Più cancelli più nun te passa

“Più cancelli più nun te passa”: scritta grande, in nero, su un muro di via Nomentana vecchia, nel tratto che va da da piazza Menenio Agrippa a Ponte Nomentana, sulla sinistra per chi vada verso quel ponte da leggenda medievale, che alza torre e merli sul bonario Aniene. La scritta è al di sopra di quattro altre rese illeggibili da fitte cancellature. Ipotesi di lettura: l’autore del motto “nun te passa” aveva lì vergato altri quattro suoi aforismi, o pitaffi, resi illeggibili dall’ignoto cancellatore, al quale infine fa sapere che non guarirà la sua smania cassando l’altrui.

19 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Mia applicazione ai commentatori del blog che postano vibranti invettive anonime – ossia non firmate con nome e cognome – contro il cardinale Kasper e Papa Bergoglio, come fino a ieri altri ne postavano di altrettanto vibranti e altrettanto anonime contro il cardinale Ruini e Papa Ratzinger: più invettivi più nun te passa.

    14 Marzo, 2014 - 22:33
  2. roberto 55

    Ma, Luigi, aveva già capito tutto Alessandro Manzoni quando, quasi due secoli or sono, fece dire al suo Don Abbondio che “il coraggio uno non se lo può dare”.

    Buona notte a tutti.

    Roberto 55

    15 Marzo, 2014 - 0:45
  3. La ginestra

    Dico proprio il contrario. Più invettiviamo e più passa, e meno passano le tesi.
    L’obiettivo cmq restano le tesi di Kasper (dello stesso non mi cale proprio).
    Tesi che sarà fatta a pezzi sminuzzata e vivisezionata prima e durante il Sinodo per essere poi bellamente archiviata (immaginate in quale archivio).
    Non ha nessuna motivazione teologicamente valida e se ne stanno accorgendo anche i fautori. In sua difesa solo argomenti mediatici, nessuno di consistenza teologica.
    E’ stato grande lo smacco, dicono se la sia presa che le abbia pubblicate. Lo smacco grosso, però, deve ancora venire 🙂 🙂 🙂 .

    Riguardo ai “mediatismi”.
    Un sito on-line che tutti conosciamo 🙂 per andare a pescare gli articoli nella sua “rassegna stampa” ultimamente non sta più mettendo gli articoli di Ferrara, che sono sempre critici e assestano buoni colpi. La guerra si fa anche mediaticamente 🙂 .
    A proposito di guerre, a me piace partecipare alle battaglie, e non voglio che mi passi, fino alla “vittoria”, sempre!.
    Saluti.

    15 Marzo, 2014 - 0:54
  4. La ginestra

    “Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. Infatti gli uomini passano, “invece la verità del Signore resta per sempre” e Dio ci parla in varie maniere, “senza tener conto delle persone”. ”

    Da “L’imitazione di Cristo”

    15 Marzo, 2014 - 1:01
  5. discepolo

    Luigi conosce benissimo il mio nome e cognome. Inoltre trovo divertente che la nuova chiesa che si apre alle periferie esistenziali la nuova chiesa che deve uscire da se’stessa non riesca asopportare neppure voci critiche discordanti e non osannanti come tutti gli altri. Questa chiesa mi ricorda certi “compagni”di un tempo alla Don Peppone ,democratici si,ma solo se la pensavi come loro! Il papa della misericordia e del dialogo ha trattato peggio di chiunque i Francescani dellImmacolata. Su questo blog si replica stizziti a cho osa criticare il Papa. Caro Luigi ma vi guardate mai allo specchio?E sulla vostra faccia ci vedete davvero misericordia o non piuttosto saccente partigianeria e insofferenza di ogni crica al vostri IDOLO? Mi firmo Discepolo di Cristo esistenzialmente periferico,cristiano per grazia di Dio,Maria Cristina per nome che mi hanno dato i miei genitori. Cancellare pure dalle vostre menti le parole dicritica tanto piu’le cancellate piu’ riaffioreranno!

    15 Marzo, 2014 - 9:16
  6. discepolo

    La Lettera
    “Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi su Il Foglio di venerdì 11 ottobre 2013 hanno comunicato di aver ricevuto via telefono dal Direttore di Radio Maria Padre Livio Fanzaga avviso di sfratto per loro e per le rispettive trasmissioni condotte. La miccia che ha fatto scoppiare la vicenda l’articolo che Palmaro e Gnocchi hanno scritto su “Il Foglio” del 9 ottobre 2013 dal titolo eloquente “Questo Papa non ci piace”. I due autori non avevano fatto mancare critiche pure a Benedetto XVI in occasione della preghiera indetta a Assisi nel gennaio 2011. Le accuse di rischio di sincretismo erano riportate in un articolo dai toni affettati sempre ospitato dall’Elefantino. E’ strano che allora Padre Fanzaga non trovò utile intervenire contro Palmaro e Gnocchi. I due sono prolifici autori dell’editoria cattolica, a loro modo polemisti con una forte impostazione apologetica e di stampo – giusto per utilizzare facili schematizzazioni politiche – conservatore se non reazionario. Sul loro allontanamento Guido Mocellin su “Vino Nuovo” ha scritto: “nella Chiesa dobbiamo educarci a discutere, a esprimere opinioni e a confutarle, impugnando solo in casi estremi l’argomento di autorità, l’accusa di “errore!” a sostegno della nostra opinione e a smentita di quelle altrui”. Parole sacrosante. Nel mondo cattolico un dibattito tra diverse visioni non è mai stato affrontato nella sua interezza. La visione spesso deve essere unica e, nel caso, vi è sempre la versione “autentica” ”

    Guio Mocellin ha ragione nella Chiesa cattolica dobbiamo educarci a discutere , ma finora questa educazione soprattutto in Italia non c’è mai stata!
    si passa dalla più smaccata piaggeria verso TUTTE le azioni del papa e del clero , al più smaccato anticlericalismo. In Italia forse storicamente non c’è mai stata una treza via!
    mi ricordo negli anni settanta discutendo con alcuni amici di CL, io non ero d’accordo su tante cose che faceva Don Giussasi o che insegnava, e mi fu risposto se vuoi far parte del movimento non devi pensarla così-
    oggi mi viene detto : se vuoi far parte della nuova Chiesa di Francesco non devi pensarla così-
    Eh no cari miei, non ogni critica è un invettiva! Se uno è critico verso l’apertura dai divorziati o verso la francescomania, o verso il chi sono io per giudicare o verso la Teologia della Liberazione gli viene detto gentilmente: qualla è la porta? Ed ohgni critica viene detta “invettiva” ??
    leggetevi il nuovo libro che esce oggi di Grnocchi e Palmaro:Questo Papa piace troppo2 Non vi troverete invettive ma pacate e ironiche critiche.
    Uno dei due autori è morto e non possono fargli più nulla, per l’altro temo che che non farà carriiera!

    15 Marzo, 2014 - 9:38
  7. Marilisa

    “Eh no cari miei, non ogni critica è un invettiva! “(discepolo, l’ineffabile)

    Si rilegga,discepolo, e poi abbia il coraggio di dire che queste sue parole non sono una irragionevole invettiva:
    “Nessuno deve permettersi di rimpiangere Ratzinger difronte al TOTEM Francesco! Percio’Ratzinger deve dirr pubblicamente che e’d’accordo,che e’in sintonia,che e’totalmente sottoposto a Francesco!Questo Francesco cosi’democratico vuole la sottomissipne assoluta!Di tutti! Nessuno ha il diritto di dire che preferiva Benedetto. Percje’ul democratico Francesco e’um sovranp ASSOLUTO a cuoi tutti volenti i nolenti debbno sottomettersi!”

    Io leggo (mi corregga se sbaglio):
    “il TOTEM Francesco”…”[Ratzinger] totalmente sottoposto a Francesco”…”Questo Francesco…vuole la sottomissione assoluta”…”il democratico Francesco è un sovrano ASSOLUTO a cui tutti…debbono sottomettersi”
    Che cosa sono queste frasi, discepolo? Lei magari le considera caramelline.
    Per me invece sono odiose invettive, bella mia.
    Oltretutto denotano una visione fuori della realtà, completamente campata in aria.
    Se non fossero ridicole, ci sarebbe da indignarsi per quanto viene stravolta la realtà dei fatti. Ma non ne vale la pena.
    Lei è liberissima di rimpiangere chi vuole, ma le consiglierei di non parlare del Papa attuale come di “questo [TOTEM] Francesco”. Suona irriguardoso oltre ogni lecita misura.

    15 Marzo, 2014 - 12:16
  8. Marilisa

    E poi scrive (oggi):”Guio Mocellin ha ragione nella Chiesa cattolica dobbiamo educarci a discutere , ma finora questa educazione soprattutto in Italia non c’è mai stata!”

    Cominci lei, discepolo, ad EDUCARSI a discutere, e poi magari potrà fare lezione agli altri.

    15 Marzo, 2014 - 12:24
  9. Marilisa

    “Non vi troverete invettive ma pacate e ironiche critiche.”

    Se le critiche ironiche sono quelle di Ferrara, posso immaginare quanto debbano essere “pacate”.
    Andrò a comprarlo al volo, il libro in questione. Ci può giurare, discepolo.

    15 Marzo, 2014 - 12:28
  10. Veramente vorrei fare qualcosa per i frati dell’Immacolata che conosco bene, e so con quanto slancio vivono la povertà.

    15 Marzo, 2014 - 12:32
  11. Luigi Accattoli

    Antonella che dicono i frati tuoi amici delle limitazioni temporanee che sono state dettate dal commissario papale?

    15 Marzo, 2014 - 14:38
  12. Luigi,
    ma ce li hai a due passi da te i fraticelli…
    in Basilica
    da decenni….

    15 Marzo, 2014 - 21:31
  13. I frati e le suore non dicono assolutamente nulla. Alcuni se ne sono andati nel più assoluto silenzio. Hanno fatto voto di obbedienza.

    15 Marzo, 2014 - 21:38
  14. Luigi Accattoli

    Antonella che intendi con le parole “se ne sono andati”? Davanti alla tua domanda? O hanno lasciato la congregazione?

    15 Marzo, 2014 - 21:42
  15. Marcello

    “Nun te passa” (assieme a “te l’abbiamo arzata ‘n faccia”) è la presa in giro che i laziali dedicano da qualche mese ai romanisti, in seguito alla storica vittoria laziale nella finale di Coppa Italia del maggio scorso, ai danni della squadra giallo rossa.

    Credo che la scritta del post abbia questa assai prosaica origine.

    15 Marzo, 2014 - 22:26
  16. Marcello

    Per chi tifa il nostro gentile ospite?

    15 Marzo, 2014 - 22:27
  17. Luigi Accattoli

    Marcé io non tifo e guardo qualche partita solo per berciare con i figli che sono de a Roma.

    15 Marzo, 2014 - 22:43
  18. Marcello

    Berciare e non tifare. Avrei dovuto capirlo da solo.

    16 Marzo, 2014 - 0:09
  19. “Se ne sono andati” nel senso di: sono stati destinati ad un altro convento. Hanno detto solo che l’ordine li destinava altrove. Solo la suora che sta alla “ruota” ha detto che molte cose stanno cambando, a non ha comunque espresso alcun giudizio. Le notizie (poche) che si sanno vengono dal di fuori.

    17 Marzo, 2014 - 12:00

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