non c’è più fece un anno di chimica industriale prima di entrare in seminario.

    18 Marzo, 2014 - 9:23
  30. Sara1

    Una suora di clausura che cita gli Squallore, e’ facile dai…

    18 Marzo, 2014 - 9:26
  31. Sara1

    Squallor, il correttore e’ più veloce della luce..

    18 Marzo, 2014 - 9:27
  32. manuel76

    nun ti seguo… 🙁

    18 Marzo, 2014 - 9:27
  33. Sara1

    Non solo la chimica anche la fisica basta pensare a Lamaitre.

    18 Marzo, 2014 - 9:30
  34. manuel76

    Son annebbiato…sarà la nebbia in val padana che da ieri è fitta fitta.

    18 Marzo, 2014 - 9:38
  35. Sara1

    Di più non dico in internet si rispetta sempre l’anonimato.

    18 Marzo, 2014 - 9:48
  36. manuel76

    A questo proposito volevo dire una cosa riguardo al nickname usato al posto del nome e cognome.
    E’ vero quello che dice Luigi che se si critica qualcuno sarebbe opportuno presentarsi con nome anagrafico.
    Sinceramente ho visto la nascita dell prime “chat” quando avevo 20 anni. Poi dei blog. Rispetto agli inizi, quando i programmi di chat non richiedevano registrazione, ora quasi tutti blog e chat richiedono una e-mail di riferimento. Questo dà in genere una continuità di apparizione a chi si connette con quei dati.

    Ci sono diversi gradi di nascondimento, ma se c’è continuità su un periodo (in assenza di patologie schizofreniche) le cose che uno scrive arrivano a fare emergere e delineare i tratti della persona con fedeltà e, forse, dando maggiore libertà di espressione.
    Se la rete è usata con trasparenza è un canale espressivo eccezionale.

    Non so se vi è mai capitato, a me capita di frequente, di avere costruito nella mente, nell’immaginazione il viso delle persone che intervengono.

    18 Marzo, 2014 - 10:10
  37. Federico

    Mo no!
    Il buon vecchio Ubi humilitas, ibi sapientia rifiorito come ginestra?
    Dici?

    18 Marzo, 2014 - 10:44
  38. manuel76

    Mh…avevo notato in un precedente post che aveva la voce da uomo…(mentre discepolo da donna).

    Vabbè, riagganciandomi a quanto detto prima i miei auguri erano sinceri per quanto sembrava scritto con trasparenza.

    Se così è, si potrebbe cercare un monastero di suore transessuali.
    Ottima frontiera da esplorare!

    18 Marzo, 2014 - 10:50
  39. Sara1

    Il primo internet era molto più orizzontale adesso si è inevitabilmente verticalizzato e irrigidito, un po’ e’ giusto un po’ no dipende.
    Certo per gli internauti della prima ora e’ un cambiamento.

    18 Marzo, 2014 - 11:52
  40. Federico

    Chissà se “La ginestra” vorrà confermare o smentire questa ipotesi…

    18 Marzo, 2014 - 17:20
  41. La ginestra

    Sono una felice signorina di 24 anni, di bell’aspetto a dire degli altri, castano chiaro naturale, occhi azzurri, 174 cm, non ho mai usato un cosmetico che non sia il sapone. Mi chiamo M. Dovrei, dovrei, dovrei, dovrei, laurearmi in chimica
    Ho poche ma buone amiche. Esco ma non faccio tardi la sera e non frequento locali, mi piace passeggiare, non bevo e non fumo. Non ho mai usato un cosmetico che non sia il semplice sapone. Attuakmente non ho un fidanzato nè desidero averlo. Mi piace sorridere alle persone, ma non da scema. Pratico nuoto due ore alla settimana. I miei interessi non legati allo studio sono: taglio e cucito, uncinetto e maglia, mi dedico al confezionamento di bomboniere per guadagnare anche qualcosa, suono il violino e il pianoforte, mi piacciono tutti i generi musicali, canticchio sempre. Mi interesso di pulizia della casa con prodotti bio (studiando chimica conosco le schifezze nei detersivi), e ricerco dove posso i consigli e trucchi delle nonne e i metodi antichi. Di sera imbratto qualche tela, dire dipingo sarebbe troppo. Sto seguendo un percorso di discernimento vocazionale anche.
    La mia mamma è stata una perfetta insegnate nella professione e una perfetta donna di casa! Il Mio papè è un uomo straordinario!
    Ciao

    18 Marzo, 2014 - 19:07
  42. Marilisa

    Che bello! Sogno o son desta?
    La signorina Laginestra (M.) , di buona famiglia, morigerata e all’acqua e sapone, sembra saltata fuori da un romanzo rosa di Liala.
    Credevo che non esistessero più ragazze così, dedite al “taglio e cucito, uncinetto e maglia, ” bomboniere, violino e pianoforte, tele e ricette della nonna.
    Anche il “percorso di discernimento vocazionale” non è male.
    Sono sinceramente estasiata.
    Auguri, signorina !

    PS
    Le consiglio, se posso permettermi, di proseguire gli studi per la laurea in chimica. Faccia un piccolo sforzo, via…
    Se poi, carina com’è, pensasse anche ad un fidanzato…

    18 Marzo, 2014 - 21:06
  43. Sara1

    La donzelletta vien dalla campagna..
    🙂 🙂 🙂

    18 Marzo, 2014 - 21:25
  44. FABRICIANUS

    Eh sì, la Ginestra non è nuova(o) in questo blog.

    E’ rifiorita(o).

    🙂 🙂

    18 Marzo, 2014 - 23:09
  45. manuel76

    Ecco: a me questo uso del web da carnevale, in cui uno indossa una maschera per prendere per i fondelli gli altri, fa proprio perdere la pazienza.
    Rovina lo strumento per tutti e sporca la sincerità con cui gli altri, anche con un nome di fantasia, portano qualcosa di proprio nel blog.

    19 Marzo, 2014 - 8:39
  46. @ manuel76 19 marzo 2014 @ 8:39

    Concordo

    19 Marzo, 2014 - 11:59
  47. La ginestra

    Eh? Cje stranezza.

    19 Marzo, 2014 - 21:31
  48. manuel76

    La ginestra evita almeno l’ironia e vergognati di avere preso per il culo non noi, ma la vocazione di clausura.
    Possa tu avere la fortuna di conoscere e vedere in volto una di quelle suore che hanno dedicato la vita alla preghiera per tutti noi e al lavoro lontano dal mondo.

    20 Marzo, 2014 - 8:52

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