Un salto a Brindisi e al Castello Svevo

Da Rovereto sono poi andato a Brindisi, ieri: in treno fino a Mestre e in areo dal Marco Polo al Papola-Casale. Mi era capitato una volta di dover andare da Reggio Calabria a Bassano ed ero andato in aereo al Marco Polo e poi da lì in bus e treno a Bassano. Non ho mai usato l’aereo per andare da Roma a Venezia, ma l’aeroporto Marco Polo lo uso come pedana in occasione di svariati salti per l’Italia. Mia gratitudine nel fare Venezia-Brindisi in un’ora, quando per nave i nostri antichi potevano impiegare una settimana. A Brindisi ero ospite di un appuntamento su Chiesa e Mafia organizzato da un cartello di associazioni e ho potuto visitare stamane il Castello Svevo, guidato dal “capitano di fregata” Parisi, brindisino colto che mi ha condotto per quel palinsesto di fortezze che oggi è sede del Comando Militare della Marina. Ma è stato castello bizantino svevo aragonese e nel 1943-44 ospitò i fuggiaschi Vittorio Emanuele III e il principe Umberto. Dal Castello sono sceso al lungomare del Seno di Ponente e attraverso il Viale Santa Margherita, che è tutto un cantiere, sono arrivato alla Scalinata di Virgilio che ho salito senza sapere se dovessi guardare in su alle colonne che si dice segnino la fine della Via Appia, o in giù al mare specchiante il sole. Per via Colonne sono approdato alla cattedrale, dove ho rivisto il mosaico che è sotto vetro sulla sinistra del presbiterio, unico resto della primitiva costruzione romanica. Li avrà visti quei mostri e quei fiori Isabella di Brienne, figlia di Giovanni di Candia e regina di Gerusalemme, che qui andò sposa a Federico II avendo solo 14 anni, nel 1225? Chissà se nei trasalimenti di quel giorno ebbe modo di vedere dove metteva i piedi. A Brindisi ho mangiato fichi in quantità, sia nostrani sia delle Indie, benissimo pelati dai miei garbati ospiti.

10 Comments

  1. Caro Luigi, stai facendo un ottimo lavoro di promozione delle bellezze artistiche d’Italia. Dopo il tuo panegirico sul pavimento della cattedrale di Siena sono andata a vederlo, e l’ho trovato veramente stupendo. Non penso però che andrò a Brindisi.

    18 Ottobre, 2012 - 23:06
  2. fiorenza

    Certo, un ottimo lavoro, e in tutti i sensi, Antonella. Io, però, comincio a preoccuparmi seriamente. Senti, Luigi, ti prego, per favore: riposati!!!

    18 Ottobre, 2012 - 23:19
  3. Luigi, due parole di Manzoni mi vengono in taglio, dal cap. XVII dei Promessi Sposi: La refezione e l’opera buona (giacché siam composti d’anima e di corpo) avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri. Certo, dall’essersi così spogliato degli ultimi danari, gli era venuto più di confidenza per l’avvenire, che non gliene avrebbe dato il trovarne dieci volte tanti. Perché, se a sostenere in quel giorno que’ poverini che mancavano sulla strada, la Provvidenza aveva tenuti in serbo proprio gli ultimi quattrini d’un estraneo, fuggitivo, incerto anche lui del come vivrebbe; chi poteva credere che volesse poi lasciare in secco colui del quale s’era servita a ciò, e a cui aveva dato un sentimento così vivo di sé stessa, così efficace, così risoluto? Questo era, a un di presso, il pensiero del giovine; però men chiaro ancora di quello ch’io l’abbia saputo esprimere. Nel rimanente della strada, ripensando a’ casi suoi, tutto gli si spianava. La carestia doveva poi finire: tutti gli anni si miete: intanto aveva il cugino Bortolo e la propria abilità: aveva, per di più, a casa un po’ di danaro, che si farebbe mandar subito. Con quello, alla peggio, camperebbe, giorno per giorno, finché tornasse l’abbondanza..

    Sia il tuo peregrinare per quest’Italia in carestia augurio d’abbondanza (umana e spirituale) per tutti noi.

    19 Ottobre, 2012 - 0:10
  4. Bene Tonizzo, hai trovato veramente le parole adatte.

    19 Ottobre, 2012 - 0:40
  5. Federico B.

    Ai tempi di Virgilio la regione di Brundisium era chiamata Calabria, come ci ricorda la sua iscrizione funebre:
    “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua, rura, duces”.
    Virgilio morì a Brindisi perchè stava rientrando da un viaggio in Grecia: era il porto dell’Italia (e quindi di Roma, tramite la Via Appia) verso l’Oriente.
    Dopo un lungo declino, cosa riserverà il futuro a questa città salentina?
    Quest’anno, grazie alla spending review, ha perso anche il capoluogo di provincia…

    19 Ottobre, 2012 - 10:30
  6. Gioab

    Il tuo girovagare, ha fatto viaggiare anche me con al mente e nel tempo e sono arrivato al Castello Svevo.
    Certamente saprai che è stato restaurato da Carlo I d’Angiò (21 marzo 1226 – 7 gennaio 1285) conte d’Angiò e del Maine, conte di Provenza, re di Sicilia, re di Napoli, principe di Taranto, re d’Albania, principe d’Acaia e re titolare di Gerusalemme. Figlio del re di Francia, Luigi VIII (detto il Leone) e di Bianca di Castiglia, fratello del re di Francia, Luigi IX (detto il Santo).
    Luigi IX, aveva ottenuto il pieno appoggio di papa Innocenzo IV al matrimonio tra suo fratello Carlo e Beatrice di Provenza;pur essendo ella dodicenne dato che aveva ereditato il titolo di contessa di Provenza e Forcalquier.

    Mi chiedevo perché mai il papa abbia permesso il matrimonio con una “dodicenne” ……non poteva farlo aspettare un po’ ?
    Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi dei Conti di Lavagna (Genova, circa 1195 – Napoli, 7 dicembre 1254) fu quello che isituì la bolla Ad extirpanda il 15 Maggio 1252 e approvò che l’Inquisizione si servisse della tortura – Ad Extirpanda (dal latino: “Per estirpare”) confermata sia da papa Alessandro IV sia da papa Clemente IV. Consisteva nell’approvazione pontificia alla tortura come strumento di ottenimento della confessione del reo, in particolare nei processi dell’Inquisizione.
    « Per estirpare la maligna diffusione della pravità eretica da mezzo al popolo Cristiano… » così diceva, però, malgrado gli sforzi e la crudeltà, non ha funzionato.

    “Sono un prete gay”: la mossa di don Mario per la tolleranza sessuale nella chiesa
    41 anni, di Pagnano, in Brianza, il prelato,[…] ancora una volta ha raccolto grande solidarietà da parte dei suoi parrocchiani
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/18/sono-felicissimamente-gay-lultima-mossa-della-lotta-di-don-mario-per-tolleranza/385718/
    Ma com’è possibile ?

    “Non c’è pace”, ha detto Jehovah “per i malvagi”. ( Isa 48.22)

    19 Ottobre, 2012 - 11:37
  7. Se a Parigi ci fusse lu mare sarebbe una piccola Brindisi.

    19 Ottobre, 2012 - 20:18
  8. FABRICIANUS

    Ciao Luigi, hai avuto modo di incontrare il Vescovo Talucci? Se Si’, come sta?

    19 Ottobre, 2012 - 22:12
  9. Luigi Accattoli

    No, Talucci non l’ho incontrato: era in pellegrinaggio in Grecia e in Turchia con gli altri vescovi della Puglia sui luoghi di San Paolo. Ma ho trovato i suoi saluti.

    19 Ottobre, 2012 - 22:50
  10. FABRICIANUS

    Grazie per la risposta, Luigi carissimo.

    Buona Domenica.

    20 Ottobre, 2012 - 16:20

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