Una domanda su Müller al mio partner Giuseppe Rusconi

21 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il cardinale Müller in quella conversazione – della quale qui ho trattato l’8 e il 14 gennaio – affermava che “Amoris laetitia” propone una dottrina chiara, che da essa non viene nessun pericolo per la fede e che i quattro cardinali dei dubia non avrebbero dovuto rendere pubblica la loro lettera al papa. Il collega Rusconi afferma invece che non dobbiamo badare a quanto il cardinale ebbe a dire in quella conversazione, di cui il 14 gennaio ho fornito la trascrizione integrale. Nel prossimo commento riporto le parole assai impegnative del collega Rusconi.

    21 Gennaio, 2017 - 22:54
  2. Luigi Accattoli

    Strana intervista. “Come è noto – scrive Rusconi oggi nel suo blog – il Papa non ha voluto rispondere [alla lettera dei quattro cardinali]: anzi ha proibito di rispondere alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cui prefetto, appunto il cardinale Müller – a dispetto di quanto sembrerebbe emergere dall’intervista al Tgcom 24 – continua a pensarla sui cinque dubia esattamente come la pensava all’inizio: in altre parole il porporato tedesco continua a condividere pienamente la necessità di un chiarimento da parte del Papa su questi punti”. – Più avanti nel suo servizio il collega rinforza il primo detto ricorrendo al plurale di maestà: “In realtà, lo ribadiamo, Müller continua a trovare i ‘dubia’ più che giustificati”. Ancora oltre rinterza: “Strana [quella] intervista al Tgcom 24: strana, perché in realtà il card. Müller non ha minimamente cambiato l’opinione iniziale”.

    21 Gennaio, 2017 - 22:54
  3. Luigi Accattoli

    Domanda una e trina. Le domande al valoroso collega sono tre: come [cioè: da quale fonte] conosce l’opinione iniziale del cardinale Müller sui dubia; come sa che da allora non ha cambiato opinione; su che cosa fonda l’affermazione che l’intervista sia taroccata, essendo essa disponibile in voce e dunque da tutti controllabile nella sua autenticità verbale.

    21 Gennaio, 2017 - 22:55
  4. Luigi Accattoli

    Non ho nessun dubium che il collega risponderà ai miei tre dubia.

    21 Gennaio, 2017 - 22:55
  5. Andrea Salvi

    E’ chiaro che secondo Rusconi le dichiarazioni di Muller, se non corrispondono al suo pensiero, gli sarebbero state imposte…ho fatto passare il sito rosso porpora…mi avvalgo della facoltà di non fare commenti…aspetto anch’io comunque le prove senza le quali queste affermazioni lasciano il tempo che trovano. Comunque il Rusconi vedo che non ha perso l’abitudine di dare del turiferario a questo e a quello. Lo vedo bene a lanciare pesanti turiboli contro i suoi avversari. In guardia Luigi Accattoli !

    22 Gennaio, 2017 - 0:04
  6. Luigi Accattoli

    Andrea sei stato al santuario di San Giacomo di Compostela? hai visto il botafumeiro azionato dai tiraboleiros? Esso può colpire di qua ma anche di là.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Botafumeiro

    22 Gennaio, 2017 - 8:58
  7. maria cristina venturi

    Intanto mentre i giornalisti discutono ci sono gia’le prime vittime sul ‘”campo” dell’Amoris Laetitia :sacerdote sospeso a divinis in Colombia dal suo vescovo erche’critico sul cap VIII dell’AL e non intenzionato a dare la comunione ai divorziati risposati che, c onvivono more uxorio. Anche a Malta i vescovi hanno minacciato i preti di obbedirealle direttive se no..Magari anche a Muller hanno fatto capire che era meglio per lui adeguarsi al nuovo corso. Fino ad ora i turiboli in faccia glhanno ricevuti solo i critici e i dubbiosi, invece i “contenti e soddisfatti” dell’Amoris Letitia non hanno nulla da temere se non promozioni e carriera. Quindi Luigi non ha nulla da temere se non diventare direttore dell’Osservatore Romano!. E’Rusconi invece che deve stare attento a quel che dice: la”misericordia”dei misericordiosi ormai la conosciamo bene!
    Su cosa pensava e ha detto
    Muller sui dubia e sull’AL pt ima sell’intervista al
    tgcom 24 vi avevo mandato un sacco di link ma evidentemente non li avete neppure letti.

    22 Gennaio, 2017 - 9:02
  8. maria cristina venturi

    In questi anni ne abbiamo viste di tutt i i colori : . preti che ne facevano e che predicavano di tutti ci colori . Mai nessuna sanzione. La Chiesa moderna non punisce è tollerante, si diceva.
    ma infine questa Chiesa moderna che per anni ha tollerato tutte le disobbedienze dei preti, gli abusi , le pedofilie, i preti con figli ed amanti , i preti col pugno chiuso e il sigaro in bocca in Chiesa, preti che benedicono in Chiesa matrimoni gay, preti che leggono il Corano dal pulpito , quelli che dal pulpito insegnavano eresie , finalmente la Chiesa ha dato un segnale forte nel sospendere a divinis un prete! per quale motivo ? perchè critico sull’Amoris Laetitia!
    ci voleva proprio il papa della misericordia per tornare ai vecchi tempi delle punizioni!
    E che aspettano a bruciare Burke, Caffarra Brandmuller , Meisner sulla pubblica piazza in un grandioso auto-da -fe’ mentre intorno padre Spadaro, Forte, Kasper , Ticho fernandez, Leonardo Boff salmodiano “amoris laetitia , amoris laetitia” ?

    http://rorate-caeli.blogspot.com/2017/01/urgent-bergoglian-doctrine-persecution.html

    22 Gennaio, 2017 - 9:35
  9. picchio

    maria cristina
    guarda che sei tu che non leggi le risposte degli altri.
    Luigi ti ha già risposto che importa quello che Muller pensa ORA dei dubia, non quello che pensava prima.
    E anche per Rusconi alla fine è così, vista la maniera in cui cerca di screditare quello che Muller dice ORA dei dubia in una pubblica intervista.

    Cristina vicquery

    22 Gennaio, 2017 - 9:41
  10. picchio

    luigi
    🙂 sai che tutte le volte che, in questi mesi, sentivo turiferario mi veniva in mente proprio il turibolo di Compostela?
    cristina vicquery

    22 Gennaio, 2017 - 9:46
  11. Andrea Salvi

    Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 1989 > 06 > 07 >
    IL PAPA ASSOLVE MARTIN LUTERO ‘LA SCOMUNICA E’ DECADUTA
    Potrebbe essere il titolo di un blog contro papa Francesco e invece cara Cristina Venturi guarda un po’…
    COPENAGHEN La scomunica a Lutero non esiste più. La scomunica ha un senso fin che uno è in vita. Con la morte, la scomunica ha fine. Così Wojtyla, ieri, a Copenaghen, in un incontro con i vescovi luterani, ha risolto la questione del togliere o no la scomunica al capo della Riforma protestante. E’ una richiesta che anche ieri, su un giornale della capitale danese, un pastore luterano, Bent Boisen, ha fatto al papa in una lunga lettera aperta al vescovo di Roma. Ti chiedo, scrive il pastore, di togliere la scomunica del 1520 al nostro fratello Martino. Togli quella scomunica e allora potrai predicare qui da noi e anche benedirci. Il cinghiale nella vigna La scomunica contro Martin Lutero era stata lanciata da Leone X con la bolla Exurge Domine. Il pontefice chiedeva al Signore di non lasciare invadere la sua vigna dal cinghiale. Leone X scriveva dalla tenuta di caccia della Magliana, vicino a Roma, e non gli pareva vero di paragonare Lutero a un cinghiale. Ebbene, ora, Wojtyla afferma che il problema non esiste. Dopo che la Chiesa cattolica, ha detto ieri, ha compreso che la scomunica ha fine con la morte di ogni uomo questo tipo di provvedimenti sono visti come misure nei confronti di qualcuno finché è in vita. Questo, dunque, per il papa non è più un problema. Quello di cui oggi noi abbiamo bisogno soprattutto, ha aggiunto Wojtyla, è una valutazione nuova e comune dei molti problemi che sono sorti da Lutero e dal suo messaggio. E qui il papa ha ripetuto un elogio del capo della Riforma già pronunciato sei anni fa e ha parlato della profonda religiosità di Lutero, che ardeva dall’ ansia bruciante per il problema della salvezza eterna. Va bene, gli ha risposto il vescovo luterano di Copenaghen, Ole Bertensen, nella stessa riunione, però la condanna della dottrina protestante non è stata annullata. E qui, naturalmente, sono rivenute fuori posizioni e concezioni sulle quali la divergenza è ancora appariscente. Wojtyla aveva lasciato Helsinki, ieri mattina, per scendere a Copenaghen. Da una Finlandia luterana cortese e perfino un poco commossa a una Danimarca luterana un tantino ostile e sospettosa (qui, i cattolici sono soltanto lo 0,5 per cento). A Turku, la città più antica della Finlandia, dopo una preghiera comune nella cattedrale luterana e dopo uno scambio di discorsi gentili, Wojtyla è stato ospite a colazione dal vescovo protestante. Con il papa, seduto a tavola accanto alla moglie del vescovo, si è svolta una lieta conversazione su temi sportivi, sciistici soprattutto, per poi passare anche ad argomenti ecumenici. Alla fine, il vescovo ha presentato a Wojtyla un proprio nipotino, e il papa ha accarezzato e benedetto il frutto dell’ unione coniugale del figlio del vescovo. Dopo tanta familiarità finlandese, Giovanni Paolo II si è trovato alle prese con un altro clima. Faceva freddo e pioveva quando è arrivato il papa ieri, a Copenaghen, ma c’ è freddezza, nonostante le cortesie formali, anche nei rapporti con la Chiesa luterana. C’ è una cosa da raccontare. Nella cattedrale di Roskilde, il papa ha assistito a un servizio luterano di Preghiera. A lui, però, non è stata concessa la parola. Non vorremmo, ha detto il vescovo di Roskilde, Bertil Wiberg, che, a sentirlo parlare in chiesa, alcuni possano credere che Giovanni Paolo II sia anche il nostro pontefice. Il papà è il benvenuto, ma occorre ricordare che siamo noi a riceverlo, non lui a ricevere noi. Molti, anche non cattolici, qui in Danimarca, non hanno approvato questo mettere in silenzio il papa e ci sono stati dibattiti sia alla televisione che sui giornali. Non ci servono le belle parole Wojtyla, tuttavia, ha potuto parlare subito dopo, nella residenza del vescovo di Roskilde, in una riunione con tutti i capi della Chiesa luterana. E’ qui che il papa ha espresso il suo giudizio sulla scomunica di Lutero, in un discorso nel quale ha ammesso, citando il Concilio Vaticano II, che anche la Chiesa cattolica ha bisogno di una permanente riforma e rinnovamento. Ha detto che tutti devono riconoscere le proprie colpe, ma ha anche constatato che esistono ancora steccati, ostilità, asprezze e divisioni di fede. Il vescovo Bertelsen è stato abbastanza duro. Non abbiamo bisogno, ha detto, di belle parole e di sorrisi fraterni e ha indicato quello che per lui è ostacolo di fondo alla comprensione, cioè una concezione di Chiesa che ha di se stessa e delle proprie cariche una considerazione più alta di Cristo stesso. Una concezione che sarebbe propria della Chiesa cattolica.
    dal nostro inviato DOMENICO DEL RIO

    22 Gennaio, 2017 - 9:53
  12. Lorenzo Cuffini

    Maria Cristina, risfofera il suo trucchetto preferito.
    “non li avete letti”….. sottinteso voi.
    VOI CHI?
    Piuttosto, TU, nome e cognome, Maria Cristina Venturi, hai una lista di domande cui non dai risposta, evidentemente per manifesta mancanza di materia nel rispondere.Quelle circostanziate di Luigi, in primis,e , per dire, circa 345 mie….. molto distanziate in ordine di importanza, ma sempre in attesa di risposte.
    Ne ho preso nota con precisione certosina, che chiunque peraltro potrebbe verificare negli archivi del blog. Come segnalo sempre a una tua collega controtestimone instancabile, i giochini del saltafosso e dei fumogeni di parole, qui non valgono, perché tutto ciò che qui è stato scritto, resta scritto,
    sorry.
    🙂

    22 Gennaio, 2017 - 11:02
  13. Lorenzo Cuffini

    ….”risfofera”, che ho scritto sopra, è molto creativo, ma starebbe per un più banale “risfodera”….

    22 Gennaio, 2017 - 11:03
  14. Andrea Salvi

    A Luigi Accattoli
    Hai ragione Luigi, questi grossi turiboli, nel tornare indietro possono colpire chi li ha lanciati…

    22 Gennaio, 2017 - 11:32
  15. roberto 55

    Ma perché, amici del “pianerottolo” Cristina, Lorenzo ed Andrea, non provate un pò ad indovinare l’uso che un soggetto come quella signora può fare degli interventi altrui (miei, vostri, pure del nostro “padrone di casa”) in questo “blog” ? Io credo di immaginarlo ………..
    Piuttosto, Luigi, ma, davvero, il tuo primo incontro con quel Rusconi avrà come tema l’intervista del Cardinale Muller ? Dimmi, ti prego, che parlerete anche d’altro, dammi la speranza che riuscirai a portare il tuo collega ad affrontare anche argomenti più interessanti (non serve certo che te li enumeri: li sai meglio tu di me e di tutti noi), rendici confidenti che saprai aprire al tuo collega il mondo delle comunità cristiani e dei tanti problemi e sfide (non hai certo bisogno che te li suggeriamo) che si pongono davanti al popolo della Chiesa di Roma.

    Buona domenica a tutti !

    Roberto Caligaris

    22 Gennaio, 2017 - 13:35
  16. Andrea Salvi

    E’ iniziata la settima di preghiera per la unita’ dei cristiani. A volte ho l’impressione che le divisioni all’interno della Chiesa Cattolica siano più profonde che quelle tra i cattolici e le altre chiese, almeno a giudicare dal livore, dall’astio con cui si discute. Gli antipapisti usano toni che nulla hanno da invidiare a quelli di Lutero…Gli stessi che difendevano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non solo per quello che dicevano ma in quanto papi, ora non hanno nessuna remora a dileggiare papa Francesco qualsiasi cosa dica : il re e’ nudo!
    Credo che in questa settimana la preghiera per l’unita’ debba riguardare anche la Chiesa Cattolica stessa. Sarebbe però un grave errore pensare che il problema sia il papa…il problema siamo noi popolo intollerante e fazioso !!!

    22 Gennaio, 2017 - 17:44
  17. Victoria Boe

    Le divisioni nella Chiesa ci sono sempre state, purtroppo. Fin dagli albori. Contrasti e contraddizioni fanno parte dell’umano.
    Il problema non è il papa, è vero. Resta il fatto che alcuni papi di un lontano passato hanno operato delle storture. Lontani dal Vangelo e attaccati al potere. Allora sarebbe meglio dire che il problema c’è quando anche della religione si fa un’ideologia.
    Basterebbe dare retta al cuore per arrivare con semplicità al cuore stesso del Vangelo, cioè al cuore di Gesù.
    Prima c’è il messaggio evangelico da perseguire con fedeltà, e ciò vuol dire mettersi alla sequela del Cristo; poi viene l’Istituzione.
    Papa Francesco va direttamente al cuore del Vangelo, ma coloro che mettono l’Istituzione al primo posto–e questa è ideologia– lo criticano e lo ostacolano.
    Sono questi i veri cristiani?

    22 Gennaio, 2017 - 18:20
  18. Enrico Usvelli

    Credo che nessuno abbia aperto i link postati da MCV, altrimenti le avrebbero fatto notare che aveva postato 2 volte lo stesso articolo (di Riccardo Cascioli).
    L’ultimo articolo ha la presunzione di insegnare al Prefetto della Congregazione della Fede il suo mestiere. D’altra parte lo stesso autore scrive roba tipo ‘Tenuta stolta di un papa insulso’ e quindi non c’è da meravigliarsi. Chi non ha aperto il link non ha perso nulla.
    Gli altri articoli sono stati più utili. Ho scoperto infatti che il card. Muller aveva detto la stessa cosa all’agenzia austriaca Kathpress, ossia che AL non va interpretata in maniera che si ponga in contrasto coi documenti precedenti. Cadendo le accuse di eresia ad AL, i vari Cascioli e compagnia avrebbero ben fatto a riconoscere di essersi sbagliati. Non lo fanno e spostano a loro piacimento il centro della questione: disquisiscono sul numero dei cardinali vicini ai 4, sul Papa che obbligherebbe Muller a non rispondere e via dicendo. Di colpo il capitolo 8 di AL non ha più importanza, quando in precedenza se ne erano sentite di tutti i colori e i dubia dei 4 cardinali derivavano proprio da questo. Mi pare che per salvare la faccia questi giornalisti continuino a seminare zizzania.
    Spesso si accusa il Papa di non essere chiaro e gli si ricorda cosa dice il Vangelo: sia il tuo parlare sì, sì e no,no. Muller parla così chiaro che più chiaro non si può, però non basta ancora: citando la lettera del 1994 ai vescovi sulla Comunione ai divorziati risposati di fatto darebbe una risposta contraria alle aperture della AL. Certe persone non le accontenti mai.

    22 Gennaio, 2017 - 22:53
  19. Enrico Usvelli

    Congregazione per la dottrina della fede, ovviamente

    22 Gennaio, 2017 - 22:54

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